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  • Dagmar Reichardt is Professor for Media Industry with a focus on Music Management and Festivals at the Latvian Academ... moreedit
  • Rector Prof. Dr. Ruta Mutkupavela, Prof. Dr. Dr. h.c. Klaus-Peter Nebeledit
Pier Paolo Pasolini Der heilige Paulus Hrsg. von Dagmar Reichardt und Reinhold Zwick Mit einem Vorwort von Dacia Maraini 192 S., brosch. € 19,90 ISBN 978-3-89472-495-5 Anlässlich von Pasolinis 85. Geburtstag am 5. März 2007 erscheint –... more
Pier Paolo Pasolini
Der heilige Paulus
Hrsg. von Dagmar Reichardt und Reinhold Zwick
Mit einem Vorwort von Dacia Maraini
192 S., brosch.
€ 19,90
ISBN 978-3-89472-495-5

Anlässlich von Pasolinis 85. Geburtstag am 5. März 2007 erscheint – erstmalig auf deutscher Sprache – sein nie realisiertes Filmdrehbuch über das Leben des Heiligen Paulus.

„Warum sollte ich seine irdische Lebensgeschichte in die heutige Zeit versetzen wollen? Ganz einfach: um meinem Eindruck und meiner Überzeugung von ihrer Aktualität auf die direkteste und eindringlichste Weise cineastisch Ausdruck zu verleihen. Um, in anderen Worten, dem Zuschauer explizit und ohne ihn zum Nachdenken zu zwingen mitzuteilen, dass der heilige Paulus hier, heute, unter uns ist und dass er das fast physisch und materiell ist. Dass er sich an unsere heutige Gesellschaft richtet; dass sie es ist, die er beweint und liebt, die er be- droht und der er verzeiht, die er angreift und zugleich zärtlich umarmt.“
Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini
(1922-1975)
Pier Paolo Pasolini ist einer der bedeutendsten europäischen Künstler und Intellektuellen des 20. Jahrhunderts. Als Lyriker und Prosaautor, Kritiker und Essayist, und seit 1960 auch als Filmregisseur wurde er weit über Italien hinaus ein- flussreich. Nach seiner berühmten Verfilmung des Matthäus-Evangeliums (1964) ist das hier erstmals in deutscher Übersetzung vorgelegte Drehbuch zu dem nicht realisierten Filmprojekt „Der heilige Paulus“ ein weiteres Zeugnis von Pasolinis lebenslanger Auseinandersetzung mit dem Christentum.

Die Herausgeber
Reinhold Zwick
Dr. theol. habil., Studium der Kath. Theologie und Germanistik; Professor für Biblische Theologie und ihre Didaktik an der Kath.- Theol. Fakultät der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster; zahlreiche Veröffentlichungen zu Theologie und Film.

Dagmar Reichardt
Dr. theol. habil., Studium der Kath. Theologie und Germanistik; Professor für Biblische Theologie und ihre Didaktik an der Kath.- Theol. Fakultät der Westfälischen Wilhelms-Universität Münster; zahlreiche Veröffentlichungen zu Theologie und Film.

* * *

Pier Paolo Pasolini
Der heilige Paulus (titolo originale: San Paolo)
A cura di Dagmar Reichardt e Reinhold Zwick
Con una premessa di Dacia Maraini
192 pp., bross.
€ 19,90
ISBN 978-3-89472-495-5

In occasione dell’85° compleanno di Pasolini il 5 marzo 2007 esce – per la prima volta in lingua tedesca – il suo copione non filmato sulla vita di San Paolo.

Finalmente ora è accessibile la tematica del San Paolo anche in Germania, essendo stata trascurata fin troppo a lungo nella ricezione tedesca del rispettato e amato autore italiano Pier Paolo Pasolini. L’edizione commentata e corredata di una dettagliata postfazione rende omaggio al progetto del San Paolo, traducendolo in tedesco e illustrandone l’importanza all’interno dell’opera pasoliniana che sempre ha riflettuto sulle questioni del cristianesimo e del potere. Finora, il copione di questo progetto cinematografico incompiuto che si occupa della vita di San Paolo era stato pubblicato esclusivamente in Italia e in Francia. Nella postfazione tedesca viene descritta la storia dello sviluppo del copione sottolineandone il significato in prospettiva cinematografica e teologica, e seguendo le tracce della figura del San Paolo anche in altre opere pasoliniane. Dacia Maraini ha contribuito un testo introduttivo, scritto appositamente per l’edizione tedesca, nel quale ci racconta i suoi ricordi personali dell’amico e contemporaneo Pasolini.
« Qual’è la ragione per cui vorrei trasporre la sua vicenda terrena ai nostri giorni? È molto semplice: per dare cinematograficamente nel modo più diretto e violento l’impressione e la convinzione della sua attualità … » Pasolini

Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è uno degli artisti ed intellettuali europei più grandi del XX° secolo. È conosciuto, letto e amato in tutto il mondo come poeta, autore di prosa, critico e saggista, e a partire dal 1960 anche come regista cinematografico.

I curatori:
Dagmar Reichardt, nata a Roma nel 1961, insegna Lingue e Letterature Romanze presso l’Università di Brema.
Reinhold Zwick, nato nel 1954, ordinario di Teologia Biblica e la sua Didattica all’Università di Münster, si occupa, in particolare, di cinema e teologia.
Research Interests:
Letteratura e cinema a cura di Alberto Bianchi e Dagmar Reichardt Da sempre il cinema trae ispirazione dalla letteratura; si pensi a “Il nome della rosa”, “Il Gattopardo”, “Il giardino dei Finzi-Contini”, “Il deserto dei Tartari”, tutti... more
Letteratura e cinema
a cura di Alberto Bianchi e Dagmar Reichardt
Da sempre il cinema trae ispirazione dalla letteratura; si pensi a “Il nome della rosa”, “Il Gattopardo”, “Il giardino dei Finzi-Contini”, “Il deserto dei Tartari”, tutti casi esemplari – oltre che riusciti – di quello che si intende con “adattamento cinematogra co” di un’opera letteraria.
I motivi della commistione tra parola e l’immagine sonora in movi- mento, tra la raccontabilità letteraria e quella cinematogra ca sono molti, non ultimo l’esigenza di registi e sceneggiatori di dare legittimi- tà culturale a un nuovo mezzo espressivo.
Con il passare del tempo la commistione tra letteratura e cinema si è evoluta; basti pensare alla lunga e feconda collaborazione tra scrittori e cineasti che caratterizzò il secolo breve (Guerra con Fellini, Zavat- tini con De Sica) e poi alla generazione di scrittori-registi, ovvero di quegli autori che, come Mario Soldati e Pier Paolo Pasolini, hanno scavalcato gli steccati e si sono misurati direttamente con le potenzia- lità narrative ed espressive del cinema.
Complici anche i cambiamenti tuttora in corso negli studi letterari e culturali, il discorso sui rapporti tra letteratura e cinema negli ultimi anni ha subìto un’importante svolta interdisciplinare.
Il volume in questione si pone proprio in questa nuova prospettiva d’analisi proponendo uno studio sul tema letteratura e cinema da una pluralità di approcci. Agli studi che analizzano modalità e risultati di particolari adattamenti – come il saggio di Maria Célia Martirani Bernardi Fantin “Illuminando i campi di grano del Sud: «Io non ho paura» di Gabriele Salvatores” – si af ancano lavori sulla paratestua- lità, sul metateatro, sull’intermedialità (come l’analisi svolta da Laura Belloni sul tema “Cinema e metateatro: «La Passione» di Carlo Maz- zacurati”), ma anche indagini di carattere sociolinguistico o culturale (nel senso dei Cultural Studies) in cui lo studio delle differenze tra sistemi espressivi lascia il posto all’indagine sui signi cati della rappre- sentazione e sui suoi effetti nell’immaginario collettivo. È l’argomento dei saggi di Lorenzo Coveri (“«Noi credevamo». L’Italia linguistica negli anni dell’Unità nel romanzo di Anna Banti e nel  lm di Mario Martone»”) e Maria Bonaria Urban (“In Storie di pastori, banditi e vendette: l’immaginario sardo fra letteratura e cinema”).
Research Interests:
Il tema del Made in Italy è molto di moda: tutti ne parlano, in molti ne scrivono. Ma, come insegna il mondo del fashion, quel che conta spesso sono le sfumature, il taglio, la linea: di un abito come di un libro. Il volume affronta il... more
Il tema del Made in Italy è molto di moda: tutti ne parlano, in molti ne scrivono. Ma, come insegna il mondo del fashion, quel che conta spesso sono le sfumature, il taglio, la linea: di un abito come di un libro. Il volume affronta il tema della moda italiana da una prospettiva del tutto inedita: indos-sando prima i panni del letterato e poi il cappello del linguista. Nella prima parte, gli studiosi affrontano il tema del ruolo dell'abbigliamento in lettera-tura e nelle altre arti: dalle favole di Straparola all'analisi del codice vestimentario nella poesia satrico-giocosa dell'Ottocento fra nord e sud Italia; dalla funzione del dress-code nel romanzo e nel film ll Gattopardo al caso del fumetto Paninaro, che negli anni Ottanta ha dettato il passo dell'italiano dei giovani e del loro modo di vestire. Per proseguire poi con una riflessione sull'i-bridismo estetico e artistico di Valentino e, successivamente, sulla relazione culturale tra Italia e Giappone nella letteratura italofona contemporanea. La seconda parte, come accennato, si concentra invece sulla lingua: la moda, infatti, ol-tre a essere sinonimo di italianità molto spesso " parla italiano " ; così è diventata anche uno strumento per insegnare l'italiano e la cultura di casa nostra, trovando sempre più spazio manuali di italiano LS. Concludono il volume un'interessante riflessione sul Made in Italy visto da Est e sul fe-nomeno dei fashion blog italiani, e un approfondimento sul lessico della moda con un'analisi degli anglicismi nelle riviste femminili prima, e sull'uso degli eponimi, poi.
Research Interests:
Research Interests:
Among the three international fashion hubs Paris, Milan, and New York that have dominated fashion production since the 20th century, Italian fashion stands out through its transcultural Italophony. Since the historic beginnings of the... more
Among the three international fashion hubs Paris, Milan, and New York that have dominated fashion production since the 20th century, Italian fashion stands out through its transcultural Italophony. Since the historic beginnings of the West, the development of fashion, taste and etiquette in modern Italy plays both culturally and historically a key role in European politics, economics, literature, fine arts, music and theatre. This applies also to Italian design, which is – like fashion – a powerful nonverbal language in cultural, aesthetical and economic terms, expressing a unique and life-affirming sociological habitus. This essay intends to pinpoint the outstanding impact of taste, fashion and design originating from Italy and perceivable all over the world on a transcultural and transdisciplinary level. Starting with antiquity and Renaissance, both disciplines enter a period of prosperity and success during the golden 1950s and 1960s, supported by the rise of Cinecittà, family bu...
Il presente manuale offre una sintesi interculturale dell’Italia storica e contemporanea. I testi in lingua italiana sono concepiti per essere usati a lezione per ampliare il vocabolario e per approfondire temi senza presupporre... more
Il presente manuale offre una sintesi interculturale dell’Italia storica e contemporanea. I testi in lingua italiana sono concepiti per essere usati a lezione per ampliare il vocabolario e per approfondire temi senza presupporre conoscenze specialistiche. Riferimenti bibliografici mirati completano l’opera. Dieser Band vereint eigens von Experten verfasste Sachtexte, die umfassend, verständlich, aktuell und authentisch in ausgewählte Themenkomplexe einführen und Hintergrundwissen zu Italien in Geschichte und Gegenwart bündeln. In italienischer Sprache verfasst, erlauben sie die Nutzung von Auszügen im Schulunterricht oder integral in den kulturwissenschaftlichen Übungen des Grund- und Hauptstudiums. Gezielte bibliographische Hinweise ergänzen die Darstellung. Vom Ansatz her interdisziplinär, liegt der besondere Reiz dieser Beiträge darin, dass sich in ihnen Selbst- und Fremdwahrnehmung Italiens begegnen.
Il romanzo autobiografico In altre parole (2015) della scrittrice anglo-italofona Jhumpa Lahiri segna una svolta nella Letteratura della Migrazione italofona: per la prima volta l'autrice statunitense pubblica un testo in italiano,... more
Il romanzo autobiografico In altre parole (2015) della scrittrice anglo-italofona Jhumpa Lahiri segna una svolta nella Letteratura della Migrazione italofona: per la prima volta l'autrice statunitense pubblica un testo in italiano, che per lei è una «terza lingua», «una lingua […] di affetto e di riflessione». In questo suo «dialogo con l'ignoto», durante il suo esilio volontario, scopre non solo la lingua come «metafora principale» e come terzo spazio d'evasione, ma l'italiano si trasforma in lei da una «lingua del desiderio» in una «lingua della libertà», finché realizza paradossalmente che si sente «radicata a Roma». Rivalutando e sovvertendo il proprio passato, sviluppa una scrittura ibrida, potenzialmente plurilingue e trasparentemente transculturale, costruendo un'eccezionale autenticità circolare tramite la tecnica innovativa di un transcultural switch (svolta transculturale). Identificando la migrazione come una condizione esistenziale e convertendo la su...
This article intends to contextualize methodologically the concept of transnationalism with that of transculturality while focusing on Italophone literature. Going back to the transcultural theorem as introduced in 1940 by the Cuban... more
This article intends to contextualize methodologically the concept of transnationalism with that of transculturality while focusing on Italophone literature. Going back to the transcultural theorem as introduced in 1940 by the Cuban sociologist Fernando Ortiz (transculturación), at the turn of the millennium the term has been seized, adapted and revisited in German and English language by the German philosopher Wolfgang Welsch (transculturality). After the final proclamation of a Transcultural Turn, the notion of a "Transcultural Italophone Literature" is applied, used and disseminated also in Modern Italian Studies, opening up new possibilities to revisit Italy's literary canon. Starting from these theoretical premises, a historic overview enables us to recode the literary evolution of the Italophone sphere, analyzing it through a transcultural lens: to begin with the Sicilian School in chapter 2, through to postmodern times in chapter 3, featuring the upraising Italo...
Sin da tempi remoti l'area germanofona ha fornito terreno fecondo alla ricezione delle opere dantesche, offrendo le condizioni che assegnano al campo delle traduzioni un ruolo chiave. La traduzione della Divina Commedia... more
Sin da tempi remoti l'area germanofona ha fornito terreno fecondo alla ricezione delle opere dantesche, offrendo le condizioni che assegnano al campo delle traduzioni un ruolo chiave. La traduzione della Divina Commedia dall'italiano in tedesco, realizzata nel 1849 da re Giovanni I di Sassonia – König Johann von Sachsen I. (1801-1873) – occultato dietro al nome di Filalete (Philalethes), rappresenta un esempio significativo di circolazione transnazionale di un testo che ha fortemente rafforzato le comuni basi di una cultura europea, innescando un meccanismo transculturale oltre i limiti dell'impero tedesco. L'impatto fu notevole sui Paesi Bassi, dove dal 1863 fino ad oggi sono state redatte ben diciotto traduzioni dell'opera magna di Dante in lingua olandese. La fama del Filalete – varcando le frontiere del Regno dei Paesi Bassi – raggiunse infine persino il Sud: a Città del Capo Delamaine A.H. Du Toit si dedicò dal 1990 al 2002 alla traduzione dell'epos nazi...
Da cosa e caratterizzata la transculturalita e come possiamo analizzarla in termini di un discorso accademico? Partendo dalla definizione di “transculturalita” che ci offre Wolfgang Welsch, questo saggio riproduce l’evoluzione storica del... more
Da cosa e caratterizzata la transculturalita e come possiamo analizzarla in termini di un discorso accademico? Partendo dalla definizione di “transculturalita” che ci offre Wolfgang Welsch, questo saggio riproduce l’evoluzione storica del termine da Fernando Ortiz al post- e transmodernismo. Le concrete riflessioni sulle caratteristiche transculturali portano alla luce come si sono sviluppati gli Studi Transculturali, ripensando criticamente i processi multiculturali e soprattutto quelli interculturali, e quali posizioni hanno nelle attuali discussioni teoretiche. Il loro rilievo didattico verra illustrato tramite l’esempio della romanistica che per definizione rappresenta un modello transculturale per eccellenza. Dall’analisi del caso degli studi franco-romanzi praticati nelle aree germanofone risulta quanto sia necessario, nel quadro dei curricula, rivisitare in modo estensivo e critico sia il progetto transculturale della francofonia internazionale, sia il paradigma dei processi ...
For decades the Italian singer and songwriter Etta Scollo, born in Catania in 1958, has been living in Germany after moving from Sicily to Turin, then to Vienna and touring for an intense period through the US and Europe – always coming... more
For decades the Italian singer and songwriter Etta Scollo, born in Catania in 1958, has been living in Germany after moving from Sicily to Turin, then to Vienna and touring for an intense period through the US and Europe – always coming back, though, to her home island in terms of creating music as well as of performing in public on site. In her musical work, the absence of a place is paradoxically intermingled with a strong attachment to it, as her compositions oscillate between classical music, jazz, and avant-garde pop. While telling personal stories and composing a transmedia-related mix of  stylistic devices and poetic elements, Scollo’s work displays an extraordinary openness with regard to other genres and cultures. By recalling the migratory past of the Sicilian island and Catania –birthplace of the romantic composer and father of the bel canto Vincenzo Bellini (1801-1835), of Sicilian folk songs (including the cunti, the tarantella, etc.) and the traditional use of special ...
This paper deals with literature as therapy within the context of the new migrant literary scene in Italy and the legacy of Giuseppe Bonaviri (1924-2009), a doctor, health officer and cardiologist who was also a prolific poet and author... more
This paper deals with literature as therapy within the context of the new migrant literary scene in Italy and the legacy of Giuseppe Bonaviri (1924-2009), a doctor, health officer and cardiologist who was also a prolific poet and author of novels. After examining Italy’s hybrid origins and the trauma of migration from a literary point of view, I will give a brief overview of italophone migrant literature and common pathologies of migration in artistic terms. Using his professional skills as a physician in literature, the Sicilian writer Bonaviri identified himself as a migrant in order to better diagnose this character on the one hand, while on the other he tried to identify cultural and literary therapies for the illnesses of migration and, thus, of an individual –i.e. psychological– as well as social –i.e. collective– tedium of life. Bonaviri’s transcultural humanitas, the importance of cultural roots and his suggestion of autobiographical writing as therapy will be read in contra...
What distinguishes transculturality and how can it be analysed as an academic discourse? Starting with Wolfgang Welsch's definition of "transculturality", this article first reproduces the historical evolution of the term... more
What distinguishes transculturality and how can it be analysed as an academic discourse? Starting with Wolfgang Welsch's definition of "transculturality", this article first reproduces the historical evolution of the term from Fernando Ortiz to post- and transmodernism. This application-oriented reflection on characteristics of transculturality clarifies how Transcultural Studies have developed from a critical consideration of multi- and especially intercultural processes, and which position they have taken in current theoretical debates. Their didactic relevance is demonstrated in the example of Romance Language Studies which, by definition, are a transcultural model par excellence. As shown by the case-study of Franco-Romance Studies in German-speaking areas, it appears to be overdue, in terms of curriculum, to have an extensive critical look at the world-wide transcultural project of international Francophony as well as at the paradigm of hybrid exchange processes b...