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L’arte del vasaio in Anatolia antica. Il repertorio figurativo della ceramica di Kültepe
Tells are multi-layered, archaeological mounds representing anthropogenic landforms common in arid regions. In such contexts, the preservation of the archaeological record is mined by ongoing climate changes, shift in land use, and... more
Tells are multi-layered, archaeological mounds representing anthropogenic landforms common in arid regions. In such contexts, the preservation of the archaeological record is mined by ongoing climate changes, shift in land use, and intense human overgrazing. Such natural and human-driven factors tune the response of archaeological soils and sediments to erosion. Geomorphology offers a plethora of tools for mapping natural and anthropogenic landforms and evaluating their response to unremitting weathering, erosional and depositional processes. Here, we present a geomorphological investigation on two anthropogenic mounds in the Kurdistan Region of Iraq, with a special focus on the ongoing erosional processes mining their slope stability and threatening the preservation of the local archaeological landscape. Applying the revised universal soil loss equation model for soil loess derived from UAV imagery and implemented with geoarchaeological investigation, we assess the erosion rate along anthropogenic mounds and estimate the risk of losing archaeological deposits. We argue that a large-scale application of our approach in arid and semi-arid regions may improve our ability to (i) estimate the rate of soil and/or archaeological sediments loss, (ii) propose mitigation strategies to prevent the dismantling of the archaeological record, and (iii) schedule archaeological operations in areas of moderate to extreme erosion risk.
The paper provides an overview on Big-DEA, a multidisciplinary project aimed at developing a comprehensive multi-level explanatory model for the development of an archaic State in the ancient Near East, using the exceptional case of Tell... more
The paper provides an overview on Big-DEA, a multidisciplinary project aimed at developing a comprehensive multi-level explanatory model for the development of an archaic State in the ancient Near East, using the exceptional case of Tell Mardikh, ancient Ebla (Syria), during the second half of the 3 rd millennium. The project's goal is the reconstruction of the archaic state organization through an integrated analysis of archaeological and epigraphic data. The interaction between humanities and hard sciences is adopted in order to build a multi-tier explanatory model regarding the territory under the control of the Ebla kingdom, considering anthropic and environmental data deriving from excavations, survey and textual sources. The way to managing and study such a large Big Data archive, which includes different datasets, is itself the main challenge of the project: the creation of a dedicated relational database management system (RDBMS) functional to the implementation of the available GIS platform and the development of an appropriate simulation framework.
Editorial and table of contents of the 3rd volume of Archeostorie. Journal of Public Archaeology. Read and download the other papers at: www.archeostoriejpa.eu
Editorial and table of contents of the 2nd volume of Archeostorie. Journal of Public Archaeology.
Read and download the other papers at: www.archeostoriejpa.eu
In this paper we provide an analytical insight on a specific form of bullion-currency. Through the comparison of the statistical properties of different samples of hacksilver and balance weights from various contexts of the Near Eastern... more
In this paper we provide an analytical insight on a specific form of bullion-currency. Through the comparison of the statistical properties of different samples of hacksilver and balance weights from various contexts of the Near Eastern Bronze Age, the study attempts to assess whether the weight values of bullion-currencies can be expected to comply with existing weight-standards. The results of the statistical analyses on a silver hoard from Ebla (Syria) strongly suggest that hacksilver in the Bronze Age Near East was shaped and/or fragmented in order to comply with the weight-systems that were in use in the trade networks where it circulated. The results also show the possibility to quantify the level of affinity between different weight-systems. The study is intended to provide a starting point for future research, aimed at the identification of different forms of bullion-currencies in pre- and protohistoric economies.

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A cento anni da una delle scoperte archeologiche più eclatanti della storia, la città etrusca di Spina, una grande mostra celebra il ritorno nella terra d'origine dei reperti riemersi dalle sabbie del delta del Po.
I bronzi di Riace: storia di un mito. A cinquant'anni dalla loro scoperta, i bronzi di Riace possono essere definiti "un mito d'oggi": capolavori che rappresentano ancora oggi un modello di valori classici da contemplare con stupore e... more
I bronzi di Riace: storia di un mito. A cinquant'anni dalla loro scoperta, i bronzi di Riace possono essere definiti "un mito d'oggi": capolavori che rappresentano ancora oggi un modello di valori classici da contemplare con stupore e ammirazione.
Un viaggio, una migrazione e infine un approdo sulle coste dell'Italia. In epoca arcaica furono tanti e diversi i gruppi umani provenienti dalla Grecia che si stanziarono nel nostro Meridione dando vita a nuove città e a quell'eccezionale... more
Un viaggio, una migrazione e infine un approdo sulle coste dell'Italia. In epoca arcaica furono tanti e diversi i gruppi umani provenienti dalla Grecia che si stanziarono nel nostro Meridione dando vita a nuove città e a quell'eccezionale fenomeno storico che sarà chiamato Magna Grecia. Con il nostro racconto vi portiamo alla scoperta delle aree archeologiche di Poseidonia Paestum ed Elea Velia. Colonie greche, città un tempo fiorenti, poste al centro del Mar Tirreno. Un mare che in antichità era percorso da un flusso continuo di uomini e merci, scambi che portarono a incontri e scontri tra popoli diversi con conseguenze in tutti i campi della vita sociale, religiosa ed economica. Sull'acropoli di Elea Velia, città patria del grande filosofo Parmenide, nuovi scavi hanno portato alla luce le fondamenta del tempio più antico della città e numerose armi, tra cui due elmi, uno etrusco e uno greco, in perfetto stato di conservazione. Una scoperta di notevole interesse, che testimonia degli scontri avvenuti nel Tirreno alla metà nel VI sec. a.C. per il dominio dei commerci marittimi.
Il racconto della città attraverso alcune storie: lo scavo dell'anfiteatro romano, il teatro romano, la Compagnia della Fortezza, il graffito di NOF 4 realizzato nell'ex manicomio, la Deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino.
Sinossi: Un viaggio alla scoperta dello straordinario patrimonio sommerso nei nostri mari. Un vero e proprio museo liquido, pieno di tesori. Le meraviglie della città sommersa di Baia. La storia della nave di Albenga, la più grande nave... more
Sinossi: Un viaggio alla scoperta dello straordinario patrimonio sommerso nei nostri mari. Un vero e proprio museo liquido, pieno di tesori. Le meraviglie della città sommersa di Baia. La storia della nave di Albenga, la più grande nave oneraria romana rinvenuta nel Mediterraneo. Il satiro danzante di Mazara del Vallo, capolavoro della statuaria in bronzo greca, rinvenuto nelle profondità del Canale di Sicilia. E l'incredibile scoperta dei rostri navali della battaglia delle Egadi, nell'isola di Levanzo, dove i romani sconfissero i cartaginesi ponendo fine alla prima guerra punica. Pagine affascinanti della grande avventura dell'archeologia subacquea, disciplina che proprio in Italia ha visto la sua nascita negli anni '50 del secolo scorso, grazie al lavoro di un pioniere come Nino Lamboglia. E che ha trovato nell'archeologo siciliano Sebastiano Tusa, scomparso nel marzo del 2019 nel tragico incidente aereo dell'Ethopian Airlines, un altro grande interprete di caratura internazionale
Sinossi documentario: Un affascinante viaggio nei principali siti preistorici italiani. Un patrimonio inestimabile che getta luce su un periodo cruciale nella storia dell’uomo: il Paleolitico. Un lunghissimo arco temporale che va da oltre... more
Sinossi documentario: Un affascinante viaggio nei principali siti preistorici italiani. Un patrimonio inestimabile che getta luce su un periodo cruciale nella storia dell’uomo: il Paleolitico. Un lunghissimo arco temporale che va da oltre 600.000 anni fa sino a qualche migliaio di anni fa.
Spesso misconosciuti, i luoghi della preistoria italiani sono tra più importanti e suggestivi d’Europa. Dal sito di Isernia La Pineta in Molise, dove è stato ritrovato il più antico dente da latte umano risalente a oltre 650.000 anni fa, alle suggestive Grotte di Levanzo nelle Egadi, del Cavallo in Salento e del Romito nel Pollino calabrese. Fino alle spettacolari cavità dei Balzi Rossi tra Ventimiglia e Mentone a pochi passi dal confine francese.
Gli straordinari reperti rinvenuti in questi luoghi ci raccontano l’evoluzione umana dal Neanderthal aI Sapiens: la nascita dell’arte figurativa con le incisioni e le pitture rupestri; dell’arte mobiliare con i ricchi corredi delle sepolture del paleolitico e le straordinarie “veneri” dei Balzi Rossi, le statuette femminili antropomorfe risalenti a oltre 20.000 anni fa.
Sinossi documentario: È stata chiamata via Gallica. Ma era più di una via. Era un reticolo di strade che collegava antichi villaggi abitati da genti del Po. Villaggi che dopo la conquista dei Romani mutarono profondamente dal punto di... more
Sinossi documentario: È stata chiamata via Gallica. Ma era più di una via. Era un reticolo di strade che collegava antichi villaggi abitati da genti del Po. Villaggi che dopo la conquista dei Romani mutarono profondamente dal punto di vista urbanistico, sociale e culturale. Un insieme di percorsi che mettevano in relazione Brescia, Bergamo, Como e Milano. Efficienti vie di comunicazione che arrivavano ai grandi laghi dove i Romani amavano edificare lussuose ville dell'ozio. Un territorio dove, nell'arco di tre secoli, si consumarono scontri ma anche incontri di civiltà. Dove tra pace e guerra si arrivò alla creazione di un nuovo mondo, di un nuovo modello sociale: quello romano. Un mondo ancora leggibile nei moderni tessuti urbani delle principali città della Lombardia, che testimoniano di un tempo in cui uomini, imperatori e poeti tramandavano le loro memorie e i loro fasti attraverso opere immortali come gli dei ai quali si rivolgevano.
🇮🇹 Oriente Antico Unimi – Ora-Mi sito web, social (facebook e instagram), canale youtube e sketchfab dedicati alle attività di ricerca, didattica e terza missione sul Vicino Oriente antico dell’Università degli Studi di Milano. La pagina... more
🇮🇹 Oriente Antico Unimi – Ora-Mi
sito web, social (facebook e instagram), canale youtube e sketchfab  dedicati alle attività di ricerca, didattica e terza missione sul Vicino Oriente antico dell’Università degli Studi di Milano. La pagina fb fornisce anche informazioni su iniziative ed eventi in Italia e nel mondo riguardanti il patrimonio storico-archeologico del Medio Oriente e si propone di diffondere la conoscenza delle culture vicino-orientali antiche.

🇬🇧 Oriente Antico Unimi - Ora-Mi
website, social (facebook and instagram pages), youtube channel, sketchfab for the dissemination of the University of Milan’s research projects, education activities and public communications on the ancient Near East. It also informs on news and events related to the cultural heritage of the Middle East, both in Italy and all over the world, seeking to spread knowledge of its ancient cultures.

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La Sicilia, oltre a possedere un ricco patrimonio di archeologia, storia, architettura, natura e tradizioni, è circondata da isole e isolette, ora nere di pietra lavica, ora bianche di dolomite, ora gialle di tufo e di calcare: gioielli... more
La Sicilia, oltre a possedere un ricco patrimonio di archeologia, storia, architettura, natura e tradizioni, è circondata da isole e isolette, ora nere di pietra lavica, ora bianche di dolomite, ora gialle di tufo e di calcare: gioielli di rara bellezza e valore. Un paesaggio che profuma di Mediterraneo, assolutamente autentico, confermato anche dalla cucina che emana sentori di mare e di terra. Attraverso un viaggio multimediale tra le isole siciliane potrete scoprire questo patrimonio davvero unico, presente nelle località che hanno aderito al progetto interregionale “Mare Natura Sicilia. Itinerari Subacquei e Nautici”.
Nella App sviluppata da ArcheoFrame il viaggio inizia a Pantelleria, con itinerari subacquei, archeologici, naturalistici e eno-gastronomici.
47 tappe, 24 Comuni coinvolti, 6 grandi città, 18 fra borghi e piccoli centri urbani, 4 diocesi, 1 sito Unesco, 18 musei, 2 ecomusei, 20 parchi e aree archeologiche, 10 itinerari urbani: queste le cifre di un nuovissimo itinerario... more
47 tappe, 24 Comuni coinvolti, 6 grandi città, 18 fra borghi e piccoli centri urbani, 4 diocesi, 1 sito Unesco, 18 musei, 2 ecomusei, 20 parchi e aree archeologiche, 10 itinerari urbani: queste le cifre di un nuovissimo itinerario culturale che attraversa la Lombardia dal lago di Garda al lago di Como lungo il tracciato ideale dell’antica Via Gallica. Una strada che in età romana e nei primi secoli del medioevo ha visto l’avvicendarsi di imperatori, re, eserciti, pellegrini, commercianti, migranti e persone comuni, ognuno in viaggio per un diverso motivo. A raccontarcelo e a ricostruire il paesaggio nelle diverse epoche storiche sono quattro testimonial d’eccezione: uno scrittore, un santo, una principessa e una regina, ciascuno legato a uno dei quattro centri urbani principali (Milano, Bergamo, Brescia, Como). Plinio il Giovane, Sant’Alessandro, Serena e Ansa sono i personaggi storici protagonisti della finzione narrativa che accompagna nel viaggio proposto dalla App “Via Gallica”, disponibile gratuitamente in versione bilingue (italiano e inglese) su App Store e Google Play.
Il patrimonio storico-archeologico delle località situate lungo il tracciato è illustrato nella App grazie a un linguaggio innovativo e a contenuti multimediali che invitano a mettersi in cammino e a compiere un viaggio nel tempo: ricchissime gallerie fotografiche e videoclip che risvegliano il senso di maestà ispirato dalle ampie vedute dei diversi paesaggi collinari, lacustri e metropolitani o rievocano le sensazioni del contatto con le pietre e il legno sapientemente scolpiti dai nostri antenati, audioguide per compiere gli itinerari urbani in compagnia dei testimonial, manufatti che riprendono vita in modelli 3D e invitano a proseguire la scoperta nelle sale dei musei. Agili mappe interattive presentano il tracciato e le tappe, suggerendo itinerari cronologici e tematici o permettendo la pianificazione di un’esperienza di visita personalizzata.
La App e l’itinerario culturale “Via Gallica” nascono da un progetto di ricerca applicata finanziato da Regione Lombardia (bando “Invito a presentare progetti di ricerca applicata per la valorizzazione del patrimonio culturale lombardo, rivolto alle Università di Lombardia, anno 2015” a valere sull’Asse IV Capitale Umano del Programma Operativo Regionale Ob. 2 FSE 2007-2013, cap. 7286, u.p.b. 7.4.0.2.237) e condotto dal Laboratorio ArcheoFrame della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM in partenariato con Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Polo Museale della Lombardia, Civico Museo Archeologico di Milano, Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, Civico Museo Archeologico di Bergamo, Museo Santa Giulia e Brixia. Parco archeologico di Brescia romana.
Nato per raccogliere l’eredità di Expo 2015, il progetto s’ispira ai principi del turismo sostenibile e dell’uso consapevole delle nuove tecnologie, con l’intento da un lato di muovere i flussi dai nuclei urbani principali alle aree periferiche e, dall’altro, di stimolare la ricerca di indizi per la lettura e la ricostruzione storica del paesaggio antropizzato. In questo senso l’itinerario fornisce un importante strumento di riscoperta della propria identità ai cittadini della fascia pedemontana lombarda, un territorio che nel pieno fermento delle attività del terziario ha spesso rinnegato le proprie gloriose radici, ma che ha anche saputo offrire straordinari esempi di continuità o di recupero delle tradizioni qualora abbia messo al centro il ricco patrimonio culturale, agricolo e artigianale che da millenni lo caratterizza.
Between the 5th and 4th millennia BC, Mesopotamia witnessed major changes leading ultimately to the emergence of the first proto-urban and urban experiences. In the last decades, surveys and excavations have fashioned an overall picture... more
Between the 5th and 4th millennia BC, Mesopotamia witnessed major changes leading ultimately to the emergence of the first proto-urban and urban experiences. In the last decades, surveys and excavations have fashioned an overall picture in which social complexity and urbanisation processes took place independently in North and South Mesopotamia. Also, the Uruk “colonial” expansion, implying different modalities of culture-contact between north- and south-Mesopotamia continues to be a main topic of archaeological research.
Now in the 2010s, survey and excavation in Iraqi Kurdistan further challenge our knowledge of local Late Chalcolithic developments and the modes and outcomes of north-south interaction. On the one hand, the general evolutionary panorama of the first complex societies remains valid, but, on the other hand, ideas about chronology and cultural dynamics within the Mesopotamian world are being questioned by new data. In particular, proto-urban Mesopotamia appears to be characterised by a multifaceted landscape of regions where north-south interaction may have (or may have not) affected the development of local socio-economic dynamics. Mobility of people, objects and ideas, as well as the role of long-distance exchanges and contacts/interactions between southern Mesopotamian/Uruk and northern Mesopotamia communities (from Anatolia to the Iranian northern plateau) have to be re-assessed in the light of recent research.
The purpose of this workshop is to discuss this mosaic of contacts/interactions, with the goal of evaluating the role of material and social mobility in the emergence of the first Mesopotamian complex societies and cities.
In this regard, we will welcome papers on the following topics: [re-order from general large scale to specific]
- The role of natural resources in the formation of new contacts and economic dynamics
- Tigris vs Euphrates: regional (diverging?) patterns in the emergence of north-south contact routes
- Contrasting socio-cultural entities (with peculiar architectural traditions or social practices) at the macro-regional scale
- Changes in the settlement pattern as a consequence of social stresses (e.g. demographic pressures) as well as of new stimuli (e.g. new subsistence strategies)
- Mesopotamian artifact technology, production systems, technology and modalities of circulation (of individuals, objects and/or ideas)
- Material culture, traditions and Mesopotamian proto-urban social identities, including the discussion of regional and supra regional chronologies
The aim of the workshop is not to offer a radically new image of Late Chalcolithic Mesopotamia, but rather to test schematic ideas and suggest new research topics. Is the rigid division between north- and south-Mesopotamian evolutionary paths still valid? How can we enhance the heuristic value of the recent surveys and excavations?
Contributors will be asked to place their case study in a broad regional and supra-regional context, whether as far as chronological aspects, production systems, cultural identity of the producers, or the interpretation of ancient technology, social practices and cultural change.
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This session focuses on the topical theme of frontiers, exploring the ways that ancient and recent borderworks are brought to life, including through re-constructions, living history, festivals and through digital applications online and... more
This session focuses on the topical theme of frontiers, exploring the ways that ancient and recent borderworks are brought to life, including through re-constructions, living history, festivals and through digital applications online and onsite. 
We are interested in examining how this heritage forms and is expressed throughout Europe, the Mediterranean and neighbouring territories such as the Near East, and via a wide range of case studies and interdisciplinary methodologies. By doing so, we hope to build more in depth understanding of the ways in which 'the frontier', as a historical structure, has been experienced in the past and is experienced today. Furthermore, we aim at discussing the meanings that different communities assign to it by means of interacting with the material evidence that such structure preserves in the present. 
We welcome papers that address one or more of the following questions, drawing on archaeological, historical and anthropological approaches: how are frontiers and borders from different times and places perceived and lived now? How do borderworks shape ancient and modern identities? What are the multiple ways that frontiers through time are brought together through performance and separated through analytical reasoning? What does this tell us about contemporary people's relationship with frontiers, the risks and hopes they see in them? 
The session aims to build on three projects: the debates about the heritage of the Frontiers of the Roman Empire World Heritage Site (Mills 2013), the ongoing work of the Ancient Identities in Modern Britain project (see http://ancientidentities.org), and the Ancient Near Eastern Empires programme (www.helsinki.fi/ancient-near-eastern-empires).

N. Mills (ed. 2013). Presenting the Romans: Interpreting the Frontiers of the Roman Empire World Heritage Site. Mills, N. Boydell & Brewer
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