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I bandi per la nomina dei liturghi, cioè coloro che erano obbligati dallo Stato a svolgere incarichi di pubblico servizio, costituiscono una categoria di documenti prodotti all’interno dell’amministrazione romana dell’Egitto nel II e III... more
I bandi per la nomina dei liturghi, cioè coloro che erano obbligati dallo Stato a svolgere incarichi di pubblico servizio, costituiscono una categoria di documenti prodotti all’interno dell’amministrazione romana dell’Egitto nel II e III secolo d.C.; tali avvisi pubblici sono emanati dallo stratego, funzionario a capo di una regione. Si tratta di un gruppo omogeneo di papiri greci – una ventina, fra cui due testi inediti – raccolti per la prima volta in questo volume: per ciascun bando liturgico è fornita la trascrizione, accompagnata dalla traduzione e dal commento. Attraverso l’analisi comparativa dei testi emergono dati interessanti per determinare la tipologia di tale documento e per ricostruire lo sviluppo di alcune procedure del sistema liturgico durante il II e il III secolo d.C.
Nell’ampio panorama delle ricerche sul passaggio da rotolo a codice nell’epoca tardoantica, alcuni contributi recenti hanno affrontato la questione della persistenza dei rotoli anche nei secoli successivi all’affermazione quasi completa... more
Nell’ampio panorama delle ricerche sul passaggio da rotolo a codice nell’epoca tardoantica, alcuni contributi recenti hanno  affrontato la questione della persistenza dei rotoli anche nei secoli successivi all’affermazione quasi completa dei codici, portando nuovi elementi nella ricostruzione di questo aspetto della storia della circolazione libraria e della cultura. Dalla fine del IV secolo in poi, infatti, i rotoli, usati sia orizzontalmente che verticalmente, sono scarsamente documentati, ma l’identificazione pur di pochi esemplari, rispetto alla stragrande maggioranza di codici, rivela che tale formato mantiene una certa vitalità e che il suo impiego diviene distintivo e peculiare di alcuni ambienti.
Nel presente contributo affronterò alcuni aspetti specifici, che si collocano in questo quadro generale e sono relativi ai testi in greco. Propongo un’indagine quantitativa sui rotoli letterari del IV secolo, con alcune considerazioni sulla base dei dati disponibili relativi alla produzione libraria del IV e aggiungo un breve approfondimento sulla produzione, sempre nel IV secolo, di un tipo specifico di libro tecnico, i commentari.
Nella seconda parte esamino le testimonianze di rotoli successive al V secolo e il loro contenuto, in particolare le lettere festali, i testi patristici certamente su rotolo, e una selezione di casi di formato incerto, fra cui alcuni molto probabilmente si possono assegnare a rotoli, mentre per molti restano grosse difficoltà per identificare il formato con certezza, sia nel caso di testi noti, sia ancor di più per testi frammentari e non noti da altre fonti.
Il volume illustra il lavoro di ricostruzione della missione di scavo condotta dall’Istituto Papirologico «G. Vitelli» nell’inverno fra il 1964 e il 1965 sul sito di Arsinoe, antico capoluogo del distretto del Fayyum. Materiali... more
Il volume illustra il lavoro di ricostruzione della missione di scavo condotta dall’Istituto Papirologico «G. Vitelli» nell’inverno fra il 1964 e il 1965 sul sito di Arsinoe, antico capoluogo del distretto del Fayyum. Materiali d’archivio, reperti e papiri fanno luce sia sulle attività sul campo e sull’architettura
del settore indagato, sia su alcuni aspetti della vita quotidiana nell’Egitto di età tolemaica e romana. La documentazione d’archivio è stata poi utilizzata per rendere nuovamente ‘visitabile’ – attraverso modelli 3D, digital storytelling e realtà aumentata – un sito archeologico scomparso a causa dell’incedere dell’urbanizzazione contemporanea.
Everyday documentary texts have external characteristics that can also be seen as an expression of the socio-cultural context of writing. Among these are the writing material, the language choice and the document format. A basic feature... more
Everyday documentary texts have external characteristics that can also be seen as an expression of the socio-cultural context of writing. Among these are the writing material, the language choice and the document format. A basic feature of the latter is size. Can the size of ancient documents be considered as a ‘semiotic resource’?
The Greek documentary papyri from Greco-Roman Egypt offer a wide range of typologies which cover a span of 1,000 years: were very large and very small papyri written for a special purpose? A preliminary investigation will explore the relationship between the size of the script and the size of the document.
Then, a more in-depth analysis will approach two specific categories of documents, the large circus programs and the small party invitations. The first consists of a total of just seven papyri belonging to late antiquity; in the second are included about 50 pieces from the 2nd to the 4th century AD, which were studied as a group in different papers just a few years ago. An addition to the list of party invitations is an inedited PSI of Florence of very small format (only 4,1 x 2,5 cm).
In general, a large format was used to underline official power and for stronger communication, while a small format was appropriate for expressing private feelings and personal needs, thanks to the possibility of keeping small documents among personal items, and in some way protected and hidden If the size of documents should be taken into account as a semiotic resource for Greco-Roman Egypt, then the study of circus programs and party invitations allows us discover the standards for everyday communication practices.
Every year the Patriarch of Alexandria wrote a festal letter to be delivered in all Egypt and Libya by the copies made in the patriarchate bureau. Each copy was read aloud in the community which was sent to, bishopric or monastery, in... more
Every year the Patriarch of Alexandria wrote a festal letter to be delivered in all Egypt and Libya by the copies made in the patriarchate bureau. Each copy was read aloud in the community which was sent to, bishopric or monastery, in order to let the people know the dates of Easter and feasts related to it. In many instances the thoughts and the teaching of the Patriarch were added to the text.
Among Greek papyri from Egypt are found some fragments of the original festal letters and some other copies, which were written also in Coptic: they shed light on the production and the circulation of this particular kind of document.
The so-called "learned abbreviations" system has long been recognized in the context of paraliterary texts, because this articulated system is found precisely in commentaries or in scholarly books. If the system as a whole is known and... more
The so-called "learned abbreviations" system has long been recognized in the context of paraliterary texts, because this articulated system is found precisely in commentaries or in scholarly books. If the system as a whole is known and its functioning has been described in some editions of single texts, however, a global approach and a specific discussion on this interesting aspect of ancient writing practice is lacking. My paper aims to deepen the data on papyrus in which this system is used, addressing some crucial points.
Frammento di pagina di pergamena, conservato alla Biblioteca Medicea Laurenziana, di provenienza sconosciuta, risalente alla prima metà del VI sec. d.C. Restano la porzione finale (sul recto) e quella iniziale (sul verso) di 5 righi di... more
Frammento di pagina di pergamena, conservato alla Biblioteca Medicea Laurenziana, di provenienza sconosciuta, risalente alla prima metà del VI sec. d.C.
Restano la porzione finale (sul recto) e quella iniziale (sul verso) di 5 righi di scrittura, identificabili come parti del Vangelo secondo Giovanni, 9, 17 e 9, 20.
A category of texts that is widely documented by findings of papyri is that of prayers, which appear in many types and on many media, written in many occasions. The use made of these texts can be placed in a sphere ranging from liturgical... more
A category of texts that is widely documented by findings of papyri is that of prayers, which appear in many types and on many media, written in many occasions. The use made of these texts can be placed in a sphere ranging from liturgical to private usage. Among the large number of texts from Egypt that can be classified as prayers, some present invocations in favour of the patriarch of Alexandria and the bishops.
They were not only written in the liturgical books, but at times they were also copied onto objects for a more limited use than the elegant and precious codices that contained the whole liturgy: a single sheet of papyrus or parchment, a wooden tablet, or an ostrakon were suitable for writing a specific prayer or series of prayers.
Papiro completo contenente una lista di 33 nomi. La maggior parte sono semitici, di ambito siriaco. Molti sono rari, poco attestati nelle fonti non solo papirologiche, ma anche epigrafiche e letterarie, sia in greco che in latino; una... more
Papiro completo contenente una lista di 33 nomi. La maggior parte sono semitici, di ambito siriaco. Molti sono rari, poco attestati nelle fonti non solo papirologiche, ma anche epigrafiche e letterarie, sia in greco che in latino; una decina circa presentano forme attestate qui per la prima volta.
Dopo la parabola dell’amministratore scaltro (Lc 16,1-9), Luca raccoglie una serie di riflessioni di Gesù che da una parte continuano la medesima parabola, dall’altra introducono quella che seguirà, ossia la parabola del ricco e di... more
Dopo la parabola dell’amministratore scaltro (Lc 16,1-9), Luca raccoglie una serie di riflessioni di Gesù che da una parte continuano la medesima parabola, dall’altra introducono quella che seguirà, ossia la parabola del ricco e di Lazzaro (Lc 16,19-31). In questi versetti di passaggio, c’è un’espressione che nella storia
dell’interpretazione ha sempre fatto discutere (fin dalla tradizione manoscritta, che non è del tutto concorde): ὁ νόμος καὶ οἱ προφῆται μέχρι Ίωάννου. ἀπὸ τότε ἡ βασιλεία τοῦ θεοῦ εὐαγγελίζεται καὶ πᾶς εἰς αὐτὴν βιάζεται (Lc 16,16). Tale detto di Gesù ha in sé più di una questione da risolvere; noi ci soffermeremo sull’espressione πᾶς εἰς αὐτὴν βιάζεται, in particolare sulla traduzione del verbo βιάζω.
Studio sulle testimonianze papiracee di esegesi antica ad Antifonte
Edition of two greek ostraka, which were temporarily stored in the Civico Museo Archeologico of Milan during 2017-2018:
1. preparations of Isis’ festival.
2. Mention of a certain Colluthos.
Among papyri from Egypt, three pieces stand out in connection with the Physiologus. First, a fragment from a vertical roll written in Greek in the 6 th century CE, which was published in 2011, and is now located in Florence (PSI XVI... more
Among papyri from Egypt, three pieces stand out in connection with the Physiologus. First, a fragment from a vertical roll written in Greek in the 6 th century CE, which was published in 2011, and is now located in Florence (PSI XVI 1577). Second, a fragment of a paper notebook written in Coptic from the 10 th century CE, which was published in 1895 and is now located in Berlin (P.Berol. inv. 7999). Both are direct testimonies of the text. The third papyrus is the so-called 'Artemidorus Papyrus', which on one side, the verso, shows a series of drawings of animals with legends. These papyri show both directly and indirectly the distribution and influence of the Physiologus, which evidently spanned centuries and cultures.
Until the third century CE, in Egypt and throughout the (primarily Mediterranean) area of Greek language and culture, the standard format of book was the roll, used horizontally. Only during the third to fourth centuries do we see the... more
Until the third century CE, in Egypt and throughout the (primarily Mediterranean) area of Greek language and culture, the standard format of book was the roll, used horizontally. Only during the third to fourth centuries do we see the diffusion of the codex format: the direct documentation from this period on consists of an increasing number of fragments of codices compared to roll fragments. Hence, the most ancient codices have been subject to in-depth studies and the change of medium represents an epoch-making event.
Two concrete pieces of data emerge from the general picture.
1. From the direct documentation, coming both from excavations and purchases, it appears that rolls were used for literary texts until the fourth century, and only on very rare occasions in the following centuries (there are some significant exceptions, which I will mention shortly).
2. Christianity spread in this period, and it is seen that Christians adopted the codex for texts of the holy scriptures. But what link is there between Christians and the roll format?
L’obiettivo del mio contributo è ricostruire nei momenti essenziali una parte della storia recente dei PSI, quella che riguarda i testi cristiani della collezione. Traccerò una rapida cronistoria degli ultimi 50 anni, dal 1965 al 2015,... more
L’obiettivo del mio contributo è ricostruire nei momenti essenziali una parte della storia recente dei PSI, quella che riguarda i testi cristiani della collezione. Traccerò una rapida cronistoria degli ultimi 50 anni, dal 1965 al 2015, gettando infine lo sguardo al futuro prossimo, cioè alle edizioni di PSI cristiani che sono appena uscite o che stanno per uscire (i dati sono aggiornati al marzo 2017).
Il frammento di papiro è stato ritrovato a Nessana ed è stato pubblicato nel 1958 (Excavations at Nessana. III, Non-Literary Papyri, ed. C.J. Kraemer, Princeton 1958, d'ora in poi "ed.pr."). Fin dall'inizio il testo fu identificato con la... more
Il frammento di papiro è stato ritrovato a Nessana ed è stato pubblicato nel 1958 (Excavations at Nessana. III, Non-Literary Papyri, ed. C.J. Kraemer, Princeton 1958, d'ora in poi "ed.pr."). Fin dall'inizio il testo fu identificato con la preghiera "Dio degli spiriti e di ogni carne". All'epoca dell'ed.pr. la quantità dei testi paralleli era molto ridotta rispetto a quelli disponibili oggi; in particolare le iscrizioni funerarie nubiane con tale preghiera sono ora molto più numerose e perciò sono possibili molteplici raffronti.
Fra i reperti conservati presso l'Istituto Papirologico «G. Vitelli» è presente un'epigrafe incisa su una lastra di arenaria fluviale, tipica del Sudan, di colore rosaceo. Non ci sono incertezze sul luogo di provenienza: è certamente la... more
Fra i reperti conservati presso l'Istituto Papirologico «G. Vitelli» è presente un'epigrafe incisa su una lastra di arenaria fluviale, tipica del Sudan, di colore rosaceo. Non ci sono incertezze sul luogo di provenienza: è certamente la Nubia, come risulta dalle indicazioni sul contenitore del reperto, ma soprattutto dal contenuto del testo. Altrettanto sicura è la datazione, poiché a conclusione del testo è riportata la data: 30 Hathyr dell'anno 783 dell'era dei martiri, che corrisponde al 26 novembre 1066. Non sono disponibili informazioni, invece, su come e quando tale epigrafe sia pervenuta a Firenze.
This second edition of a fragment written on both sides, from the 3rd-4th cent. AD (first edition: R. Caldwell and N. Litinas, «ZPE» 183, 2012, pp. 227-233), offers a new transcription of the text on the verso: it is an exegetical work on... more
This second edition of a fragment written on both sides, from the 3rd-4th cent. AD (first edition: R. Caldwell and N. Litinas, «ZPE» 183, 2012, pp. 227-233), offers a new transcription of the text on the verso: it is an exegetical work on the Gospel of Matthew with lemmata and interpretamenta (Mt 22, 21-35). it shares with commentaries (hypomnemata) literary features of high cultural level, especially the scholarly abbreviations, a well-defined system found for the first time in a Christian text.
Edizioni di papiri greci della collezione PSI
The Physiologus is a work intimately related to Egypt. The author of the essay is unknown, but most likely it was composed in Greek language in Alexandria between the end of the 2nd and the end of the 4th century AD. The direct tradition... more
The Physiologus is a work intimately related to Egypt. The author of the essay is unknown, but most likely it was composed in Greek language in Alexandria between the end of the 2nd and the end of the 4th century AD. The direct tradition of the Physiologus in Greek includes a good number of manuscripts belonging to the Middle Ages (from the 10/11th century on), to which was recently added a fragment on papyrus from Egypt dating back to the 6th century (PSI XVI 1577).
Among the non-Greek versions, the Coptic Physiologus stands out as one of the most important translations composed around the 5th century AD. We do not have an unbroken, direct witness of the complete work, but some fragments of the text are known, as well as some references to different chapters in the works of other authors. We can then say that the edition of the Physiologus in Coptic relies almost entirely on indirect witnesses of the text. The only direct witness appears to be a fragment of a paper notebook dating back to the 10/11th century AD (P.Berol. Inv. 7999). In this paper I would like to focus firstly on analysing the data on the text of the Physiologus obtained from the two direct witnesses coming from Egypt; secondly on investigating some aspects of the witness of the indirect sources, which are crucial to appreciate the influence that this essay had on Egyptian Christian literature, and to retrace the cultural environment of late ancient Egypt.
P.Vindob. G 60615 (= LDAB 699788) è un foglio proveniente da un codice liturgico. Nell’ed. pr. di A. Papathomas – H. Harrauer, Römische und ägyptische Heilige in einem neuen liturgischen Text. Das Pergament P. Vindob. G 60615, in Th.... more
P.Vindob. G 60615 (= LDAB 699788) è un foglio proveniente da un codice liturgico.
Nell’ed. pr. di A. Papathomas – H. Harrauer, Römische und ägyptische Heilige in einem neuen liturgischen Text. Das Pergament P. Vindob. G 60615, in Th. Heimerl – K. Prenner, Kultur und Erinnerung. Festschrift für K. M. Woschitz, Regensburg 2005, pp. 43–60, molti aspetti erano stati discussi, ma non tuttiavevano trovato spiegazioni pienamente convincenti. Nella riedizione del reperto da parte di C. Römer, Christliche Texte IX, APF 53/2 (2007), pp. 251–254, Liturgica 1 sono contenuti il corretto riconoscimento del materiale (carta), la corretta datazione al XIV anziché all’VIII secolo e l’identificazione di quasi tutti i santi citati, in particolare la menzione di san Barsauma il Nudo, che conferma l’epoca molto tarda del reperto. Tali novità sono state riprese in H. Froschauer – C. Römer, Spätantike Bibliotheken. Leben und Lesen in den frühen Klöstern Ägyptens, Wien 2008 (Nilus 14), Nr. 33, p. 129.
Nella scheda sul sito della Österreichische Nationalbibliothek (ÖNB) http://data.onb.ac.at/rec/RZ00001338, dove è disponibile l’immagine digitale, il titolo riportato è: “Diptychon mit Namen von berühmten Mönchen, Lokalheiligen und Barsoumas, dem Nackten”. Nell’ed. pr. di Amphilochios Papathomas e Hermann Harrauer e specialmente nella successiva riedizione di Cornelia Römer sono stati illustrati molti dettagli di questa carta e questa mia nota intende solo fornire qualche informazione aggiuntiva su alcuni santi menzionati nel testo.
In Greek literary papyri coming from Egypt we can find only a few evidences of works about animals, for example fragments of Aristotelian works or works linked to the scientific production. Only in recent years two papyri were published... more
In Greek literary papyri coming from Egypt we can find only a few evidences of works about animals, for example fragments of Aristotelian works or works linked to the scientific production. Only in recent years two papyri were published that contained a “bestiary” in a broad sense.
The first papyrus is a fragment of the Physiologus, one of the most important ancient Greek treatises devoted to the animals: it is a fragment small in size, but of great importance since it testifies the spreading of this work.
The second papyrus full of animal figures is the so-called Artemidorus Papyrus, which on one side bears the drawings of many animals. In some cases it is possible to trace them back to the animals described in the chapters of the Physiologus, and determine connections between such different products, an illustrated scroll belonging to the first century AD and a Christian essay of the third century AD.
Edizione di un papiro greco della collezione dei PSI, un frammento della parte finale di un contratto d’affitto
Edizione di un frammento papiraceo di provenienza sconosciuta, scritto su entrambi i lati dalla stessa mano, contenente una porzione di Apophthegmata Patrum (coll. syst.) 6, 15 sul lato a, e 6, 17-19 sul lato b.
I manoscritti che tramandano il corpus dell'Ascetico dell'abate Isaia sono circa una quindicina: non esiste al giorno d’oggi un’edizione critica del testo greco e non è stata ancora completata una ricognizione e collazione sistematica dei... more
I manoscritti che tramandano il corpus dell'Ascetico dell'abate Isaia sono circa una quindicina: non esiste al giorno d’oggi un’edizione critica del testo greco e non è stata ancora completata una ricognizione e collazione sistematica dei manoscritti. Un testo greco è stato stampato nel 1911 dal monaco Agostino, ma è ben lungi dal costituire una edizione di riferimento e infatti non compare nel Thesaurus Linguae Graecae on line. Inoltre, come molte opere analoghe, l’Asceticon ebbe una rapida diffusione anche in versioni in lingue diverse dal greco.
Come spesso avviene nel caso di opere di questo tipo, i testimoni della tradizione manoscritta riflettono il carattere magmatico del materiale; il contenuto e la struttura dell’intera raccolta, nonché il contenuto e l’estensione anche di un singolo discorso, presentano oscillazioni non solo nelle versioni in altre lingue, ma anche all’interno delle testimonianze per la lingua greca.
Infine per il Discorso 4 (= 11 nella versione siriaca)11 e per il Discorso 21 (= 14 nella versione siriaca)12 abbiamo due testimoni su papiro; il primo è un frammento conservato presso la Columbia University di New York, il secondo presso l’Archivio di Stato di Firenze: entrambi presentano caratteristiche interessanti, oltre al fatto in sé di contenere il testo dell’Asceticon.
Ai rr. 6 e 7 di PUG V 204 si leggono con sicurezza parole latine abbreviate: iur(idicus) Aeg(ypti) d(ixit). Il riconoscimento dell’intervento dello iuridicus in due punti all’interno del PUG toglie ogni dubbio sul tipo di documento... more
Ai rr. 6 e 7 di PUG V 204 si leggono con sicurezza parole latine abbreviate: iur(idicus) Aeg(ypti) d(ixit). Il riconoscimento dell’intervento dello iuridicus in due punti all’interno del PUG toglie ogni dubbio sul tipo di documento riportato sul papiro: si tratta del verbale di un’udienza tenuta proprio in presenza dell’alto funzionario. Come si può riscontrare in documenti analoghi, l’indicazione di chi interviene è in latino, mentre le parole dell’intervento sono in greco.
Edizione di alcuni papiri greci della collezione PSI: 6. Dichiarazione giurata; 7. Libello della persecuzione deciana [PSI VII 778]; 13a-b. Testi di ambito monastico [PSI XIV 1425]; 14. Comunicazione
Questo contributo ha avuto origine dalla revisione dell’originale da me effettuata nel novembre del 2012 presso l’Archivio di Stato di Firenze (per cui ringrazio la dott. Francesca Klein) e intende sopperire all’esigenza di fornire, per... more
Questo contributo ha avuto origine dalla revisione dell’originale da me effettuata nel novembre del 2012 presso l’Archivio di Stato di Firenze (per cui ringrazio la dott. Francesca Klein) e intende sopperire all’esigenza di fornire, per il papiro, un’edizione aggiornata, in cui la trascrizione sia accompagnata da introduzione, traduzione e commento. L’edizione più recente, del 1952, è quella di S.G. Mercati, Sul papiro greco dell’Archivio di Stato di Firenze.
Edizione di 5 papiri greci della collezione di Genova (PUG), volume V.
204. Composizione di una lite (?)
205. Conto
206. Documento fiscale (?)
210. Appunti per conti (?)
211. Lista di persone e versamenti (?)
PSI Com. 11 2 (= PSI inv. 534) contains a prayer for two prelates, Chael and Severus: they are identified, respectively, as the patriarch of Alexandria and the bishop of Antinoupolis, who lived in the 8th century. Therefore the papyrus... more
PSI Com. 11 2 (= PSI inv. 534) contains a prayer for two prelates, Chael and Severus: they are identified, respectively, as the patriarch of Alexandria and the bishop of Antinoupolis, who lived in the 8th century. Therefore the papyrus was not written in the 6th cent., as it was previously believed. In the Appendix P.Berol. Inv. 17612 is reexamined leading to a new dating for the find, 10th cent. instead of 6th cent., as it was previously believed. Moreover, there is a new identification of the prelates mentioned in the prayers contained.
Esistono forti legami fra scienze archeologiche e scienze filologiche, ed è chiara l’importanza che l’aspetto interdisciplinare assume in indagini lessicografiche: nei nostri studi hanno parte fondamentale non solo i dati papirologici... more
Esistono forti legami fra scienze archeologiche e scienze filologiche, ed è chiara l’importanza che l’aspetto interdisciplinare assume in indagini lessicografiche: nei nostri studi hanno parte fondamentale non solo i dati papirologici strettamente documentari, ma anche i riscontri offerti dall’analisi dei testi letterari e dei reperti – siano essi archeologici o iconografici, si tratta di reperti provenienti principalmente dall’Egitto, ma naturalmente anche da tutto il mondo greco romanizzato.
Certamente per indagare sui legami fra lingua più elevata e letteraria, e lingua ‘quotidiana’, Menandro ci pare autore ben adeguato, non solo per l’attenzione che egli rivolge all’uomo e alla vita di tutti i giorni, ma anche perché è cronologicamente molto vicino al periodo cui appartiene una parte dei papiri che noi leggiamo.
Come exemplum, si è pensato di rivolgere l’attenzione in particolare alle cosiddette scene di agnizione, cioè a quelle scene che, attraverso l’indicazione di oggetti particolari, permettono il riconoscimento del bambino esposto dai genitori, in un passato più o meno lontano, e infine ritrovato.
Scene di questo tipo sono presenti non solo nella Commedia, ma anche in opere della letteratura greca e latina di altro genere, e spesso trovano il loro compimento attraverso oggetti definiti gnorismata. Per quel che riguarda, in particolare, Menandro, o meglio, quello che di lui ci è noto, esse ricorrono nell’Arbitrato (Epitrepontes), nella Tosata (Perikeiromene), e nel Sicionio, oltre che in P.Ant. I 15, frammento papiraceo di commedia attribuibile forse a Menandro (PCG fr. 1084).
From the 6th century on, some fragments written transversa charta are known, coming from rotuli with literary texts in the Christian tradition. We can identify the general influence of documentary writing habits on the production of... more
From the 6th century on, some fragments written transversa charta are known, coming from rotuli with literary texts in the Christian tradition. We can identify the general influence of documentary writing habits on the production of literary rotuli, but also the specific influence of 6th century festal letters (e.g. P.Grenf. II 112) produced by the Alexandrian patriarchate.
In questo contributo vorrei presentare i papiri con esegesi a Sofocle e proporne una classificazione in base alla loro tipologia. Il materiale papiraceo con esegesi a Eschilo, l'altro autore i cui papiri sono oggetto di indagine in questo... more
In questo contributo vorrei presentare i papiri con esegesi a Sofocle e proporne una classificazione in base alla loro tipologia. Il materiale papiraceo con esegesi a Eschilo, l'altro autore i cui papiri sono oggetto di indagine in questo convegno, è stato pubblicato nel primo fascicolo dei Commentaria et Lexica Graeca in Papyris reperta (CLGP) nel 2004, in cui compare un'introduzione generale al materiale e la riedizione di ciascun testo eschileo. Nel piano dei Commentaria et Lexica per i prossimi anni è prevista anche la riedizione del materiale esegetico su papiro riguardante Sofocle, cosicché mi è sembrato opportuno cominciare a mettere a punto una lista di tale materiale sulla base dei dati raccolti per il progetto CLGP e presentarne una panoramica. In questa sede, considerando che si tratta di un lavoro preliminare, non approfondirò, se non in qualche caso, l'analisi di singoli papiri, che sarà invece elemento essenziale della sezione di Sofocle nel CLGP. Ho scelto quindi di dare più spazio ai dati e alle considerazioni sulle tipologie di testi per avere un quadro di insieme dei prodotti esegetici. Per comodità e chiarezza ho scelto di presentare i prodotti esegetici raggruppati secondo una griglia ormai consolidata nei CLGP: le note marginali, compresi segni critici e varianti, le hypotheseis, le voci di lessici e le citazioni in trattati. Segnalo fin da ora che dai dati generali emerge una grande varietà di prodotti esegetici, ma fra i papiri non abbiamo alcun commentario a drammi di Sofocle. In un ulteriore gruppo si possono raccogliere le citazioni di Sofocle in opere esegetiche ad altri autori (per es. in commentari a Omero): si tratta di una decina di papiri, ma in questo ambito non è ancora conclusa una ricerca sistematica.
Edizione di due papiri greci, un frammento del Physiologus e un frammento di petizione
Edizione di papiri della collezione PSI
In questa sede intendo fornire un approfondimento sul contenuto del papiro PSI XVI 1577, sulla base dei risultati emersi dopo un primo approccio al reperto. Questo nuovo testimone del Fisiologo permette infatti di fare alcune... more
In questa sede intendo fornire un approfondimento sul contenuto del papiro PSI XVI 1577, sulla base dei risultati emersi dopo un primo approccio al reperto. Questo nuovo testimone del Fisiologo permette infatti di fare alcune considerazioni sui due soggetti descritti nei cap. 41 e 42. Sulla gazzella raccolgo qui alcune nuove testimonianze letterarie che illustrano la diffusione di temi presenti nel Fisiologo, all’incirca all’epoca di realizzazione del papiro; sulla natura della pietra adamantina potente propongo un confronto fra le informazioni presenti all’interno delle differenti versioni del Fisiologo, sia in greco che nelle traduzioni antiche.
Studio sulle testimonianze papiracee dell'esegesi antica ad Aristides
PSI inv. 295 costituisce la prima attestazione papirologica di un’opera che ebbe un grandissimo successo nella tarda antichità e per tutto il medioevo. Si tratta del cosiddetto Fisiologo, un trattato di cui non è noto l’autore e che... more
PSI inv. 295 costituisce la prima attestazione papirologica di un’opera che ebbe un grandissimo successo nella tarda antichità e per tutto il medioevo. Si tratta del cosiddetto Fisiologo, un trattato di cui non è noto l’autore e che sembra sia stato scritto tra il II e il IV secolo dopo Cristo.
Edizione di un frammento di papiro della collezione dei PSI che si ricongiunge con altri due già noti; revisione competa del testo.
In PSI inv. 295, da me recentemente pubblicato, ho identificato il testo dei capp. 41-42 del Fisiologo, un trattato costituito da brevi descrizioni di animali, accompagnate da una interpretazione allegorica di carattere cristiano. Il... more
In PSI inv. 295, da me recentemente pubblicato, ho identificato il testo dei capp. 41-42 del Fisiologo, un trattato costituito da brevi descrizioni di animali, accompagnate da una interpretazione allegorica di carattere cristiano. Il papiro è databile su base paleografica al VI secolo; il testo risulta scritto sul recto ruotato di 90°, cioè transversa
charta, e il verso è bianco; è ricostruibile l’ampiezza del campo di scrittura, pari a circa 27 cm. Sul formato originario del supporto ho formulato l’ipotesi che, se non si tratta di un semplice foglio isolato, potremmo essere di fronte a un rotulus.
Ecco allora l’opportunità di identificare con sicurezza altri frammenti papiracei con testi cristiani scritti transversa charta e risalenti ai secoli VI-VII, che possano in qualche modo essere considerati analoghi al Fisiologo. Una raccolta di dati per questo ambito risulta utile in primo luogo per descrivere correttamente gli aspetti materiali dei singoli papiri, che negli studi precedenti non sempre sono forniti in maniera completa e non sempre sono interpretati correttamente; in secondo luogo risulta utile per collocare in un contesto il più preciso e documentato possibile il frammento papiraceo del Fisiologo, che al momento costituisce un unicum.
Per semplicità ho limitato la mia ricerca, in questa fase iniziale, ad alcuni papiri della collezione dei PSI, di cui ho potuto controllare direttamente l’originale per verificare in particolare l’andamento delle fibre e la presenza di kolleseis, elementi imprescindibili per individuare papiri scritti transversa charta. In futuro intendo ampliare l’indagine
anche ad altri papiri fiorentini, ed in seguito anche a papiri di altre collezioni.
Gli esemplari su cui concentrerò la mia attenzione in questo contributo sono dunque sei papiri conservati a Firenze: si tratta in tutti i casi di testi scritti transversa charta, come risulta dalla descrizione e dall’analisi che propongo per ciascuno di essi.
The Twenty-Sixth International Congress of Papyrology took place in Geneva from 16th to 21st August, 2010, and saw the participation of around 300 scholars. The sessions were focused on many aspects of the study of ancient papyri. Besides... more
The Twenty-Sixth International Congress of Papyrology took place in Geneva from 16th to 21st August, 2010, and saw the participation of around 300 scholars. The sessions were focused on many aspects of the study of ancient papyri. Besides the individual papers, some particularly important plenary sessions were conducted, together with a visit to two important institutions in Geneva that are linked to the study of the ancient world (Fondation Bodmer and Fondation Hardt), and some items belonging to the local papyri collection were put on show at the Geneva Library.
P.Berol. inv. 5009 (MP3 164; LDAB 398) fu edito per la prima volta da F. Blass nel 1880; in séguito fu riedito da altri studiosi, fra cui H. Diels nel 1885, e infine da M. Chambers nel 1967. Si tratta di due frammenti (il fr. I misura cm... more
P.Berol. inv. 5009 (MP3 164; LDAB 398) fu edito per la prima volta da F. Blass nel 1880; in séguito fu riedito da altri studiosi, fra cui H. Diels nel 1885, e infine da M. Chambers nel 1967. Si tratta di due frammenti (il fr. I misura cm 14.3 x 13, il fr. II cm 9.8 x 19) di un codice papiraceo, testimone della tradizione manoscritta dell'Athenaion Politeia di Aristotele, come riconobbe per primo T. Bergk nel 1881. Il grande merito di Chambers è quello di aver presentato uno studio sistematico del papiro di Berlino usando come confronto il testo del noto papiro dell'Athenaion Politeia di Londra (P.Lond.Lit. 108), edito per la prima volta da F. Kenyon nel 1891.
Una nuova indagine autoptica sul papiro di Berlino è stata effettuata da Guido Bastianini, da Franco Montanari e da me nel novembre 2005 presso la Papyrussammlung di Berlino. I risultati emersi da questa autopsia sono stati in parte pubblicati nel volume Commentaria et Lexica Graeca in Papyris reperta (CLGP) I.1.4 (Aristoteles-schede) 266–267, e ulteriori progressi sono stati fatti utilizzando le immagini digitali del papiro ottenute dopo un intervento di restauro, grazie alla disponibilità di F. Reiter.
Durante il II e il III secolo d.C. con il termine πρόγραμμα è indicata una particolare tipologia di documenti ufficiali redatti nell’ambito del sistema liturgico: l’avviso pubblico dello stratego contenente le nomine di coloro che devono... more
Durante il II e il III secolo d.C. con il termine πρόγραμμα è indicata una particolare tipologia di documenti ufficiali redatti nell’ambito del sistema liturgico: l’avviso pubblico dello stratego contenente le nomine di coloro che devono svolgere gli incarichi liturgici. In particolare, questi bandi ufficiali riguardano le liturgie che coinvolgono gli abitanti dei villaggi e delle metropoli che non appartengono alla classe buleutica.
La complessa procedura prevista per l’assegnazione degli incarichi liturgici si articola in tre fasi importanti: 1) designazione da parte dei funzionari locali; 2) nomina da parte dello stratego; 3) giuramento oppure contestazione della nomina da parte del liturgo. La figura cardine è quella dello stratego: tale funzionario in primo luogo richiede ai funzionari locali la lista dei candidati; in seguito le designazioni fatte dai funzionari locali devono essere da lui ratificate e rese note; infine, a lui è indirizzato il giuramento. In caso di contestazione della nomina, il liturgo indirizza una petizione direttamente allo stratego, oppure a funzionari di rango superiore, che tuttavia di solito incaricano lo stratego stesso di far svolgere gli accertamenti necessari a chiarire la validità della nomina.
The hypomnema is a work typical of a roll culture: it is a type of commentary intended for circulation as an independent book accompanied by a separate book containing the authorial text. During the crucial phase of transition between... more
The hypomnema is a work typical of a roll culture: it is a type of commentary intended for circulation as an independent book accompanied by a separate book containing the authorial text. During the crucial phase of transition between roll and codex book-formats, a copyist who was about to transcribe a commentary from a roll to a codex had the option of creating a codex in which the literary work was furnished in the margins with a transcription of the hypomnema. Yet the existence and preservation of ten fragments from commentaries on codex allows us to establish with certainty that independent commentaries on codex were indeed still being produced between the third and sixth centuries A.D. An analysis and study of these ten texts will allow us to compare their features, and especially the details of their structures, which are fundamentally characterized by an alternation of extracts from the literary text with explanations of these: it is this particular trait which distinguishes commentaries from other exegetical works.
Nella fase cruciale del passaggio fra il formato del rotolo e quello del codice alcuni testi sono stati trascritti e altri invece non lo sono stati. Una categoria di opere, tipica della “cultura del rotolo” è lo hypomnema, un genere di... more
Nella fase cruciale del passaggio fra il formato del rotolo e quello del codice alcuni testi sono stati trascritti e altri invece non lo sono stati. Una categoria di opere, tipica della “cultura del rotolo” è lo hypomnema, un genere di commento destinato a circolare come libro indipendente: l’esegesi alle opere poetiche, ma anche in prosa, occupava un volumen separato e accompagnava il rotolo del testo di un autore. Il genere dello hypomnema presenta alcune caratteristiche peculiari, fra cui la più importante è l’alternanza di lemmi e commento; in particolare, i lemmi sono tratti da un’opera seguendo il succedersi dei passi o dei versi nell’opera stessa.
Nella fase di copiatura da un rotolo a un codice la scelta del copista in astratto poteva prevedere di realizzare un codice contenente l’opera letteraria e trascrivere nei margini, appositamente ampi, il testo dello hypomnema oppure poteva trascrivere per intero il testo dello hypomnema in un codice separato. Si sono conservati, infatti, alcuni frammenti provenienti da codici che contengono hypomnemata, testimoni del fatto che sono stati trascritti e composti commentari autonomi su codice.
Rassegna dei prodotti esegetici su papiro relativi ad Esiodo
Il progetto “Commentaria et Lexica Graeca in Papyris reperta” (CLGP) è nato alcuni anni fa in occasione degli Entretiens sulla filologia greca in epoca ellenistica e romana, tenutisi presso la Fondation Hardt di Ginevra nel 1993; nel... more
Il progetto “Commentaria et Lexica Graeca in Papyris reperta” (CLGP) è nato alcuni anni fa in occasione degli Entretiens sulla filologia greca in epoca ellenistica e romana, tenutisi presso la Fondation Hardt di Ginevra nel 1993; nel 1998, Franco Montanari ha indicato le finalità e la metodologia del progetto, ponendo le basi per le successive fasi del lavoro. L’intera opera si articola in tre parti: Pars I: Commentaria et Lexica in auctores; Pars II: Commentaria in adespota; Pars III: Lexica. Si prevede anche una Pars IV: Concordantiae et Indices, uno strumento essenziale per rendere immediatamente fruibili una serie di informazioni su tutte le testimonianze incluse nei volumi e sui commentatori antichi.
La Parte I contiene i commenti a opere e autori identificati; i papiri sono così organizzati in base al nome degli autori commentati e al loro interno, ove possibile, in base al titolo delle loro opere: una scelta naturale, considerando che le singole opere letterarie sono il punto di partenza della pratica esegetica; gli autori commentati, quindi, sono disposti in ordine alfabetico, secondo la forma latina del nome. La Parte I è divisa in più volumi: nel primo volume sono inseriti 15 autori, da “Aeschines” a “Bacchylides”, il secondo volume comprenderà quelli da “Callimachus” a “Hipponax”, un volume intero sarà riservato a “Homerus” e l’ultimo volume raccoglierà gli autori da “Hyperides” a “Xenophon”. La catalogazione e lo studio dei papiri di CLGP I.1 sono ormai giunti a uno stadio avanzato: può essere utile illustrare in generale il contenuto di questo volume, sebbene ancora non definitivo, e le scelte che hanno portato a redigere l’elenco dei papiri in esso ripubblicati.
Riedizione di papiri con esegesi ad Aristotele
Dalla documentazione risulta che il termine πρόγραμμα può indicare documenti diversi sia per il contenuto sia per l’autorità che li emana, ma tali documenti hanno tutti la caratteristica di essere destinati alla diffusione pubblica.
Riedizione di papiri con esegesi a Eschilo
Riedizione di un frammento di papiro con un testo paraletterario

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