- History of Education, Cultural History of Drug and Alchohol Abuse, Terrorism, Political Violence and Terrorism, Jewish Studies, Memory Studies, and 20 moreHistory and Memory, Italian Cinema, Public History, Anti-Semitism, Anni di piombo, Italy Years of Lead, Policy History, Digital Public History, Cultural Memory, Jewish History, Holocaust Studies, Oral history, Women's Studies, Television Studies, Women and Culture, Cultural History, Collective Memory, History, Cultural Studies, and Gender Studiesedit
- Vanessa Roghi is a historian. She holds a Ph.D. in Contemporary History. Fellow 2021 Italian Academy of Advanced Stud... moreVanessa Roghi is a historian. She holds a Ph.D. in Contemporary History. Fellow 2021 Italian Academy of Advanced Studies Columbia University. She has been working two research projects financed by the Arts and Humanities Research Council (UK) on Mussolini and the film industry in twentieth-century Italy. Her cultural history of heroin consumption in Italy is the first recent account on this topic. She studies the history of intellectuals, ideas, and margins. Her research has focused on the impact of historical communication through films and television on contemporary imaginaries. She is the author and director of numerous historical documentaries.edit
Biografia culturale di Gianni Rodari
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Indice e Introduzione della storia di Mario Lodi e la riflessione sulla didattica nell'Italia fra gli anni Cinquanta e Settanta
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Introduzione alla storia dell'eroina in Italia
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Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione. La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da strumento di oppressione a elemento... more
Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione.
La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da
strumento di oppressione a elemento indispensabile per l’evoluzione democratica e civile del
nostro Paese. Uno scontro che ebbe come protagonisti don Lorenzo Milani e Tullio De Mauro, Mario
Lodi e Alex Langer
La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da
strumento di oppressione a elemento indispensabile per l’evoluzione democratica e civile del
nostro Paese. Uno scontro che ebbe come protagonisti don Lorenzo Milani e Tullio De Mauro, Mario
Lodi e Alex Langer
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After World War II, Bruno Ciari, a Tuscan teacher, together with a group of colleagues, developed a system of teaching techniques that would give concrete expression to the great transformation put into motion by the democratic... more
After World War II, Bruno Ciari, a Tuscan teacher, together with a group of colleagues, developed a system of
teaching techniques that would give concrete expression to the great transformation put into motion by the
democratic Constitution. To him, more than to others, however, falls the task of responding to the criticism
of those who see an excess of optimism and naivety in relying «solely» on a didactic reform in schools in
order to establish democracy. Through an original reworking of Dewey and Gramsci and a fruitful encounter
with Célestin Freinet, Bruno Ciari and his companions from the school printing house cooperative, later MCE,
instead work under the conviction that democracy is achieved by including everyone in the learning process. His idea of democracy, in fact, is not purely formal but decidedly practical: teaching techniques include
everyone, activating learning and research processes that constantly confront a larger political dimension
that includes the parallel development of the family and the city
teaching techniques that would give concrete expression to the great transformation put into motion by the
democratic Constitution. To him, more than to others, however, falls the task of responding to the criticism
of those who see an excess of optimism and naivety in relying «solely» on a didactic reform in schools in
order to establish democracy. Through an original reworking of Dewey and Gramsci and a fruitful encounter
with Célestin Freinet, Bruno Ciari and his companions from the school printing house cooperative, later MCE,
instead work under the conviction that democracy is achieved by including everyone in the learning process. His idea of democracy, in fact, is not purely formal but decidedly practical: teaching techniques include
everyone, activating learning and research processes that constantly confront a larger political dimension
that includes the parallel development of the family and the city
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The article aims to reconstruct the genesis of the essay La grande disadattata that Bruno Ciari published, shortly before his death, in 1969, in the review 'La riforma della scuola'. For his radical position against special classes and... more
The article aims to reconstruct the genesis of the essay La grande disadattata that Bruno Ciari published, shortly before his death, in 1969, in the review 'La riforma della scuola'. For his radical position against special classes and his proposal to make the whole school "special" through full-time school and the close collaboration between school, family and city, Ciari's seems today an important historical juncture and, at the same time, a stimulus to rethink our relationship with concepts such as inclusion, normality, participation. This essay it is also intended to provide to provide an opportunity to reflect on the long-term nature of certain issues through the historical method often neglected in teacher training. Riassunto-L'articolo intende ricostruire la genesi del saggio La grande disadattata che Bruno Ciari pubblica, poco prima di morire, nel 1969. Per la sua radicale presa di posizione contro le classi differenziali e la sua proposta di differenziare, invece, tutta la scuola attraverso il tempo pieno e la stretta collaborazione fra scuola, famiglia e città, quello di Ciari appare oggi un importante snodo storico e allo stesso tempo uno stimolo a ripensare la nostra relazione con concetti quali inclusione, normalità, partecipazione. Si pone, inoltre, il proposito di fornire uno spunto di riflessione sulla lunga durata di alcune questioni, attraverso il metodo storico, spesso trascurato quando in gioco c'è la formazione degli insegnanti.
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In questo saggio si cerca di ricostruire la riflessione di Gianni Rodari sulla relazione fra favola e infanzia, una relazione che lo scrittore rilegge alla luce dell’apporto al pensiero critico italiano del dopoguerra degli scritti di... more
In questo saggio si cerca di ricostruire la riflessione di Gianni Rodari sulla relazione fra favola e infanzia, una relazione che lo scrittore rilegge alla luce dell’apporto al pensiero critico italiano del dopoguerra degli scritti di Antonio Gramsci e dei formalisti russi. Momento periodizzante è altresì il Sessantotto con la sua critica alla fiaba tradizionale alla quale Rodari reagisce in una serie di scritti che vengono qui ricordati a dimostrazione dello sforzo costante che lo scrittore di Omegna farà tutta la vita di tenere insieme tradizione e nuove categorie analitiche per interpretare la fiaba e la sua funzione nel mondo che cambia
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Generalmente quando si parla di didattica della storia con gli audiovisivi ci si riferisce al cinema, o ai documentari, comunque a fonti di tipo autoriale, facilmente rintracciabili e riproducibili . Non sono tanti gli insegnanti, né... more
Generalmente quando si parla di didattica della storia con gli audiovisivi ci si riferisce al cinema, o ai documentari, comunque a fonti di tipo autoriale, facilmente rintracciabili e riproducibili . Non sono tanti gli insegnanti, né tantomeno gli storici, che si cimentano con l’uso e la critica delle fonti televisive . E i motivi sono evidenti.
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Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella... more
Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella didattica. Più recentemente, inoltre, si va diffondendo, grazie all’affermarsi anche in Italia di una vera e propria scuola di studi culturali, un nuovo approccio allo studio del rapporto stesso fra visualità e storia.
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A conclusione del centenario della nascita di Gianni Rodari, la casa editrice Electa dedica a uno degli scrittori più amati del Novecento italiano il secondo titolo della nuova collana Enciclopedia. Una sequenza di voci correlate e... more
A conclusione del centenario della nascita di Gianni Rodari, la casa editrice Electa dedica a uno degli scrittori più amati del Novecento italiano il secondo titolo della nuova collana Enciclopedia. Una sequenza di voci correlate e indipendenti che, insieme a una biografia illustrata con fotografie, copertine di libri e disegni, restituiscono il profilo e la storia del più noto inventore di favole e filastrocche senza tempo. Non è facile conoscere a fondo la figura di questo grande intellettuale del secolo scorso: "Rodari A-Z" è un omaggio al suo genio, alla sua infinita generosità, alla sua grande umanità nella vita e nella scrittura. Composto da 84 voci scritte da 56 autori, il volume ambisce a mostrare, come evidenziano i curatori Pino Boero e Vanessa Roghi, "quanto il mondo (della cultura, della scuola, della politica) sia diventato più ricco anche grazie alla relazione col meraviglioso Gianni Rodari". Galassia, costellazione, oceano, mondo Rodari : artefici dell'esplorazione sono maestri, professori, pedagogisti, giornalisti, intellettuali ed accademici; ognuno si è mosso lungo una rete di coordinate che, intrecciandosi, passano dai suoi personaggi fantastici, ai colleghi e maestri, dal mondo dell'editoria e dell'infanzia, a quello della militanza politica, dai luoghi della vita e del lavoro, alle passioni per i libri e le riviste. "Ecco, a noi sembra che nascano sempre nuovi motivi di interesse e di cose da dire su Gianni Rodari, e che l'oceano Rodari sia attraversabile soltanto insieme, con un lavoro collettivo, polifonico. A Rodari, ne siamo certi, sarebbe piaciuto". (Pino Boero e Vanessa Roghi)
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La biografia di Giorgio Ruffolo scritta a quattro mani
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In 2013, on the occasion of the 50th anniversary of its establishment, the journal «Nuovo bollettino CIRSE», offered a first picture of a scenario in full development of institutional, historical-scholastic, historical-pedagogical and... more
In 2013, on the occasion of the 50th anniversary of its establishment, the journal «Nuovo bollettino CIRSE», offered a first picture of a scenario in full development of institutional, historical-scholastic, historical-pedagogical and historical-cultural studies on the subject. The current issue is in continuity with that study and wants to take into account, at the same time, how much approaches and methodologies have been enriched since then, offering new perspectives open to international and interdisciplinary suggestions that, especially in recent years, have contributed to the advancement of the history of education.
Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione. La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da strumento di oppressione a elemento... more
Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione. La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da strumento di oppressione a elemento indispensabile per l’evoluzione democratica e civile del nostro Paese. Uno scontro che ebbe come protagonisti don Lorenzo Milani e Tullio De Mauro, Mario Lodi e Alex Langer
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La mostra 1924-2014. La Rai racconta l’Italia, a cura di Costanza Esca- plon – direttrice Comunicazione e relazioni esterne Rai – viene allestita al complesso del Vittoriano di Roma dal 31 gennaio al 30 marzo 2014, per poi diventare... more
La mostra 1924-2014. La Rai racconta l’Italia, a cura di Costanza Esca- plon – direttrice Comunicazione e relazioni esterne Rai – viene allestita al complesso del Vittoriano di Roma dal 31 gennaio al 30 marzo 2014, per poi diventare itinerante e spostarsi, nel corso del 2014, tra Milano, Napoli e Torino. All’inizio del percorso, sono subi- to palesate le coincidenze del doppio anniversario: nel 1924, infatti, era nata l’Unione radiofonica italiana (Uri), ma nel 1954 la Radio audizioni italiane (Rai) aveva iniziato le programmazioni televisive. Corrispondendo, di fatto, a una gerarchia memoriale che vede nella televisione un elemento maggiormente centrale nella formazione degli immaginari contemporanei rispetto al ruolo assunto negli ultimi decenni dalla radio, la mostra sembra da subito concen- trarsi maggiormente sul secondo anniversario. L’esposizione, infatti, si apre con una rassegna di costumi di scena, proprio a significare simbolicamente la centralità che l’elemento televisi...
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In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario... more
In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario nazionale. Questo anche e soprattutto perché è mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal “basso”, del ricevente. Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale è ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti. Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell’immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola
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Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella... more
Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella didattica. Più recentemente, inoltre, si va diffondendo, grazie all’affermarsi anche in Italia di una vera e propria scuola di studi culturali, un nuovo approccio allo studio del rapporto stesso fra visualità e storia.