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Nel secolo in cui l’impero bizantino è di fatto la più grande potenza mediterranea, la figura del patriarca Fozio (ca. 820-891) domina la scena della «seconda Roma», capitale dell’impero. Grande battistrada dell’umanesimo, grande teologo,... more
Nel secolo in cui l’impero bizantino è di fatto la più grande potenza mediterranea, la figura del patriarca Fozio (ca. 820-891) domina la scena della «seconda Roma», capitale dell’impero. Grande battistrada dell’umanesimo, grande teologo, due volte patriarca ecumenico, pugnace avversario delle aspirazioni romane al primato, è considerato dal mondo cattolico pur sempre come un avversario, mentre dal mondo ortodosso solo tardi fu assunto come santo. Il suo nome è legato, per gli studiosi della letteratura greca antica e protobizantina, all’imponente repertorio, definito sommariamente Biblioteca, che in 280 capitoli riassume, analizza, sottopone a critica e in larga parte trascrive varie centinaia di autori: profani e cristiani, molto spesso per noi altrimenti perduti.
La Biblioteca non era certo destinata alla circolazione libraria: nacque come strumento di difesa della cerchia raccoltasi intorno al patriarca e variamente bersagliata dall’ala oltranzista della Chiesa d’Oriente. L’opera alla quale egli probabilmente intendeva legare il suo nome era semmai l’intensa pubblicistica teologica e dottrinaria che occupa quasi per intero un paio di tomi della Patrologia greca.
In questo volume viene finalmente offerta ai lettori la prima traduzione italiana integrale della Biblioteca. Al tempo stesso un commento sistematico ed essenziale accompagna il lettore nella selva fittissima della erudizione racchiusa in questo autentico «tesoro», come i grandi umanisti amarono definire la Biblioteca foziana. A fronte figura il testo greco, migliorato rispetto all’unica moderna edizione circolante, quella della “Collection Budé”. Al termine, l’indice analitico di Immanuel Bekker fornisce al lettore una preziosa chiave per la consultazione.
Research Interests:
Nella Parigi dell’Ottocento, avvertiva Frédéric de Reiffenberg, gli uomini di merito firmavano molti più libri di quanti ne scrivessero. Il caso della prima traduzione integrale in lingua moderna della Biblioteca di Fozio ne è una... more
Nella Parigi dell’Ottocento, avvertiva Frédéric de Reiffenberg, gli uomini di merito firmavano molti più libri di quanti ne scrivessero. Il caso della prima traduzione integrale in lingua moderna della Biblioteca di Fozio ne è una conferma esemplare. Portata a termine da Jean-Baptiste Constantin sotto il patrocinio del marchese Fortia d’Urban, essa fu annunciata ufficialmente nel 1831, ma non fu mai pubblicata. I manoscritti di Constantin passarono di mano in mano e furono variamente messi a frutto, sempre tacendosi il nome del primo autore. Dopo quasi due secoli, la presente edizione rende giustizia all’opera e al traduttore, ricostruendo i capitoli di questo giallo editoriale e pubblicando per la prima volta l’ampia trattazione su Fozio e sulla Biblioteca che Constantin premise al suo lavoro.
La presente these a pour objet la Bibliotheque de Photios de Constantinople (IXe siecle), recueil heterogene de notices bio-bibliographiques et d’extraits d’auteurs. On approfondit l’interet geographique qui se manifeste dans de nombreux... more
La presente these a pour objet la Bibliotheque de Photios de Constantinople (IXe siecle), recueil heterogene de notices bio-bibliographiques et d’extraits d’auteurs. On approfondit l’interet geographique qui se manifeste dans de nombreux chapitres de cet ouvrage, et particulierement dans les chapitres 213 et 250, qui portent sur Agatharchide de Cnide (IIe av. J. -Ch. ) et sur son traite Sur la Mer Rouge. Ce travail s’articule en trois parties. La premiere est une introduction a Agatharchide et a sa production (on s’occupe surtout de l’Asie de cet auteur et de son role de source pour Diodore de Sicile). La deuxieme porte sur le texte : on y trouvera la traduction des chapitres 213 et 250 (il s’agit de la premiere traduction en langue italienne depuis celle de G. Compagnoni en 1836) et une mise en synopsis des extraits par Photios du livre V du traite Sur la Mer Rouge et du reemploi des memes materiaux par Diodore de Sicile (Bibliotheque historique, livre III). La troisieme partie expose les resultats de ce travail : une etude de la geographie comme discipline, a partir d’une recherche sur les premieres attestations du mot grec geographia et sur son evolution ; une evaluation de l’interet porte par Photios a la matiere geographique ; une analyse de la structure de la Bibliotheque fondee sur les donnees de la synopsis. La nature du chapitre 250 permet de jeter la lumiere sur le vrai caractere des notes de lecture de la Bibliotheque : il ne s’agit pas simplement d’informations et d’extraits inertes, mais de materiaux jaillis d’une activite d’enseignement, la composition desquels a fait l’objet de l’activite d’etude de Photios pendant toute sa vie.
... Figure di animali: il verso del pairo di Artemidoro. Autores: Stefano Micunco; Localización: Quaderni di Storia, ISSN 0391-6936, Nº 64, 2006 , págs. 5-43. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. Acceso de usuarios... more
... Figure di animali: il verso del pairo di Artemidoro. Autores: Stefano Micunco; Localización: Quaderni di Storia, ISSN 0391-6936, Nº 64, 2006 , págs. 5-43. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. Acceso de usuarios registrados Usuario. Contraseña. Entrar. Mi Dialnet. ...
Verso la metà degli anni ’60 dell'800, Jacques Collin de Plancy e suo figlio Victor misero mano a una minuziosa operazione di revisione e adattamento della traduzione francese della "Bibliotheca" di Fozio che il poligrafo Jean Baptiste... more
Verso la metà degli anni ’60 dell'800, Jacques Collin de Plancy e suo figlio Victor misero mano a una minuziosa operazione di revisione e adattamento della traduzione francese della "Bibliotheca" di Fozio che il poligrafo Jean Baptiste Constantin aveva realizzato alla fine degli anni '20, su commissione del marchese de Fortia d'Urban, ma che era rimasta in forma manoscritta.
In questa operazione essi impiegarono alcuni fogli di riutilizzo come supporto per aggiunte e collage di testi a stampa che fungessero da note esplicative al testo foziano. Gli stralci di testo manoscritto leggibili sul verso di questi fogli aprono una finestra sulla portata degli interessi eruditi e - forse - dei progetti editoriali dei Collin.
Questi testi si lasciano infatti tutti ricondurre ai "Mélanges tirés d’une grande bibliothèque", stampati a Parigi per iniziativa del marchese di Paulmy (1722-1787) tra il 1779 e il 1788 in 69 volumi, contenenti analisi ed estratti, tanto di opere a stampa quanto di manoscritti, letti, posseduti o desiderati dal marchese stesso.
L'affinità del carattere delle due opere enciclopediche (la "Bibliotheca" del patriarca e la "grande bibliothèque" del marchese) e la compresenza di versioni manoscritte dell'una e dell'altra nel laboratorio dei Collin mettono in luce una propensione di questi eruditi per la critica letteraria di ogni epoca, tanto da concepire forse, a un dato momento, un progetto editoriale di ampio respiro in questo senso.
Italian translation of Guy Mettan, Russie-Occident, une guerre de mille ans. La russophobie de Charlemagne à la crise ukrainienne, Éditions des Syrtes, 2015.