Address: Umberto Roberto Università di Napoli, "Federico II" Dipartimento di Studi umanistici Via Nuova Marina 33 - VIII piano - Studio 815 80133 Napoli - Italia
Frutto del convegno omonimo, tenutosi a Napoli
nel dicembre 2022, questo volume, attraverso l’ap... more Frutto del convegno omonimo, tenutosi a Napoli
nel dicembre 2022, questo volume, attraverso l’apporto
di alcuni specialisti nello studio dei diversi
aspetti degli studi bizantini, propone una riflessione
a 360° su quanto, dell’apparentemente esotico e
remoto mondo dell’Impero d’Oriente – di cui oggi
la maggior parte delle persone fatica anche a riconoscere
il posizionamento all’interno delle carte
geografiche –, sia ancora rintracciabile nella cultura
europea moderna e contemporanea. L’idea è quella
di rendere Bisanzio meno lontana da noi e, anche,
di comprendere come alcuni fenomeni geopolitici
dell’oggi siano meglio leggibili se abbiamo chiaro
quanto l’Impero, che ebbe Costantinopoli come capitale,
abbia seminato, soprattutto (ma non esclusivamente)
in diverse regioni dell’Europa centroorientale.
This is a miscellaneous book on Latin epic poetry and its reception in honour of Paolo Esposito o... more This is a miscellaneous book on Latin epic poetry and its reception in honour of Paolo Esposito on his seventieth birthday.
A distanza di tanti secoli, il nome dei Vandali evoca immagini di furia distruttrice e ottusa vio... more A distanza di tanti secoli, il nome dei Vandali evoca immagini di furia distruttrice e ottusa violenza. Singolare destino per un popolo che, più di altri, entrò nell'impero romano senza un'identità consolidata e, solo dopo sofferenze e pericoli, raggiunse una sua fisionomia comunque fragile perché aperta agli influssi esterni. Sotto il nome di Vandali, che dal 439 al 534 dominarono le ricche province dell’Africa romana, si cela una miscela di genti che costituiscono un’alterità affascinante rispetto ad altri popoli barbarici. Conservando la ricchezza delle città e delle terre conquistate, i Vandali fecero di Cartagine la loro splendida capitale e si assimilarono presto ai costumi e alla cultura raffinata dei loro sudditi romani. Apprezzarono il fascino opulento dell’Africa tardoantica, ma ebbero paura di esserne corrotti per l'esiguità del loro numero. Così, fin dal tempo del loro grande re Genserico, costruirono argini per contenere il rischio di un’integrazione troppo rapida. Si chiusero nell’isolamento dei loro spazi e nell’illusione di una missione storica fondata sulla custodia della loro religione, l’arianesimo, segno di distinzione e di presunta superiorità rispetto a quanti non si lasciavano convertire. La chiusura li condannò alla debolezza; e caddero soli, abbandonati dai sudditi, quando una spedizione imperiale poco numerosa, ma condotta da comandanti capaci, riuscì nella riconquista di Cartagine. Dopo aver vissuto intensamente il loro ‘secolo’, i Vandali sparirono dalla storia del Mediterraneo tardoantico scontando, perfino nella lugubre memoria delle loro imprese, il rifiuto di un’integrazione con le genti che avevano dominato.
Volume pubblicato con il contributo dell'Associazione Mnemosine Atti del Convegno internazionale ... more Volume pubblicato con il contributo dell'Associazione Mnemosine Atti del Convegno internazionale La forza della parola: oratori e retori nel mondo romano 12-14 aprile 2023-Università degli Studi di Palermo a cura di Marilena Casella UMBERTO ROBERTO Temistio, la politica religiosa degli imperatori e le relazioni con l'aristocrazia pagana di Roma. Considerazioni sulle orazioni 5 e 13.
T.Piscitelli, C. Ebanista (a cura di), Paolino di Nola e il Mediterraneo, Marigliano 2024
alla stessa parentela per servire Dio con maggiore impegno. Si dice poi che abbia scelto la solit... more alla stessa parentela per servire Dio con maggiore impegno. Si dice poi che abbia scelto la solitudine della città di Nola, per trascorrere la vita lontano dal trambusto»: trad.
El monument tardoromà de Centcelles. Dades – Context – Propostes, Actes del Congrés internacional, Tarragona-Constantí, 28-30 de juny de 2022, eds. C. Godoy Fernández - A. Munõz Melgar, Barcelona, 2024
L'une des principales preoccupations des successeurs d'Auguste fut de respecter la volont... more L'une des principales preoccupations des successeurs d'Auguste fut de respecter la volonte du premier empereur de ne pas etendre la mainmise de Rome au-dela des frontieres qu'il avait fixees, tout en celebrant le caractere universel de l'empire. On assiste ainsi, du 1 er au V e s. ap. J.-C., a la mise en place d'une politique expansionniste tres particuliere qui, au sein d'une entite geographique bien definie, remplace l'extension territoriale par l'acces progressif des populations de l'Empire a la citoyennete romaine. Celle-ci est d'abord octroyee aux aristocrates provinciaux (I er siecle) avant d'etre etendue a l'ensemble des hommes libres (III e siecle) pour, enfin, etre concedee aux Barbares qui viennent s'etablir en deca des frontieres (V e siecle).
La Collana si avvale di un comitato scientifico internazionale e ogni contributo viene sottoposto... more La Collana si avvale di un comitato scientifico internazionale e ogni contributo viene sottoposto a procedura di doppio peer reviewing anonimo
Solamente il testo è utilizzabile con licenza CC BY-NC-ND 4.0. Salvo diversa indicazione, per tut... more Solamente il testo è utilizzabile con licenza CC BY-NC-ND 4.0. Salvo diversa indicazione, per tutti agli altri elementi (illustrazioni, allegati importati) la copia non è autorizzata ("Tutti i diritti riservati"). Il processo contro i senatori Basilio e Pretestato e la gestione dei conflitt...
Frutto del convegno omonimo, tenutosi a Napoli
nel dicembre 2022, questo volume, attraverso l’ap... more Frutto del convegno omonimo, tenutosi a Napoli
nel dicembre 2022, questo volume, attraverso l’apporto
di alcuni specialisti nello studio dei diversi
aspetti degli studi bizantini, propone una riflessione
a 360° su quanto, dell’apparentemente esotico e
remoto mondo dell’Impero d’Oriente – di cui oggi
la maggior parte delle persone fatica anche a riconoscere
il posizionamento all’interno delle carte
geografiche –, sia ancora rintracciabile nella cultura
europea moderna e contemporanea. L’idea è quella
di rendere Bisanzio meno lontana da noi e, anche,
di comprendere come alcuni fenomeni geopolitici
dell’oggi siano meglio leggibili se abbiamo chiaro
quanto l’Impero, che ebbe Costantinopoli come capitale,
abbia seminato, soprattutto (ma non esclusivamente)
in diverse regioni dell’Europa centroorientale.
This is a miscellaneous book on Latin epic poetry and its reception in honour of Paolo Esposito o... more This is a miscellaneous book on Latin epic poetry and its reception in honour of Paolo Esposito on his seventieth birthday.
A distanza di tanti secoli, il nome dei Vandali evoca immagini di furia distruttrice e ottusa vio... more A distanza di tanti secoli, il nome dei Vandali evoca immagini di furia distruttrice e ottusa violenza. Singolare destino per un popolo che, più di altri, entrò nell'impero romano senza un'identità consolidata e, solo dopo sofferenze e pericoli, raggiunse una sua fisionomia comunque fragile perché aperta agli influssi esterni. Sotto il nome di Vandali, che dal 439 al 534 dominarono le ricche province dell’Africa romana, si cela una miscela di genti che costituiscono un’alterità affascinante rispetto ad altri popoli barbarici. Conservando la ricchezza delle città e delle terre conquistate, i Vandali fecero di Cartagine la loro splendida capitale e si assimilarono presto ai costumi e alla cultura raffinata dei loro sudditi romani. Apprezzarono il fascino opulento dell’Africa tardoantica, ma ebbero paura di esserne corrotti per l'esiguità del loro numero. Così, fin dal tempo del loro grande re Genserico, costruirono argini per contenere il rischio di un’integrazione troppo rapida. Si chiusero nell’isolamento dei loro spazi e nell’illusione di una missione storica fondata sulla custodia della loro religione, l’arianesimo, segno di distinzione e di presunta superiorità rispetto a quanti non si lasciavano convertire. La chiusura li condannò alla debolezza; e caddero soli, abbandonati dai sudditi, quando una spedizione imperiale poco numerosa, ma condotta da comandanti capaci, riuscì nella riconquista di Cartagine. Dopo aver vissuto intensamente il loro ‘secolo’, i Vandali sparirono dalla storia del Mediterraneo tardoantico scontando, perfino nella lugubre memoria delle loro imprese, il rifiuto di un’integrazione con le genti che avevano dominato.
Volume pubblicato con il contributo dell'Associazione Mnemosine Atti del Convegno internazionale ... more Volume pubblicato con il contributo dell'Associazione Mnemosine Atti del Convegno internazionale La forza della parola: oratori e retori nel mondo romano 12-14 aprile 2023-Università degli Studi di Palermo a cura di Marilena Casella UMBERTO ROBERTO Temistio, la politica religiosa degli imperatori e le relazioni con l'aristocrazia pagana di Roma. Considerazioni sulle orazioni 5 e 13.
T.Piscitelli, C. Ebanista (a cura di), Paolino di Nola e il Mediterraneo, Marigliano 2024
alla stessa parentela per servire Dio con maggiore impegno. Si dice poi che abbia scelto la solit... more alla stessa parentela per servire Dio con maggiore impegno. Si dice poi che abbia scelto la solitudine della città di Nola, per trascorrere la vita lontano dal trambusto»: trad.
El monument tardoromà de Centcelles. Dades – Context – Propostes, Actes del Congrés internacional, Tarragona-Constantí, 28-30 de juny de 2022, eds. C. Godoy Fernández - A. Munõz Melgar, Barcelona, 2024
L'une des principales preoccupations des successeurs d'Auguste fut de respecter la volont... more L'une des principales preoccupations des successeurs d'Auguste fut de respecter la volonte du premier empereur de ne pas etendre la mainmise de Rome au-dela des frontieres qu'il avait fixees, tout en celebrant le caractere universel de l'empire. On assiste ainsi, du 1 er au V e s. ap. J.-C., a la mise en place d'une politique expansionniste tres particuliere qui, au sein d'une entite geographique bien definie, remplace l'extension territoriale par l'acces progressif des populations de l'Empire a la citoyennete romaine. Celle-ci est d'abord octroyee aux aristocrates provinciaux (I er siecle) avant d'etre etendue a l'ensemble des hommes libres (III e siecle) pour, enfin, etre concedee aux Barbares qui viennent s'etablir en deca des frontieres (V e siecle).
La Collana si avvale di un comitato scientifico internazionale e ogni contributo viene sottoposto... more La Collana si avvale di un comitato scientifico internazionale e ogni contributo viene sottoposto a procedura di doppio peer reviewing anonimo
Solamente il testo è utilizzabile con licenza CC BY-NC-ND 4.0. Salvo diversa indicazione, per tut... more Solamente il testo è utilizzabile con licenza CC BY-NC-ND 4.0. Salvo diversa indicazione, per tutti agli altri elementi (illustrazioni, allegati importati) la copia non è autorizzata ("Tutti i diritti riservati"). Il processo contro i senatori Basilio e Pretestato e la gestione dei conflitt...
Centro italiano di studi sull'alto medioevo », Spoleto and by « Dipartimento di Storie e Metodi p... more Centro italiano di studi sull'alto medioevo », Spoleto and by « Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna » (sede di Ravenna). La pubblicazione di questo volume è stata finanziata col contributo del Ministerio de Economía y Competividad per mezzo del progetto di ricerca: "Materializando a una Augusta: Historia, Historiografía e Historiología de las emperatrices Leónidas (457-518) (PCG2018-093729-B-100)". In copertina: Maryamin (Siria). Mosaico denominato "delle musiciste" (secolo IV), particolare.
The Vandals in the Culture of Modern and Contemporary Europe This paper intends to focus on the n... more The Vandals in the Culture of Modern and Contemporary Europe This paper intends to focus on the negative judgement of the Vandals expressed both by contemporaries and in later centuries. To be sure, as a result of the conquest of Carthage in 439 and the occupation of the richest lands in Late Roman Africa, the Vandals dealt a lethal blow to the survival of the Western Roman Empire. And yet, such a negative portrayal of their character and accusations of senseless brutality that are already present in 5 th century historiography should be considered as exaggerated. The bad reputation was greatly amplified when the term vandalisme was coined during the French Revolution. Furthermore, negative characteristics were attributed to the Vandals even by German historiography and culture during the 19 th and 20 th centuries. In recent years, the bad reputation and marginality attributed to the Vandals have been partly overcome through a research approach emphasizing their ability to maintain the prosperity and cultural splendour of Late Antique Africa under their rule.
In Sidonius' carm. 2, the profile of the emperor Anthemius' philosophical and literary studies is... more In Sidonius' carm. 2, the profile of the emperor Anthemius' philosophical and literary studies is conceived as a cultural manifesto in which the adaptation to the Western elites' horizon of expectation is intertwined with an attempt to modulate the panegyric's strategy of exemplarity in a localist key. In such a complex plot a crucial role is fulfilled by a thorough scrutiny of models and anti-models that the poet identifies both in Claudian's praises of Mallius Theodorus and Serena, and in some loci of his own works.
Jean Trinquier, Deux poids, deux mesures ? L'impact sur les faunes lointaines de la luxuria et de... more Jean Trinquier, Deux poids, deux mesures ? L'impact sur les faunes lointaines de la luxuria et des uenationes dans les sources du début de l'époque impériale. .
Referee. Prima della pubblicazione, tutti i saggi sono sottoposti a peer review obbligatoria da p... more Referee. Prima della pubblicazione, tutti i saggi sono sottoposti a peer review obbligatoria da parte di due referee. Il referaggio è a doppio anonimato. Il giudizio del referee potrà essere a) positivo, b) positivo con indicazione di modifiche, c) negativo. In caso di due referaggi nettamente contrastanti, il testo verrà inviato ad un terzo referee.
Ἄρχοντες τῶν πόλεων - Signori delle città. Aristocrazie cittadine, gruppi di potere e gestione de... more Ἄρχοντες τῶν πόλεων - Signori delle città. Aristocrazie cittadine, gruppi di potere e gestione del territorio nell'impero romano. Napoli, 7-8 novembre 2024. Dipartimento di Studi umanistici, Università di Napoli Federico II
Giovedì 7 e venerdì 8 novembre 2024, a partire dalle ore 10, nell’Aula “Ex cataloghi lignei” del ... more Giovedì 7 e venerdì 8 novembre 2024, a partire dalle ore 10, nell’Aula “Ex cataloghi lignei” del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II si terrà il Convegno internazionale “ Ἄρχοντες τῶν πόλεων / Signori delle città: aristocrazie cittadine, gruppi di potere e gestione del territorio nell’impero romano”, organizzato da U. Roberto, G.D. Merola, A. Manni, D. Nappo, L.C. Colella.
con l'obiettivo di coinvolgere un pubblico di studenti, dottorandi, studiosi e appassionati di st... more con l'obiettivo di coinvolgere un pubblico di studenti, dottorandi, studiosi e appassionati di storia in dibattiti aperti sulle più recenti ricerche e proposte interpretative in ambito storiografico Presentazione del volume di Giuseppe Zecchini Gli Unni e i due imperi Edipuglia 2023
Locandina definitiva del workshop "Degenerating Powers. Il potere che (si) corrompe", che si terr... more Locandina definitiva del workshop "Degenerating Powers. Il potere che (si) corrompe", che si terrà il 29-30 settembre, curato e organizzato da Pia Carolla, Marco Enrico e Agnese Fontana. Salvo diverse disposizioni di Ateneo, le persone che potranno seguire in presenza la conferenza saranno al massimo 17 persone in presenza in Aula Magna (Via Balbi 2), mentre il pubblico restante seguirà tutto online tramite piattaforma Zoom. Si prega di registrarsi scrivendo a: degeneratingpowers@gmail.com Verrà inoltrato un promemoria insieme al link per connettersi, qualche giorno prima della prova tecnica prevista per lunedì mattina 27 settembre.
HINTERGRUND Diese Tagung ist ein deutsch-italienisches Gemeinschaftsprojekt unter der Federführun... more HINTERGRUND Diese Tagung ist ein deutsch-italienisches Gemeinschaftsprojekt unter der Federführung von Timo Stickler (Jena) und Umberto Roberto (Neapel).
Università degli Studi di Genova (DIRAAS – DAFIST - Dottorato di ricerca in Letterature e cult... more Università degli Studi di Genova (DIRAAS – DAFIST - Dottorato di ricerca in Letterature e culture classiche e moderne); Istituto italiano per la Storia antica; Institut Universitaire de France
Amethodos hyle. Il pensiero storico classico di Santo Mazzarino, cinquant’anni dopo
Genova, 6-7 dicembre 2016 Scuola di Scienze Umanistiche Via Balbi, 2-4
Comitato scientifico : Francesca Gazzano (Università di Genova), Andrea Giardina (Istituto italiano per la storia antica), Franco Montanari (Università di Genova), Giusto Traina (Institut Universitaire de France)
La partecipazione al Convegno può consentire agli studenti l'acquisizione di CFU per le "Altre At... more La partecipazione al Convegno può consentire agli studenti l'acquisizione di CFU per le "Altre Attività".
Vi sono dei libri il cui titolo depista il lettore. È questo il caso del volume di Umberto Robert... more Vi sono dei libri il cui titolo depista il lettore. È questo il caso del volume di Umberto Roberto: mediante la descrizione puntuale e rigorosa dei saccheggi cui andò incontro Roma nel corso del V secolo (410 per mano dei Visigoti, 455 ad opera dei Vandali, 472 dalle milizie guidate da Ricimero) si apre davanti a noi il lungo e accidentato tragitto finale dell'Impero romano, un filone di studi nel quale le più influenti voci della storiografia si sono cimentate -citiamo solo Santo Mazzarino e Arnaldo Momigliano -alla ricerca del bandolo di un'età troppo a lungo vista sotto la lente di una continua e ineluttabile decadenza. Il filo conduttore del volume è duplice: dal piano fattuale, 2012, 348 pp. + 16 tav. f.t. PDF (sites/default/images/articles/media/1788/roberto-russo.pdf) Dossier (./rubricadossier.all) Studi e ricerche (./rubrica-studi.all) Comunicare storia (./rubricacomunicare.all) Fonti e documenti (./rubrica-fonti.all) Tecnostoria (./rubricatecnostoria.all) Dibattiti (./rubricadibattiti.all) Biblioteca (./rubrica-
Il tema dell'identità, insieme a quello a esso correlato dell'integrazione, interessa da al-cuni ... more Il tema dell'identità, insieme a quello a esso correlato dell'integrazione, interessa da al-cuni decenni la ricerca storica antichistica, con particolare riferimento all'epoca tardo-antica e altomedievale. La tematica è com-prensibilmente allargabile anche alla sto-ria sociale e all'antropologia, e nello stesso tempo si collega anche cronologicamente a epoche diverse, prima fra tuttes la nostra. Il concetto di identità, quindi, si presta a una serie di considerazioni trasversali che sono raccolte in questo volume, frutto di una se-lezione dei più significativi e originali con-tributi di storici e di storiografi sul tema.
This new international journal of studies on Late Antiquity is part of a rich and complex histori... more This new international journal of studies on Late Antiquity is part of a rich and complex historiographic panorama distinguished by constant debate and the presence of other periodicals. Covering a chronological period ranging from the middle of the 2nd century AD throughout the 7th century, in this new journal we offer the extensive exploration of texts, documents, cultural contexts and the discussion of problems, which can help define the nature of Late Antiquity in an increasingly clear and rigorous way. The scientific and methodological premise of the new journal is the need to study Late Antiquity by expanding research to the Near and Middle East. Keeping in mind various themes related to cultural and religious history, forms of dialogue or clashes between cultures, and the problems of economic and social history, this new journal provides a place for confrontation and debate among scholars of different backgrounds - historians of Antiquity and Late Antiquity, medievalists, orientalists - aware of the profound connection between East and West during Late Antiquity, and the role of the Mediterranean as a stage for interaction between different cultures.
a cura di Andrea Giardina con Amedeo Feniello, Maria Pia Donato, Emmanuel Betta, Roma-Bari, Laterza, 2017
I am pleased to announce the publication of Storia Mondiale dell’Italia, based on Patrick Boucher... more I am pleased to announce the publication of Storia Mondiale dell’Italia, based on Patrick Boucheron’s Histoire mondiale de la France, in which I have conceived and supervised the sections relating to early modern and modern Italy, 1471-1815*.
In this volume intended for a wide lay readership, 180 historians explore the exceptionally rich variety of peoples and social and ethnic groups who migrated to and from the Peninsula since pre-historic times to the present, and delve into the global interconnections which shaped Italy politically and culturally and made Italians into a nation among nations.
LE PRINCE CHRÉTIEN de Constantin aux royautés barbares (IVe-VIIIe siècle), 2018
La conversion du monde antique au christianisme ne modifia pas la position centrale du Prince au ... more La conversion du monde antique au christianisme ne modifia pas la position centrale du Prince au sein de son État. Loin de remettre en cause les fondements traditionnels du pouvoir, la nouvelle religion offrit des arguments supplémentaires pour légitimer le souverain dans la mesure où il incarnait et appliquait les valeurs du christianisme dans sa vie personnelle comme dans son action publique. Les élites chrétiennes mirent rapidement au service du pouvoir la rhétorique de la justification divine tant pour exalter le souverain que l’inviter à conformer ses actes à la parole du Christ. Dans la représentation du pouvoir par les contemporains lettrés et dans son autoreprésentation à travers les textes, les monuments et les images, le souverain assuma le modèle mis à sa disposition, quitte à en jouer pour servir les besoin de l'heure. Après avoir abordé en 2008 la question de la christianisation du monde antique analysée dans ses aspects documentaires et régionaux, puis en 2013 celle du passage des dieux civiques aux saints patrons qui constitua moins une succession fonctionnelle qu’un hiatus dans la vie communautaire, l’université de Paris Nanterre a mené en octobre 2016 une réflexion collective, internationale et transversale sur les relations entre le Prince et le christianisme dans le contexte de l’Empire tardif et des royaumes issus de sa dislocation. Le propos fut non seulement de mesurer l’influence de la religion dans l’idéalisation du pouvoir, mais encore d’étendre les perspectives de recherche aux principaux domaines d’exercice de l’autorité suprême. L’image du Prince se refléta en effet dans ses rapports avec les élites et avec les marges, avec les fidèles chrétiens et non-chrétiens, avec ses adversaires intérieurs et extérieurs. Entre le IVe et le VIIIe siècle, la notion de Prince chrétien constitua peut-être moins une donnée du réel qu'un revendication à illustrer et à défendre.
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Books by Umberto Roberto
nel dicembre 2022, questo volume, attraverso l’apporto
di alcuni specialisti nello studio dei diversi
aspetti degli studi bizantini, propone una riflessione
a 360° su quanto, dell’apparentemente esotico e
remoto mondo dell’Impero d’Oriente – di cui oggi
la maggior parte delle persone fatica anche a riconoscere
il posizionamento all’interno delle carte
geografiche –, sia ancora rintracciabile nella cultura
europea moderna e contemporanea. L’idea è quella
di rendere Bisanzio meno lontana da noi e, anche,
di comprendere come alcuni fenomeni geopolitici
dell’oggi siano meglio leggibili se abbiamo chiaro
quanto l’Impero, che ebbe Costantinopoli come capitale,
abbia seminato, soprattutto (ma non esclusivamente)
in diverse regioni dell’Europa centroorientale.
Papers by Umberto Roberto
nel dicembre 2022, questo volume, attraverso l’apporto
di alcuni specialisti nello studio dei diversi
aspetti degli studi bizantini, propone una riflessione
a 360° su quanto, dell’apparentemente esotico e
remoto mondo dell’Impero d’Oriente – di cui oggi
la maggior parte delle persone fatica anche a riconoscere
il posizionamento all’interno delle carte
geografiche –, sia ancora rintracciabile nella cultura
europea moderna e contemporanea. L’idea è quella
di rendere Bisanzio meno lontana da noi e, anche,
di comprendere come alcuni fenomeni geopolitici
dell’oggi siano meglio leggibili se abbiamo chiaro
quanto l’Impero, che ebbe Costantinopoli come capitale,
abbia seminato, soprattutto (ma non esclusivamente)
in diverse regioni dell’Europa centroorientale.
Verrà inoltrato un promemoria insieme al link per connettersi, qualche giorno prima della prova tecnica prevista per lunedì mattina 27 settembre.
Amethodos hyle.
Il pensiero storico classico di Santo Mazzarino, cinquant’anni dopo
Genova, 6-7 dicembre 2016
Scuola di Scienze Umanistiche
Via Balbi, 2-4
Comitato scientifico : Francesca Gazzano (Università di Genova), Andrea Giardina (Istituto italiano per la storia antica), Franco Montanari (Università di Genova), Giusto Traina (Institut Universitaire de France)
In this volume intended for a wide lay readership, 180 historians explore the exceptionally rich variety of peoples and social and ethnic groups who migrated to and from the Peninsula since pre-historic times to the present, and delve into the global interconnections which shaped Italy politically and culturally and made Italians into a nation among nations.
*except 1472 and 1474
Les élites chrétiennes mirent rapidement au service du pouvoir la rhétorique de la justification divine tant pour exalter le souverain que l’inviter à conformer ses actes à la parole du Christ. Dans la représentation du pouvoir par les contemporains lettrés et dans son autoreprésentation à travers les textes, les monuments et les images, le souverain assuma le modèle mis à sa disposition, quitte à en jouer pour servir les besoin de l'heure.
Après avoir abordé en 2008 la question de la christianisation du monde antique analysée dans ses aspects documentaires et régionaux, puis en 2013 celle du passage des dieux civiques aux saints patrons qui constitua moins une succession fonctionnelle qu’un hiatus dans la vie communautaire, l’université de Paris Nanterre a mené en octobre 2016 une réflexion collective, internationale et transversale sur les relations entre le Prince et le christianisme dans le contexte de l’Empire tardif et des royaumes issus de sa dislocation.
Le propos fut non seulement de mesurer l’influence de la religion dans l’idéalisation du pouvoir, mais encore d’étendre les perspectives de recherche aux principaux domaines d’exercice de l’autorité suprême. L’image du Prince se refléta en effet dans ses rapports avec les élites et avec les marges, avec les fidèles chrétiens et non-chrétiens, avec ses adversaires intérieurs et extérieurs. Entre le IVe et le VIIIe siècle, la notion de Prince chrétien constitua peut-être moins une donnée du réel qu'un revendication à illustrer et à défendre.