- Scuola Normale Superiore, Classe di Lettere e Filosofia, AlumnusUniversità Ca' Foscari Venezia, Dipartimento di Studi Umanistici, Department Member, and 2 moreadd
- Early Modern History, Iconology, Animal Symbolism, Banditry, Transmission of Cultural Tradition Via Memes, Cultural History, and 26 moreSocial History, Modern History, Violence, Political Violence, Italian (European History), Reggio Emilia, Eric Hobsbawm, Storia moderna, Social Banditry, Italian Wars, Medieval Outlaws, Ghibellini, Guelfi, Hypnerotomachia Poliphili, Francesco Guicciardini, Ludovico Ariosto, Renaissance Studies, Italian Studies, Early Modern Italy, Factions (Early Modern History), Symbology, Renaissance Ferrara, Digital Humanities, Medieval History, Late Middle Ages, and Travel Literatureedit
- I studied Classics at the University of Ferrara, where I also earned a PhD in History. I then attended a second PhD i... moreI studied Classics at the University of Ferrara, where I also earned a PhD in History. I then attended a second PhD in History at the Scuola Normale Superiore di Pisa and was Frances A. Yates fellow at the Warburg Institute.
I have taught Modern History, Renaissance History and Didactics of History in the universities of Ferrara and Modena and Reggio Emilia.
I have been in the Venice unit of the project "Nuncio's Secret Archives. Papal diplomacy and European multi-denominational societies before the Thirty Years War", funded under the PRIN 2017 program.
I am now in the Modena unit of the PRIN 2022 project "Digital Bandello: Scholarly Edition and Commentaries" and I collaborate with the University of Modena and Reggio Emilia's Interdepartmental Research Centre on Digital Humanities (DHMoRe).
I am also assistant editor of the Italian section of the Literary Encyclopedia (litencyc.com) and contributor of the World Epics (Columbia University, https://edblogs.columbia.edu/worldepics/).edit
Nel 1494, con la discesa di Carlo VIII di Francia, il mosaico politico dell’Italia va in pezzi e la penisola, percorsa dagli eserciti delle maggiori potenze europee, sprofonda in un conflitto che durerà oltre sessant’anni. Quella che per... more
Nel 1494, con la discesa di Carlo VIII di Francia, il mosaico politico dell’Italia va in pezzi e la penisola, percorsa dagli eserciti delle maggiori potenze europee, sprofonda in un conflitto che durerà oltre sessant’anni.
Quella che per le popolazioni civili è una tragedia, tuttavia, per i professionisti delle armi è un’opportunità.
Domenico d’Amorotto, figlio di un oste della montagna reggiana, ha saputo costruire sulle macerie una carriera folgorante: il carismatico montanaro si è fatto uomo d’armi, leader ghibellino e talvolta fuorilegge tenendo testa a un avversario d’eccezione, il governatore Francesco Guicciardini.
La prima parte del saggio ricostruisce lo scontro fra le due figure, il bandito e il governatore: uno scontro di culture politiche inconciliabili che, indagato nelle sue pieghe nascoste, getta luce sui meccanismi del potere in una fase cruciale della storia italiana.
La seconda parte rivela un corto circuito fra la vicenda storica e la sua narrazione. La morte di Domenico ha dato ai narratori l’opportunità di rimaneggiare la realtà facendola aderire a un modello: come altri fuorilegge, Domenico ha lasciato il proprio corpo storico per intraprendere il viaggio verso la mitizzazione.
L’indagine su un individuo diventa così l’occasione per una riflessione sull’archetipo del bandito fra storia e letteratura.
Quella che per le popolazioni civili è una tragedia, tuttavia, per i professionisti delle armi è un’opportunità.
Domenico d’Amorotto, figlio di un oste della montagna reggiana, ha saputo costruire sulle macerie una carriera folgorante: il carismatico montanaro si è fatto uomo d’armi, leader ghibellino e talvolta fuorilegge tenendo testa a un avversario d’eccezione, il governatore Francesco Guicciardini.
La prima parte del saggio ricostruisce lo scontro fra le due figure, il bandito e il governatore: uno scontro di culture politiche inconciliabili che, indagato nelle sue pieghe nascoste, getta luce sui meccanismi del potere in una fase cruciale della storia italiana.
La seconda parte rivela un corto circuito fra la vicenda storica e la sua narrazione. La morte di Domenico ha dato ai narratori l’opportunità di rimaneggiare la realtà facendola aderire a un modello: come altri fuorilegge, Domenico ha lasciato il proprio corpo storico per intraprendere il viaggio verso la mitizzazione.
L’indagine su un individuo diventa così l’occasione per una riflessione sull’archetipo del bandito fra storia e letteratura.
Research Interests: Cultural History, Early Modern History, Political History, Factions (Early Modern History), Italian Wars, and 17 morePolitical Violence, Reggio Emilia, Microhistory, Banditry, Ludovico Ariosto, Renaissance Ferrara, Guelfs and ghibellines, Este Family, Banditismo, Pope Leo X, Microstoria, Francesco Guicciardini, Pope Julius II, Social Bandits, Leone X, Stato Della Chiesa, and Guerre D'Italia
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... Reggio, 28 Giugno 1517. Liturgia di un omicidio. Autores: Carlo Baja Guarienti; Localización: Studi storici: rivista trimestrale dell'Istituto Gramsci, ISSN 0039-3037, Vol. 49, Nº. 4, 2008 , págs. 985-999. Fundación Dialnet.... more
... Reggio, 28 Giugno 1517. Liturgia di un omicidio. Autores: Carlo Baja Guarienti; Localización: Studi storici: rivista trimestrale dell'Istituto Gramsci, ISSN 0039-3037, Vol. 49, Nº. 4, 2008 , págs. 985-999. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. ...
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La riscrittura in forma di graphic novel dell’Orlando innamorato, iniziata nel 2021 su impulso del Centro Studi Matteo Maria Boiardo, raccoglie la sfida di avvicinare al poema un pubblico – quello dei giovani degli anni Duemilaventi – non... more
La riscrittura in forma di graphic novel dell’Orlando innamorato, iniziata nel 2021 su impulso del Centro Studi Matteo Maria Boiardo, raccoglie la sfida di avvicinare al poema un pubblico – quello dei giovani degli anni Duemilaventi – non avvezzo alla lettura della letteratura cavalleresca rinascimentale, ma pronto a riscoprire l’emozione, la sorpresa e la meraviglia nascoste nelle gesta dei paladini. Un tentativo che, guardando alle riscritture a fumetti dei grandi poemi epici e al lavoro di Gianni Celati, ha richiesto un’immersione nel testo boiardesco al fine di sciogliere, vagliare e intrecciare nuovamente i fili della narrazione per raccontare la «bella istoria» di Orlando a un nuovo pubblico.
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Il banditismo, secondo una fortunata formula di Eric Hobsbawm, rappresenterebbe una «forma primitiva di rivolta sociale», una forza simile – per quanto ancora allo stato larvale – alle rivolte della contemporaneità nel suo opporsi... more
Il banditismo, secondo una fortunata formula di Eric Hobsbawm, rappresenterebbe una «forma primitiva di rivolta sociale», una forza simile – per quanto ancora allo stato larvale – alle rivolte della contemporaneità nel suo opporsi consapevolmente agli abusi del potere.
L’analisi di diverse fonti narrative prodotte in periodi e luoghi anche molto lontani, dai poemi medievali inglesi alla letteratura del Seicento spagnolo, dalle ballate di area balcanica ai resoconti di rivolte contro le autorità locali nella Russia del XXI secolo, sembra confermare l’idea che il fuorilegge «sociale» sia una figura percepita da una parte rilevante della popolazione come depositaria di istanze condivise: anche (anzi, soprattutto) quando la sua azione si conclude con il fallimento, il bandito è protetto durante la vita e celebrato come eroe dopo la morte.
Talvolta, tuttavia, è possibile esaminare parallelamente alle fonti narrative i materiali documentari di altra natura. Del bandito/eroe emerge allora un ritratto diverso, molto più ricco di luci e ombre; un ritratto che spesso mette in crisi l’idea di uno stretto legame fra fuorilegge e popolazione.
Lo scarto fra realtà storica e rappresentazione, fra gli eventi e la forma che essi assumono nella memoria collettiva, getta luce su un tema di lunghissima durata nella storia europea: la capacità delle comunità di esprimere le proprie aspirazioni, ancora prima che in un’azione politica, in uno slancio mitopoietico talmente efficace, in alcuni casi, da sovrapporsi alla storia stessa.
L’analisi di diverse fonti narrative prodotte in periodi e luoghi anche molto lontani, dai poemi medievali inglesi alla letteratura del Seicento spagnolo, dalle ballate di area balcanica ai resoconti di rivolte contro le autorità locali nella Russia del XXI secolo, sembra confermare l’idea che il fuorilegge «sociale» sia una figura percepita da una parte rilevante della popolazione come depositaria di istanze condivise: anche (anzi, soprattutto) quando la sua azione si conclude con il fallimento, il bandito è protetto durante la vita e celebrato come eroe dopo la morte.
Talvolta, tuttavia, è possibile esaminare parallelamente alle fonti narrative i materiali documentari di altra natura. Del bandito/eroe emerge allora un ritratto diverso, molto più ricco di luci e ombre; un ritratto che spesso mette in crisi l’idea di uno stretto legame fra fuorilegge e popolazione.
Lo scarto fra realtà storica e rappresentazione, fra gli eventi e la forma che essi assumono nella memoria collettiva, getta luce su un tema di lunghissima durata nella storia europea: la capacità delle comunità di esprimere le proprie aspirazioni, ancora prima che in un’azione politica, in uno slancio mitopoietico talmente efficace, in alcuni casi, da sovrapporsi alla storia stessa.
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Giuseppe Pederiali was an Italian writer whose novels mixed reality and fantasy, giving life to an Italian magical realism strongly rooted in the literary culture and landscape of the Po Valley. Pederiali gained considerable literary... more
Giuseppe Pederiali was an Italian writer whose novels mixed reality and fantasy, giving life to an Italian magical realism strongly rooted in the literary culture and landscape of the Po Valley. Pederiali gained considerable literary success during his lifetime, both nationally and internationally, with some of his work translated into English, French, Russian, and Japanese.
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Research Interests: Risorgimento and Ferrara
The poem Stanze per la giostra was conceived by Poliziano for the 1475 giostra held for the coming of age of Giuliano de’ Medici, a celebration built on different levels for different audiences (the common Florentine people and the... more
The poem Stanze per la giostra was conceived by Poliziano for the 1475 giostra held for the coming of age of Giuliano de’ Medici, a celebration built on different levels for different audiences (the common Florentine people and the educated observers). In the poem the hunter Iulio, poetic disguise of Giuliano, is lured by a magical hind and driven to a spring where a nymph of unearthly beauty waits. The traditional interpretation, relying on a solid base, reads the episode as a neoplatonic quest for the divine beauty; but, in addition, Poliziano is adapting an ancient and very widespread narrative pattern which involves a young noble man chasing a deer and reaching the borders of the mortal world. The paper explores the history of this pattern – using literary, historical and iconological sources – to explain its deep meaning: a myth of eternal regeneration of sovereignty and life itself.