Minoranze

In questo mio scritto cercherò di analizzare una parte della comunità Sorda, mi concentrerò in particolare sulla minoranza multipla Sorda LGBT+. Il mio obiettivo è quello di capire quali siano le specificità socio-culturali di questa comunità intervistando Sordi LGBT+ per farmi raccontare quale siano state le loro esperienze di vita a partire da quelle scolastiche, in famiglia, nel mondo del lavoro e nella loro vita quotidiana. Risulta inoltre importante per me comprendere quale sia l’atteggiamento della comunità LGBT+ nei confronti dei s/Sordi  e dei Sordi LGBT+ e quale quello della comunità Sorda nei confronti delle persone LGBT+ e dei Sordi LGBT+.
La mia tesi sarà quindi così strutturata: comincerò dando una descrizione della sordità come condizione medica per poi definirla dal punto di vista socio-culturale e accennare alle lotte politiche passate e presenti che puntano alla totale inclusione dei s/Sordi nella società. Seguirò successivamente un percorso simile per descrivere la comunità LGBT+ proprio per dimostrare come queste due comunità che sembrano molto distanti, siano in realtà accomunate da stigma molto simili e da  una storia di lotta politica che va nella stessa direzione.
Entrerò poi più nello specifico presentando gli studi condotti in precedenza sulla comunità Sorda LGBT+, sia in Italia sia all’estero, concentrandomi principalmente sulle realtà Statunitense e del Regno Unito.
Nella parte finale esporrò la ricerca condotta da me presentando per prima cosa gli informanti e i dati raccolti, per poi analizzarli e discuterli.

Tratto dal Volume:  Senza più tornare. L’esodo istriano, fiumano, dalmata e gli esodi del Novecento, a cura di Enrico Miletto, Torino: SEB 27, 2012, 200-223. Analisi comparativa di alcuni aspetti storici dei movimenti di popolazione, delle questioni delle minoranze e degli stati nazionali nell'Europa del Ventesimo secolo

""""By the systematic use of the decrees of the Roman Holy Office, the article aims to show the way in which deported groups of morisco refugees flee to the Italian mainland – a special attention is turned to the Pontifical States – and to shed light the position of the Holy See with regards to this matter. The linked problems to their presence, passage or settlement in the peninsula are related to arguments of faith and warrant the care of the Inquisition. So that, finally, the essay shows how Holy Office behave towards them.

Attraverso l’uso sistematico dei Decreta del Sant’Uffizio romano, l’obiettivo del saggio è mostrare le modalità di arrivo nella penisola italiana di alcuni gruppi di rifugiati moriscos espulsi dalla Spagna, con particolare attenzione agli Stati pontifici, e far luce sul  posizionamento della Santa sede in relazione alla questione. I problemi occasionati dalla loro presenza, transito o insediamento nella Penisola sono legati a ragioni di fede e sono oggetto dell’attenzione inquisitoriale: l’articolo illustra, allora, come si comporta il Sant’Uffizio nei loro confronti.""""

Si tratta dell'introduzione di «Archeologia delle minoranze: Conversazione con Franco Motta su "Elogio delle minoranze". Il libro è un e.book digitale, free download, in uscita per Obsolete Capitalism Free Press a ottobre 2015, che si occupa d'indagare le possibilità di una teoria e di una archeologia delle minoranze, intervistando Franco Motta, ricercatore di Storia Moderna all'Università di Torino, ed estensore con Massimiliano Panerari del pamphlet storico-politico "Elogio delle minoranze” per Marsilio (2012).

MInorities STERotypes on MEDIA è il progetto di ricerca nato dalla collaborazione tra il Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva e il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma, con il supporto di Open Society Foundations. L’obiettivo principale del progetto è quello di analizzare la rappresentazione mediale dei fenomeni migratori e valutare come l’informazione radiotelevisiva nazionale - tanto pubblica quanto privata – tratti i temi relativi alle minoranze, all’immigrazione e ai soggetti migranti, procedendo ad elaborare rappresentazioni destinate alla diffusione e alla fruizione mediale.

Il saggio intende indagare brevemente le ragioni storiche che
hanno impresso dinamiche tanto peculiari alla vicenda altoatesina.
Questo senza pretesa di esaustività né di determinismo,
giacché il percorso dell’autonomia non può essere interpretato
alla stregua di un processo chimico calcolabile e ripetibile. Ma
anche nella convinzione che l’alveo delimitato dalle condizioni
interne e internazionali abbia fatalmente contribuito a definirne
le forme e i tempi. Fuori di metafora, si cercherà di individuare
in quale misura il contesto internazionale e quello nazionale
italiano abbiano condizionato la soluzione individuata nelle
forme e nei contenuti del Secondo Statuto.

I sistemi elettorali hanno delle ripercussioni dirette sulla rappresentanza dei partiti nel Parlamento. Questo riguarda in particolare le minoranze etniche. A seconda di come è congegnato, un sistema elettorale può rafforzare o indebolire una minoranza, o addirittura farla scomparire del tutto dal Parlamento. Il Sudtirolo è stato annesso all’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale, chiamato di seguito Alto Adige. Già nel 1921 i sudtirolesi conquistarono quattro deputati nel Parlamento italiano, ma la riforma elettorale dei fascisti, la cosiddetta legge Acerbo, ridusse la loro rappresentanza dapprima a due deputati (1924), facendoli poi scomparire del tutto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale fu concluso l’Accordo di Parigi del 1946 tra Italia e Austria che garantisce una tutela alla minoranza tedesca dell’Alto Adige e un’autonomia. Dal 1948 in poi i sudtirolesi riescono, in ogni tornata elettorale, a conquistare una rappresentanza nel Parlamento nazionale di cinque, in casi eccezionali, anche di sei parlamentari.
Da allora in Italia sono state approvate numerose riforme elettorali. Da un sistema prevalentemente proporzionale l’Italia è passata nel 1993 a un sistema combinato, che prevedeva che tre quarti dei seggi venissero eletti con il maggioritario ed il restante quarto con il proporzionale, con una soglia di sbarramento del quattro per cento. Questo sbarramento  escludeva le minoranze tedesche e ladine dell'Alto Adige che rappresentano solo un mezzo punto percentuale della popolazione nazionale. Il ricorso proposto dalla Provincia, a favore delle minoranze linguistiche, fallì dinanzi alla Corte Costituzionale così come davanti alla Corte Europea per i diritti dell’uomo. Ma i sudtirolesi riuscirono a conservare la loro rappresentanza attraverso i collegi uninominali. Nel 2005 il Parlamento ha nuovamente modificato la legge elettorale, tornando a un sistema proporzionale con delle soglie scaglionate e con un premio di maggioranza per la lista o la coalizione vincente.
La rappresentanza dei sudtirolesi nel Parlamento, organizzato dapprima nel Deutsche Verband (DV) e dal 1948 nella Südtiroler Volkspartei (SVP), ha subito delle ripercussioni dirette dalle riforme elettorali. Essa ha potuto salvarsi con dei provvedimenti specifici, che sono stati raggiunti richiamandosi all’ancoraggio internazionale dell’autonomia dell'Alto Adige/Südtirol e alla tutela delle minoranze iscritta nella Costituzione italiana. Come partiti etnoregionali tipici, il DV e la SVP sono quindi particolarmente indicati per un’analisi empirica delle ripercussioni dei sistemi elettorali.

L’Accordo De Gasperi-Gruber fu stipulato nel settembre del 1946 con l’obiettivo di definire il quadro della tutela degli «abitanti di lingua tedesca» residenti in Alto Adige/ Südtirol. Sebbene la sua piena attuazione abbia comportato lunghi anni di tensioni e di complessi negoziati, i principi e le linee guida dell’accordo posero le basi per la gestione pacifica di una controversia durata più di un quarto di secolo.

Meno nota è la rilevanza internazionale dell’accordo, che grazie alla lungimiranza dei suoi estensori costituì un unicum giuridico estremamente avanzato per l’epoca nella tutela delle minoranze etnico-linguistiche. Al contempo esso fu oggetto di discussioni e interferenze da parte dei paesi vincitori della Seconda guerra mondiale, interessati a risolvere un problema che in passato aveva accresciuto le tensioni in Europa. Il volume ricostruisce tale dimensione internazionale dell’accordo attraverso un’ampia antologia documentaria.

Scopo di questo studio è illustrare gli istituti fondamentali dell’autonomia del Trentino-Alto Adige (Trentino-Südtirol), rendendoli quindi più comprensibili ai lettori interessati. Il libro vuole offrire un’approfondita analisi dell’autonomia speciale del Trentino Alto Adige, dei suoi aspetti giuridici e politici, con particolare attenzione all’ancoraggio internazionale e all’assetto costituzionale che riveste nel contesto delle regioni in Italia. Esso illustra, oltre allo Statuto stesso, anche gli aspetti più importanti definiti dalle norme di attuazione, le competenze, i loro limiti, l’autonomia tripolare e le sue istituzioni, le misure di tutela pere le minoranze linguistiche. Riassumere in poche centinaia di pagine la situazione politica e giuridica richiede ovviamente anche il coraggio di scegliere e di tralasciare i dettagli meno rilevanti, il che però non deve andare a scapito di un’informazione chiara e precisa. Sarà pertanto mio compito evidenziare gli aspetti essenziali dell’autonomia, illustrandoli con testi originali, citazioni e fotografie.
Agli eventi storici, esaminati già in passato da una serie di importanti opere, viene dato uno spazio che, seppur limitato, possa tuttavia contribuire ad una migliore comprensione della situazione attuale. Sarà pertanto mio intendimento offrire una visione globale, in cui trovino spazio le parti del vecchio Tirolo Storico.
Nel territorio della Regione Trentino-Alto Adige convivono da secoli tre gruppi linguistici: quello italiano, tedesco e ladino. La salvaguardia delle molteplicità linguistiche e culturali dei gruppi linguistici costituisce da sempre una sfida per ogni democrazia e per i suoi valori di libertà e di pace; rappresenta però anche un banco di prova per il futuro dell’Europa, la cui ricchezza culturale non è costituita dalla fusione e dal livellamento di diverse culture nel “melting pot” sul modello americano, ma dalla tradizione umanistica e dalla ricchezza e diversità delle varie culture che convivono in Europa.
Sempre più frequentemente persone di tutta l’Europa e in particolare dei paesi dell’Est, ma anche di diversi altri paesi del mondo, utilizzano il nostro modello autonomistico quale base di studio per i propri problemi etnici. Questo è anche il motivo per cui questa pubblicazione è stata predisposta dal Consiglio regionale in lingua italiana, tedesca, inglese ed inoltre, per la prima volta, anche in ladino, per valorizzare questa antica lingua e cultura. Il fatto che la nostra autonomia possa costituire uno stimolo alla soluzione dei molteplici problemi etnici presenti in Europa o nel mondo, è per noi motivo di orgoglio.
Oskar Peterlini
Abstract English
The purpose of this book is to present exhaustive, the autonomy of Trentino-Alto Adige South Tyrol and provide an overview that weaves legal issues with political ones, in the light of historical events, and, as available, reproducing original documents, and citations images. The analysis focuses on the constitutional issues that are enshrined in the Statute of Autonomy and hundreds of implementing rules. The pillars of this autonomy are the Region of Trentino Alto Adige and the Autonomous Provinces of Trento and Bolzano, which interact in a three-pole system.
In the Region of Trentino-Sout Tyrol have lived together for centuries the three linguistic groups: the Italian, German and Ladin. The preservation of linguistic and cultural diversity of language groups has always been a challenge for any democracy and its values of freedom and peace, but also represents a test case for the future of Europe, whose cultural richness is not formed from the merger and the levelling of different cultures in the "melting pot" on the American model, but the humanistic tradition and the richness and diversity of different cultures living in Europe.
Increasingly people from all over Europe, particularly Eastern European countries, but also of several other countries in the world, using our model of autonomy as a basis for their own ethnic problems. The fact that our autonomy could be an incentive to resolving the many ethnic problems in Europe or the world, is a source of pride.

Abstract deutsch:
Zweck dieses Buches ist es, in übersichtlicher Form die Grundzüge der Autonomie von Trentino-Südtirol darzustellen, einen Überblick über Recht und Politik zu bieten und durch die Wiedergabe von Originaldokumenten, Zitaten und Bildern auszuleuchten. Im Mittelpunkt der Analyse liegen die verfassungsrechtlichen Aspekte, die Im Autonomiestatut und in Hunderten von Durchführungsbestimmungen verankert sind. Die Träger dieser Autonomie sind die Region Trentino Südtirol und die Autonomen Provinzen Bozen und Trient, die in einem dreipoligen System zusammenwirken.
Die geschichtlichen Ereignisse wurden bereits in einer Reihe von bedeutenden Werken untersucht und sollen deshalb hier nur in geraffter Form zusammengefasst werden, um zum Verständnis der heutigen Lage beizutragen. Dabei ist es mir ein besonderes Anliegen, eine Gesamtschau zu bieten, die alle Landesteile des ehemaligen Tirols umfasst.
Im Gebiet der Region Trentino-Südtirol leben seit Jahrhunderten drei Sprachgruppen: Italiener, Deutsche und Ladiner. Die Vielfalt an Sprachen und Kulturen stellt eine Herausforderung für jede freiheitliche Demokratie und für die Sicherung des Friedens dar. Sie ist gleichzeitig aber auch ein Prüfstein für die Zukunft Europas, dessen kultureller Reichtum ja nicht im Schmelzriegel-System der amerikanischen Einwanderung liegt, sondern auf den Schätzen verschiedenartiger Kulturen und der humanistischen Tradition aufbaut.
Immer häufiger fordern Interessierte aus ganz Europa, besonders aus dem Osten, aber auch aus anderen Ländern der Welt unser Autonomiemodell als Unterlage zum Studium der eigenen Volksgruppenprobleme an. Das ist auch der Grund für die Drucklegung dieser Studie durch den Regionalrat Trentino-Südtirol in italienischer, deutscher und englischer Sprache, sowie erstmals als Publikation der Region auch in ladinisch, um diese alte Sprache und Kultur aufzuwerten.
Wenn unsere Autonomie einen Anstoß - und mehr kann es nicht sein - zur Lösung der vielfältigen Volksgruppenprobleme in Europa oder anderswo auf der Welt bieten kann, so sind wir dafür dankbar.

Parole chiave
Accordo di Parigi, Autonomia, Tutela minoranze, Trentino-Alto Adige, Statuto di autonomia, Norme di attuazione, Regione Trentino Alto Adige, Pacchetto, Province autonome di Trento e di Bolzano, Risoluzioni ONU, Südtirol, Tirolo, gruppi linguistici, minoranze linguistiche, Uso lingua tedesca, Ladino, Tutela delle molteplicità linguistiche, Proporzionale etnica, convivenza
Keywords
Autonomie, Autonomiestatut, Durchführungsbestimmungen, Südtirol Paket, Pariser Vertrag, UNO Resolutionen, Minderheitenschutz, Trentino-Südtirol, Alto Adige Südtirol, Tirol, Region Trentino Südtirol, Autonome Provinzen Trient und Bozen, Südtirol, Tirol, Sprachgruppen, Sprachlichen Minderheiten, Schutz der deutschen Sprache, Ladinisch, Sprachliche Vielfalt, Ethnischer Proporz, Zusammenleben
Autonomy, Protection of minorities, Trentino-Alto Adige, South Tyrol, Statute of Autonomy, Implementation rules, Region Trentino Alto Adige, Autonomous provinces of Trento and Bolzano, South Tyrol, Package, Tyrol, Language groups, language minorities, Use of the German language, Ladin, Preservation of linguistic diversity, Ethnic proportion, Coexistence

During Mussolini’s fascist regime, the Atlante internazionale del Touring Club Italiano published in Milan (1927-1938) and too in Barcelona (1930-1935), and widely recognised far beyond the borders of Italy, included among its plates two maps of European ethnic groups. The makers of the TCI’s atlas passed on to us a specific approach to determine the kind of collective that ought to be considered an ethnic group. The enigmatic second reprint of the fifth edition (1938) was inexplicably not accompanied by the symbolic features required by the Italian fascist authorities, but, after World War II started, the new version of the “Europa etnografica” map – on a 1:12.000.000 scale –  clearly showed the changes that occurred in the political context.
http://puv.uv.es/product_info.php?products_id=25124&osCsid=154183166308210077f639b8f4d603a2

Il volume vuole essere uno stimolo alla riflessione collettiva sul percorso storico dell’autonomia del Trentino e dell’Alto Adige/Südtirol, sulle sue peculiarità e sui possibili spunti per una sua valutazione in chiave comparata e orientata al futuro. I contributi ripercorrono le tappe dell’autonomia esperita, negata, negoziata e infine realizzata con l’approvazione definitiva del Secondo Statuto di Autonomia negli anni Settanta del secolo scorso. In particolare la prima parte ripercorre sfortunate «prove di autonomia» nella tarda epoca liberale e la sua progressiva negazione durante il fascismo. Successivamente l’attenzione sarà concentrata sulle elaborazioni del secondo dopoguerra e sulla rinnovata internazionalizzazione della questione altoatesina anche in ragione del nuovo ruolo dell’Austria. Infine, sarà esaminato nel dettaglio il negoziato che condusse al Secondo Statuto e la sua applicazione dopo gli anni Settanta.

Riassunto: La natione greca di Napoli, minoranza religiosa costituita in gran parte da esuli provenienti dalle coste dell’Egeo e dei Balcani, gestì tra XVI e XVII secolo un’efficace rete spionistica al servizio della Monarchia Ispanica. Questo articolo analizza i rapporti tra questa rete ed il papato, con cui gli agenti greci entravano in contatto in cerca di denaro, protezione, e raccomandazioni alle autorità spagnole. Attraverso un’analisi di alcune corrispondenze, a cavallo tra XVI e XVII secolo, conservate presso l’Archivio Apostolico Vaticano e la Biblioteca Apostolica Vaticana, si illustreranno le strategie politiche degli informatori, evidenziando in particolare alcuni modi in cui le divisioni interne alla comunità influenzarono l’informazione politica e i rapporti con lo Stato Ecclesiastico. Attraverso questi tentativi, singoli attori tentarono di sfruttare la propria condizione di esuli e migranti, contraddistinta da sudditanza multipla, multilinguismo, e non conformità religiosa, per acquisire forme almeno marginali di influenza.

Abstract: Between the 16th and the 17th century, the natione greca in Naples, a religious minority mostly constituted by exiles from the Aegean and Balkan coasts, managed an effective espionage network working for the Hispanic Monarchy. This essay will analyze the relationships between this network and the papacy, with which agents established contacts, looking for money, protection, and recommendations to Spanish authorities. Through an analysis of original correspondence in the years between the two centuries, from the Vatican Archives and the Vatican Library, I will highlight political strategies developed by the informants, especially highlighting how internal divisions within the community influenced political information and the relationship with the Ecclesiastical State. Through these attempts, single actors attempted to exploit their exile and migrant conditions, which implied subjectivity to multiple empires, multilingualism, and religious non-conformity, to achieve forms of at least marginal influence.

http://www.viaggiatorijournal.com/cms/cms_files/20200820120608_wqfy.pdf

Secondo un’antichissima leggenda tradizionale tibetana, la prima coppia ancestrale del Tibet sarebbe stata creata dall’unione di uno scimmione della foresta e da una donna-demone delle montagne, che avrebbero dato alla luce ben sei figli. Da quell’unione sarebbe nato Nyatri Tsenpo, primo vero re del Tibet.

Una antica iscrizione su pietra, datata VIII secolo d.C., ci dice poi molto di più sul proseguo di questa leggenda del Tibet, un regno che, come avrete notato, affonda per il 99% le sue radici nel mito...

Il trattamento giuridico delle differenze ha assistito, negli ultimi anni, alla convergenza di due fenomeni epocali: da un lato la proliferazione degli strumenti internazionali per la protezione delle minoranze etno-nazionali, dall’altro la sfida del pluralismo e le sue ripercussioni giuridiche. Il concomitante effetto di questi due fenomeni ha dato vita a ciò che potrebbe definirsi il nuovo diritto delle differenze, che presenta aspetti per molti versi innovativi rispetto al passato, sia sotto il profilo delle fonti, sia rispetto al modo di operare degli strumenti da queste prodotti. Si tratta di una sfida fondamentale per il giurista, che costringe a confrontarsi con problemi e strumenti parzialmente nuovi. Il presente contributo prova a toccare alcuni degli elementi principali di questa nuova sfida.

The three main objectives of this work are to reconstruct the processes of differentiation of Mexican religious field, describe the practices of intolerance towards religious minorities and determine the forms of racism that occur in these practices. These objectives allow us to observe that, in Mexico, there is a serious problem of “intolerance towards religious minorities” and that the way to handle this problem has been, to date, ineffective. To affirm this, we rely on a theoretical framework that, from an interdisciplinary perspective, focuses on the concepts of “religious pluralism” and “racism”. The findings indicate the need to develop more efficient mechanisms of defense of religious diversity that have been used to date, to aspire to build societies actually based on tolerance and, consequently, in the peaceful coexistence of differences.

The purpose of this study is to present exhaustive, the autonomy of Trentino-Alto Adige South Tyrol and provide an overview that weaves legal issues with political ones, in the light of historical events, and, as available, reproducing original documents, and citations images. The analysis focuses on the constitutional issues that are enshrined in the Statute of Autonomy and hundreds of implementing rules. The pillars of this autonomy are the Region of Trentino Alto Adige and the Autonomous Provinces of Trento and Bolzano, which interact in a three-pole system.
In the Region of Trentino-Sout Tyrol have lived together for centuries the three linguistic groups: the Italian, German and Ladin. The preservation of linguistic and cultural diversity of language groups has always been a challenge for any democracy and its values of freedom and peace, but also represents a test case for the future of Europe, whose cultural richness is not formed from the merger and the levelling of different cultures in the "melting pot" on the American model, but the humanistic tradition and the richness and diversity of different cultures living in Europe.
Increasingly people from all over Europe, particularly Eastern European countries, but also of several other countries in the world, using our model of autonomy as a basis for their own ethnic problems. The fact that our autonomy could be an incentive to resolving the many ethnic problems in Europe or the world, is a source of pride.---

ABSTRACT ITALIANO.-

Lo scopo di questo studio è di presentare in forma esaustiva l'autonomia del Trentino-Alto Adige e fornire una panoramica che intrecci gli aspetti giuridici con quelli politici, alla luce degli eventi storici, e, in quanto disponibili, riproducendo documenti originali, citazioni e immagini. Il focus dell'analisi si concentra sulle questioni costituzionali che sono sancite nello Statuto di autonomia e in centinaia di norme di attuazione. I pilastri di quest’autonomia sono la Regione del Trentino Alto Adige e le Province autonome di Trento e di Bolzano, che interagiscono in un sistema tripolare.
Nel territorio della Regione Trentino-Alto Adige convivono da secoli tre gruppi linguistici: quello italiano, tedesco e ladino. La salvaguardia delle molteplicità linguistiche e culturali dei gruppi linguistici costituisce da sempre una sfida per ogni democrazia e per i suoi valori di libertà e di pace; rappresenta però anche un banco di prova per il futuro dell’Europa, la cui ricchezza culturale non è costituita dalla fusione e dal livellamento di diverse culture nel “melting pot” sul modello americano, ma dalla tradizione umanistica e dalla ricchezza e diversità delle varie culture che convivono in Europa.
Sempre più frequentemente persone di tutta l’Europa e in particolare dei paesi dell’Est, ma anche di diversi altri paesi del mondo, utilizzano il nostro modello autonomistico quale base di studio per i propri problemi etnici. Questo è anche il motivo per cui questa pubblicazione è stata predisposta dal Consiglio regionale in lingua italiana, tedesca, inglese ed inoltre, per la prima volta, anche in ladino, per valorizzare questa antica lingua e cultura. Il fatto che la nostra autonomia possa costituire uno stimolo alla soluzione dei molteplici problemi etnici presenti in Europa o nel mondo, è per noi motivo di orgoglio

ABSTRACT DEUTSCH.
Zweck dieser Studie ist es, in übersichtlicher Form die Grundzüge der Autonomie von Trentino-Südtirol darzustellen, einen Überblick über Recht und Politik zu bieten und durch die Wiedergabe von Originaldokumenten, Zitaten und Bildern auszuleuchten. Im Mittelpunkt der Analyse liegen die verfassungsrechtlichen Aspekte, die Im Autonomiestatut und in Hunderten von Durchführungsbestimmungen verankert sind. Die Träger dieser Autonomie sind die Region Trentino Südtirol und die Autonomen Provinzen Bozen und Trient, die in einem dreipoligen System zusammenwirken.
Die geschichtlichen Ereignisse wurden bereits in einer Reihe von bedeutenden Werken untersucht und sollen deshalb hier nur in geraffter Form zusammengefasst werden, um zum Verständnis der heutigen Lage beizutragen. Dabei ist es mir ein besonderes Anliegen, eine Gesamtschau zu bieten, die alle Landesteile des ehemaligen Tirols umfasst.
Im Gebiet der Region Trentino-Südtirol leben seit Jahrhunderten drei Sprachgruppen: Italiener, Deutsche und Ladiner. Die Vielfalt an Sprachen und Kulturen stellt eine Herausforderung für jede freiheitliche Demokratie und für die Sicherung des Friedens dar. Sie ist gleichzeitig aber auch ein Prüfstein für die Zukunft Europas, dessen kultureller Reichtum ja nicht im Schmelzriegel-System der amerikanischen Einwanderung liegt, sondern auf den Schätzen verschiedenartiger Kulturen und der humanistischen Tradition aufbaut.

I sistemi elettorali hanno delle ripercussioni dirette sulla rappresentanza dei partiti nel Parlamento. Questo riguarda in particolare le minoranze etniche. Secondo com’è congegnato, un sistema elettorale può rafforzare o indebolire una minoranza, o addirittura farla scomparire del tutto dal Parlamento.
Il volume spiega in modo semplice le varie tipologie di sistemi elettorali, le regole tecniche che li governano, il loro funzionamento; chiarisce la differenza tra il maggioritario e il proporzionale, i vantaggi e gli svantaggi di ciascuno e dei vari sistemi misti che ne possono risultare.
Il testo, oltre a illustrare i principi del Consiglio d’Europa e della Commissione di Venezia, dà un particolare rilievo al tema del rapporto tra organizzazione del sistema elettorale e rappresentanza parlamentare delle minoranze etniche, analizzando come le peculiarità dei vari sistemi possano determinare il loro rafforzamento, indebolimento o, addirittura, scomparsa da un Parlamento. L’attenzione si focalizza specialmente sulla minoranza sudtirolese che viene presa d'esempio per esplorare empiricamente l'impatto dei sistemi elettorali. Il libro analizza tutte le elezioni politiche dall'annessione dell'Alto Adige all'Italia fino ad oggi, per un periodo di quasi 100 anni, non trascurando di metterle a confronto con altri paesi europei.
Il Sudtirolo è stato annesso all’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale, chiamato di seguito Alto Adige. Già nel 1921 i sudtirolesi conquistarono quattro deputati nel Parlamento italiano, ma la riforma elettorale dei fascisti, la cosiddetta legge Acerbo, ridusse la loro rappresentanza dapprima a due deputati (1924), facendoli poi scomparire del tutto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale fu concluso l’Accordo di Parigi del 1946 tra Italia e Austria che garantisce una tutela alla minoranza tedesca dell’Alto Adige e un’autonomia. Dal 1948 in poi i sudtirolesi riescono, in ogni tornata elettorale, a conquistare una rappresentanza nel Parlamento nazionale di cinque, in casi eccezionali, anche di sei parlamentari.
Da allora in Italia sono state approvate numerose riforme elettorali. Da un sistema prevalentemente proporzionale l’Italia è passata nel 1993 a un sistema combinato, che prevedeva che tre quarti dei seggi venissero eletti con il maggioritario ed il restante quarto con il proporzionale, con una soglia di sbarramento del quattro per cento. Questo sbarramento  escludeva le minoranze tedesche e ladine dell'Alto Adige che rappresentano solo un mezzo punto percentuale della popolazione nazionale. Il ricorso proposto dalla Provincia, a favore delle minoranze linguistiche, fallì dinanzi alla Corte Costituzionale così come davanti alla Corte Europea per i diritti dell’uomo. Ma i sudtirolesi riuscirono a conservare la loro rappresentanza attraverso i collegi uninominali. Nel 2005 il Parlamento ha nuovamente modificato la legge elettorale, tornando a un sistema proporzionale con delle soglie scaglionate e con un premio di maggioranza per la lista o la coalizione vincente.
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Die Wahlsysteme wirken sich direkt auf die Vertretung der Parteien im Parlament aus. Besondere Auswirkungen haben Wahlgesetze auf ethnische Minderheiten. Sie können eine Minderheit stärken, schwächen oder ganz aus dem Parlament verdrängen.
Das Buch, herausgegeben vom Verlag FrancoAngeli, erläutert in anschaulicher Weise die verschiedenen Wahlsysteme, die technischen Regelungen und deren Wirkungsweise. Es erklärt den Unterschied zwischen dem Mehrheits- und dem Verhältniswahlrecht, die Vor- und Nachteile der beiden Systeme und der Mischformen, die sich daraus ergeben.
Der Text erläutert die Richtlinien des Europarates und der Venedig-Kommission für die Wahlen. Er beleuchtet besonders den Zusammenhang zwischen dem Wahlsystem und der Vertretung der ethnischen Minderheiten im Parlament. Die Studie untersucht, wie die Besonderheiten der verschiedenen Systeme eine Stärkung oder Schwächung der Minderheiten bewirken oder diese aus dem Parlament ausschließen können. Besonderes Augenmerk wird der Südtiroler Minderheit geschenkt, an der empirisch die Auswirkungen der Wahlsysteme ausgelotet werden. Die Analyse untersucht alle Parlamentswahlen, von der Annexion Südtirols bis heute, über einen Zeitraum von fast hundert Jahren. Aber auch ein Vergleich mit vielen anderen europäischen Staaten steht auf dem Programm.
Südtirol wurde nach dem Ende des Ersten Weltkrieges zu Italien geschlagen. Schon 1921 errangen die Südtiroler vier Abgeordnete im Parlament in Rom. Eine Wahlreform der Faschisten reduzierte ihre Vertretung zunächst auf zwei (1924) und brachte sie dann zum Verschwinden. Nach dem Zweiten Weltkrieg garantiert der Pariser Vertrag zwischen Italien und Österreich von 1946 der Südtiroler Minderheit eine Autonomie. Bei allen politischen Wahlen seit 1948 errangen die Südtiroler eine Vertretung im nationalen Parlament (von fünf, manchmal sogar sechs Mitgliedern). Seitdem hat Italien mehrere Wahlreformen vorgenommen. Von einem fast reinen Proporz-System schritt Italien 1993 zu einem kombinierten System. Drei Viertel der Sitze wurden im Mehrheitswahl-System gewählt, ein Viertel im Verhältniswahl-System, mit einer Wahlhürde  von vier Prozent. Die Südtiroler, die nur einen halben Prozent ausmachen, rekurrierten dagegen, blitzten allerdings sei es beim Verfassungsgerichtshof als bei der Europäischen Kommission für Menschenrechte ab. Sie behielten ihre Vertretung über die Mehrheits-Wahlkreise.
Neuerdings, im Jahre 2005, änderte das Parlament erneut das Wahlsystem und kehrte wieder zu einem Proporz-System zurück, mit abgestuften Wahlhürden und einer Mehrheitsprämie für die siegreiche Liste oder Koalition.

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Electoral systems and linguistic minorities
The impact of electoral systems on the representation of linguistic minorities in the parliament by the example of South Tyrol

The electoral systems in general, directly influence the representation of the parties in Parliament. They have certain consequences for ethnic minorities. These include the strengthening, the weakening or the eliminations of the minorities.
After the First World War the southern part of Tyrol (Südtirol) was annexed to Italy. South Tyrolean succeeded (1921) in electing four representatives to Parliament in Rome. A fascist electoral reform reduced their representation first (1924) to two and cancelled it later on completely. After the Second World War the so called Paris Agreement signed in 1946 between Italy and Austria grants autonomy to the population of South Tyrol. In all the political elections, since 1948, the South Tyrolean have been able to gain a representation (of five or even six members) in the national Parliament. Since then, Italy has made a number of election reforms. From an almost proportional system Italy passed to a combined system in 1993. Three quarters of the seats were elected by the majority system, one quarter by the proportional system with a threshold (minimum allowance) of four percent. The South Tyrolean, which counts for just a half percent on national level appealed against the minimum threshold low, but lost in front of the Italian Constitutional Court and then the European Commission of Human Rights. Although they did not succeed for the proportional part of seats, they were able to save their representation in the Parliament through the majority system in the constituencies. Recently, in 2005, the Parliament changed the electoral low again and returned to a proportional system, with degrees of thresholds and a premium for the winning party or coalition.
The representations of the South Tyrolean in the Parliament, after the annexation the so called Deutscher Verband (DV), since 1948 the Südtiroler Volkspartei (SVP), have been directly affected by the changes of the electoral system. They could survive in part only with special provisions. These special provisions could be reached by appealing to the international anchored autonomy and the protection of ethnic minorities founded in the Constitution. The DV and the SVP can be taken as good examples of typical ethno regional parties, in order to examine the effects of electoral systems on ethnic minorities.


Keywords

Abgeordnetenkammer / Autonomiestatut / Auswirkungen Wahlssysteme / Camera dei Deputati / Deutscher Verband / Italia Italien / Ethnische Minderheiten / Mehrheitswahl / Mehrheitsprämie / Parlament / Region / Trentino Südtirol / Alto Adige / Senat / Sperrklausel / Südtiroler Minderheit / Südtiroler Volkspartei / Venedig Kommission / Verhältniswahl / Wahlkreise / Wahlrecht / Wahlsystem

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Autonomy / Chamber of deputies / Constituencies / Deutscher Verband / Electoral law / Electoral Reform / Electoral system / Ethnic minorities / impact of electoral system / Italian Parliament / Italy / Majorz / Majority voting system / Premium for majority / Proporz / Proportional voting system / Region / Senate / South-Tyrol / Special Autonomy / South Tyrolean minority / Special Statute / Südtiroler Volkspartei / Threshold / Trentino
/ Venice Commission
*

Autonomia / Camera dei deputati / Circoscrizioni / Clausola di sbarramento / Collegi elettorali / Commissione di Venezia / Costituzione / Deutscher Verband / Diritto elettorale / Impatto sistemi elettorali / Italia / Minoranze linguistiche / Parlamento italiano / Majorz / Maggioritario / Premio maggioranza / Premio di Maggioranza / Proporz / Proporzionale / Regioni / Riforme elettorali / Senato della Repubblica / Sistemi elettorali / Statuto di autonomia / Statuto speciale / Südtirol / Sudtirolesi / Südtiroler Volkspartei / Trentino Alto Adige

L'A. decrit le cadre legislatif regissant les minorites linguistiques presentes sur le territoire italien pour souligner les differences considerables existant dans les regimes de tutelle en fonction des minorites considerees. Il analyse les differents elements, socio-politiques, juridiques et economiques, qui justifient ces differences