L'articolo è la rielaborazione in lingua italiana dell'intervento «Of fragments and footnotes: Absence and Invention of the Text in Roberto Bazlen» ed è contenuto in Diego Bertelli, «Viaggio al termine della scrittura: Calvino Pasolini... more
L'articolo è la rielaborazione in lingua italiana dell'intervento «Of fragments and footnotes: Absence and Invention of the Text in Roberto Bazlen» ed è contenuto in Diego Bertelli, «Viaggio al termine della scrittura: Calvino Pasolini Bazlen Parise Cattafi» (Firenze, Le Lettere, 2017, pp. 101-120)
«Il problema puramente letterario del finale - scrive Jurij Lotman - ha un analogo nella realtà nel problema della morte». Nessun secolo come il Novecento ha saputo nutrire meglio questa analogia, ritualizzando la scrittura ed... more
«Il problema puramente letterario del finale - scrive Jurij Lotman - ha un analogo nella realtà nel problema della morte». Nessun secolo come il Novecento ha saputo nutrire meglio questa analogia, ritualizzando la scrittura ed esorcizzando la sua fine a tal punto da mettere in crisi la relazione tradizionale fra opera e testo. Discutendo autori fra loro distanti per impostazione e indirizzi, questo studio analizza un campione eterogeneo di testi in un periodo specifico della letteratura italiana che va dal 1973 al 1979. In forme e modi tra loro diversi, Calvino, Pasolini, Bazlen, Parise e Cattafi (cui sono dedicati i cinque saggi che compongono il volume) si pongono al limite tra ciò che è e non è ancora un'opera, dove la vita del testo e quella di chi scrive si avvicinano senza mai toccarsi, attraverso un movimento asintotico che offre la possibilità di una definizione nuova di quel processo incolmabile che è la scrittura.
Il saggio si occupa delle fasi redazionali dell’operetta morale I Detti memorabili di Filippo Ottonieri, composta da Leopardi nel 1824. Il processo di ideazione e scrittura dell’operetta viene ricostruito a partire dall’esame di tre... more
Il saggio si occupa delle fasi redazionali dell’operetta morale I Detti memorabili di Filippo Ottonieri, composta da Leopardi nel 1824. Il processo di ideazione e scrittura dell’operetta viene ricostruito a partire dall’esame di tre schede di lavoro: un indice di cinquantotto rubriche contenenti rimandi a pagine dello Zibaldone, noto come Danno del conoscere la propria età, e due schedine di formato minore recanti appunti di diversa natura. Oggetto di indagine è la strutturazione entro la quale Leopardi ha inteso organizzare i suoi pensieri, e l’incrocio di tessere antiche e recenti, tra novità e recuperi, in vista della scrittura dell’operetta; allo studio di questi dati si aggiunge poi l’impegno ad interpretare – oltre che elencare – le corrispondenze intertestuali presenti tra lo Zibaldone e l’Ottonieri, con l’intento di gettare nuova luce su un’operetta sulla quale a lungo ha pesato un giudizio negativo.