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  • Teresa Lucia Cicciarella (Marsala, 1981) in 2015 received a PhD from the University of Tuscia (Viterbo) with a thesis... moreedit
T.L. Cicciarella, Glossario Arte Contemporanea. Pubblicato in: B. Fasone, R. Raffaele Addamo (a cura di), La collezione di Riso Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia, pp. 105-127, Officine grafiche riunite, Palermo 2009. ISBN:... more
T.L. Cicciarella, Glossario Arte Contemporanea. Pubblicato in: B. Fasone, R. Raffaele Addamo (a cura di), La collezione di Riso Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia, pp. 105-127, Officine grafiche riunite, Palermo 2009. ISBN: 9788861640962
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A collective book, edited by Paolo Coen and entirely devoted to the relationship between art and the Holocaust.
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English abstract of the PhD Thesis titled "From background to foreground. Le carte da parati come opera d’arte dagli anni Sessanta a oggi. I loro presupposti, i temi, le funzioni e i linguaggi di un medium rinnovato". Università degli... more
English abstract of the PhD Thesis titled "From background to foreground. Le carte da parati come opera d’arte dagli anni Sessanta a oggi. I loro presupposti, i temi, le funzioni e i linguaggi di un medium rinnovato". Università degli Studi della Tuscia, Italy, 2015.
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Abstract tesi di dottorato
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T.L. Cicciarella, Monocromo. Appunti per un regesto. Pubblicato in: S. Troisi (a cura di), Monocromo. L’utopia del colore. p. 118-127. Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2009. ISBN: 9788836614639 Catalogo della mostra “Monocromo.... more
T.L. Cicciarella, Monocromo. Appunti per un regesto.
Pubblicato in: S. Troisi (a cura di), Monocromo. L’utopia del colore. p. 118-127. Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2009. ISBN: 9788836614639

Catalogo della mostra “Monocromo. L’utopia del colore”, a cura di Sergio Troisi. Marsala, Convento del Carmine, maggio-ottobre 2009.
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Il wallpaper è divenuto un autonomo medium d’espressione artistica a partire dagli anni Sessanta, registrando poi, in particolare dalla fine degli anni Ottanta, una significativa apertura alla trattazione di tematiche legate all’attualità... more
Il wallpaper è divenuto un autonomo medium d’espressione artistica a partire dagli anni Sessanta, registrando poi, in particolare dalla fine degli anni Ottanta, una significativa apertura alla trattazione di tematiche legate all’attualità o alla storia recente.
Tra i wallpaper il cui tema manifesta una valenza sociopolitica, si sono individuate due opere recanti tracce di forte evidenza simbolica, legate all’elaborazione e alla memoria degli anni della seconda guerra mondiale, con esplicito riferimento all’identità ebraica in un caso e diversamente, nell’altro, all’ideologia nazifascista.
Queste opere – A postcolonial kinderhood (1994-’96) di Elaine Reichek e Zugzwang (1995) di Rudolf Herz – sono strutturalmente molto diverse ma condividono un significativo aspetto: l’aver fatto parte di percorsi espositivi allestiti presso il Jewish Museum di New York, in occasione di due importanti mostre legate al connubio tra identità culturale, linguaggi e manifestazioni artistiche contemporanee, entrambe curate da Norman L. Kleeblatt.
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Intervista a Ludovica Gioscia (Roma, 1977), interessante e prolifica artista London-based. Seguendo diversi filoni di ricerca e sperimentazione sulle iconografie e i materiali, Gioscia ha in particolare lavorato sul wallpaper, spingendone... more
Intervista a Ludovica Gioscia (Roma, 1977), interessante e prolifica artista London-based. Seguendo diversi filoni di ricerca e sperimentazione sulle iconografie e i materiali, Gioscia ha in particolare lavorato sul wallpaper, spingendone la superficie pellicolare fino a consistenze materiche, scultoree, riflettendo sui concetti di stratificazione e décollage e realizzando materialmente da sé, in massima parte, le carte adoperate.
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Saggio pubblicato nel volume a cura di E. Cristallini "Memoria e Materia: proposte e riflessioni. Per nuovi orizzonti di ricerca". Gangemi Editore, Roma 2017, pp.55-63 Il saggio esamina alcuni casi esemplari dell'ibridazione del... more
Saggio pubblicato nel volume a cura di  E. Cristallini "Memoria e Materia: proposte e riflessioni. Per nuovi orizzonti di ricerca". 
Gangemi Editore, Roma 2017, pp.55-63

Il saggio esamina alcuni casi esemplari dell'ibridazione del linguaggio  del wallpaper con quelli dell'installazione, della performance, dell'arte ambientale e della scultura. A conferma di una predisposizione all’apertura polisemica del medium, cospicua e crescente presenza nell’ambito dell’arte contemporanea.
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Nel 1966 Andy Warhol, con la presentazione di Cow Wallpaper alla Galleria Castelli di New York, ha stravolto lo statuto originario della carta da parati, utilizzandola come mezzo d’espressione artistica autosufficiente e in sé concluso,... more
Nel 1966 Andy Warhol, con la presentazione di Cow Wallpaper alla Galleria Castelli di New York, ha stravolto lo statuto originario della carta da parati, utilizzandola come mezzo d’espressione artistica autosufficiente e in sé concluso, spinto oltre la più pertinente destinazione d’uso domestica e ammissibile nel novero dei media delle arti visive. Sovvertendo il nitore del white cube, presentando il contenitore come contenuto della mostra, l’esempio offerto da Warhol rende manifesta l’estensione di un concetto di superficie già tendente, con l’esposizione “Flowers” (1964-65) e i suoi precedenti, all’all-over, con un lato richiamo polemico-ironico alle vaste superfici pittoriche dell’Action Painting. Il fuori scala adottato da Warhol nei suoi pattern, mette inoltre in atto un dispositivo ironico che si fa rilettura e forzatura dell’immagine “comune”; ciò avviene anche nel caso del wallpaper stesso, oggetto prelevato dalla quotidianità, alterato e traslato in un contesto estraneo: esso diventa “the wrong thing in the right space”, si potrebbe dire siglando il lavoro con un’efficace formula contenuta in THE Philosophy of Andy Warhol, iperbolica summa del pensiero dell’artista. Il lavoro di Warhol sulle carte da parati si esplicherà ancora attraverso varianti cromatiche (e nuove modalità di presentazione) di Cow, dunque con Mao (1974), Washington Monument (1974), Self-Portrait (1978), Fish (1983) e un progetto irrealizzato incentrato sull’iconografia del teschio (1986-87 circa).
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