Santità

Il saggio ricostruisce la vicenda biografica ed agiografica di Verdiana da Castelfiorentino, analizzando gli aspetti civici del suo culto e la funzione identitaria che esso assunse tra medioevo ed età moderna. Si sofferma anche sulla fortuna di Verdiana in Firenze,  esemplificando l’osmosi cultuale tra il centro dominante e territori soggetti.

The essay reconstructs the biographical and hagiographic story of Verdiana from Castelfiorentino, analyzing the civic aspects of her cult and the identity function it assumed between the Middle Ages and the Early Modern age. The essay also examines Verdiana's cult fortune in Florence, demonstrating how it spread over the territories controlled by the city.

Sommario

Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij di Radonež e Serafim di Sarov, con quella di Francesco d'Assisi, evidenziando le analogie che emergono dai rispettivi scritti agiografici. Si mette in risalto la somiglianza tra la bonarietà sorridente e l'amore per gli animali di Serafim e gli stessi tratti caratteristici di san Francesco, segno della comune concezione sacramentale del creato. Inoltre si sottolinea, attraverso la rilettura di un articolo di D. S. Lichačev dedicato appunto alla comparazione tra Sergij di Radonež e Francesco, la comune vocazione dei due santi al rinnovamento delle chiese della loro epoca, insieme alla pratica di una povertà estrema e della prossimità sollecita verso gli umili. Tali consonanze possono risultare illuminanti per la comprensione della favorevole ricezione in Russia della figura di Francesco d'Assisi a partire dai primi anni del Novecento.

MICHELE SCHIOPPA, Appunti su don Salvatore Izzo di Maddaloni Un personaggio della Diocesi di Caserta e della Città di Maddaloni, Maddaloni 2001
Edito in Maddaloni  il novembre  2001
Il testo racconta la storia di un santo sacerdote della Diocesi di Caserta, formatosi tra Napoli Roma e Benevento, fondatore di comunità parrocchiali e diversi incarichi curiali compreso la Direzione del Seminario Vescovile. Professore amato e rispettato del Ginnasio Liceo Classico “Giordano Bruno” di Maddaloni. A cura di Michele Schioppa sono una serie di articoli richiamati anche nel progetto culturale social a cura dello stesso biografo disponibile al link https://www.facebook.com/donSalvatoreIzzo
#cronistoricomaddalonese #michelesschioppa

La mistica femminile cristiana, fin dal medioevo, si è sempre distinta per alcune caratteristiche peculiari conservatesi inalterate nel secoli, e che hanno accomunato la maggior parte delle esperienze estatiche. Anoressia , continuo timore dell'autoinganno e della simulazione, le cosiddette "notti dello spirito" e consapevolezza dolorosa dei propri peccati si alternano alla dolcezza delle visioni di Gesù e della Madonna e alla partecipazione ai supplizi della Passione, in un continuo tormento che logora lentamente l'anima e il corpo e al quale si aggiungono in molti casi le terribili apparizioni del demonio.  In questo quadro si inserisce la figura della mistica siciliana Lucia Mangano, orsolina di umili origini nata nelle campagne di Trecastagni (CT) e vissuta in gran parte nel vicino paese di San Giovanni La Punta. Qui ella, pur in mezzo alle indicibili sofferenze procuratele proprio dai suoi straordinari doni spirituali, si adoperò alacremente per la "Casa Santa Angela", che rappresentò uno dei momenti di massimo sviluppo della Compagnia di S. Orsola nella provincia di Catania.

Therese of Lisieux (1873-1897) was canonized in 1925. Her posterity
goes with the evolution of the Catholic world throughout the 20th century. An extraordinary fame, which earned her a series of honours: among others, patron saint of the missions (1927), secondary patroness of France (1944), Doctor of the Church (1997). This unexpected patronage of France went unnoticed at the time; a national patronage usually refers to the possibility of a collective salvation, but in this case Pius xii gave it a spiritual meaning, focused on Christianisation. Some people received it as a support for the experiments of the Mission de France and other movements dedicated to working class evangelization. France, a land of missionaries, became a land of missions. Therese, patron saint of the missions, became in the middle of the 20th century a reference for those who promoted a new way of evangelization: living with, instead of converting. In 1997, the context is widely different. When pope John Paul ii awards the grade of Doctor of the Church to Therese, that both shows and increases a new stage of the internalization movement: evangelization means, at this time, personal conversion. The success of the term «Doctor of divine love», popularized by the relics pilgrimage all around the world, expresses a new mode of Catholic universality. Thus the patronage of the France, granted to Thérèse, looks like a paradox stage in a secular trend: the dissociation between nationality and sanctity.

Nella sua raccolta di vite di Santi ed eroi di carità in Catania, il sacerdote Consoli dedica un capitolo alla Venerabile Suor Maria Agata Platamone, monaca e mistica catanese di nobili origini. Secondo il racconto di questo cronista, ella prese i voti nel cenobio benedettino di S.Lucia ma, ad un certo punto del suo percorso spirituale, fu attratta dal ben più radicale spirito di povertà e penitenza delle clarisse, e chiese di passare al monastero di Montevergine, la più antica fondazione di S.Chiara a Catania (1220-1693). Ottenuta licenza di cambiare convento e ordine, diede mirabile esempio di penitenza facendo in ginocchio tutta la strada che da S. Lucia portava a Montevergine. Amante della solitudine e della povertà, non accettò mai alcun regalo dai parenti, e la fama della sua santità e delle sue profezie (che le guadagnarono l'appellativo di Venerabile) fu tanto grande che lo stesso re di Spagna Filippo II si raccomandò spesso alle sue preghiere e tenne con lei una fitta corrispondenza.

San Castrese è un vescovo, originario dell'Africa romana, vissuto durante le persecuzioni degli ariani, tra la fine del IV e la prima metà del V secolo. Sfugge miracolosamente alla morte, insieme ad undici fratelli nell'episcopato, e con loro raggiunge via mare le coste campane. Seguendo l'ispirazione divina si stabilisce a Sinuessa, guidando la comunità locale e operando innumerevoli miracoli.

Il saggio analizza lo spurio caso agiografico di san Romolo, leggendario vescovo e martire, la cui memoria si lega alla riorganizzazione memoriale della diocesi di fiesole  avviata nell’XI secolo dal vescovo Jacopo il Bavaro.  L’evanescente figura del santo si inscrive nella complessa vicenda storica della città e nella  sua perdente competizione con Firenze.

The essay analyses the factitious hagiographic case of St. Romulus, the legendary bishop and martyr. The creation of his story is linked to the reorganisation of the diocese of Fiesole, which was initiated in the eleventh century by bishop Iacopo il Bavaro. This essay demonstrates that the ambiguous figure of the saint should be interpreted in reference to the history of the city and in particular in reference to its competition with Florence.

Sommario Il contributo pone a confronto le vite di due celebri santi della chiesa russa, Sergij di Radonež e Serafim di Sarov, con quella di Francesco d'Assisi, evidenziando le analogie che emergono dai rispettivi scritti agiografici. Si mette in risalto la somiglianza tra la bonarietà sorridente e l'amore per gli animali di Serafim e gli stessi tratti caratteristici di san Francesco, segno della comune concezione sacramentale del creato. Inoltre si sottolinea, attraverso la rilettura di un articolo di D. S. Lichačev dedicato appunto alla comparazione tra Sergij di Radonež e Francesco, la comune vocazione dei due santi al rinnovamento delle chiese della loro epoca, insieme alla pratica di una povertà estrema e della prossimità sollecita verso gli umili. Tali consonanze possono risultare illuminanti per la comprensione della favorevole ricezione in Russia della figura di Francesco d'Assisi a partire dai primi anni del Novecento.

Dio ci permette di vedere nella sua luce e nel suo amore. La relazione parte dal n.51 della GE prendendo come tema conduttore la “luce divina”, un tema caro alla spiritualità orientale, talvolta recuperata anche dai pensatori occidentali. È il caso di S. Anselmo, che nel suo Proslogon interpreta il concetto di “luce divina” con sensibilità occidentale. Inoltre, l’autore allarga “lo spazio d’intimità collegando il nostro cuore con i confni del mondo”. Qui, improvvisamente, ci avviciniamo all’espressione misteriosa con cui s. Gregorio Magno ha descritto s. Benedetto: «Fu posto davanti ai suoi occhi tutto intero il mondo, quasi raccolto sotto un unico raggio di sole». Oggi tutti sono invitati a recuperare “questo lato mistico dell’illuminismo nella nostra flosofa e cultura moderna, che ha troppo paura della luce e dei desideri umani con essa collegati”.

L'iniziativa ha il duplice scopo di favorire lo scambio scientifico tra gli studiosi e di far emergere i principali o più innovativi campi di ricerca e orientamenti metodologici degli studi agiografici attuali. Per favorire il dialogo fra i vari panels e offrire un comune denominatore alle proposte presentate, la IV edizione dei Cantieri sarà dedicata al tema Comunicare la santità: un contenitore nel quale le indagini potranno declinarsi in senso diacronico e pluridisciplinare, illustrando gli strumenti, i percorsi, le interazioni fra soggetti che, nel corso dei secoli e fino ai nostri giorni, hanno accompagnato i processi comunicativi della santità.