Una delle più micidiali fonti cancerogene e di altre nocività diffuse sul territorio d'Italia (come di altri paesi) è proprio l'apparato militare (basi, depositi, dispositivi ecc.). Da sempre nocivo e devastante, dopo la seconda guerra... more
Una delle più micidiali fonti cancerogene e di altre nocività diffuse sul territorio d'Italia (come di altri paesi) è proprio l'apparato militare (basi, depositi, dispositivi ecc.). Da sempre nocivo e devastante, dopo la seconda guerra mondiale questo apparato è diventato sempre più generatore di morte e altre conseguenze negative a causa dell'assoggettamento dell'Italia all'alleato dominante (gli USA) direttamente o attraverso il simulacro della NATO 2. Questa subalternità totale nel campo militare legittima anche l'impegno super esoso nelle cosiddette missioni militari all'estero e la produzione e commercializzazione di armamenti (spesso come subappaltatori degli USA e di alti paesi NATO) sino ai corteggiamenti e sotterfugi per venderli anche a chi alimenta il terrorismo 3. Gli stessi militari e i loro familiari, come la popolazione che abita attorno ai siti della NATO e delle forze armate sono alla mercé di un apparato militare cancerogeno. Tuttavia le autorità hanno sempre fatto di tutto per negare questo danno alla salute e all'ambiente sino al punto di ostinarsi a non voler riconoscere le morti e gli ammalati di cancro a causa dell'uranio impoverito fra gli stessi militari (fa eccezione la Relazione dell'apposita Commissione parlamentare 4. Peggio, ogni volta che la popolazione locale ha cercato di protestare contro le conseguenze nefaste dell'apparato militare la risposta pronta è stata sempre la repressione brutale come se si trattasse di pericolosi sovversivi o addirittura terroristi. Come sempre gli armamenti e gli apparati militari non possono che produrre morte anche quando non sono in azione. E allora cos'è uno stato di diritto e delle autorità politiche e amministrative che fanno finta di ignorare ma autorizzano e sono indiscutibilmente responsabili di un apparato che produce morte fra la popolazione e disastro ambientale e arriva persino a legittimare la repressione brutale di chi protesta per la difesa della vita e del futuro stesso della società? A conferma dell'abituale servilismo delle autorità politiche e amministrative italiane rispetto agli USA, di fronte all'invito a firmare la bozza di trattato per proibire l'arma nucleare votata il 7 luglio a larghissima maggioranza all'ONU, l'Italia non ha ancora firmato dichiarando che non firma perché lo smantellamento va fatto giorno per giorno con i paesi che hanno l'atomica. Questo è l'approccio sempre fallimentare nei passati 30 anni. Intanto l'Italia aumenta la spesa già enorme per gli armamenti, per l'apparato militare, per le missioni militari all'estero e per sostenere la NATO.
Comiso e Sigonella, due basi militari assegnate alle forze armate degli Stati Uniti d'America attorno alle quali è nato e si è sviluppato il movimento no nuke e no war in Sicilia.
L'articolo pubblicato su ChernoNews (notiziario di Legambiente di Modena - Carpi), un breve aggiornamento sulla situazione del nucleare in Giappone, a Fukushima e altrove.