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Mujeres imperiales, mujeres reales reúne diversas contribuciones que estudian, desde una perspectiva pluridisciplinar (con enfoques que van de lo literario a lo antropológico, pasando por lo histórico-arqueológico), la evolución del poder... more
Mujeres imperiales, mujeres reales reúne diversas contribuciones que estudian, desde una perspectiva pluridisciplinar (con enfoques que van de lo literario a lo antropológico, pasando por lo histórico-arqueológico), la evolución del poder femenino y su expresión pública desde la tardoantigüedad hasta el período bizantino tardío.
Los trabajos aquí reunidos consideran tanto la evidencia literaria como la material (pintura y escultura, numismática, epigrafía monumental). Por su carácter interdisciplinar, esta obra permite observar desde diversos ángulos las estrategias que facultaron a estas mujeres para ejercer el poder. Con su liderazgo en las cortes imperiales y reales, las mujeres que transitan por estas páginas consiguieron trascender el papel de meras madres de emperadores y reyes para convertirse en auténticas protagonistas de la política contemporánea.
Research Interests:
Lo studio di Nicola Bergamo propone un excursus storico sull'evolversi dei rapporti fra la nascente città di Venezia e il potente impero bizantino, dai primi insediamenti venetici nella gronda lagunare dell'augustea X Regio Venetia et... more
Lo studio di Nicola Bergamo propone un excursus storico sull'evolversi dei rapporti fra la nascente città di Venezia e il potente impero bizantino, dai primi insediamenti venetici nella gronda lagunare dell'augustea X Regio Venetia et Histria, attraverso le devastanti guerre gotiche e l'invasione longobarda, fino all'affrancamento fiscale del 1082 con la crisobolla concessa dal basileus Alessio I Comneno che accrescerà enormemente la fortuna commerciale dei veneziani all'interno del Mediterraneo, consolidando quella che diverrà una fulgida repubblica millenaria. Un cambiamento anche del potere politico che dall'esarca, il tribuno e il magister militum passerà alle famiglie élitarie che eleggeranno i primi duces, e sposterà il proprio baricentro dalla primitiva capitale Civitanova sulla terraferma verso il nucleo lagunare di Rivoalto attorno al quale si svilupperà la città, cercando una soluzione alle continue lotte fra i patriarcati di Grado e Aquileia e agli assalti dei pirati narentani che incrociavano le navi sulla rotta per Costantinopoli. A corredo del saggio un testo introduttivo di Pier Alvise Zorzi.
Lo studio di Nicola Bergamo propone un excursus storico sull'evolversi dei rapporti fra la nascente città di Venezia e il potente impero bizantino, dai primi insediamenti venetici nella gronda lagunare dell'augustea X Regio Venetia et... more
Lo studio di Nicola Bergamo propone un excursus storico sull'evolversi dei rapporti fra la nascente città di Venezia e il potente impero bizantino, dai primi insediamenti venetici nella gronda lagunare dell'augustea X Regio Venetia et Histria, attraverso le devastanti guerre gotiche e l'invasione longobarda, fino all'affrancamento fiscale del 1082 con la crisobolla concessa dal basileus Alessio I Comneno che accrescerà enormemente la fortuna commerciale dei veneziani all'interno del Mediterraneo, consolidando quella che diverrà una fulgida repubblica millenaria. Un cambiamento anche del potere politico che dall'esarca, il tribuno e il magister militum passerà alle famiglie élitarie che eleggeranno i primi duces, e sposterà il proprio baricentro dalla primitiva capitale Civitanova sulla terraferma verso il nucleo lagunare di Rivoalto attorno al quale si svilupperà la città, cercando una soluzione alle continue lotte fra i patriarcati di Grado e Aquileia e agli assalti dei pirati narentani che incrociavano le navi sulla rotta per Costantinopoli. A corredo del saggio un testo introduttivo di Pier Alvise Zorzi.
Carlo Zen, l'eroe di Chioggia, Graphe, Perugia 2018.   Gli Zen appartenevano ad una gloriosa famiglia che aveva radici profonde e una lunga storia alle spalle. La leggenda narra che fossero addirittura imparentati con due Imperatori... more
Carlo Zen, l'eroe di Chioggia, Graphe, Perugia 2018.
 
Gli Zen appartenevano ad una gloriosa famiglia che aveva radici profonde e una lunga storia alle spalle. La leggenda narra che fossero addirittura imparentati con due Imperatori bizantini, Leone II e Zenone. Pur non facendo loro parte delle cosiddette famiglie apostoliche e neppure di quelle evangeliche, erano nobili ed incredibilmente ricchi. La loro forza si basava sulle indubbie doti militari e sulle grandi capacità a mercanteggiare. Queste abilità, molto apprezzate a Venezia, permisero tuttavia agli Zen di esprimere un solo Doge in tutta la storia della Serenissima, tal Renier (???-1268) passato alla storia solamente per non aver ostacolato la riconquista bizantina di Costantinopoli. 
Carlo Zen fu il primogenito di Piero, soprannominato "il Dragone" per via della sue gesta militari, e fratello di Antonio e Nicolò, famosi per le loro esplorazioni. Iniziò il suo percorso educativo ad Avignone dal Papa per poi trasferirsi a Padova. Abbandonò gli studi per via della sua vita dissoluta e per qualche amore adultero. Trasferitosi a Patrasso come Vescovo mostrò per la prima volta le sue grandi doti marziali. Riuscì a scacciare un'incursione turca con poche truppe a disposizione. Eppure, per via del suo difficile carattere, fu bandito da quelle terre. Decise così, come molti altri suo compaesani, di trasferirsi nella più bella città del mondo di quel periodo: Costantinopoli. Lì trovò il primo vero amore, si sposò e si inventò mercante. Si trovò ben presto coinvolto nelle faide famigliari dei Paleologo e dovette così spostarsi verso l'isola di Tenedo, divenuta veneziana proprio grazie alla sua mediazione con l'Imperatore di Bisanzio. Nella nuova realtà Carlo dimostrò tutto il suo valore militare riuscendo a scacciare un attacco genovese anche se in netta inferiorità numerica. Con le sue galee, poi, andò in aiuto della madrepatria che stava per essere conquistata da Genova. Carlo divenne ben presto l'eroe di Chioggia, visto che riuscì a sbaragliare il nemico e a liberare la città lagunare. Eppure questo non bastò per eleggerlo doge, anzi, molte ombre gravarono su di lui, tra cui quella terribile del tradimento. Lo Zen così si dovette allontanare per un certo periodo, per poi tornare dopo sette lunghi anni. Arrivato finalmente in patria lasciò il mestiere delle armi e si dedicò alla cultura costituendo a Venezia il primo salotto intellettuale formato da famosi studiosi italici e da dotti bizantini. La vecchiaia venne però presto funestata dalla morte dell’amata moglie e del suo ultimo genito Jacopo, persone che amava moltissimo. All’età di 84 anni moriva uno dei condottieri più importanti della Serenissima. Durante il funerale tutti a Venezia lo vollero vedere e, posto il corpo nudo si poterono contare ben 35 cicatrici, alcune delle quali molto profonde e quasi mortali. Poi fu vestito a lutto e la camera ardente aperta affinché tutta la nobiltà e tutti coloro che lo avevano amato potessero dargli il loro ultimo saluto. Senza la sua forza, la sua determinazione, la sua baldanza, Venezia sarebbe caduta in mano a Genova e la storia della città avrebbe preso certamente altre strade. Carlo Zen, invece, la difese e permise alla Serenissima di diventare quella che ancora noi oggi tutti ammiriamo.
Irene di Bisanzio, unica donna ad assumere il titolo imperiale maschile, è conosciuta soprattutto per aver sconfitto l’iconoclastia, riportando la Chiesa d’Oriente in comunione con tutte le altre. Per questa ragione venne proclamata Santa... more
Irene di Bisanzio, unica donna ad assumere il titolo imperiale maschile, è conosciuta soprattutto per aver sconfitto l’iconoclastia, riportando la Chiesa d’Oriente in comunione
con tutte le altre. Per questa ragione venne proclamata Santa e ricordata come colei che salvò l’unità del mondo cristiano. Forse non tutti sanno però che Irene fu anche e principalmente
una donna di governo e di guerra, che non esitò a uccidere il figlio e altri nemici politici per perseguire quello che riteneva
essere il bene dell’Impero. Una donna di potere e di fede che può essere compresa a fondo solo prescindendo dalla mentalità moderna e cercando di interpretare lucidamente
una società estinta, quale quella bizantina.
Nicola Bergamo, dottorando presso l’EHESS di Parigi, racconta in questo libro la vita di un’imperatrice, Santa e madre figlicida.
Research Interests:
La vita di Irene l'Ateniese da madre ad Imperatore dei Romani. Edizione Jouvence, uscita prevista Maggio 2015
Research Interests:
La storiografia ufficiale italiana, specie quella risorgimentale, ha spesso sottovalutato l’importanza della storia dei Longobardi. Eppure questo popolo dimostrò una spiccata duttilità nell'integrarsi nel complesso scacchiere italico... more
La storiografia ufficiale italiana, specie quella risorgimentale, ha spesso sottovalutato l’importanza della storia dei Longobardi. Eppure questo popolo dimostrò una spiccata duttilità nell'integrarsi nel complesso scacchiere italico tanto da regnarvi per quasi duecento anni. Secondo molti storici, il regno longobardo fu foriero di importanti cambiamenti, perché furono proprio le Völkerwanderungen a portare la penisola nel Medioevo. Con l’arrivo dei Longobardi si spense ogni velleità bizantina riguardo al mantenimento della provincia italica e, allo stesso tempo, con l’istituzione dell’esarcato si tentò di contenere l’espansione barbarica. La lotta tra Longobardi e Bizantini fu aspra, specialmente all’inizio della migrazione, e portò a violenti scontri, spesso a favore dei primi, ma quando il regno longobardo riuscì a radicarsi, istituì una solida realtà istituzionale e un saldo organismo territoriale attraverso un lungo ma costante percorso di riunificazione di tutte le tribù che avevano partecipato alla conquista della penisola.
A short biography of Constantine V. Table of contents -Introduction (Leo II and the Byzantine Empire situation. Brief introduction) -Chp. 1 "Life of Constantine Porphyrogenitus" -Chp. 2 "Constantine, reformer and administrator" -Chp. 3... more
A short biography of Constantine V.
Table of contents

-Introduction (Leo II and the Byzantine Empire situation. Brief introduction)
-Chp. 1 "Life of Constantine Porphyrogenitus"
-Chp. 2 "Constantine, reformer and administrator"
-Chp. 3 "Constantine wars"
-Chp. 4 "Italy and Byzantium"
-Chp. 5 "Constantine inherit"
-Appendix
-Maps
-Chronology
-Bibliography
-
... Porphyra Anno IV, numero IX, Maggio 2007 “L'età macedone: dotti, militari, patriarchi” Rivista online a ... di san Nicola, ed è probabile che l'intera struttura fosse stata costruita ex novo ... molto ampio, che comprendeva... more
... Porphyra Anno IV, numero IX, Maggio 2007 “L'età macedone: dotti, militari, patriarchi” Rivista online a ... di san Nicola, ed è probabile che l'intera struttura fosse stata costruita ex novo ... molto ampio, che comprendeva il pretorio, la cappella di san Demetrio, una caserma e una torre ...
Porphyra è alla ricerca di due Assistant Editor per la sua struttura. Scadenza del bando 1 maggio 2017. Requisiti e altre info nel file PDF
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Byzantine influence on the Regnum Langobardorum
according Paul the Deacon.
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Lombard's Anabasis in Syria: sixty thousand warriors working for the Empire (paper in Italian)
Problem of ethnic identity between Roman and Longobards in Historia Langobardoum of Paul the Deacon (paper in Italian)
History of early Bulgarian and the relation with Byzantium. This paper focuses on the relation between Constantine V and his expedition against Bulgars. (paper in Italian)
The joust played by Manuele Komnenos after the conquest of Antioch
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La joute, cependant, est arrivée à Byzance avec les croisés, puis a été bien considérée à la cour de Byzance, en particulier pendant le règne de Manuel Ier Comnène. L’empereur, bien que critiqué par les chroniqueurs contemporains et... more
La joute, cependant, est arrivée à Byzance avec les croisés, puis a été bien considérée à la cour de Byzance, en particulier pendant le règne de Manuel Ier Comnène. L’empereur, bien que critiqué par les chroniqueurs contemporains et accusé d’être pro-occidental, a même pratiqué ce sport en vue de renforcer ses relations politiques avec les états latins d’Outre-mer. Cette proposition vise à analyser l’importance de la joute sur les relations politiques et sociales entre l’Empire byzantin et les états latins, au regard de leurs sources respectives.
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Presentazione del mio lavoro presso il IX Congresso di Studi Bizantini che si è tenuto a Ravenna 22-25 settembre 2015
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Un percorso tra moda, profumo e tendenze nell'antica Bisanzio.
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Constantine V is one of the most badly treated emperors in the one thousand year history of Byzantine imperial rule. His nickname, Copronimus, means dung-name, this insult was given to him because of his supposed political inabilities and... more
Constantine V is one of the most badly treated emperors in the one thousand year history of Byzantine imperial rule. His nickname, Copronimus, means dung-name, this insult was given to him because of his supposed political inabilities and lackluster deeds.
This how he is represented in almost all Byzantine coeval chronicles. His worst crime was introducing iconoclasm, or more accurately, iconomachy, to the Byzantine Empire. He stands accused of persecuting monks who were the defenders of the true faith. According to one of his most ardent enemies, the monk Theophanes, who was one of the three chroniclers during that period, Constantine was a sort of blood sucking demon, and a terrible tyrant. The emperor killed many monks and destroyed an
incredible amount of icons and holy relics, the chronicler alleges.
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Second annual symposium on medieval studies. Saint Louis University 2014.
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Byzantine society, not unlike others that preceded, or indeed followed it, enjoyed playing games. Games were recreational in nature, and as such, added a less formal dimension to the otherwise, fairly rigid Byzantine social life. If there... more
Byzantine society, not unlike others that preceded, or indeed followed it, enjoyed playing games. Games were recreational in nature, and as such, added a less formal dimension to the otherwise, fairly rigid Byzantine social life. If there was a political aspect to a game then things became more ritualized, which was congruent with the societies Greco-Roman foundation....
Research Interests:
Byzantine society, not unlike others that preceded, or indeed followed it, enjoyed playing games. Games were recreational in nature, and as such, added a less formal dimension to the otherwise, fairly rigid Byzantine social life. If there... more
Byzantine society, not unlike others that preceded, or indeed followed it, enjoyed playing
games. Games were recreational in nature, and as such, added a less formal dimension to the
otherwise, fairly rigid Byzantine social life. If there was a political aspect to a game then things
became more ritualised, which was congruent with the societies Greco-Roman foundation. Cities
were the epicentre of society, and because of this, games flourished in them for a millennia.
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Many forms of games were played during the Roman period. Greco-Roman remained within the societal fabric of the Second Rome? How many Roman games changed their shape and became purely "Byzantine" is an interesting question. How many “new... more
Many forms of games were played during the Roman period. Greco-Roman remained within the societal fabric of the Second Rome? How many Roman games changed their shape and became purely "Byzantine" is an interesting question. How many “new games” were created by the Byzantines and how many were ‘imported' from other cultures and became part of the Byzantine
social structure are two further interesting questions to be addressed.
This paper shall endeavour to describe, through the recreational aspects, the changes, the continuation and the innovation of the game through the years, from the foundation of Constantinople to the Fourth Crusade.
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The importance of the sports in Byzantium is pretty known, many scholars had especially studied the racing charts at the Hippodrome and their political connections with the Byzantine social classes...
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Porphyra publishes articles and essays to exemplary academic standards and as a consequence, high historical value. A committee of esteemed academic members worldwide approves all published works. To be considered for publication... more
Porphyra publishes articles and essays to exemplary academic standards and as a consequence, high historical value. A committee of esteemed academic members worldwide approves all published works. To be considered for publication contributors must hold, as a minimum requirement, a Master degree. Work must be thoroughly researched, showing drive, accuracy and originality! Our aim is to contribute to the transmission of precise knowledge and perception of what Byzantine culture was, as well as highlighting its relevance to both our present and past. JOB PURPOSE The AE will help the editorial staff in editing and checking English articles. The AE will also interact with the Porphyra website and its sister FB page in order to fulfil our mission. Successful applicants will also be involved in the review section, especially (but not exclusively) if some of them are written in English. Successful candidates will also be involved in the international academic relationships (in collaboration with the Chief Editor) with other cultural institutions that work with Porphyra. Applicants must hold at least an MA in Byzantine Studies or similar, though preference
"Byzantium and the others", Porphyra CFP issue XXIV
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Porphyra, International Journal for Byzantine Studies is now accepting contributions for its XXIII issue.
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Please read the following CFP
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The AE will help the editorial staff in editing and checking English articles.
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