Teologia Ortodossa

La crisis ecológica actual se plantea como uno de los retos que deben ser asumidos por las diferentes disciplinas que componen el conocimiento humano. La religión en general, y el cristianismo en particular, están en condiciones de ofrecer lineamientos para asumir el problema ecológico desde los presupuestos de fe. En este sentido, el artículo busca presentar cómo la teología ortodoxa sobre la creación permite repensar el reto
ecológico de la actualidad desde una perspectiva novedosa, fundamentada en las nociones de imagen de Dios, deificación, teología cósmica y visión eucarística del mundo. Para lograrlo se ofrece un mapeo histórico de la relación entre cristianismo y naturaleza, se presentan las nociones generales de la teología de la creación presente en la Ortodoxia y se muestra cómo el ser humano es responsable del mundo desde esta perspectiva.

The article studies the understanding of synodality within the Orthodox Church in the light of the existing theological tradition, namely the concept of Eucharistic conciliarity and the role of the Bishop in guarantying the Church's unity, at a local and universal level. It focuses on the magisterial authority of the Orthodox Council of Crete and its reception by the Orthodox pleroma: reception through a general consensual procedure or immediate acceptance of the Council's teachings through communional integration in Church's life.

The research studies the original and controversial reflection of the Metropolitan of Pergamon Ioannis Zizioulas (1931) on the ontological freedom of God, as the cause and cipher of His being, related to a personalist conception of the Trinity, recognized in the teaching of the Greek Church Fathers, in which the person represents the primary ontological category and coincides with absolute freedom, by virtue of the Father, as Trinity and One God, uncaused freely cause of the Trinitarian being, beyond the necessity of nature and the contingency of choice. The study intends to present the proposal of the greek theologian systematically and to verify its conformity to dogma and internal coherence. At first, is presented his patristic reading, after which are identified and examined the aspects of his theological development.

A arte bizantina ou o estilo bizantino é hoje um termo arbitrariamente usado para designar a arte de todos os povos católicos ortodoxos, porém nos primeiros séculos do cristianismo até o século VI aconteceu a gênese de uma arte simbólica cristã cujo objetivo seria levar o fiel a contemplar o Reino de Deus: o mundo que transcende ao natural. Uma arte que reflete sobre a terra o Reino de Deus e que acompanha o cristão ortodoxo em sua vida assim como uma parcela da Igreja no mundo: é uma imagem que traz consigo a mesma mensagem da Sagrada Escritura e é uma presença real da santificação . Esse conceito de arte sacra que é proveniente dos primeiros séculos do cristianismo é ainda fielmente seguido pelos católicos ortodoxos.

The research studies the original and controversial reflection of the Metropolitan of Pergamon Ioannis Zizioulas (1931) on the ontological freedom of God, as the cause and cipher of His being, related to a personalist conception of the Trinity, recognised in the teaching of the Greek Church Fathers, in which the person represents the primary ontological category and coincides with absolute freedom, by virtue of the Father, as Trinity and One God, uncaused freely cause of the Trinitarian being, beyond the necessity of nature and the contingency of choice.
The issues investigated lead to the «limits of ontology» – of an «erotic ontology» – and introduce to an apophatic-mystical knowledge of ecclesial-eucharistic type. According to Paul Tillich, they have mostly been overlooked by modern theologians, yet they are at the heart of the christian faith, have implications on the anthropological, ecclesiological, pastoral, ecumenical level, of dialogue with the abrahamic religions, and re-propose the fecundity and depth of the teaching of the Fathers to theology.
Taking into account Zizioulas’ epistemological principles, according to which a systematic theologian must research what the Fathers have said, «make explicit what is implicit» and asking what they «would say today», the study intends to present his proposal systematically and to verify its conformity to dogma and internal coherence. Part One analyses Zizioulas’s theological-philosophical references and eucharistic epistemology, Part Two explores his patristic reading, Part Three determines and investigates the aspects of his theological development.

La ricerca studia l'originale e dibattuta riflessione del metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas (1931) sulla libertà ontologica di Dio, quale causa e cifra del suo essere, connessa ad una concezione personalista della Trinità, ravvisata nell'insegnamento dei Padri della Chiesa greci, in cui la persona rappresenta la categoria ontologica primaria e coincide con la libertà assoluta, in virtù del Padre, quale Trinità e Dio Uno, causa libera incausata dell'essere trinitario, oltre la necessità della natura e la contingenza della scelta. Le questioni indagate conducono ai «limiti dell'ontologia»-di un'«ontologia erotica»-e introducono ad una conoscenza apofatica-mistica di tipo ecclesiale-eucaristico. Secondo Paul Tillich sono state per lo più tralasciate dai teologi moderni, eppure stanno al cuore della fede cristiana, hanno implicazioni sul piano antropologico, ecclesiologico, pastorale, ecumenico, del dialogo con le religioni abramitiche, e ripropongono alla teologia la fecondità e la profondità dell'insegnamento dei Padri. Tenendo conto dei principi epistemologici di Zizioulas, secondo cui un teologo sistematico deve ricercare cosa hanno affermato i Padri, «esplicitare ciò che è implicito» e chiedersi cosa «direbbero oggi», lo studio intende presentare in modo sistematico la sua proposta e di verificarne la conformità al dogma e la coerenza interna. La Parte Prima analizza i riferimenti teologico-filosofici e l'epistemologia eucaristica di Zizioulas, la Parte Seconda esamina la sua lettura patristica, la Parte Terza individua ed esamina gli aspetti del suo sviluppo teologico.

This work intends to investigate Florenskij’s thought referred to an enlargement of the concept of “reason”, enabling the conceptualisation of an organic view of the world instead of a fragmented and specialist one. The analysis tends to emphasise Florenskij’s thought on the reality as based on mystery and on the idea of mutual belonging between man and nature, which are parts of the entire, where man is inside nature. This concept is particularly clearly expressed by art, which is the organisation of different parts harmonized in one. Mystery founds the antinomic idea of reality, which is a decisive obstacle to knowledge, as it claims to reduce to one what according to Florenskij is objectively double. In that vision, “heart”, intended as a theological and spiritual space, is the place where the different stratifications of knowledge are composed in a unified and organic vision.

Annunziare il mistero di Cristo significa “vivere” la prospettiva della realtà comunionale della Trinità. L’adozione e ricapitolazione dell’umanità in Cristo posiziona l’agire cristiano oltre la logica dell’ostilità tra popoli e religioni. I concetti messianici di “pace” e “riconciliazione” in Cristo sono universali; accettare Cristo vuol dire partecipare alla Sua vita, “battezzare” l’umanità alla missione trinitaria e discernere i semi del Logos presenti nella creazione. Anche l’economia dello Spirito è legata alla vita della Trinità, in quanto porta l’escaton alla storia e abilita la comunione tra creato e Increato. I doni dello Spirito (pace, libertà ecc.), anche se osservati da non cristiani, sono “segni” escatologici del Regno, percepibili nella storia. Lo sfondo ecclesiale della missione s’ispira alla vita eucaristica che (nella concezione ortodossa) non è un “rito”, ma la realtà dell’accoglienza e della pienezza della vita, che non si circoscrive in confini canonici.

Nel contesto dell'ecumenismo moderno più volte e da diverse parti è stata sollevata la questione circa la relazione tra l'«unità» e l'«unicità» della Chiesa, sul se l'unità dei cristiani si riconcilia con la pluralità confessionale e le diversità delle tradizioni ecclesiali, sul se l'ecumenismo comporta la convergenza verso un «unico» tipo di Cristianesimo o se piuttosto ogni confessione è una valida via verso la verità di Cristo. Tali domande hanno avuto diversi riscontri: c'è chi guarda alla Chiesa in termini di un'unicità, per così dire, «assoluta» e respinge ogni idea di un cristianesimo «al plurale».

Recensione del testo
"Il mio viaggio con padre Alexander", Lipa, Roma 2021, 111 pp., 12 euro
Apparsa in https://www.ilmantellodellagiustizia.it/giugno-2021/il-mio-viaggio-con-padre-alexander-lesperienza-della-vita-e-della-teologia-nei-diari-di-juliana-schmemann

Il saggio intende ricostruire la ricezione e il dibattito sulla filosofia e sulla teologia di S. N. Bulgakov. Ad essere analizzate sono, in particolare, le interpretazioni della dottrina sofiologica e cristologica di Bulgakov e il ruolo rivestito dalla sua cristologia nella successiva riflessione teologica dell'Occidente e dell'Oriente cristiani.

Il saggio esamina la formulazione di diverse scuole di pensiero all’interno dell’Ortodossia ellenofona contemporanea circa il rapporto tra essa e l’Europa. A seconda dei modelli ermeneutici, si può verificare ora l’appoggio a logiche di contrasto e ora la convergenza con le altre chiese sul piano pratico.

Il richiamo dell’idea della rievangelizzazione dell’Europa presuppone la convergenza tra i cristiani e il superamento delle ostilità confessionali. Come però è stato accolto tale auspicio dall’Ortodossia greca odierna? Quali sono le letture dell’Europa dai teologi ed ecclesiastici greci? Nel libro vengono esaminate, le posizioni del patriarca ecumenico Bartolomeo, del metropolita John Zizioulas e del filosofo Christos Yannaras.

The recent initiatives of Patriarch Bartholomew I in Ukraine have had the opposite effect and have manifested themselves as the manifestation of an "Eastern Papacy" which contrasts with the Orthodox ecclesiological tradition. The American metropolitan Elpidophoros, probable successor of Bartholomew I, is the theorist of this "Eastern papacy" whose probable outcome will be disastrous: the breaking of Orthodoxy, a new 1054 for the Eastern Church.
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Le recenti iniziative del patriarca Bartolomeo I in Ucraina hanno sortito il contrario dell’effetto voluto e si sono manifestate come la manifestazione di un “papato orientale” che contrasta con la tradizione ecclesiologica ortodossa. Il metropolita americano Elpidophoros, probabile successore di Bartolomeo I, è il teorico di questo “papato orientale” il cui probabile esito sarà disastroso: la spaccatura dell’Ortodossia, un nuovo 1054 per la Chiesa orientale.