- Dipartimento di Scienze dell'Antichità
Sapienza, Università di Roma
Piazzale Aldo Moro, 5
00185 Roma - 0039-06-49913924
- Eneolitico, Funerary Archaeology, Bronze Age Europe (Archaeology), Neolithic & Chalcolithic Archaeology, Death and Burial (Archaeology), Burial Practices (Archaeology), and 43 moreItaly, Ancient Metallurgy, Archeometria, Copper age, Italia, Burial Customs, Campaniforme, Eneolítico, Archeologia Preistorica, Scienze dell'Antichità, Bell Beakers, Interrelazioni culturali e scambi con l'area egeo-balcanica durante l'età del Bronzo, Archeometallurgia, Jean Guilaine, Prehistoric Archaeology, Sepolture, Storia Idromele, Chalcolithic Archaeology, Chalcolithic Pottery, Late Chalcolithic, Italian Prehistory, Fucino, Rinaldone culture, Età Del Rame, Età Del Rame E Del Bronzo, Early Bronze Age, Neolithic, Neolithic Transition, Neolithic & Chalcolithic enclosures, Chalcolithic, Final neolithic, Pottery technology and function, Ancient DNA (Archaeology), Chalcolithic Metallurgy, Campanian Archaeology, Eneolithic, Eneolithic in Central Europe, Early Bronze Age (Archaeology), Aegean Bronze Age (Bronze Age Archaeology), Bell Beakers (Archaeology), Gaudo, Necropoli Del Gaudo, and Idromele Preistoricoedit
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Research Interests: Eneolithic and Copper age
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Mentre fino agli anni '90 del secolo scorso l'età del rame era documentata quasi esclusivamente da contesti funerari riconducibili alle facies di Rinaldone e del Gaudo, le indagini recenti hanno permesso di identificare un nutrito gruppo... more
Mentre fino agli anni '90 del secolo scorso l'età del rame era documentata quasi esclusivamente da contesti funerari riconducibili alle facies di Rinaldone e del Gaudo, le indagini recenti hanno permesso di identificare un nutrito gruppo di insediamenti che copre quasi tutto lo sviluppo del periodo. Dai Monti Lepini, tranne la presenza sporadica di qualche manufatto nelle zone più interne, non vi sono dati nuovi, anche in assenza di ricerche mirate sulla frequentazione del territorio in questo periodo e le attestazioni fino ad oggi disponibili sono limitate alle aree pedemontane. Il comprensorio dei Monti Lepini, in seguito alle nuove scoperte effettuate nella Valle del Sacco e nella Campagna Romana, si inseriscono in un più ampio areale di retaggio delle due principali facies note per il Lazio centro-meridionale. Con la scoperta di un consistente numero di rinvenimenti di tipo funerario e non riferibili alla facies di Rinaldone nell'area di Roma, una serie di oggetti sui Colli Albani e i vecchi rinvenimenti ai margini dei Monti Lepini, hanno permesso di identificare un terzo polo della facies, denominato come "gruppo Roma-Colli Albani e aree limitrofe". La recente datazione dell'inumato della tomba di Sgurgola-Valle Anagnina documenta una frequentazione del territorio a ridosso dei Monti Lepini fin dalle fasi iniziali dell'età del Rame. Alcuni eventi, forse non del tutto pacifici, avvenuti durante un momento intermedio dell'Eneolitico, mettono in risalto la presenza di villaggi e necropoli riferibili alla facies del Gaudo che penetrano da Sud nel territorio occupato dalle genti di Rinaldone, arrivando fino alla valle del Tevere. Tracce evidenti per questo periodo sono la triplice palizzata e il fossato di Selva dei Muli presso Frosinone e gli abitati di Casetta Mistici e Tor Pagnotta a cui si aggiunge una necropoli riservata personaggi eminenti del gruppo a Torre della Chiesaccia nella periferia SE di Roma. Le genti di Rinaldone continuano a frequentare il territorio, ma marginati sulla costa e nel tratto sub-costiero. Il quadro che se ne deduce da questi nuovi rinvenimenti è alquanto complesso e articolato. Si hanno ulteriori conferme sulla presenza di questi due aspetti culturali che in certo periodo interagiscono nello stesso territorio, ma con caratteristiche e comportamenti diversificati sia in ambito domestico che in quello funerario.
Research Interests:
Tra le numerose evidenze funerarie identificate nel suburbio romano la necropoli di Casetta Mistici, ubicata nelle adiacenze di un insediamento eneolitico pluristratificato, riveste un ruolo di particolare interesse per una ricostruzione... more
Tra le numerose evidenze funerarie identificate nel suburbio romano la necropoli di Casetta Mistici, ubicata nelle adiacenze di un insediamento eneolitico
pluristratificato, riveste un ruolo di particolare interesse per una ricostruzione
di alcuni aspetti culturali della facies di Rinaldone. La necropoli, di carattere
elitario, è costituita da otto tombe: sette a grotticella ed una a fossa. Le sepolture, tutte singole ad eccezione di una bisoma, sono ascrivibili ad un momento
antico della facies di Rinaldone, come confermato dalle analisi radiometriche.
La tipologia dei ricchi corredi sia litici che metallici, comprendenti in particolar
modo armi, trova stringenti confronti con la necropoli eponima di Rinaldone,
di Ponte San Pietro e con l’area periferica delle cosiddette tombe a fossa.
Nell’ambito del progetto PRIN 2010-2011 sono state effettuate analisi pluridisciplinari sui dati antropologici ed archeologici che hanno permesso di focalizzare più aspetti della comunità presa in esame. Le analisi antropologiche, che
hanno interessato tutti gli inumati della necropoli, sono state integrate con analisi isotopiche effettuate sul collagene, che hanno evidenziato la tipologia alimentare dei singoli individui, mentre le analisi del DNA ancora in corso potrebbero infine definire il territorio di origine di questa antica comunità. I confronti incrociati con i dati archeologici e nello specifico con i corredi hanno
permesso di delineare più compiutamente il ruolo, la mobilità e lo status sociale di questa antica comunità guerriera nell’ambito della facies di Rinaldone.
pluristratificato, riveste un ruolo di particolare interesse per una ricostruzione
di alcuni aspetti culturali della facies di Rinaldone. La necropoli, di carattere
elitario, è costituita da otto tombe: sette a grotticella ed una a fossa. Le sepolture, tutte singole ad eccezione di una bisoma, sono ascrivibili ad un momento
antico della facies di Rinaldone, come confermato dalle analisi radiometriche.
La tipologia dei ricchi corredi sia litici che metallici, comprendenti in particolar
modo armi, trova stringenti confronti con la necropoli eponima di Rinaldone,
di Ponte San Pietro e con l’area periferica delle cosiddette tombe a fossa.
Nell’ambito del progetto PRIN 2010-2011 sono state effettuate analisi pluridisciplinari sui dati antropologici ed archeologici che hanno permesso di focalizzare più aspetti della comunità presa in esame. Le analisi antropologiche, che
hanno interessato tutti gli inumati della necropoli, sono state integrate con analisi isotopiche effettuate sul collagene, che hanno evidenziato la tipologia alimentare dei singoli individui, mentre le analisi del DNA ancora in corso potrebbero infine definire il territorio di origine di questa antica comunità. I confronti incrociati con i dati archeologici e nello specifico con i corredi hanno
permesso di delineare più compiutamente il ruolo, la mobilità e lo status sociale di questa antica comunità guerriera nell’ambito della facies di Rinaldone.
Research Interests:
Anche un vago fusiforme in clorite ad alto tenore di Fe (14,24%) rivestito su di un lato da una lamina di argento, rinvenuto nella tomba 27 della necropoli rinaldoniana di Lucrezia Romana, proviene dalla Liguria (fig. 4). Mentre la... more
Anche un vago fusiforme in clorite ad alto tenore di Fe (14,24%) rivestito su di un lato da una lamina di argento, rinvenuto nella tomba 27 della necropoli rinaldoniana di Lucrezia Romana, proviene dalla Liguria (fig. 4). Mentre la clorite si ritrova in vari giacimenti della penisola, i giacimenti che presentano un alto tenore di ferro sono compatibili con quelli del gruppo di Voltri nella Liguria centrale. Particolare interesse riveste nel nostro territorio la presenza di due teste di spillone a " T " , vaghi in lamina o fusi e lamine in argento che costituiscono il numero più consistente di manufatti realizzati in questo materiale prezioso rinvenuti nella penisola italiana. Anche qui, oltre ad analisi metallografiche sulla composizione degli elementi minori in traccia, sono state effettuate analisi isotopiche del piombo su di una lamina ripiegata proveniente dalla tomba 12 di Osteria del Curato-via Cinquefrondi (facies di Rinaldone) per risalire all'area di provenienza dell'argento, che risulta essere il bacino minerario del Sulcis iglesiente in Sardegna.
Research Interests:
in Biological and cultural heritage of the central-southern Italian population through 30 thousand years, EPIC (Eredità della Popolazione dell’Italia Centro-meridionale), eds. RICKARDS O., SARTI L., UniversItalia, Roma: 15-34.