Fabbriceria laica del Tempio
della Beata Vergine della Ghiara
Ordine
dei Servi di Maria
I Servi di Maria a Reggio Emilia (1313 - 2013)
La strategia delle immagini e il fenomeno Ghiara
Atti del Convegno, Reggio Emilia 28-30 novembre 2013
a cura di Elisa Bellesia e Angelo Mazza
EDIZIONI
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I Servi di Maria
a Reggio Emilia (1313-2013).
La strategia delle immagini
e il fenomeno Ghiara
ATTI DEL CONVEGNO
Reggio Emilia 28-30 novembre 2013
a cura di Elisa Bellesia e Angelo Mazza
EDIZIONI
SOMMARIO
7
9
11
Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia
Gino Farina, Presidente della Fabbriceria della Ghiara
Cesare Antonelli, Priore del Convento dei Servi di Maria di Reggio Emilia
13
17
Massimo Mussini, Ricordo di Elio Monducci
Elisa Bellesia e Angelo Mazza, Dal Convegno agli Atti
I Servi di Maria
23
Franco Azzalli, Il primo secolo dell’Ordine dei Servi di Maria e la fondazione a
Reggio Emilia
39
Paolo Orlandini, Le icone dei Servi di Maria: excursus storico
53
Sauro Rodolfi, “Voci elette et istromenti rari”: albori musicali nella basilica della
Ghiara di Reggio Emilia (1619-1639)
89
Gabriele Fabbrici, Appunti per una storia della presenza dei Servi di Maria nel territorio reggiano: le origini (secoli XIV-XVI)
La strategia delle immagini
107 Angelo Mazza, Lungo la via Emilia. Cicli con storie della Vergine tra Cinque e Seicento
123 Claudio Franzoni, Gli affreschi della Ghiara: le personificazioni delle Virtù
129 Maria Montanari, La diffusione dell’iconografia della Madonna della Ghiara: fortuna
e singolari vicende
157 Benedetta Spadaccini, La diffusione a stampa dell’immagine della Beata Vergine della
Ghiara tra XVII e XIX secolo
Il fenomeno Ghiara
169 Carlo Baja Guarienti, Un miracolo civico. La nascita del culto della Madonna della
Ghiara nello scenario reggiano fra Cinque e Seicento
185 Alberto Cadoppi, “[...] per sua devocione et a Gloria di Dio et d’essa Santissima Madonna et per memoria di sua Casa”. I committenti delle cappelle minori della Ghiara
251 Marinella Pigozzi, Gli aspetti spettacolari delle feste religiose e profane
261 Federica Dallasta, Il culto della Ghiara e la sua diffusione extra-estense 1596-1700:
luoghi di culto, pellegrinaggi, circolazione dei libri e delle riproduzioni
327 Fabrizio Tonelli , Il culto della Ghiara e la sua diffusione extra-estense 1596-1700:
geografia e cronologia dei miracoli, luoghi di stampa d’immagini e di libri
389 Elisa Bellesia e Barbara Bondi, I paramenti sacri
413 Alberto Attolini, La Fiera di Reggio. Echi dall’Ottocento
427
Lucia Gramoli, “I ragazzi dell’Ariosto raccontano la Ghiara”: un progetto scolastico
di conoscenza e divulgazione
433
441
479
Indice dei nomi
Bibliografia
Apparato iconografico
Un miracolo civico. La nascita del culto
della Madonna della Ghiara nello scenario
reggiano fra Cinque e Seicento.
Carlo Baja Guarienti
Premessa
L’intento di queste pagine è duplice: da una parte si tenta di ricostruire –
grazie all’abbondante documentazione d’archivio, raccolta e ordinata nei
decenni passati da studiosi come Mario Iotti, Elio Monducci e Giuseppe
Adriano Rossi – i giorni del primo miracolo della Madonna della Ghiara e
le circostanze dell’assunzione di quel miracolo come punto di partenza di
una nuova esperienza devozionale; dall’altra si inserisce il miracolo con le
sue molteplici conseguenze (dall’afflusso di pellegrini, all’edificazione del
nuovo santuario, all’istituzione della fiera) nel contesto sociale, politico ed
economico della Reggio di fine Cinque e inizio Seicento.
Lo scopo, dunque, è osservare l’evento – un evento miracoloso, dunque per sua stessa natura difficilmente inquadrabile nella sfera razionale
– in un’ottica sociale, politica ed economica. Ovvero, nella sua capacità
di modificare non solamente le vite degli uomini e delle donne direttamente coinvolti nella guarigione del muto Marchino, ma di un’intera
città colta sull’orlo di un baratro storico: la fine del ducato di Ferrara.
Il miracolo di Marchino
Nel mese di aprile 1596 il vescovo di Reggio Claudio Rangone è raggiunto dalla notizia che da alcuni giorni una folla crescente di devoti –
sia reggiani sia forestieri – si raduna davanti all’immagine della Vergine
dipinta sul muro dell’orto dei Servi di Maria, nell’angolo di fronte al
convento delle monache di San Pietro Martire1.
In realtà l’immagine, dipinta da Giovanni Bianchi detto il Bertone
nel 15692 sulla base di un disegno realizzato da Lelio Orsi per volere di
169
Un miracolo civico.La nascita del culto della Madonna della Ghiara
Ludovico Pratissoli, è oggetto di devozione popolare già da alcuni mesi.
Nella primavera dell’anno precedente, infatti, l’affresco è stato affidato
alle cure della vedova reggiana Giulia Tagliavini, abitante in una casa
adiacente all’orto dei Servi: preoccupata per le condizioni di conservazione dell’opera, dopo aver sognato in una notte di febbraio di adorare
l’immagine, la vedova ha chiesto e ottenuto di potersene assumere la
cura. La Madonna del Bertone ha così cominciato ad attirare una folla
crescente di devoti e a essere circondata dalla fama di immagine miracolosa. Una fama abbastanza diffusa da arrivare, già una prima volta nello
stesso 1595, alle orecchie del vescovo Rangone3.
Grazie alla devozione popolare, nell’aprile 1596 l’immagine può essere
trasportata in una piccola cappella costruita appositamente: un semplice
edificio in muratura largo e lungo sei braccia, finanziato con le offerte dei
fedeli, dove l’icona, protetta da un cancello di legno, è illuminata giorno e
notte da una lampada a olio perennemente accesa4.
Con la sistemazione nella cappelletta l’afflusso di pellegrini, già intenso,
cresce ulteriormente e con esso crescono di intensità le voci che sostengono che ad alcuni fra i devoti riuniti in preghiera davanti a quel dipinto
siano state elargite grazie speciali. Il 26 aprile il vescovo stesso, trovandosi
a passare dalla città, ha modo di osservare la folla e ascoltare i resoconti
di alcuni devoti; quindi, in ossequio ai dettami del Concilio di Trento che
impongono di esaminare scrupolosamente ogni testimonianza di presunti
miracoli5, convoca una congregazione di teologi e canonisti per indagare
sui fatti. Tuttavia, a causa dell’infermità di uno dei teologi interpellati,
questa prima commissione è sospesa6.
Solo tre giorni più tardi lo scenario cambia radicalmente: il 29 aprile
il vescovo è informato che la notte precedente il quindicenne Marchino,
garzone di beccaio sordo e muto fin dall’infanzia, sostando in preghiera
davanti all’immagine ha recuperato l’uso dell’udito e della parola7.
In realtà, quello di Marchino è un miracolo in itinere. Caterina moglie
di Sebastiano detto Ciano, il beccaio che da quattro anni ospita il giovane,
convocata di fronte al vescovo ricostruisce le tappe della guarigione e in
particolare ne rievoca l’inizio: ritornando con il ragazzo e altri devoti da
un pellegrinaggio alla Madonna di Loreto, ha effettuato una sosta presso
Imola per adorare la Madonna del Piratello e là, all’uscita della chiesa,
Marchino le ha fatto comprendere a cenni di aver cominciato a percepire
i rumori e le voci circostanti. Ma questo principio di miracolo va ben al di
là della riappropriazione del dato sensoriale in quanto il ragazzo ha mostrato a tutti, e in particolare alla donna che gli fa da madre, un fenomeno
che ha suscitato lo stupore di chi lo conosce da anni: la lingua, recisa alla
170
Carlo Baja Guarienti
base fin dall’infanzia, ha cominciato a ricrescere8. Proprio su questa mutilazione, l’elemento più concreto e misurabile della vicenda, si concentrerà
il processo.
Ritornati a Reggio la sera del giorno di San Marco, giovedì 25 aprile,
avendo saputo dell’immagine dipinta sull’orto dei Servi, Caterina e Marchino hanno deciso di andare a venerarla. Nei giorni successivi il ragazzo
è tornato spesso a venerare l’immagine del Bertone e nella notte fra il 28
e il 29, tornato a casa dopo una veglia di preghiera, ha iniziato a parlare
sconvolgendo la coppia che lo tiene presso di sé come figlio e garzone9.
I processi di Reggio e Parma
Con la deposizione di Caterina ha inizio il processo canonico istruito
in casa di Prospero Zanelletti, vicario generale della Curia vescovile, alla
presenza di una commissione formata da ecclesiastici e laici: il teologo
domenicano fra Paolo da Porretta, il canonico Achille Guidetti, il mansionario Nicola Bassoli e i protettori della città Giacomo Antonio Acerbi
e Lodovico Salvarani. Altri cittadini, non nominati, sono convocati come
testimoni10. L’obiettivo principale del processo, che procederà per cerchi
concentrici sempre più larghi a rintracciare le persone incontrate da Marchino durante la sua vita, è indagare sul passato del ragazzo allo scopo di
smascherare un’eventuale simulazione di infermità.
Compare così davanti alla congregazione il beccaio Tommaso de’Ferrari, che racconta di aver conosciuto Marchino cinque anni prima quando
il bambino si è presentato al suo banco, affamato e intirizzito, chiedendo
l’elemosina: Tommaso stava per cacciarlo pensando di avere a che fare
con un fannullone, ma davanti alla prova della mutilazione del ragazzo
gli ha dato un soldo e lo ha fatto scaldare. Da quel momento Marchino
è rimasto presso la beccheria facendo da garzone, scorticando le bestie e
consegnando la carne a domicilio in tutta la città11.
È poi Marchino in persona, interrogato lo stesso giorno, a testimoniare
di essere muto e sordo dalla nascita e di aver vissuto in casa del conte Carlo
Vallisneri prima di essere ospitato in casa di Ciano. Il ragazzo ripercorre
poi le tappe della propria guarigione, iniziata a Imola e completatasi a Reggio, e le ore intercorse fra questa e la convocazione in casa del vicario: la
mattina dopo il miracolo – cioè il giorno stesso dell’interrogatorio – Marchino e la Ciana sono ritornati a portare una torcia e alcune candele votive
all’immagine della Madonna e là uno dei Servi, fra Angelico, ha insegnato
parola per parola a Marchino le preghiere Pater, Ave Maria e Regina Coeli.
171
Un miracolo civico.La nascita del culto della Madonna della Ghiara
Il quarto testimone a prendere la parola è Ciano il beccaio. Conferma di aver accolto nella propria casa Marchino quattro anni prima e di
non averlo mai sentito parlare, neppure quando “per alcune negligenze
del putto, come accadde, gli ha dato molte volte delle botte, et ancor
per farlo presto, et ubbidiente”, oppure quando lo stesso Marchino si è
azzuffato con i coetanei avendo la peggio: Marchino ha pianto in molte
occasioni, ma non ha mai detto una parola. E tutti i beccai e i clienti lo
conoscevano per sordo: per avere la sua attenzione, se era voltato, bisognava prenderlo per un braccio o scuoterlo. Allora – essendo di indole
docile e ubbidiente – stava attento agli ordini e li eseguiva.
Compare poi il conte Carlo Vallisneri, che ricostruisce un altro frammento della biografia di Marchino: alcuni anni prima uno speziale di
Castelnuovo12, Giovanni Prospero Pacchioni, si è presentato al suo castello di Nigone e gli ha riferito di avere raccolto un bambino muto ma
d’intelletto vivace; così il conte, ritenendo di poterne fare un buon servitore, ha preso Marchino nella propria casa e lo ha tenuto a servizio per
otto o nove mesi. Il Vallisneri afferma con sicurezza che il ragazzo era
in grado di udire, ma che – avendo solo un mozzicone di lingua – non
poteva parlare: a riprova di questo fatto il conte ricorda che in un’occasione, per punirlo di un errore, ha picchiato Marchino con uno staffiletto
di cuoio fino a farlo diventare “tutto negro et livido”, ma neanche in
quell’occasione Marchino, pur piangendo e contorcendosi, ha articolato
parole. Dalla stessa testimonianza del conte si apprende che durante la
permanenza del ragazzo in casa Vallisneri nessuno si è posto il problema
di conoscerne il nome: il giovane servitore, che all’epoca aveva dieci o
undici anni, era chiamato semplicemente “il muto”13.
Marchino, controinterrogato sui punti emersi nell’ultima deposizione,
dichiara che quando era al servizio del conte non poteva sentire le parole del padrone, ma stando molto attento al movimento delle labbra e
alle circostanze in cui l’ordine veniva impartito riusciva a capire ciò che
questi gli comandava: se il conte stava allo scrittoio e finiva la carta, per
esempio, il ragazzo capiva che i soldi ricevuti erano per la carta e se il
conte indossava gli stivali da cavalcata era necessario preparare il cavallo.
Nei giorni successivi compaiono come testimoni il capitano Piramo
Vologni e il figlio Ascanio: entrambi dichiarano di aver incontrato per la
prima volta Marchino otto anni prima a Castelnuovo dove il bambino,
muto e sordo e in età di circa sette anni, si trovava sotto la protezione di
Giovanni Prospero Pacchioni14.
Il vicario inizia così l’indagine a ritroso nella vita di Marchino: man
mano che l’inchiesta procede si va alla ricerca di coloro che conoscono
172
Carlo Baja Guarienti
il ragazzo da più tempo in modo da risalire più indietro possibile nella sua biografia. Mentre il racconto si fa più ampio e ricco di dettagli,
anche l’affresco della società reggiana di fine Cinquecento si popola di
figure: dalla testimonianza del calzolaio Giovanni Francesco Canovi, per
esempio, si apprende che nel giorno di Pasqua, domenica 14 aprile, un
gruppo costituito in prevalenza da calzolai – ma con loro c’era anche un
fornaio di Santa Croce – è partito per Loreto e oltre Modena, dove si
passa il Panaro, ha raggiunto Caterina e Marchino, che da quel momento
si sono uniti al gruppo di pellegrini. La rievocazione del viaggio degli artigiani verso il santuario, con Marchino incaricato di portare la zucchetta
con il vino comune, è solo la prima di una lunga serie di vivide immagini
di quotidianità di fine XVI secolo15.
Ascoltati i primi testimoni, il 5 maggio viene convocata nel palazzo vescovile una nuova congregazione composta da sei teologi, quattro canonisti e quattro medici incaricata di stabilire se la guarigione di Marchino
sia compatibile con la scienza medica o sia da considerare miracolosa16.
Non essendo giunta a una conclusione nella prima giornata, la commissione è nuovamente convocata per martedì 7 maggio, dopo che saranno stati ascoltati altri testimoni fra i quali alcuni beccai e due ex domestiche di casa Vallisneri. Emergono così le circostanze in cui Marchino è
passato dalla casa del conte Vallisneri al chiedere l’elemosina ai beccai:
il ragazzo – ricorda il beccaio Vincenzo de Pasquali – si è presentato in
camicia e grembiule in un gelido giorno di pioggia dopo essere stato cacciato da casa del conte “per certo fatto in casa che le davano la colpa”17.
Vengono interrogati anche diversi giudici delle vettovaglie – magistrati
incaricati, fra le altre mansioni, di sorvegliare il corretto funzionamento
dei macelli – in carica negli anni passati e tutti confermano che il ragazzo
era sordo e muto; uno di loro, Claudio Affarosi, aggiunge che Marchino,
pur facendo a pugni con i coetanei ed essendo una volta caduto nel canale della beccheria, non ha mai espresso il proprio dolore altro che con
il pianto18.
Esaurita anche la seconda tornata di testimoni, il 7 aprile la congregazione si riunisce di nuovo e in forma allargata: i teologi sono diventati
sette, i canonisti e i medici cinque. Gli esperti si esprimono unanimemente: il ragazzo era muto e sordo (nonostante la testimonianza del conte
Vallisneri, contraria su questo punto) e la guarigione non può avere altra
natura che quella miracolosa. La relazione, registrata dal notaio Pellegrino Vellani, viene sigillata e inviata al papa in quanto il vescovo Rangone,
i teologi e canonisti, pur essendo certi di quanto affermato, non vogliono
e non possono esprimersi pubblicamente senza il parere del pontefice19.
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Un miracolo civico.La nascita del culto della Madonna della Ghiara
Lo stesso giorno, dopo lo scioglimento della congregazione, viene finalmente interrogato Giovanni Prospero Pacchioni, colui che per primo
ha raccolto dalla strada Marchino. Pacchioni racconta che sei anni prima, una sera, alla sua casa di Castelnuovo era stato condotto un bambino
di nove o dieci anni di cui nessuno conosceva la provenienza: si pensava che fosse di un paese verso l’Enza perché quando gli chiedevano da
dove fosse venuto indicava a ovest, in direzione di Parma. Il Pacchioni
aveva accolto il vagabondo nella propria casa e aveva constatato la mutilazione della lingua. Durante l’anno di permanenza di Marchino in casa
Pacchioni tutti avevano potuto notarne la sordità: non solo il bambino
non rispondeva se chiamato, ma i ragazzi del paese a volte gli sparavano
per scherzo a pochi centimetri dalle orecchie con lo schioppo caricato a
polvere. Ed erano stati quegli stessi ragazzi a dargli il nome che ancora
portava: dato che assomigliava a uno di loro, un nipote dell’arciprete
chiamato appunto Marchino, tutti avevano cominciato a chiamarlo così.
Circa un anno dopo la comparsa del bambino a Castelnuovo, Pacchioni
aveva incontrato il conte Vallisneri che gli aveva chiesto l’affidamento del
ragazzo: proprio in quanto sordo e muto, Marchino era il servitore ideale
per chi avesse – come il conte – affari e incontri riservati20.
È questa circostanza, forse, la chiave di lettura del comportamento del
Vallisneri, unico testimone in contrasto con la deposizione di Marchino.
È facile immaginare il disappunto del nobiluomo di fronte a un miracolo che restituisce improvvisamente la parola a un servitore scelto, a suo
tempo, proprio per la menomazione: le testimonianze potrebbero essere
un tentativo di gettare discredito sul giovane miracolato.
Il 30 maggio a Parma si apre un nuovo processo canonico davanti
all’inquisitore domenicano Agapito Corteregia21. Marchino, interrogato,
ricorda frammenti della propria infanzia in montagna – dove conduceva
al pascolo le vacche del podestà e dello speziale – e le case in cui è stato
ospitato a Castelnuovo e a Reggio; rivela anche che il conte Vallisneri ha
fatto pressioni per riavere nella propria casa il miracolato, ma il vescovo
Rangone si è opposto e ha decretato che Marchino rimanga con Ciano e
Caterina, coloro che lo hanno nutrito “al tempo della calestia”, quando
ancora non era un trofeo da esibire.
Il giovane rievoca anche – per la prima volta con abbondanza di particolari – la notte del miracolo. Dopo aver pregato, si è addormentato in
ginocchio davanti all’immagine della Madonna; svegliatosi in preda alla
confusione, si è alzato e ha detto per tre volte “Gesù Maria” suscitando
lo stupore degli altri devoti presenti alla veglia. In preda a un forte spaesamento, il giovane ha posato lo sguardo sull’immagine della Vergine,
174
Carlo Baja Guarienti
che gli è parsa crescere di dimensioni e sorridere. Allora – in un susseguirsi di immagini quasi oniriche – Marchino ha percorso la strada che
dall’orto dei Servi porta alla casa di Ciano attraverso la piazza del duomo
e quella di San Prospero. Con la ripetizione del racconto del ritorno a
casa si conclude la deposizione: Marchino, vincolato da un giuramento
al silenzio, appone la croce da analfabeta sotto alla trascrizione delle proprie dichiarazioni e lascia il palazzo del Sant’Uffizio22.
Man mano che le indagini avanzano, emergono altre possibili guarigioni miracolose operate dall’immagine nei giorni precedenti la notte del 28
aprile: una donna ha avuto il piede risanato, un’altra “attratta e stroppiata” è ora in buona salute, un bambino di trenta mesi schiacciato da una
carrozza si è ripreso perfettamente, una bambina di cinque anni è guarita
dal mal caduco. Una donna di Milano, posseduta dal demonio, si è liberata dagli spiriti che la perseguitavano da vent’anni. In tutto, i miracoli avvenuti fra l’inizio dell’aprile 1596 e il settembre 1597 sono più di cento23.
Esaminate le prove e le relazioni provenienti da Reggio e da Parma,
il 22 luglio Clemente VIII e la Congregazione dei Riti approvano il
miracolo24.
La costruzione della chiesa
Ma la fama dell’immagine miracolosa, naturalmente, si sparge più rapidamente delle inchieste ufficiali: già il 1 maggio 1596, solo due giorni dopo
il miracolo di Marchino, un corteo di reggiani devoti guidati dalla Compagnia del Carmine pone una corona d’argento sul capo della Vergine. È la
prima delle tre solenni incoronazioni della Madonna della Ghiara (le altre
due sono del 1674 e del 1896)25.
Nello stesso mese compaiono anche le prime stampe devozionali. La
prima in assoluto, realizzata dal pittore Camillo Biancolini, è a sua volta doppiamente miracolosa: frutto di un sogno, con il proprio successo
commerciale salva lo sfortunato pittore dai debiti da cui è sommerso e in
seguito si materializza nella stanza di una giovane malata di Fivizzano in
Garfagnana, risanandola26.
Anche le autorità, chiamate a fornire una risposta a questa ondata di devozione popolare, si muovono rapidamente. Il duca Alfonso II, già informato
in diverse lettere dal vescovo il 30 aprile27, dal governatore di Reggio Enea
Pio di Savoia il 3 maggio28 e dal consiglio degli Anziani il 4 maggio29, è tenuto costantemente aggiornato sul procedere della pratica relativa al riconoscimento del miracolo e, parallelamente, sui progetti per una nuova chiesa.
175
Un miracolo civico.La nascita del culto della Madonna della Ghiara
Progetti che prendono forma già durante gli interrogatori dei primi testimoni: il 2 maggio il Senato reggiano delibera all’unanimità di stanziare
500 scudi per la costruzione della cappella principale di una nuova chiesa
e l’11 maggio gli Anziani nominano gli agenti incaricati di sovraintendere
alla fabbrica; immediatamente – a ulteriore prova dell’importanza del
progetto – sorgono conflitti di competenze fra il Comune e i religiosi
sulla gestione delle elemosine e la cura della fabbrica30.
Fin dal primo momento il duca appoggia con entusiasmo l’iniziativa e
già all’inizio di settembre annuncia il prossimo invio a Reggio del proprio
architetto Alessandro Balbo, risolvendo così i dubbi dei reggiani che in
un primo momento hanno ipotizzato di interpellare il bolognese Francesco Morandi detto il Terribilia31. Dopo una brevissima permanenza a
Reggio (dal 3 al 6 ottobre32), Balbo ritorna a Ferrara e riferisce al duca: la
sua proposta, che sfrutta la maggiore larghezza del corso della Ghiara nel
punto in cui sorgerà la fabbrica, prevede che la nuova chiesa sia adiacente a quella già esistente dei Servi e comunicante con questa33.
Il primo progetto di Balbo, testimoniato da una pianta conservata
presso l’Archivio di Stato di Modena, prevede la realizzazione di una
chiesa su tre campate con cappelle laterali. La chiesa così disegnata, tuttavia, non vedrà mai la luce: abbandonato nell’aprile o nel settembre
1598, il primo progetto sarà sostituito da uno nuovo di maggiori dimensioni e più armoniche proporzioni. Proprio questa modifica porterà, nel
settembre 1598, alla parziale demolizione della chiesa quattrocentesca34.
Al primo entusiasmo da parte del duca segue un periodo di stagnazione della pratica, tanto che nel marzo 1597 gli Anziani devono scrivere ripetutamente al sovrano perché prenda finalmente la decisione e dia il via
alla fabbrica35. Finalmente, però, il 31 maggio 1597 Alfonso II, la moglie
Margherita Gonzaga e il loro seguito arrivano a Reggio e la prima pietra
della nuova chiesa, la cui iscrizione ricorda le circostanze dell’evento e la
partecipazione dei principi, viene posata alla loro presenza il 6 giugno;
Alfonso e Margherita depongono nelle fondamenta anche due medaglie,
una d’oro e una d’argento, raffiguranti i loro ritratti, l’aquila estense e
l’immagine miracolosa36. Ventidue anni dopo, il 12 maggio 1619, la sacra
immagine della Beata Vergine della Ghiara verrà traslata dalla vecchia
cappelletta alla nuova basilica; in quell’occasione, la città assisterà al meraviglioso spettacolo del corteo formato dalle autorità religiose e civili,
dai carri allegorici delle confraternite e dai religiosi di tutti gli ordini
presenti a Reggio37. E, naturalmente, dal miracolato Marchino, divenuto
nel frattempo frate cappuccino.
176
Carlo Baja Guarienti
Il miracolo, il santuario e la fiera: riflessi di un culto
L’adesione entusiasta della corte ferrarese alla causa della Madonna
della Ghiara non stupisce.
Alfonso II d’Este, estremamente attento alla vita spirituale dello Stato38, nell’appoggiare il culto della Vergine miracolosa segue i dettami del
Concilio di Trento, che in un’ottica cristocentrica incoraggiano particolarmente la devozione rivolta ai santi più prossimi a Cristo, e dunque maggiormente capaci di esercitare quella intercessio (l’intercessione fra gli uomini e Cristo) che nella dottrina post-tridentina è parte essenziale del loro
ruolo. In questa “gerarchizzazione della società celeste”39 Maria ha un
ruolo di prima grandezza: in quanto madre di Cristo, come sottolineano
l’antico e diffuso inno Ave maris stella (“Monstra te esse matrem / sumat
per te preces / qui pro nobis natus / tulit esse tuus”) e la stessa iconografia
della Madonna della Ghiara (“quem genuit adoravit”), la Vergine costituisce il tramite ideale per le preghiere rivolte dai fedeli al figlio40.
Anche l’atteggiamento delle autorità ecclesiastiche e civili nei confronti del presunto miracolo, insieme prudente e aperto, risponde naturalmente alle direttive tridentine: i miracoli, lungi dall’essere negati,
vengono incanalati dal Concilio – così come l’uso delle immagini – in
forme devozionali considerate corrette e coerenti con il dettato teologico. E la devozione miracolosa per eccellenza è, per i teologi tridentini,
quella tributata alla Madonna41.
Ma non sono solamente le questioni dottrinali a guidare le autorità
nei giorni successivi al miracolo e nei passi tesi, durante gli anni seguenti, a istituzionalizzare il culto della Madonna della Ghiara.
Nel 1596 Alfonso II ha ormai seppellito da tempo due mogli (Lucrezia de’Medici nel 1561 e Barbara d’Austria nel 1572), uno slancio di
crociata (nel 1566, al suo arrivo in pompa magna a Vienna, l’imperatore
Massimiliano II ha già firmato la pace con i turchi), la questione della
precedenza con i Medici (gara di prestigio vinta da Cosimo I nel 1569
con la nomina a granduca) e due improbabili sogni di onori regali (la
corona elettiva di Polonia nel 1575, quella di Gerusalemme offerta da
un finto turco sedicente inviato del sultano Murad III nel 1576).
Ma soprattutto, i sudditi estensi – anche quelli reggiani, pur se geograficamente meno vicini alla corte – sanno bene che lo Stato è condannato:
il duca, affetto da impotentia generandi, non ha più alcuna speranza di
avere un figlio dalla terza moglie Margherita Gonzaga e la bolla Prohibitio alienandi et infeudandi civitates et loca Sanctae Romanae Ecclesiae,
promulgata da Pio V il 23 maggio 1567, ha proibito inequivocabilmente
177
Un miracolo civico.La nascita del culto della Madonna della Ghiara
le investiture feudali ai figli illegittimi. Una circostanza che sbarra l’unica via rimasta per la successione estense a Ferrara in quanto il parente
più prossimo ad Alfonso II è Cesare, marchese di Montecchio, figlio di
quell’Alfonso nato dall’amore del duca Alfonso I per Laura Dianti.
Persa la speranza di dare continuità allo Stato, Alfonso II vive gli
ultimi anni – propri e del ducato di Ferrara – immerso in uno sfarzo esagerato, fra feste, spettacoli e tardivi tentativi di competere in prestigio
con il Granducato di Toscana; nel frattempo, i sudditi sono sempre più
schiacciati dal peso delle tasse e dalla corruzione degli ufficiali di governo. Nella sua desolante relazione al granduca di Toscana Francesco
I de’Medici, l’ambasciatore Raffaello de’Medici scrive nel 1587 che il
paese, “tanto grasso, et fruttifero per natura”, va in rovina perché i contadini lasciano i poderi e se ne vanno: il peso delle gravezze imposte dal
duca e dai suoi ministri è tale da non rendere più coltivabile una terra
che altrimenti darebbe ottimi frutti42.
Quando il duca muore, il 27 ottobre 1597, in un’atmosfera di caos
e imminente disgregazione della corte i curiosi – non solo i cortigiani
di più alto rango, ma persino i servitori – hanno libero accesso alla sua
camera e qualcuno riesce persino a tirargli la barba in segno di scherno;
il suo corpo, buttato in una cassa troppo piccola (tanto che qualcuno
proporrà di spezzargli le gambe per accomodarlo), resterà insepolto in
una legnaia per mesi43.
Gli eruditi estensi si eserciteranno sul tema della legittimità della linea
dei marchesi di Montecchio almeno per un altro secolo e mezzo, fino ai
tempi di Ludovico Antonio Muratori, ma alla data della morte del principe il destino del ducato è segnato: Cesare si fa eleggere signore di Ferrara
dal Giudice dei Savi, fa celebrare una messa solenne nel duomo e cavalca
per le vie della città tentando di replicare le forme tradizionali del rituale
civico d’investitura ducale, ma da Roma il feudo è dichiarato decaduto
e revocato alla Camera Apostolica44. Il 12 gennaio 1598 le Convenzioni
di Faenza, risultato della trattativa fra Lucrezia d’Este – poi comprensibilmente sospettata di sabotaggio – e il cardinale Pietro Aldobrandini
fissano i termini della riconsegna dei feudi ferraresi e romagnoli alla Santa
Sede. Si chiude così la plurisecolare vicenda del ducato di Ferrara45.
Non finisce, tuttavia, il dominio estense: l’imperatore Rodolfo II, infatti, conferma a Cesare l’investitura dei due feudi imperiali, Modena e
Reggio, e il 28 gennaio 1598 la corte si trasferisce a Modena. La scelta
della nuova capitale deriva da molti fattori: il dominio estense sulla città
è più antico di quello su Reggio (dopo una prima dedizione del 1288 e
la cacciata nel 1306, i marchesi di Ferrara sono diventati a tutti gli effetti
178
Carlo Baja Guarienti
signori di Modena nel 1336, mentre il possesso di Reggio risale al 1409),
l’area urbana è più sviluppata, la popolazione è maggiore (nell’anno 1600
Reggio conta 11.028 bocche, Modena probabilmente non è lontana dalle
20.00046), il naviglio facilita i traffici con il Po47, la nobiltà ha un potere
più radicato ed è maggiormente incline a frequentare la corte ferrarese.
Si può quindi comprendere quale importanza rivestirà il miracolo di
Marchino nel clima di depressione economica e disgregazione politica
(prima solo presagita, poi drammaticamente concreta) in cui è immerso
lo Stato estense; un clima che a Reggio, dopo la devoluzione di Ferrara,
si aggrava per la marginalizzazione politica cui la città è condannata per
i secoli a venire. Il “tanto favore fatto da questa così gran Reina alla sua
città”48 – per usare le parole rivolte dal vescovo Rangone al duca Alfonso all’indomani del miracolo – è un segnale di speranza accolto con
entusiasmo dai reggiani e dai loro governanti, rassicurati dall’idea della
protezione accordata dalla Vergine (colei che, nell’iconografia della Madonna della Misericordia, accoglie i fedeli sotto al proprio manto) alla
città e ai suoi abitanti.
Letta in questa luce di ruolo ‘civico’del miracolo, anche la forma definitiva assunta dalla chiesa – il cui progetto, come si è visto, vede un’evoluzione negli anni – non è probabilmente priva di significato: gli edifici
di culto mariano a pianta centrale, infatti, sembrano essere una scelta
preferenziale per quelle forme di religiosità civica che assumono particolare rilevanza nel XV e XVI secolo49.
Ma questa protezione spirituale, come sanno bene le autorità, è anche
destinata a tradursi presto in dati materiali. Il primo è la realizzazione
della nuova e grande chiesa, la cui fabbrica sempre più imponente catalizza capitali e conferisce prestigio alla città; il secondo è l’istituzione
della fiera, che avrà una storia plurisecolare50.
Già dopo il primo miracolo e l’inizio della fabbrica, infatti, folle di
devoti provenienti da tutta la pianura padana cominciano a recarsi in
pellegrinaggio all’immagine sacra, concentrandosi in particolare intorno alle due ricorrenze della guarigione di Marchino e della Natività: al
fine di gestire (e sfruttare economicamente) questo flusso di pellegrini e
viaggiatori, nel 1600 si decide con il benestare del duca Cesare di istituire per l’anno successivo una fiera annuale che avrà il suo primo svolgimento dal 29 aprile al 6 maggio 1601.
Per favorire l’afflusso di mercanti e acquirenti si stabilisce di concedere otto giorni annuali di esenzione (differenziata a seconda della
provenienza e natura delle merci) dalle gravezze e dai dazi. Nel giro di
un paio d’anni (1603) vengono edificate botteghe effimere in legno da
179
Un miracolo civico.La nascita del culto della Madonna della Ghiara
affittare ai mercanti e nel 1624 l’area adibita al mercato viene ampliata;
la fiera durerà fino al 1861, quando verrà cancellata dopo una disastrosa
nevicata, e sarà poi riportata in vita nel Novecento nella forma e con la
nuova collocazione temporale (inizio settembre) che ha ancora oggi.
Conclusioni
Gli eventi soprannaturali – quelli che, secondo il dizionario Treccani,
trascendono “i limiti dell’esperienza e della conoscenza umana” – sono
un oggetto storiografico inconsueto e, anche per l’oggettiva difficoltà
di verifica storica, arduo. Chi si è confrontato con le molteplici facce di
questo oggetto per decifrarne la sintassi ha messo gli strumenti dell’antropologia storica al servizio di un obiettivo tutt’altro che marginale:
mostrare come i fenomeni soprannaturali, registrati con sorprendente
frequenza nelle fonti medievali e della prima età moderna, possiedano
spesso un’intima coerenza con il contesto sociale e politico che li ha
prodotti e tramandati alla memoria dei posteri51.
Indagare su questi fenomeni è per lo storico un’opportunità duplice:
essi sono illuminati dal contesto e, a loro volta, lo illuminano. Di conseguenza, scartarli come oggetti storiografici marginali o bizzarri sarebbe
un errore di prospettiva dell’uomo del XXI secolo in quanto la loro
estraneità ai “limiti dell’esperienza e della conoscenza umana” non cancella un dato di fatto incontrovertibile: l’umanità che li ha prodotti e tramandati li riteneva possibili e, anzi, ne era profondamente influenzata.
Reali o meno (valutazione che compete non allo storico, ma al singolo
con il proprio personale cosmo culturale), i miracoli hanno spesso contribuito a plasmare la storia.
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Iotti 1999, p. 13. Le fonti originali relative al processo e alla costruzione della Basilica sono state pubblicate quasi integralmente da Monducci 1998, Iotti 1999 e Iotti
2000: a questi testi rimando per le collocazioni dei singoli documenti negli archivi
(principalmente ASRe, ASMo, AMG, AVRe). Sui miracoli e il percorso che conduce
alla costruzione della chiesa cfr. anche (fra l’abbondante bibliografia) la puntuale ricostruzione di Monducci, Rossi 1997.
Monducci, Pirondini 1985, pp. 258-259. Isachi, seguito dalla maggior parte degli storici successivi, indica nel 1573 la data di esecuzione dell’affresco.
Le prime tappe della devozione popolare intorno all’opera del Bertone sono narrate
minuziosamente già negli anni venti del Seicento dal sacerdote Michele Tagliavini,
figlio della vedova: cfr. Tagliavini 1624.
Sulla produzione dell’immagine e le trasformazioni della piccola cappella in cui si trovava cfr. Monducci, Rossi 1997, pp. 19-21. Nel punto in cui fu realizzata l’immagine
del Bertone esisteva, già nella prima metà del XVI secolo, una precedente immagine
oggetto di devozione: Isachi 1597, pp. 3-4.
Sulla posizione del Concilio di Trento in merito ai miracoli cfr. Prosperi 1981, p. 188
e Sodano 2010, passim.
Iotti 1999, p. 14. Copie del verbale del processo si trovano in ASRe, fil. 2226, Congregazione sopra gli affari della B.V. della Ghiara. Processi per i miracoli della B.V. della
Ghiara 1596-1597, fascicoli A e B. Su questi due fascicoli cfr. anche Rocca 1984.
Iotti 1999, pp. 13-14.
Iotti 1999, p. 16.
Iotti 1999, pp. 16-17.
10 Iotti 1999, p. 19.
11 Iotti 1999, p. 17.
Oggi Castelnovo ne’Monti.
Iotti 1999, pp. 20-21.
Iotti 1999, pp. 22-23.
Iotti 1999, pp. 23-25.
I teologi convocati sono: Camillo Bosi, canonico della cattedrale e commendatario del
priorato di San Giacomo Zebedeo; Antonio da Reggio, abate dei canonici regolari di
Santa Maria delle Grazie; Paolo Maria da Genesio, priore di San Domenico; Paolo
Maria da Porretta, predicatore domenicano e teologo, già presente nella prima congregazione; Teodoro da Scandiano, predicatore servita e teologo; Giovanni Antonio
da Reggio, francescano. I canonisti: Prospero Zanelletti, vicario generale del vescovo;
Bartolomeo Toscano, arcidiacono della cattedrale; Guglielmo Casellini, magiscola
della cattedrale; Ludovico Arlotti, canonico della cattedrale. I medici: Francesco Tinti, priore del collegio dei medici, e Marcello Signoretti, Francesco Zanotto Masini e
Giovanni Barossi. Cfr. Iotti 1999, pp. 25-26.
Iotti 1999, p. 27.
Iotti 1999, pp. 29-32.
Iotti 1999, pp. 33-34.
Iotti 1999, pp. 34-37.
Su Agapito Corteregia, frate domenicano bergamasco inquisitore a Parma (dal 1594
al 1604) e in seguito a Como, cfr. Ballarini 1619, p. 208; inoltre Ceriotti, Dallasta
2008, pp. 59-60. Sull’attività inquisitoriale a Parma cfr. anche Ceriotti 2010.
La deposizione di Marchino è in Iotti 1999, pp. 42-47.
181
Un miracolo civico.La nascita del culto della Madonna della Ghiara
23 I verbali delle indagini sui miracoli sono pubblicati in Iotti 1999, pp. 51-160. A essi
è dedicata anche l’opera in due parti redatta dai notai Giovanni Miari e Pellegrino
Vellani, cancellieri della curia vescovile di Reggio, per ordine del vescovo Rangone:
Miari, Vellani 1597 e Miari,Vellani 1598. Sulla società reggiana così come emerge dai
racconti dei miracoli cfr. anche Anceschi Fresta 1996.
24 Il documento di conferma è conservato in copia in AMG, fil. 83, fasc. 17; cfr. anche
Iotti 2000, p. 11.
25 La Madonna della Ghiara 1983 p. 13.
26 Di questa incisione è noto un solo esemplare, quello al centro della guarigione miracolosa, conservato nella chiesa di Fivizzano: Davoli 1978, scheda 8. Sul “miracolo
finanziario” testimoniato da Camillo Biancolini (o Branchini) cfr. Miari,Vellani 1598,
capp. 38-39 Sulla diffusione delle immagini devozionali a stampa della Madonna della
Ghiara cfr. anche Davoli 1978, scheda 9.
27 Monducci 1998, p. 25, doc. 34.
28 Monducci 1998, p. 44, doc. 55.
29 Monducci 1998, p. 35, doc. 35.
30 Monducci 1998, pp. 43-45, docc. 54-58.
31 Monducci 1998, pp. 47-48, docc. 60-61.
32 Isachi 1597, p. 117.
33 Monducci 1998, p. 50, doc. 66.
34 Il secondo progetto potrebbe non essere completamente di Balbo, ma contenere rimaneggiamenti forse di Francesco Pacchioni: cfr. Mussini 1997, p. 36. Sull’architettura del tempio cfr. anche Mussini 1996 con successive precisazioni in Mussini 1998b.
Sull’evoluzione del quartiere dei Servi di Maria cfr. Gobbo 1997a, che si basa sul
manoscritto Campione del Convento della Miracolosa Madonna dei Servi di Reggio,
steso nel 1607 dal priore del convento Arcangelo Ballottini.
35 Monducci 1998, pp. 50-51, docc. 66-67.
36 Per l’arrivo di Alfonso e Margherita a Reggio cfr. Monducci 1997, pp. 25-26; per la
medaglia cfr. Isachi 1597, p. 41; inoltre, Iotti 2000, pp. 12-15.
37 Isachi 1619, p. 59.
38 Cfr., per esempio, Belvederi 1986.
39 Burschel 1996, pp. 321-322.
40 Burschel 1996, in particolare pp. 309-311 e 325-328.
41 Prosperi 1984. Sulla posizione del Concilio di Trento nei confronti del culto della
Madonna e delle immagini cfr. inoltre Prosperi 2001, pp. 158-162.
42 Chiappini 2001 p. 339. Per la crisi agricola degli anni ottanta e novanta cfr. anche
Rombaldi 2001, pp. 66-68 e 129; inoltre, Barbieri Maccarini 2007, p. 172.
43 Ricci 2008, p. 127
44 Folin 2000, p. 44.
45 Sulla devoluzione e i suoi riflessi sul corpo dello Stato cfr. Biondi 2000. Inoltre, sulle
“capitolazioni di Faenza” e l’insediamento nella nuova capitale cfr. Rombaldi 1989,
pp. 7-24.
46 Rombaldi 1989, p. 84.
47 Barbieri Maccarini 2007, p. 172.
48 Monducci 1998, p. 25, doc. 33.
49 Adorni 1997, p. 71.
50 Sulla fiera cfr., oltre all’intervento di Alberto Attolini in questo volume, Attolini 2007,
pp. 185-187 e la relativa bibliografia.
182
Carlo Baja Guarienti
51 Penso per esempio a Marc Bloch per il tocco taumaturgico dei re di Francia e d’Inghilterra (Bloch 1924), ad Albano Biondi e Carlo Ginzburg per la stregoneria (in particolare Biondi 1981 e Ginzburg 1989), a Vito Fumagalli per le apparizioni dei morti
(Fumagalli 1982), a Ottavia Niccoli per le varie forme del profetismo rinascimentale
(Niccoli 1987), a Gabriella Zarri per il fenomeno delle “sante vive” (Zarri 1990).
183
INDICE DEI NOMI
Affarosi Antonio, tesoriere del Santo
Monte di Pietà di Reggio Emilia
205
Benedetto XI, papa
24 31 32
33 34
Affarosi Claudio, magistrato
173
Benedetto XIV, papa
332
Agresti Livio, pittore
131 422
Alabanti Antonio, padre generale dei
Servi di Maria
94
Benizi Filippo, santo, priore generale
dei Servi di Maria
29 30 31
35 48 191
235 330
Alberti Durante, pittore
131
Bentivoglio
- Ippolito, marchese
339
- Margherita
289 296
301 318
365 370
- Ludovico, vescovo di Città di
Castello
273
- marchesi di
62
- Pietro, cardinale
116 178
199 313
365 368
Bertacchi Pellegrino, vescovo di
Modena,
287
Aleotti Giovan Battista, architetto
112 113
251
Bettelli Giulio da Imola, maestro di
cappella
63 75
Alessandro IV, papa
29
Bianchi Giovanni detto il Bertone,
pittore
Angioletti Luca da Firenze, cantore
62 76
Annigoni Pietro, pittore
48
26 129
157 159
169 170
171 327
Anselmi Michelangelo, pittore
109
Biancolini Camillo, pittore
175 352
Antoniano Silvio, segretario del
collegio cardinalizio romano
108
Bibiena Ferdinando, Francesco e
Antonio, scenografi
257
Aretusi Cesare, pittore
112 113
Bolognini Giovan Battista, pittore
270
Arlotti Ridolfo, nobile e poeta
190
194207
209 244
Bombasi Asdrubale, latinista e
collezionista
209
Attendolo Muzio, detto lo Sforza
93
Baglione Cesare, pittore
112
Bagnacavallo Bartolomeo, pittore
111
Balbo Alessandro, architetto
176
Baldi Angelo, storico
53 66
Baldini Pietro Paolo, pittore
46
Baldovinetti Alessio, pittore
45
Ballottini Arcangelo, priore del
convento della Ghiara
110 121
196 265
Barbieri Giovanni Francesco detto il
Guercino, pittore
145 146
194 219
Barocci Federico, pittore
112 119
Bartoli Ercoliano, stampatore
291 306
318 325
359
Becchesini Prospero, cantore
56 75
Aldobrandini
Bona Ottavio da Colorno, cantore
72 70 71
Bonaretti Pietro, cantore
76 78
Bonone Carlo, pittore
125 219
220
Bonvicini Bartolomeo, incisore
161
Bonvicino Ambrogio, scultore
116
Borgani Francesco, pittore
147
Borlasca Bernardino, compositore
61 75
Borlenghi Battistino, cantore
59 76
Borromeo
- Carlo, santo, vescovo di Milano
111 141
145 159
266 390
- Giulio, cappellano di San
Bartolomeo a Guastalla (RE)
99
Bosi Ercole, nobile e fabbriciere
206 209
218
Boulanger Jean, pittore
139 159
266
433
Brami Claudio, nobile
207
Brandani Federico, pittore
136
Brettoni Edoardo, vescovo di Reggio
Emilia
334
Busana Giovan Battista, giureconsulto 190 217
Bussotti Dionisio, priore generale dei
Servi di Maria
Caccia Giovanni Ambrogio, vicario
vescovile
74
299
Calcagni
Certani Giacomo, pittore
161 273
306 360
Cesari Giuseppe detto il Cavalier
d’Arpino, pittore
116
Cesi
- Bartolomeo, pittore
112 114
115
- Lavinia, dama
297
- Nicolò, conte
297
- Pierdonato, cardinale
111
Chierici Alfonso, pittore
211
56 59 75
76 77
- Francesco, nobile
197
Chiesa Alfonso, cantore
- Girolamo, nobile
193 194
195 196
197
Clemente VI, papa
35 89
Clemente VIII, papa
116 117
119 135
\36 175
252 265
273 286
296 328
337 365
366 413
- Narciso, nobile
197 202
Calderoni Giulio, pittore
134
Calvaert Denys, pittore
112 113
Canossa Guglielmo, signore di
Bianello (RE)
92
Cantarini Simone, pittore
48
Capocci Raniero, cardinale legato
papale
27
Cochi Bartolomeo, stampatore
160
Codebò Girolamo, vescovo di Reggio
Emilia
266 304
- Annibale, pittore
119
Coduri Flaminio, letterato
- Ludovico, pittore
109 112
113 114
218 219
227
286 338
339 343
Carracci
Carrati Pietro, organaro
78
Cartari Vincenzo, trattatista
123 127
251
Casamatti Matteo, cantore
62 77 78
Casotti Girolamo, nobile
221 222
223 224
225 226
227 228
231 234
235
Cassioli Giuseppe, pittore
48
Castellini Gianluca, ambasciatore di
Ercole d’Este e vescovo di Reggio
Emilia
129
Castri Alfonso, notaio
202
Cattani Filippo, vescovo di Reggio
Emilia
332
Cavazzoni Francesco, pittore
111 112
Cenni di Pepo, detto Cimabue, pittore 33 43
Ceretti Bartolomeo, cantore
434
56 75 77
Colonna Vincenzo, organaro
65
Coppellini Giacomo Antonio,
arciprete della cattedrale di Reggio
Emilia
202
Coppo di Marcovaldo, pittore
33 40 42
43
Corradini
- Giovanni Battista, cantore
76
- Girolamo, canonico
190
Costeregia Agapito di Bergamo,
inquisitore domenicano
293
Cremonini Giovan Battista, pittore
112 113
Cresti Domenico detto il Passignano,
pittore
116 141
Crisanto, santo, patrono di Reggio
Emilia
160
333
Crivelli Giovanni Battista, maestro di
cappella
63 64 75
Curti
- Bernardino incisore e pittore
161 254
- Girolamo, detto il Dentone,
quadraturista
256
- Sebastiano, incisore
161
Daria, santa, patrona di Reggio Emilia 160 333
- Francesco IV, duca
162
Dal Corno Colonna Antonio,
organaro
64 65
- Francesco V, duca
332 415
417
De Lacesa Michelino, notaio
92
135
- Francesco Maria, vescovo di Reggio
Emilia
119 332
Degani Camillo, pittore
- Ippolito, governatore di Tivoli
130 131
132 133
- Isabella
268
178 276
Del Monte Francesco Maria, cardinale 119
Del Sarto Andrea, pittore
45 48 49
124
Dell’Abate Ercole, pittore
119
- Lucrezia, duchessa di Urbino
Desani Pietro, pittore
126 227
228 229
231
- Luigi, cardinale
133
- Maria Beatrice Ricciarda
391 396
Duccio da Buoninsegna, pittore
33
- Obizzo
289
Duchi Camillo, notaio
101 203
- Rinaldo, cardinale
254
Enrico VII di Lussemburgo,
imperatore
35
Fabbriceria Laica della Ghiara
54 55 57
58 60 61
64 67 73
109 110
118 187
188 197
206 215
220 225
230 248
298 332
333 334
335 364
375 390
400 401
403 428
Este (d’)
- Alessandro, cardinale, governatore
di Tivoli
132 133
134 135
142 252
265 299
- Alfonso II, duca
94 133
136 147
176 177
178 252
253 256
276 278
280 283
286 297
359 365
368
- Cesare, duca
- Ercole I, duca
- Francesco I, duca
119 134
135 143
160 178
180 199
201 202
205 207
253 280
281 287
299 338
342 365
414
Farnese
- Alessandro, cardinale
151 199
- Odoardo, cardinale
119 209
300
- Ranuccio, cardinale
147
- Ranuccio I, duca di Parma
282 293
296 297
298 370
Federico II, imperatore
26
Ferrabech Giovanni, pittore
112
Ferrantini Gabriele, pittore
112 113
Ferrari Luca, pittore
126 390
129 131
294 295
Filippi Antonio, architetto
100
Fiorentino Gian Battista, pittore
45
139 142
254 288
289 292
300 301
330 341
Fiorini
- Francesco II, duca
301 331
- Francesco III, duca
132
- Giovanni Battista, pittore
113
- Pietro, architetto
112
Florimi Matteo, incisore
303 344
347 351
357 366
435
Folenghi Grazia, vedova Vicedomini,
benefattrice
66
Gobbo, Fiorenzo Maria, pittore e
critico d’arte
47 148
Gonzaga
Fontana
- Angelo Maria, incisore a Parma
288 307
- Giovanni, cantore
56 75
- Lavinia, pittrice
112 113
97 99
- Prospero, pittore
111 114
- Giulio Cesare, conte di Guastalla
(RE)
Fontanelli Flaminio, nobile
277
Francesco di Cristofano detto il
Franciabigio, pittore
45
- Margherita, terza moglie del duca
Alfonso II d’Este
146 176
177 278
283 329
365
Francesco di Donato, priore dei Servi
di Maria
90
Graffagnini Rocco, sagrestano
67 72 73
74
Gramigni Francesco, cantore
64 77
- Giovan Battista, erudito
254
Grandi
- Lorenzo, pittore
117 222
225 226
227 229
234
- Cornelio, maestro di cappella
64 75
- Ottavio Maria, organista
68 79
Francia Giacomo, pittore
112
229
- Antonio, podestà di Reggio Emilia e
poi di Modena
139 266
Francini Andrea, pittore
- Girolamo, poeta e segretario del
duca di Modena
139
Franchi
Franza Iacopo, pittore
111
Fulloni Antonio, presidente della
Fabbriceria
335 378
Fumagalli Ambrogio, pittore
48
Fungai Bernardino, pittore
40
Gabbi
- Caterina
219
- Giorgio, nobile
217 218
221 225
231 360
Gaibara Ercole detto Ercole del
Violino, violinista
63
Garbieri Lorenzo, pittore
220
Gatti Bernardino detto il Soiaro,
pittore
109 148
Gavasseti Camillo, pittore
205 206
228
Gessi Francesco, pittore
227
Ghisoni Stefano, notaio e cancelliere
della Fabbriceria della Ghiara
56 197
215 216
222 225
230 275
Graziani
Gregorio X, papa
30
Gregorio XIII, papa
365
Gregorio XV, papa
134 270
Guidetti Achille, canonico
171
Guido da Baiso, vescovo di Reggio
Emilia
91 345
Guido di Pietro detto il Beato
Angelico, pittore
45
Ieronimo da Treviso, pittore,
111
Isacchi Giovan Battista, ingegnere
251
Lafontaine Pietro, patriarca di Venezia 334
Lana Ludovico, pittore
142 159
227
Laurenzi Alemanno, padre provinciale 265 360
dei Servi di Maria
361
Lauro Giacomo, incisore
159
Leone XIII, papa
23
Leoni Ottavio, pittore
135
Giovannello da Cotigno, uomo d’armi 93
Levaloro Caterina, miracolata
355 366
Giovanni Battista da Parma, priore del 296
convento dei Servi di Reggio Emilia
Liatalsky Janusz, duca polacco, devoto 339
alla Madonna della Ghiara
Giovanni da Firenze, vicario generale
provinciale dei Servi di Maria
67 73
Ligorio Pirro, architetto e archeologo
Giovanni di Paolo, pittore
44
436
130 131
265 267
268 269
270 271
274 286
288 336
345 355
371
- Lucrezia, prima moglie di Alfonso
II d’Este
178
- Raffaello, ambasciatore
178
Memmi Lippo, pittore
43
Menghi Silvestro, mansionario della
cattedrale di Reggio Emilia
108
Lodi Mario, pittore
141
[Menozzi] Paolino, cantore
59 76
Lombardo Veronese Rinaldo pittore
134
119 422
Loth Carlo Giovanni, pittore
49
Merisi Michelangelo da Caravaggio,
pittore
Messirotti Camillo, cantore
59 62 76
Minghelli Mario, nobile
202 203
204
Minozzi Marcello, cantore
64 77
Missori Alfonso, pittore
49
Mitelli Giuseppe Maria, incisore
161 259
Lindner Carlo, storico
Maccio Paolo, poeta
360
Magnani Gian Battista, architetto
195
Malaguzzi Claudio, conte
216
Malvasia Carlo Cesare, storico
dell’arte
111 145
186 205
211 225
226 227
228 229
256
Modigliani
- Gianfranco, pittore
140
56 75
176
134
Montanari Simone, cantore
Mandl Michal Bernard, scultore
48
Manfredi Carlo, incisore
161
Morandi Francesco detto il Terribilia,
pittore bolognese
Manodori Pietro, sindaco di Reggio
Emilia
416
Margherita, figlia di Baldassarre da
Gassano, miracolata
352 355
Maria Anna d’Austria
416
Maria Luigia di Parma
Mancini Annibale, pittore
140
- Livio, pittore
Morelli
- Cosimo, architetto,
115
- Lazzaro, scultore
48
Munarini Sebastiano,
220
178
416
Muratori Ludovico Antonio, storico
e letterato
Marini Benedetto, pittore
118
Muziano Girolamo, pittore
131
Marino Giovan Battista, poeta e
scrittore
134
Nebbia Cesare, pittore
151
Marliani Gian Agostino, vescovo di
Reggio Emilia
331
Neroni Matteo, pittore
131
Martinozzi Laura, duchessa
331
Nicolini Tommaso, cantore
56 58 75
78
Mascagni Arsenio, pittore
109
Novo Gian Giacomo, scultore
194 195
Masini Pellegrino, benefattore
60 64 329
Massari Lucio, pittore
141
Odoardo, duca di Parma
Massimiliano II, imperatore
139 177
Matteo Maria Boiardo, poeta
95
119 198
209 289
300
Mattioli Giulio, cantore
62 76
Orelli Francesco, scultore
195
Mauruzi della Stacciola Nicola, conte
136 137
138
Lelio, pittore
Mazzola Bedoli Girolamo, pittore
109
Mazzoni, Alfonso, cantore
62 63 75
35 129
133 139
144 157
158 162
224 327
Orsini
Medici (de’)
- Cosimo I, granduca di Toscana
94 253
282
- Fulvio, bibliotecario, antiquario e
iconografo
125 198
- Francesco I, granduca di Toscana
177
- Nicola, impresario teatrale
423
437
Pacchioni
- Alberto, architetto
175
- Francesco, architetto e scultore
191 199
203 217
218 221
231 233
277
- Giovanni Prospero
172 174
Pagani
- Chiara, figlia illegittima di don
Girolamo Pagani
202
- Francesco, nobile e arciprete della
Pieve di San Faustino
201 202
203 204
205
Paleotti
- Alfonso, arcivescovo
265 273
- Gabriele, cardinale
108 110
112 113
114 115
119 130
328
Palladini Paolo, organista
68 70 79
Palma Jacopo il Giovane, pittore
189 190
191 192
207 208
211 217
220 229
232 235
267
Pico Alessandro, cardinale
142 281
Pietro da Verona, frate domenicano e
inquisitore
24 25 26
Pietro Paolo da Castelletto, organista
65 79
Pignatelli Carlo da Perugia, cantore
71 76
Pio Enea, governatore di Reggio
Emilia
175
Pio V, papa
177 397
Pio XII, papa
336
Pizzaccheri Orazio, canonico della
Pieve di San Faustino di Rubiera
199
Pratissoli
- Alfonso
198
- Ludovico, pittore
36 129
170 224
328
- Paolo, fabbriciere
194
Procaccini
- Camillo, pittore
113 118
189 190
225 226
- Giulio Cesare, pittore
109 110
112 118
Pucci Antonio Maria, santo
49
Pupini Biagio, pittore
112
Querenghi Antonio, letterato
113
Panciroli Guido, giureconsulto
267
Panni Antonio, cantore
62 76
Panzeri Nazareno, scultore
48
Raffaelli Pietro, vescovo di Reggio
Emilia
333
Paolo da Porretta, teologo
domenicano
171
Rainaldi Girolamo, architetto
116 117
135
Paolo V, papa
117 133
286 329
338
Ramusani Francesco, consigliere della
Fabricceria
335
Pastarini Pietro, cantore
56 75
Patrini Giuseppe, incisore
161
Pellegrino Laziosi da Forlì, santo
48
Pellicei Agnese, miracolata
294 303
352 356
Peranda Sante, pittore
142 143
Perlasca Simone, incisore
160
Perucci Orazio, pittore
194 204
218 220
223 224
229 291
Piccinini Antonio e Carlo, cantori
62 76
438
Rangone
- Claudio, vescovo di Reggio Emilia
116 117
130 146
170 173
174 179
277 278
286 294
297 328
329 332
337 338
339 357
359 413
- Pietro, priore dei Santi Giacomo e
Filippo
419
Rangone Michelangelo, organaro
65 78
Sadeler
Ranzani Cherubino
73 342
- Johan I, incisore e stampatore
Rascicotti Donato, stampatore
159
Ravani Cosimo da Lucca, organaro
53 66 67
72 73 74
78
158 159
160 161
357 358
359
- Justus, incisore e stampatore
160
Realino Bernardino,
353
Sampoli Nicola, architetto e scultore
Reni Guido, pittore bolognese
211
Ricci Camillo, pittore
144 146
160
Ripa Cesare, accademico e trattatista
123 126
199 200
201 203
204 205
222 226
227 231
235 241
242 330
374
Sandrini Tommaso, quadraturista
109 110
256
Rocca
- Gaetano, prevosto
199
- Giovanni incisore
162
Rocchetti Gabriele, cantore
62 76
Sanvitale Gianfrancesco, conte
282
Rodani Caterina, moglie di Girolamo
Casotti
223
Sapiti Pietro da Todi, priore generale
dei Servi di Maria
34 35
Rodolfo II, imperatore
178 365
Savi
Romagnoli Pietro, incisore
162
- Giovanni, pittore
120
Romani Giuseppe, pittore
211
- Ventidio, cantore
Roncalli Cristoforo detto il
Pomarancio, pittore
116
58 59 61
62 75 76
Roselli
- Cosimo, pittore
48
- Matteo, pittore
48
Rubini Ercole, cronista
198 199
200 201
202 204
205 279
280 283
Ruffini Flaminio, mecenate e
committente artistico
199 200
221 226
117
Ruggeri
- Bonifacio, cavaliere e conte
207
- Brami Camilla, nobile
207 208
209 211
218
- Costantino, scultore
48
Sabbioni Giacomo, notaio
95
Sacchi Andrea da Ostia, cantore
62 76
Sacchis (de’) Giovanni Antonio detto
il Pordenone, pittore
118
Savoia (di)
- Isabella, principessa di Modena e
Reggio Emilia
256 280
286 287
299 391
- Maurizio, cardinale
254
- Vittorio Emanuele II, re di Sardegna
416
Sbaigher Emanuele, detto il
Todeschino, pittore
134
Scapinelli Carlotta, contessa
421
Scarsella Ippolito detto lo Scarsellino,
pittore
119 144
229 257
Scaruffi
- Gian Battista, figlio di Stefano
208
- Giulio, canonico
209
- Stefano, collezionista
186 210
211 231
Schedoni Bartolomeo, pittore
119
Schenoni Ippolito, maestro di cappella 59 61 62
63 75
Schiaminossi Raffaello, pittore
138
Scroffa Antonio, nobile
267
Sessi Orazio, conte
208
439
Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi 23 24 48
di Maria, santi (Bonfiglio, Bonagiunta,
Manetto, Uguccione, Amadio,
Sostegno e Alessio)
Sforza Ludovico detto il Moro
294
Sigismondo III Vasa, sovrano della
confederazione polacco-lituana e re
di Svezia
286 338
339
Signoretti
- Aurelio, maestro di cappella
54 75
- Marcello, medico
209
Sigonio Carlo, storico
108
Silva Giovan Battista, filosofo
194 208
Simonelli Angelo da Rubiera, maestro
di cappella
56 58 69
75
Sirleto Guglielmo, cardinale e
bibliotecario vaticano
108
Socche Beniamino, vescovo di Reggio
Emilia
336
Sorri Pietro, pittore
116
Spaccini Giambattista, cronista
274 275
277 279
280 285
289 299
328 341
Spada Leonello, pittore
Squadroni Francesco, pittore
107 108
110 124
135 205
210 211
218 232
256
160
Succi Giacomo, pittore
115
Svampa Domenico, arcivescovo di
Bologna e legato pontificio
333
Tagliavini Giulia, custode della Sacra
Immagine
36 170
327
Talami Orazio, pittore
161 192
Tamo Angelo, stampatore
359 360
Tiarini Alessandro, pittore
107 108
118 125
134 186
200 205
211 227
Tirelli Claudio, organista
68 70 79
Torelli
- Francesco, conte di Montechiarugolo 299
- Guido, signore di Montecchio
440
92
Toschi
- Domenico, avvocato
109 116
139 252
- Giovan Battista, vescovo di Narni
135
Triva Antonio Domenico, pittore
118
Trivulzio Gian Giacomo, politico e
militare
129
Trotti Giovan Battista detto il
Malosso, pittore-architetto ducale,
122 277
Turco Alfonso, conte
398
Valesio Giovanni Luigi incisore
160 258
Vallisneri Carlo, conte
172
Vasari Giorgio, pittore, architetto e
storico dell’arte
111
Vasconi Alessandro, falegname
218
Vecchi De Giovanni da Borgo San
Sepolcro, pittore,
131
Vecellio Tiziano detto il Tizianello,
pittore
148 149
Vellani Pellegrino, notaio
291 342
368
Vigarani
- Gaspare, architetto
252 255
256
- Giovanni, architetto
257
Vincenti Onofrio, cantore
56 75
Vincenzi Carlo, stampatore
166
Viotti Anteo, stampatore
306 307
360
Vitali Giovanni Girolamo, maestro di
cappella
59 65 75
Wierix Antonius, incisore e
stampatore
159
Zanelletti Prospero, vicario generale
della Curia vescovile
171
Zaniboni Francesco, maestro di
cappella
59 75
Zanotti Masini Francesco, medico
204
Zoboli
- Angelo Maria, rettore di San Zenone 332
(RE)
- Giacomo, pittore
131
Zuccari Federico, pittore
131 132
Zucchi Giacinto, cantore
64 77
BIBLIOGRAFIA
Manoscritti
A. Del Re, s. d. (XVII sec.) Dell’Antichità Tiburtine, I, cap. I e II, la Fondazione di Tivoli, s.d., Biblioteca
Apostolica Vaticana, coll. 4814-4815
Cavazzoni 1603
F. Cavazzoni, Pitture et sculture et altre cose notabili che sono in Bologna e dove si trovano..., 1603, Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, ms. B 1343; pubblicato in Francesco Cavazzoni, Scritti
d’arte, a cura di M. Pigozzi, Bologna 1999, pp. 12-83
Campione 1607
Campione del convento della Miracolosa Madonna de’Servi di Reggio cominciato nel 1607, AVRe
Rubini 1613a
Historia della città di Reggio de’suoi tempi (1584-1614), BMRe, Mss. Turri, C 123
Rubini 1613b
E. Rubini, La historia della città di Reggio descritta dal sig. Ercole Rubini reggiano, copia di P. Fontanesi,
BMRe, Mss. Regg., F 366
Isachi post 1630
A. Isachi, Reggio preservato dalla peste over racconto delle provisioni spirituali e temporali fatte in detta
città gli anni pestilenti 1630-1631-1632 et degli accidenti et gratie particolari ricevute dalla Beata Vergine
Madri d’Iddio miracolosa nella sua Santa Imagine, ms. 1630-1632, copia di F. Franchi, BMRe, Mss. Regg,
D 52 (dell’opera di Isachi uscì a stampa solo il sommario: vd. Festanti 1974, p. 272, n° 32)
Fontanesi 1817
P. Fontanesi, Memorie di professori di musica reggiani, 1801-1817 ca., BMRe, Mss. Regg., E 24/2
Opere a stampa
Cartari 1556
V. Cartari, Le imagini con la spositione de i dei de gli antichi, Venezia 1556
Cartari 1571
V. Cartari, Le imagini de i dei de gli antichi, Venezia 1571
Borromeo 1577
C. Borromeo, Instructionum fabricae, et supellectilis ecclesiasticae libri 2, Mediolani 1577
Inventioni 1579
Inventioni di Gio. Battista Isachi da Reggio, nelle quali si manifestano vari secreti et utili avvisi a persone
di guerra e per i tempi di piacere, Parma 1579
Spaccini 1588-1636
G. B. Spaccini, Cronaca di Modena, 1588-1636, 6 voll., a cura di Albano Biondi, Rolando Bussi e Carlo
Giovannini, (Materiali per la storia di Modena medievale e moderna, X), Modena 1993-2008 (senza
indici analitici) [I (1588-1602), a cura di A. Biondi, R. Bussi, 1993; II (1603-1611), a cura di R. Bussi,
C. Giovannini, 1999; III (1612-1616), a cura di R. Bussi, C. Giovannini, 2002; IV (1617-1620), a cura di
R. Bussi, C. Giovannini, 2002; V (1621-1629), a cura di R. Bussi, C. Giovannini, 2004; VI (1630-1636),
a cura di R. Bussi, C. Giovannini, 2008]. La prima edizione della Cronaca, pubblicata solo fino al 1622,
è G. B. Spaccini, Cronaca di Modena, 1588-1636, [in realtà 1588-1622], 3 voll., a cura di G. Bertoni, T.
Sandonnini, P. E. Vicini, (Monumenti di storia patria delle provincie modenesi. Serie delle cronache,
16-19), Parma 1911-1936 (con indici analitici) [I (1588-1599), a cura di G. Bertoni, T. Sandonnini, P. E.
Vicini, 1911; II (1600-1602), a cura di P. E. Vicini, 1917; III (1603-1622), a cura di P. E. Vicini, 1936]
441
Garzoni 1594
M. Garzoni, Successo dell’immagine dela Beatissima Madonna dei Miracoli di Lucca. Et altre rime spirituali, Lucca 1594
Isachi 1597
A. Isachi, Relatione della miracolosa Madonna di Reggio, parte prima. Scritta in lettere a diversi…, Reggio
1597.
Miari, Vellani 1597
G. Miari, P. Vellani, Sommario delli miracoli, et delle gratie riceuute per intercessione della gloriosissima
Vergine Maria, all’imagine sua miracolosa nella città di Reggio. Parte prima, Reggio 1597 (rist. anastatica
in Iotti 1999, pp. 199-278)
Miari, Vellani 1598
G. Miari, P. Vellani, Sommario delle gratie, e miracoli ricevute per intercessione della gloriosissima Vergine Maria, all’imagine sua miracolosa nella città di Reggio. Parte seconda, Reggio 1598 (rist. anastatica
in Iotti 1999, pp. 279-347)
Isachi 1600
A. Isachi, Breve narratione dell’Origine et Miracoli della Madonna di Reggio, Reggio Emilia 1600
Clemente Papa Ottavo 1602
Clemente Papa Ottavo alli Servi di Maria che portano l’habito della Compagnia, eretta all’Altare della
Madonna di Reggio, nella Chiesa dei Servi..., Bologna 1602
Ripa 1603
C. Ripa, Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall’antichità et di propria inventione,
Roma 1603 (testo stabilito da P. Procaccini, Torino 2012)
Paciani 1607
F. Paciani, Dell’arte di governare bene i popoli, et di fare che il Principe in un medesimo tempo sia temuto
e amato, di Fulvio Paciani conte, cavaliero e dottore modenese, opera… dedicata al Serenissimo Signore
Cosimo de’Medici, Siena 1607
Del Re 1611
A. Del Re, Dell’Antichità tiburtine capitolo V diviso in due parti dal dottore Antonio Del Re tiburtino,
Roma 1611
Cartari 1615
V. Cartari, Le vere e nove imagini de gli dei delli antichi di Vincenzo Cartari Reggiano ridotte da capo a
piedi in questa novissima impressione alle loro reali, & non piu per l’adietro osservate simiglianze... da Lorenzo Pignoria Padovano aggiontevi le annotationi... con le allegorie sopra le imagini di Cesare Malfatti...
et un catalogo del medesimo di cento piu famosi dei della gentilita..., Padova 1615
Giani 1618-1622
A. Giani, Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum b. Mariæ, a suæ institutionis exordio centuriæ quatuor, Florentiæ, ex typographia Cosmi Iuntæ, 1618-1622, 2 voll. (ed. Garbi 1719-1725)
Ballarini 1619
F. Ballarini, Compendio delle croniche della città di Como, Como 1619
Isachi 1619
A. Isachi, Relatione intorno l’Origine, solennità, Traslatione, et Miracoli della Madonna di Reggio,
Reggio Emilia 1619
Maccio 1619
P. Maccio, Damon Virgiliocento in translationem B. Mariae Virginis Rhegij Lepidi. Paulus Maccius infarciebat, et Illustriss.is Bonon.is Reipublicae Senatoribus dono dabat, Bononiae 1619
Rime 1619
Rime fatte in honore della solennissima traslatione della Madonna delli Servi di Reggio. Ad istanza delli
devoti & humili servi di essa Maria Vergine, Parma 1619
442
Cilli 1624
Alessandro Cilli, Historia delle sollevationi notabili seguite in Pollonia gli anni del Signore 1606, 1607,
1608, Pistoia 1624
Tagliavini 1624
M. Tagliavini, Compendioso racconto, dal quale s’intende, quali persone hebbero cura della miracolosa
imagine della Madona di Reggio; qual fosse il suo principio; e quali fossero le sue prime gratie, & miracoli,
Reggio Emilia 1624
Merula 1627
P. Merula, Santuario di Cremona, nel quale si contengono non solo le vite dè santi di tutte le chiese, e
di quelli, i cui corpi in alcune di esse si riposano, mà anche le reliquie, e cose notabili di ciascuna di esse.
Nuouamente dato in luce dal R.D. Pellegrino Merula, Cremona 1627
Alberti 1642
G. B. Alberti, Dell’apparitione della Madonna santissima di misericordia di Savona e delle miracolose sue
imagini in Italia, libri quattro, Genova 1642
Franchi 1642
G. B. Franchi, Breve racconto de’fuochi d’allegrezza fatti dalla città di Reggio per la promotione al cardinalato dell’eminentissimo e reverendissimo signor Prencipe Rinaldo d’Este, Reggio Emilia 1642
Gabbi 1645
G. Gabbi, Racconto de’Santi primi vescovi di Reggio et altrj dell’istessa città, Parma 1645
Cartari 1647
V. Cartari, Imagini delli dei degl’antichi ridotte da capo à piedi […] da Lorenzo Pignoria padoano aggiontevi le Annotationi […], Venezia 1647
Ferreri 1648
D. Ferreri, Il Curioso discreto. Tessitura di vari discorsi, scolastici, istorici, e morali. Dif. Domenico Ferreri
seruita libri cinque, Cremona 1648
Masini 1650
A. Masini, Bologna perlustrata, in cui si fa mentione ogni giorno in perpetuo delle fontioni sacre, e profane
di tutto l’anno. Delle chiese, e loro feste, indulgenze, reliquie, corpi santi, Bologna 1650
Gumppenberg 1657
W. Gumppenberg, Atlas Marianus siue De imaginibus deiparae per orbem christianum miraculosis auctore Guilielmo Gumppenberg e Societate Iesu, Jngolstadii 1657
Gamberti 1659
D. Gamberti, L’idea di un prencipe et heroe christiano in Francesco I d’Este di Modena e Reggio duca
VIII, Modena 1659
Martii 1665
F. Martii, Historia ampliata di Tivoli, Roma 1665
Masini 1666
A. Masini, Bologna perlustrata. Terza impressione notabilmente accresciuta in cui si fa mentione ogni
giorno in perpetuo delle fontioni sacre, e profane di tutto l’anno, Bologna 1666
Veridico racconto 1666
Veridico racconto dell’Origine, Progressi, et Miracoli della Madonna di Reggio, con la descrittione d’alcune
solennità e del Tempio, dichiarandosi le di lui pitture e sculture et nominandosi gl’Autori di quelle, Modena 1666 (rist. anastatica Reggio Emilia 1999)
Gumppenberg 1672
W. Gumppenberg, Atlas marianus quo sanctae Dei genitricis Mariae imaginum miraculosarum origines duodecim historiarum centuriis explicantur. Auctore Guilielmo Gumppenberg, e Societate Iesu, Monachii 1672
Buonvicino 1673
P. Buonvicino, Relatione storica della B. V. della Ghiara, Reggio Emilia 1673
443
Alemanno Laurenzi 1674
A. Laurenzi da Bologna, Epistola sacra nella solenne coronattione della miracolosa imagine di Maria
Vergine, Bologna 1674
Benamati 1674
G. B. Benamati, Istoria della città di Guastalla, Parma 1674 (rist. anastatica Bologna 1967)
Buonvicino 1674
P. Buonvicino, Breve ristretto di gratie, e miracoli della Madonna di Reggio, Reggio Emilia s. a. [1674]
Il Trionfo 1674
Il Trionfo di Maria Vergine. Machina in guisa di Carro Trionfale, Bologna 1674
Le Muse Oranti 1674
Le Muse Oranti nel Trionfo della Beatissima Vergine, rappresentato sul Carro Trionfale dell’Archiconfraternità detta della Visitazione presso Sant’Agostino di Reggio, Bologna 1674
Marino 1674
G. B. Marino, La Galleria del Cavalier Marino. Distinta in Pittura e Scultura, Venezia 1674
Certani 1675
G. Certani, Maria Vergine Coronata. Descrizione, e dichiarazione della divota solennità fatta in Reggio lì
13 Maggio 1674, Reggio Emilia 1675 (rist. anastatica Sala Bolognese 1974)
Malvasia 1686
C. C. Malvasia, Le pitture di Bologna, Bologna 1686 (rist. anastatica Bologna 1969)
Moresini 1692
A. Moresini, Origine delle chiese dedicate a Maria Vergine Gran Madre di Dio, & riuerite dalle quattro
parti del mondo, cioè Asia, Africa, Europa e America, oue sono descritte le principali deuotioni: & d’alcune
cose notabili operate da Dio Sig. Nostro in gratia di Lei e a favore de’suoi devoti. E nel fine l’origine delle
chiese dedicate a diuersi santi nella citta di Venetia, & nelle sue isole addiacenti. Raccolte dal R. P. Alessandro Moresini Minor Osseruante di San Francesco, teol. padre della Prouincia di S. Antonio, Parma, 1692
Disegni di vari altari 1713
Disegni di vari altari e cappelle nelle Chiese di Roma con le loro facciate fianchi piante e misure de più
celebri architetti, [Roma 1713]
Garbi 1719-1725
L. M. Garbi, Annalium sacri Ordinis fratrum Servorum b. Mariæ Virginis auctore f. Archangelo Gianio
Florentino ejusdem instituti in Florentina universitate sac. theol. magistro, Lucæ 1719-1725, 3 voll.
Biancolini 1749-1771
G. B. G. Biancolini, Notizie storiche delle chiese di Verona raccolte da Giambatista Biancolini. Libro
primo [-ottavo ed ultimo], Verona 1749-1771, 9 voll.
Zanetti 1771
A. M. Zanetti, Della pittura veneziana e delle opere pubbliche de’veneziani maestri libri V, Venezia 1771
Tiraboschi 1781
G. Tiraboschi, Biblioteca Modenese, I, Modena 1781
Tiraboschi 1783a
G. Tiraboschi, Biblioteca Modenese, III, Modena 1783
Tiraboschi 1783b
G. Tiraboschi, Biblioteca Modenese, IV, Modena 1783
Tiraboschi 1786
G. Tiraboschi, Biblioteca Modenese, VI, Modena 1786
Orsini 1790
B. Orsini, Descrizione delle pitture, sculture, architetture e altre cose rare della città di Ascoli, Perugia 1790
444
Tiraboschi 1794
G. Tiraboschi, Memorie Storiche Modenesi col Codice Diplomatico, IV, Modena 1794
Istoria della miracolosa Immagine 1802
Istoria della miracolosa Immagine di Maria Santissima che sotto il titolo dell’Adorazione si venera nella
chiesa dell’insigne Prepositura di Fivizzano di cui è la Patrona principale, Parma 1802 [consultabile on
line full text: http://books.google.it/]
Ticozzi 1817
S. Ticozzi, Vite dei pittori Vecelli di Cadore libri quattro di Stefano Ticozzi, Milano 1817
Litta 1819
P. Litta, Famiglie celebri italiane, VII, fasc. 86, Pico della Mirandola, Milano 1819
Romani 1829-1830
G. Romani, Memorie storico-ecclesiastiche di Casalmaggiore dell’abate Giovanni Romani. Volume primo
[-terzo], Casalmaggiore 1829-1830
Cantalamessa Carboni 1830
G. Cantalamessa Carboni, Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di Ascoli nel Piceno, Ascoli
Piceno 1830
Balicki 1831
X. W. Balicki, Miasto Tarnów: pod wzgledem historycznym, statystycznym, topograficznym i naukowym
[La città di Tarnów: suoi aspetti storici, statistici, topografici e scientifici], Tarnów 1831 [consultabile
on line]
Pitture di Bartolomeo Cesi 1833-1834
Pitture di Bartolomeo Cesi esistenti nella cappella di S. Maria Nunziata detta de’Bulgari in Bologna disegnate e pubblicate per la prima volta da Gaetano Canuti bolognese dedicata agli amici delle Belle Arti,
Bologna 1833-1834
Cicogna 1834
E. A. Cicogna, Delle Iscrizioni Veneziane, IV, Venezia 1834
Antoldi 1835
F. Antoldi, Guida pel forestiere che brama di conoscere le opere più pregevoli di belle arti nella città di
Mantova, Mantova 1835
Pezzana 1837-1859
A. Pezzana, Storia della città di Parma, 5 voll., Parma 1837-1859: I (1346-1400), 1837; II (1401-1449),
1842; III (1449-1476), 1847; IV (1477-1483), 1852; V (1484-1500), 1859; (rist. anastatica in Forni,
Bologna 1971)
Malvasia 1841
C. C. Malvasia, Felsina Pittrice. Vite de’Pittori Bolognesi, Bologna [1678] 1841
Zanella 1843
A. Zanella, Atlante mariano ossia origine delle immagini miracolose della B.V. Maria venerate in tutte
le parti del mondo / redatto dal padre gesuita Guglielmo Gumppenberg, pubblicato per cura dell’editore
Giambattista Maggia, recato in italiano ed aggiuntevi le ultime immagini prodigiose fino al secolo XIX da
Agostino Zanella, [traduzione italiana di Gumppenberg 1672, con diverse integrazioni e con l’aggiunta
delle nuove Madonne miracolose sorte dopo di allora; 12 voll. (22 tomi), Verona 1839-1847], I, Europa,
t. VI, Italia: Parma, Modena, Massa e Carrara, Lucca, Toscana, Verona 1843
Baruffaldi 1844
G. Baruffaldi, Vite de’pittori e scultori ferraresi scritte dall’arciprete Girolamo Baruffaldi con annotazioni,
I, Ferrara 1844
Baruffaldi 1846
G. Baruffaldi, Vite de’pittori e scultori ferraresi scritte dall’arciprete Girolamo Baruffaldi con annotazioni,
II, Ferrara 1846
445
Valle 1850
G. M. Valle, Notizie storiche intorno al Santuario di S. Maria dell’Olmo a Montecchio di Reggio, Modena
1850
Cicogna 1853
E. A. Cicogna, Delle Iscrizioni Veneziane, VI/2, Venezia 1853
Allodi 1856
G. M. Allodi, Serie cronologica dei vescovi di Parma, Parma 1856
Ronchini 1863
A. Ronchini, La Steccata di Parma. Memorie storico-artistiche, “Atti e memorie delle Deputazioni di
storia patria per le province modenesi e parmensi”, I, 1863, pp. 169-215
Campori 1870
G. Campori, Raccolta di cataloghi ed inventarii inediti di quadri, statue, disegni, bronzi, dorerie, smalti,
medaglie, avori, ecc. dal secolo XV al secolo XIX, Modena 1870 (rist. anastatica Bologna 1975)
Campori 1871
G. Campori, Memorie storiche di Marco Pio di Savoja Signore di Sassuolo, Modena 1871
Guida di Urbino 1875
Guida di Urbino compilata da Pompeo Gherardi, Urbino 1875
Papotti 1876
F. I. Papotti, Annali o Memorie storiche della Mirandola raccolte da P. Francesco Ignazio Papotti con note
critico illustrative, I, Dal 1500 al 1673, Mirandola 1876
Ronchini 1881
A. Ronchini, Il Cav. Malosso in Parma, “Atti e memorie delle Deputazioni di storia patria dell’Emilia”,
nuova serie, 6 (1881), pp. 141-156
Bertolotti 1882
A. Bertolotti, Artisti modenesi, parmensi e della Lunigiana in Roma nei secoli XV, XVI e XVII. Ricerche
e studi negli archivi romani, Modena 1882
Venturi 1882
A. Venturi, La Regia Galleria Estense, Modena 1882 (rist. anastatica Modena 1989)
Cottafavi 1885
C. Cottafavi, San Martino in Rio. Ricerche storiche, Reggio Emilia 1885 (rist. anastatica Bologna 2000)
Rozzi 1885
T. Rozzi, In onore di M. V. dell’Olmo, quale si venera in Montecchio, Correggio 1885
Burckhardt 1887
J. Burckhardt, L’allegoria nelle arti (1887), in Arte e storia: lezioni 1844-87, Torino 1990
Gandini 1887
L. Gandini, Ars textrina, Roma 1887
Campanini 1888
N. Campanini, Ars Siricea Regij. Vicende dell’arte della seta in Reggio Emilia dal secolo XVI al secolo
XIX, Reggio Emilia 1888
Linati 1889
A. Linati, Parma e la Vergine. Ricerche storiche, Parma 1889
Casa 1895
E. Casa, La peste bubbonica in Parma nell’anno 1630, “Archivio storico per le province parmensi”, 4,
1895, pp. 55-146 [ripubblicato a se stante: Parma 1898]
Cottafavi 1895
E. Cottafavi, La B. V. della Ghiara: cenni storici sulla origine e progressi del suo culto, Reggio Emilia 1895
446
Baldi 1896
A. Baldi, L’arte nel tempio della B. V. della Ghiara in Reggio Emilia, Reggio Emilia 1896
Le feste 1896
Le feste del secolo XVII narrate da un contemporaneo, “Corriere Reggiano”, 29-30 aprile 1896
Per il terzo centenario 1896
Per il terzo centenario dell’apparizione della miracolosa Immagine della Madonna di Reggio in Fivizzano
– Discorso detto da sua eccellenza reverendissima mons. Alfonso M. Mastrangelo vescovo di Pontremoli
etc., Firenze 1896
Fano 1908
C. Fano, La peste bubbonica a Reggio Emilia negli anni 1630-1631, Bologna 1908
Barilli 1922-1923
A. Barilli, Maura Lucenia Farnese, “Archivio Storico per le Province Parmensi”, Nuova serie, XXII bis,
1922, prima parte, pp. 161-199; XXIII, 1923, seconda parte, pp. 121-168
Il tempio 1922
Il tempio della B. V. della Ghiara in Reggio dell’Emilia, Reggio Emilia 1922
Saccani 1922a
G. Saccani, La B.V. della Ghiara nell’arte del bulino, in Il tempio 1922, pp. 56-60
Saccani 1922b
G. Saccani, Storia della costruzione del Tempio, in Il tempio 1922, pp. 12-17
Siliprandi 1922
O. Siliprandi, L’architettura del Tempio, in Il tempio 1922, pp. 22-25
Testi 1922
L. Testi, Santa Maria della Steccata in Parma, Firenze 1922
Bloch 1924
M. Bloch, Les Rois thaumaturges. Étude sur le caractère surnaturel attribué à la puissance royale particulièrement en France et en Angleterre, Paris 1924
Balletti 1925
A. Balletti, Storia di Reggio nell’Emilia, Reggio Emilia 1925 (rist. anastatiche Roma 1968 e 1980)
Buta 1925
N. Buta, I ragguagli di Claudio Rangone, vescovo di Reggio Emilia e Nunzio Apostolico in Polonia, 15991605. Apuunti di storia rumena, “Diplomaticum Italicum”, I, (1925), pp. 259-377
Copertini 1926
G. Copertini, Capolavori sconosciuti nella Pinacoteca Stuard di Parma, Parma 1926
Pedrocchi 1927
N. Pedrocchi, Storia di Fanano, a cura di A. Sorbelli, Fanano 1927
Piccinini 1927
G. Piccinini, Feste e divertimenti popolareschi reggiani del ’600, “Strenna del Pio Istituto degli Artigianelli di Reggio Emilia”, 1927
Mercati 1929
A. Mercati, Reggio Emilia... a Roma, Reggio Emilia 1929
Spreti 1929-1932
V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi, riconosciute dal r. Governo d’Italia, compresi: città, comunità, mense vescovili, abazie, parrocchie ed enti nobili e titolati riconosciuti, Milano 1929-1932
Pelicelli 1936
N. Pelicelli, Storia della musica in Parma dal 1400 al 1860, Roma 1936
447
Schiavi 1940
A. Schiavi, La Diocesi di Parma. Indicatore ecclesiastico compilato dalla cancelleria vescovile (1 gennaio
1925). Vol. II. Studio storico, documentario, espositivo, riassuntivo, Parma 1940, pp. 428-429
La Madonna di Reggio 1946
La Madonna di Reggio, numero unico in occasione della esaltazione a santuario della chiesa prepositurale
di Fivizzano, supplemento al n. 32 del “Corriere Apuano”, 11 agosto 1946
Mercati 1951a
A. Mercati, Per la storia del culto della B. V. della Ghiara, in Saggi di storia e letteratura, Roma, I, 1951,
pp. 369-372
Mercati 1951b
A. Mercati, Reggio Emilia... a Roma, in Saggi di storia e letteratura, Roma, I, 1951, pp. 229-239
Bentivoglio 1954
A. Bentivoglio, Specimen lexici artis textrinae veteris, Modena 1954
Drei 1954
G. Drei, I Farnese: grandezza e decadenza di una dinastia italiana, a cura di G. Allegri Tassoni; prefazione
di R. Andreotti, Roma 1954 (riedizione a cura di M. Galli, Parma 2009)
Lindner 1954
C. Lindner, La Madonna della Ghiara, Reggio Emilia 1954 (rist. anastatica Reggio Emilia 2004)
Solenne funzione 1954
Solenne funzione al Tempio della Ghiara proclamato ufficialmente Basilica minore, “L’Avvenire d’Italia”,
16 novembre 1954
Ghidiglia Quintavalle 1957
A. Ghidiglia Quintavalle, Jacopo Palma il Giovane nel modenese e nel reggiano, “Arte veneta”, 1957,
pp. 129-142
Roncaglia 1957
G. Roncaglia, La cappella musicale del Duomo di Modena, Firenze 1957
Maestri della pittura 1959
Maestri della pittura del Seicento emiliano, catalogo della mostra, Bologna 1959
Coffin 1960
D. R. Coffin, The Villa d’Este at Tivoli, Princeton 1960
Quazza 1960a
R. Quazza, Alfonso II d’Este, duca di Ferrara, in Dizionario Biografico degli Italiani, II, Roma 1960
Quazza 1960b
R. Quazza, Alfonso III d’Este, duca di Modena, in Dizionario Biografico degli Italiani, II, Roma 1960
La Pinacoteca Stuard 1961
La Pinacoteca Stuard di Parma. Catalogo compilato a cura della Congregazione di S. Filippo Neri, Milano 1961
Prodi 1962
P. Prodi, Ricerche sulla teorica delle arti figurative nella riforma cattolica, Roma 1962, ripubblicato in P.
Prodi, Arte e pietà nella Chiesa tridentina, Bologna 2014, pp. 53-189
Rill 1964
G. Rill, Barbara d’Asburgo, duchessa di Ferrara, in Dizionario Biografico degli Italiani, VI, Roma 1964
Borri 1965
F. Borri, La chiesa di S. Benedetto, “Aurea Parma”, 1965, pp. 171-174
Le meraviglie dell’arte 1965
Le meraviglie dell’arte ovvero le vite degli illustri pittori veneti e dello stato descritte da Carlo Ridolfi, a
cura di D. Freiherrn von Hadeln, 2 voll. (rist. anastatica Roma 1965)
448
Mantova 1965
Mantova. Le Arti, III, Dalla metà del secolo XVI ai nostri giorni, testo di E. Marani e C. Perina con
prefazione di E. Arslan, Mantova 1965
Perina 1965
C. Perina, Pittura, in Mantova 1965
Quilici 1965
B. Quilici, Il vescovo Ardingo e la Chiesa di Firenze nel quarto e quinto decennio del secolo XIII, Roma 1965
De’Medici Bagnoli 1966
A. De’Medici Bagnoli, I Motivi tessili dal ‘500 all’‘800 nell’arte della seta reggiana in L’Arte e l’industria
della seta a Reggio Emilia, dal sec. 16. al sec. 19. Atti e memorie del convegno di studio, Reggio Emilia 1966
Ghidiglia Quintavalle 1966
A. Ghidiglia Quintavalle, San Pietro in Modena, Modena 1966
Marseglia 1966
E. Marseglia, The architecture of Santa Maria della Steccata in Parma, (Ph.D, The Johns Hopkins University, Baltimore, 1966), University Microfilms Inc., Michigan 1966
Nironi 1966
V. Nironi, Lineamenti urbanistici della città di Reggio Emilia all’inizio del Secolo XIV, in Reggio ai tempi
di Dante: atti e memorie del Convegno di studi per il 7. centenario della nascita di Dante: Reggio Emilia,
16-17 ottobre 1965, Modena 1966
Pandiani 1966
E. Pandiani, La miracolosa apparizione. Storia della prodigiosa Immagine della Beata Vergine dell’Adorazione, Fivizzano 1966
Levi Pisetzky 1967
R. Levi Pisetzky, Storia del costume in Italia, II, Roma 1967
L’organo di S. Maria dei Servi in Bologna 1967
L’organo di S. Maria dei Servi in Bologna nella tradizione musicale dell’Ordine, Bologna 1967
Adorni 1968
B. Adorni, Antonio da Sangallo il giovane e la cupola della Steccata, “Quaderni dell’Istituto di Storia
dell’Architettura di Roma”, dicembre 1968, pp. 95-100
Merzi 1968
Q. Merzi, Brevi note storiche intorno alle famiglie religiose in Guastalla fino al 1810, in Guastalla. Atti e
memorie del Convegno di Studi Storici della città di Guastalla, Modena 1968
Riccomini 1969
E. Riccomini, Il Seicento ferrarese, Milano 1969
Artioli, Monducci 1970
N. Artioli, E. Monducci, Gli affreschi della Ghiara in Reggio Emilia, Milano 1970
Badini 1970
G. Badini, L’archivio del Tempio della B. V. della Ghiara, “Bollettino storico reggiano”, 9, 1970, pp. 1-14
Dias 1970
O. Dias, I registri dei priori generali o.s.m. dal 1285 al 1625, Archiva Ordinis Servorum, subsidia 3,
Archivum generale Ordinis Servorum, 1970
Monducci 1970
E. Monducci, Documenti, in Artioli, Monducci 1970, pp. 161-196
Branchesi 1971
P. M. Branchesi, Lo “stato dei conventi” della provincia di Romagna dei Servi di Maria nell’anno 1650,
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449
Malvasia 1971
C. C. Malvasia, Felsina Pittrice. Vite dei pittori bolognesi, a cura di M. Brascaglia, Bologna 1971
Dal Pino 1972
F. A. Dal Pino, I frati Servi di s. Maria dalle origini all’approvazione (1233 ca.-1304). I. Storiografia-FontiStoria. II. Documentazione, Louvain 1972
Del Re 1972
N. Del Re, Monsignor Governatore di Roma, Roma 1972
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Dizionario Biografico degli Italiani, II, Roma 1972
Fabbrici 1972
G. Fabbrici, Cenni storici su chiese, conventi ed oratori di Novellara, Novellara 1972
Forconi 1972-1980
U. Forconi, Chiese e conventi dell’Ordine dei Servi di Maria, “Quaderni di notizie”, 1-31, Viareggio
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L. Amorth, Il palazzo ducale di Rivalta. Note storiche, in Residenze estensi, a cura di L. Amorth, G.
Boccolari, C. Roli Guidetti, Modena 1973, pp. 69-78
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G. Casali, La cappella musicale della cattedrale di Reggio Emilia all’epoca di Aurelio Signoretti (15671631), “Rivista italiana di musicologia”, a. VIII, 1973, pp. 181-224
Artioli, Monducci 1974
N. Artioli, E. Monducci, Ori, argenti e bronzi, in Un santuario e una città 1974, pp. 159-176
Badini 1974
G. Badini, Dai documenti dell’Archivio di Stato: l’anno del miracolo, in Un Santuario e una città 1974,
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Bellocchi 1974
L. Bellocchi, Monete, medaglie e placchette, in Un santuario e una città 1974, pp. 177-186
Berti, Pirondini 1974
G. Berti, M. Pirondini, I quadri dei miracoli, in Un santuario e una città 1974, pp. 137-158
Casali 1974
G. Casali, La cappella musicale dal 1619 al 1637, in Un santuario e una città 1974, pp. 123-135
Catellani 1974
T. Catellani, I tessuti, in Un santuario e una città 1974, pp. 89-102
S. Davoli 1974
S. Davoli, L’incoronazione della «santissima immagine» nel 1674, in Un santuario e una città 1974,
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Z. Davoli 1974
Z. Davoli, La madonna della Ghiara in tre secoli di storia dell’incisione, in Un santuario e una città 1974,
pp. 47-75
Devoti 1974
D. Devoti, L’arte del tessuto in Europa, Milano 1974
Festanti 1974
M. Festanti, Bibliografia, in Un santuario e una città, Reggio Emilia 1974, pp. 263-300
450
Garuti 1974
A. Garuti, Sulla diffusione del culto della B. V. della Ghiara nel Modenese, in Un santuario e una città
1974, pp. 203-209
Marseglia 1974
E. Marseglia, Leonardo e Santa Maria della Steccata, “Archivio storico per le province parmensi”, serie
IV, XXIV, 1974 [ma 1975], pp. 237-240
Paolo VI 1974
Discorso del Papa Paolo VI al Capitolo generale O.S.M., in Acta Ordinis Servorum B.M. Virginis a. LIX,
XXXV, fasc. 172, Atti del Capitolo generale dei Servi di Maria (Roma, 15 settembre-14 ottobre 1974),
I. Cronaca e Atti, Roma, Curia Generalizia O.S.M., 1976, pp. 546-553
Rombaldi 1974
O. Rombaldi, Nascita e significato di una fiera, in Un santuario e una città 1974, pp. 77-87
Un Santuario e una città 1974
Un Santuario e una città, catalogo della mostra (Reggio Emilia, 7-29 settembre 1974), Reggio Emilia 1974
Calessi 1975
G. P. Calessi, Ricerche sull’Accademia della Morte di Ferrara, “Quadrivium”, a. XVI, fasc. 2, 1975, pp. 5-91
Egger 1975
C. Egger, voce Canonici regolari della Congregazione del SS. Salvatore Lateranense, in Dizionario degli
Istituti di perfezione, diretto da G. Pelliccia e G. Rocca, Roma-Milano 1974-2003, II (1975), pp. 102-107
Ginzburg 1976
C. Ginzburg, Il formaggio e i vermi: il cosmo di un mugnaio del ‘500, Torino 1976
Forconi 1977
U.M. Forconi, Chiese e conventi dell’Ordine dei Servi di Maria, “Quaderni di notizie”, n° 20, Viareggio
(giugno 1977), pp. 380-389
Biondi, Prosperi 1978
A. Biondi, A. Prosperi, Il processo al medico Basilio Albrisio: Reggio 1559, BMRe, Contributi, 2, n. 4,
Reggio Emilia 1978
Chiese e Conventi 1978
Chiese e Conventi di Parma, a cura di F. da Mareto, Parma 1978
Davoli 1978
Z. Davoli, Le incisioni classiche reggiane, Reggio Emilia 1978
Giorgetti 1978
R. Giorgetti, Sette secoli d’arte organaria all’Annunziata, in La SS. Annunziata di Firenze. Studi e documenti sulla chiesa e il convento, Firenze 1978, pp. 149-258
Leitsch 1978
W. Leitsch, Die Bemühungen Zygmunts III von Polen um die Kardinalswürde für Claudio Rangone,
in “Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs”, 31 (1978), pp. 41-51
Libri di immagini 1978
Libri di immagini, disegni e incisioni di Giovanni Guerra (Modena 1544-Roma 1618), Modena 1978
Montecchi 1978
G. Montecchi, I conflitti tra le signorie. Reggio tra XIV e XV secolo, in Storia illustrata 1987
Nissman 1979
J. L. Nissman, Domenico Cresti (il Passignano), 1559-1638: a tuscan painter in Florence and Rome, s.l. 1979
Peyronel Rambaldi 1979
S. Peyronel Rambaldi, Speranze e crisi nel Cinquecento modenese: tensioni religiose e vita cittadina ai
tempi di Giovanni Morone, Milano 1979
451
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Mazza 1981
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Fortunati Pierantonio 1982
V. Fortunati Pietrantonio, L’immaginario degli artisti bolognesi tra maniera e controriforma: Prospero
Fontana (1512-1597), in Le arti a Bologna e in Emilia dal XVI al XVII secolo, a cura di A. Emiliani,
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V. Fumagalli, Il paesaggio dei morti. Luoghi d’incontro tra i morti e i vivi sulla terra nel Medioevo,
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Benassi 1983
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Monducci 1983
E. Monducci, La stampa dell’opera dell’Isachi del 1619 e le incisioni del Valesio. Documenti sulla stampa
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G. A. Rossi, Gli Inventari della Ghiara dei secoli XVI-XVII, in collaborazione con la Fabbriceria Laica
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U. Bellocchi (a cura di), San Martino in Rio. Vicende e protagonisti, Reggio Emilia 1984
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V. Benassi, O. J. Dias, F. M. Faustini, I Servi di Maria. Breve storia dell’Ordine, Roma 1984
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Cirillo, Godi 1984
G. Cirillo, G. Godi, Guida artistica del Parmense, Parma 1984
Culto dei santi 1984
Culto dei santi, istituzioni e classi sociali in età preindustriale, a cura di S. Boesch Gajano e L. Sebastiani,
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Monducci, Nironi 1984
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Prosperi 1984
A. Prosperi, Madonne di città e Madonne di campagna. Per un’inchiesta sulle dinamiche del sacro
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Rocca 1984
G. M. Rocca, Il primo miracolo della B.V. della Ghiara secondo le copie A e B dei processi canonici conservate all’Archivio di Stato di Reggio Emilia, “Bollettino Storico Reggiano”, n. 58, marzo 1984, pp. 143-178
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R. Roli, Dal naturalismo carraccesco al barocco moderato di fine Settecento, in La basilica di San Petronio,
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Accademia Nazionale Virgiliana 1985
Accademia Nazionale Virgiliana, Il Seicento nell’arte e nella cultura con riferimento a Mantova, Cinisello
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Badini, Serra 1985
G. Badini, L. Serra, Storia di Reggio, Reggio Emilia 1985
Benassati 1985
G. Benassati, Apparati pirotecnici a Reggio Emilia, in In forma di festa 1985, pp. 112-113, 118-119
Berzaghi 1985
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Davoli 1985
Z. Davoli, Stampe reggiane di apparati religiosi e civili dei secoli XVII e XVIII, in In forma di festa 1985
Il museo come programma 1985
Il museo come programma. Restauri del patrimonio artistico della città e della diocesi di Imola, catalogo
della mostra a cura di G. Agostini, C. Pedrini, Bologna 1985
In forma di festa 1985
In forma di festa. Apparatori, decoratori, scenografi, impresari in Reggio Emilia dal 1600 al 1857, catalogo
della mostra a cura di M. Pigozzi, Reggio Emilia 1985.
Lebreton, Fiorani 1985
M. M. Lebreton, L. Fiorani, Codices Vaticani Latini. Codices 11266-11326: Inventari di biblioteche religiose italiane alla fine del Cinquecento, Biblioteca Vaticana, 1985
Mason Rinaldi 1985
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Monducci, Pirondini 1985
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Pacciani 1985
R. Pacciani, Temi e strutture narrative dei festeggiamenti nuziali estensi a Modena nel Seicento, in Barocco
Romano. Il teatro, l’effimero, l’allegoria, a cura di M. Fagiolo, M. L. Madonna, Roma-Reggio Calabria
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Rossi 1985
G. A. Rossi, Gli inventari della Ghiara, II, Gli inventari del secolo XVII, Reggio Emilia 1985
Belvederi 1986
R. Belvederi, I vescovi postridentini nella diocesi di Ferrara e la pastorale borromaica, in San Carlo e il suo
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Fortunati 1986
V. Fortunati, Prospero Fontana, in Pittura bolognese del ‘500, a cura di V. Fortunati Pietrantonio,
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Frisoni 1986
F. Frisoni, Presenze bolognesi nel Seicento a Modena e Reggio, in L’Arte degli Estensi 1986, pp. 21-25
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Il Seicento Fiorentino 1986
Il Seicento Fiorentino. Arte a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III, catalogo della mostra, Firenze 1986
L’arte degli Estensi 1986
L’arte degli Estensi. La pittura del Seicento e Settecento a Modena e Reggio. Catalogo critico, catalogo
della mostra, Modena 1986
Lewansky 1986
R. C. Lewansky, Rapporti storici fra la Polonia, Modena e Reggio Emilia, “Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi”, serie XI, VIII, Modena 1986, pp. 137 ss.
Salsi 1986
C. Salsi, Note sugli incisori detti «i Valesio», “Rassegna di studi e notizie”, a. XIII, 1986, pp. 497-699
Benati 1987
D. Benati, La decorazione pittorica di S. Maria dei Bulgari, in L’Archiginnasio. Il Palazzo, l’Università, la
Biblioteca, a cura di G. Roversi, Bologna 1987, I, pp. 177-200
Bianchini, Bosi 1987
M. Bianchini, L. Bosi, Economia e società. Il Seicento e il Settecento, in Storia illustrata 1987, I, pp. 257-272
Biondi 1987a
A. Biondi, Il Rinascimento, in Storia illustrata 1987, I, pp. 161-176
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A. Biondi, L’età della Controriforma, in Storia illustrata 1987, I, pp. 225-240
Golinelli 1987
P. Golinelli, Culti, devozioni e società, in Storia illustrata 1987, IV, pp. 993-1008 (ried. in Città e culto dei
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Gori 1987
V. Gori, Lauda, Ars nova, Cappella musicale all’Annunziata, in Tesori d’arte dell’Annunziata di Firenze,
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La Pinacoteca Civica 1987
La Pinacoteca Civica di Cento, catalogo generale a cura G. Agostini, Cento 1987
Lelio Orsi 1987
Lelio Orsi, a cura di E. Monducci, M. Pirondini, Cinisello Balsamo 1987
Martinelli Braglia 1987
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Niccoli 1987
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Storia illustrata di Reggio Emilia, a cura di M. Festanti e G. Gherpelli, Milano-San Marino 1987
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Arte a Mirandola e nella Bassa Modenese, a cura di G. Manni, Mirandola 1988
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B. Bertazzoni, G. A. Rossi, Nuovi documenti sull’altare nel Tempio della Beata Vergine della Ghiara,
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B. Bertazzoni, G. A. Rossi, Il terzo centenario del primo miracolo della Beata Vergine della Ghiara 1896,
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M. Mussini, La mandorla a sei facce. Comune e Ordini mendicanti, piazza, mura e palatium a Reggio
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C. Conforti, Testimonianze letterarie e disegni inediti sulle residenze estensi a Roma fra il XVI e il XVII
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Rombaldi 1989
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C. Someda de Marco, Guida al Duomo di Udine, Udine 1989 (III edizione)
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Davoli 1990
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Garuti 1990
A. Garuti, Targhe devozionali della Madonna della Ghiara. Un percorso conoscitivo per tipologie, in La
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Giovan Francesco Barbieri il Guercino 1591-1666, a cura di Sir D. Mahon, Bologna 1991
La Cappella Farnese 1991
La Cappella Farnese e il Torrione del Canton dei Fiori. Nuovi restauri in Palazzo Comunale, a cura di R.
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Les Sadeler 1991
Les Sadeler, graveurs et éditeurs, catalogue rédigé par I. de Ramaix, Bruxelles 1991
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F. Lollini, Prospero Fontana nella cappella del Legato, in La Cappella Farnese e il Torrione del Canton dei
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La Pinacoteca Nazionale di Ferrara. Catalogo generale, a cura di J. Bentini, Bologna 1992
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La cappella musicale nell’Italia della Controriforma, atti del convegno internazionale di studi (Cento,
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P. M. Branchesi, F. M. Gobbo, A. Spaggiari, La Madonna della Ghiara nelle tele votive dei miracoli:
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V. Cavatorti, Alfonso Visdomini: estratti dei diari, 1538-1574, Modena 1995 (Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi. Biblioteca, nuova serie, 137)
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A. Cadoppi, Nuove notizie sulla pala di Camillo Procaccini per la chiesa di S. Vitale (poi S. Girolamo),
“Reggio Storia”, n. 142 (2014), pp. 15-23
Costi 2014
G. Costi, La riforma tridentina. Predicazione, culto divino, dottrina cristiana, in Storia 2014, pp. 517-541
Davoli 2014a
Z. Davoli, Le grandi manifestazioni religiose cittadine in età barocca, in Storia 2014, pp. 739-763
Davoli 2014b
Z. Davoli, Immagini di santi a stampa per il culto privato, in Storia 2014, pp. 867-899
Ellis Miller 2014
L. Ellis Miller, Soieries. Le livre d’échantillons d’un marchand français au siècle des Lumières, Lausanne
2014, pp.32-41
Giovanelli 2014
G. Giovanelli, Governo episcopale e Riforma, in Storia 2014, pp. 413-515
475
Gli Este 2014
Gli Este: Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena, catalogo della mostra, a cura di S. Casciu e M.
Toffanello, Modena 2014
L’incanto dell’affresco 2014
L’incanto dell’affresco. Capolavori strappati, catalogo della mostra a cura di L. Ciancabilla, C. Spadoni,
Cinisello Balsamo 2014, 2 voll.
Marginesi, Fioroni 2014
A. Marginesi, R. Fioroni, Pietà e devozione delle popolazioni della montagna, in Storia 2014, pp. 977-1018
Mazza 2014
A. Mazza, Dal Cinquecento al Settecento: la pittura, in Haec Domus surgit tibi dicata. La cattedrale di
Reggio Emilia. Studi e ricerche, Milano 2014, pp. 320-373
Rodolfi 2014a
S. Rodolfi, Musica e musicisti nella cattedrale di Reggio Emilia dal medioevo all’inizio del secolo XVII
(1058-1614), in Vere Dignum. Liturgia, musica, apparati, atti della III giornata di studio sulla Cattedrale
di Reggio Emilia (Reggio Emilia, 13-14 ottobre 2006), a cura di C. Ruini, Bologna 2014, pp. 147-307
Rodolfi 2014b
S. Rodolfi, Istanze tridentine e prassi musicale nella cattedrale di Reggio Emilia tra Cinque e Seicento, in
Storia 2014, pp. 965-976
Schwedt 2014
H. H. Schwedt, Conflitti e violenze intorno a Girolamo M. Zambeccari OP, inquisitore di Reggio Emilia
nel Seicento, in L´inquisizione e l´eresia in Italia: medioevo ed età moderna. Omaggio ad Andrea Del Col,
a cura di G. Ancona e D. Visintin, Montereale Valcellina (Pordenone) 2013, pp. 207-252
Storia 2014
Storia della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, III, a cura di G. Costi e G. Giovanelli, 2 voll., Brescia
2014, con Apparato cartografico di M. C. Costa
Dias
O. J. Dias, Espansione dell’Ordine dei Servi tra il 1304 e il 1430, sito della Curia Generalizia O.S.M.
Fabbi
F. Fabbi, Montecchio Emilia, Reggio Emilia s.d.
476
Dalla fine del Cinquecento il santuario della Madonna della Ghiara
rappresenta il cuore della vita religiosa, sociale e culturale della città di
Reggio Emilia. Meta di pellegrinaggi, luogo deputato alle espressioni
del fervente culto popolare, teatro di solenni cerimonie organizzate
dal potere, sede di vivaci attività commerciali, di fiere e mercati, è
un insigne monumento civico che nei primi decenni del Seicento ha
richiamato i principali artisti emiliani (da Ludovico Carracci a Leonello
Spada, da Alessandro Tiarini al Guercino, da Carlo Bonone a Luca
Ferrari) impegnati in un programma iconografico incentrato sul ruolo
salvifico della Vergine entro una strategia volta al sostegno della pietà
e della devozione, rigorosamente sorvegliata dalla comunità religiosa
dei Servi di Maria che si insediò in città nel 1313.
Il volume raccoglie i contributi con i quali, nella ricorrenza del settimo
centenario dell’ingresso in città dei Servi di Maria, un selezionato
gruppo di specialisti delle diverse discipline ha illustrato, in un convegno
promosso nel novembre 2013 dalla Fabbriceria laica della Beata
Vergine della Ghiara, i diversi aspetti sociali originati dall’improvvisa
guarigione soprannaturale di Marchino, garzone quindicenne di un
beccaio, sordomuto dalla nascita.
Prezzo € 30,00
IVA comp.