Intervento di Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi di Confindustria, al "17° Meeting Nazionale ACEF - Evoluzione dei Servizi Professionali della Consulenza", tenutosi a Bologna, presso la sede della Regione Emilia Romagna, nei giorni 30 e 31 ottobre e 9 e 10 novembre 2017.
La presentazione è articolata in tre parti: nella prima sono illustrate le innovazioni introdotte nell’edizione 2013 dell’annuario Istat-Ice, che risulta ora molto più fruibile anche per utenti non specializzati, e i principali dati sull’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano nel 2012; la seconda parte approfondisce l’analisi congiunturale delle esportazioni, con un focus articolato sulla performance e i comportamenti delle imprese esportatrici; infine, sono presentate alcune innovazioni che l’Istat sta introducendo nella diffusione di dati di commercio estero, con particolare riferimento alla possibilità, per le imprese esportatrici, di disporre attraverso il Portale delle imprese realizzato dall’Istituto, di dati dettagliati e tempestivi sulla loro posizione competitiva.
“La vera faccia dell’Italia” è un documento di analisi redatto attraverso la raccolta di una serie di
articoli, pubblicati nella sezione Impresa&Territori e nell’inserto Moda24 de Il Sole 24 Ore. Il materiale preso in considerazione ha permesso di rilevare una serie di dati riguardanti la capacità produttiva e competitiva del
tessuto economico italiano, dominato da piccole e medie imprese produttrici ed esportatrici.
Inoltre, attraverso un’indagine sviluppata dall’UE sarà possibile capire quale sia la capacità delle
industrie italiane di contribuire all’aumento dell’occupazione e del Pil nell’Unione.
Analisi delle dinamiche dei principali nove Gruppi editoriali italiani (cui fanno capo i maggiori quotidiani nazionali
d’informazione) attraverso i loro conti nel periodo 2011-2015, inclusi i primi nove mesi 2016
Conferenza stampa presentazione prima edizione del Censimento permanente delle imprese
Milano, 10 maggio 2019
Fondazione Feltrinelli – Sala Lettura
Viale Pasubio, 5
Sempre più lavoratori autonomi pagati sempre meno. E meno lavoratori subordinati nel settore dell'editoria giornalistica. Continua a calare il peso di quotidiani, periodici e Rai sul totale degli occupati. In controtendenza solo le aziende private e le radio e tv nazionali. Mentre restano ancora molto vaghi i contorni del cosiddetto giornalismo digitale "nativo".
Sono alcuni dei dati contenuti nell'aggiornamento del rapporto su "La professione giornalistica in Italia", curato per Lsdi dal collega Pino Rea, che domani, martedì 7 febbraio, alle 10.30, sarà presentato nella sala "Walter Tobagi" della Fnsi alla presenza – fra gli altri – dei vertici degli enti di categoria.
Nel 2015 continua ad approfondirsi la crisi della professione giornalistica, che va di pari passo con la crisi del settore registrata a partire dal 2010 e dalla quale il mondo dell'editoria non sembra ancora riuscire a liberarsi, come dimostra anche l'alta percentuale di aziende (oltre 400 delle 1.400 iscritte alla Cassa) che non rispettano scadenze e versamenti a Casagit.
E se qualche segnale positivo inizia a ravvisarsi in alcuni settori dell'informazione, con l'occupazione che cresce nelle aziende private e nelle radio e tv nazionali, il rapporto evidenzia come continui ad allargarsi la forbice fra lavoro dipendente e lavoro autonomo, che dal 64,6% del 2014 è salito al 65,5% nel 2015: era il 62,6% nel 2013, il 59,5% del 2012, il 57,4% nel 2011, il 55,7% nel 2010.
Su 50.674 giornalisti attivi iscritti all'Inpgi i lavoratori autonomi "puri" (quelli cioè iscritti solo all'Inpgi2) alla fine del 2015 erano 33.188 a fronte di 17.486 giornalisti dipendenti (il 34,5%).
come crescerà l'occupazione entro il 2017; quali profili professionali, in quali regioni , quali titoli di studio verranno maggiormente ricercati; tra il 2015-2017 i movimenti di entrata nel settore produttivo saranno circa 4 milioni , in europa saranno 50 milioni entro il 2020.... saranno movimenti di sostituzione e rimpiazzo perchè le uscita dal sistema produttivo saranno nel periodo superiori alle entrate... comunque il saldop occupazionale netto crescerà di circa 300.000 unità e il nostro tasso di occupazione sarà del 56,3%
Dall’internet delle cose all'industria 4.0Alvaro Busetti
Materiali del seminario Federmanager Academy tenuto a Milano il 22 settembre 2016. Propone un approccio all'Internet delle cose e all'Industria 4.0 nel contesto della Digital Transformation.
Internet of Things: mercato, tecnologie, applicazioni e competenzeArmando Martin
Oggi l’Internet delle cose è un paradigma tecnologico in cui la comunicazione è estesa all’interazione tra uomini, dispositivi e sottosistemi. L’Internet delle cose è un insieme
di tecnologie digitali che vanno dai tag RFId alle reti di sensori, dalle superfici touch alla realtà aumentata, dai sistemi logistici integrati alle infrastrutture in chiave di sostenibilità
24 maggio 2016, Alessandra Lanza, partner Prometeia, è stata protagonista del quattordicesimo appuntamento di Exhibitionist, ciclo di incontri tra innovatori di fiere ed eventi organizzato da Fondazione Fiera Milano con la collaborazione di Regione Lombardia, Camera di Commercio e Meet The Media Guru.
Cofindustria Industry 4.0 Napoli febbraio 28 ruolo della supply chainJean-Francois Mathieu
In Naples on the 28 of February Cofindustria has organized an event around Industry 4.0. UPS presented some illustration regarding the role of the Supply Chain with highlight on big data, eCommerce and Post Sales
Intervento di Luigi Perissich - direttore Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici - al convegno "Ambiente: dalle prime applicazioni della nuova UNI EN ISO 14001:2015 alle prossime sfide" del 13 maggio 2016
Università degli Studi di Macerata
Dipartimento di economia e diritto
Corso di laurea in economia, finanza e mercati
INSEGNAMENTO DI INFORMATICA – A.A. 2015-16
MODULO 02 - Gli elaboratori
Internet of Things e un nuovo livello di informazioni personaliRiccardo Abeti
Nella vorticosa circolazione dei dati, che vedrà una crescita esponenziale con lo sviluppo del Internet of Things, sta emergendo una tipologia di informazioni solo apparentemente irrilevanti, i c.d. passive data.
In queste slide ci sono alcune riflessioni che ho potuto esporre a e-privacy, a Cagliari, il 17 e 18 ottobre 2014.
LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: PERSONE, TECNOLOGIE, MODELLI | Associazione ADAPT Francesco Seghezzi Responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne
Gli effetti di Industry 4.0 si stanno diffondendo in modo reticolare impattando in tutti i settori dell’economia e aprendo spazio a nuovi possibili scenari di gestione delle Risorse Umane.
Atti del Workshop NUOVO RINASCIMENTO 4.0
Celebrating 20years BB Anniversary | ETAss Business Birthday
16 Settembre 2016
www.etass.it - 0362.231231 - info@etass.it
The European Alliance for Apprenticeship - Norbert Schobel, European Commissi...Veneto Lavoro
The document discusses the European Alliance for Apprenticeships (EAfA), a multi-stakeholder platform that aims to strengthen the quality, supply and image of apprenticeships across Europe. It provides updates on the EAfA's activities and roadmap for 2017, which includes plans to host several events and launch initiatives focused on apprenticeship quality, mobility, and support. Key figures highlighted include 524,500 new apprenticeship opportunities and 390,000 apprenticeships under the Youth Guarantee program. The Erasmus+ action plan also aims to support long-term apprenticeship mobility programs.
Quali esperienze dell'apprendistato Fuori Obbligo Formativo possono integrare...Veneto Lavoro
FITT! final conference, 16th March Bruxelles
Workshop 1: VET providers and companies working together for the quality of apprenticeship in Europe - which are the drivers of cooperation for a quality apprenticeship?
Incontro organizzato dal Gruppo di Studio Commerciale e Marketing del CPV, sul tema:
LA CRISI GLOBALE E LA
CRISI ITALIANA. LA
REAZIONE DELLE IMPRESE
Lo scenario mondiale si è rapidamente deteriorato nel corso dell'estate. Tutte le
maggiori economie hanno rallentato. Nell'areaeuro è alto il rischio di una nuova
recessione. C'è grande incertezza che blocca le decisioni di investimento e frena i
consumi delle famiglie. Le cause sono l'alta e duratura disoccupazione, il difficile rientro
dai debiti sovrani, le politiche monetarie meno efficaci, l'ampio sottoutilizzo della
capacità produttiva, i costi elevati delle materie prime, il credit crunch. Le imprese che
hanno adottato strategie imperniate su crescita e conoscenza, sull'innovazione e
sull'internazionalizzazione affrontano meglio le difficoltà della crisi.
Relatore:
Dott. Luca PAOLAZZI
Direttore Centro Studi Confindustria - Roma
Slide Manzocchi rapporto di previsione Centro Studi ConfindustriaConfindustria
31 marzo 2020
https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/congiuntura-e-previsioni/tutti/dettaglio/rapporto-previsione-economia-italiana-scenari-geoeconomici-primavera-2020
Italia e Polonia: un'occasione per crescere insiemeFabrizio Rotunno
In questo webinar, ho esposto le possibili sinergie in termini di crescita e miglioramento dei processi industriali conseguenti ad un investimento in Polonia, sia esso di tipo commerciale che produttivo che di servizi. Mi occupo professionalmente della gestione di start up aziendali e stabilimenti produttivi e commerciali in Polonia.
Interventi alla Scuola di formazione a Frattocchie, panel "Migrazioni: oltre buonismo e cattivismo"
http://www.patriaecostituzione.it/2019/06/27/il-ritorno-della-politica-scuola-di-formazione-a-frattocchie/
NetConsulting cube - IT come Italia - Come far ripartire l'Italia?NetConsulting cube
Sullo sviluppo digitale l’Italia evidenzia ancora segnali di arretratezza, nonostante il contesto tecnologico risulti estremamente dinamico, anche se caratterizzato da luci e ombre.
Per quanto riguarda infatti l’utilizzo di Internet, dei Social media e per il Mobile shift, l'Italia si colloca decisamente al di sopra della media mondiale.
In questa presentazione NetConsulting cube analizza la situazione attuale del nostro Paese da un punto di vista dello sviluppo digitale e tecnologico e cerca di fornire degli spunti utili per rilanciare l'economia del Paese.
Scenari industriali CSC: la manifattura riparte da buone basiParma Couture
Scenari industriali N.6 - PRODUZIONE E COMMERCIO: COME CAMBIA LA GLOBALIZZAZIONE - LA MANIFATTURA ITALIANA RIPARTE SU BUONE BASI.
L’industria manifatturiera italiana ha cominciato a risalire la china, con un passo ancora lento e assai
disomogeneo tra i suoi comparti.
Non si tratta di una falsa partenza, simile alle molte che hanno punteggiato la lunga crisi. Le prospettive
rivelate dai dati e garantite dalle condizioni internazionali favorevoli e dalla politica di bilancio non più
restrittiva sono di consolidamento e progressiva diffusione del recupero.
È un nuovo cominciamento impostato su buone fondamenta, non una semplice ripresa congiunturale.
Perché il contesto esterno e la realtà interna sono molto cambiati nell’arco degli ultimi anni e anzi stanno
ulteriormente mutando quasi sotto i nostri occhi.
Di questi mutamenti profondi e continui le imprese e il sistema tutto devono tener conto, modificando
strategie e adottando politiche adeguate, che abbiano al centro l’industria, motore dello sviluppo.
Seminario - Innovazione e R&S delle imprese in Campania
Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”
viale Ellittico 31 Sala Liccardo
Caserta, 5 maggio 2017
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambientali - presentazione di Francesco Baldoni, certificatore Emas - Lucca 13 aprile
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambientali - presentazione di Lisa Gentili, Area Opere Pubbliche di Ance - Lucca 13 aprile
Industria 4.0. Lucca, 5 luglio 2017 - Cyber Security in ambiente industriale
Lo scenario economico attuale e la prospettiva lunga di Industria 4.0
1. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Lo scenario economico attuale
e la prospettiva lunga di Industria 4.0
Luca Paolazzi
Centro Studi Confindustria
2. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Lo scenario economico.
Le previsioni del CSC.
L’importanza dei luoghi e Industria 4.0.
I temi
3. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Lo scenario economico.
I temi
4. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Nel corso dell’estate lo scenario
è ulteriormente peggiorato.
Le tensioni geopolitiche non si sono mitigate.
Al contrario, sono state intensificate
dal fallito golpe in Turchia, dal risultato shock
delle elezioni in un Land tedesco
e dai nuovi attentati terroristici.
Sullo sfondo proseguono le ondate
migratorie. La crescita economica globale
rimane stentata. In Italia si è fermata.
5. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Il PIL e gli scambi mondiali
crescono lentamente.
Non si può puntare sul traino degli altri.
6. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Si sta materializzando la stagnazione
secolare. Quali fattori la determinano?
Demografia meno favorevole,
minori vantaggi dalle innovazioni,
alta disoccupazione,
rallentamento della Cina,
crescente protezionismo.
7. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
PIL e scambi mondiali avanti molto adagio
(Mondo, dati a cambi di mercato e prezzi costanti, variazioni %)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati CPB e FMI.
0,0
2,5
5,0
7,5
10,0
12,5
15,0
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
PIL
MediaPIL 1984-2007
Commercio di beni
MediaCommercio di beni 1984-2007(scaladestra)
8. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
La popolazione frena…
(Mondo, popolazione, variazioni % annue)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Nazioni Unite.
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030
Mondo
USA
Eurozona
9. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
…e invecchia
(Mondo, popolazione per classi di età, milioni)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Nazioni Unite.
-400 -300 -200 -100 0 100 200 300 400
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85-89
90-94
95-99
100+
1950
1980
2015
2030
Maschi Femmine
10. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Spreco di capitale umano
(Tasso di disoccupazione)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Italia Eurozona USA
11. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
La marcia cinese segue orme coreane
(PIL e PIL pro-capite a PPA, variazioni % e livelli)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati FMI.
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000
CrescitadelPILreale(1980-2017)
(var.%mediamobilesu5anni)
PIL pro-capite (1980-2017, dollari a PPA)
Cina Corea
12. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Nella produttività ora anche gli USA faticano
(USA, produttività oraria dell’industria, variazioni % medie annue)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
Anni50 Anni60 Anni70 Anni80 Anni90 Anni2000 2010-16
13. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Il Global Trade Alert ha calcolato
che nei primi 8 mesi del 2016 quasi 350
misure protezionistiche sono state varate
dai paesi del G-20, 4 volte quelle adottate
dagli stessi paesi nello stesso periodo
nel 2009. Dal 2009 le misure protezionistiche
che hanno visto la luce sono oltre 6mila.
Le misure più gettonate sono i sussidi,
il settore più colpito i metalli di base,
non solo l’acciaio cinese.
14. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
L’Eurozona avanza adagio
e con forti squilibri.
15. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
I fattori esterni favorevoli
(cambio, tassi e materie prime)
si esauriscono o vengono meno.
16. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
E in Italia?
La crescita si è fermata.
Il divario nel PIL rispetto ai livelli pre-crisi
è ancora dell’8,6%. Livelli che ai ritmi
di crescita previsti dall’FMI non rivedremo
prima del 2027.
17. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
PIL italiano: sentieri di ritorno al 2007
(Italia, miliardi di euro, prezzi costanti)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT, FMI.
1.400
1.600
1.800
2.000
2.200
2.400
2.600
2.800
3.000
1995
2000
2005
2010
2015
2020
2025
2030
2035
2040
Livello del PIL nel 2007
PrevisioniFMI dal2018 (0,7% crescita media annua)
Trend (1995-2007)
PIL in crescita al 2,5% medio annuo dal 2018
18. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
La questione della lenta crescita italiana
è di antica data e si è accentuata con la crisi:
tra 2000 e 2015 il PIL italiano è sceso
dello 0,5%, quelli tedesco e francese
sono aumentati del 18%
e lo spagnolo del 24%.
19. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
All’origine della lenta crescita italiana
c’è la stagnazione della produttività.
20. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Produttività piatta in Italia
(Italia, produttività oraria del lavoro, totale economia, indici 2000=100)
2016: 1o
semestre.
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Eurostat.
90,0
100,0
110,0
120,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
Germania Spagna Francia Italia
21. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
La crescita del PIL potenziale italiano era già
molto bassa prima della crisi.
La doppia recessione l’ha ulteriormente
e notevolmente intaccata. La sua dinamica
è così passata dall’1,2% allo 0,7% (stime FMI).
22. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Nel breve periodo è possibile crescere
più del potenziale sfruttando
la capacità produttiva inutilizzata,
stimata equivalente al 3% del PIL.
Perché ciò non avviene?
23. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
La fiducia dei consumatori è calante.
Risale la propensione al risparmio.
Cresce la povertà tranne che per i +65.
L’offerta dei prestiti al consumo è stretta.
La disoccupazione resta elevata…
Cosa frena i consumi?
24. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
…nonostante i progressi nell’occupazione.
Le persone con un lavoro sono aumentate
di 770mila dal punto di minimo
dell’estate 2013, con un’accelerazione
e un miglioramento qualitativo
grazie a Jobs Act e incentivi: quasi l’80%
dei 426mila posti creati da fine 2014 a oggi
sono con contratti a tempo indeterminato.
Il tasso di occupazione è tornato ai livelli
di metà 2009; è salita la quota
del part-time involontario.
25. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Quali le cause dei lenti investimenti?
26. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Alta la propensione all’investimento
(% investimenti su valore aggiunto manifatturiero, prezzi correnti)
2015: stime IHS-Markit.
Fonte: elaborazioni CSC su dati IHS-Markit.
5
10
15
20
25
30
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Francia Germania Italia Regno Unito USA
27. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Basso l’utilizzo della capacità produttiva
(Grado di utilizzo degli impianti, dati trimestrali destagionalizzati)
Linea tratteggiata: serie ribasata.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
64
66
68
70
72
74
76
78
80
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
28. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Credito: cresce la forbice tra domanda e offerta
(Italia, imprese, indici cumulati 4o
trimestre 2006=0,
calcolati sulle % nette di risposte delle banche*)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Banca d’Italia.
*Indicatori ricavati dai dati quantitativi della Bank lending survey;
offerta=variazione dei credit standard con segno invertito.
-900
-800
-700
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
200
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Domanda diprestiti
Propensionea erogareprestiti
29. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Si erode la fiducia delle imprese
(Italia, indicatore composito di fiducia delle imprese*, dati mensili)
* Formato dagli indici di fiducia tra le imprese manifatturiere, edilizie,
del commercio al dettaglio, degli altri servizi e dei consumatori.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea.
75,0
80,0
85,0
90,0
95,0
100,0
105,0
110,0
115,0
2011 2012 2013 2014 2015 2016
30. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Redditività poco sopra i minimi…
(Italia, manifatturiero, MOL in % del VA al costo dei fattori)
2016: 1o
semestre.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
25,0
27,0
29,0
31,0
33,0
35,0
37,0
39,0
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015
31. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Fonte: elaborazioni CSC su dati Bureau Van Dijk.
…ma con grandi differenze
(Italia, industria manifatturiera, top 5% e quintili del ROE in %, 2014)
43,3%
25,8%
10,0% 4,3% 1,0%
-17,2%
-20,0
-10,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
Top 5% Leader Follower Standard Ritardatari A rischio
Media ROE: 7,2%
32. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
1 Macchinari e apparecchiature, 2 Farmaceutica, 3 Bevande, 4 Chimica, 5 Carta, 6 Alimentari, 7 Prodotti in metallo, 8 Altro manifatturiero, 9 Pelle,
10 Gomma-plastica, 11 Totale Manifatturiero, 12 PC, elettronica, ottica, 13 Altri mezzi trasporto, 14 Riparazione, 15 Apparecchiature elettriche,
16 Autoveicoli, 17 Tessile, 18 Metallurgia, 19 Abbigliamento, 20 Coke e raffinazione, 21 Mobili, 22 Stampa, 23 Legno, 24 Altri prodotti non metalliferi
-20
-10
0
10
20
30
40
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
1°Quartile Mediana 3°Quartile 90°Percentile
Manifatturiero
Imparare dalle imprese leader? Si può fare!
(Imprese con almeno 20 addetti, posti di lavoro dip., var. % 2013-2015 gen-set)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
33. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Alti ostacoli al fare impresa: nell’indagine
Doing Business della Banca Mondiale
l’Italia è, su 189 paesi,
137a
per gli adempimenti fiscali,
111a
per esigibilità degli obblighi contrattuali,
97a
per accesso al credito,
86a
per autorizzazioni e permessi.
34. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
il commercio mondiale avanza a rilento,
il cambio è meno favorevole,
il CLUP fa perdere competitività.
Cosa rallenta l’export?
Le imprese italiane puntano sui mercati
più dinamici, aumentano la qualità dei
prodotti e guadagnano quote, ma…
35. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Le previsioni del CSC.
I temi
36. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
2014 2015 2016 2017
Prodotto interno lordo -0,3 0,8 0,7 0,5
Consumi delle famiglie residenti 0,6 0,9 1,2 0,7
Investimenti fissi lordi -3,4 0,8 1,8 1,3
di cui: macchinari e mezzi di trasporto -1,7 2,1 2,9 2,0
di cui: in costruzioni -5,0 -0,5 0,7 0,6
Esportazioni di beni e servizi 3,1 4,3 1,4 2,5
Importazioni di beni e servizi 3,2 6,0 2,4 2,9
Saldo commerciale1 3,0 3,2 3,5 3,3
Occupazione totale (ULA) 0,3 0,8 1,0 0,5
Tasso di disoccupazione2 12,7 11,9 11,5 11,2
Prezzi al consumo 0,2 0,1 0,0 0,6
Retribuzioni totale economia3 0,2 0,6 0,8 0,7
Le nuove previsioni del CSC per l’Italia…
(Variazioni %)
1 Fob-fob, valori in % del PIL; 2 valori percentuali; 3 per ULA.
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
37. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
1 Fob-fob, valori in % del PIL; 2 valori percentuali; 3 per ULA.
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
…e a confronto
2016 2017 2017
ISTAT (17 maggio 2016) 1,1 1,4
Commissione europea (3 maggio 2016) 1,1 1,3 2,4 1,9
Banca d'Italia (6 giugno 2016) 1,1 1,2
Intesa SanPaolo (luglio 2016) 0,8 1,0 2,5 1,9
FMI (4 ottobre 2016) 0,8 0,9 2,5 2,2
OCSE (21 settembre 2016) 0,8 0,8 2,6 2,3
Prometeia (23 settembre 2016) 0,7 0,8 2,4 2,5
REF (12 ottobre 2016) 0,7 0,7 2,4 2,6
UniCredit (30 settembre 2016) 0,8 0,6 2,5 2,2
Governo (27 settembre 2016) 0,8 0,6 2,4 1,6
p. m.: Governo (8 aprile 2016) 1,2 1,4 2,3 1,8
CSC (15 settembre 2016) 0,7 0,5 2,5 2,3
Citigroup (28 settembre 2016) 0,7 0,5 2,5 2,3
Deutsche Bank (30 settembre 2016) 0,7 0,4 2,5 2,7
IHS Global Insight (15 agosto 2016) 0,7 0,4 2,6 3,2
PIL (var. %) Deficit/PIL (%)
2016
38. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
L’importanza dei luoghi e Industria 4.0.
I temi
39. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Coniugare le eccellenze produttive racchiuse
in saperi taciti diffusi nei territori
con la necessità di dialogare con mercati
e fornitori sempre più distanti,
trasmettendo informazioni codificate.
In un territorio distrettuale ci sono
competenze e stili di vita che rigenerano
imprenditorialità e saper fare.
La transizione digitale
del sistema produttivo…
40. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
…è ancora largamente incompiuta…
(Italia; indice composito di digitalizzazione, 2015)
Fonte: ISTAT.
0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0%
servizi di ristorazione
costruzioni
metallurgia, prodottiinmetalloesclusi macchinari e attrezzature
industrie tessili,dell'abbigliamento, articoli inpelle e simili
trasportoe magazzinaggio,esclusi servizipostali e corrieri
industriadei prodotti inlegnoe carta,stampa
industrie alimentari, dellebevandee del tabacco
noleggio,servizi di supportoalle imprese
coke,chimica,farmaceutica,lavorazione minerali nonmetalliferi
mobili,altre industrie,rip.e inst.macchine e apparecchiature
utilities,gestionerifiuti e risanamento
TOTALEECONOMIA
servizi postali e attivitàdi corriere
apparecchiature elettriche,perusodomestico,macchinari nca
attivitàprofessionali, scientifiche e tecniche
attivitàimmobiliari
commercio,riparazione di autoveicoli e motocicli
attivitàaudio-visive
fabbricazione di mezzidi trasporto
elettronica,ottica,apparecchiature medicali e di precisione
informaticaedaltri servizi d'informazione
alloggio
servizi delle agenzie di viaggio, touroperatore attivitàconnesse
telecomunicazioni
attivitàeditoriali
digitalizzazione"molto bassa" e"bassa"(%) digitalizzazione"alta" e "molto alta"(%)
41. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
…al Nord come al Sud
(Italia, indice composito di digitalizzazione, 2015)
Fonte: ISTAT.
88,5% 86,60% 85,50% 91,30%
11,50% 13,40% 14,50% 8,70%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Centro Nord Est Nord Ovest Sud e Isole
Impresecon indicedi digitalizzazione"alto" e "molto alto"(%)
Impresecon indicedi digitalizzazione"molto basso" e"basso"(%)
42. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Trasformare le fabbriche in luoghi cyber-fisici
in cui mondo reale e mondo digitale sono integrati.
Le nuove tecnologie digitali consentiranno
ai macchinari di trasmettere informazioni in tempo
reale sul loro stato e di innescare risposte
automatiche anche sulla base di processi autonomi
di apprendimento.
Mettere l’impresa in connessione stabile
con fornitori e clienti.
Le sfide di Industria 4.0 per le imprese
43. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
L’uomo rimarrà essenziale per:
• definire l’architettura complessiva degli impianti,
• supervisionare i processi,
• risolvere problemi complessi che richiedono
ingegno e creatività non codificabili.
La fabbrica reale avrà un doppione virtuale
che l’uomo utilizzerà:
• per monitorare
• per simulare
L’uomo nella fabbrica 4.0
44. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Più efficienza, grazie al monitoraggio continuo
del processo produttivo e delle fluttuazioni della domanda.
Più flessibilità, grazie a linee di produzione “intelligenti”
che abbattano i costi per personalizzare i prodotti.
Più servizi al cliente, grazie all’elaborazione
delle informazioni trasmesse in tempo reale dai prodotti.
Più delega all’interno dell’impresa, perché si ridurrà
il time-to-market e perché i problemi richiederanno figure
professionali sempre più specializzate.
Gli impatti attesi sul business model
45. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Molte imprese italiane stanno inserendo soluzioni
4.0 all’interno delle proprie fabbriche.
Alcune puntano soprattutto ai vantaggi di efficienza,
altre colgono invece anche l’opportunità
di ripensare la propria offerta.
Ciò dipende sia dalla volontà degli imprenditori
sia dalla natura tecnologica del processo produttivo
e dei prodotti.
Una evoluzione tecnologica che è
rivoluzione culturale per le imprese
46. Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
È la nuova frontiera che va coltivata senza
creare un’ulteriore divaricazione tra le imprese
che hanno successo e quelle in difficoltà.
Occorre una implementazione graduale, usando
le politiche e gli incentivi del Governo, in caso
contrario le piccole imprese ne risentirebbero.
Al sistema associativo il compito
di accompagnare gli imprenditori in questo
cammino informandoli su cosa sia Industria 4.0.