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Lucia Busatta
  • Trento, Trentino-Alto Adige, Italy

Lucia Busatta

Università di trento, Cibio, Faculty Member
Il saggio mira a proporre una lettura delle iniziative legislative recentemente presentate in alcuni Consigli Regionali, volte a dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale sul suicidio assistito. Dopo una breve sintesi dei... more
Il saggio mira a proporre una lettura delle iniziative legislative recentemente
presentate in alcuni Consigli Regionali, volte a dare attuazione alla sentenza della Corte
costituzionale sul suicidio assistito. Dopo una breve sintesi dei contenuti delle proposte, si indaga lo
spazio di intervento regionale, analizzando le competenze legislative attribuite dalla Costituzione e
l’interpretazione fornita dalla giurisprudenza costituzionale. Si prende poi in considerazione la
possibilità di intervenire con una delibera regionale. Le conclusioni mettono in luce il ruolo che le
Regioni possono esercitare nel quadro costituzionale per contribuire all’attuazione della disciplina
sul suicidio assistito.
The essay aims to propose an interpretation of the legislative proposals recently presented in
some Regional Councils, aimed at implementing the Constitutional Court ruling on assisted suicide.
After a brief summary of the contents of the proposals, the author analyses the space for regional
intervention, assessing the legislative competences attributed by the Constitution and the interpretation provided by constitutional jurisprudence. The possibility of intervening with a
regional administrative act is then taken into consideration. Conclusions highlight the role that the
Regions can exercise within the constitutional framework to contribute to the implementation of the
legislation on assisted suicide.
Dopo un inquadramento dell'assistenza sanitaria nel tessuto costituzionale e nel contesto dell'evoluzione del Servizio sanitario nazionale, il presente contributo indaga le ragioni che hanno portato alla riforma della sanità territoriale... more
Dopo un inquadramento dell'assistenza sanitaria nel tessuto costituzionale e nel contesto dell'evoluzione del Servizio sanitario nazionale, il presente contributo indaga le ragioni che hanno portato alla riforma della sanità territoriale attualmente in fase di attuazione. Le Case della Comunità costituiscono il fulcro della riforma e si pongono l'obiettivo di superare la centralità dell'ospedale, per offrire una risposta più immediata ai bisogni della persona: dopo una breve descrizione di quanto previsto per tali strutture a livello normativo, saranno poste in evidenza le potenzialità e le criticità di questo cambiamento epocale, ma non più rinviabile, di approccio per la sanità italiana e per la tutela del diritto alla salute delle persone.
Title: Potentialities and critical aspects of the new face of territorial healthcare, between uniformity requirements and implementation difficulties
Abstract [En]: The contribution begins with a presentation of the right of healthcare within the constitutional framework and the evolution of the National Health Service; it secondly investigates the reasons that led to the reform of territorial healthcare that is currently being implemented. The Houses of the Community (Case della Comunità) are the fulcrum of the reform and aim to overcome the centrality of the hospital, to offer a more immediate response to the needs of the person: after a brief description of what is foreseen for these structures at a regulatory level, the essay highlights potentialities and criticalities of this epochal change of paradigm, that cannot be longer delayed, for Italian healthcare and for the protection of people's right to health. Parole chiave: Diritto alla salute; PNRR; Sanità territoriale; Case della comunità; Regionalismo in sanità Keywords: Right to health; Recovery Fund; Territorial healthcare; Houses of the Community (Case della comunità); Regionalism in healthcare
Sommario: 1. L'assistenza sanitaria nel quadro costituzionale. 2. L'esigenza di una nuova sanità territoriale. 3. Le case della comunità. 4. Non solo luci: a proposito di alcune criticità della riforma della sanità territoriale. 5. Conclusioni: verso il nuovo volto del SSN, tra promesse e problemi aperti.
L’ordinanza del Tribunale di Milano concerne un’azione civile contro la discriminazione avente ad oggetto i criteri stabiliti dalla Regione Liguria per l’accesso ad una misura economica integrativa dell’indennità di accompagnamento.... more
L’ordinanza del Tribunale di Milano concerne un’azione civile contro la discriminazione avente ad oggetto i criteri stabiliti dalla Regione Liguria per l’accesso ad una misura economica integrativa dell’indennità di accompagnamento. Accertato che la Regione aveva rimosso il requisito del possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo, il Tribunale ordina di riaprire i termini per la domanda. Dopo aver ripercorso le principali tappe della giurisprudenza costituzionale sulla definizione dei criteri per l’accesso alle prestazioni sociali, il contributo si sofferma sulla tipologia di condotta discriminatoria addebitata alla Regione, sottolineando, in particolare, il ruolo che il principio del legittimo affidamento assume ai fini della decisione.
Prendendo spunto dai dati epidemiologici sui bisogni di salute della popolazione straniera presente in Italia, rilevati durante la pandemia, il contributo si propone di analizzare le problematiche nell’effettività della garanzia del... more
Prendendo spunto dai dati epidemiologici sui bisogni di salute della popolazione straniera presente in Italia, rilevati durante la pandemia, il contributo si propone di analizzare le problematiche nell’effettività della garanzia del diritto all’assistenza sanitaria per i migranti. Alcune recenti pronunce dimostrano che, anche per i migranti regolari, ci sono ancora molte barriere nella piena garanzia del diritto alla salute. Le conclusioni puntano a valorizzare il ruolo che le neo-istituite Case della Comunità potrebbero avere per assicurare un accesso tempestivo all’assistenza primaria e di base per gli stranieri.
SOMMARIO: 1. Una necessaria premessa storica: la tutela costituzionale della salute attraverso l’organizzazione della sanità. 2. La responsabilità nella garanzia del diritto alla salute delle persone detenute. 3. Le problematiche nella... more
SOMMARIO: 1. Una necessaria premessa storica: la tutela costituzionale
della salute attraverso l’organizzazione della sanità. 2. La responsabilità nella garanzia del diritto alla salute delle persone detenute. 3. Le problematiche nella garanzia del diritto alla salute dei detenuti. 3.1. Le insidie della differenziazione territoriale in sanità. 3.2. Le criticità dell’eguaglianza nella salute: i livelli essenziali delle prestazioni. 3.3. L’impossibile nodo della continuità terapeutica. 4. Il contenuto del diritto alla salute delle persone detenute e gli obblighi di prestazione del SSN. 5. Conclusioni: il diritto alla salute delle persone detenute e la loro dignità.
ABSTRACT: A partire da una sintesi delle sentenze della Corte cost. nn. 14, 15, 16, 25 e 35, sulle vaccinazioni, ci si concentra sul rapporto tra esercizio della discrezionalità politica e fattore scientifico. La scelta della fonte e la... more
ABSTRACT: A partire da una sintesi delle sentenze della Corte cost. nn. 14, 15, 16, 25 e 35, sulle vaccinazioni, ci si concentra sul rapporto tra esercizio della discrezionalità politica e fattore scientifico. La scelta della fonte e la riserva di legge si dimostrano funzionali ad assicurare la tenuta
delle disposizioni oggetto di giudizio. Le conclusioni inseriscono tali pronunce nelle dinamiche della giustizia costituzionale sistematicamente intesa.

ENG: Taking as a starting point a summary of Constitutional Court Rulings Nos. 14, 15, 16, 25 and 35 on vaccination, the article focuses on the relationship between science and the exercise of political discretion. The source of law chosen by the law-maker and constitutional provision requiring that certain matters only be governed by parliament are functional to ensure the robustness of the challenged provisions. The conclusions place these judgments in the dynamics of constitutional justice.
Il contributo si propone di indagare sulle specificità della libertà di espressione avente ad oggetto opinioni o informazioni relative all’aborto. Dopo aver individuato i termini teorici della questione, si procede ad una distinzione tra... more
Il contributo si propone di indagare sulle specificità della libertà di espressione avente ad oggetto opinioni o informazioni relative all’aborto. Dopo aver individuato i termini teorici della questione, si procede ad una distinzione tra le diverse dimensioni del diritto, che spaziano dalla scissione tra dimensione attiva e passiva del diritto (dare e ricevere informazioni sui servizi abortivi), all’enucleazione di una porzione positiva e una negativa (voler essere informato o nel rifiutare di ricevere informazioni), fino alla configurazione di un dovere di informazione e dei soggetti titolari di esso. Il saggio indaga, poi, l’estensione della libertà di espressione e i suoi limiti con specifico riferimento ad alcuni casi recenti riguardanti manifesti apertamente schierati e conclude rilevando l’esigenza di un vincolo ad un contenuto veritiero delle comunicazioni pubbliche in materia di aborto.
The contribution aims to investigate the specificity of freedom of expression concerning opinions or information in the field of abortion. After a theoretical introduction on the terms of the issue, a distinction is made between the different dimensions of this freedom, which range from the split between the active and passive dimension of the law (giving and receiving information on abortion services), to the enucleation of a positive and a negative one (wanting to be informed or refusing to receive information), up to the configuration of a duty of information. The essay then investigates the extent of freedom of expression and its limits with specific reference to some recent decisions regarding ideologically oriented manifestos. It concludes by noting the need for a constraint on the truthful content of public communications regarding abortion.
Il contributo si propone di indagare sulle specificità della libertà di espressione avente ad oggetto opinioni o informazioni relative all’aborto. Dopo aver individuato i termini teorici della questione, si procede ad una distinzione tra... more
Il contributo si propone di indagare sulle specificità della libertà di espressione avente ad oggetto opinioni o informazioni relative all’aborto. Dopo aver individuato i termini teorici della questione, si procede ad una distinzione tra le diverse dimensioni del diritto, che spaziano dalla scissione tra dimensione attiva e passiva del diritto (dare e ricevere informazioni sui servizi abortivi), all’enucleazione di una porzione positiva e una negativa (voler essere informato o nel rifiutare di ricevere informazioni), fino alla configurazione di un dovere di informazione e dei soggetti titolari di esso. Il saggio indaga, poi, l’estensione della libertà di espressione e i suoi limiti con specifico riferimento ad alcuni casi recenti riguardanti manifesti apertamente schierati e conclude rilevando l’esigenza di un vincolo ad un contenuto veritiero delle comunicazioni pubbliche in materia di aborto.

The contribution aims to investigate the specificity of freedom of expression concerning opinions or information in the field of abortion. After a theoretical introduction on the terms of the issue, a distinction is made between the different dimensions of this freedom, which range from the split between the active and passive dimension of the law (giving and receiving information on abortion services), to the enucleation of a positive and a negative one (wanting to be informed or refusing to receive information), up to the configuration of a duty of information. The essay then investigates the extent of freedom of expression and its limits with specific reference to some recent decisions regarding ideologically oriented manifestos. It concludes by noting the need for a constraint on the truthful content of public communications regarding abortion.
Abstract[it]: Il contributo propone un’analisi della disciplina dell’interruzione volontaria di gravidanza entro il novantesimo giorno, secondo quanto previsto dalla legge n. 194 del 1978. Nell’ordinamento italiano l’aborto è disciplinato... more
Abstract[it]: Il contributo propone un’analisi della disciplina dell’interruzione volontaria di gravidanza entro il novantesimo giorno, secondo quanto previsto dalla legge n. 194 del 1978. Nell’ordinamento italiano l’aborto è disciplinato come una prestazione sanitaria, rientrante nei livelli essenziali delle prestazioni e affidata in via esclusiva al Servizio sanitario nazionale, che dovrebbe essere assicurata in modo eguale a tutte le donne sul territorio nazionale. In tale prospettiva, viene proposto anche un raffronto con la disciplina del consenso informato introdotta dalla legge n. 219 del 2017. Le conclusioni evidenziano gli strumenti per assicurare la tenuta e l’aggiornamento della disciplina.

Abstract[en]: The contribution aims at analysing of the discipline of abortion within the first trimester, in accordance with the provisions of law no. 194 of 1978. In the Italian legal system, abortion is regulated as a medical treatment provided by the National Health Service and intended to be equally granted to all women on the national territory. In this perspective, the essay also offers a comparison with the discipline of informed consent introduced by law no. 219 of 2017. The conclusions highlight the tools to ensure the updating of the discipline.
SOMMARIO: 1. Introduzione un tema classico ma sempre in divenire.-2. Tempo e procedure.-3. L'interruzione di gravidanza come prestazione sanitaria.-4. Interruzione volontaria di gravidanza e relazione di cura.-5. Riflessioni conclusive: una legge (ancora) al passo con i tempi?
Editorial
Sign language is a key instrument of communication for the deaf community. For this reason, it is important that sign language finds recognition at a legislative level and is promoted as an inclusive means let people to use it, to... more
Sign language is a key instrument of communication for the deaf community. For this reason, it is important that sign language finds recognition at a legislative level and is promoted as an inclusive means let people to use it, to communicate and to receive information.

This article presents the increasing importance of sign languages with a special focus on the recent legislative acknowledgement in the Italian legal context. After the presentation of the theoretical framework in which sign languages are considered, the article proposes a model to describe and analyse the various level of recognition and protection that sign languages could have in different legal systems, with a particular focus on European states. This brings to the presentation and the critical assessment of the recent recognition of Italian Sign Language (LIS) in Italy. Conclusions suggest the preferable way for sign languages recognition and promotion, with the aim of guarantee the effective right to use it to all, irrespective of their individual conditions.
Prendendo spunto dai dati epidemiologici sui bisogni di salute della popolazione straniera presente in Italia, rilevati durante la pandemia, il contributo si propone di analizzare le problematiche nell'effettività della garanzia del... more
Prendendo spunto dai dati epidemiologici sui bisogni di salute della popolazione straniera presente in Italia, rilevati durante la pandemia, il contributo si propone di analizzare le problematiche nell'effettività della garanzia del diritto all'assistenza sanitaria per i migranti. Alcune recenti pronunce dimostrano che, anche per i migranti regolari, ci sono ancora molte barriere nella piena garanzia del diritto alla salute. Le conclusioni puntano a valorizzare il ruolo che le neo-istituite Case della Comunità potrebbero avere per assicurare un accesso tempestivo all'assistenza primaria e di base per gli stranieri.
L’ordinanza del Tribunale di Milano concerne un’azione civile contro la discriminazione avente ad oggetto i criteri stabiliti dalla Regione Liguria per l’accesso ad una misura economica integrativa dell’indennità di accompagnamento.... more
L’ordinanza del Tribunale di Milano concerne un’azione civile contro la discriminazione avente ad oggetto i criteri stabiliti dalla Regione Liguria per l’accesso ad una misura economica integrativa dell’indennità di accompagnamento. Accertato che la Regione aveva rimosso il requisito del possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo, il Tribunale ordina di riaprire i termini per la domanda. Dopo aver ripercorso le principali tappe della giurisprudenza costituzionale sulla definizione dei criteri per l’accesso alle prestazioni sociali, il contributo si sofferma sulla tipologia di condotta discriminatoria addebitata alla Regione, sottolineando, in particolare, il ruolo che il principio del legittimo affidamento assume ai fini della decisione.
Abstract: Il contributo offre un’analisi della disciplina dell’immigrazione per motivi di lavoro nella Repubblica di Irlanda. Dopo una breve contestualizzazione del quadro storico, politico e costituzionale del Paese, vengono prese in... more
Abstract: Il contributo offre un’analisi della disciplina dell’immigrazione per motivi di lavoro nella Repubblica di Irlanda. Dopo una breve contestualizzazione del quadro storico, politico e costituzionale del Paese, vengono prese in esame le principali caratteristiche delle norme che consentono agli stranieri l’ingresso nel Paese. Le ragioni della peculiarità di alcune scelte della politica migratoria irlandese sono da individuare nella storia della Repubblica e nell’articolarsi dei suoi rapporti con il Regno Unito. Le conclusioni offrono alcune prospettive sul futuro del diritto migratorio irlandese anche alla luce dell’impatto della Brexit.

Abstract: The essay analyses the rules on immigration for work reasons in the Republic of Ireland. After a brief contextualization of the country’s historical, political and constitutional framework, the author explores the main features of the rules that allow foreigners to enter the country. The reasons of the peculiarity of some choices of Irish migration law can be found in the history of the Republic and in its relationship with the United Kingdom. In the conclusions, some perspectives on the future of Irish migration law also in light of the impact of Brexit are sketched.
Lo scopo del presente contributo è quello di proporre una riflessione sul grado di integrazione della scienza nel formante legislativo all’interno dell’ordinamento italiano. A tal fine, premessa una breve ricostruzione della libertà della... more
Lo scopo del presente contributo è quello di proporre una riflessione sul grado di integrazione della scienza nel formante legislativo all’interno dell’ordinamento italiano. A tal fine, premessa una breve ricostruzione della libertà
della scienza nel tessuto costituzionale, vengono individuati tre diversi livelli
di interazione e di complessità del rapporto tra legislatore e scienza. Alle considerazioni sulla scienza come oggetto della regolazione (leggi a contenuto
scientifico e organizzazione dell’attività scientifica), verranno affiancate alcune riflessioni sulla scienza come strumento per la normazione e, infine, come soggetto che provvede ad autoregolarsi (research integrity). Queste diverse
declinazioni del fattore scientifico nel tessuto costituzionale e nel formante
legislativo vengono ricondotte ad unità attraverso il recupero della funzione
sociale della scienza, recentemente posta in evidenza dalla pandemia.

The aim of this contribution is to discuss the degree of integration between
science and legislation in the Italian legal system. To this end, after a brief
presentation of the concept of the freedom of science in the constitutional
context, the essay highlights three different levels of interaction and complexity of the relationship between legislator and science are identified. The first
one considers science as an object of regulation (laws with scientific content
and organization of scientific activity); secondly, science could be seen as a
tool for legislation and, finally, as a subject that finds its rules for self-regulation (research integrity). These different declinations of the scientific factor
in both the Constitution and the legislation are brought to unity through the
recall of the social function of science, that has recently been highlighted by
the pandemic.
Il contributo offre alcuni spunti di riflessione a margine della sentenza C-644/18, Commissione v. Italia, 10 novembre 2020. La pronuncia ha origine nell’ambito di un procedimento di infrazione a carico dell’Italia per il mancato... more
Il contributo offre alcuni spunti di riflessione a margine della sentenza C-644/18, Commissione v. Italia, 10 novembre 2020. La pronuncia ha origine nell’ambito di un procedimento di infrazione a carico dell’Italia per il mancato rispetto, perpetuato nel tempo, dei valori soglia indicati nella direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria. Gli argomenti utilizzati dalla difesa italiana offrono alcuni interessanti spunti, sia sulle implicazioni delle politiche ambientali europee, sia sulla necessità di bilanciare gli investimenti necessari con le esigenze socio-economiche dello Stato. L’attuale contesto pandemico e i programmi per la ripresa attualmente in fase di definizione consentono infine di aprire alcune considerazioni sui diritti delle generazioni future.
The aim of this paper is to investigate whether the right to know one’s genetic origins (RKGO) encounters significant differences in the level of guarantee when it applies to adoption, to assisted reproduction or to surrogacy. The results... more
The aim of this paper is to investigate whether the right to know one’s genetic origins (RKGO) encounters significant differences in the level of guarantee when it applies to adoption, to assisted reproduction or to surrogacy. The results of this analysis are aimed at understanding the degree of effectiveness of this right in different legal systems. To this end, the main features of the right to know one’s genetic origins are carefully considered, the research being based both on legislative and on jurisdictional materials. Namely, the essay focuses on information and consent, on the structure of relevant regulation in the balance between collection and storage of personal information or protection of anonymity and privacy and, finally, on the most crucial factor for the enforcement of this right, namely time.
SOMMARIO: 1. Introduzione. La salute nel diritto europeo. 2. Quando l’effettività del diritto alla salute transita attraverso i diritti procedurali. 2.1. La mobilità transfrontaliera dei pazienti quale canale di emersione del diritto ai... more
SOMMARIO: 1. Introduzione. La salute nel diritto europeo. 2. Quando l’effettività del diritto alla salute transita attraverso i diritti procedurali. 2.1. La mobilità transfrontaliera dei pazienti quale canale di emersione del diritto ai rimedi effettivi per la garanzia di accesso alle prestazioni sanitarie: il livello europeo. 2.2. (segue): il livello nazionale. 2.3. Spunti di diritto comparato. 3. Rimedi effettivi e diritto alla salute degli stranieri: il nodo dell’accessibilità. 4. Conclusioni: la via procedurale all’effettività e le insidie di un diritto non sempre accessibile.
Traendo spunto dal contesto generato dalla pandemia di CoViD-19, il contributo prende in considerazione le tensioni e le criticità cui l’attività di ricerca e la sperimentazione clinica sono state sottoposte a causa dell’emergenza... more
Traendo spunto dal contesto generato dalla pandemia di CoViD-19, il contributo prende in considerazione le tensioni e le criticità cui l’attività di ricerca e la sperimentazione clinica sono state sottoposte a causa dell’emergenza sanitaria. Nella prospettiva del bilanciamento tra esigenze collegate alla libertà della ricerca scientifica e alla tutela della salute della collettività, da un lato, e protezione del partecipante alla ricerca, dall’altro lato, vengono esaminati gli strumenti che consentono di conciliare questi due aspetti. Le conclusioni suggeriscono una piena promozione dell’integrità della ricerca, quale metodo per garantire la tenuta dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali di fronte alle diverse sfide cui l’attività di sperimentazione è spesso esposta.





Taking the cue from the CoViD-19 pandemic context, the contribution tackles the critical issues to which research and clinical trials have been subjected due to the health emergency. In the perspective of the balancing needs related to the freedom of scientific research and the protection of community health, on the one hand, and the protection of the rights of the research participant, on the other hand, the essay examines the tools that allow to reconcile these two aspects. The conclusions suggest a full promotion of research integrity, as a method to ensure the endurance of constitutional principles and fundamental rights in the face of the many challenges to which research activities are often exposed.
The pandemic emergency has changed our lives and our times. The fight against the new disease has unveiled several inequalities that significantly involve also gender issues. The aim of this essay is to develop some considerations... more
The pandemic emergency has changed our lives and our times. The fight against the new disease has unveiled several inequalities that significantly involve also gender issues. The aim of this essay is to develop some considerations regarding gender equality in health services during the pandemic. Particular attention is given both to organisation of health services and reproductive rights. The whole analysis is conducted under the perspective of time-factor, which proves to be determinant in the granting of both equality and fundamental rights. Conclusions suggest that this period shall be determinant for seriously tackling gender issues.

SOMMARIO: 1. Come il Covid ha cambiato il tempo in cui viviamo-2. L'impatto della pandemia sul genere-3. Salute delle donne ed emergenza sanitaria: tra conseguenze dell'impegno in prima linea e diritti riproduttivi-3.1. Le misure organizzative-3.2. La libertà di scelta delle donne, nel tempo della pandemia-4. Le nuove linee guida ministeriali sulla legge n. 194 del 1978 e l'aborto farmacologico-5. Corpo, genere e pandemia in un rinnovato assetto temporale: se non ora, quando?
1.-La Corte Suprema statunitense è tornata ad occuparsi delle legislazioni statali limitative del diritto delle donne ad accedere all'aborto con il caso June Medical Services LLC v. Russo, deciso alla fine di giugno 2020. Come è noto, la... more
1.-La Corte Suprema statunitense è tornata ad occuparsi delle legislazioni statali limitative del diritto delle donne ad accedere all'aborto con il caso June Medical Services LLC v. Russo, deciso alla fine di giugno 2020. Come è noto, la tematica è, e continua ad essere, una questione altamente divisiva negli Stati Uniti (e, ormai, non più solamente lì), sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista sociale, prima ancora che sotto il profilo giuridico. In certi termini, si potrebbe dire che l'aborto sia un tema davvero rappresentativo della conflittualità che caratterizza la società statunitense, nella quale il diritto, che si dimostra essere molto poroso rispetto a questioni culturali o morali, diviene strumento di gestione di un contrasto assiologico che altrimenti non troverebbe contrapposizione
Prendendo spunto da alcune recenti novità normative, il contributo analizza i diversi modelli di consenso alla donazione post mortem degli organi. In particolare, la tendenza di alcuni ordinamenti a preferire un modello temperato di... more
Prendendo spunto da alcune recenti novità normative, il contributo analizza i diversi modelli di consenso alla donazione post mortem degli organi. In particolare, la tendenza di alcuni ordinamenti a preferire un modello temperato di opt-out (o silenzio-assenso) viene valutata in termini di sostenibilità costituzionale e, in particolare, dal punto di vista del rispetto del principio di autodeterminazione e dell’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà.

Departing from some recent regulatory changes, the contribution analyses the different models of consent to post mortem organ donation. In particular, the inclination of some legal systems to prefer a tempered opt-out model (so-called deemed consent) is assessed in the perspective of its constitutional sustainability and, in particular, from the point of view of compliance with the principle of self-determination and the fulfilment of mandatory duties of solidarity.

Sommario: 1. Trapianti d'organo e diritto.-2. Le recenti novità legislative in Canada.-2.1. Riflessioni a partire dal quadro normativo attuale nei territori canadesi.-2.2. La transizio-ne verso il consenso presunto.-3. Il modello "misto" italiano e la progressiva attuazione della legge sulla donazione degli organi.-3.1. Origini e lungimiranza della legge n. 91 del 1999.-3.2. La parziale introduzione della raccolta capillare del consenso e i più recenti sviluppi normativi.-4. Il ruolo catalizzatore dell'Unione Europea e il "traino" spagnolo.-5. Giustizia distributiva, solidarietà e autonomia nella donazione post mortem degli organi: esiste un modello costituzionalmente preferibile?
Un modello sostenibile di garanzia del diritto alla salute sta nella capacità di assumere le decisioni e di beneficiare delle prestazioni con consapevolezza, coscienza e accortezza, in modo da assicurare, in un’ottica intergenerazionale,... more
Un modello sostenibile di garanzia del diritto alla salute sta nella capacità di assumere le decisioni e di beneficiare delle prestazioni con consapevolezza, coscienza e accortezza, in modo da assicurare, in un’ottica intergenerazionale, le medesime opportunità a chi verrà dopo di noi.
Does a space for regional autonomy exist in the field of biolaw? The relationship between state and regions, in the Italian Constitution, is traditionally defined as asymmetric regionalism. The aim of the paper is to investigate the... more
Does a space for regional autonomy exist in the field of biolaw? The relationship between state and regions, in the Italian Constitution, is traditionally defined as asymmetric regionalism. The aim of the paper is to investigate the extent of regional autonomy in the field of biolaw. After having reconsidered the fundamental steps of Constitutional Court's interpretation of matters reserved to the exclusive competence of the state, the essay focuses on regional interventions, both on a legislative and on administrative levels. The results of the research show that, in the field of biolaw, the state holds a wide legislative power, which shall nevertheless be exercised in collaboration with regions. Moreover, the existence of a wide power of regions to organise their healthcare services has a relevant impact on the effectiveness of fundamental rights' protection in biolaw matters. Finally, the paper tackles the path towards the regional achievement of further differentiation as provided by Art. 116 of the Constitution , which is considered as a concrete opportunity not only for the Regions that are undertaking the agreement with the state to this end, but for the Republic as a whole.

SOMMARIO: 1. Esiste un biodiritto regionale?-2. Le ineludibili esigenze di uniformità nazionale e la garanzia del principio di eguaglianza-2.1. I riflessi del riparto delle competenze sulla disciplina del biodiritto-2.2. La defini-zione in concreto delle inderogabili esigenze di eguaglianza-3. Decentramento e asimmetria dei diritti, tra rischi e opportunità-3.1. L'espressione dell'autonomia regionale per mezzo della leale collaborazione-3.2. Le oppor-tunità di un biodiritto regionale organizzativo e propulsivo-3.3. Le problematiche di un biodiritto regionale simbolico-4. Quali opportunità per un biodiritto regionale, nella prospettiva del regionalismo differenziato?
In the 70th anniversary of the foundation of the National Health Service (NHS), the essay aims at tackling the most important features of universalism in the granting of healthcare. Both Italy and the UK chose to adopt a public health... more
In the 70th anniversary of the foundation of the National Health Service (NHS), the essay aims at tackling the most important features of universalism in the granting of healthcare. Both Italy and the UK chose to adopt a public health service based on the principle of solidarity and equity in access to services. In England, a deep reform has profoundly changed the face of the NHS, bringing market into health services. After analysing the criticalities of the 2012 Act, the article addresses the problems that Brexit will signify for the granting of services within the NHS. The paper concludes suggesting that the enforcement of the principle of solidarity, in the light of Sir William Beveridge's original project could serve the scope to help the NHS to face the sustainability crisis it is passing through.

KEYWORDS: National Health Service; right to healthcare; resource allocation; Brexit; solidarity

SOMMARIO: 1. I sistemi sanitari universalistici: origini e anniversari-2. Il servizio sanitario inglese: la difficile realizzazione del sogno di sir William Beveridge-3. The commodification of healthcare: la riforma del 2012 e le difficoltà della sanità inglese-3.1. I tratti essenziali della riforma sanitaria del 2012-3.2. Le criticità e gli obiettivi mancati-4. Le prossime sfide per la sanità inglese: tra Brexit e spinte anti-solidaristiche-5. Conclusioni: la sostenibilità della salute, tra solidarietà e identità.
Il contributo offre alcuni spunti di riflessione a margine della sentenza C-336/16, Commissione c. Polonia, del 22 febbraio 2018. La pronuncia ha origine nell’ambito di un procedimento di infrazione a carico della Polonia per il mancato... more
Il contributo offre alcuni spunti di riflessione a margine della sentenza C-336/16, Commissione c. Polonia, del 22 febbraio 2018. La pronuncia ha origine nell’ambito di un procedimento di infrazione a carico della Polonia per il mancato rispetto, perpetuato nel tempo, dei valori soglia indicati nella direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria. Gli argomenti utilizzati dalla difesa polacca per giustificare il superamento dei limiti di polveri sottili offrono l’occasione per riflettere circa le implicazioni che le misure europee di carattere ambientale rivestono per altri interessi pubblici, quali la tutela della salute e le esigenze economiche e sociali della popolazione.
The essay proposes some food for thought departing from the judgment C-336/16, Commission c. Poland, dated 22 February 2018. The ruling originated in an infringement procedure against Poland for the non-compliance, over time, of the threshold values indicated in the Directive 2008/50/EC on air quality. The arguments used by Poland to justify overcoming the limits of particulate materials offer an opportunity to reflect on the implications of European environmental measures on other public interests, such as health protection and economic and social needs of the population.
Il presente saggio mira a svolgere una valutazione sulla sostenibilità costituzionale della legge n. 219 del 2017, ad un anno dalla sua entrata in vigore. L’articolo intende, in particolare, sviluppare un’analisi della solidità dei... more
Il presente saggio mira a svolgere una valutazione sulla sostenibilità costituzionale della legge n. 219 del 2017, ad un anno dalla sua entrata in vigore. L’articolo intende, in particolare, sviluppare un’analisi della solidità dei principi su cui si fonda la relazione di cura, come disciplinata nella nuova legge, rispetto alle diverse complessità che caratterizzano oggi il mondo della medicina e il rapporto tra medico e paziente. I temi che caratterizzano la legge sulla relazione di cura sono presentati e sviluppati sotto la prospettiva degli interessi costituzionali maggiormente rilevanti nella relazione tra medico e paziente.





The essay aims at investigating the sustainability of the law n. 219 of 2017 one year after its entry into force. In particular, the article offers an analysis of the constitutional coherence of the doctor-patient relationship, as provided by the new law, in the perspective of the various complexities of the present therapeutic context. The presentation of the contents of the law is developed through the examination of the level of respect of individual constitutional rights involved in the doctor-patient relationship.


Sommario: 1. La crescente complessità della relazione di cura.-2. I nodi di sostenibilità della relazione di cura nel tessuto normativo della legge n. 219 del 2017.-3. Il pluralismo soggettivistico della relazione di cura.-4. Il riconoscimento delle istanze assiologiche e la (in)sostenibilità dell'obiezione di coscienza.-5. L'appropriatezza quale criterio di sostenibilità della legge.-6. La sostenibilità economica di una legge "a costo zero".-7. Per una relazione di cura veramente sostenibile.
Off-label drugs and economic sustainability of healthcare systems: the point of view of the Court of Justice of the EU-Decision C-29/17, Novartis Farma, of November 21st, 2018, of the Court of Justice of the European Union concerns the... more
Off-label drugs and economic sustainability of healthcare systems: the point of view of the Court of Justice of the EU-Decision C-29/17, Novartis Farma, of November 21st, 2018, of the Court of Justice of the European Union concerns the compatibility with EU law of national rules on off-label drugs prescription. The case deals with the off-label use of a product which proved to be effective for the treatment of ophthalmological diseases, whereas the recommended medicine is much more expensive for the national healthcare service. The Court confirms that national rules are compatible with the EU legal framework if necessary safeguards are respected. The aim of the commentary is to underline the possible implications of this ruling, at a EU level and for single member States. 1. Introduzione: il costo dei farmaci quale paradigma dei nodi di sostenibilità dei sistemi sanitari Con la sentenza C-29/17, Novartis Farma, del 21 novembre 2018 1 , la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (di seguito CGUE) si è pronunciata su una questione pregiudiziale relativa all'interpretazione di alcune disposizioni della direttiva 2001/83 (codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano), del regolamento 726/2004 (sull'autorizzazione all'immissione in commercio dei medicinali) e della direttiva 89/105/CEE (sulla fissazione dei prezzi dei farmaci) 2. 1 Corte di Giustizia dell'Unione Europea, causa C-29/17, Novartis Farma SpA, sentenza del 21 novembre 2018, ECLI:EU:C:2018:931. 2 Le norme per le quali si chiede un orientamento interpretativo alla Corte di Giustizia sono: (i) l'art. 3, punto 1, e gli artt. 5 e 6 della direttiva 2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 novembre 2001, recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano (GU 2001, L 311, pag. 67). Tali norme riguardano, rispettivamente, l'esclusione dall'applicazione della direttiva delle formule magistrali; l'esclusione dall'applicazione della direttiva, per «esigenze speciali», «i medicinali forniti per rispondere ad un'ordinazione leale e non sollecitata, elaborati conformemente alle prescrizioni di un medico autorizzato e destinati ai suoi malati sotto la sua personale e diretta responsabilità»; l'autorizzazione all'immissione in commercio. (ii) gli artt. 3 (autorizzazione all'immissione in commercio), 25 (registrazione degli effetti collaterali) e 26 (relativo anch'esso alla farmacovigilanza) del regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che istituisce procedure
Nel 1978 sono state approvate anche tre leggi destinate a innovare profondamente il nostro ordinamento, in punto di garanzia del diritto alla salute, di tutela dei diritti e di promozione dell'autodeterminazione della persona. Dal punto... more
Nel 1978 sono state approvate anche tre leggi destinate a innovare profondamente il nostro ordinamento, in punto di garanzia del diritto alla salute, di tutela dei diritti e di promozione dell'autodeterminazione della persona. Dal punto di vista storico, politico e sociale, il contesto nel quale il Parlamento giunse all'approvazione della legge Basaglia (n. 180 del 1978), della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza (n. 194 del 1978) e della riforma del servizio sanitario nazionale (n. 833 del 1978) fu uno dei più complessi della nostra storia repubblicana.
Il contributo tratta della sentenza 262 del 2016, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 4/2015 recante «Istituzione del registro regionale per le libere... more
Il contributo tratta della sentenza 262 del 2016, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 4/2015 recante «Istituzione del registro regionale per le libere dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (DAT) e disposizioni per favorire la raccolta delle volontà di donazione degli organi e dei tessuti». Pubblicato in Le Regioni, 3, 2017, 563-579.
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SOMMARIO: 1. Variazioni su un tema di perdurante attualità. 2. Tra principi e diritti: il nodo dell’effettività. 3. La difesa d’ufficio. 4. Il patrocinio a spese dello Stato. 5. Il diritto all’interprete. 6. Conclusioni.
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Abstract: Il saggio offre una riflessione sulle problematiche applicative della legge n. 194 del 1978 relativa all’interruzione volontaria di gravidanza, in particolare con riguardo all’elevata percentuale ginecologi che sollevano... more
Abstract: Il saggio offre una riflessione sulle problematiche applicative della legge n. 194 del 1978 relativa all’interruzione volontaria di gravidanza, in particolare con riguardo all’elevata percentuale ginecologi che sollevano obiezione di coscienza. Pur a fronte della rilevanza costituzionale della tutela della coscienza individuale, come previsto dalla legge, il fenomeno incide in modo non trascurabile sull’effettività del diritto delle donne ad accedere a tale prestazione sanitaria. La responsabilità per la complessa gestione di questi delicati equilibri spetta, in definitiva, alle amministrazioni sanitarie, sulle quali grava anche il compito di allocare in modo efficiente le risorse per la garanzia del diritto alla salute.
Abstract (English): The essay is aimed at critically analysing problems arising in the application of the Italian law nr. 194/1978, concerning voluntary interruption of pregnancy and deriving from the high percentage of conscientious objection among gynaecologists. Notwithstanding the constitutional relevance of the legislative provision on conscientious objection, this phenomenon has a strong impact on the effectiveness of women’s right to access to interruption of pregnancy. Ultimately, the responsibility for managing a delicate equilibrium of constitutional rights belongs to healthcare administrations, which should also efficiently allocate their resources for the guarantee of the right to healthcare.
Research Interests:
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SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Il modello medico-assistenziale. 2.1. I rischi di un paternalismo medico-assistenziale. 3. Il modello sociale e i limiti di un approccio meramente funzionale. 3.1. La scuola: il diritto all’istruzione alla... more
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Il modello medico-assistenziale. 2.1. I rischi di un paternalismo medico-assistenziale. 3. Il modello sociale e i limiti di un approccio meramente funzionale. 3.1. La scuola: il diritto all’istruzione alla base dell’inclusione sociale. 3.2. Disabili e lavoro: quando le definizioni sfuggono, prevale il profilo funzionale. 4. Possibili soluzioni: le tecnologie assistive e il paradigma minoritario. 4.1. Il superamento della dicotomia (medico/sociale) attraverso le nuove tecnologie a servizio della disabilità. 4.2. Il paradigma minoritario e l’inclusione attraverso la comunicazione. 5. Per la valorizzazione della diseguaglianza.
Research Interests:
Il saggio commenta la sentenza della Corte costituzionale n. 195/2015, nella quale è stata dichiarata l’illegittimità della legge della Regione Calabria n. 27/2014, in tema di donazione di organi e tessuti. SOMMARIO: 1. Donazione... more
Il saggio commenta la sentenza della Corte costituzionale n. 195/2015, nella quale è stata dichiarata l’illegittimità della legge della Regione Calabria n. 27/2014, in tema di donazione di organi e tessuti.

SOMMARIO: 1. Donazione d’organi e consenso: sulle radici di una legge regionale. – 2. Il ricorso dello Stato e l’intervento della Corte. – 3. Repetita non iuvant: un ulteriore limite per il legislatore regionale. – 4. La manifestazione del consenso alla donazione degli organi tra disposizioni inattuate e applicazioni a macchia di leopardo. – 5. Considerazioni conclusive: i determinanti di una cultura solidaristica e il ruolo degli enti territoriali.
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Commento alla decisione del Comitato Europeo dei Diritti Sociali, reclamo collettivo n. 91/2013, CGIL c. Italy, 11 aprile 2016.
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The paper aims at giving a contribution for the elaboration of a common lexicon in the field of end of life issues. In particular, the beginning of a new phase for the political debate in Italy (with the introduction of some new... more
The paper aims at giving a contribution for the elaboration of a common lexicon in the field of end of life issues. In particular, the beginning of a new phase for the political debate in Italy (with the introduction of some new legislative proposals on informed consent, end of life issues and living wills) requires a reflection upon some concepts of central importance for the debate. Among them, the meaning of artificial nutrition – as distinct from feeding – and its qualification as a medical treat-ment is essential for the construction of a conscious political discussion, in which the legal as well the medico-scientific dimension could obtain due consideration
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Il contributo prende in considerazione le novità introdotte dal decreto legislativo n. 142/2015 con riguardo alla tutela del diritto alla salute e all’accesso alle prestazioni sanitarie, da un lato, e alla garanzia del diritto alla difesa... more
Il contributo prende in considerazione le novità introdotte dal decreto legislativo n. 142/2015 con riguardo alla tutela del diritto alla salute e all’accesso alle prestazioni sanitarie, da un lato, e alla garanzia del diritto alla difesa e all’accesso alla giustizia, dall’altro lato. Si è scelto di procedere ad un’analisi congiunta di due tematiche apparentemente tanto distanti poiché esse sono accomunate dalle difficoltà legate alla garanzia di effettività dei diritti: in entrambi i casi, infatti, le barriere linguistiche e culturali sono tali, per gli stranieri, da rendere più difficoltosa la piena fruizione di tali diritti.
Parallelamente a ciò, anche la mancata disponibilità di risorse finanziarie costituisce un possibile ostacolo all’accesso all’assistenza sanitaria e alla giustizia. In entrambi i casi, è stata estesa anche ai richiedenti asilo la possibilità di accedere a istituti già esistenti nel nostro ordinamento (rispettivamente, l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario e il patrocinio a spese dello Stato) che sono funzionali a garantire il pieno godimento del diritto alla salute e alla difesa anche a coloro che siano privi di mezzi, in attuazione del dettato costituzionale.
L’analisi ha, infine, posto in luce il ruolo centrale per la garanzia dei diritti svolto dagli enti territoriali responsabili dell’accoglienza e, insieme a questi, dalle associazioni, dalle cooperative e dai soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione del fenomeno migratorio. In attuazione di quanto previsto anche dal d.lgs. n. 142/2015, infatti, essi rappresentato, in concreto, il vero e proprio tramite tra lo straniero e il godimento dei diritti fondamentali della persona. In particolare, a tali enti è demandato l’importante compito di porre in essere tutte le condizioni necessarie a garantire un equo e pieno accesso ai diritti, per esempio attraverso la predisposizione di sportelli informativi e di servizi di interpretariato e di mediazione culturale.
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The law focusing on life sciences and on human health is characterised by significant tensions that oppose the need for unity and certainty of the legal order, on the one hand, and pressures for the acknowledgement of different moral... more
The law focusing on life sciences and on human health is characterised by significant tensions that oppose the need for unity and certainty of the legal order, on the one hand, and pressures for the acknowledgement of different moral values and visions, on the other hand. It is also a field in which the speed of scientific development continuously requires law-makers and judges to “adapt” the legal framework to new needs and possibilities.

Given this context, the paper offers an analysis of the relationship between legislation and jurisdiction organised into three main categories, in which the starting point is represented by the legislative approach. Depending on the level of “rigidity” or “flexibility” of the legislation with respect to the acknowledgement of individual moral values and to the integration of the scientific dimension at a normative level, the role of jurisdiction might significantly vary. In a scheme in which the law-maker tends to deny or refuse pluralism, the jurisdiction is called to guarantee the necessary equilibrium among the different components of the society. Differently, in the case of a “inactive” law-maker (second category), judicial interventions are fundamental in giving an answer to needs and issues arising at a scientific and social level in the absence of a specific regulation. Finally, even if the different levels of pluralisms find legislative protection, courts might open the way to new rights or new individual position that deserve protection by the legal order.

The aim of the paper is to identify the main features of a sustainable model of pluralism, in which both law-makers and judges contribute together to the equal guarantee of constitutionally relevant values and in which the legal order is able to constantly keep the pace with scientific development.
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Greece has recently amended its legislation on medically assisted reproduction , extending the conditions under which surrogacy can be practiced and introducing one of the most liberalised regime of surrogacy in Europe. The aim of this... more
Greece has recently amended its legislation on medically assisted reproduction , extending the conditions under which surrogacy can be practiced and introducing one of the most liberalised regime of surrogacy in Europe. The aim of this paper is to investigate, in a comparative perspective, the consequences of these new provisions, taking also into account the Italian legal framework, considered one of the most restrictive at the European level – in the perspective of the most recent developments of the European Court of Human Rights' case law. In particular, the paper focuses on the problem of the guarantee of the best interests of the child born through surrogacy and on the legal issues related to the phenomenon of cross-border surrogacy.
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Il fenomeno della circolazione dei pazienti ha determinato l’intervento normativo e giurisprudenziale delle istituzioni dell’Unione Europea, contribuendo a delineare lo spettro di diritti individuali e condizionando le decisioni di... more
Il fenomeno della circolazione dei pazienti ha determinato l’intervento normativo e giurisprudenziale delle istituzioni dell’Unione Europea, contribuendo a delineare lo spettro di diritti individuali e condizionando le decisioni di diritto interno. Nel contributo si propone una lettura delle nuove dimensioni della cittadinanza europea connesse alla mobilità transfrontaliera dei pazienti, individuando le diverse posizioni del singolo se inteso come mero consumatore, come fruitore di un servizio sanitario pubblico, come cittadino informato, come diretto beneficiario del progresso tecnologico, o come persona che desidera ottenere trattamenti medici che il proprio Stato ha deciso di limitare per ragioni etiche.
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Cross-border healthcare has required EU institutions’ legislative and judicial intervention, contributing to the shaping of individual rights and influencing state decisions. The article aims at underling new dimensions of European citizenship connected to patient’s mobility, by identifying the different understandings of the individual, intended as consumer, beneficiary of healthcare services, informed citizen, addressee of technological innovation or seeker of ethically controversial treatments, prohibited at a national level.
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Articolo pubblicato in S. Bonini, L. Busatta, I. Marchi (a cura di), L’eccezione nel diritto. Atti della giornata di studio dell’associazione Alumni SGCE, Quaderni della Facoltà di Giurisprudenza, Trento, 2015, pp. 169-195.
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Quali sono gli impieghi del concetto antico di «eccezione» nei vari rami del diritto? È possibile trovare un filo d’unione che leghi le risposte provenienti dai diversi settori giuridici, o è doveroso prendere atto di un’ineliminabile... more
Quali sono gli impieghi del concetto antico di «eccezione» nei vari rami del diritto? È possibile trovare un filo d’unione che leghi le risposte provenienti dai diversi settori giuridici, o è doveroso prendere atto di un’ineliminabile specificità disciplinare?
I contributi raccolti nel presente volume testimoniano una notevole varietà di approcci culturali al tema: se nel diritto costituzionale e nel diritto amministrativo l’eccezione segnala spesso un momento di transizione, che può persino preludere al superamento di categorie “tradizionali” e all’emersione di un diverso modo di approcciarsi al diritto; nel diritto penale quel concetto evoca gli spettri di momenti bui di regressione, che di tanto in tanto riprendono a tormentare la coscienza dei cultori del ius terribile; nella filosofia del diritto, nella procedura civile, nella procedura penale assistiamo a ulteriori angolature prospettiche, che arricchiscono significativamente il quadro del dibattito. Eppure, nonostante le sensibilità disciplinari e personali fisiologicamente diverse, una koinè è ravvisabile fra le pagine del volume: di eccezione può ragionevolmente discutersi solo a fronte di adeguati bilanciamenti tra valori fondamentali e mantenendo ferme le irrinunciabili garanzie liberal-individuali.
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Nota alla sentenza C-268/13, Petru, Corte di Giustizia dell’Unione Europea (terza sezione), 9 ottobre 2014. L’articolo 22, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (CEE) n. 1408/71 deve essere interpretato nel senso che... more
Nota alla sentenza C-268/13, Petru, Corte di Giustizia dell’Unione Europea (terza sezione), 9 ottobre 2014. L’articolo 22, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (CEE) n. 1408/71 deve essere interpretato nel senso che l’autorizzazione richiesta ai sensi del paragrafo 1, lettera c), i), del medesimo articolo non può essere negata qualora le cure ospedaliere di cui trattasi non possano essere prestate in tempi ragionevoli nello Stato membro di residenza dell’assicurato a causa della mancanza di farmaci e di materiali medici di prima necessità. Tale impossibilità deve essere valutata, da un lato, rispetto al complesso degli istituti ospedalieri di detto Stato membro idonei a prestare le cure di cui trattasi e, dall’altro, rispetto al lasso di tempo entro il quale queste ultime possono essere ottenute tempestivamente.
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Con la legge provinciale n. 6 del 19 giugno 2008, il Trentino ha aggiunto un importante tassello al «percorso politico e culturale di crescente attenzione al fenomeno minoritario sul territorio» in atto da alcuni anni. L’atto normativo,... more
Con la legge provinciale n. 6 del 19 giugno 2008, il Trentino ha aggiunto un importante tassello al «percorso politico e culturale di crescente attenzione al fenomeno minoritario sul territorio» in atto da alcuni anni. L’atto normativo, recante Norme di tutela e promozione delle minoranze storiche locali, identificate nelle popolazioni ladina, mòchena e cimbra (art. 1), disegna un quadro giuridico unitario e al contempo complesso e differenziato, fondato su saldi principi costituzionali e statutari e mirato alla realizzazione di ampi obiettivi. La legge de qua, nel suo primo periodo di vigenza, si è distinta nel panorama nazionale per una molteplicità di ragioni. In primo luogo, essa costituisce l’approdo di un dialogo politico e istituzionale con la popolazione del territorio che è andato negli anni perfezionandosi ed arricchendosi; non si tratta – diversamente dalla vicina esperienza sudtirolese – dell’esito di un prolungato, quanto in certi termini doloroso, cammino di conciliazione fra opposte esigenze e posizioni tra loro contrastanti e talora conflittuali, quanto piuttosto dell’esternazione della volontà di garantire, attraverso solidi strumenti legislativi, una combinazione tra elementi di tutela e strumenti di promozione del pluralismo linguistico e culturale della Provincia di Trento, in conformità al livello di maturazione delle istanze delle popolazioni di minoranza. In secondo luogo, grazie al particolare quadro autonomistico frutto delle più recenti riforme statutarie, è stato possibile prevedere e istituire nuovi organi di garanzia e promozione delle minoranze, con la finalità anche di verificare il corretto stato di attuazione, applicazione e interpretazione della legge. La legge, inoltre, nel delineare una varietà di soluzioni e opportunità per la tutela delle lingue minoritarie e per la promozione di culture, usi e costumi altrimenti esposti ad una lenta quanto inesorabile erosione, a causa dell’esiguità dei tre gruppi (ladino, mòcheno e cimbro), sancisce espressamente che il pluralismo idiomatico e tradizionale del Trentino costituisce un «patrimonio irrinunciabile dell’intera comunità provinciale» (art. 1): un atto normativo per la collettività, la cui specifica identità trova completamento proprio grazie alla presenza di gruppi linguistici differenti, storicamente insediati in alcune “isole linguistiche” del territorio tridentino. L’occasione da cui nasce la ricerca giuridica di carattere analitico di cui si descrivono i risultati nei paragrafi seguenti è offerta dal dato temporale: superato il primo lustro di vigenza della legge, conclusosi quasi in contemporanea con la fine della prima legislatura provinciale chiamata a realizzare gli obiettivi legislativi, è possibile raccogliere e analizzare un gruppo omogeneo di dati che permettono di svolgere un approfondimento sui meccanismi di funzionamento del tessuto normativo recentemente novellato. In particolare, il focus delle riflessioni che seguono è puntato sull’attuazione delle politiche pubbliche provinciali per la promozione delle lingue minoritarie e sulla distribuzione delle risorse economiche riservate alle iniziative di carattere linguistico.
Il contributo è liberamente scaricabile a questo link: http://federalismi.it/ApplOpenFilePDF.cfm?artid=29302&dpath=document&dfile=22042015130637.pdf&content=Come+valutare+l%27effettivit%C3%A0+della+tutela+delle+minoranze+linguistiche?+Un+case+study+dal+Trentino+-+stato+-+dottrina+-+
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The field of medical assisted reproduction (MAR) represents one of the most challenging examples of the impact of new technologies on legal systems and fundamental rights’ guarantee. From the ethical and legal viewpoint, MAR techniques... more
The field of medical assisted reproduction (MAR) represents one of the most challenging examples of the impact of new technologies on legal systems and fundamental rights’ guarantee. From the ethical and legal viewpoint, MAR techniques raise several and controversial issues concerning reproductive rights: for example, who should be granted access to MAR (singles, heterosexual or LGBTI families, etc.)? Which could be a reasonable age limit? How to regulate access to MAR and gametes donation?
With particular reference to rainbow families, legal and ethical issues concerning MAR demonstrate the difficulties that many States are facing. This phenomenon may have a considerable impact on fundamental rights of individuals involved, because a mere prohibition might entail also some relevant legal consequences, such as the need for a fair access to information on services available abroad and, above all, or the legal status and citizenship of the new born and on parenthood once the family comes back to the State of origin.
EU fundamental freedoms and EU law, across the years, played an important role on the definition and extension of reproductive rights (i.e. with reference to the right to information and to the right to movement for reproductive services). The growing phenomenon of reproductive tourism in Europe is particularly relevant for LGBT families, because they are those who suffer at most because of national prohibitions.

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Research Interests:
Call for papers - BioLaw Journal
Research Interests:
Deadline: 1 May 2017
Research Interests:
Decisioni di fine vita in Italia e in Europa. Le prospettive dopo l'ordinanza n. 207 della Corte costituzionale Incontro di studio nell’ambito del modulo JM-BioTell 21 dicembre 2018 Ore: 12.00-17.00 Luogo: Sala professori, Palazzo di... more
Decisioni di fine vita in Italia e in Europa. Le prospettive dopo l'ordinanza n. 207 della Corte costituzionale

Incontro di studio nell’ambito del modulo JM-BioTell
21 dicembre 2018

Ore: 12.00-17.00
Luogo: Sala professori, Palazzo di Giurisprudenza – Via Verdi, 53 (Trento)

Introduce
•Carlo Casonato, Università di Trento

Relatrice
•Francesca Giardina, Università di Pisa

Tavola rotonda
•Lucia Busatta, Univiversità degli Studi di Padova
 
•Thomas McMorrow, University of Ontario
 
•Luciano Orsi, medico palliativista, Crema
 
•Federico Pizzetti, Università degli Studi di Milano
 
•Elisabetta Pulice, Laboratorio dei Diritti Fondamentali di Torino
 
•Stefano Rossi, Università degli Studi di Bergamo
 
•Marta Tomasi, Libera Università di Bolzano
 
•Paolo Veronesi, Università degli Studi di Ferrara



Comitato Scientifico: L. Busatta, C. Casonato, S. Penasa, C. Piciocchi, E. Pulice, M. Tomasi
Comitato Organizzatore: M. Fasan, L. Sansone
Research Interests:
CONVEGNO Il diritto alla salute tra equità e sostenibilità. Colloquio sulle forme dell’eguaglianza in sanità Università di Bergamo – Sala “Galeotti” Campus Economico-Giuridico – via dei Caniana 2 14 dicembre 2018 dalle 15.00 alle... more
CONVEGNO
Il diritto alla salute tra equità e sostenibilità.
Colloquio sulle forme dell’eguaglianza in sanità

Università di Bergamo – Sala “Galeotti”
Campus Economico-Giuridico – via dei Caniana 2
14 dicembre 2018  dalle 15.00 alle 18.30

La salute come diritto in movimento
Eguaglianza, universalismo ed equità nell’evoluzione del Sistema sanitario
Prof.ssa Ines Ciolli
Università La Sapienza di Roma

L’equità nel sistema sanitario
Dati epidemiologici ed evidenze statistiche
Dott. Aldo Rosano
Accademia Romana di Sanità Pubblica

L’organizzazione come veicolo di eguaglianza
Programmazione e organizzazione dell’equità
Prof.ssa Viviana Molaschi
Università di Bergamo

Consumo di salute e “scena della cura”
Forme e contenuti dell’equità nella relazione di cura
Prof. Stefano Tomelleri
Università di Bergamo

The Commodification of Health Care
Salute, mercato ed equità nel sistema sanitario inglese
Dott.ssa Lucia Busatta
Università di Padova

Libertà contrattuale e discriminazione in materia di salute
Strumenti del bilanciamento nell’attuazione dei diritti fondamentali
Prof. Daniele Maffeis
Università di Brescia

Conclusioni
Equità, eguaglianza e partecipazione nel diritto alla salute
Nuovi equilibri di un diritto sociale
Prof.ssa Barbara Pezzini
Università di Bergamo
Research Interests:
La salute sostenibile offre una lettura originale, in chiave costituzionale, delle principali problematiche delle decisioni pubbliche sulla salute umana. L’analisi dell’articolato dibattito italiano è svolta nel raffronto con le soluzioni... more
La salute sostenibile offre una lettura originale, in chiave costituzionale, delle principali problematiche delle decisioni pubbliche sulla salute umana. L’analisi dell’articolato dibattito italiano è svolta nel raffronto con le soluzioni elaborate in Spagna e Regno Unito, senza trascurare le trasformazioni indotte dal diritto dell’Unione Europea.

L’indagine fa emergere le molteplici dimensioni del diritto alla salute, dai classici temi del costituzionalismo alle più recenti sfide offerte dallo sviluppo biomedico e dalla crisi economica globale. Il gioco combinato di fattori sociali, finanziari, etici, scientifici e giuridici diventa, così, funzionale alla costruzione di un equilibrio sostenibile per rendere effettivo l’accesso alle cure mediche.

La salute sostenibile si propone come laboratorio di idee e sollecitazioni pratiche per garantire le prestazioni sanitarie, conciliando le difficoltà del presente con le esigenze delle generazioni future.