Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
Presentazione della comunicazione sul Villaggio di Panzano che sarà tenuta al convegno internazionale di Lille il 9 settembre organizzata da TICCIH e Ministero della Cultura francese.
La pubblicazione analizza l'opera dell'ing. Dante Fornasir (Cervignano 1882- 1958), importante progettista che ha sviluppato la sua attività professionale presso il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone ed a Trieste. Responsabile dell'Associazione Edile di Pubblica Utilità, emanazione del Cantiere stesso, dal 1919 ha coordinato la progettazione e realizzazione del Quartiere di Panzano (1912-1927) composto da circa 200 edifici residenziali per circa 900 alloggi e numerosissimi servizi collettivi quali alberghi, teatro, bagni pubblici. Di grande interesse le realizzazioni relative all'edilizia industriale realizzate per il Cantiere Navale stesso realizzate nel periodo 1920-1940. In tale quadro le strutture di copertura a volta autoportanti in calcestruzzo sottile (1939) risultano di grande interesse storico-scientifico. All'interno del volume, catalogo della Mostra sull'opera dell'ingegnere, contributi di E. Valcovich, D.Barillari, C.A.Stival, A.Guagnini
The building of industrial villages, together with the development of industrial cities -and the subsequent birth of working-class districts -represented, at least since the mid-70's and still today a field of comparison for a large number of disciplines, from sociology to industrial archaeology, as well as city planning and geography. The practice of developing single buildings, districts or even villages spread in Italy only during the last decades of the XIX century following of English and French models notwiths-tanding the famous village of San Leucio built, near Caserta, by king Ferdinando IV of Borbone at the and of XVIII century.
La figura di Renato Fornasari è al centro di una pubblicazione edita dalla sezione goriziana di Italia Nostra e di cui autori sono Diego Kuzmin e Alessandra Mabellini. Tale pubblicazione, ieri presentata nella sala del Consiglio provinciale, è l'estratto, di altra forma e dimensione, di uno scritto contenuto nei 108.mi "Studi Goriziani", rivista della Biblioteca Statale Isontina (Bsi). Il suo titolo è "Renato Fornasari protagonista della storia dell'architettura nell'Isontino degli anni Cinquanta". Era, Fornasari, un ingegnere caratterizzato da una forte sensibilità architettonica, la cui attività, ad esempio, è testimoniata da scuole del territorio: l'Istituto "Enrico Fermi", l'Istituto "Galileo Galilei", le elementari "Dante Alighieri" di Gradisca e "Ippolito Nievo" di Cormons. L'attività di Fornasari, tuttavia, senza trascurare l'edilizia privata (come nel caso del grattacielo Ansiver) ebbe a riguardare anche altri edifici pubblici ed è il caso, ad esempio, dell'ampliamento delle sale del Consiglio comunale e provinciale. Non meraviglia, allora, che Italia Nostra abbia scelto quest'ultima per la presentazione di ieri e ciò è stato sottolineato da Maddalena Malni Pascoletti, al vertice della sezione goriziana del sodalizio, che ha sottolineato anche l'attenzione all'architettura del '900 da parte di Italia Nostra. Le difficoltà nella tutela degli edifici di meno di 70 anni, peraltro sono state affermate dal soprintendente Belle Arti del Fvg, Corrado Azzollini, mentre, per il tramite di proiezioni, la Mabellini ha tracciato un bel profilo della vita e dell'opera di Fornasari, e Kuzmin s'è soffermato sulla sua attività a Cormons; all'incontro ha partecipato anche Sergio Pratali Maffei, docente di restauro all'Università di Trieste. «Particolarmente importante, nell'attività di Fornasari, è l'ex pretura di Cormons perché in questo momento dovrebbe essere ristrutturata per, da parte dell'Ater, ricavare alloggi economico-popolari - ha affermato Kuzmin -. Tale progetto prevede la demolizione totale della facciata "moderna" e la sua sostituzione con una facciata posticcia vernacolare fintamente storica. Italia Nostra vorrebbe conservare questa facciata in quanto documento della secolare presenza dell'attività giudiziaria a Cormons e in quanto documento di un'epoca storica che ha dato una sua architettura peculiare che non riesce oggi a essere sufficientemente compresa proprio come succedeva trent'anni fa». Alex Pessotto (da "Il Piccolo", edizione di Gorizia, 16 giugno 2016)
some Italian cities notably Turin, Milan, Venice, Rome just in XIX century had built low rent houses for new inhabitants, but at beginning of XX century house problem became heavier so the venetian deputy Luigi Luzzatti made a law approved. This law give place to new settlements all over the peninsula.
L’autore analizza la preparazione e la redazione del primo “Piano regolatore” per Trieste italiana, tra il 1932 e il 1934; un’operazione complessa anche se la Critica ha preferito sottolineare come si sia trattato della sostanziale revisione del Piano elaborato nel 1925 dallo stesso progettista, Paolo Grassi, che pure diceva di averlo radicalmente rivisto dopo che la sua prima proposta era stata respinta, nel 1929, dal Consiglio Superiore del Ministero dei Lavori Pubblici. Dalla lettura delle pagine de Il Popolo di Trieste, testata ufficiale dei Fasci triestini, finora poco considerata dalla ricerca storiografica, emergono nuovi dibattiti, scelte, opere che caratterizzarono quel biennio, tra il 1932 e il 1934, rivelatosi cruciale nella messa a punto delle proposte definitive, mostrandoci non solo una variegata molteplicità di prospettive, ma soprattutto la faticosa individuazione di quei ‘gangli di politica urbana’, ritenuti in grado di modernizzare e attualizzare la vita cittadina rispetto ad uno scenario nazionale e internazionale completamente mutato. Abstract: Spatial plans of “Italian cities” in the eastern Adriatic (1922-1943). Spatial Plan of Trieste (1934) based on articles in the newspaper Il Popolo di Trieste - The author analyzes the preparation and adoption of the first Spatial Plan for Trieste from 1932 to 1934. It was a complex procedure even though critics of the time pointed out that it was just a substantial revision of the 1925 Plan, thought out by the same designer Paolo Grassi, despite his claims that it was radically changed after 1929, the Supreme Council of the Ministry of Public Works rejected his previous proposal. Browsing the pages of the newspaper Il Popolo di Trieste, Trieste’s official gazette of the fascist party, which the historiographical researchers rather neglected, they discovered new discussions, commitments and actions that marked the 1932 to 1934 biennium. This period was crucial to determine a final proposal. There was a series of possible solutions, but it was especially difficult to determine the main nodes of urban politics that could modernise and update urban life in relation to the completely altered national and international scenario.
2016 •
Il volume restituisce gli esiti di un lungo percorso didattico e di ricerca al quale hanno contribuito docenti, collaboratori, tutor, studenti, associazioni, enti. In particolare il volume contiene gli studi, analisi e scenari degli studenti che hanno frequentato il Laboratorio di progettazione urbanistica 2 e il workshop a sua conclusione nell’anno accademico 2013-2014. Hanno collaborato al Laboratorio e alla costruzione di questo libro: Maurizio Bonizzi, Valentina Crupi, Luca Del Fabbro Machado, Mirko Pellegrini, Sebastiano Roveroni, Nicola Vazzoler. Eva Barbari e Marta Tosone hanno collaborato al workshop e alla mostra conclusiva. Contemporaneamente l'architetto Roberto Franco, dell’Associazione culturale ETRA, ha partecipato all’organizzazione degli eventi che hanno contribuito a costruire e rendere pubblico questo percorso di ricerca. Le diverse esperienze che hanno reso possibile questa pubblicazione sono state promosse grazie al sostegno del Dipartimento di Ingegneria e Architettura e del Corso di studi in Architettura dell’Università di Trieste, allora coordinato dal collega Sergio Pratali Maffei, e grazie alla proficua collaborazione con il Comune di Monfalcone e con l’Associazione culturale ETRA. Esempio di città contemporanea, Monfalcone, con il suo territorio, ha offerto agli studenti del Laboratorio di Progettazione urbanistica del Corso di studi in Architettura dell’Università di Trieste l’opportunità di confrontarsi con questioni di rilevante interesse urbanistico, legate alle dinamiche insediative, ai cambiamenti delle popolazioni, alla coabitazione negli spazi pubblici, alle modificazioni del sistema produttivo, al ruolo delle infrastrutture, alla prossimità tra spazi urbanizzati e risorse ambientali e agricole. Il libro restituisce immagini, riflessioni e proposte progettuali emerse da un’esperienza didattica e di ricerca orientata a prefigurare scenari di trasformazione e sviluppo futuro per il Monfalconese. Accanto ai lavori degli studenti alcuni testi di carattere più generale riportano i temi e le questioni emerse da letture e esplorazioni su questo contesto nell’ambito di una più ampia riflessione sugli strumenti di progetto e di governo per i territori contemporanei. Un percorso fotografico tra gli spazi pubblici di Monfalcone restituisce, da una diversa prospettiva, il racconto del quotidiano ricomporsi dei differenti modi di abitare la città. Nel loro insieme, le diverse parti del libro delineano un programma di lavoro aperto, teso a individuare ulteriori tracce e domande di ricerca che, anche attraverso fertili rapporti tra Università e territorio, possano costruire nuove visioni per città e società in evoluzione.
2015 •
CIRICE Conference La Città Altra / The Other City: History and image of urban diversity: places and landscapes of privilege and well-being, of isolation, of poverty and of multiculturalism
Daily-life in Industrial Settlements of Early Turkey: Tracing Socio-spatiality through Sugar Factoryidentità molteplice. Architettura contemporanea in Sardegna 1930-2009
identità molteplice2009 •
Urbanistica per la villeggiatura e per il turismo nel Novecento a cura di Ferruccio Canali
Urbanistica tra utopia e realtà nella "città a spirale": Lignano Pineta da Marcello D'Olivo a Luigi Piccinato2016 •
2010 •
Archeografo Triestino
L'Albergo Americano a Barcola: architettura al tempo del Governo Militare Alleato nel Free Territory of Trieste2019 •
Il patrimonio culturale in mutamento. Le sfide dell'uso (XXXV Convegno Internazionale di Studi “Scienza e Beni Culturali”)
La “città sociale” e l’area dell’ex lanificio Marzotto di Manerbio: un patrimonio architettonico e urbano a rischio di dissipazione2019 •
Dimensioni e problemi della ricerca storica
Tor Pignattara nella "lunga durata" contemporanea. Le identità multiple di un quartiere popolare romano2016 •
tesi magistrale
5 MINUTES DISTRICT Strategia progettuale per un Ecoquartiere2016 •
Colloqui.AT.e 2018 - Edilizia Circolare
Il palazzo Ina ad Iglesias di Enrico Mandolesi: Progetto e costruzione2018 •
2012 •
2017 •