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Maria Chiara Ciaccheri

  • I am a museum consultant, researcher and docent. Expert in the field of museum accessibility I have a focus on cogn... moreedit
Le opportunità lavorative di uno storico dell’arte, nonostante la crisi che ci affligge da diversi anni, sembrano ampliarsi, almeno qualitativamente, anche grazie alla creatività e all’intraprendenza. Artestorie propone una raccolta di... more
Le opportunità lavorative di uno storico dell’arte, nonostante la crisi che ci affligge da diversi anni, sembrano ampliarsi, almeno qualitativamente, anche grazie alla creatività e all’intraprendenza. Artestorie propone una raccolta di testimonianze per una mappatura delle professioni praticabili oggi in Italia da chi è laureato in storia dell’arte. Le professioni possibili sono più numerose di quelle descritte nel libro, che ne propone alcune tra le più diffuse, dalle attività tradizionali (ricerca, insegnamento) a quelle più innovative e in via di consolidamento (cura dei social network, delle community, analisi dei pubblici, Technical Art History). Ciascuna delle trenta professioni qui raccontate, pur partendo dalla conoscenza approfondita della storia dell’arte acquisita durante il percorso accademico, richiede competenze specifiche maturate dagli autori attraverso percorsi ‘inventati’, il più delle volte al di fuori dei curricula universitari, che hanno reso possibile l’ingresso nel mondo del lavoro. Queste nuove professioni, talvolta ancora in cerca di una definizione condivisa, si inseriscono in un contesto che sta evolvendo verso una cultura della partecipazione aperta a differenti pubblici e che propone di agire in relazione alla fruizione, comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Artestorie è diviso in cinque macroaree in cui sono riunite le professioni che agiscono dentro e fuori le istituzioni culturali. I professionisti coinvolti hanno accolto l’invito a raccontarsi ai ‘futuri’ storici dell’arte e si sono messi in gioco, narrando luci ed ombre dei loro percorsi professionali. Il cantiere Artestorie si è rivelato anche luogo di scambio, riflessione e confronto non solo sulle forme della disciplina, ma anche su strategie e obiettivi che storici dell’arte di un paio di generazioni sentono di condividere, e per cui sono disposti a impegnarsi. Da questa esperienza si comprende ancora una volta l’importanza di fare rete, e infatti da qui che si propone di ripartire a chi studierà domani la storia dell’arte, a chi lo sta già facendo, a chi nelle istituzioni individua i percorsi formativi e ai professionisti del settore. Dalle esperienze raccolte emerge la necessità che in molte delle professioni si integrino competenze legate al mondo della comunicazione, del management e della mediazione. E nella mediazione includiamo anche il saper dialogare con diversi profili professionaliù – archeologi, architetti, restauratori, informatici, legislatori, amministrativi – per citarne alcuni tra quelli coinvolti nello studio e nella trasmissione del patrimonio al futuro. Una propensione al dialogo utile anche a costruire un lessico condiviso su cui fondare la costruzione di progetti e strategie comuni
During the lockdown, more and more museums around the world are offering virtual tours online. For many, with museums closed, these opportunities are better than nothing. For others, it would be even better to calibrate them to human... more
During the lockdown, more and more museums around the world are offering virtual tours online. For many, with museums closed, these opportunities are better than nothing. For others, it would be even better to calibrate them to human needs. How do we learn? What are the common bias that influence our attention? What does it mean to be focused? Why do we first have to orient ourselves in a space?
The following article tries to answer these and many other questions in a practical way, by offering different ideas and reading suggestions.
Un contributo che individua nodi critici, prospettive e linee d'azione sul tema dell'accessibilità culturale e museale, punto di partenza per la riflessione dell'omonimo tavolo di lavoro svoltosi ad ArtLab 17 Mantova - 28, 29 settembre... more
Un contributo che individua nodi critici, prospettive e linee d'azione sul tema dell'accessibilità culturale e museale, punto di partenza per la riflessione dell'omonimo tavolo di lavoro svoltosi ad ArtLab 17 Mantova - 28, 29 settembre 2017 " e pubblicato nel volume a cura di Fondazione Fitzcarraldo, Visioni al futuro. Contributi all’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, Editrice Bibliografica, 2018.
Era l’America e forse lo è ancora. Storie di musei d’America e di accessibilità.
Nel bilico di una disciplina in rapido cambiamento come quella museale, viene sempre da chiedersi quali siano i temi ricorrenti che ad oggi, in ambito internazionale, interrogano le sue pratiche. Fra i molteplici discorsi, sempre più... more
Nel bilico di una disciplina in rapido cambiamento come quella museale, viene sempre da chiedersi quali siano i temi ricorrenti che ad oggi, in ambito internazionale, interrogano le sue pratiche. Fra i molteplici discorsi, sempre più orientati all'inclusione di questioni apparentemente estranee alle specifiche del settore, pare emergere con insistenza quello della leadership. In poche parole, i musei sembrano domandarsi con maggior frequenza quali possano essere le visioni cui fare appello e, insieme, le modalità di sviluppo e le figure più adeguate capaci di indirizzare processi significativi.
La resistenza al museo è spesso data dal vincolo di dover essere costretti a capire. In altre parole, quel ritenersi obbligati a uno sforzo cognitivo capace di assegnare alla lettura dei sensi un significato ritenuto dai più corretto.... more
La resistenza al museo è spesso data dal vincolo di dover essere costretti a capire. In altre parole, quel ritenersi obbligati a uno sforzo cognitivo capace di assegnare alla lettura dei sensi un significato ritenuto dai più corretto. Questa percezione, ad oggi forse la più diffusa in Italia, trova al suo opposto una traccia che insiste sull'immediatezza della comprensione emotiva. Una pratica, quest'ultima, per altro non sempre adattabile in ogni tipologia di museo e comunque, esclusi certi pubblici o contesti specifici, rischiosa. Più in generale, parlare in senso lato di accessibilità delle pratiche interpretative significa riferirsi ad un sistema di contenuti e di forme di apprendimento assieme.
Al museo, patrimoni materiali e immateriali sono costantemente soggetti alle interpretazioni dei visitatori, da intendersi quali soggetti attivi, portatori di esperienze e competenze proprie che determinano la rielaborazione di... more
Al museo, patrimoni materiali e immateriali sono costantemente soggetti alle interpretazioni dei visitatori, da intendersi quali soggetti attivi, portatori di esperienze e competenze proprie che determinano la rielaborazione di significati ogni volta diversi. La consapevolezza di questa libertà interpretativa non deve però farci desistere nello sforzo di veicolare percezioni complesse e il più possibili neutrali su persone e gruppi a rischio di esclusione sociale rappresentati, direttamente o indirettamente, al museo.
Per facilitare la frequentazione al museo di persone considerate distanti occorrerà lavorare anche sulle loro percezioni. La lentezza, il silenzio, la fatica sono alcuni dei temi che, per paura di essere fraintesi, stiamo tralasciando:... more
Per facilitare la frequentazione al museo di persone considerate distanti occorrerà lavorare anche sulle loro percezioni. La lentezza, il silenzio, la fatica sono alcuni dei temi che, per paura di essere fraintesi, stiamo tralasciando: sarà forse troppo ambizioso, al contrario, pensare di contribuire a nuovi immaginari e competenze associati non solo al museo ma anche a questi aspetti?
I nostri musei messi al confronto con i visitatori: oggetti, opere, allestimenti. Testi. Architetture, ovviamente. Proposte educative: visite guidate, workshop, laboratori. Qualcuno nelle sale che ti ricorda di non usare il flash, sedute... more
I nostri musei messi al confronto con i visitatori: oggetti, opere, allestimenti. Testi. Architetture, ovviamente. Proposte educative: visite guidate, workshop, laboratori. Qualcuno nelle sale che ti ricorda di non usare il flash, sedute sparse e i bagni in fondo a destra.
La prima domanda è sempre la stessa: che cos'è il museo? e se la risposta cambia a seconda dei suoi scopi (ben oltre anche i tradizionali concetti di tutela, valorizzazione, fruizione), un dato che emerge in modo diffuso, fisico persino, è la compresenza di parti che si sommano senza integrarsi.
I nostri musei stanno affrontando un momento di svolta. Il futuro è un passo di distanza. Due paradigmi: coltivare quello sguardo introspettivo, di corretta tutela e cauta valorizzazione cui siamo abituati o, a questi temi... more
I nostri musei stanno affrontando un momento di svolta. Il futuro è un passo di distanza. Due paradigmi: coltivare quello sguardo introspettivo, di corretta tutela e cauta valorizzazione cui siamo abituati o, a questi temi imprescindibili, associare l'adozione consapevole di una responsabilità educativa e insieme sociale. L'accessibilità al museo apre frontiere rivoluzionarie, destinate a riportare al centro l'attenzione sui visitatori e le loro esigenze.
This case study seeks to provide a better understanding of how play can support adults’ learning in art museums. In particular, the research attempts to demonstrate the variety of learning outcomes generated by play-based activities,... more
This case study seeks to provide a better understanding of how play can support adults’ learning in art museums. In particular, the research attempts to demonstrate the variety of learning outcomes generated by play-based activities, considering the variable of participants’ learning styles.
The conceptual frame of this study, conceiving the constructivist approach as a common thread, investigates the relationships among different themes, such as play, andragogy and museum learning, addressing further relevance to the specificity of art museum context.
This research, although it could be considered largely theoretical, includes two case studies analyzed through a mixed-method approach to assess the effectiveness of using play as an educational strategy.
The findings of this research provide evidence that play, under certain conditions, supports a rich variety of learning outcomes in adults: the interactive and social features of this activity, in fact, result in being perfectly integrated with the constructivist museum, evidencing the complementarity, on the side of learning, of art museums and play
experiences.
Le opportunità lavorative di uno storico dell’arte, nonostante la crisi che ci affligge da diversi anni, sembrano ampliarsi, almeno qualitativamente, anche grazie alla creatività e all’intraprendenza. Artestorie propone una raccolta di... more
Le opportunità lavorative di uno storico dell’arte, nonostante la crisi che ci affligge da diversi anni, sembrano ampliarsi, almeno qualitativamente, anche grazie alla creatività e all’intraprendenza.

Artestorie propone una raccolta di testimonianze per una mappatura delle professioni praticabili oggi in Italia da chi è laureato in storia dell’arte. Le professioni possibili sono più numerose di quelle descritte nel libro, che ne propone alcune tra le più diffuse, dalle attività tradizionali (ricerca, insegnamento) a quelle più innovative e in via di consolidamento (cura dei social network, delle community, analisi dei pubblici, Technical Art History).

Ciascuna delle trenta professioni qui raccontate, pur partendo dalla conoscenza approfondita della storia dell’arte acquisita durante il percorso accademico, richiede competenze specifiche maturate dagli autori attraverso percorsi ‘inventati’, il più delle volte al di fuori dei curricula universitari, che hanno reso possibile l’ingresso nel mondo del lavoro.

Queste nuove professioni, talvolta ancora in cerca di una definizione condivisa, si inseriscono in un contesto che sta evolvendo verso una cultura della partecipazione aperta a differenti pubblici e che propone di agire in relazione alla fruizione, comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

Artestorie è diviso in cinque macroaree in cui sono riunite le professioni che agiscono dentro e fuori le istituzioni culturali. I professionisti coinvolti hanno accolto l’invito a raccontarsi ai ‘futuri’ storici dell’arte e si sono messi in gioco, narrando luci ed ombre dei loro percorsi professionali. Il cantiere Artestorie si è rivelato anche luogo di scambio, riflessione e confronto non solo sulle forme della disciplina, ma anche su strategie e obiettivi che storici dell’arte di un paio di generazioni sentono di condividere, e per cui sono disposti a impegnarsi.

Da questa esperienza si comprende ancora una volta l’importanza di fare rete, e infatti da qui che si propone di ripartire a chi studierà domani la storia dell’arte, a chi lo sta già facendo, a chi nelle istituzioni individua i percorsi formativi e ai professionisti del settore.

Dalle esperienze raccolte emerge la necessità che in molte delle professioni si integrino competenze legate al mondo della comunicazione, del management e della mediazione. E nella mediazione includiamo anche il saper dialogare con diversi profili professionaliù

– archeologi, architetti, restauratori, informatici, legislatori, amministrativi

– per citarne alcuni tra quelli coinvolti nello studio e nella trasmissione del patrimonio al futuro. Una propensione al dialogo utile anche a costruire un lessico condiviso su cui fondare la costruzione di progetti e strategie comuni
Research Interests:
What does it mean to talk about museum accessibility today? How can accessibility promote change in cultural organizations and in society at large? What kind of change can we hope to achieve? And what concrete actions can we undertake to... more
What does it mean to talk about museum accessibility today? How can accessibility promote change in cultural organizations and in society at large? What kind of change can we hope to achieve? And what concrete actions can we undertake to make this change happen? Museum Accessibility by Design: A Systemic Approach to Organizational Change explores the complex subject of museum accessibility, a discipline whose purpose is to break down barriers by facilitating access and possibly autonomy for as many people as possible in museums.