- Università degli studi di Pavia, Dipartimento di Studi Umanistici, Department Memberadd
- Dolce stil novo, Avignon (Medieval Church History), Lyric poetry, Crusades, Petrarch, History of Este's Duchy, and 20 moreMedieval Italian Literature, Petrarchism, Italian Renaissance literature, Boiardo, Medieval Literature, Italian Literature, Intertextuality, Romance philology, Middle Ages, Dante, Boccaccio, Dante Alighieri, Italian Studies, Renaissance Studies, Renaissance literature, Giuseppe Parini, Parini Giuseppe, Letteratura italiana, Francesco Petrarca, and Filologia Italianaedit
- Sono professore associato di Letteratura italiana all'Università degli Studi di Milano e sono stato professore a cont... moreSono professore associato di Letteratura italiana all'Università degli Studi di Milano e sono stato professore a contratto di Letteratura e filologia del Rinascimento all'Università degli Studi di Pavia e di Letteratura italiana presso l'Université de LAusanne. Sono stato fellow presso la Fondazione Ezio Franceschini (Marco Praloran Fellowship) tra 2013 e 2014 e borsista post-doc presso l'Istituto Italiano di Scienze Umane nel 2009-2010, assegnista di ricerca all'Università Ca' Foscari di Venezia nel 2016-2017. Sono in possesso dell'Abilitazione scientifica nazionale di prima fascia per il settore 10/F1 Letteratura italiana e per il settore 10/F3 Filologia e linguistica italiana. Ho pubblicato presso il Galluzzo
una monografia sulla raccolta quattrocentesca anonima nota come Canzoniere Costabili, dopo aver allestito la prima edizione critica del testo, pubblicata da Interlinea. In precedenza mi sono occupato principalmente di Petrarca, in una monografia sulla sua opera politica, volgare (le canzoni politiche dei Rerum vulgarium fragmenta) e latina (l'epistolario antiavignonese delle cosiddette Sine nomine), e del Boiardo lirico, con una tesi di dottorato che nel 2007 ha vinto il premio del Centro di studi Matteo Maria Boiardo di Scandiano e con numerosi articoli e interventi a convegni, che pongono il "petrarchismo" boiardesco a confronto con modelli quattrocenteschi e autori coevi. Mi sono dedicato negli ultimi anni allo studio delle Canzonette di Leonardo Giustinian, per allestirne un'edizione critica, obiettivo che rientra nel progetto "Libri di poesia nell'Italia settentrionale del Quattrocento", vincitore del bando Prin 2020 (per il quale sono responsabile dell'unità di Milano e vice-PI) e mi sono occupato di stilnovisti minori, in particolare di Dino Frescobaldi: ho curato un nuovo commento alle sue rime (Mimesis 2021) e ho pubblicato un articolo che riprende la questione del coinvolgimento di Dino nel racconto boccacciano del ritrovamento dei primi sette canti dell'Inferno a Firenze. Altre linee di ricerca da me seguite riguardano il rapporto tra metrica e canzonieri d'autore, la poesia del Quattrocento e soprattutto la stagione "cortigiana", tra la fine del secolo e l'inizio del Cinquecento (mi sono occupato ad esempio di un capitolo conteso tra Ariosto e Tebaldeo e ho recentemente proposto di attribuire a Niccolò da Correggio i cosiddetti "Tarocchi", tradizionalmente assegnati a Boiardo), la fortuna delle novelle del Decameron (con un primo articolo dedicato alla traduzione in latino di Filippo Beroaldo il Vecchio della novella di Cimone). Inoltre ho curato per la collana degli Oscar Classici un volume con tutte le tavole della Divina Commedia di Gustave Doré, accompagnate da un commento che funge quasi da guida al poema dantesco. Ho maturato anche una lunga e varia esperienza in campo editoriale, occupandomi tra l'altro dell'editing di diversi libri di narrativa contemporanei e della lavorazione redazionale dei tre volumi dei Poeti della scuola siciliana usciti nei Meridiani Mondadori nel 2008 e, per la stessa collana, degli indici del primo e del secondo volume delle Opere di Dante.edit
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Boccaccio (Decameron VI 7): la protagonista è una donna colta in adulterio che, condotta in tribunale, riesce con la propria sagacia a evitare la condanna a morte prevista dallo statuto del comune di Prato e a far modificare lo statuto... more
Boccaccio (Decameron VI 7): la protagonista è una donna colta in adulterio che, condotta in tribunale, riesce con la propria sagacia a evitare la condanna a morte prevista dallo statuto del comune di Prato e a far modificare lo statuto stesso. Nella critica si individuano posizioni molto diverse sull'interpretazione della novella: mentre secondo letture recenti Boccaccio evidenzierebbe i rischi insiti nell'esercizio dell'eloquenza e nella pratica giuridica, il contributo intende mostrare che la novella mette in scena un meccanismo sociale di ripensamento e adattamento delle norme alle diverse circostanze. Grazie al discorso di Filippa, che culmina in una battuta estremamente arguta, la comunità di Prato si rende conto della necessità di modificare la legge, sostituendo al rispetto inflessibile di principi astratti un diritto fondato sul riconoscimento di inclinazioni naturali e sull'indulgenza nei confronti di errori umani. In questa come in altre novelle del Decameron, l'uso sagace della parola appare un potente fattore di trasformazione della società.
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Il volume I “Sonetti et canzoni” di Iacopo Sannazaro raccoglie gli Atti del XVIII Convegno internazionale di Letteratura italiana “Gennaro Barbarisi”, tenutosi a Gargnano del Garda il 20-21 settembre 2018. Attraverso prospettive e punti... more
Il volume I “Sonetti et canzoni” di Iacopo Sannazaro raccoglie gli Atti del XVIII Convegno internazionale di Letteratura italiana “Gennaro Barbarisi”, tenutosi a Gargnano del Garda il 20-21 settembre 2018. Attraverso prospettive e punti di vista diversi, i contributi qui raccolti mostrano i frutti delle ricerche piu recenti e aggiornate intorno a un’opera che svolse un ruolo fondamentale nello sviluppo della lirica rinascimentale e che e ora oggetto di un rinnovato interesse e di un intenso dibattito.
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Con la collaborazione e il sostegno del Comune di Scandiano, il Centro Studi Matteo Maria Boiardo bandisce il premio biennale "Matteo Maria Boiardo" che sarà assegnato ad una tesi di laurea, di laurea specialistica o di dottorato discussa... more
Con la collaborazione e il sostegno del Comune di Scandiano, il Centro Studi Matteo Maria Boiardo bandisce il premio biennale "Matteo Maria Boiardo" che sarà assegnato ad una tesi di laurea, di laurea specialistica o di dottorato discussa negli a.a. 2018-2019 e 2019-2020, al fine di valorizzare e riconoscere pubblicamente l'impegno di giovani studiosi che si siano dedicati a ricerche storiche e filologiche su Boiardo e la cultura Estense coeva.
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Il saggio esamina l'importante monografia di Tiziano Zanato per mettere in luce le principali novità emerse negli studi boiardeschi degli ultimi decenni e avanzare alcune ipotesi su problemi ancora aperti o che si aprono proprio a seguito... more
Il saggio esamina l'importante monografia di Tiziano Zanato per mettere in luce le principali novità emerse negli studi boiardeschi degli ultimi decenni e avanzare alcune ipotesi su problemi ancora aperti o che si aprono proprio a seguito di queste novità.
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L’articolo si concentra sull’edizione delle Carte de triomphi (i cosiddetti Tarocchi) e delle Pastorale curata da Antonia Tissoni Benvenuti e da Cristina Montagnani per la collana delle opere complete di Matteo Maria Boiardo. L’analisi... more
L’articolo si concentra sull’edizione delle Carte de triomphi (i cosiddetti Tarocchi) e delle Pastorale curata da Antonia Tissoni Benvenuti e da Cristina Montagnani per la collana delle opere complete di Matteo Maria Boiardo. L’analisi approfondita della prima opera permette di evidenziare alcuni fenomeni prosodici che sono lontani dalle consuetudini di Boiardo lungo tutta la sua produzione e di revocare quindi la paternità ormai tradizionale; sulla base di numerosi riscontri viene avanzata invece l’ipotesi dell’attribuzione a Niccolò da Correggio. Nella seconda parte si riflette sulle egloghe volgari, soffermandosi su alcune tendenze metrico-sintattiche e formali tipiche di Boiardo, su questioni interpretative e sui rapporti delle Pastorale con la tradizione volgare lirica e bucolica.
The paper focuses on the edition of Carte de triomphi (the so-called Tarocchi) and Pastorale prepared by Antonia Tissoni Benvenuti and Cristina Montagnani for Matteo Maria Boiardo’s complete works. A thorough scrutiny of the first work allows to highlight some prosodic features which are very far from Boiardo’s habits and to reject his long-standing authorship; on the other hand many literary contacts suggest that the Carte can be likely attributed to Niccolò da Correggio. The second part of the paper is dedicated to the vernacular eglogues and draws attention to some peculiar metrical-syntactical patterns and stylistic elements, to some exegetical issues and to the relations between Boiardo’s Pastorale and the lyrical and pastoral vernacular tradition.
The paper focuses on the edition of Carte de triomphi (the so-called Tarocchi) and Pastorale prepared by Antonia Tissoni Benvenuti and Cristina Montagnani for Matteo Maria Boiardo’s complete works. A thorough scrutiny of the first work allows to highlight some prosodic features which are very far from Boiardo’s habits and to reject his long-standing authorship; on the other hand many literary contacts suggest that the Carte can be likely attributed to Niccolò da Correggio. The second part of the paper is dedicated to the vernacular eglogues and draws attention to some peculiar metrical-syntactical patterns and stylistic elements, to some exegetical issues and to the relations between Boiardo’s Pastorale and the lyrical and pastoral vernacular tradition.
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Attraverso una rilettura de I frammenti dell’anima di Santagata, l’articolo si sofferma su alcuni nodi nel dibattito sul Canzoniere: la dimensione macrotestuale come forma sostanziale della lirica petrarchesca; la redazione Correggio,... more
Attraverso una rilettura de I frammenti dell’anima di Santagata, l’articolo si sofferma su alcuni nodi nel dibattito sul Canzoniere: la dimensione macrotestuale come forma sostanziale della lirica petrarchesca; la redazione Correggio, fantasma filologico a cui note considerazioni critiche e alcune altre qui avanzate permettono di dare consistenza; l’interpretazione di segnali strutturali e simbolici presenti nel Canzoniere; il tentativo di Petrarca di dissimulare il rapporto con Dante.
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L’articolo è dedicato al capitolo Or che la terra di bei fiori è piena, attribuito ad Ariosto dall’ed. Fatini, ma assegnato da un manoscritto a Tebaldeo, come segnalato da Paola Vecchi Galli. Il saggio mette in luce come prestiti da... more
L’articolo è dedicato al capitolo Or che la terra di bei fiori è piena, attribuito ad Ariosto dall’ed. Fatini, ma assegnato da un manoscritto a Tebaldeo, come segnalato da Paola Vecchi Galli. Il saggio mette in luce come prestiti da Petrarca, Saviozzo, Giusto de’ Conti, Boiardo si fondano in un tipico prodotto della ‘poesia cortigiana’ e si concentra sui legami con il corpus volgare di Tebaldeo, che essendo influenzato dagli stessi modelli e in particolare dal Boiardo lirico ne è il probabile autore.
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Nella prima parte il saggio si concentra sui problemi di ordinamento dei sonetti di Dino Frescobaldi, mostrando come una proposta di Borriero sulla fascicolazione del Chigiano comporti una quasi perfetta coincidenza tra la disposizione... more
Nella prima parte il saggio si concentra sui problemi di ordinamento dei sonetti di Dino Frescobaldi, mostrando come una proposta di Borriero sulla fascicolazione del Chigiano comporti una quasi perfetta coincidenza tra la disposizione dello stesso ms. e quella del Trivulziano e evidenziando la presenza di forti connessioni e rispondenze tra i dodici sonetti disposti nello stesso modo nei due codici. Nella seconda parte l'articolo prende in considerazione una canzone adespota nel Chigiano spesso annessa alle dubbie di Frescobaldi, mettendo in luce l'esistenza di notevoli connessioni tra questo testo e la prima canzone attribuita a Dino, così come tra le successive canzoni dello stesso poeta, e gli elementi in comune tra Amore, i' veggio ben e il corpus di Frescobaldi
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in “Stilistica e metrica italiana”, 8 (2008), pp. 1-58.
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in Estravaganti, disperse, apocrifi petrarcheschi. Atti del Convegno di Gargnano del Garda (25-27 settembre 2006), a cura di Claudia Berra e Paola Vecchi Galli, Bologna, Cisalpino, 2007, pp. 419-50.