Medieval Italian History

1 7 BERNARDO MARAGONE «PROVISOR» E CRONISTA DI PISA NEL XII SECOLO [In M.L. CECCARELLI LEMUT, Medioevo Pisano. Chiesa, famiglie, territorio, Pisa, Pacini, 2005 (Collana Percorsi, 13), capitolo 7, pp. 121-146] Della produzione cronistica e narrativa di Pisa nel medioevo sono stati studiati in particolare due momenti, la ricca fioritura culturale all'inizio del XII secolo e il Trecento. Alle opere storiche in prosa e in versi redatte nei primi decenni del XII secolo hanno dedicato la loro attenzione Craig B. Fisher e Giuseppe Scalia 1 : quest'ultimo in particolare ha pubblicato il Carmen per la presa nel 1087 delle città di Zawila e Al-Mahdia, nell'odierna Tunisia, e ha preparato una nuova edizione del Liber Maiorichinus sull'impresa balearica del 1113-1115 2. Della produzione cronistica del Trecento, in relazione con l'edizione della Cronaca di Ranieri Sardo, si è occupato Ottavio Banti 3 , che continua i suoi studi sulla cronaca pisana trecentesca contenuta nel codice 54 dell'Archivio di Stato di Lucca 4. Meno indagata resta la non abbondante cronistica pisana del XIII secolo, cui l'amico e collega Mauro Ronzani sta fornendo importanti contributi ancora inediti. In questo contesto di rinnovato interesse per la produzione storiografica medievale pisana l'attenzione degli studiosi ha finora lasciato un po' in ombra un rilevante testo annalistico della seconda metà del XII secolo, gli Annales Pisani di Bernardo Maragone, a fatica nominati anche in lavori recenti dedicati alla storiografia medievale italiana, e sempre in 1 C.B. Fisher, The Pisan Clergy and the Awakening of Historical Interest in a Medieval Commune, in «Studies in Medieval and Renaissance History», III (1966), pp. 143-219; G. Scalia, Epigraphica Pisana. Testi latini sulla spedizione contro le Baleari del 1113-1115 e su altre imprese antisaracene del secolo XI, in Miscellanea di Studi Ispanici, Pisa (Firenze, Giuntina) 1963 (Pubblicazioni dell'Istituto di letteratura spagnola e ispano-americana dell'Università di Pisa), pp. 234-286. 2 G. Scalia, Il carme pisano sull'impresa contro i Saraceni del 1087, in Studi di filologia romanza in onore di S. Pellegrini, Padova, Liviana Editrice, 1971, pp. 565-627; Idem, Per una riedizione critica del "Liber Maiolichinus", in «Bullettino dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano», 71 (1960), pp. 39-112. 3 O. Banti, Studio sulla genesi dei testi cronistici pisani del secolo XIV, in «Bullettino dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano», 75 (1963), pp. 259-319, ora in Idem, Studi di storia e di diplomatica comunali, Roma 1983, pp. 97-155; Ranieri Sardo, Cronaca di Pisa, a cura di O. Banti, Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 1963 (Fonti per la storia d'Italia, 99). 4 Cfr. Banti, Studio sulla genesi, cit., pp. 115-155. Il testo è stato trascritto in due tesi di laurea discusse presso l'Università di Pisa, relatore O. Banti: A. Fracasso, Cronaca pisana di autore anonimo contenuta nel cod. 54 dell'Archivio di Stato di Lucca, cc. 1-34, a.a. 1966-1967; L. Orlandini, Cronaca pisana di autore anonimo contenuta nel cod. 54 dell'Archivio di Stato di Lucca, cc. 35-74, a.a. 1966-1967; l'ultima parte della cronaca, dal 1270, era stata pubblicata da P. Silva, Questioni e ricerche di cronistica pisana, in «Archivio Muratoriano», II, 13 (1913), pp. 1-67, a pp. 42-53.

Questo libro costituisce il risultato di una ricerca di dottorato nata con il proposito di ampliare le attuali conoscenze in merito ai rapporti tra i doctores dello Studium e la città di Perugia. Il legame tra Università e città, intesa sia come organismo politico-istituzionale che come realtà economica e sociale, è stato indagato utilizzando in prevalenza fonti di carattere finanziario. In particolare, sono state esaminate le oltre 1.200 registrazioni salariali contenute nei registri di uscita della magistratura dei conservatori della Moneta, che fra la seconda metà del Trecento ed i primi anni del Cinquecento ha avuto il compito di stipendiare il personale docente dello Studio. Le fonti di carattere finanziario sono state analizzate in una continua dialettica con i dati forniti dalla documentazione di carattere normativo, operazione indispensabile per avere un quadro il più possibile completo del rapporto fra la città e lo Studium.
Per quanto riguarda la storia dell'università in senso stretto, l’attestazione dei salari di doctores e magistri, laddove – come nel caso perugino – è possibile disporre di una elevata quantità di dati, contribuisce a meglio ricostruire il mondo accademico nel passaggio dal medioevo alla prima età moderna ed a delineare le caratteristiche del nascente ceto intellettuale, attraverso uno studio comparativo delle carriere universitarie e delle discipline, della continuità o discontinuità nel tempo degli incarichi di docenza, della concomitanza con altri incarichi pubblici, e così via.
A questo principale filone di indagine sono stati poi aggiunti percorsi collaterali, volti ad offrire spunti di riflessione sui risvolti socio-economici della professione docente: integrazione dei lettori forestieri nel tessuto cittadino, evoluzione dello status sociale dei lettori, investimenti operati da dottori e maestri e come singoli e come categoria professionale. La seconda parte del volume è basata su fonti apparentemente più eccentriche, come i libri dei Catasti, quelli delle Comunanze  e degli Offici, la cui analisi, sebbene effettuata a campione, ha rivelato un’abbondanza di testimonianze sui lettori dello Studium decisamente inaspettata.
La natura eterogenea della documentazione ha quindi permesso di allargare la prospettiva, di trattare le diverse tematiche da più punti di vista, offrendo nuove chiavi interpretative a temi classici della storiografia oppure aprendo il varco a nuovi o poco battuti campi di indagine.

Il saggio affronta la ‘storia’ delle leggende di santa Reparata e di altre sante che le sono state accomunate, proponendo in appendice il 'Liber passionis et ystoriae sanctae Reparate virginis',  la Legenda  in uso presso la cattedrale (Firenze, Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore, I.3.7, cc  1r-8v, sec. XIV)


The essay addresses the 'history' of Florentine worship for Saint Reparata proposing in appendix the  Legend in use at the Cathedral: Liber passionis et ystoriae sanctae Reparate virginis ,  text of the fourteenth century preserved the Archives of the Opera of Santa Maria del Fiore in Florence, ms. I.3.7 (cc. 1r-8v)

Il saggio presenta la raccolta di saggi di  Eugenio Susi, Santi, porti e reliquie. Agiografia e culto lungo la costa tirrenica nell’alto medioevo (Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, Spoleto 2016); in esso  si evidenzia l’importanza e l’utilità  delle testimonianze agiografiche  per la ricostruzione storica e come i culti siano dipendenti dal contesto politico-territoriale coevo.

This work presents the collection of studies by Eugenio Susi, Saints, harbors and relics. Hagiography and worship along the Tyrrhenian coast in the Middle Ages (Spoleto 2016); it highlights the importance and usefulness of the hagiographical witnesses for historical reconstruction and how cults are dependent on the coeval political-territorial context .

Attraverso un'ampia ricognizione delle fonti edite e, in parte, inedite gli autori propongono un'analisi delle modalità dei rapporti tra i monasteri e comuni nell'Umbria medievale fino alla metà circa del XIII secolo. File di qualità grafica non buona.

This paper, delivered at IMC 2015 in Leeds (and thus both work-in-progress and an item that has not been peer reviewed - indeed is some way distant from being ready for such scrutiny) will briefly consider the global contribution of Italian scholars and intellectuals generally and Paul the Deacon specifically with particular reference to his Gesta Episcopum Mettensium, to measure, so far as is possible the impact of their presence in Francia on the programme of reform and renewal marshalled by the Carolingian court often termed Carolingian correctio.

in: I centri minori italiani nel tardo medioevo. Cambiamento sociale, crescita economica, processi di ristrutturazione (secoli XIII-XVI). Atti del XV Convegno di studi organizzato dal Centro di studi sulla civiltà del tardo medioevo (San Miniato, 22-24 settembre 2016), a cura di F. Lattanzio e G.M. Varanini, Firenze University Press, Firenze 2018, pp. 221-237
OPEN ACCESS --> <http://www.fupress.com/catalogo/i-centri-minori-italiani-nel-tardo-medioevo/3766>, <http://www.fupress.com/archivio/pdf/3766_15589.pdf>.

This paper sheds ligth on a specific compilation of historical texts in an eleventh-century manuscript (MS Bamberg Hist. 3). The collection contains adapted versions of Paul the Deacon’s Historia Romana, as well as works by Eutropius, Gregory of Tours and others. They were obviously designed to attract the attention of a broader and less educated audience. For this reason, they were revised linguistically and modiefied semantically in order to be more intelligible for the lay nobility of the period. – Knappe Zusammenfassung von: Peter Stotz, Alexander der Große – nebst allen andern: die Bühne der Weltgeschichte in einer Bamberger Handschrift (Filologia mediolatina 21, 2014, S. 85–111).

Translation from italian to portuguese. Original title: "Negoziazione penale, legittimazione giuridica e poteri urbani nell’Italia comunale".

The present article deals with the problem of the relationship between justice and politics in Italian cities in the end of the Middle
Ages. It is specifically about determining the way the judicial practices of the city and the reflection of particular jurists, especially in the ambit of
penal issues, found themselves in the center of the legalization of new political actors and of new institutional order in a moment of great political changes of the Italian cities in the end of the Middle Ages.

Keywords: Law History; Judicial Practices; Judicial Knowledge; Lower Middle Ages; Italy; Penal Issue.

La présence, au sein des cours européennes, de clercs de haut rang issus de grandes familles nobles, à commencer par celle du prince lui-même, n'est pas un phénomène propre au bas Moyen Âge et à la Renaissance. En effet, l'histoire de l'Occident chrétien fourmille de ces hommes d'Église appelés à exercer une action politique d'envergure, parce qu'ils sont issus d'un milieu familial qui les y prédestine ou parce qu'ils servent à la cour d'un puissant personnage. Que ce soit par le truchement de la pourpre ou celui de la crosse, ces clercs ont non seulement influencé la vie politique de leur temps, mais ils en ont largement profité eux-mêmes. Papes, rois, princes de haute lignée ont su se montrer prodigues de plantureuses carrières et, pour ceux qui ne pouvaient se prévaloir d'une illustre origine, d'opportunes filières de promotion sociale. Ce volume a l'ambition d'offrir une vision globale du phénomène, fondée sur un ensemble de cas répartis dans un espace-temps bien défini. Il se répand dans diverses directions géographiques – des rives du Tage à celles de la Vistule, des bords du Tibre à ceux de la Tamise –, aux confins des xv e et xvi e siècles, cette période qui, contrairement à ce qu'enseigne l'habituelle et très paralysante périodisation historique, ne s'achève pas et ne connaît pas non plus de réel début en ces fin et orée de siècle, mais s'écoule dans un lent continuum. Partant du constat que des lacunes historiographiques encore trop criantes subsistent en matière de prélatures familiale et curiale – deux réalités savamment enchevêtrées et relativement mal connues –, les historiens du politique ont choisi de se réapproprier un sujet riche de potentialités qui semblait jusqu'ici intéresser surtout les historiens de l'art ou tout au moins les historiens spécialisés dans l'étude du mécénat des princes de l'Église et dans celle de leurs bibliothèques. Cet ouvrage de politologie historique explore le vaste champ de l'histoire politique, institutionnelle, diplomatique, culturelle, de l'Église et de l'art. La moisson est abondante, les ouvriers, encore trop peu nombreux… Quantité de biographies scientifiques de personnalités aux existences foisonnantes et donc passionnantes aspirent encore, impatiemment, inlassablement, à être bâties par des chercheurs de métier.

În proiectul de cercetare pe care urmează să-l prezint voi face referire la un manuscris ce se află în Arhiva Medievala a României, sub numele de Libro della guerra de Ghotti – Composto de M. Leonardo Arretino e fatto volgare1, notat cu cota BU-F-00642-1713.
Scopul meu este de a încerca, pe cât posibil, să clarific apartenența manuscrisului și proveniența personajelor implicate în scrierea și răspândirea acestei lucrări.