Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Skip to main content
Recensione film "Il bene mio" di Pippo Mezzapesa.
Recensione Conferenza.
EnglishIt describes, succinctly, three doctoral thesis projects that are underway in the framework of the doctoral programs: Cities and Landscapes Architecture, Archaeology, Cultural Heritage, History and Resources (Dipartimento delle... more
EnglishIt describes, succinctly, three doctoral thesis projects that are underway in the framework of the doctoral programs: Cities and Landscapes Architecture, Archaeology, Cultural Heritage, History and Resources (Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni culturali) and Lingua, Testo e Forme della Scrittura: Analisi linguistica, Tradizioni retorico-letterarie e Aspetti antropologici (Dipartimento di Scienze Umane), in the University of Basilicata. In all cases, these are issues related to the role of language and culture in shaping and convey the cultural heritage. Keywords: italianoSi descrivono, concisamente, tre progetti di tesi di dottorato che sono in corso nel quadro dei programmi di dottorato Cities and Landscapes: Architecture, Archaeology, Cultural Heritage, History and Resources (Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni culturali) e Lingua, Testo e Forme della Scrittura: Analis...
Vita Santoro (Università della Basilicata), Marina Berardi (Università della Basilicata), Domenico Copertino (Università della Basilicata) Da qualche tempo si assiste, nel nostro Paese, alla produzione di discorsi e retoriche intorno... more
Vita Santoro (Università della Basilicata), Marina Berardi (Università della Basilicata), Domenico Copertino (Università della Basilicata)

Da qualche tempo si assiste, nel nostro Paese, alla produzione di discorsi e retoriche intorno alle cosiddette “aree interne”, un processo sollecitato da un lato, dall’attuazione di strategie di sviluppo nazionali e sovranazionali, e determinato, dall’altro, dall’interesse maturato da parte di differenti ambiti disciplinari e dalle progettualità sempre più diffuse, anche endogene, rivolte a territori fragili, marginali e soggetti a contrazione demografica. Tale processo è stato fortemente accelerato dall’attuale pandemia da COVID-19, tanto da esplodere in breve tempo, producendo miriadi di immaginari e narrazioni, quasi sempre poco rispondenti alle concrete e diseguali condizioni abitative e di vita delle comunità locali, come anche poco attenti alle dinamiche culturali e ai molteplici processi in corso, in primis quelli migratori. Si tratta di quegli stessi luoghi nei quali gli antropologi conducono talvolta le proprie ricerche e di quegli stessi processi che sono soliti osservare, documentare, descrivere, e sui quali producono essi stessi riflessioni e discorsi, contribuendo in tal modo e consapevolmente a consolidarne l’immaginazione e ad accrescere la pletora di etero ed auto rappresentazioni dei territori interni e marginali. Allo scopo di dare un contributo alla discussione su un tema così complesso, mediante gli strumenti teorici e metodologici dell’antropologia, il panel intende sollecitare una riflessione che sia innanzitutto in grado di decostruire le retoriche mainstream riguardanti le aree interne (ad esempio l’estetica dei piccoli borghi, l’elogio della lentezza, gli abusati concetti di resilienza, decrescita felice e restanza, o, ancora, le pratiche del ritorno alla terra dei giovani e del south working).
La proposta del panel mira, dunque, a raccogliere contributi e riflessioni critiche intorno a tali categorie diffuse nella produzione di discorsi che spaziano tra le discipline generando nuovi sguardi e processi complessi. E intende farlo riflettendo su una possibile idea di futuro di queste aree, a partire dalle esperienze e dai contributi di antropologi che abbiano posto un focus sui luoghi ma soprattutto su chi li abita e li attraversa, in riferimento a questioni abitative, migratorie, produzione locale di saperi e saper fare, forme di neoruralità, processi di produzione e riproduzione dei patrimoni culturali e le pratiche associative ad essi collegate, stratificazioni di lunga durata (traducibili anche in dinamiche non omogenee di potere, nelle molteplici forme in cui può manifestarsi), azioni sui territori capaci di generare dinamiche culturali che passano anche attraverso, l’immaginazione individuale e collettiva dei luoghi.
Il panel è un invito riflessivo rivolto agli antropologi e alle antropologhe impegnati nei territori dei margini, nei quali emergono delle sovrapposizioni tra produzione locale del sapere e categorie formali e istituzionali, e in cui si esercitano forme di auto ed etero rappresentazione delle località.

ENGLISH

The current proliferation of discourses and rhetoric about “inner areas” is aroused by national and international development plans and by multi-disciplinary scientific interests and projects towards marginal and depopulated regions. The COVID-19 pandemic is speeding up the production of imaginaries and narratives about such areas, often lacking of congruity with local communities’ life conditions and of comprehension of cultural dynamics and processes, such as those related to migrations. Anthropologists carrying out their researches in such places and observing such processes, often produce discourses and analyses that perpetuate the self- and hetero- representations of inner and marginal areas. This panels aims at joining the discussion about such topic, through the anthropological theoretical and methodological resources, deconstructing the mainstream rhetoric about inner areas (e.g. the beauty of small villages, the praise for slowness, the hackneyed concepts about resilience, happy degrowth, “stayness”, the youth going back to the land, south working). The panel invites anthropologists who focus on inner areas and work with people who live there, to reflect about the future of these areas, with reference to: dwelling issues; migrations; local production of knowledge and know-how; forms of neo-rurality; processes of production and reproduction of cultural heritage; the civil society activities related to such processes; long-term stratifications (that emerge in multiple power dynamics); local policies that rouse cultural dynamics related to self-representation and individual or collective imagination of places; the overlapping of local production of knowledge and formal institutional categories in the production of self- and hetero- representations of localities in the margins.

References

Balbo Marcello (a cura di), Migrazioni e piccoli comuni, Franco Angeli, 2015.
Bhabha Homi K., Dissemination: Time, Narrative, and the Margins of the Modern Nation, in The Location of Culture, Routledge, 2004 (1994), pp. 139-170.
Clemente Pietro, Paese/Paesi, in Mario Isnenghi (a cura di), I luoghi della memoria. Strutture ed eventi dell’Italia unita, Laterza, 1997, pp. 3-39.
Daas Veena, Pool Deborah ( eds.), Anthropology in the Margins of the State, Santa Fe: School of American Research Press, 2004.