Concorrenza

La complessa disciplina del mercato wholesale e del mercato retail dei servizi telefonici, come risultante anche dalle più recenti direttive europee (da ultima la direttiva UE dell'11 dicembre 2018 n. 1972 istitutiva del c.d. codice europeo delle comunicazioni elettroniche), incide significativamente sul contratto di utenza telefonica, che si presenta come il risultato del concorso tra autonomia negoziale, legge e provvedimenti dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. In questo contesto, l'analisi del contratto viene svolta, in una prospettiva funzionale e strutturale, nella ricerca di una necessaria composizione degli interessi dell'utente e dell'impresa.

L’uso e l’abuso del regime dell’interesse composto è stato ad un certo punto contrastato dalle norme, sia di origine interna che europea,
emanate negli anni Novanta sulla trasparenza, la concorrenza e l’usura. Tali norme diedero impulso alle famose sentenze del 1999  sull’anatocismo e del 2000 sull’usurarietà dei crediti bancari. L’Autore, dopo aver riepilogato la panoplia di interventi normativi e giurisprudenziali tesa a restaurare  la situazione quo ante, si sofferma ad analizzare l’ulteriore arresto della Suprema Corte a Sezioni Unite, e le sue conseguenze sul benessere delle famiglie, che segue tale traiettoria ma che non la conclude. Tale analisi include la disanima economica della decisione e il contrasto con la giurisprudenza europea  secondo i principi di equivalenza ed effettività sia riguardo alla tutela del consumatore che del contraente debole in generale, avendo a riferimento l’imperativo di tutelarne i diritti anche attraverso la realizzazione di un mercato effettivamente ed autenticamente trasparente e  concorrenziale

La sentenza affronta la questione dei limiti costituzionali ed europei alle discipline pubblicistiche restrittive della libera iniziativa economica privata. Il Consiglio di Stato, confermando la sentenza del T.A.R., ha considerato legittima la scelta del Comune di disapplicare una legge regionale che imponeva una distanza minima tra edicole per contrasto con i principi europei di libertà di stabilimento e di concorrenza tra imprese. La norma regionale attribuiva agli operatori del settore della distribuzione di giornali e riviste una garanzia di esclusiva territoriale, proteggendoli dai rischi economici derivanti da una più ampia concorrenza.Tale disposizione non risultava giustificata alla luce del diritto europeo che consente unicamente le deroghe ai principi di concorrenza e di libertà di circolazione tassativamente previste e giustificate da esigenze imperative di interesse generale. La legge regionale invocata dalla ricorrente per tutelare la propria posizione di mercato confliggeva, inoltre, con la disciplina statale di liberalizzazione del commercio che ha recepito i principi europei abolendo le distanze minime obbligatorie tra attività commerciali appartenenti alla medesima tipologia di esercizio. Essa, infine, invadeva la sfera di competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza. Il Consiglio di Stato, validando la disapplicazione del Comune, ha messo in luce l’incompatibilità della norma regionale con il contesto normativo vigente che ha accolto il primato del diritto europeo e dei principi di libera circolazione e di concorrenza nei confronti delle discipline pubblicistiche di programmazione economica incidenti sulla libertà d’impresa. La pronuncia, al contempo, ha avallato la scelta del Comune di liberare lo spazio ove l’edicola prima era collocata in adiacenza ad una chiesa storica, ammettendo la possibilità di introdurre restrizioni all’attività commerciale giustificate dall’interesse pubblico non economico rispondente al principio costituzionalmente garantito di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Nazione

La scarsità di fondi pubblici e gli interventi di cui necessita il patrimonio artistico nazionale richiedono l’apporto di capitali privati anche per il tramite di canali diversi dal mecenatismo.

A tal fine, le sponsorizzazioni culturali rappresentano uno strumento importante, in quanto atte a soddisfare sia l’esigenza dello Stato di fruire di fonti alternative di finanziamento, sia l’interesse delle imprese a realizzare investimenti che consentano loro la promozione del marchio e il miglioramento della reputazione aziendale.

Tuttavia, questo strumento è poco utilizzato: l’intento del legislatore di favorire il supporto privato all’arte e, al contempo, di proteggere quest’ultima dal “privato” stesso e da una malintesa logica del profitto si è tradotto in una regolamentazione complessa, molto onerosa e poco attrattiva.

E’ indispensabile una semplificazione normativa, che riduca gli appesantimenti operativi e incentivi il ricorso all’istituto. La concorrenza tra gli sponsor, elemento di efficienza anche nel settore culturale, va agevolata mediante poche regole, chiare e di facile applicazione. Nella lotta alla burocrazia, iniziare dalla “cultura” rappresenterebbe una buona mossa, in più di un senso.

The new wave of deregulation in the last few years has resulted in
the breakdown of the traditional tariff protections and traditional
space limitations that characterized the legal and economic statute of
ship’s agents in Italy for decades. The consequences of tariff deregulation
are that possible price fixing agreements in the maritime services
sector, between ship owners, carriers and hire companies on one side,
and agents, freight forwarders and logistics operators on the other, are
all subject to competition regulations. The current regulations on the
subject of access to economic activity for ship’s agents, which are
based on a rigorous examination of qualification, is resisting this deregulatory
drive, as it does not constitute an unjustified economic restriction,
in the light of the sensitive interests inherent in the functions
of the agent.

Insieme con il cambiamento climatico, la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi costituisce un'emergenza mondiale. Diverse sono le sfide che, nei prossimi anni, l'Italia dovrà affrontare al fine di promuovere la cultura sulla sicurezza cibernetica. In questo delicato contesto, l'articolo contribuisce a descrivere la disciplina europea e interna in tema di cybersecurity, nonché le problematiche relative all' attività di impresa e alla gestione dei rischi presenti nel cyberspace.
Summary: 1. La Cybersecurity, Industria 4.0 e smart city.-2. La Dirtettiva NIS e cyber-sicurezza nell'attività di impresa-3. La disciplina giuridica interna della cybersecurity.-4. Cyber-risk e nuovi prodotti assicurativi.-5. Il Cybersecurity Act.-6. L' armonizzazione delle diverse leggi sulla Cybersecurity e il GDPR.-7. Le certificazioni sulla sicurezza. SUMMARY:

"This is a study in the relationship between the civil law substantial rules in competition and contract and the (not very much related) public law for transparency and equality in procedures for the awards of contracts under competition rules. The book is the source of the subsequent essay in "appalto e concorrenza tra codice civile ed evidenza pubblica". See under that item for the summary.
The book title refers to a famous work of the Canadian Philosopher McPherson. The topic remains the civil and public law of procurement and it is  looked at and considered through the lens of the enforcement of labour compliance statutes (DURC). A number of minor changes in the said enforcement procedures were introduced since the data of publication in order to reduce the furher delay caused form previous "simplifications" in performance (and payment) of public supply  contracts  The new rules affect mainly the transmission of documents and certifications (that SHOULD now be instantaneous ) and leave unchanged the legislative approach to the supply CONTRACTS  as a specific  type of  CONTRACT  that constitutes the main object of the book. The topic is  treated in the larger context of general principles of "liberalism", with particular reference to the rule of law. It offers also a personal insight in the nature of "post - modern Italy" as a social structure carachterized by a new (reverted) relationship between individual rights and public spending (and debt) as the source of their entitlements.  It is submitted that "entitlement " by debt (by way of access to the public purse) has substituted entitlement by property (by way of land, contract, credit, etc.) as the main source and mean of control of wealth."

Il clouding, definito come l’“insieme di tecnologie e risorse informatiche non localizzate in un personal computer o in un altro dispositivo digitale ma accessibili direttamente online grazie allo sviluppo delle reti di comunicazione” , e il suo rapporto con il diritto d’autore, merita, una breve digressione di metodo.
Il metodo giuridico adottato dall’interprete, specie davanti a fenomeni tecnologici, non risulta innocente .  Quali sono, dunque, secondo il metodo del privatista, i profili che interessano al giurista quando studia il clouding ?

Il lavoro si sofferma, dalla prospettiva del diritto costituzionale, sulla figura dell’utente, sul suo particolare status e, soprattutto, sulla natura delle situazioni giuridiche soggettive ad esso pertinenti. Partendo dal sostanziale silenzio delle dottrine amministrativistiche e costituzionalistiche sulla categoria dei diritti dell’utenza, il contributo analizza il lungo processo evolutivo mediante il quale quest’ultimi sono emersi nel panorama giuridico, evidenziando il ruolo decisivo giuocato dal processo di integrazione europea e dal principio concorrenziale. Lo studio tenta, dunque, fornisce una soluzione alla questione relativa all’esatta natura, dal punto di vista costituzionale, dei diritti degli utenti, specialmente rispetto a servizi di rilievo economico (e perciò, oggi, erogati nell’ambito di un mercato appositamente regolamentato), nonché a quella inerente il rapporto fra questi e le situazioni giuridiche fondamentali tutelate direttamente dalla Costituzione.

The present work resumes and complements the report held at the conference «The
state of sports justice in Italy. Presentation of the volume of Mario Sanino “Sport
Justice”», held on November 23, 2016 at the CONI in Rome. The opportunity is welcome to dwell on the issues of sporting justice, with particular reference to the issue of
illegal sport, the limits to the exercise of the deliberative power of the federation as
well as the transferability of the sporting title.

This paper performs in depth analysis of the Italian system for certification of labour compliance as a pre-requisite of public procurements. The resulting conclusions show the interaction between the definitions of "contract" in public and private law .
The UE directives on public supply adopted a neutral definition of contract as "any economic operation made by any economic person". This concept is largely independent from the economic and legal "substance" of the contract, as far as it discriminates contracts by their economic value, in order to submit them to public rules of transparency and procedure in the award process.
Private law rules , on the other side, depend on the substance of the contract and, while regulating in a differnt way different kinds of contract, are largely neutral to their economic value.
The paper shows how far the neutral concept of contract communicates from public to civil law, via the competition rules, in Italian law. First, making all contracts of any kind subject to transparency rules; second, applying public rules of competition to (almost) ALL contracts for work,products and service supply without reference to their economic value; third adopting the competition oriented neutral definition as a basis to compel compliance of any (not competition oriented) transparency requirements.
It is submitted that, by this approach, a large number of contracts in the "public sector" have been subtracted to public controls - e.g. rules against money washing, conflict of interests and corruption - because the public party (say, a public corporation with no exclusive rights) is "exposed to competition on the market". Whilst a large number of public contracts that, by their economic treshold, should be exonerated even by competiton rules, have been made subject to ALL public rules because the oublic contractor (universitiers, local authorities and the like) must be "transparent" to competition. This results even fields, like labour law compliance, where enforcement of social security credits depends on the particular substance of a particular contract.
This conclusion appears with particular strenght in Italian law, where the "neutral" definition on the directives has NOT been transplanted, in the official national instrument, with the Italian word for a generic economic operation (say "supply" contract", "procurement") but with a noun ("appalto") that under italian civil law (art. 1655 c.c.) designates a specific contract, that, by its nature, was reserved to construction of buildings (see official version of draft directive "on public procurement" - com 2011-896 - as "direttiva sugli appalti".

L´elaborato esamina la natura e la funzione del principio di evidenza pubblica pro-concorrenziale, da intendere quale principio che obbliga le amministrazioni aggiudicatrici a seguire una procedura competitiva per la scelta del contraente. Inizialmente concepita nell´esclusivo interesse finanziario dell´Amministrazione, l´evidenza pubblica è divenuta, sotto la pressione del diritto europeo, un imprescindibile strumento di salvaguardia della concorrenza e della libertà di iniziativa economica. In questa prospettiva, sono analizzate le recenti implicazioni del diritto comunitario sulla legislazione nazionale, con particolare attenzione all´esegesi, passata e presente, dottrinale e giurisprudenziale, degli istituti giuridici direttamente coinvolti.

1. La classificazione delle pratiche commerciali aggressive. - 2. Gli elementi costitutivi della fattispecie. - 3. Il parametro del "consumatore medio" e la valutazione concreta di tutte le caratteristiche e circostanze del caso. - 4. I singoli tipi di pratica commerciale aggressiva. - 5. (segue) Le molestie. - 6. (segue) La coercizione (compreso il ricorso alla forza fisica). 7 (segue) L'indebito condizionamento

Uber Pop services have been recently banned in Italy. Different courts found Uber to have committed unfair competition practices against taxi drivers and radio taxi providers in the public transportation market. This paper aims at showing that Uber cannot be considered a competitor to radio taxi providers, since the latter do not provide a transportation service, but act only like intermediaries.

I servizi sociali alla persona hanno da sempre costituito un settore che, in virtù delle peculiarità che li contraddistinguono, è stato oggetto di riflessioni dottrinali e di una regolamentazione distinta da altre attività di servizio pubblico. Del resto storicamente, come si evince già dalla legge 17 luglio 1890 n. 6972 (cd. Legge Crispi), anche la presenza di prestatori privati si è sempre contraddistinta per particolari dimensioni e modalità dell’intervento. La recente rilevanza di tali attività nel diritto eurounitario, in ragione dello scopo di promuove e garantire l’affermarsi di dinamiche concorrenziali anche in tale settore, non può non risentire delle rilevate peculiarità. Ne consegue che la categoria del servizio sociale di interesse economico generale richiede specifici adattamenti rispetto a principi e regole sviluppati per la più ampia categoria del servizio di interesse economico generale. La ricerca delle tracce di specificità regolativa di tale settore, anche nell’or...

Il contributo si propone di esaminare come il principio della responsabilità estesa del produttore (EPR) venga declinato nel nostro paese, con particolare riferimento alla gestione degli imballaggi (sistema consortile CONAI e relativi consorzi di filiera per singoli materiali; sistemi autonomi alternativi al CONAI) e di mettere in luce importanti disallineamenti tra la normativa e la prassi nazionale, da un lato, e la ragion d’essere e l’essenza stessa dell’EPR, dall’altro.

La pubblicità sanitaria costituisce un ambito di particolare interesse per verificare quale sia il bilanciamento proposto
nell’ordinamento nazionale e sovranazionale tra queste due dimensioni complementari della professione sanitaria
che, richiamando valori diversi e talvolta contrapposti, permettono di far luce sui pericoli di una politica del diritto
e di un’interpretazione giurisprudenziale sempre meno capace di anteporre alle ragioni dell’economia quelle della
natura umana e della tutela, sul piano giuridico, della dignità umana. Il presente contributo, prendendo spunto dal
recente intervento del legislatore in materia di pubblicità sanitaria, intende analizzare la disciplina della pubblicità
nell’ambito delle professioni sanitarie sia sotto il profilo squisitamente deontologico che giuridico, soffermandosi
sul problema della funzionalità dei limiti previsti dall’ordinamento professionale rispetto alla tutela dei diritti fondamentali
della persona e della loro compatibilità con la tutela della concorrenza.

Le alterne vicende, nel giro di 1 anno, del c.d. "Emendamento (anti)Flixbus": il ping pong legislativo emendativo attraverso il quale si è assistito ad un ondeggiare della legislazione più o meno a favore di una apertura del sistema di trasporto privato su gomma alla concorrenza on line del nuovo vettore Flixbus.