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Biografia culturale di Gianni Rodari
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Indice e Introduzione della storia di Mario Lodi e la riflessione sulla didattica nell'Italia fra gli anni Cinquanta e Settanta
Introduzione alla storia dell'eroina in Italia
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Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione. La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da strumento di oppressione a elemento... more
Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione.
La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da
strumento di oppressione a elemento indispensabile per l’evoluzione democratica e civile del
nostro Paese. Uno scontro che ebbe come protagonisti don Lorenzo Milani e Tullio De Mauro, Mario
Lodi e Alex Langer
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In 2013, on the occasion of the 50th anniversary of its establishment, the journal «Nuovo bollettino CIRSE», offered a first picture of a scenario in full development of institutional, historical-scholastic, historical-pedagogical and... more
In 2013, on the occasion of the 50th anniversary of its establishment, the journal «Nuovo bollettino CIRSE», offered a first picture of a scenario in full development of institutional, historical-scholastic, historical-pedagogical and historical-cultural studies on the subject. The current issue is in continuity with that study and wants to take into account, at the same time, how much approaches and methodologies have been enriched since then, offering new perspectives open to international and interdisciplinary suggestions that, especially in recent years, have contributed to the advancement of the history of education.
After World War II, Bruno Ciari, a Tuscan teacher, together with a group of colleagues, developed a system of teaching techniques that would give concrete expression to the great transformation put into motion by the democratic... more
After World War II, Bruno Ciari, a Tuscan teacher, together with a group of colleagues, developed a system of
teaching techniques that would give concrete expression to the great transformation put into motion by the
democratic Constitution. To him, more than to others, however, falls the task of responding to the criticism
of those who see an excess of optimism and naivety in relying «solely» on a didactic reform in schools in
order to establish democracy. Through an original reworking of Dewey and Gramsci and a fruitful encounter
with Célestin Freinet, Bruno Ciari and his companions from the school printing house cooperative, later MCE,
instead work under the conviction that democracy is achieved by including everyone in the learning process. His idea of democracy, in fact, is not purely formal but decidedly practical: teaching techniques include
everyone, activating learning and research processes that constantly confront a larger political dimension
that includes the parallel development of the family and the city
The article aims to reconstruct the genesis of the essay La grande disadattata that Bruno Ciari published, shortly before his death, in 1969, in the review 'La riforma della scuola'. For his radical position against special classes and... more
The article aims to reconstruct the genesis of the essay La grande disadattata that Bruno Ciari published, shortly before his death, in 1969, in the review 'La riforma della scuola'. For his radical position against special classes and his proposal to make the whole school "special" through full-time school and the close collaboration between school, family and city, Ciari's seems today an important historical juncture and, at the same time, a stimulus to rethink our relationship with concepts such as inclusion, normality, participation. This essay it is also intended to provide to provide an opportunity to reflect on the long-term nature of certain issues through the historical method often neglected in teacher training. Riassunto-L'articolo intende ricostruire la genesi del saggio La grande disadattata che Bruno Ciari pubblica, poco prima di morire, nel 1969. Per la sua radicale presa di posizione contro le classi differenziali e la sua proposta di differenziare, invece, tutta la scuola attraverso il tempo pieno e la stretta collaborazione fra scuola, famiglia e città, quello di Ciari appare oggi un importante snodo storico e allo stesso tempo uno stimolo a ripensare la nostra relazione con concetti quali inclusione, normalità, partecipazione. Si pone, inoltre, il proposito di fornire uno spunto di riflessione sulla lunga durata di alcune questioni, attraverso il metodo storico, spesso trascurato quando in gioco c'è la formazione degli insegnanti.
In questo saggio si cerca di ricostruire la riflessione di Gianni Rodari sulla relazione fra favola e infanzia, una relazione che lo scrittore rilegge alla luce dell’apporto al pensiero critico italiano del dopoguerra degli scritti di... more
In questo saggio si cerca di ricostruire la riflessione di Gianni Rodari sulla relazione fra favola e infanzia, una relazione che lo scrittore rilegge alla luce dell’apporto al pensiero critico italiano del dopoguerra degli scritti di Antonio Gramsci e dei formalisti russi. Momento periodizzante è altresì il Sessantotto con la sua critica alla fiaba tradizionale alla quale Rodari reagisce in una serie di scritti che vengono qui ricordati a dimostrazione dello sforzo costante che lo scrittore di Omegna farà tutta la vita di tenere insieme tradizione e nuove categorie analitiche per interpretare la fiaba e la sua funzione nel mondo che cambia
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A publication of the Italian Society for Military Studies, edited by Stefano Pisu. The first interdisciplinary research in Italy about the War Films. Military History, History of Cinema, Contemporary History, Film Theory, Film Philosophy,... more
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Generalmente quando si parla di didattica della storia con gli audiovisivi ci si riferisce al cinema, o ai documentari, comunque a fonti di tipo autoriale, facilmente rintracciabili e riproducibili . Non sono tanti gli insegnanti, né... more
Generalmente quando si parla di didattica della storia con gli audiovisivi ci si riferisce al cinema, o ai documentari, comunque a fonti di tipo autoriale, facilmente rintracciabili e riproducibili . Non sono tanti gli insegnanti, né tantomeno gli storici, che si cimentano con l’uso e la critica delle fonti televisive . E i motivi sono evidenti.
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Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella... more
Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella didattica. Più recentemente, inoltre, si va diffondendo, grazie all’affermarsi anche in Italia di una vera e propria scuola di studi culturali, un nuovo approccio allo studio del rapporto stesso fra visualità e storia.
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A conclusione del centenario della nascita di Gianni Rodari, la casa editrice Electa dedica a uno degli scrittori più amati del Novecento italiano il secondo titolo della nuova collana Enciclopedia. Una sequenza di voci correlate e... more
A conclusione del centenario della nascita di Gianni Rodari, la casa editrice Electa dedica a uno degli scrittori più amati del Novecento italiano il secondo titolo della nuova collana Enciclopedia. Una sequenza di voci correlate e indipendenti che, insieme a una biografia illustrata con fotografie, copertine di libri e disegni, restituiscono il profilo e la storia del più noto inventore di favole e filastrocche senza tempo. Non è facile conoscere a fondo la figura di questo grande intellettuale del secolo scorso: "Rodari A-Z" è un omaggio al suo genio, alla sua infinita generosità, alla sua grande umanità nella vita e nella scrittura. Composto da 84 voci scritte da 56 autori, il volume ambisce a mostrare, come evidenziano i curatori Pino Boero e Vanessa Roghi, "quanto il mondo (della cultura, della scuola, della politica) sia diventato più ricco anche grazie alla relazione col meraviglioso Gianni Rodari". Galassia, costellazione, oceano, mondo Rodari : artefici dell'esplorazione sono maestri, professori, pedagogisti, giornalisti, intellettuali ed accademici; ognuno si è mosso lungo una rete di coordinate che, intrecciandosi, passano dai suoi personaggi fantastici, ai colleghi e maestri, dal mondo dell'editoria e dell'infanzia, a quello della militanza politica, dai luoghi della vita e del lavoro, alle passioni per i libri e le riviste. "Ecco, a noi sembra che nascano sempre nuovi motivi di interesse e di cose da dire su Gianni Rodari, e che l'oceano Rodari sia attraversabile soltanto insieme, con un lavoro collettivo, polifonico. A Rodari, ne siamo certi, sarebbe piaciuto". (Pino Boero e Vanessa Roghi)
La biografia di Giorgio Ruffolo scritta a quattro mani
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In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario... more
In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario nazionale. Questo anche e soprattutto perché è mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal “basso”, del ricevente. Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale è ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti. Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell’immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola.
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In 2013, on the occasion of the 50th anniversary of its establishment, the journal «Nuovo bollettino CIRSE», offered a first picture of a scenario in full development of institutional, historical-scholastic, historical-pedagogical and... more
In 2013, on the occasion of the 50th anniversary of its establishment, the journal «Nuovo bollettino CIRSE», offered a first picture of a scenario in full development of institutional, historical-scholastic, historical-pedagogical and historical-cultural studies on the subject. The current issue is in continuity with that study and wants to take into account, at the same time, how much approaches and methodologies have been enriched since then, offering new perspectives open to international and interdisciplinary suggestions that, especially in recent years, have contributed to the advancement of the history of education.
Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione. La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da strumento di oppressione a elemento... more
Cinquant’anni fa la pubblicazione di un piccolo opuscolo fu la scintilla di una rivoluzione. La storia di Lettera a una professoressa e della battaglia per la trasformazione della cultura da strumento di oppressione a elemento indispensabile per l’evoluzione democratica e civile del nostro Paese. Uno scontro che ebbe come protagonisti don Lorenzo Milani e Tullio De Mauro, Mario Lodi e Alex Langer
La mostra 1924-2014. La Rai racconta l’Italia, a cura di Costanza Esca- plon – direttrice Comunicazione e relazioni esterne Rai – viene allestita al complesso del Vittoriano di Roma dal 31 gennaio al 30 marzo 2014, per poi diventare... more
La mostra 1924-2014. La Rai racconta l’Italia, a cura di Costanza Esca- plon – direttrice Comunicazione e relazioni esterne Rai – viene allestita al complesso del Vittoriano di Roma dal 31 gennaio al 30 marzo 2014, per poi diventare itinerante e spostarsi, nel corso del 2014, tra Milano, Napoli e Torino. All’inizio del percorso, sono subi- to palesate le coincidenze del doppio anniversario: nel 1924, infatti, era nata l’Unione radiofonica italiana (Uri), ma nel 1954 la Radio audizioni italiane (Rai) aveva iniziato le programmazioni televisive. Corrispondendo, di fatto, a una gerarchia memoriale che vede nella televisione un elemento maggiormente centrale nella formazione degli immaginari contemporanei rispetto al ruolo assunto negli ultimi decenni dalla radio, la mostra sembra da subito concen- trarsi maggiormente sul secondo anniversario. L’esposizione, infatti, si apre con una rassegna di costumi di scena, proprio a significare simbolicamente la centralità che l’elemento televisi...
In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario... more
In italia ancora stenta ad affermarsi una storia culturale della televisione di lunga durata che tenga in giusta considerazione l’analisi qualitativa degli ascolti, l’impatto sociale dei diversi programmi, il loro peso sull’immaginario nazionale. Questo anche e soprattutto perché è mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal “basso”, del ricevente. Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale è ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti. Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell’immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola
Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella... more
Le fonti audiovisive di origine televisiva rivestono un ruolo crescente nella ricerca storiografica, sia per quanto riguarda il loro impiego come fonti di tipo classico, sia per quanto riguarda la loro diffusione come strumento nella didattica. Più recentemente, inoltre, si va diffondendo, grazie all’affermarsi anche in Italia di una vera e propria scuola di studi culturali, un nuovo approccio allo studio del rapporto stesso fra visualità e storia.
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CALL FOR ABSTRACTS/PAPERS The 2 nd INTERNATIONAL CONFERENCE of the JOURNAL SCUOLA DEMOCRATICA "REINVENTING EDUCATION" will be hosted online June 3 through 5 2021, by Scuola Democratica, Centro Interuniversitario per la Ricerca Didattica... more
CALL FOR ABSTRACTS/PAPERS The 2 nd INTERNATIONAL CONFERENCE of the JOURNAL SCUOLA DEMOCRATICA "REINVENTING EDUCATION" will be hosted online June 3 through 5 2021, by Scuola Democratica, Centro Interuniversitario per la Ricerca Didattica (Uni-versity of Cagliari and University of Sassari), Il Mulino. The challenges posed by the contemporary world have long required a rethinking of educational concepts, policies, and practices. The question about education 'for what' as well as 'how' and 'for whom' has become unavoidable and yet it largely remained elusive due to a tenacious attachment to the ideas and routines of the past which are now far off the radical transformations required of educational systems. Scenarios, reflections, and practices fostering the possibility of change towards the reinvention of the educational field as a driver of more general and global changes are centerstage topics at the Conference and will have a multidisciplinary approach from experts from different disciplinary communities, including sociology, pedagogy, psychology, economics , architecture, political science, etc. We hope with this opportunity to confirm the participation obtained at the first edition of the conference. Organizers, promoters and partners of the Conference wish to invite educators, teachers , researchers, scholars, academics, scientists, professionals, experts and policy makers to join the conversation and bring the disciplines towards a more integrated set of alliances by:-promoting a trans and inter disciplinary discussion on urgent topics;-fostering debates among experts and professionals;-diffusing research findings all over international scientific networks and practitioners' mainstreams;-launching further strategies and networking alliances on local, national and international scale;-providing a new space for debate and evidence to educational policies. The panel explores experiences and opportunities of teachers' self-organization focused on selection, use and production of digital resources for teaching, with prevalent but not exclusive reference to primary school. The progress of information technologies is on the same evolutionary line that has led to hyper-literate and educated societies. The school we know is the result of dialectic between different socio-educational projects, technological evolution and market, expansion of cultural consumption. School publishing is a relevant example: the textbook determines teaching practices but the professionalization leads some teachers to build alternative tools with a critical attitude. The production of textual artefacts is a key for cooperation between students and mobilisation of teachers in Freinet's approach: the alternative is to create a library in each classroom and promote writing and reading strategies to create original 'master-pieces' (i.e. free text, school correspondence, students' journal). The relationship between literacy and cultural participation is a dynamic frontier. Expectations are growing about the levels of awareness that an adult audience is supposed to have in order to decode the media flow, the meanings carried by images, audio-visuals, scientific information. The market is crowded with books promoting such "sectorial litera-cies" and juxtaposing "the high" and "the low" of mass culture: it's a feature of schooled societies that takes place outside the classroom, and school is likely to come second. Which criteria can inspire teachers' personal and professional "onlife" in such a scenario? The outstanding availability of resources in the Web follows commercial profiling criteria: a trend towards pluralization but also homologation and separation of experiences related to readers' socio-cultural conditions. The concept of echo chamber can be translated also to describe the risk of a socio-cultural segregation reproducing itself in classrooms. If we recognize the school's task of cultivating communication between social environments, two responsibilities follow for the teachers' community and for the actors involved in their professional development: a mutual aid for a more demanding selection of resources for personal and professional use; a narrow connection between cultural participation (De Mauro, 2014) and educational craftsmanship. The panel focuses on teacher training in digital ecosystems starting from two assumptions:-the ability to recognize and choose also depends on the awareness of the way in which educational objects and paths are made; by producing such cultural artefacts, we learn better how they work. Several examples are available in the abundant literature on Open Educational Resources (OER), on their co-production and on the co-design of learning processes through technologies.-The center of pedagogical authority and cultural mobilization can be, even today and even more so, self
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Panel "Quale storia nelle serie tv?" 5ª conferenza nazionale AIPH (Firenze, 6-11 giugno 2023) Coordina: Mariangela Palmieri (Università di Salerno) Cecilia Novelli (Università di Cagliari), Gli anni di piombo nelle serie Rai... more
Panel "Quale storia nelle serie tv?"
5ª conferenza nazionale AIPH (Firenze, 6-11 giugno 2023)

Coordina: Mariangela Palmieri (Università di Salerno)

Cecilia Novelli (Università di Cagliari), Gli anni di piombo nelle serie Rai
Mariangela Palmieri (Università di Salerno), “Basato su una storia vera”. Il cacciatore e la rimediazione di una storia dell’antimafia
Vanessa Roghi (ricercatrice indipendente), Alla fine Pablo muore. Come le serie TV hanno inventato l’epica dei narcos (e ripensato la relazione fra storia e media)
Luca Barra (Università di Bologna), Quanta Storia c’è nella sitcom americana. Nostalgia e vita quotidiana