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«INSCAPE» BEYOND «URBA» AND «TECTURE». ZEVI: INTERIOR AND INDUSTRIAL DESIGN. CRITIQUE AND DISSEMINATION

BRUNO ZEVI History, Criticism and Architecture after World War IId, 2021
«Inscape» (Indoor landscape) is a word coined on the pages of Architectural Review magazine in 1966, ironically reviewed by Zevi, but frequently used aft er that to revive the idea of a non-linear continuity between architecture and design. The definition of «Urbatecture» belongs to the same period (thanks to architect Jan Lubicz-Nycz) and was used by Zevi in turn to synthesize and re-connect the two sectors of architecture and urban planning, and as a guideline to use to gradually recompose controversy, references and attempts at interpretation. The goal Zevi sought to achieve was to merge architecture and urban planning, as well as industrial and interior design, into the realm of architecture alone, de facto doing away with the two pillars of Rogers’ well-known slogan «from the spoon to the city». This mission, which he pursued throughout his life as a militant critic, sometimes concerned the design and the production of objects, especially furniture, though almost exclusively in his contributions to non-specialist publications. Here, the need for stringent topicality also led him to follow celebrations of design, such as awards, exhibitions and conferences, and to use this framework – though he took every opportunity to criticize it, sometimes violently – to illustrate his position, exploiting the growing success of design and its appeal to the generalist public....Read more
E 31,00 (V) Texts by: Dan C. Baciu Donatella Calabi Matteo Cassani Simonetti David M. Cassuto Ilaria Cattabriga Karine Daufenbach Elena Dellapiana Ron Fuchs Luca Guido Ita Heinze-Greenberg Fabio Mangone Monica Prencipe Paolo Scrivano Tamar Zinguer BRUNO ZEVI 81.2.10 Matteo Cassani Simonetti and Elena Dellapiana (edited by) Sono spesso accusato di far troppe cose: L’Espresso, la rivista, i libri, l’insegnamento universitario, l’IN/ARCH, l’Istituto di Urbanistica. Ne sento io stesso il peso e mi domando se non sarebbe meglio tagliare la maggior parte di queste attività per dedicarsi con maggiore energia al lavoro scientifico. Il dubbio acquista spesso gli accenti di una “crisi” psicologica. Ma la mia, ch’io sappia, non è una crisi, oppure riveste origini remote e ha carattere permanente. Della fede dei miei avi sei milioni furono messi a morte senza ragione. [Bruno Zevi, 1960] The book brings together critical updates on the figure of Bruno Zevi, considering his various facets as a historian, critic, journalist and reference point for design culture in Italy and abroad. These researches underline the attention to the urban dimension, which anticipates much of the Global History, the relationships with “other” cultural contexts that have declined alternative nuances to the Zevian adage of Organic Architecture, the connections – in- cluding the personal ones – with giants of architectural design and historiography, the contacts with disciplines that do not exactly coincide with the consolidated concept of architecture, and the operative effects on the practice of architecture and history: the result is a Bruno Zevi as a Transnational Cultural Mediator. This is not a monograph, therefore, but a meeting point for different, not necessarily homogeneous, per- spectives, which seems to us to be of international interest, not only European, and useful for outlining further facets of Zevi’s contribution to the culture of design. Collana di architettura nuova serie BRUNO ZEVI History, Criticism and Architecture after World War II edited by Matteo Cassani Simonetti and Elena Dellapiana a cura di Fiorella Vanini 81.2.10 FONDOIMMAGINE.indd 1 09/07/21 09:27
Collana di Architettura Nuova Serie diretta da Marco Biraghi Comitato scientifico: Pietro Derossi, Alberto Ferlenga, John Macarthur, Silvia Micheli, Werner Oechslin, Luciano Patetta, Franco Raggi L’intento della Collana di Architettura (Nuova Serie) è di tenere insieme ar- gomenti e sguardi diversi, cercando però di mostrare – con il loro semplice accostamento – i nessi più o meno sotterranei che li legano. In questo senso, essa intende impegnarsi su due fronti: in primo luogo, quello della cultura archi- tettonica, intesa nell’accezione più allargata, come ambito indispensabile per la formazione e la crescita degli studenti e dei giovani laureati (a cui sempre me- no l’editoria italiana di settore offre punti di riferimento e spunti di riflessio- ne), ma anche come terreno di confronto e di stimolo per studiosi e per lettori interessati alla disciplina. Accanto a titoli incentrati sulla rilettura storica e l’interpretazione critica di figure, periodi o edifici di comprovata importanza, la Collana propone dunque raccolte di scritti di architetti che abbiano dato un contributo fondamentale al dibattito architettonico (in modo particolare dal secondo dopoguerra in avanti), nonché la ripresa di testi “classici” ormai in- trovabili o mai pubblicati in precedenza. Il secondo fronte a cui la Collana di Architettura (Nuova Serie) vuole rivol- gersi è quello dell’architettura contemporanea, intesa come pratica professionale concreta e attuale. All’interno di un panorama editoriale italiano attento all’opera degli architetti già storicizzati, o al più di quelli oggi sessanta- ottantenni, esiste un vuoto enorme, che attende soltanto di essere colmato, riguardante le generazioni più giovani. In questo senso, la Collana propone una serie di titoli su architetti – italiani e stranieri – appartenenti a tali gene- razioni, con un taglio monografico e con un testo di carattere critico, e non semplicemente “presentativo”. Ma si offre anche come un luogo di dialogo a distanza tra rappresentanti di generazioni diverse, per mostrare la perenne “novità” dei fondamenti e la capacità di essere fondato del nuovo.
81.2.10 Sono spesso accusato di far troppe cose: L’Espresso, la rivista, i libri, l’insegnamento universitario, l’IN/ARCH, l’Istituto di Urbanistica. Ne sento io stesso il peso e mi domando se non sarebbe meglio tagliare la maggior parte di queste attività per dedicarsi con maggiore energia al lavoro scientifico. Il dubbio acquista spesso gli accenti di una “crisi” psicologica. Ma la mia, ch’io sappia, non è una crisi, oppure riveste origini remote e ha carattere permanente. Della fede dei miei avi sei milioni furono messi a morte senza ragione. [Bruno Zevi, 1960] Matteo Cassani Simonetti and Elena Dellapiana (edited by) Texts by: Dan C. Baciu Donatella Calabi Matteo Cassani Simonetti David M. Cassuto Ilaria Cattabriga Karine Daufenbach Elena Dellapiana Ron Fuchs Luca Guido Ita Heinze-Greenberg Fabio Mangone Monica Prencipe Paolo Scrivano Tamar Zinguer Collana di architettura nuova serie BRUNO ZEVI History, Criticism and Architecture after World War II edited by Matteo Cassani Simonetti and Elena Dellapiana a cura di Fiorella Vanini The book brings together critical updates on the figure of Bruno Zevi, considering his various facets as a historian, critic, journalist and reference point for design culture in Italy and abroad. These researches underline the attention to the urban dimension, which anticipates much of the Global History, the relationships with “other” cultural contexts that have declined alternative nuances to the Zevian adage of Organic Architecture, the connections – including the personal ones – with giants of architectural design and historiography, the contacts with disciplines that do not exactly coincide with the consolidated concept of architecture, and the operative effects on the practice of architecture and history: the result is a Bruno Zevi as a Transnational Cultural Mediator. This is not a monograph, therefore, but a meeting point for different, not necessarily homogeneous, perspectives, which seems to us to be of international interest, not only European, and useful for outlining further facets of Zevi’s contribution to the culture of design. BRUNO ZEVI E 31,00 (V) 81.2.10 FONDOIMMAGINE.indd 1 09/07/21 09:27 Collana di Architettura Nuova Serie diretta da Marco Biraghi Comitato scientifico: Pietro Derossi, Alberto Ferlenga, John Macarthur, Silvia Micheli, Werner Oechslin, Luciano Patetta, Franco Raggi L’intento della Collana di Architettura (Nuova Serie) è di tenere insieme argomenti e sguardi diversi, cercando però di mostrare – con il loro semplice accostamento – i nessi più o meno sotterranei che li legano. In questo senso, essa intende impegnarsi su due fronti: in primo luogo, quello della cultura architettonica, intesa nell’accezione più allargata, come ambito indispensabile per la formazione e la crescita degli studenti e dei giovani laureati (a cui sempre meno l’editoria italiana di settore offre punti di riferimento e spunti di riflessione), ma anche come terreno di confronto e di stimolo per studiosi e per lettori interessati alla disciplina. Accanto a titoli incentrati sulla rilettura storica e l’interpretazione critica di figure, periodi o edifici di comprovata importanza, la Collana propone dunque raccolte di scritti di architetti che abbiano dato un contributo fondamentale al dibattito architettonico (in modo particolare dal secondo dopoguerra in avanti), nonché la ripresa di testi “classici” ormai introvabili o mai pubblicati in precedenza. Il secondo fronte a cui la Collana di Architettura (Nuova Serie) vuole rivolgersi è quello dell’architettura contemporanea, intesa come pratica professionale concreta e attuale. All’interno di un panorama editoriale italiano attento all’opera degli architetti già storicizzati, o al più di quelli oggi sessantaottantenni, esiste un vuoto enorme, che attende soltanto di essere colmato, riguardante le generazioni più giovani. In questo senso, la Collana propone una serie di titoli su architetti – italiani e stranieri – appartenenti a tali generazioni, con un taglio monografico e con un testo di carattere critico, e non semplicemente “presentativo”. Ma si offre anche come un luogo di dialogo a distanza tra rappresentanti di generazioni diverse, per mostrare la perenne “novità” dei fondamenti e la capacità di essere fondato del nuovo. I lettori che desiderano informarsi sui libri e le riviste da noi pubblicati possono consultare il nostro sito Internet www.francoangeli.it e iscriversi nella home page al servizio “Informatemi” per ricevere via e-mail le segnalazioni delle novità. Collana di architettura nuova serie BRUNO ZEVI History, Criticism and Architecture after World War II edited by Matteo Cassani Simonetti and Elena Dellapiana Architettura contemporanea FrancoAngeli This volume was published with the support of Centro interdipartimentale di ricerca per i Beni Architettonici e ambientali e per la Progettazione Urbana – Università degli Studi di Napoli Federico II and of Dipartimento di Architettura e Design – Politecnico di Torino. The essays have been double blind peer reviewed. Thanks to the Einaudi publishing house for the permission to use their covers’ images. Copyright © 2021 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy. Ristampa 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Anno 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d’autore. Sono vietate e sanzionate (se non espressamente autorizzate) la riproduzione in ogni modo e forma (comprese le fotocopie, la scansione, la memorizzazione elettronica) e la comunicazione (ivi inclusi a titolo esemplificativo ma non esaustivo: la distribuzione, l’adattamento, la traduzione e la rielaborazione, anche a mezzo di canali digitali interattivi e con qualsiasi modalità attualmente nota od in futuro sviluppata). Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali (www.clearedi.org; e-mail autorizzazioni@clearedi.org). Stampa: Logo srl, sede legale: Via Marco Polo 8, 35010 Borgoricco (Pd). CONTENTS Foreword Ron Fuchs page 7 Introduction Fabio Mangone » 9 ESSAYS Questions and a Myriad Answers: Coming Together and Drifting Apart in the Historical Sciences Dan C. Baciu » 13 Bruno Zevi: an Architectural Historian Looking to Urban Planning Donatella Calabi » 27 «Assimilation» or «Diversity» of Jewish Architects and Jewish Architecture in Italy during the 20th Century. Notes on the Debate and the Reflection of Bruno Zevi Matteo Cassani Simonetti » 37 «It is not incumbent upon you to finish the task, but neither are you free to absolve yourself from it». (Ethics of the Fathers) David M. Cassuto » 59 5 Libro Zevi HAIFA.indb 5 13/10/2021 17:26:21 Leonardo Ricci and Bruno Zevi: The Translation of «Anonymous» and «Organic» in the «Open Work» Ilaria Cattabriga » 73 The Brazilian Chapter: Brasilia as Highlight of Bruno Zevi’s Narrative Verso un’architettura organica Karine Daufenbach » 91 «Inscape» beyond «Urba» and «Tecture». Zevi: Interior and Industrial Design. Critique and Dissemination Elena Dellapiana » 103 Bruno Zevi and The Modern Language of Architecture Luca Guido » 121 Heroic Narratives. Bruno Zevi and Eric Mendelsohn Ita Heinze-Greenberg » 129 Bruno Zevi and Roberto Pane Fabio Mangone » 151 Organic Architecture, New Empiricism and the Modern Movement. Bruno Zevi’s Polemic Use of Nordic Architecture within the Modern Discourse Monica Prencipe » 161 Bruno Zevi, a Transnational Cultural Mediator Paolo Scrivano » 181 Bruno Zevi’s Architecture Degree Zero Tamar Zinguer » 195 List of essays’ cover pictures » 209 Names index » 211 6 Libro Zevi HAIFA.indb 6 13/10/2021 17:26:34 Libro Zevi HAIFA.indb 102 13/10/2021 17:27:12 «INSCAPE» BEYOND «URBA» AND «TECTURE». ZEVI: INTERIOR AND INDUSTRIAL DESIGN. CRITIQUE AND DISSEMINATION Elena Dellapiana «Inscape» (Indoor landscape) is a word coined on the pages of Architectural Review magazine in 1966, ironically reviewed by Zevi1, but frequently used after that to revive the idea of a non-linear continuity between architecture and design. The definition of «Urbatecture» belongs to the same period (thanks to architect Jan Lubicz-Nycz) and was used by Zevi2 in turn to synthesize and re-connect the two sectors of architecture and urban planning, and as a guideline to use to gradually recompose controversy, references and attempts at interpretation3. The goal Zevi sought to achieve was to merge architecture and urban planning, as well as industrial and interior design, into the realm of architecture alone, de facto doing away with the two pillars of Rogers’ well-known slogan «from the spoon to the city». This mission, which he pursued throughout his life as a militant critic, sometimes concerned the design and the production of objects, especially furniture, though almost exclusively in his contributions to non-specialist publications. Here, the need for stringent topicality also led him to follow celebrations of design, such as awards, exhibitions and conferences, and to use this framework – though he took every opportunity to criticize it, sometimes violently – to illustrate his position, exploiting the growing success of design and its appeal to the generalist public. Introduction Post-war architecture magazines in Italy were characterized, during their early years, by a well-deserved and almost exclusive attention to the themes 103 Libro Zevi HAIFA.indb 103 13/10/2021 17:27:12
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