Introduzione Tiziana Liccardo, Alessandra Ricciardi Serafino de Conciliis, Paolo Valerio L’idea di questo libro è nata a seguito del convegno scientifico Corpi sessuati: disabilità, affettività e intimità, tenutosi a Napoli nel mese di...
moreIntroduzione
Tiziana Liccardo, Alessandra Ricciardi Serafino de Conciliis, Paolo Valerio
L’idea di questo libro è nata a seguito del convegno scientifico Corpi sessuati:
disabilità, affettività e intimità, tenutosi a Napoli nel mese di maggio 2013. Il
convegno, organizzato dal Centro SInAPSi (Servizi per l’Inclusione Attiva
e Partecipata degli Studenti) dell’Università degli Studi Federico II, ha rappresentato
l’occasione per avviare un dibattito scientifico e bioetico intorno
alle questioni della libertà sessuale delle persone con disabilità. La tematica
è stata affrontata inquadrandola nell’ottica dell’affettività e dell’intimità.
Un’ottica che induce a fare i conti con la parte più complessa di noi stessi,
che attiene contemporaneamente all’origine della vita e alla morte, due
eventi ancora imperscrutabili alla mente umana. Il convegno ha visto la
partecipazione, oltre che di professionisti e studiosi della tematica in oggetto,
anche di persone con disabilità che, partendo dalla propria esperienza
e dai propri interrogativi, hanno contribuito ad arricchire il confronto.
Chi vive l’esperienza della disabilità finisce col trovarsi in una posizione
scomoda, difficile. La persona con disabilità deve fare i conti non solo con
i propri limiti, ma anche e soprattutto con le risposte dell’ambiente che lo
circonda. Risposte spesso connotate da atteggiamenti di rifiuto che pongono
la persona in situazioni di esclusione. La persona viene identificata con
la sua disabilità, e talvolta il rapporto con il disabile fa riaffiorare le parti
fragili mettendoci di fronte a ostacoli emotivi, la disabilità diventa così una
sorta di biglietto da visita e la nostra attenzione è focalizzata sulla parte
mancante, sulla difficoltà dell’altro. Naturalmente si preferisce la negazione
della componente emotiva, che entra in gioco quando ci si relaziona alle
persone con disabilità. Si tratta di una soluzione inconsapevole che corriamo
il rischio di attivare soprattutto quando sentiamo che la relazione
sta diventando complessa con l’accostamento di sentimenti opposti, come
il senso di impotenza e il desiderio di salvare l’altro. Molti pensano che
le persone con disabilità non debbano avere una vita sessuale, tanto che
molti giovani con disabilità possono essere ostacolati nel compiere normali
sperimentazioni nel gruppo dei coetanei e potrebbero non aver ricevuto
alcuna educazione sessuale. Fortunatamente non tutti hanno questi problemi,
cosicchè l’amicizia, l’amore, la comunicazione diretta sono possibili
e avvengono realmente.
La grande partecipazione di persone intervenute al convegno e la vivacità
della giornata ci hanno spinto a continuare la nostra riflessione. È
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nata così l’idea di raccogliere i diversi contributi in un libro per condividere
considerazioni e interrogativi con quanti interessati.
Nel testo non si fa riferimento a una specifica disabilità, ma piuttosto
alle condizioni di disabilità che pregiudicano lo sviluppo dell’autonomia
personale. Pensiamo, quindi, a tutte quelle persone che, vivendo una condizione
di necessaria dipendenza fisica o psichica dall’altro, si trovano a essere
pregiudicate nell’acquisizione dell’autonomia personale. Un’autonomia che,
paradossalmente, può esercitarsi solo se mediata da un altro. Un altro che di
volta in volta può essere la famiglia, l’istituzione, la società e da cui non si può
prescindere. Le scelte che riguardano la vita intima, affettiva e sessuale sono
quelle che risultano maggiormente compromesse. La sessualità, per quanto
esibita e disinibita in teoria, suscita nella maggior parte delle persone sentimenti
di imbarazzo e vergogna, e più di ogni altro comportamento umano
è soggetto al giudizio e alla censura da parte di chi educa, delle istituzioni
e della società. I contributi riuniti in questo testo sono molto eterogenei e
affrontano la questione disabilità/sessualità secondo ottiche molto diverse,
e propongono al lettore una serie di interrogativi che restano aperti e che,
riteniamo, possano trovare risposta solo nell’unicità della vita personale.
Il volume è articolato in tre sezioni. Nella prima sezione Disabilità, sessualità
e intimità: coordinate teoriche sono stati raccolti i contributi degli autori
che offrono riflessioni di ampio raggio sulla tematica della sessualità e della
disabilità. Nella seconda sezione Oltre i pregiudizi: il diritto delle persone con disabilità
all’affettività e alla sessualità. Riflessioni interdisciplinari sono stati riuniti i
contributi degli autori di diverse professioni in modo da affrontare la tematica
secondo punti di vista differenti, con l’intento di rompere il silenzio del
pregiudizio che avvolge e soffoca molte persone con disabilità. Nella terza
sezione Appendice è stata data voce a due testimonianze.
Il percorso di lettura inizia con le suggestive parole del Professore Aldo
Masullo, che ci invita a riflettere sulle questioni etiche che riguardano la
nostra vita in generale e la disabilità in particolare. È un’esortazione alla necessità
di sfidare il conformismo per riuscire ad avventurarci liberi nella vita.
Il lavoro di Alain Giami offre una articolata riflessione sull’organizzazione
della sessualità nella società, in particolare fa riferimento alle istituzioni
sociali, dalla vita in coppia al matrimonio, alla vita nei luoghi di coercizione,
indicando l’ipotesi secondo cui le istituzioni organizzano concretamente la
vita sessuale dei loro utenti secondo norme e principî differenti rispetto a
quelle che ricorrono nell’insieme della società.
Il contributo di Elisabetta Ghedin propone una riflessione sulla tematica
della sessualità attraverso tre parole chiave: ben-essere, educazione, e progetto
di vita, per provare a dipanare la complessità che sta alla base della
vita emotiva, che va dalla vita affettiva al desiderio di intimità.
La seconda sezione si apre con il lavoro di Alessandra Ricciardi Serafino
de Conciliis, che partendo dalla pratica clinica quotidiana come psicoterapeuta,
affronta la questione della sessualità e della disabilità. L’autrice propone
una riflessione sul modo in cui la disabilità impatta sulla vita sessuale
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delle persone, osservando i meccanismi psichici alla base della grandissima
eterogeneità di esperienze personali e di vissuti emotivi legati alla disabilità
e alla sessualità.
Il contributo di Giacomo Viggiani conduce nel pianeta del metadiritto,
ovvero il diritto a esercitare i diritti. L’autore affronta la questione della sessualità
e della disabilità intellettiva sul piano legislativo, e si chiede chi sia
il titolare del diritto a scegliere della vita affettiva e sessuale nel caso delle
persone con disabilità intellettiva.
Il lavoro di Tiziana Liccardo fa rivivere il clima del convegno. L’autrice
ci mostra attraverso la tecnica del Social Dreaming, che offre l’opportunità di
pensare in maniera creativa e libera su aspetti che spesso restano nascosti,
come sia stato possibile attivare vissuti emotivi, connessi alla complessa tematica
della sessualità, e aprire una riflessione sul tema, avendo dato spazio
anche ai protagonisti del convegno, le persone con disabilità.
Nel lavoro di Fabrizio Quattrini e Mario Fulcheri viene presento il progetto
“Love and Sex Ability”. Gli autori affrontano la delicata questione della
formazione degli operatori, che lavorano presso associazioni/cooperative ed
enti di assistenza sociale e anche coi genitori delle persone con disabilità.
Nella terza sezione, infine, è stata data voce alle testimonianze dello
psicologo Eugenio Tomasoni, conduttore di un’esperienza residenziale di un
gruppo di persone con disabilità, e di Piera Costa D’Albora, presidentessa
regionale della Campania e tesoriere nazionale dell’Associazione Nazionale
Genitori Soggetti Autistici, A.N.G.S.A., da sempre impegnata nella tutela
dei diritti delle persone autistiche e con disturbo pervasivo dello sviluppo.