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The chapel's decoration was commissioned by the Commendatore of the Hospital of Santo Spirito in Sassia, Francesco Landi. It occurred between 1542- and 1546, following the church's reconstruction by Antonio da Sangallo. It should be... more
The chapel's decoration was commissioned by the Commendatore of the Hospital of Santo Spirito in Sassia, Francesco Landi. It occurred between 1542- and 1546, following the church's reconstruction by Antonio da Sangallo. It should be looked at in this context. The sacellum has been studied as Marcello Venusti's first pictorial activity in Rome, but neglected in term of the stucco decoration which, in the face of the large number of lost works recorded in recent years is an important example of Roman figurative culture contemporary to large Perinesque decoration in Castel Sant'Angelo.
Il saggio affronta la pubblicazione nel 1654 di un testo contenente la vita del B. Niccolò Albergati. L’impresa editoriale, trascurata dalla storiografia, nasce in un contesto molto preciso che vede fr. Luke Wadding e il monaco... more
Il saggio affronta la pubblicazione nel 1654 di un testo contenente la vita del B. Niccolò Albergati. L’impresa editoriale, trascurata dalla storiografia, nasce in un contesto molto preciso che vede fr. Luke Wadding e il monaco cistercense Ilarione Rancati patrocinatori di questa iniziativa insieme alla famiglia Ludovisi, in questi anni grande protagonista in ascesa nell’orizzonte romano. Come denuncia la lettera al lettore, il progetto nasce almeno un biennio prima, in anni in cui a Roma, dal punto di vista di teologico, si discutevano temi importanti quali le preposizioni dell’Augustinus di Giansenio e di una loro possibile condanna dichiarata poi con la bolla Cum occasione (9 giugno 1653). Designati come consultori teologici in materia furono proprio Ilarione Rancati (che si ritirò prestissimo dal ruolo) e poi il Wadding, il quale sino all’ultimo spese le sue argomentazioni per non condannare in maniera definitiva il testo in discussione (Stella 2006).
Il testo è illustrato da due incisioni Francois Poilly, appena giunto a Roma, ma incisore già noto per aver illustrato i testi per la cerchia di Port Royal (Lothe 1994). In questo clima di accesi contrasti in curia la partecipazione di un artista quale Poilly sembra metta in rilievo un aspetto meno neutrale, di quanto non si sia creduto sino ad oggi, delle personalità coinvolte (Ceyssens 1954) e restituisca una prospettiva privilegiata attraverso cui rileggere alcune vicende e alcuni personaggi della Roma a metà del XVII secolo.
Il contributo si pone l’obiettivo di indagare la consuetudine di Domenico Fontana con lo stucco, analizzando la questione nei due campi della sua attività, quello di stuccatore e quello di architetto-direttore di cantiere. Attraverso le... more
Il contributo si pone l’obiettivo di indagare la consuetudine di Domenico Fontana con lo stucco, analizzando la questione nei due campi della sua attività, quello di stuccatore e quello di architetto-direttore di cantiere. Attraverso le fonti e i documenti si recuperano e si ordinano i frammenti delle sue prime esperienze romane, per sottoporli anzitutto a una verifica di natura tipologica: lo stucco praticato da Domenico deve essere considerato tra i lavori di muro? L’intervento dunque muove dai cantieri nei quali Domenico è ricompensato per opere a stucco, da villa D’Este a Tivoli al palazzo dei Conservatori sul Campidoglio, alla villa e al palazzo del cardinale Giovanni Ricci da Montepulciano, alla committenza Cesi di recente riscoperta, sino ai documentati, ma perduti, interventi in Santa Maria in Vallicella. Lo studio di quest’attività – condotta in parte con il nipote Carlo Maderno –, che gli garantì una progressiva affermazione all’interno del milieu romano, permette di approfondire le conoscenze relative ai meccanismi di patronage che si seppe creare e alle forme di collaborazione da lui instaurate con architetti, artisti e maestranze, entrambe operazioni essenziali alla sua crescita professionale.
Obiettivo della Summer School è fare acquisire ai partecipanti strumenti metodologici e conoscenze pratiche per affrontare in modo multidisciplinare lo studio degli apparati decorativi in stucco. Verranno analizzate opere fondamentali per... more
Obiettivo della Summer School è fare acquisire ai partecipanti strumenti
metodologici e conoscenze pratiche per affrontare in modo multidisciplinare lo studio degli apparati decorativi in stucco. Verranno analizzate opere fondamentali per la conoscenza dell’attività degli stuccatori “ticinesi” a Roma che – arrivati nell’Urbe come scalpellini o capomastri – si sono impossessati di questa particolare tecnica artistica facendola diventare per antonomasia una peculiarità del territorio della Regione dei Laghi.
Le attività prevedono lo svolgimento di lezioni, centrate sugli aspetti metodologici, e visite a luoghi in cui sia possibile osservare i dettagli tecnici e artistici dei cicli decorativi.
Le visite in cantiere consentiranno di discutere l’approccio storico, artistico,
tecnico e scientifico necessario alla conoscenza di queste opere.
Research Interests:
La Fondazione Marignoli di Montecorona, dopo il successo delle due giornate di studio tenutesi nell’ottobre 2022, pensate come un momento di bilancio critico di tre importanti mostre dedicate in gran parte al Settecento romano, propone,... more
La Fondazione Marignoli di Montecorona, dopo il successo delle due giornate di studio tenutesi nell’ottobre 2022, pensate come un momento di bilancio critico di tre importanti mostre dedicate in gran parte al Settecento romano, propone, insieme alla Fondazione Federico Zeri di Bologna, una nuova iniziativa, un convegno che si terrà nella Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Collicola, a Spoleto il 7 e l’8 ottobre 2023. “Artisti che non si direbbon di primo seggio”. Comprimari (o protagonisti?) della scultura barocca tra Firenze e Roma.

Se ormai non si contano i convegni e le iniziative espositive dedicate a personalità come Bernini o Algardi, l’idea in questo caso è quella di affrontare lo studio della scultura barocca a Roma e a Firenze gettando luce su quelli che Luigi Lanzi avrebbe chiamato appunto ‘artisti che non si direbbon di primo seggio’, personalità tuttavia in grado di realizzare opere assolutamente notevoli e che si rivelano comunque fondamentali per mettere a fuoco nel modo migliore la straordinaria ricchezza e complessità del panorama della scultura di età barocca nell’Italia centrale. I curatori scientifici di queste giornate di studio, Andrea Bacchi, Duccio K. Marignoli e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò hanno pensato in questo caso di dare la parola a studiose e studiosi giovani, in alcuni casi ancora in formazione, ma che hanno però già al loro attivo indagini originali e brillanti.

Emergerà così una volta di più come la scultura barocca sia stata a lungo un argomento di studio negletto, rendendo oggi possibili scoperte importanti tanto in luoghi periferici quanto in alcuni degli edifici più illustri della stessa Roma.
Research Interests:
L’intervento si pone il fine di ricostruire lo scenario critico italiano e internazionale a partire dalla mostra monografica bolognese del 1954 (Guido Reni 1954) e di misurare le ricadute di quella impresa nella bibliografia reniana... more
L’intervento si pone il fine di ricostruire lo scenario critico italiano e internazionale a partire dalla mostra monografica bolognese del 1954 (Guido Reni 1954) e di misurare le ricadute di quella impresa nella bibliografia reniana successiva. Tale operazione consente infatti di comprendere maggiormente su quale terreno si innestarono le ricerche di generazioni successive di studiosi quali Charles Dempsey, Andrea Emiliani, Stephen Pepper, Richard Spear.
Una delle tappe fondamentali per la storia degli studi di Guido Reni fu certamente la mostra bolognese del 1954 (Spoltore 2021). Essa, oltre a riaprire nell’Italia del dopoguerra quel processo di riflessione sulla pittura bolognese che così fortemente segnò gli studi sul Seicento nel XX secolo, fu un momento essenziale di confronto rispetto alle differenti posizioni critiche che si erano andate configurando sullo scenario internazionale. Denis Mahon, in quegli anni affiancato da Otto Kurz, e partendo dagli esiti del 1937 (Kurz 1937), proponeva una visione fortemente orientata dal ritrovamento del manoscritto di Agucchi (Mahon 1947). La critica italiana su questi temi manifestò grande interesse, ma anche eterogeneità di ricerca. In Italia, infatti, si andavano confrontando su questo argomento le figure di Cesare Gnudi (Gnudi 1954, Idem 1955) e Roberto Longhi (Longhi 1935) con approcci molto distanti. Inoltre, all’interno della stessa scuola longhiana, su Guido, si innalzarono le voci di studiosi che per generazione, ma forse anche per indole, erano lontani dal maestro: Francesco Arcangeli e Carlo Volpe.
Oggi, riconsiderando quegli studi, è dunque possibile individuare e definire più chiaramente come essi informarono o, per contrasto, suscitarono nuove ricerche sull’argomento che videro i loro esiti tra gli anni Settanta e Novanta del Novecento. Lo stesso Charles Dempsey (Dempsey 1988), di cui questo convegno celebra il ricordo, e Andrea Emiliani, che visse in prima persona quei vivificanti anni bolognesi, per diverse ragioni considerarono infatti la produzione bibliografica degli anni Cinquanta fondamentale per le loro ricerche.
L’intervento ha come oggetto d’indagine l’ospedale psichiatrico della Senavra di Milano, appena fuori Porta Tosa. L’istituzione nacque nel 1775 nell’ambito delle riforme teresiane, mostrandosi come un vero e proprio intervento illuminato... more
L’intervento ha come oggetto d’indagine l’ospedale psichiatrico della Senavra di Milano, appena fuori Porta Tosa. L’istituzione nacque nel 1775 nell’ambito delle riforme teresiane, mostrandosi come un vero e proprio intervento illuminato che anticipò le riforme per l’internamento dei folli, in corso in tutta Europa. Esso si istituì come secondaria conseguenza della sistemazione degli “esposti” che, in numero crescente, andavano affollando l’Ospedale Maggiore e l’ospizio di San Vincenzo all’interno del quale si trovavano anche i pazzi. Il nuovo ospedale fu operativo a partire dal 15 settembre 1781 con il trasporto dei pazienti nella sede prescelta, ovvero una preesistente casa dei gesuiti utilizzata per i ritiri spirituali dell’ordine. In essa si accolsero non solo i folli, ma anche altre categorie fragili come gli inabili (ciechi, storpi ecc.) e le “giubilate”, già sotto l’amministrazione dell’Ospedale Maggiore dai cui fondi archivistici perviene la maggior parte della documentazione che in questa occasione si vorrebbe presentare.
L’intervento mira a ricostruire, attraverso la documentazione inedita, la vita vissuta all’interno dell’ospedale della Senavra, da un lato indagando i luoghi, le modifiche da essi subite e i loro arredi, dall’altra le attività ricreative e lavorative svolte all’interno del complesso ospedaliero. Ricostruendo la storia di questa istituzione una parte importante verrà dedicata ad una rinnovata riflessione sul trasferimento a Mombello. Esso fu dettato da esigenze sanitarie legate all’epidemia di colera che scoppiò nel 1865 e che accelerò un trasferimento preannunciato: l’antica architettura della Senavra, di origine gesuitica, sin dall’inizio – come mostrano i tentativi di modernizzazione che illustreremo – non rispondeva alle esigenze igieniche, logistiche e di cura richieste da un ospedale psichiatrico. L’avvento del colera e l’aumento esponenziale del numero di ricoverati portarono dunque al trasferimento, e in questa sede si tenterà di riflettere su quali furono i motivi che fecero optare per la zona di Mombello e nello specifico per la Villa Pusterla-Crivelli, residenza nobiliare che aveva ospitato i Bonaparte nel 1797.
Research Interests:
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Tra il 1661 e il 1663 una seconda campagna decorativa, voluta da Rodrigo de Sylva, investì la cappella nel transetto destro della chiesa di Sant’Isidoro agricola a capo le case. Ad un lustro dalla morte del grande teologo francescano... more
Tra il 1661 e il 1663 una seconda campagna decorativa, voluta da Rodrigo de Sylva, investì la cappella nel transetto destro della chiesa di Sant’Isidoro agricola a capo le case.
Ad un lustro dalla morte del grande teologo francescano irlandese, Luke Wadding (†1657), Francis Harold, nipote ed erede del titolo di cronografo dell’ordine e Giovan Pietro Bellori, l’antiquario romano autore delle Vite degli artisti del Seicento e sindaco apostolico del collegio irlandese a partire dal 1653, supervisionarono i lavori e stilarono il complesso programma iconografico.
La cappella de Sylva, dedicata all’Immacolata Concezione e l’ultima in ordine di tempo ad essere decorata, si mostra, per le fonti utilizzate e per gli artisti coinvolti di cui renderemo conto nell’intervento, in continuità con lo svolgimento della restante decorazione avvenuta interamente sotto il magistero di Wadding e con la politica del pontificato chigiano.
Questa continuità restituisce, dal punto di vista iconografico, un’unità dell’edificio – qui raccontata per la prima volta - che trova un corrispettivo rilevante nella biografia del frate irlandese e che trova in essa le proprie coordinate culturali.
Research Interests:
Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano, è lieto di invitare la S.V. alla presentazione del libro LO STUCCO NELL’ETÀ DELLA MANIERA: CANTIERI, MAESTRANZE, MODELLI a cura di Alessandra Giannotti, Serena Quagliaroli, Giulia... more
Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano, è lieto di invitare la S.V. alla presentazione del libro LO STUCCO NELL’ETÀ DELLA MANIERA:
CANTIERI, MAESTRANZE, MODELLI a cura di Alessandra Giannotti, Serena Quagliaroli, Giulia Spoltore, Patrizia Tosini

Editore Bollettino d’Arte – Ministero della cultura
Research Interests:
Stucco has never fit comfortably into traditional art-historical discourses structured by medium. This talk addresses the novel role of stucco in ensembles integrating many media, beginning with Raphael. It considers ways in which stucco... more
Stucco has never fit comfortably into traditional art-historical discourses structured by medium. This talk addresses the novel role of stucco in ensembles integrating many media, beginning with Raphael. It considers ways in which stucco could enable the total work of art, and examines the critical and historical concepts of such syntheses.
La decorazione a stucco nell’«Italia di Mezzo» (XVI-XIX secolo): marginalità, confini, circolazione 16-17 settembre 2022 Università degli Studi dell’Aquila, Dipartimento di Scienze Umane, L’Aquila, Via Nizza 14 Organizzato da... more
La decorazione a stucco nell’«Italia di Mezzo» (XVI-XIX secolo): marginalità, confini, circolazione

16-17 settembre 2022
Università degli Studi dell’Aquila, Dipartimento di Scienze Umane, L’Aquila, Via Nizza 14

Organizzato da
Dipartimento di Scienze Umane, Dipartimento di Eccellenza 2018-2022, Università degli Studi dell’Aquila
Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana

In collaborazione con
Centro Studi per la Storia dello Stucco in Età Moderna e Contemporanea
Dipartimento di Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell’Arte, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Dipartimento di Studi Storici, Università degli Studi di Torino
Palacký University Olomouc
Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo

Comitato scientifico e organizzativo
Barbara Agosti (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Tancredi Farina (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo), Michele Maccherini (Università degli Studi dell’Aquila), Luca Pezzuto (Università degli Studi dell’Aquila), Serena Quagliaroli (Università degli Studi di Torino), Giulia Spoltore (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Letizia Tedeschi (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Jana Zapletalová (Palacký University Olomouc).


Per informazioni e per seguire il convegno da remoto scrivere a: stucco.abruzzo@gmail.com
La decorazione a stucco nell’«Italia di Mezzo» (XVI-XIX secolo): marginalità, confini, circolazione 16-17 settembre 2022 Università degli Studi dell’Aquila, Dipartimento di Scienze Umane, L’Aquila, Via Nizza 14 Organizzato da... more
La decorazione a stucco nell’«Italia di Mezzo» (XVI-XIX secolo): marginalità, confini, circolazione

16-17 settembre 2022

Università degli Studi dell’Aquila,
Dipartimento di Scienze Umane,
L’Aquila, Via Nizza 14


Organizzato da
Dipartimento di Scienze Umane, Dipartimento di Eccellenza 2018-2022, Università degli Studi dell’Aquila
Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana

In collaborazione con
Centro Studi per la Storia dello Stucco in Età Moderna e Contemporanea
Dipartimento di Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell’Arte, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Dipartimento di Studi Storici, Università degli Studi di Torino
Palacký University Olomouc
Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo

Comitato scientifico e organizzativo
Barbara Agosti (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Tancredi Farina (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo), Michele Maccherini (Università degli Studi dell’Aquila), Luca Pezzuto (Università degli Studi dell’Aquila), Serena Quagliaroli (Università degli Studi di Torino), Giulia Spoltore (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Letizia Tedeschi (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Jana Zapletalová (Palacký University Olomouc).


Per informazioni e per seguire il convegno da remoto scrivere a: stucco.abruzzo@gmail.com
Research Interests:
LE VIE DELLO STUCCO IN ABRUZZO Episodi, metodi e prospettive di ricerca (secoli XVI-XVIII) Summer School 12-16 settembre 2022 Iscrizioni entro il 29 aprile 2022. L’iscrizione è gratuita, tutti i partecipanti selezionati avranno... more
LE VIE DELLO STUCCO IN ABRUZZO
Episodi, metodi e prospettive di ricerca (secoli XVI-XVIII)
Summer School
12-16 settembre 2022

Iscrizioni entro il 29 aprile 2022.
L’iscrizione è gratuita, tutti i partecipanti selezionati avranno diritto a vitto e alloggio.
Sono previsti 15 posti di cui 8 con borse di ricerca da 750 euro. Vedi il bando completo:

https://www.univaq.it/include/utilities/blob.php?table=borse_studenti&id=536&item=bando

Per info: stucco.abruzzo@gmail.com


Comitato scientifico e organizzativo: Barbara Agosti (Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Tancredi Farina (Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di L’Aquila e
Teramo), Michele Maccherini (Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi dell’Aquila), Luca Pezzuto (Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi dell’Aquila), Serena Quagliaroli (Dipartimento di Studi Storici, Università degli Studi di Torino), Giulia Spoltore (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Letizia Tedeschi (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Jana Zapletalová (Palacký University Olomouc). In collaborazione con Centro Studi per la Storia dello Stucco in Età Moderna e Contemporanea.
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CALL FOR PAPERS "La decorazione a stucco nell’Italia di Mezzo (XVI-XIX secolo): marginalità, confini, circolazione" Convegno internazionale di studi L’Aquila, 16-17 settembre 2022 CALL FOR PAPERS "Stucco Decoration in «Middle Italy»... more
CALL FOR PAPERS
"La decorazione a stucco nell’Italia di Mezzo (XVI-XIX secolo): marginalità, confini, circolazione"
Convegno internazionale di studi
L’Aquila, 16-17 settembre 2022

CALL FOR PAPERS
"Stucco Decoration in «Middle Italy» (16th-19th Centuries) : Marginality, Borders, Circulation"
International Conference
L’Aquila, 16-17 September 2022



Le proposte di intervento (in italiano o in inglese) dovranno pervenire all’indirizzo stucco.abruzzo@gmail.com entro il 15 maggio 2022 sotto forma di abstract (circa 2000 battute), corredate da un breve profilo biografico (circa 1000 battute).
I risultati della selezione verranno comunicati entro il 31 maggio 2022.

Abstracts (max. 2000 characters) and a short CV (max. 1000 characters) should be submitted in Italian or English by no later than 15 May 2022 to stucco.abruzzo@gmail.com.
Notification of acceptance will be given by 31 May 2022.


Comitato scientifico e organizzativo/Scientific and organizing committee: Barbara Agosti (Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Tancredi Farina (Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo), Michele Maccherini (Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi dell’Aquila), Luca Pezzuto (Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi dell’Aquila), Serena Quagliaroli (Dipartimento di Studi Storici, Università degli Studi di Torino), Giulia Spoltore (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Letizia Tedeschi (Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana), Jana Zapletalová (Palacký University Olomouc). In collaborazione con/In collaboration with: Centro Studi per la Storia dello Stucco in Età Moderna e Contemporanea.
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