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Fino al 2011, il diritto alla cura transfrontaliera era disciplinato dal regolamento CE n. 883/2004: esso, pero, comportava problemi sul piano applicativo e su quello interpretativo. Per tali motivi, il legislatore europeo ha adottato la... more
Fino al 2011, il diritto alla cura transfrontaliera era disciplinato dal regolamento CE n. 883/2004: esso, pero, comportava problemi sul piano applicativo e su quello interpretativo. Per tali motivi, il legislatore europeo ha adottato la direttiva 24/2011/UE, da cui poi ha preso le mosse il decreto legislativo italiano di attuazione del 4 marzo 2014, n. 38. Le norme del decreto sembrano garantire il diritto alla salute, perche stabiliscono che non esiste l’obbligo di ottenere una autorizzazione da parte dell’amministrazione, prima di poter espatriare al fine di ottenere le cure all’estero. Esse, pero, al contempo, svantaggiano i meno abbienti, perche approntano un sistema di assistenza indiretta e precisano che gli amministrati possono ottenere il rimborso delle spese sostenute solo nei limiti dei costi che la prestazione avrebbe avuto se fosse stata eseguita nel territorio di provenienza. Inoltre, quando introducono la eccezionale necessita di una previa autorizzazione, attribuisco...
Este trabajo analiza el tema del derecho al consentimiento infor-mado. Se parte con un analisis general del “nuevo” concepto desalud, para luego pasar a tratar mas detalladamente el derechode quo (del que se trata).Se enfoca en particular... more
Este trabajo analiza el tema del derecho al consentimiento infor-mado. Se parte con un analisis general del “nuevo” concepto desalud, para luego pasar a tratar mas detalladamente el derechode quo (del que se trata).Se enfoca en particular sobre la informacion como requisito devalidez y se afronta el tema de la nueva relacion medico-paciente;en fin, se desarrollan algunas consideraciones criticas respecto ala asi llamada despersonalizacion de tal relacion medica
Il volume raccoglie i contributi che sono stati presentati in occasione del convegno di apertura del corso di diritto sanitario di cui è titolare la Professoressa Maria Alessandra Sandulli e che si è tenuto a Roma Tre il 29 aprile 2019,... more
Il volume raccoglie i contributi che sono stati presentati in occasione del convegno di apertura del corso di diritto sanitario di cui è titolare la Professoressa Maria Alessandra Sandulli e che si è tenuto a Roma Tre il 29 aprile 2019, in tema di fine vita. La questione, al centro del dibattito giuridico, viene analizzata dal punto di ista del diritto civile, del diritto penale e del diritto costituzionale, dai Professori Ettore Battelli, Antonella Massaro e Giovanna Pistorio.
Il lavoro analizza il tema del diritto al consenso informato. Si parte con un’analisi generale del “nuovo” concetto di salute, per poi passare a trattare più dettagliatamente del diritto de quo. Ci si sofferma in particolare sulla... more
Il lavoro analizza il tema del diritto al consenso informato. Si parte con un’analisi generale del “nuovo” concetto di salute, per poi passare a trattare più dettagliatamente del diritto de quo. Ci si sofferma in particolare sulla informazione quale requisito atto a renderlo valido e si affronta il tema del nuovo rapporto medico-paziente; infine, si svolgono delle considerazioni critiche rispetto alla cd. spersonalizzazione di tale relazione medicale. ---------- The work deals with the process of the informed consent. It analyzes the “new” right to health; then, it focalizes its attention on the right to be informed before conducting a healthcare. At the end, it considers the theme of the relationship between the doctor and the patient and investigates the problem of its depersonalization.
Questo lavoro analizza il decreto legislativo del 4 marzo 2014, n. 38 sulle cure transfrontaliere. Le norme del decreto sembrano garantire il diritto alla salute, perché stabiliscono che non esiste l’obbligo di ottenere una autorizzazione... more
Questo lavoro analizza il decreto legislativo del 4 marzo 2014, n. 38 sulle cure transfrontaliere. Le norme del decreto sembrano garantire il diritto alla salute, perché stabiliscono che non esiste l’obbligo di ottenere una autorizzazione da parte dell’amministrazione, prima di poter espatriare al fine di ottenere le cure all’estero. Esse, però, al contempo, svantaggiano i meno abbienti, perché approntano un sistema di assistenza indiretta e precisano che gli amministrati possono ottenere il rimborso delle spese sostenute solo nei limiti dei costi che la prestazione avrebbe avuto se fosse stata eseguita nel territorio di provenienza. Inoltre, quando introducono la eccezionale necessità di una previa autorizzazione, attribuiscono alla p.A. un potere fortemente discrezionale. Infine, non chiariscono alcuni aspetti relativi ai procedimenti amministrativi da attivare per ottenere il rimborso e non regolano in modo adeguato i rapporti con il regolamento CE n. 883/2004. Esiste davvero un ...
In questo lavoro, si propone uno studio del diritto alla salute quale diritto fondamentale della persona. Anzitutto, si analizza l’evoluzione interpretativa subita dall’articolo 32 della Costituzione italiana e si cerca di capire, da un... more
In questo lavoro, si propone uno studio del diritto alla salute quale diritto fondamentale della persona. Anzitutto, si analizza l’evoluzione interpretativa subita dall’articolo 32 della Costituzione italiana e si cerca di capire, da un lato, come tale diritto fosse considerato prima d’oggi; dall’altro, come sia considerato attualmente, invece, anche alla luce delle decisioni della giurisprudenza. Lo scopo è quello di rilevare le connessioni esistenti tra il diritto alla salute, il principio della libertà personale e i limiti apparentemente imposti dall’ordinamento italiano. Si analizzano, perciò, i rapporti esistenti tra esso e l’interesse della collettività, oltre che tra esso e l’articolo 5 del codice civile (il quale ultimo sembrerebbe condizionarlo quando vieta, all’individuo, la piena disposizione del proprio corpo). Si considerano, poi, i problemi creati dalla esasperata indipendenza del singolo, il quale si rivolge alla medicina, oggi, spesso, solo con lo scopo di realizzare...
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in Riv. It. di Med. Leg. e del diritto in campo san., numero 4 del 2017.
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in Rivista Italiana di Medicina Legale e del Diritto in Campo Sanitario, n. 3 del 2017.
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in Diritto e Società, 2016
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in Dike kai nomos, 2014
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Nella ricerca ci si propone di verificare quali richieste avanzate da un amministrato facciano sorgere il dovere di provvedere (e quindi, prima ancora, di procedere) della p.A. adita. La risposta definitiva viene fornita alla luce del... more
Nella ricerca ci si propone di verificare quali richieste avanzate da un amministrato facciano sorgere il dovere di provvedere (e quindi, prima ancora, di procedere) della p.A. adita. La risposta definitiva viene fornita alla luce del secondo periodo del comma 1 dell’art. 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (introdotto dall’art. 1, comma 38, dellalegge 6 novembre 2012, n. 190): esso stabilisce che la p.A. possa adottare un provvedimento in forma semplificata laddove ravvisi la manifesta inaccoglibilità della domanda ricevuta. Lo scopo, studiata preliminarmente la fase della cd. iniziativa, è quello di constatare a) come tale disposizione sia stata interpretata, in questi primi anni di sua applicazione pratica, dai Tribunali e dagli studiosi; b) se tale norma abbia modificato l’assetto nel tempo delineato, dalla giurisprudenza e dalla dottrina, sul tema del dovere di provvedere (e, in particolare, se abbia generalizzato siffatto dovere). Si verifica, inoltre, quali utilità possa ottenere il privato che, avendo presentato una domanda manifestamente inaccoglibile, esperisca i classici rimedi approntati dall’ordinamento -sul piano sostanziale e processuale- per contestare il silenzio eventualmente serbato dall’amministrazione cui si è rivolto.
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