- High Middle Ages, Medieval History, Gender History, Women's Studies, Early Medieval Archaeology, Early Medieval Archaology and History, and 70 moreElites, Settlement, Burial, Political Identity, Early Medieval And Medieval Settlement (Archaeology), History of Historiography, Property Rights, Phd Writing, Medieval rural settlement, Queenship (Medieval History), Medieval Aristocracy, Simbologia, Land Conflicts and Women's Land Right, Land Policy and Governance, Modena, Meaning in miniature: semiotic networks in material culture, Countess of Canossa, Hagen Keller, Costumi, Manipolazione, Late Antiquity, Byzantine Studies, Monasticism, Medieval Women, Early Medieval History, Early Middle Ages (History), Aristocracy, Medieval Italy, Carolingian Studies, Medieval Archaeology, Diplomatics (Medieval), Family history, Medieval Nobility, Feudalism and Lordship, Gender Studies, Medieval Church History, Social History, Papacy (Medieval Church History), Mediterranean Studies, Marriage (History), History and Memory, Monastic Studies, Death and Burial (Archaeology), Medieval Europe, Storia medievale, Medieval urban history, Agricultural History, Hagiography, Late Antique Archaeology, Medieval Chronicles, Medieval Cities and Urbanism, Medieval Studies, Kingship (Medieval History), Medieval Prosopography, Nobility, History of the Family, The Italian communes and signories (1300-1450), Storia Della Città e Del Territorio, Benedictine Monasticism, Italian communes, History of Elites, Fortified Settlements (Archaeology), Visigothic Spain, Court history, Medieval Latin Literature, Food History, Medieval Economic and Social History, Palaeography, Female Monasticism, and Musicedit
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La storia della curtis di Guastalla non comincia con i Canossa: una lunga tradizione documentaria ci permette infatti di ricostruirne fin dalla metà del secolo IX le caratteristiche e le vicende. A metà del secolo IX, infatti, la curtis... more
La storia della curtis di Guastalla non comincia con i Canossa: una lunga tradizione documentaria ci permette infatti di ricostruirne fin dalla metà del secolo IX le caratteristiche e le vicende. A metà del secolo IX, infatti, la curtis con la sua cappella dedicata a S. Pietro appartenevano ai beni del fisco regio e furono assegnate in piena proprietà dall'imperatore Ludovico II alla moglie, Angelberga, non solo sua sposa ma pure "consors" del regno, regina e imperatrice anch'essa, dunque. Angelberga nasceva da una delle famiglie di rango marchionale di maggiore rilievo del regno Italico, la parentela dei Supponidi, e gran parte della sua attività politica e patrimoniale si può meglio spiegare in base a tale appartenenza. Il larghissimo patrimonio che ricevette dal marito, siappure a pieno titolo proprietario, non fu però destinato dalla donna alle sue eredi dirette: provvide a dotare con parte di quei beni il monastero di S. Salvatore di Brescia e, soprattutto il monastero di San Sisto, a Piacenza.
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The letters of Thiatilde, abbess of Remiremont in the first decades of the 9th century, constitute a very fortunate case of survival of Carolingian female epistolary writing. The writing of the letters and then, at the beginning of the... more
The letters of Thiatilde, abbess of Remiremont in the first decades of the 9th century, constitute a very fortunate case of survival of Carolingian female epistolary writing. The writing of the letters and then, at the beginning of the tenth century, their selection to form a small epistolary, and finally the deliberate erasure of the names of the addressees, are not only stages in the preservation of the letters themselves, but also reflect as many stages in the history and the construction of the identity of the monastic community to which Thiatilde belonged.
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A partire dai dati Miur (maggio 2021), l'articolo analizza il bilancio di genere in Italia nel settore scientifico Storia medievale.
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Hagen Keller wurde 1937 in Freiburg im Breisgau geboren. Ein kurzes Porträt und seine aktualisierte Bibliographie findet sich unter http://fruehmittelalter.uniymuenster.de/keller>. Als Anhang zum Interview sind seine in Italien... more
Hagen Keller wurde 1937 in Freiburg im Breisgau geboren. Ein kurzes Porträt und seine aktualisierte Bibliographie findet sich unter http://fruehmittelalter.uniymuenster.de/keller>. Als Anhang zum Interview sind seine in Italien publizierten und in italienischer hbersetzung vorliegenden ...
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Breve profilo biografico del marchese Tedaldo di Canossa
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Il contributo intende illustrare gli usi non ordinari dei beni del fisco regio, usi speciali o ‘eccettuativi’, e cioè quegli usi che creavano riserve di beni regi attraverso la loro cessione a soggetti privati – le mogli dei re e alcune... more
Il contributo intende illustrare gli usi non ordinari dei beni del fisco regio, usi speciali o ‘eccettuativi’, e cioè quegli usi che creavano riserve di beni regi attraverso la loro cessione a soggetti privati – le mogli dei re e alcune specifiche fondazioni monastiche – attraverso strumenti giuridici di ambito privatistico quali le donazioni e le costituzioni di dote. Il contributo intende inoltre dimostrare che le riserve di beni del fisco così create restavano comunque nella piena disponibilità dei re, sia per quanto attiene alla possibilità di accedere alle loro rendite, sia in merito alla loro trasferibilità.
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Dopo la sinodo romana del 1059, che vietava il matrimonio per i membri del clero e che, soprattutto, impediva ai sacerdoti sposati o conviventi di esercitare le funzioni liturgiche e ai laici di partecipare ai riti da loro officiati, si... more
Dopo la sinodo romana del 1059, che vietava il matrimonio per i membri del clero e che, soprattutto, impediva ai sacerdoti sposati o conviventi di esercitare le funzioni liturgiche e ai laici di partecipare ai riti da loro officiati, si alzarono le voci di coloro che vivevano questa disposizione come una profonda ingiustizia, perché andava a colpire un clero, coniugato sì, ma degno sotto tutti gli aspetti di esercitare le funzioni sacerdotali. Inoltre, quelle norme non solo escludevano dal sacerdozio uomini colti, casti e di costumi morigerati, ma emarginavano pure dal consesso sociale le loro mogli, donne oneste che diventavano concubine, e i loro figli, che da una condizione di piena legittimità diventavano bastardi.
Le due posizioni in merito al matrimonio del clero che si opposero, ormai per l’ultima volta, alla metà del secolo XI, avevano alle spalle entrambe una lunga tradizione e avevano convissuto a lungo, con momenti di scontro acceso solo in quei contesti politici che intendevano creare confini chiari fra l’ambito di azione politica degli ecclesiastici e quella dei laici. Per determinare quei confini, infatti, si andava a intervenire sull’identità specifica degli uomini di chiesa e sulla loro separazione dal resto del corpo sociale, che si voleva espressa innanzitutto dalla castità e dalla rinuncia al legame matrimoniale.
Le due posizioni in merito al matrimonio del clero che si opposero, ormai per l’ultima volta, alla metà del secolo XI, avevano alle spalle entrambe una lunga tradizione e avevano convissuto a lungo, con momenti di scontro acceso solo in quei contesti politici che intendevano creare confini chiari fra l’ambito di azione politica degli ecclesiastici e quella dei laici. Per determinare quei confini, infatti, si andava a intervenire sull’identità specifica degli uomini di chiesa e sulla loro separazione dal resto del corpo sociale, che si voleva espressa innanzitutto dalla castità e dalla rinuncia al legame matrimoniale.
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St. Giulia’s Museum in Brescia preserves a capital that is a veritable rarity in the artistic pro- duction linked to the nunnery, founded by the last Lombard kings and dedicated to Christ the Saviour. On the basis of an iconological... more
St. Giulia’s Museum in Brescia preserves a capital that is a veritable rarity in the artistic pro- duction linked to the nunnery, founded by the last Lombard kings and dedicated to Christ the Saviour. On the basis of an iconological reading of the images carved on the four faces of the capital, this paper correlates those representations with a precise phase in the history of the monastery, the late Carolingian age, when the daughters of Lothair I and Louis II, both named Gisla, became members of the monastic community.
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Il contributo si propone di indagare quale definizione di famiglia possa essere adeguata per studiare i secoli dell’alto medioevo europeo e, insieme, di mettere in discussione la possibilità metodologica di ottenere dalle diverse fonti a... more
Il contributo si propone di indagare quale definizione di famiglia
possa essere adeguata per studiare i secoli dell’alto medioevo europeo
e, insieme, di mettere in discussione la possibilità metodologica di
ottenere dalle diverse fonti a nostra disposizione una rappresentazione
della famiglia sufficientemente coerente per potere arrivare a una sua
definizione univoca, anche in quei secoli lontani.
possa essere adeguata per studiare i secoli dell’alto medioevo europeo
e, insieme, di mettere in discussione la possibilità metodologica di
ottenere dalle diverse fonti a nostra disposizione una rappresentazione
della famiglia sufficientemente coerente per potere arrivare a una sua
definizione univoca, anche in quei secoli lontani.
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Si può applicare il concetto di "violenza economica" alla condizione femminile dei secoli medievali? A partire da questa domanda, con un percorso che esplora la documentazione dai primi agli ultimi secoli del Medioevo, il saggio esamina i... more
Si può applicare il concetto di "violenza economica" alla condizione femminile dei secoli medievali? A partire da questa domanda, con un percorso che esplora la documentazione dai primi agli ultimi secoli del Medioevo, il saggio esamina i potenziali pericoli cui era soggetta la capacità patrimoniale femminile e gli accorgimenti, giuridici in primo luogo, ma non solo, che furono impiegati per tutelarla.
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Beatrice of Lorraine, marchioness of Tuscany – and mother of the more famous Matilda of Tuscany – died in Pisa on April 18th 1076. Matilda arranged the details of her mother’s burial and Beatrice was entombed in the same Tuscan city, in... more
Beatrice of Lorraine, marchioness of Tuscany – and mother of the more famous Matilda of Tuscany – died in Pisa on April 18th 1076. Matilda arranged the details of her mother’s burial and Beatrice was entombed in the same Tuscan city, in an ancient sarcophagus dated by art historians to the second century AD, representing the legend of Phaedra and Hippolytus. The article analyses multiple evidences, trying to understand why Matilda of Canossa chose a so disturbing subject – the only case of feminine incest in ancient mythology – for the burial of her mother.
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King Liutprand repeatedly issued new laws in order to protect the fiscal estates, which were subtracted to the public utility by rich and powerful men, thanks to the collusion and the easy corruptibility of the actores, the officers who... more
King Liutprand repeatedly issued new laws in order to protect the fiscal estates, which were subtracted to the public utility by rich and powerful men, thanks to the collusion and the easy corruptibility of the actores, the officers who were in charge of their administration. The following Kings, however, gave up checking in person the fiscal estates and they preferred to adopt a different strategy, which consist in allocating in monasteries the quotas of public assets they wanted to ensure full control over. These monasteries indeed had to sustain many conflicts for the possession and use of fiscal estates, because laymen, clerics and communities that previously had enjoyed of them, did not accept the new system without fighting.
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At the beginning of VIIIth century, Liutprand, king of Lombard Italy, started to enact new laws, mainly about patrimonial rights of women. First of all, he decided that daughters might inherit from their fathers as their brothers did. It... more
At the beginning of VIIIth century, Liutprand, king of Lombard Italy, started to enact new laws, mainly about patrimonial rights of women. First of all, he decided that daughters might inherit from their fathers as their brothers did. It was only the first step of a rather peculiar strategy in order to avoid an excessive storage of assets in the hands of “possessores”. His purpose was to oblige these men to divide in many parts theirs assets at each generation to prevent possible hazardous ascents to the heights of royal power. But the “possessores” reacted against this royal strategy in two different ways: on one side, they began to found feminine monasteries, collecting in their first dotation all the quotes of daughters’ inheritance. On the other side, they began to give to their wives very big amount of their own assets in the form of “morgengabe” in order to create a sort of patrimonial stock out of the harsh inheritance laws. Thus it was that, in the following years, Liutprand enacted a series of new laws, first to limit the amount of “morgengabe” and than of the “meta”, to one third of the total assets of husband.
The paper frames this new interpretation about the politics of Liutprand reconstructing these moves and countermoves, analyzing the laws and proposing feedbacks through the evidences of the coeval charters of Lucca and of the South of Italy.
The paper frames this new interpretation about the politics of Liutprand reconstructing these moves and countermoves, analyzing the laws and proposing feedbacks through the evidences of the coeval charters of Lucca and of the South of Italy.
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Nei secoli VI e VII, la partizione territoriale non gerarchica fra territori che facevano capo a una città e territori che facevano capo a un centro rurale, determinò in taluni casi nell’Italia padana la mancata coincidenza... more
Nei secoli VI e VII, la partizione territoriale non gerarchica fra territori che facevano capo a una città e territori che facevano capo a un centro rurale, determinò in taluni casi nell’Italia padana la mancata coincidenza dell’ordinamento civile con quello ecclesiastico, che restò sempre prevalentemente a base urbana. Le molteplici e non sempre coerenti definizioni circoscrizionali che si trovano poi nelle fonti scritte fra IX e X secolo mostrano, piuttosto che un dominio della città sul territorio, una competizione aperta fra poteri di differente natura, una competizione che, inoltre, si giocava in grande parte proprio sulla scrittura e sull’uso delle definizioni circoscrizionali.
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Il secolo XI – ‘il tempo di Matilde’, in senso figurato – fu un momento particolarmente favorevole all’esercizio del potere politico in prima persona da parte delle donne ? I dati oggettivi che le fonti ci consegnano a tale proposito sono... more
Il secolo XI – ‘il tempo di Matilde’, in senso figurato – fu un momento particolarmente favorevole all’esercizio del potere politico in prima persona da parte delle donne ? I dati oggettivi che le fonti ci consegnano a tale proposito sono difficilmente discutibili: a partire dalla seconda metà del secolo X e soprattutto nel secolo a seguire, si fecero via via più fitte le attestazioni di contesse, duchesse, marchionisse che, insieme con regine e imperatrici, non paiono essere più soltanto mogli e madri, piuttosto invece donne in grado di reggere in prima persona le sorti di piccoli dominazioni locali così come di marche e regni. Ma questi nuovi ruoli furono davvero il segno di effettivi processi di affermazione personale femminile? piuttosto, invece, furono l’esito ultimo di strategie parentali e politiche insieme che, proprio nel momento in cui sembrarono offrire spazi concreti all’affermazione femminile, arrivarono a un punto di rottura, di profonda trasformazione, che priverà le donne anche di quelle prerogative che, fra i secoli VI e IX, una società politica, plurale quanto le forme della parentela che la caratterizzavano, aveva offerto loro.
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La storiografia ha interpretato a lungo la crisi delle aristocrazie del secolo X nel regno Italico in termini di morte, anche per esaurimento biologico, delle grandi famiglie franche di epoca carolingia, sostituite dall'affermazione di... more
La storiografia ha interpretato a lungo la crisi delle aristocrazie del secolo X nel regno Italico in termini di morte, anche per esaurimento biologico, delle grandi famiglie franche di epoca carolingia, sostituite dall'affermazione di uomini nuovi, di etnia longobarda, i "fondatori" delle dinastie che sarebbero state protagoniste nei secoli a venire delle vicende politiche del regno. Il saggio riesamina tale questione, discutendo l'opportunità di dare connotazione etnica a tali gruppi e sostituendo il concetto di "morte delle aristocrazie" con quello di trasformazione delle strutture della parentela, strutture che videro l'affermazione progressiva, durante il secolo XI, della dimensione patrilineare e verticale su una precedente diffusa orizzontalità delle relazioni familiari significative.
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The dowries of the queens of the kingdom of Italy in ninth and tenth centuries were very conspicuous when compared to those that in the same period received the wives of kings elsewhere in Europe. This peculiarity, which reaches its... more
The dowries of the queens of the kingdom of Italy in ninth and tenth centuries were very conspicuous when compared to those that in the same period received the wives of kings elsewhere in Europe. This peculiarity, which reaches its maximum expression with the dowry of Adelaide, wife first of Lothar and later of Otto I, was investigated in several contributions of this section on the basis of a questionnaire specifically designed to locate assets, to determine their belonging or not to the royal heritage, to understand any strategic purpose underlying the creation of such large reserves of land assets. This set of researches has made clear that, in the context of the kingdom of Italy but also in the kingdom of Germany, the dowries were an important strategy statement of royal power in the post-Carolingian context, as they allowed kings to create a kind of reserve assets, always of fiscal origin, which were so rescued to an always possible appropriation by the high aristocracy.
I dotari delle regine del regno italico fra IX e X secolo furono molto cospicui se messi a confronto con quelli che ricevevano nel medesimo periodo le mogli dei re altrove in Europa. Tale loro peculiarità, che raggiunge la sua espressione massima con il dotario di Adelaide, moglie di Lotario prima e di Ottone I poi, è stata indagata nei diversi contributi di questa sezione sulla base di un questionario specifico, volto a localizzare i beni, a determinarne l’appartenenza o meno al fisco regio, a comprendere le eventuali finalità strategiche sottese alla creazione di così larghe riserve di beni fondiari. L’insieme delle ricerche ha reso evidente che, nel contesto del regno italico ma anche del regno di Germania, i dotari furono uno strumento importante della strategia di affermazione del potere regio nel contesto post-carolingio, dato che consentivano ai re di crearsi una sorta di riserva di beni, sempre di origine fiscale, che venivano sottratti così a una sempre possibile appropriazione da parte delle alte aristocrazie.
I dotari delle regine del regno italico fra IX e X secolo furono molto cospicui se messi a confronto con quelli che ricevevano nel medesimo periodo le mogli dei re altrove in Europa. Tale loro peculiarità, che raggiunge la sua espressione massima con il dotario di Adelaide, moglie di Lotario prima e di Ottone I poi, è stata indagata nei diversi contributi di questa sezione sulla base di un questionario specifico, volto a localizzare i beni, a determinarne l’appartenenza o meno al fisco regio, a comprendere le eventuali finalità strategiche sottese alla creazione di così larghe riserve di beni fondiari. L’insieme delle ricerche ha reso evidente che, nel contesto del regno italico ma anche del regno di Germania, i dotari furono uno strumento importante della strategia di affermazione del potere regio nel contesto post-carolingio, dato che consentivano ai re di crearsi una sorta di riserva di beni, sempre di origine fiscale, che venivano sottratti così a una sempre possibile appropriazione da parte delle alte aristocrazie.
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T. Lazzari, Campagne senza città e territori senza centro. Per un riesame dell’organizzazione del territorio della penisola italiana fra tardo-antico e alto medioevo (secoli VI-X), in Città e campagna, Atti della cinquantaseiesima Settimana di studi del CISAM, Spoleto 2009, vol. LVI-2, pp. 621-658more
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L’archivio del comune di Imola non conserva le serie delle magistrature due-trecentesche che furono oggetto di uno scarto completo nel Cinquecento. Conserva però un fondo di “beni e diritti” cospicuo nel numero dei pezzi e, soprattutto,... more
L’archivio del comune di Imola non conserva le serie delle magistrature due-trecentesche che furono oggetto di uno scarto completo nel Cinquecento. Conserva però un fondo di “beni e diritti” cospicuo nel numero dei pezzi e, soprattutto, assai composito nei contenuti diplomatistici. La parte percentualmente più rilevante di tale miscellanea si addensa fra gli anni Cinquanta del Duecento e i primi due decenni del secolo successivo, gli anni in cui più accesi furono gli scontri di parte nella città. Le numerose liste che si sono conservate, fra le quali una di milites tenuti a dare un cavallo per l’anno compreso fra il primo settembre 1319 e il 31 agosto del 1320 per le esigenze militari del comune e che mostra caratteri diplomatistici assai peculiari, costituiscono fonti di grande interesse per restituire un’immagine socio-economica della milizia cittadina e del suo azzonamento urbano.
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The first part of this interview addresses the cultural, social and political milieu that shaped Hagen Keller’s education in Germany, the relations with both his mentor Gerd Tellenbach and the other scholars; the approach to prosopography... more
The first part of this interview addresses the cultural, social and political milieu that shaped Hagen Keller’s education in Germany, the relations with both his mentor Gerd Tellenbach and the other scholars; the approach to prosopography to understand the power structures. Then the interview examines the Roman experience in the Sixties (a scientific and also human one); the book Adelsherrschaft und ständische Gesellschaft and the debate that has attracted; the relationship between local history, regional history and general history; the Ottonian dynasty, the pragmatic use of writing and the symbolic communication; and finally how research is organized and evalueted in Germany.
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Prematuramente scomparso nel 1997, Vito Fumagalli era nato 59 anni prima a Bardi, un castello dell’alta Val Ceno situato tra le attuali provincie di Parma e Piacenza, nei pressi del valico appenninico che conduce in Liguria. Medievista di... more
Prematuramente scomparso nel 1997, Vito Fumagalli era nato 59 anni prima a Bardi, un castello dell’alta Val Ceno situato tra le attuali provincie di Parma e Piacenza, nei pressi del valico appenninico che conduce in Liguria. Medievista di fama e di cultura internazionale dedicò comunque sempre, nel corso della sua attività di ricerca, un’attenzione specifica al suo territorio d’origine e al suo paese, come è possibile capire facilmente dai suoi numerosi studi che vedono protagonisti tali luoghi, con un approccio che inserisce le loro vicende nella storia generale e che, allo stesso tempo, impiega i risultati della ricerca minuta in sede locale per disegnare solidi quadri complessivi dell’alto Medioevo europeo.
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Fonte principale del contributo è il placito di Cinquanta, della fine del secolo IX: se ne rilegge il testo, non come “attestazione” bensì come “modificazione” della situazione territoriale che descrive, ossia il comitato di Modena,... more
Fonte principale del contributo è il placito di Cinquanta, della fine del secolo IX: se ne rilegge il testo, non come “attestazione” bensì come “modificazione” della situazione territoriale che descrive, ossia il comitato di Modena, accogliendo in tal modo una precisa indicazione teorica di Angelo Torre. In questo modo si torna ad affrontare da una prospettiva diversa il problema dei cosiddetti distretti minori nell’organizzazione del territorio padano in epoca carolingia: i fines e i castra attestati nel IX-X secolo appaiono, rieinterpretati secondo queste logiche, estranei a una concezione territoriale della giurisdizione; non sembrano avere confini lineari ma piuttosto confini determinati dalle collettività che vi operavano e dalla collocazione geografica dei beni che loro appartenevano.
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... | Ayuda. Imola e il suo territorio. La città prende forma. Autores: Tiziana Lazzari; Localización: Medioevo: un passato da riscoprire, ISSN 1125-6893, Vol. 11, Nº 1, 2007 , pags. 28-39. © 2001-2011 Universidad de La Rioja · Todos los... more
... | Ayuda. Imola e il suo territorio. La città prende forma. Autores: Tiziana Lazzari; Localización: Medioevo: un passato da riscoprire, ISSN 1125-6893, Vol. 11, Nº 1, 2007 , pags. 28-39. © 2001-2011 Universidad de La Rioja · Todos los derechos reservados. XHTML 1.0; UTF‑8.
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Gli interventi riuniti in questa sezione indagano la possibilità di stabilire un rapporto fra i cambiamenti economici occorsi nei secoli IX e XIII nell’Europa occidentale di matrice carolingia e le diverse forme di gestione dei beni e dei... more
Gli interventi riuniti in questa sezione indagano la possibilità di stabilire un rapporto fra i cambiamenti economici occorsi nei secoli IX e XIII nell’Europa occidentale di matrice carolingia e le diverse forme di gestione dei beni e dei diritti regi che si intrecciarono e definirono nel medesimo arco di tempo. Gli interventi contribuiscono, insieme, a mettere in luce come le modalità di gestione dei beni fiscali possano riflettere – e forse spiegare – i cambiamenti dell’economia nel corso dell’alto e del pieno Medioevo.
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Massimo Montanari ha insegnato all’Università di Bologna per più di quarant’anni, prima Storia medievale e poi Storia dell'alimentazione, e ha dato vita al Master europeo in “Storia e cultura dell'alimentazione”. È senz’altro uno dei... more
Massimo Montanari ha insegnato all’Università di Bologna per più di quarant’anni, prima Storia medievale e poi Storia dell'alimentazione, e ha dato vita al Master europeo in “Storia e cultura dell'alimentazione”. È senz’altro uno dei maggiori esperti internazionali di una storia dell’alimentazione intesa come sistema culturale che può restituire il passato nella sua interezza, ma è altrettanto noto per i suoi studi di storia agraria, anch’essi sempre intesi a raggiungere una ricostruzione a tutto tondo delle società medievali, indagandone le strutture economiche e sociali insieme con quelle politiche e culturali.
Questo libro, concepito come omaggio alla sua figura di studioso e di maestro, cerca di restituire il poliedrico spettro dei suoi interessi intellettuali e delle relazioni professionali e umane che ha saputo costruire nel tempo. Studiosi, allievi, collaboratori e amici hanno partecipato a questo metaforico banchetto contribuendo, ciascuno secondo il proprio stile, alla vivace conversazione propria di una tavola riccamente imbandita.
Questo libro, concepito come omaggio alla sua figura di studioso e di maestro, cerca di restituire il poliedrico spettro dei suoi interessi intellettuali e delle relazioni professionali e umane che ha saputo costruire nel tempo. Studiosi, allievi, collaboratori e amici hanno partecipato a questo metaforico banchetto contribuendo, ciascuno secondo il proprio stile, alla vivace conversazione propria di una tavola riccamente imbandita.
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I contributi contenuti nel volume affrontano il tema degli spazi materiali e simbolici, di ambito pubblico e privato, tra Tarda Antichità e Alto Medioevo, attraverso ricerche condotte su fonti scritte e materiali. Il volume è suddiviso... more
I contributi contenuti nel volume affrontano il tema degli spazi materiali e simbolici, di ambito pubblico e privato, tra Tarda Antichità e Alto Medioevo, attraverso ricerche condotte su fonti scritte e materiali.
Il volume è suddiviso in tre sezioni. La prima, Una nuova dimensione del pubblico e del privato, raccoglie lavori che offrono quadri di insieme ampi, ciascuno su un problema di lunga tradizione storiografica.
La seconda sezione, I luoghi del potere e gli spazi privati, accosta ricerche basate sia su fonti scritte sia su fonti archeologiche, per meglio definire gli spazi destinati all’esercizio del potere e quelli relativi alla sfera domestica. Nella terza sezione, Gestione e controllo delle risorse, sono contenuti contributi che, attraverso i dati offerti dalle fonti materiali, riflettono sui sistemi economici in relazione ai regimi proprietari e di sfruttamento delle risorse, alla creazione di riserve, alle forme di produzione destinate sia a una circolazione ristretta sia a una distribuzione di controllo pubblico.
La scelta di tematiche ad ampio raggio ha inteso offrire una riflessione articolata sull’utilità – e sulla possibilità stessa – di applicare la contrapposizione pubblico/privato allo studio degli spazi fisici e simbolici tardo antichi e altomedievali. Il volume, raccogliendo l’insieme delle prospettive di indagine che sul rapporto pubblico/privato si sono sviluppate negli ultimi anni, intende contribuire con nuovi spunti e strumenti di analisi alle future ricerche sul tema.
Il volume è suddiviso in tre sezioni. La prima, Una nuova dimensione del pubblico e del privato, raccoglie lavori che offrono quadri di insieme ampi, ciascuno su un problema di lunga tradizione storiografica.
La seconda sezione, I luoghi del potere e gli spazi privati, accosta ricerche basate sia su fonti scritte sia su fonti archeologiche, per meglio definire gli spazi destinati all’esercizio del potere e quelli relativi alla sfera domestica. Nella terza sezione, Gestione e controllo delle risorse, sono contenuti contributi che, attraverso i dati offerti dalle fonti materiali, riflettono sui sistemi economici in relazione ai regimi proprietari e di sfruttamento delle risorse, alla creazione di riserve, alle forme di produzione destinate sia a una circolazione ristretta sia a una distribuzione di controllo pubblico.
La scelta di tematiche ad ampio raggio ha inteso offrire una riflessione articolata sull’utilità – e sulla possibilità stessa – di applicare la contrapposizione pubblico/privato allo studio degli spazi fisici e simbolici tardo antichi e altomedievali. Il volume, raccogliendo l’insieme delle prospettive di indagine che sul rapporto pubblico/privato si sono sviluppate negli ultimi anni, intende contribuire con nuovi spunti e strumenti di analisi alle future ricerche sul tema.
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La presenza e l’azione femminile nel periodo altomedievale, fra VI e X secolo, sono studiate in modo specifi co solo da pochi decenni, e in maniera pressoché univoca dalla storiografia anglosassone e francese. In quella italiana, ancora... more
La presenza e l’azione femminile nel periodo altomedievale, fra VI e X secolo, sono studiate in modo specifi co solo da pochi decenni, e in maniera pressoché univoca dalla storiografia anglosassone e francese. In quella italiana, ancora oggi, l’apporto delle donne alle vicende umane che segnano questo periodo storico è fortemente sottovalutato. Il volume colma una lacuna editoriale, indagando le caratteristiche, le differenze e il signifi cato della presenza femminile nell’alto Medioevo tramite l’analisi ragionata della storiografi a e la presentazione di fonti – trattatistiche, normative, biografi che, religiose, testamentarie, capitolari e di altro genere, scritte e iconografi che – accompagnate da commenti chiari ed efficacemente organizzate per temi.
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IMC, Leeds 2014, Politics and Texts in Late Carolingian Europe, IV. The aim of the paper is to newly examine the episode of the Adelaide's Escape as recounted by Hrotsvitha of Gandersheim, and to illustrate the alterations the tale... more
IMC, Leeds 2014, Politics and Texts in Late Carolingian Europe, IV.
The aim of the paper is to newly examine the episode of the Adelaide's Escape as recounted by Hrotsvitha of Gandersheim, and to illustrate the alterations the tale underwent at the hands of other authors over the following century, down to the extensive version provided by Donizo, the biographer of Matilda of Canossa and her ancestors.
The aim of the paper is to newly examine the episode of the Adelaide's Escape as recounted by Hrotsvitha of Gandersheim, and to illustrate the alterations the tale underwent at the hands of other authors over the following century, down to the extensive version provided by Donizo, the biographer of Matilda of Canossa and her ancestors.
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Overview of initiatives for digital storage and on-line consultation of doctoral theses in Italy
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Review of Digital MGH <http://www.dmgh.de/>
Trente ans après les volumes de Spolète consacrés au « secolo di ferro », cette première rencontre du programme Repenser le X e siècle au prisme des territoires : régulations et résistances dans une Europe en reformation (870-1000) entend... more
Trente ans après les volumes de Spolète consacrés au « secolo di ferro », cette première rencontre du programme Repenser le X e siècle au prisme des territoires : régulations et résistances dans une Europe en reformation (870-1000) entend présenter un bilan historiographique sur le X e siècle à l'échelle de toute l'Europe, en questionnant les différentes traditions historiographiques récentes, et entend définir un état de la question sur les diverses problématiques propres au X e siècle.
Trent'anni dopo i volumi di Spoleto dedicati al «secolo di ferro», questo primo incontro del progetto Repenser le X e siècle au prisme des territoires : régulations et résistances dans une Europe en reformation (870-1000) intende presentare un bilancio storiografico sul secolo X su scala europea, mettendo a confronto le differenti tradizioni storiografiche recenti, e definire poi un quadro complessivo in merito alle diverse problematiche proprie del secolo X.
Trent'anni dopo i volumi di Spoleto dedicati al «secolo di ferro», questo primo incontro del progetto Repenser le X e siècle au prisme des territoires : régulations et résistances dans une Europe en reformation (870-1000) intende presentare un bilancio storiografico sul secolo X su scala europea, mettendo a confronto le differenti tradizioni storiografiche recenti, e definire poi un quadro complessivo in merito alle diverse problematiche proprie del secolo X.
Research Interests:
13-15 septembre, Arras-Lille
IRHiS – Institut de recherches historiques du Septention
Université de Lille · Bâtiment A · Pont-de-Bois · Villeneuve d’Ascq
https://irhis.univ-lille.fr
IRHiS – Institut de recherches historiques du Septention
Université de Lille · Bâtiment A · Pont-de-Bois · Villeneuve d’Ascq
https://irhis.univ-lille.fr
Research Interests:
Convegno finale del progetto Prin "Fiscal Estates in Medieval Italy: Continuity and Change (9th – 12th centuries)
https://www.sismed.eu/it/progetti-di-ricerca/fiscal-estate/
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