osa hanno in comune gli insediamenti per persone rom, voluti e costruiti dalle amministrazioni pubbliche italiane con le istituzioni totali studiate da Goffman? Anche se a prima vista possono sembrare contesti molto lontani, ed in effetti... more
osa hanno in comune gli insediamenti per persone rom, voluti e costruiti dalle amministrazioni pubbliche italiane con le istituzioni totali studiate da Goffman? Anche se a prima vista possono sembrare contesti molto lontani, ed in effetti per molti aspetti lo sono (ad iniziare dal fatto che dagli insediamenti, a differenza delle istituzioni totali, si può entrare ed uscire liberamente), sono molti gli elementi che li accomunano. Al di là delle indubbie differenze, i campi rom pensati e costruiti dalle istituzioni pubbliche italiane e le istituzioni totali condividono il tentativo di tenere ai margini e porre in isolamento dal resto del corpo sociale soggetti ritenuti indesiderabili.
Le dinamiche migratorie e i processi di integrazione sono ormai diventate un elemento costitutivo della società italiana. A questi temi i ricercatori e gli associati dell ' Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del... more
Le dinamiche migratorie e i processi di integrazione sono ormai diventate un elemento costitutivo della società italiana. A questi temi i ricercatori e gli associati dell ' Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dedicato il presente volume, analizzando i due fenomeni dai seguenti punti di vista: partenze; luoghi e impatto dell ' immigrazione straniera; scuola e minori; aree critiche e di disagio; concetti e pratiche dell ' integrazione; politiche di integrazione.
Il seguente contributo consiste in una riflessione a partire dal saggio del sociologo Gian Primo Cella dal titolo "Tracciare confini". I confini che delimitano culture e territori contribuiscono a creare un'identità di gruppo finalizzata... more
Il seguente contributo consiste in una riflessione a partire dal saggio del sociologo Gian Primo Cella dal titolo "Tracciare confini". I confini che delimitano culture e territori contribuiscono a creare un'identità di gruppo finalizzata a segnare una differenza tra un "noi" e un "loro", a delimitare spazi di inclusione/esclusione, di disuguaglianza/uguaglianza sociale. Le differenze nell'accesso ai beni materiali e immateriali e la titolarità di diritti e doveri tra chi si trova al di qua e chi si trova al di qua del confine tracciato è quindi socialmente costruita.
In un mondo in cui la pandemia ha ampliato disuguaglianze e ingiustizie continua il dialogo tra papa Francesco e i movimenti popolari. Come si è svolto il quarto incontro mondiale, a distanza di cinque anni dal precedente? Che parole ha... more
In un mondo in cui la pandemia ha ampliato disuguaglianze e ingiustizie continua il dialogo tra papa Francesco e i movimenti popolari. Come si è svolto il quarto incontro mondiale, a distanza di cinque anni dal precedente? Che parole ha rivolto il Papa ai suoi interlocutori e quali proposte ha formulato? In che modo in questa occasione si sviluppa il suo magistero sociale?
Nel paper è analizzato il rapporto intercorrente tra i processi di segregazione abitativa e i processi di marginalizzazione lavorativa a cui sono costretti - da scelte istituzionali - un gruppo di cittadini di origine rom giunti nella... more
Nel paper è analizzato il rapporto intercorrente tra i processi di segregazione abitativa e i processi di marginalizzazione lavorativa a cui sono costretti - da scelte istituzionali - un gruppo di cittadini di origine rom giunti nella città di Lecce negli anni ’80 e attualmente residenti all’interno di Campo sosta denominato Masseria Panareo.
L’Incontro dei movimenti popolari «è un segno, un grande segno», ha affermato il Papa ricevendo i loro rappresentanti in Vaticano il 28 ottobre 2014. Che cosa indica l’espressione “movimenti popolari”? Come è nata l’idea di invitarli... more
L’Incontro dei movimenti popolari «è un segno, un grande
segno», ha affermato il Papa ricevendo i loro rappresentanti
in Vaticano il 28 ottobre 2014. Che cosa indica l’espressione
“movimenti popolari”? Come è nata l’idea di invitarli in Vaticano
e come si è svolto l’incontro? Ma soprattutto: questo segno
che cosa ci fa scoprire della direzione in cui papa Francesco
invita la Chiesa e il mondo a mettersi in cammino?
Il capitolo scritto insieme a Paolo De Nardis, Luca Alteri e Roberta Pascucci esamina le disuguaglianze sociali in diversi Paesi dell'Unione europea. Fa parte di un volume curato da Carlo dell'Aringa e Paolo Guerrieri, con prefazione di... more
Il capitolo scritto insieme a Paolo De Nardis, Luca Alteri e Roberta Pascucci esamina le disuguaglianze sociali in diversi Paesi dell'Unione europea. Fa parte di un volume curato da Carlo dell'Aringa e Paolo Guerrieri, con prefazione di Enrico Letta, che contiene una raccolta di saggi dedicati ai temi della crescita, della produttività, delle disuguaglianze e della coesione sociale.
This study will show the subtle interlacement that links the strategies used by terrorism and the symbolic importance taken on by the new global cities. It will also emphasize the alienating effect that this produces in the global citizen... more
This study will show the subtle interlacement that links the strategies used by terrorism and the symbolic importance taken on by the new global cities. It will also emphasize the alienating effect that this produces in the global citizen interacting with this new reality. In addition, starting from the attack of 11 March on high-speed Spanish trains and the political repercussions it produced on the national scene in the Iberian Peninsula, I will make an in-depth study of the theme of immigration and the perception that Spanish people have of it. In a situation in which, in some Spanish quarters, there are even fewer natives than immigrants, I will focus on the fears that the other arouses in people in Madrid and explain why it is so difficult for people to live together. Finally, we will see whether and to what extent cities have been transformed by the presence of immigrants and if they are destined to change again, modifying their structures and organization to cope with new and catastrophic events – such as those of 11 September, 11 March and 7 July – showing whether they are able to become the starting point for and driving force towards a real process of peace and self-determination of peoples, presenting themselves, globally, as a locus for recovery of culture and tolerance, coexistence of diversities and appreciation of different cultures.
Estratto da: ISPE – Istituto Studi Programmazione Economica, I meccanismi dell’esclusione e le istituzioni totali. Proposte di modifiche istituzionali e di servizi sociali alternativi, Roma, Progress Report n. 1, dicembre 1971, pp.... more
Estratto da:
ISPE – Istituto Studi Programmazione Economica, I meccanismi dell’esclusione e le istituzioni totali. Proposte di modifiche istituzionali e di servizi sociali alternativi, Roma, Progress Report n. 1, dicembre 1971, pp. 291.
Vedi ivi:
I rapporti tra le istituzioni totali e la gestione del potere = ISPE – Istituto Studi Programmazione Economica, I meccanismi dell’esclusione e le istituzioni totali. Proposte di modifiche istituzionali e di servizi sociali alternativi, Roma, Progress Report n. 1, dicembre 1971, pp. 291. https://www.academia.edu/45107129/I_rapporti_tra_le_istituzioni_totali_e_la_gestione_del_potere
I dati sulla povertà diffusi ieri dall'ISTAT (http://www.istat.it/it/archivio/164869) sono allarmanti: 1 milione e 470 mila famiglie (5,7% di quelle residenti) vivono in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni 102 mila... more
I dati sulla povertà diffusi ieri dall'ISTAT (http://www.istat.it/it/archivio/164869) sono allarmanti: 1 milione e 470 mila famiglie (5,7% di quelle residenti) vivono in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni 102 mila persone (6,8% della popolazione residente) e ben 2 milioni 654 mila famiglie e 7 milioni 815 mila persone vivono in condizione di povertà relativa. In Italia ci sono quasi 12 milioni di poveri su 60 milioni di abitanti! Questi dati sono l'indicatore di una situazione strutturale e non semplicemente congiunturale.
Non è accettabile che ognuno di noi consideri fatalmente inevitabile che ci sia una "povertà strutturale" al sistema e che una parte della popolazione sia costretta a vivere in povertà estrema perché tutto questo è "fisiologico". Io di... more
Non è accettabile che ognuno di noi consideri fatalmente inevitabile che ci sia una "povertà strutturale" al sistema e che una parte della popolazione sia costretta a vivere in povertà estrema perché tutto questo è "fisiologico". Io di questa "fisiologia" del potere non so proprio che farmene. Abbiamo accettato l'inaccettabile, rinunciato ai diritti sul lavoro, rinunciato alla partecipazione politica, al sentimento dell'amore compassionevole e ci siamo ridotti "al nudo interesse", al freddo "pagamento in contanti". Abbiamo costruito una società ingiusta, disuguale, che produce industrialmente merce scadente ed esclusione eccedente.
This paper wants to make the point for the 2014-2015 on the risk of poverty and social exclusion in reference to the objectives of the EUROPE 2020 strategy by the countries of Italy and Spain. The statistic used by Eurostat archive. The... more
This paper wants to make the point for the 2014-2015 on the risk of poverty and social exclusion in reference to the objectives of the EUROPE 2020 strategy by the countries of Italy and Spain. The statistic used by Eurostat archive. The social exclusion is studied according to the measurement of the Arope indexr. The second chapter is a focus of the territorial differences that the two EU countries have in common. In both countries, the highest poverty rates are found in the South’s of the country, with the North having a performance higher than the European average. In the final part there are proposals for the study on the phenomenon of inequality between European regions.