Cimitery

La Venerabile Confraternita del SS. Rosario (1639) è il più antico Sodalizio esistente nella città di Terlizzi; sin dalla sua istituzione ha profuso particolare zelo per il culto della Regina del SS. Rosario che la stessa Città, con solenne voto pubblico, ha proclamato in perpetuum propria «Signora, Patrona, Avvocata, Protettrice e Mediatrice». In quest’anno che ricorre il 380° anniversario di fondazione, la Confraternita del SS. Rosario ha sentito la necessità di ripercorrere la propria storia con un’iniziativa editoriale che testimoniasse il profondo amore verso la Regina delle Vittorie; ha voluto realizzare uno strumento che fosse la sintesi dei percorsi seguiti in tanti secoli con il Rosario e per il Rosario. Gli aspetti religiosi, sociali, economici, artistici che hanno interessato nel tempo il Sodalizio trovano in questo libro la loro precisa connotazione, anche grazie al supporto di inedita documentazione archivistica e fotografica.

Late in relation to the disposition of the Edict of Saint Cloud, the cemetery of Giovinazzo was built between 1865-1867; vain previous attempts at construction with a project by engineer Tommaso Tenone. The cemetery is accessed through a monumental tympanum entrance that leads to the "first sector", ie the primitive nucleus of the cemetery where the chapels of the confraternities and the aristocracy are built along the perimeter. Other sectors were built with the subsequent enlargements of the cemetery towards the west: here we can distinguish interesting chapels in eclectic style and “edicolas” tombs. In the whole area there are funerary monuments of famous Apulian sculptors such as Tommaso Piscitelli, Gaetano Stella and Adolfo Rollo; numerous the presence of artistic gravestones carved in high relief, bas-relief and stiacciato made by skilled stonemasons including Vincenzo Illuzzi, Paolo Palumbo and Emanuele Saracino of Bitonto.

La visita ai monumenti/sacrari del cimitero della Certosa di Bologna in apparenza è cosa da poco, vista l'esiguità numerica degli stessi: si tratta infatti di solo tre complessi monumentali. Il sacrario dei caduti della Prima guerra mondiale, quello dei Martiri fascisti e quello dei Partigiani.
Ma in realtà non è così, perché nella loro apparente semplicità architettonica nascondono una serie molto complessa di temi che coinvolgono in modo dettagliato molteplici aspetti della storia del Novecento.
La loro elaborazione è frutto di vaste riflessioni che oggi ad una prima superficiale lettura, visita, ci sfuggono, sommerse da cambiamenti che non è esagerato definire epocali.
Vedremo pertanto in queste note alcune linee guida per meglio comprendere i tre sacrari e verificare come si legano alla nostra storia contemporanea.
Note, queste, che sono ancora provvisorie, riflessioni di lavoro, per un lavoro in progress, in gran parte da compiere.

This study puts forward a consideration
of a series of funerar y iconographies
present inside historical cemeteries
of the Italian cities: beginning
with a well localized example namely
the Bari Cemetery. Starting from the
historic definition of the concept of
“cemetery” and “sepulchre”, the study
has analyzed the iconography of the
rose, which was traditionally associated
to the concept of “Vanitas”. The
correlation to the various symbols present
in historic cemeteries may seem
explicit, but it is never banal; from the
concept of Vanitas, the analysis progress
to the definition of winged genius
or Angel. At first the features were
male, then androgynous and finally
female. This follows the funerar y
history from its origins to the transformation
of the Liberty culture, of the
sensual woman, depicting sorrow and
repentance, leading to the Christian
figure of Mary Magdalene. The historical
passage treating the origin as well
as the dignity due to the works which
so far have barely been analyzed by the
critics, restores respectability to sepulchral
culture, which was widely spread
in the last century and has now been
almost wholly misinterpreted.

Il volume compie una parabola iconografica sulla base dell'evoluzione e della rappresentazione di una delle immagini più vive all'interno dell'arte funeraria: l'angelo. Partendo da un'analisi storica, che trova le sue origini all'interno dell'arte precristiana, l'autrice intende delineare gli archetipi della figura aligera protagonista della stagione contemporanea. Il passaggio di grandi scultori, come Nicoli, nei cimiteri pugliesi non ha circoscritto al solo territorio regionale lo sviluppo di un vero e proprio filone di scalpellini o artisti specializzati nell'arte funeraria, come Laricchia o Giurgola. Il libro cerca di ridare dignità a un luogo dimenticato e agli artigiani rimasti nell'anonimato. Prefazione Fabio Mangone.

Like the other territories under the Ottoman Empire, in the main Egyptian cities throughout the nineteenth century, intellectuals, groups and currents of thought inspired by secularism, free‑thinking, anticlericalism, materialistic scepticism and atheism were spreading. In this article, I will focus on the historical reconstruction of these movements and currents of thought within the Italian colony of Egypt before the First World War. This specific case will therefore allow us to observe, with a totally new perspective, some social, political and cultural issues that affected the Italian microcosm within the dynamics of a colonized territory.