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Il Quartiere di Panzano legato al Cantiere e alla città di Monfalcone è un rilevante esempio di cittadella operaia (Company Town) fondata dai fratelli Cosulich nel 1907 e inaugurata nel 1927. Ben conosciuto in ambito nazionale tra gli studiosi che si occupano del patrimonio industriale, il Quartiere di Panzano sarà il tema di una comunicazione a Lille il prossimo 9 settembre in occasione del convegno promosso dall’International Committee for the Conservation of Industrial Heritage e il Ministero della Cultura francese dedicato alle nuove sfide che aspettano il Patrimonio Industriale nel 21 secolo. Tanti e qualificati gli studiosi partecipanti, oltre che dall’Europa ma anche dagli Stati Uniti, Brasile, Cina, Australia, Sudafrica, un consesso qualificato e stimolante, dove si farà il punto sul tema per i prossimi anni (http://ticcih-2015.sciencesconf.org/). L’approdo a Lille del contributo di studio su Panzano è frutto dell’invito formulato lo scorso anno dal presidente di AIPAI Italia, prof. Luigi Fontana, a Edino Valcovich e Diana Barillari intervenuti al convegno nazionale tenutosi a Dalmine (21 maggio 2014) sulle Company Town. La partecipazione al convegno di Lille corona studi e ricerche che sono state condotte nell’ambito del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, coordinate da Edino Valcovich che per la tappa francese si è avvalso del team di dottorandi e ricercatori composto da Carlo Antonio Stival, Raul Berto e Giovanni Cechet. Al progettista del Villaggio di Panzano, l’ingegner Dante Fornasir, è stata inoltre dedicata una mostra inaugurata nella nativa Cervignano del Friuli (2009) successivamente trasferita a Monfalcone, Gorizia (2010) e Trieste presso il Consiglio regionale (2011), corredata dal catalogo (con scritti di Valcovich, Barillari, Stival e Aulo Guagnini). Le vicende del Villaggio di Panzano sono indissolubilmente legate all’ingegner Fornasir, un professionista che è stato protagonista dello sviluppo industriale e sociale del territorio dell'Isontino e della Bassa Friulana. La sua carriera professionale si svolge a stretto contatto con una delle realtà imprenditoriali più vivaci dell'impero asburgico, vale a dire il Cantiere Navale Triestino fondato dai fratelli Cosulich, che nel 1907 individuano nella città di Monfalcone il luogo adatto al nuovo insediamento. Come responsabile dell'Ufficio Tecnico Fornasir è protagonista del progetto e della realizzazione dei Cantieri e del Villaggio di Panzano (1913-1927), una delle esperienze di eccellenza compiute in Italia, che si può confrontare con il villaggio operaio di Crespi d'Adda e, in regione, con il successivo insediamento di Torviscosa. Alla sua inaugurazione, nel 1927, Panzano (Villaggio operaio e Quartiere per impiegati e dirigenti, nella definizione di Dante Fornasir) è composto da193 edifici per complessivi 900 alloggi oltre che da una numerosa serie di servizi collettivi quali il teatro di 480 posti, i bagni pubblici, gli alberghi per gli operai celibi e gli impiegati celibi, lo stadio, i negozi, la fattoria per i prodotti agricoli, oltre a essere dotato di illuminazione pubblica, acquedotto e di rete fognaria. Di certo interesse la qualità degli elementi di arredo urbano quali i pali della pubblica illuminazione realizzati in calcestruzzo armato, le recinzioni di separazione tra strada e giardino degli edifici, le fontane dell’acqua corrente. Questi elementi evidenziavano una particolare cura del dettaglio costruttivo e sicuri riferimenti culturali nella definizione progettuale degli elementi stessi. Cresce e si sviluppa così una piccola ed innovativa città che si contrapponeva a Monfalcone che, all’epoca, risultava caratterizzata da tutte le contraddizioni della città sviluppatasi con troppa rapidità e quindi con una forte carenza di abitazioni e di servizi pubblici La vasta articolazione tipologica degli edifici ripropone, negli usi, la struttura gerarchica che gli utenti degli stessi edifici avevano nella organizzazione produttiva dello stabilimento, sono quindi tre le tipologie abitative previste, “case” per operai e impiegati e “ville” per i dirigenti. La visione sociale che caratterizza il Quartiere e che Dante Fornasir contribuisce a realizzare, corrisponde alla rassicurante visione sociale propria del paternalismo operaio ottocentesco. Più esattamente si riferisce al tentativo della famiglia Cosulich, che in quegli anni assume un importante ruolo nell’economia triestina ed internazionale, di introdurre un nuovo modello sociale, fortemente strutturato e caratterizzato dalla volontà di esercitare un preciso controllo dei vari momenti della vita degli addetti della propria industria. Panzano rappresenta in quel momento il modello della città senza conflitti, strutturata nell’organizzazione dei servizi, esempio da esportare e da proporre per il futuro industriale dello sviluppo economico italiano. La disposizione dei fabbricati a Panzano, come spiega l’ingegner Fornasir nella relazione predisposta per l’inaugurazione, segue il criterio “estensivo” della “città-giardino che evita il sovraffollamento urbano coi suoi inconvenienti e riconduce la popolazione in “mezzo alla natura a lavorare, ad abitare, a vivere di una vita più piena, più fresca e più forte nella case circondate di aria e di sole”. Al linguaggio architettonico viene affidato il compito di rendere immediatamente percepibile la suddivisione, cosicché con lo strumento dello “stile” viene declinata quella diversità che assicura a ognuno una identità, valore aggiunto alle innovazioni tecniche previste per tutti a livello di impianti e servizi. Diana Barillari