- Ethnomusicology, Anthropology of Music, Etnomusicologia, Pragmatics, Philosophy of Language and communication, Pragmatics, Literature, and 26 moreItalian Literature, Italian Studies, Languages and Linguistics, Linguistics, Applied Linguistics, Late Middle Ages, Renaissance Studies, Renaissance Humanism, Renaissance literature, Medieval Literature, Medieval Studies, Canti Popolari Del Molise, Dan Sperber, Italian Renaissance literature, Letteratura italiana, Ludovico Ariosto, Relevance Theory, Literary Theory, Filologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Contemporary Italian Literature, Italian Renaissance Art, Philosophy Of Language, Orlando furioso, Irony, Early Modern Italy, and Italian (Languages And Linguistics)edit
The diffusion of Invisible Cities in Mexico was almost immediate after its original publication in Italian, due to the long-established relation between Italo Calvino and Octavio Paz in the 1970s. Their mutual admiration for Borges and... more
The diffusion of Invisible Cities in Mexico was almost immediate after its original publication in Italian, due to the long-established relation between Italo Calvino and Octavio Paz in the 1970s. Their mutual admiration for Borges and their great interest and personal engagement in traslation also reflects a cosmopolitanism that during the 20th century had a great impact on the literary fields of Italy and Mexico.
The case of the publication of Invisible Cities in Mexico is a clear example of this cosmopolitan attitude. A selection of parts from the book was published for the first time in 1973 in number 23 of Plural magazine, translated by José Emilio Pacheco and accompanied by an essay by the Uruguayan critic Ángel Rama. A second translation of fragments of Invisible Cities was published in 1982 in the collection “Material de Lectura” (Coordinación de Difusión de Cultura de la UNAM) in the version of Guillermo Fernández, the most productive literary translator from Italian into Spanish language in the entire Hispanic tradition, and a poet himself.
While Pacheco is generally considered as one of the most important intellectuals of his generation, the role of Fernández within the same cultural context is usually understated or forgotten, as we will show in this article.
The case of the publication of Invisible Cities in Mexico is a clear example of this cosmopolitan attitude. A selection of parts from the book was published for the first time in 1973 in number 23 of Plural magazine, translated by José Emilio Pacheco and accompanied by an essay by the Uruguayan critic Ángel Rama. A second translation of fragments of Invisible Cities was published in 1982 in the collection “Material de Lectura” (Coordinación de Difusión de Cultura de la UNAM) in the version of Guillermo Fernández, the most productive literary translator from Italian into Spanish language in the entire Hispanic tradition, and a poet himself.
While Pacheco is generally considered as one of the most important intellectuals of his generation, the role of Fernández within the same cultural context is usually understated or forgotten, as we will show in this article.
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In C. Blanco Valdés, L. Garosi, G. Marangon, F. J. Rodríguez Mesa, Il Mezzogiorno italiano. Riflessi e immagini culturali del Sus d'Italia. Firenze, Franco Cesati, 2016, pp. 661-671. In questo articolo presento i caratteri... more
In C. Blanco Valdés, L. Garosi, G. Marangon, F. J. Rodríguez Mesa, Il Mezzogiorno italiano. Riflessi e immagini culturali del Sus d'Italia. Firenze, Franco Cesati, 2016, pp. 661-671. In questo articolo presento i caratteri generali dei canti popolari del Sud per avvicinare gli studiosi di letteratura alle tradizioni orali come una fonte preziosa di informazioni sulla cultura, la mentalità, la concezione del mondo di una comunità, oltre che come espressione lirica e poetica. Dopo alcune note sul come e il perché studiare questi documenti e sulle diverse accezioni dell'aggettivo "popolare", si presentano questioni stiliche, formali, linguistiche, tematiche e legate al genere, relative all'impianto ed all'esecuzione ritmico-melodica ed al testo, presentando e discutendo le classificazioni piú utilizzate ed alcuni dibattiti attuali.
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In che misura le enciclopedie e le antologie determinano un destino letterario? Questa domanda è particolarmente utile per esplorare il lavoro di traduttore di Guillermo Fernández. Questo mestiere, come vedremo, si è sviluppato in modo... more
In che misura le enciclopedie e le antologie determinano un destino letterario? Questa domanda è
particolarmente utile per esplorare il lavoro di traduttore di Guillermo Fernández. Questo mestiere, come
vedremo, si è sviluppato in modo del tutto particolare nel caso del Messico durante la seconda metà del
Novecento ed è contrassegnato dalle complesse dinamiche del campo culturale nel suo rapporto con
l’establishment culturale messicano.
particolarmente utile per esplorare il lavoro di traduttore di Guillermo Fernández. Questo mestiere, come
vedremo, si è sviluppato in modo del tutto particolare nel caso del Messico durante la seconda metà del
Novecento ed è contrassegnato dalle complesse dinamiche del campo culturale nel suo rapporto con
l’establishment culturale messicano.
Research Interests: World Literatures, Latin American literature, Mexican Literature, Literatura Latinoamericana, Literatura mexicana, and 6 moreLetteratura italiana, Traducción e interpretación, Letteratura Italiana Del Novecento, Storia Della Traduzione, Teoria E Storia Della Traduzione, and Literatura mexicana siglo XX
Producido por un humanista en un refinado ambiente cortesano, el Furioso retoma fuentes clásicas, medievales y humanistas, cultas y populares, trágicas y cómicas, combinándolas y en el tono medio típico del poema caballeresco, que... more
Producido por un humanista en un refinado ambiente cortesano, el Furioso retoma fuentes clásicas, medievales y humanistas, cultas y populares, trágicas y cómicas, combinándolas y en el tono medio típico del poema caballeresco, que representa así un espacio de experimentación, una “zona franca” en los procesos de canonización y regularización de géneros, formas, materias y lengua del comienzo del siglo XVI. En el marco de la polémica entre ariostistas y tassistas que detonó en la segunda mitad del siglo, los primeros críticos del Furioso, Ludovico Dolce en particular, se enfocaron en las fuentes clásicas y en la identificación de modelos canónicos en el Furioso en aras de definirlo como una épica moderna, mientras que la línea crítica ecléctica, representada por Lavezuola, que consideraba la compresencia y combinación significativa de fuentes de distinta índole, ni fue retomada sino hasta los últimos años.
Research Interests: Renaissance Studies, Italian Literature, Rereading and Intertextuality, Italian Renaissance literature, Ludovico Ariosto, and 6 moreFilologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Italian Renaissance, Orlando furioso, Intertextualidad, Letteratura italiana, and Intertextuality and Allusion
The sicilian writer Andrea Camilleri employs a very peculiar language, a mix of italian and dialects –not only his native sicilian but also, recently, the dialect from Genova. The writer himself talks about his decision of using a hybrid... more
The sicilian writer Andrea Camilleri employs a very peculiar language, a mix of italian and dialects –not only his native sicilian but also, recently, the dialect from Genova. The writer himself talks about his decision of using a hybrid language in the postfaction –whose title is Le mani avanti- to the new edition of his first book, the historic novel Il corso delle cose (1978, republished in 1998). In another essay, Il gioco della mosca, Camilleri explains typical dialectal expression of his time and place. This article presents the abovementioned texts, aiming to discuss the linguistic decisions taken by Camilleri in his work and analyzing some examples of the peculiar vocabulary and syntax of this new italian writer.
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In questo articolo è mia intenzione considerare nel quadro della critica attuale sul romanzo storico la prima fase della produzione storica e civile camilleriana, quella degli anni Novanta, come un ciclo narrativo, costituito da cinque... more
In questo articolo è mia intenzione considerare nel quadro della critica attuale sul romanzo storico la prima fase della produzione storica e civile camilleriana, quella degli anni Novanta, come un ciclo narrativo, costituito da cinque romanzi e da due saggi. A partire dal riconoscimento di una sostanziale continuità letteraria, storica e culturale, fra il romanzo storico ottocentesco e quello attuale, la narrativa a tema storico viene definita come un «modo letterario», caratterizzato fondamentalmente da un patto di veridicità fra autore e pubblico.
Per ragionare sulla particolare concezione della veridicità ‒ necessaria in ogni narrazione storica come parte delle aspettative del pubblico ‒ di Camilleri in questo ciclo, farò una rassegna della funzione di quelli che sono stati definiti da S. S. Nigro come «appigli storici», cioè le occasioni di ognuno di questi testi, che Camilleri puntualmente esplicita nelle note finali. In secondo luogo, dopo aver ribadito e approfondito la definizione di questo ciclo all’interno della tradizione del romanzo postrisorgimentale siciliano, ne analizzerò alcuni aspetti tematici per mostrare come la costruzione letteraria del contesto storico, sociale, culturale contribuisca a mantenere il patto letterario di verità che caratterizza il «modo
storico». Nell’ultima parte della mia analisi presenterò, sulla scorta degli studi di Luigi Matt, una rapida caratterizzazione delle scelte linguistico-stilistiche di Camilleri in questi suoi primi romanzi. La ricerca di autenticità che il patto letterario implica deve passare attraverso una ricerca linguistica: nel caso peculiare di Camilleri essa si compie, sotto il segno dell’espressivismo, con la necessità impellente di una lingua propria il vigatese, una lingua chiaramente letteraria, ma con forti radici nei dialetti
siciliani (prima di tutto, ma non solo, quello di Porto Empedocle-Vigàta), la cui evoluzione implica l’assunzione di specifiche tecniche narrative, di focalizzazioni che creano autentica polifonia: questa lingua coniugata con queste tecniche costituisce il narratore non già come un «tragediatore», ma come un contastorie. E l’autenticità della sua voce, e del modo in cui riesce a dar espressione ai suoi personaggi sono fondamentali nella costruzione di una ‒ pur parziale e marginale, ma non per questo
meno importante ‒ verità, sempre volta alla restituzione della memoria, cui Camilleri aspira.
Per ragionare sulla particolare concezione della veridicità ‒ necessaria in ogni narrazione storica come parte delle aspettative del pubblico ‒ di Camilleri in questo ciclo, farò una rassegna della funzione di quelli che sono stati definiti da S. S. Nigro come «appigli storici», cioè le occasioni di ognuno di questi testi, che Camilleri puntualmente esplicita nelle note finali. In secondo luogo, dopo aver ribadito e approfondito la definizione di questo ciclo all’interno della tradizione del romanzo postrisorgimentale siciliano, ne analizzerò alcuni aspetti tematici per mostrare come la costruzione letteraria del contesto storico, sociale, culturale contribuisca a mantenere il patto letterario di verità che caratterizza il «modo
storico». Nell’ultima parte della mia analisi presenterò, sulla scorta degli studi di Luigi Matt, una rapida caratterizzazione delle scelte linguistico-stilistiche di Camilleri in questi suoi primi romanzi. La ricerca di autenticità che il patto letterario implica deve passare attraverso una ricerca linguistica: nel caso peculiare di Camilleri essa si compie, sotto il segno dell’espressivismo, con la necessità impellente di una lingua propria il vigatese, una lingua chiaramente letteraria, ma con forti radici nei dialetti
siciliani (prima di tutto, ma non solo, quello di Porto Empedocle-Vigàta), la cui evoluzione implica l’assunzione di specifiche tecniche narrative, di focalizzazioni che creano autentica polifonia: questa lingua coniugata con queste tecniche costituisce il narratore non già come un «tragediatore», ma come un contastorie. E l’autenticità della sua voce, e del modo in cui riesce a dar espressione ai suoi personaggi sono fondamentali nella costruzione di una ‒ pur parziale e marginale, ma non per questo
meno importante ‒ verità, sempre volta alla restituzione della memoria, cui Camilleri aspira.
Research Interests: The Historical Novel, Literary Theory, Storia Della Sicilia, Lingua E Letteratura Italiana, Novela histórica, and 8 moreAndrea Camilleri, Sicilian History and Culture, Litherature, Historical Novels, Stilistica, Andrea Camilleri, Italian language teaching, Montalbano crime series, Letteratura italiana contemporanea, and Romanzo Storico
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Research Interests: Luigi Pirandello, Sicilian literature, Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Giovanni Gentile, and 14 moreSicilia, Elio Vittorini, Federico De Roberto, Sicilian History and Culture, Literatura Italiana, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Vitaliano Brancati, Maria Messina, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Letteratura Italiana Del Novecento, Goliarda Sapienza, Giuseppe Antonio Borgese, and Scrittori Siciliani
Establecer y analizar cómo los autores utilizan sus fuentes textuales es siempre un asunto complejo. Esto vale en general para cualquier escritor europeo, especialmente los anteriores al Romanticismo, donde la relación entre un autor y... more
Establecer y analizar cómo los autores utilizan sus fuentes textuales es siempre un asunto complejo. Esto vale en general para cualquier escritor europeo, especialmente los anteriores al Romanticismo, donde la relación entre un autor y sus fuentes textuales cambió para siempre, al sustituir las nociones clásicas y humanistas de imitación y emulación con la de la originalidad como el criterio estético fundamental. Y vale a fortiori para los autores del Renacimiento, educados según el modelo humanista, que marcó una nueva relación con la antigüedad clásica, con un enfoque crítico y filológico que se opuso tajantemente a la interpretación medievalcristiana, alegórica, que buscaba relaciones de continuidad con el mundo clásico. Ésta es la razón del peculiar tratamiento de las fuentes clásicas por parte de los autores del Renacimiento, quienes las utilizan para revitalizar géneros medievales, y en particular el poema caballeresco. Desde esta perspectiva presento los resultados de un estu...
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"Nel 2013 si sono celebrate, presso l'Universidad Nacional Autonoma de Mexico (UNAM), le XI Giornate Internazionali di Studi Italiani, dedicando gran parte del congresso alla commemorazione del settimo centenario della nascita di... more
"Nel 2013 si sono celebrate, presso l'Universidad Nacional Autonoma de Mexico (UNAM), le XI Giornate Internazionali di Studi Italiani, dedicando gran parte del congresso alla commemorazione del settimo centenario della nascita di Giovanni Boccaccio. Questa attivita congressuale si svolge con regolarita biennale per conto della Cattedra Straordinaria "Italo Calvino", istituita dall'Ambasciata d'Italia in Messico presso il Dipartimento di Lettere Italiane. L'undicesima edizione di questo congresso ha riunito nella nostra sede studiosi di molte nazionalita. E un piacere e un orgoglio per noi poter presentare in questo volume i loro interventi come un contributo accademico per mantenere vivo l'interesse per un autore rappresentativo della piu alta tradizione italiana." (Dalla Presentazione)
In C. Blanco Valdés, L. Garosi, G. Marangon, F. J. Rodríguez Mesa, Il Mezzogiorno italiano. Riflessi e immagini culturali del Sus d'Italia. Firenze, Franco Cesati, 2016, pp. 661-671. In questo articolo presento i caratteri... more
In C. Blanco Valdés, L. Garosi, G. Marangon, F. J. Rodríguez Mesa, Il Mezzogiorno italiano. Riflessi e immagini culturali del Sus d'Italia. Firenze, Franco Cesati, 2016, pp. 661-671. In questo articolo presento i caratteri generali dei canti popolari del Sud per avvicinare gli studiosi di letteratura alle tradizioni orali come una fonte preziosa di informazioni sulla cultura, la mentalità, la concezione del mondo di una comunità, oltre che come espressione lirica e poetica. Dopo alcune note sul come e il perché studiare questi documenti e sulle diverse accezioni dell'aggettivo "popolare", si presentano questioni stiliche, formali, linguistiche, tematiche e legate al genere, relative all'impianto ed all'esecuzione ritmico-melodica ed al testo, presentando e discutendo le classificazioni piú utilizzate ed alcuni dibattiti attuali.
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Queridos amigos y colegas: La Cátedra Extraordinaria Italo Calvino de la Universidad Nacional Autónoma de México convoca las XV Jornadas Internacionales de Estudios Italianos, este año dedicadas a la celebración de los setecientos años... more
Queridos amigos y colegas:
La Cátedra Extraordinaria Italo Calvino de la Universidad Nacional Autónoma de México convoca las XV Jornadas Internacionales de Estudios Italianos, este año dedicadas a la celebración de los setecientos años de Dante Alighieri.
Como es nuestra costumbre, además de contribuciones relativas al tema principal del congreso, aceptaremos también contribuciones inéditas en el campo de la italianística en general: literatura, teatro, cultura, artes, cine, didáctica, lingüística y relaciones culturales de Italia con otros Países.
Por tercera vez consecutiva, las Jornadas serán anfitrionas del Seminario de Estudios sobre la vida y la obra de Andrea Camilleri, titulado De Vigata al Mundo.
Enviamos la convocatoria y quedamos a la espera de sus propuestas de participación.
Rogamos difundan entre sus contactos académicos.
La Cátedra Extraordinaria Italo Calvino de la Universidad Nacional Autónoma de México convoca las XV Jornadas Internacionales de Estudios Italianos, este año dedicadas a la celebración de los setecientos años de Dante Alighieri.
Como es nuestra costumbre, además de contribuciones relativas al tema principal del congreso, aceptaremos también contribuciones inéditas en el campo de la italianística en general: literatura, teatro, cultura, artes, cine, didáctica, lingüística y relaciones culturales de Italia con otros Países.
Por tercera vez consecutiva, las Jornadas serán anfitrionas del Seminario de Estudios sobre la vida y la obra de Andrea Camilleri, titulado De Vigata al Mundo.
Enviamos la convocatoria y quedamos a la espera de sus propuestas de participación.
Rogamos difundan entre sus contactos académicos.
Research Interests: Literatura, Literatura Italiana, Literatura Italiana Contemporana, literatura italiana y América latina, Literatura italiana medieval, and 10 moreRecepció de la literatura italiana a Catalunya, Literatura contemporánea italiana, Literatura española. Siglo de Oro. Emblemática. Literatura italiana. Literaturas comparadas, Literatura italiana en España, Literatura italiana del siglo XX, Lengua y literatura comparadas italiano/español, Literatura femenina italiana contemporánea, Recepción de la literatura italiana en España, Estudios italianos: Lengua, Literatura y Cultura, and literatura pós-colonial italiana
Presento aquí la traducción anotada de la conferencia "Da Verga a Sciascia: la sfida dei siciliani", dictada por el Prof. Antonio Di Grado el 5 de noviembre de 2019 en el Instituto Italiano de Cultura de la Ciudad de México. Se trata de... more
Presento aquí la traducción anotada de la conferencia "Da Verga a Sciascia: la sfida dei siciliani", dictada por el Prof. Antonio Di Grado el 5 de noviembre de 2019 en el Instituto Italiano de Cultura de la Ciudad de México. Se trata de una valoración de amplio respiro de la literatura y cultura siciliana en el contexto post-unitario y en la primera mitad del siglo xx. En una visión que los intelectuales sicilianos comparten con el pueblo de la isla, tanto Sicilia como todo el Sur de Italia fueron anexados al Reino de Italia con un proceso doloroso, a partir de la expedición de Garibaldi y sus mil voluntarios (i Mille), cuyo éxito fue determinado por las rebeliones de los más pobres, los campesinos, sujetos a un sistema poco menos que feudal, quienes de la anexión se esperaban la reforma agraria y la impartición de una justicia efectiva y no sesgada (cuando no cegada) por el censo. El nuevo Estado italiano, además de reprimir duramente los excesos de las revueltas campesinas, promulgó leyes (como el ser-vicio militar obligatorio) e instituyó impuestos (como el gravamen sobre la molienda del trigo) que afectaban gravemente a la población rural, quienes eran los más pobres. Sus funcionarios, en muchos casos corruptos y rapaces, consideraban al Sur de Italia como una colonia. La guerrilla que los pobres emprendieron en contra del Estado, conocida como brigantaggio, fue ferozmente reprimida, con un saldo de miles de muertos en pocos años. En los años noventa del siglo xix un nuevo movimiento de reivindicación social, el de los Fasci siciliani, luchó por la abolición de los impuestos directos y por la redistribución de la tierra: después de tres años de huelgas, de una fuerte lucha social y de que en toda la Isla fuera declarado el estado de emergencia, el movimiento fue reprimido en 1893. A cada oleada de represión correspondía una, aún mayor, de emigración: pocos saben que también Italia tuvo su tragedia naval, como la del Titanic: el 4 de agosto de 1906 el Sirio, con 80 pasajeros de primera clase, 40 de segunda y casi 1,200 en tercera clase, se hunde frente a Génova, con un saldo de entre 300 y 500 muertos.
Es en este contexto que se desarrolla la literatura verista de Giovanni Verga y Luigi Capuana, que representa la base de la novela italiana del siglo XX, introduciendo “en el salón” de la literatura italiana a los pobres, los oprimidos, los vencidos; son éstas las premisas para que la literatura siciliana post-unitaria se conforme como una visión de los vencidos, como un juicio a la Historia, como una crítica a una falsa y mendaz idea de progreso, a las mentiras del Poder, a la hipocresía del gatopardismo: tal y como los nobles sicilianos, después de la victoria de Garibaldi, se pasan inmediatamente al bando del nuevo Rey, así los jerarcas fascistas, al día después de la llagada de los Aliados, en 1943, se reciclarán en el poder como sinceros democráticos. Y es una verdadera genealogía la de los escritores sicilianos que, desde finales del siglo XIX hasta la mitad del XX, se abocan a una representación escéptica, crítica y desmitificadora de la Historia y de su impacto en las pequeñas historias de la gente común.
Proponer este texto aquí, en el contexto latinoamericano actual, representa una contribución a los debates y estudios sobre producciones literarias periféricas, liminales, con una perspectiva explícita o implícitamente poscolonial. En oposición a una retórica “sicilianista” y provinciana, a una visión hipócritamente romántica de la miseria y del subdesarrollo, al costumbrismo folklórico y a la resignación gatopardesca al inmovilismo y la corrupción en la Isla, los intelectuales sicilianos se colocan en un marco cultural cosmopolita, europeo, haciendo de una “tradición científica de alto nivel, y de una vocación intelectual consecuentemente escéptica, laica, materialista”, un afilado instrumento para leer con pasión y lucidez la realidad der su isla. Di Grado retoma la afirmación de Sciascia que no hubo escritores románticos en Sicilia: desde la perspectiva de los conquistados, los vencidos, los colonizados, no puede haber ilusiones en un progreso que se percibe como falso; por esta misma razón los intelectuales sicilianos desconfían en el idealismo con tintes nacionalistas y fascistas de los comienzos del XX. Su mayor exponente, Giovanni Gentile, paradójicamente él también siciliano, profetizó el ocaso de la cultura siciliana, que él justamente consideraba la última cultura regional italiana, con “su tradición materialista y realista y su orgullosa alteridad, su prejuicio crítico sobre la magnífica suerte de la Nación proclamada por el Poder, su vocación a la duda y al disentimiento”, porque irreducible a una cultura italiana a hegemonía idealista.
Aquí se ofrece una traducción no sólo del texto sino también de todos los fragmentos literarios que se citan. Los títulos de las obras los dejé en italiano, ya que no siempre están traducidos: de ser el caso, en la Bibliografía se encuentra la referencia a la traducción más reciente al español o, de no ser el caso, a algún otro idioma europeo. Con respecto al texto original, de los autores mencionados en el artículo agregué, al menos la primera vez, el nombre de pila, para facilitar su búsqueda posterior.
Finalmente, traté de conservar lo más posible los rasgos estilísticos del texto, que es un excelente ejemplo de ensayo literario de estilo italiano contemporáneo, por su densidad tanto conceptual como sintáctica y léxica, con una fuerte presencia de alusiones y citas indirectas (que el autor señala sólo por medio de comillas) que decidí mantener en italiano cuando aluden a textos en italiano, traduciéndolas y reconstruyendo la alusión en nota.
Es en este contexto que se desarrolla la literatura verista de Giovanni Verga y Luigi Capuana, que representa la base de la novela italiana del siglo XX, introduciendo “en el salón” de la literatura italiana a los pobres, los oprimidos, los vencidos; son éstas las premisas para que la literatura siciliana post-unitaria se conforme como una visión de los vencidos, como un juicio a la Historia, como una crítica a una falsa y mendaz idea de progreso, a las mentiras del Poder, a la hipocresía del gatopardismo: tal y como los nobles sicilianos, después de la victoria de Garibaldi, se pasan inmediatamente al bando del nuevo Rey, así los jerarcas fascistas, al día después de la llagada de los Aliados, en 1943, se reciclarán en el poder como sinceros democráticos. Y es una verdadera genealogía la de los escritores sicilianos que, desde finales del siglo XIX hasta la mitad del XX, se abocan a una representación escéptica, crítica y desmitificadora de la Historia y de su impacto en las pequeñas historias de la gente común.
Proponer este texto aquí, en el contexto latinoamericano actual, representa una contribución a los debates y estudios sobre producciones literarias periféricas, liminales, con una perspectiva explícita o implícitamente poscolonial. En oposición a una retórica “sicilianista” y provinciana, a una visión hipócritamente romántica de la miseria y del subdesarrollo, al costumbrismo folklórico y a la resignación gatopardesca al inmovilismo y la corrupción en la Isla, los intelectuales sicilianos se colocan en un marco cultural cosmopolita, europeo, haciendo de una “tradición científica de alto nivel, y de una vocación intelectual consecuentemente escéptica, laica, materialista”, un afilado instrumento para leer con pasión y lucidez la realidad der su isla. Di Grado retoma la afirmación de Sciascia que no hubo escritores románticos en Sicilia: desde la perspectiva de los conquistados, los vencidos, los colonizados, no puede haber ilusiones en un progreso que se percibe como falso; por esta misma razón los intelectuales sicilianos desconfían en el idealismo con tintes nacionalistas y fascistas de los comienzos del XX. Su mayor exponente, Giovanni Gentile, paradójicamente él también siciliano, profetizó el ocaso de la cultura siciliana, que él justamente consideraba la última cultura regional italiana, con “su tradición materialista y realista y su orgullosa alteridad, su prejuicio crítico sobre la magnífica suerte de la Nación proclamada por el Poder, su vocación a la duda y al disentimiento”, porque irreducible a una cultura italiana a hegemonía idealista.
Aquí se ofrece una traducción no sólo del texto sino también de todos los fragmentos literarios que se citan. Los títulos de las obras los dejé en italiano, ya que no siempre están traducidos: de ser el caso, en la Bibliografía se encuentra la referencia a la traducción más reciente al español o, de no ser el caso, a algún otro idioma europeo. Con respecto al texto original, de los autores mencionados en el artículo agregué, al menos la primera vez, el nombre de pila, para facilitar su búsqueda posterior.
Finalmente, traté de conservar lo más posible los rasgos estilísticos del texto, que es un excelente ejemplo de ensayo literario de estilo italiano contemporáneo, por su densidad tanto conceptual como sintáctica y léxica, con una fuerte presencia de alusiones y citas indirectas (que el autor señala sólo por medio de comillas) que decidí mantener en italiano cuando aluden a textos en italiano, traduciéndolas y reconstruyendo la alusión en nota.
Research Interests: Luigi Pirandello, Sicilian literature, Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Giovanni Gentile, and 15 moreStefano D'Arrigo, Sicilia, Elio Vittorini, Federico De Roberto, Sicilian History and Culture, Literatura Italiana, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Vitaliano Brancati, Maria Messina, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Letteratura Italiana Del Novecento, Goliarda Sapienza, Giuseppe Antonio Borgese, and Scrittori Siciliani
Negli ultimi anni l’intertestualità del Furioso è stata collocata sullo sfondo dei dibattiti sulla poetica dell’imitazione –nel suo triplice aspetto di imitatio, variatio ed aemulatio- e della formazione del canone in volgare, per... more
Negli ultimi anni l’intertestualità del Furioso è stata collocata sullo sfondo dei dibattiti sulla poetica dell’imitazione –nel suo triplice aspetto di imitatio, variatio ed aemulatio- e della formazione del canone in volgare, per analizzare il modo in cui Ariosto coniuga fonti classiche, medievali, umanistiche, popolaresche, latine e volgari, intrecciandole e livellandole al tono medio del poema cavalleresco, una vera e propria zona franca all’interno dei processi di canonizzazione e codificazione dei generi letterari del primo Cinquecento.
Il carattere dell’uso delle fonti nel Furioso è eminentemente letterario, e risponde alla duplice intenzione di rendere riconoscibile al lettore l’evocazione di testi e motivi, ma soprattutto di fargliene apprezzare implicitamente la funzione all’interno del proprio discorso, che intreccia le riprese intertestuali dialogando con esse. È cosí che negli ultimi anni si è prestata una maggiore attenzione all’analisi delle fonti volgari in generale e a quelle specificamente umanistiche come un “filtro” di altre fonti, in un’ottica intertestuale in cui il tessuto dei testi costituisce un immaginario culturalmente condiviso. Lo stesso avviene, a mio parere, con testi contemporanei emarginati dal nascente canone letterario. In questo articolo mi concentrerò in particolare sulla presenza e la funzione del Morgante, con alcune note su due testi giullareschi, La sferza dei villani e il Cantare dei cantari
Il carattere dell’uso delle fonti nel Furioso è eminentemente letterario, e risponde alla duplice intenzione di rendere riconoscibile al lettore l’evocazione di testi e motivi, ma soprattutto di fargliene apprezzare implicitamente la funzione all’interno del proprio discorso, che intreccia le riprese intertestuali dialogando con esse. È cosí che negli ultimi anni si è prestata una maggiore attenzione all’analisi delle fonti volgari in generale e a quelle specificamente umanistiche come un “filtro” di altre fonti, in un’ottica intertestuale in cui il tessuto dei testi costituisce un immaginario culturalmente condiviso. Lo stesso avviene, a mio parere, con testi contemporanei emarginati dal nascente canone letterario. In questo articolo mi concentrerò in particolare sulla presenza e la funzione del Morgante, con alcune note su due testi giullareschi, La sferza dei villani e il Cantare dei cantari
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Tradition and innovation: Il re di Girgenti as a postmodern cuntu Il re di Girgenti is perhaps the most ambicious novel by Andrea Camilleri: inspired on a historic fact, it narrates the story of Michele Zosimo, a peasant who was made... more
Tradition and innovation: Il re di Girgenti as a postmodern cuntu
Il re di Girgenti is perhaps the most ambicious novel by Andrea Camilleri: inspired on a historic fact, it narrates the story of Michele Zosimo, a peasant who was made king in a riot in 1718, and executed immediately after.
The form reminds that of a cuntu, a mediterranean folk-tale, employing elements typical of the oral tradition, and an impressive hybrid language, based on a re-creation of an archaic, non literary variety of the sicilian dialect, mixed or alternating with italian, spanish and even latin.
The story ranges, in the words of Camilleri, “from a comic start to a kind of tragic folk-tale”: it is the presence of reference to authors such as Manzoni, Calvino, Dante, Juan de la Cruz, Giovanni Meli and of to the historic background (the Spanish viceroyalty and the subsequent Piemontese dominion; the 1693 earthquake, the controversia liparitana between the Church and the government of Sicily) together with invented facts which justifies its definition as a postmodern cuntu.
Il re di Girgenti is perhaps the most ambicious novel by Andrea Camilleri: inspired on a historic fact, it narrates the story of Michele Zosimo, a peasant who was made king in a riot in 1718, and executed immediately after.
The form reminds that of a cuntu, a mediterranean folk-tale, employing elements typical of the oral tradition, and an impressive hybrid language, based on a re-creation of an archaic, non literary variety of the sicilian dialect, mixed or alternating with italian, spanish and even latin.
The story ranges, in the words of Camilleri, “from a comic start to a kind of tragic folk-tale”: it is the presence of reference to authors such as Manzoni, Calvino, Dante, Juan de la Cruz, Giovanni Meli and of to the historic background (the Spanish viceroyalty and the subsequent Piemontese dominion; the 1693 earthquake, the controversia liparitana between the Church and the government of Sicily) together with invented facts which justifies its definition as a postmodern cuntu.
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In questo articolo argomenterò a favore di una didattica della L2 imperniata sulla cultura, che rafforza la motivazione degli studenti attraverso la selezione e didattizzazione di testi (scritti, orali, multimedia…) non solo autentici ma... more
In questo articolo argomenterò a favore di una didattica della L2 imperniata sulla cultura, che rafforza la motivazione degli studenti attraverso la selezione e didattizzazione di testi (scritti, orali, multimedia…) non solo autentici ma anche pertinenti e significativi, per trasformare la lezione di lingua in una lezione di linguacultura e di interculturalità in cui la lingua sia sentita come il veicolo vivo di contenuti che si desidera approfondire.
Dopo alcune considerazioni sull’utilità e la pertinenza di quest’approccio, in particolare con studenti adulti, passerò a presentare alcune tecniche di selezione e didattizzazione di testi autentici basate sull’approccio lessicale.
Dopo alcune considerazioni sull’utilità e la pertinenza di quest’approccio, in particolare con studenti adulti, passerò a presentare alcune tecniche di selezione e didattizzazione di testi autentici basate sull’approccio lessicale.
Research Interests:
Nella prima parte dell'articolo si presentano le attivitá della Cattedra Straordinaria Italo Calvino, istitutita nel 1994 dal Ministero degli Affari Esteri (M.A.E.) presso la Facultad de Filosofía y Letras dell'Universidad Nacional... more
Nella prima parte dell'articolo si presentano le attivitá della Cattedra Straordinaria Italo Calvino, istitutita nel 1994 dal Ministero degli Affari Esteri (M.A.E.) presso la Facultad de Filosofía y Letras dell'Universidad Nacional Autónoma de México. La Cattedra organizza un congresso internazionale ed un corso speciale ad anni alterni Gli effetti della creazione della Cattedra sia sul dipartimento di lettere italiane che sull’insegnamento dell’italiano in Messico sono stati molteplici. La Cattedra e il dipartimento sono cresciuti insieme e si alimentano reciprocamente. Nel 1995 i professori del dipartimento erano sei o sette, mentre adesso sono una ventina: la matricola era di circa dieci studenti l’anno, cifra che adesso si è quasi triplicata. La quantitá e qualitá di tesi e studi d'italianistica é aumentata.
Nella seconda parte dell'articolo, la piú estesa, si traccia un panorama delle traduzioni di testi letterari italiani in Messico negli ultimi trent'anni.
Nella seconda parte dell'articolo, la piú estesa, si traccia un panorama delle traduzioni di testi letterari italiani in Messico negli ultimi trent'anni.
Research Interests:
Troppu trafficu ppi nenti, di Andrea Camilleri e Francesco Di Pasquale, fu pubblicato per la prima volta dall’editore siracusano Arnaldo Lombardi nel 2003, insieme ad altre due opere teatrali (Il birraio di Preston e La cattura). Si... more
Troppu trafficu ppi nenti, di Andrea Camilleri e Francesco Di Pasquale, fu pubblicato per la prima volta dall’editore siracusano Arnaldo Lombardi nel 2003, insieme ad altre due opere teatrali (Il birraio di Preston e La cattura). Si tratta di una vera e propria traduzione al siciliano di Much ado about nothing di Shakespeare; nell’introduzione, gli autori fingono che si tratti di un manoscritto che svelerebbe la vera identitá messinese di Shakespeare, in uno scoperto gioco di falso letterario.
In quest’'articolo analizzo il testo, commentando le scelte traduttive degli autori.
Nella critica della traduzione shakespeariana in Occidente, la macrodistinzione più prominente non è necessariamente quella fra traduzione e adattamento, bensì quella che si stabilisce fra diversi atteggiamenti normativi, cioè basati su un concetto a priori di traduzione, ed un atteggiamento descrittivo del processo.
A partire da questo secondo atteggiamento, la relazione fra traduzione e adattamento, così come quella fra equivalenza semantica e pragmatica, credo possa analizzarsi proficuamente come un continuum, come un equilibrio ad hoc relativo alla specificità di questa traduzione, definita nei termini di situazione comunicativa, intenzione e quindi funzione della traduzione, traduttore, tipi di pubblico/ lettore ed effetti su di esso.
Un equilibrio, dunque, fra ricerca di equivalenze semantiche e pragmatiche, come micro e macro adattamenti: dagli adattamenti lessicali al macro-adattamento che, giocando a prendere sul serio l’ambientazione messinese e le presunte origini siciliane di Shakespeare, riesce a trasporne gli aspetti pragmatici all’interno di un diverso codice teatrale, quello del teatro comico siciliano, mantenendone allo stesso tempo il carattere straniante anche attraverso la sapiente costruzione di un universo linguistico peculiare, felicemente espressivo e polifonico, che possiamo annoverare fra i numerosi siciliani camilleriani su cui tanto si è scritto .
Camilleri e Di Pasquale mostrano la loro abilità di traduttori in particolare con gli epiteti, le schermaglie, la traduzione di frasi fatte, i giochi di parole, i cambi di registro e un’eccellente mimesi del parlato, pur all’interno di una tradizione teatrale con codici linguistici ed espressivi già esistenti e pienamente operanti, che arricchiscono con una eccezionale ricerca linguistica sia in senso lessicale –parole antiche, stranianti o utilizzate con connotazioni attualmente poco comuni- che pragmatico, in particolare con l’invenzione dei un vero e proprio ’idioletto, quello di Sorba e Carrubba, che, oltre a rendere lo spirito dei personaggi shakespeariani li riattualizza in maniera straordinaria, a tutto vantaggio della performance teatrale.
In quest’'articolo analizzo il testo, commentando le scelte traduttive degli autori.
Nella critica della traduzione shakespeariana in Occidente, la macrodistinzione più prominente non è necessariamente quella fra traduzione e adattamento, bensì quella che si stabilisce fra diversi atteggiamenti normativi, cioè basati su un concetto a priori di traduzione, ed un atteggiamento descrittivo del processo.
A partire da questo secondo atteggiamento, la relazione fra traduzione e adattamento, così come quella fra equivalenza semantica e pragmatica, credo possa analizzarsi proficuamente come un continuum, come un equilibrio ad hoc relativo alla specificità di questa traduzione, definita nei termini di situazione comunicativa, intenzione e quindi funzione della traduzione, traduttore, tipi di pubblico/ lettore ed effetti su di esso.
Un equilibrio, dunque, fra ricerca di equivalenze semantiche e pragmatiche, come micro e macro adattamenti: dagli adattamenti lessicali al macro-adattamento che, giocando a prendere sul serio l’ambientazione messinese e le presunte origini siciliane di Shakespeare, riesce a trasporne gli aspetti pragmatici all’interno di un diverso codice teatrale, quello del teatro comico siciliano, mantenendone allo stesso tempo il carattere straniante anche attraverso la sapiente costruzione di un universo linguistico peculiare, felicemente espressivo e polifonico, che possiamo annoverare fra i numerosi siciliani camilleriani su cui tanto si è scritto .
Camilleri e Di Pasquale mostrano la loro abilità di traduttori in particolare con gli epiteti, le schermaglie, la traduzione di frasi fatte, i giochi di parole, i cambi di registro e un’eccellente mimesi del parlato, pur all’interno di una tradizione teatrale con codici linguistici ed espressivi già esistenti e pienamente operanti, che arricchiscono con una eccezionale ricerca linguistica sia in senso lessicale –parole antiche, stranianti o utilizzate con connotazioni attualmente poco comuni- che pragmatico, in particolare con l’invenzione dei un vero e proprio ’idioletto, quello di Sorba e Carrubba, che, oltre a rendere lo spirito dei personaggi shakespeariani li riattualizza in maniera straordinaria, a tutto vantaggio della performance teatrale.
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En este artículo analizo el papel de la inferencia pragmática en la interpretación de un texto de ficción, L’isola di Arturo de Elsa Morante, a partir de una teoría pragmática específica, la Teoría de la Relevancia, para presentar... more
En este artículo analizo el papel de la inferencia pragmática en la interpretación de un texto de ficción, L’isola di Arturo de Elsa Morante, a partir de una teoría pragmática específica, la Teoría de la Relevancia, para presentar después una propuesta teórica, compatible con la TR, que de cuenta de los rasgos cognitivos peculiares que se producen en la interpretación de textos literarios.
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L’obiettivo di questo articolo è quello di presentare una prospettiva pragmatica sul discorso letterario come un’istanza particolare di comunicazione verbale, che va quindi messa in relazione col fenomeno generale della comunicazione... more
L’obiettivo di questo articolo è quello di presentare una prospettiva pragmatica sul discorso letterario come un’istanza particolare di comunicazione verbale, che va quindi messa in relazione col fenomeno generale della comunicazione verbale sia in termini linguistici –lessicali, morfosintattici, semantici- che in termini pragmatici –cioè in termini di processi d’interpretazione non codificati e dipendenti dal contesto-, per riconoscere sia gli aspetti comuni ad altri tipi di discorso che i tratti che lo distinguono e lo rendono peculiare.
Non mi riferisco quindi al linguaggio letterario, o al cosiddetto “codice letterario”, ma al discorso letterario, cioè ad una istanza di uso della lingua per la comunicazione, che è un’attività coordinata fra interlocutori all’interno di un determinato contesto, sia fisico che comunicativo.
Non mi riferisco quindi al linguaggio letterario, o al cosiddetto “codice letterario”, ma al discorso letterario, cioè ad una istanza di uso della lingua per la comunicazione, che è un’attività coordinata fra interlocutori all’interno di un determinato contesto, sia fisico che comunicativo.
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In C. Blanco Valdés, L. Garosi, G. Marangon, F. J. Rodríguez Mesa, Il Mezzogiorno italiano. Riflessi e immagini culturali del Sus d'Italia. Firenze, Franco Cesati, 2016, pp. 661-671. In questo articolo presento i caratteri generali dei... more
In C. Blanco Valdés, L. Garosi, G. Marangon, F. J. Rodríguez Mesa, Il Mezzogiorno italiano. Riflessi e immagini culturali del Sus d'Italia. Firenze, Franco Cesati, 2016, pp. 661-671.
In questo articolo presento i caratteri generali dei canti popolari del Sud per avvicinare gli studiosi di letteratura alle tradizioni orali come una
fonte preziosa di informazioni sulla cultura, la mentalità, la concezione del mondo di una comunità, oltre che come espressione lirica e poetica. Dopo alcune note sul come e il perché studiare questi documenti e sulle diverse accezioni dell'aggettivo "popolare", si presentano questioni stiliche, formali, linguistiche, tematiche e legate al genere, relative all'impianto ed all'esecuzione ritmico-melodica ed al testo, presentando e discutendo le classificazioni piú utilizzate ed alcuni dibattiti attuali.
In questo articolo presento i caratteri generali dei canti popolari del Sud per avvicinare gli studiosi di letteratura alle tradizioni orali come una
fonte preziosa di informazioni sulla cultura, la mentalità, la concezione del mondo di una comunità, oltre che come espressione lirica e poetica. Dopo alcune note sul come e il perché studiare questi documenti e sulle diverse accezioni dell'aggettivo "popolare", si presentano questioni stiliche, formali, linguistiche, tematiche e legate al genere, relative all'impianto ed all'esecuzione ritmico-melodica ed al testo, presentando e discutendo le classificazioni piú utilizzate ed alcuni dibattiti attuali.
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The notion of literature or poetry is based on the intuition that there is a qualitative difference between “literary” and other kinds of discourses. Only recently have philosophers of language and pragmaticists begun to acknowledge... more
The notion of literature or poetry is based on the intuition that there is a qualitative difference between “literary”
and other kinds of discourses. Only recently have philosophers of language and pragmaticists begun to
acknowledge this qualitative difference.
Within the ostensive-inferential framework of Relevance Theory, I will characterize expressive discourse (in the
sense of intuitively “poetic”, literary”, “creative”) as based on a recognizable informative intention that triggers a
specific process of interpretation in which the recovery of the proposition expressed is not sufficiently relevant in
and of itself, and non propositional cognitive effects are derived through (i) creative imagination (ii) appreciation
of the shape of the text as a special kind of “object”: namely, a verbal ostensive artifact: as it is quite evident that
formal and stylistic aspects such as alliteration, rhyme and hyperbaton do not affect propositional meaning, and
that they are produced intentionally, they must have a cognitive function; and (iii) integrating private, idiosyncratic
information in the context of interpretation.
The point of interpreting expressive discourse is not (or not only) to derive a representation that can be believed
or rejected and/ or embedded into other informative intentions: the cognitive effects we derive from creative
discourse are different in kind. I will illustrate my point by presenting a number of examples, to show how stylistic
analysis can interact with pragmatics in explaining the cognitive effects we derive from creative discourse
interpretation.
and other kinds of discourses. Only recently have philosophers of language and pragmaticists begun to
acknowledge this qualitative difference.
Within the ostensive-inferential framework of Relevance Theory, I will characterize expressive discourse (in the
sense of intuitively “poetic”, literary”, “creative”) as based on a recognizable informative intention that triggers a
specific process of interpretation in which the recovery of the proposition expressed is not sufficiently relevant in
and of itself, and non propositional cognitive effects are derived through (i) creative imagination (ii) appreciation
of the shape of the text as a special kind of “object”: namely, a verbal ostensive artifact: as it is quite evident that
formal and stylistic aspects such as alliteration, rhyme and hyperbaton do not affect propositional meaning, and
that they are produced intentionally, they must have a cognitive function; and (iii) integrating private, idiosyncratic
information in the context of interpretation.
The point of interpreting expressive discourse is not (or not only) to derive a representation that can be believed
or rejected and/ or embedded into other informative intentions: the cognitive effects we derive from creative
discourse are different in kind. I will illustrate my point by presenting a number of examples, to show how stylistic
analysis can interact with pragmatics in explaining the cognitive effects we derive from creative discourse
interpretation.
Research Interests:
El objetivo de esta tesis es examinar la calidad del discurso intuitivamente creativo a partir del marco teórico de la Teoría de la Relevancia (Sperber y Wilson 1986/ 1995), una teoría pragmática que presenta una explicación... more
El objetivo de esta tesis es examinar la calidad del discurso intuitivamente creativo a partir del marco teórico de la Teoría de la Relevancia (Sperber y Wilson 1986/ 1995), una teoría pragmática que presenta una explicación psicológicamente plausible de la comunicación verbal en términos de procesos interpretativos y efectos cognitivos. Lo anterior, a partir de la observación de fuertes diferencias cualitativas entre un uso del lenguaje “regular” (por ej.: “Quiero que hoy te vistas de verde") y un uso “creativo” o “poético” del mismo (por ej.: “Verde que te quiero verde./ Verde viento. Verdes ramas” ), que llamo discurso expresivo. El resultado de la interpretación de discursos expresivos varía de un intérprete a otro e incluso para el mismo intérprete en momentos distintos, y es relativamente impredecible. Los efectos cognitivos que se derivan en la interpretación de discursos expresivos no se reducen mayoritariamente a un contenido proposicional -como en la interpretación de otros tipos de discursos-, y dependen también de la apreciación de aspectos formales-estilísticos, de la forma del discurso. Además, en la interpretación se detonan procesos de imaginación creativa. Para que se produzca una intención expresiva, es necesario atribuir al emisor una intención informativa peculiar: la intención expresiva.
Communicating the ineffable: a pragmatic account of expressive discourse
The notion of literature or poetry is based on the intuition of a significative difference between literary/ poetic/ creative and other kinds of discourses. Only recently philosophers of language and pragmaticists started to acknowledge this qualitative difference. Still, the focus is always on creative metaphor, while I will argue that metaphor (or any other trope) -though particularly fit- is as good a linguistic device as any other to convey what I define as an expressive intention. The overall quality of expressive discourse can’t either be reduced to any linguistic device or specific words nor be just a sociocultural matter or rely only on the reader: it depends on a specific interpretation process, triggered by attributing to the speaker/ writer a specific communicative intention, that I define as expressive intention
How can we account for the specificity of intuitively literary/ poetic/ creative uses of language within an ostensive-inferential framework such as Relevance Theory? How can we make sense of intuitions about the open endedness of literary interpretation and about the importance of its form -i.e. its stylistic dimension? As it is quite evident that stylistic aspects such as allitteration, rhyme, hyperbaton, don’t affect propositional meaning, what is their cognitive function?
Within the pragmatic framework of Relevance Theory, I will define and characterize expressive discourse (in the sense of intuitively “poetic”, literary”, “creative”) as a recognizable communicative intention, that triggers a specific interpretation process where the recovery of the proposition expressed is not (enough) relevant in itself and non propositional cognitive effects are derived by a process of (i) creative imagination and (ii) appreciation of the shape of the text as an artifact. The point of interpreting expressive discourse is not to derive a propositional representation (described in terms of speaker’s meaning) that can be believed or rejected and/ or embedded into other communicative intentions: the cognitive effects we derive from creative discourse are different in kind, as Davidson hinted talking about creative metaphors, and can be legitimately described as emergent in a strong sense. I will illustrate my point by analyzing a number of examples, to show how stylistic analysis can interact with pragmatics in explaining the cognitive effects we derive by creative discourse interpretation.
Communicating the ineffable: a pragmatic account of expressive discourse
The notion of literature or poetry is based on the intuition of a significative difference between literary/ poetic/ creative and other kinds of discourses. Only recently philosophers of language and pragmaticists started to acknowledge this qualitative difference. Still, the focus is always on creative metaphor, while I will argue that metaphor (or any other trope) -though particularly fit- is as good a linguistic device as any other to convey what I define as an expressive intention. The overall quality of expressive discourse can’t either be reduced to any linguistic device or specific words nor be just a sociocultural matter or rely only on the reader: it depends on a specific interpretation process, triggered by attributing to the speaker/ writer a specific communicative intention, that I define as expressive intention
How can we account for the specificity of intuitively literary/ poetic/ creative uses of language within an ostensive-inferential framework such as Relevance Theory? How can we make sense of intuitions about the open endedness of literary interpretation and about the importance of its form -i.e. its stylistic dimension? As it is quite evident that stylistic aspects such as allitteration, rhyme, hyperbaton, don’t affect propositional meaning, what is their cognitive function?
Within the pragmatic framework of Relevance Theory, I will define and characterize expressive discourse (in the sense of intuitively “poetic”, literary”, “creative”) as a recognizable communicative intention, that triggers a specific interpretation process where the recovery of the proposition expressed is not (enough) relevant in itself and non propositional cognitive effects are derived by a process of (i) creative imagination and (ii) appreciation of the shape of the text as an artifact. The point of interpreting expressive discourse is not to derive a propositional representation (described in terms of speaker’s meaning) that can be believed or rejected and/ or embedded into other communicative intentions: the cognitive effects we derive from creative discourse are different in kind, as Davidson hinted talking about creative metaphors, and can be legitimately described as emergent in a strong sense. I will illustrate my point by analyzing a number of examples, to show how stylistic analysis can interact with pragmatics in explaining the cognitive effects we derive by creative discourse interpretation.
Research Interests:
Assessing and analyzing the use that authors make of their textual sources is a complex matter. If this is generally true regarding any European writer, especially those prior to the Romantic movement —which changed once for all the... more
Assessing and analyzing the use that authors make of their textual sources is a
complex matter. If this is generally true regarding any European writer, especially
those prior to the Romantic movement —which changed once for all the
relationship between authors and their textual sources by substituting the classical-
humanist notions of imitation and emulation with the notion of originality as
an aesthetic criterion—, this is particularly important in a discussion of Renaissance
authors. The new, critical-philological approach to the classical world promoted
by the Humanist movement constituted the basis of education during the
Renaissance, in strong opposition to the medieval interpretation of the classical
inheritance as maintaining continuity with the Christian world. This is why Renaissance
authors have a peculiar way of treating the classical sources, using them
to revitalize medieval genres, in particular the chivalric poem. It is from this point
of view that I present the results of a preliminary study on the sources of the
central episode of Ludovico Ariosto’s Orlando Furioso: Orlando’s Frenzy.
complex matter. If this is generally true regarding any European writer, especially
those prior to the Romantic movement —which changed once for all the
relationship between authors and their textual sources by substituting the classical-
humanist notions of imitation and emulation with the notion of originality as
an aesthetic criterion—, this is particularly important in a discussion of Renaissance
authors. The new, critical-philological approach to the classical world promoted
by the Humanist movement constituted the basis of education during the
Renaissance, in strong opposition to the medieval interpretation of the classical
inheritance as maintaining continuity with the Christian world. This is why Renaissance
authors have a peculiar way of treating the classical sources, using them
to revitalize medieval genres, in particular the chivalric poem. It is from this point
of view that I present the results of a preliminary study on the sources of the
central episode of Ludovico Ariosto’s Orlando Furioso: Orlando’s Frenzy.
Research Interests:
Italian folk songs represent a very important historic document, even though (or just because) they are subjective ones, carying a strong perspective. In this article I will present and analyze three sicilian folk songs, two of which... more
Italian folk songs represent a very important historic document, even though (or just because) they are subjective ones, carying a strong perspective. In this article I will present and analyze three sicilian folk songs, two of which unpublished, concerning Garibaldi and his volunteers' expedition in Sicily (july-september 1860).
Research Interests:
An overview of the italianisms of recent acquisition (i.e. not coming from the Colonial age) in the mexican variant of spanish, with all the italianisms we found listed in an appendix
Research Interests:
Analyzing the mechanisms of literary interpretation from a pragmatic point of view means considering style as part of human communication. Not very much has been written about the how and why we perceive a text as literary. Starting from... more
Analyzing the mechanisms of literary interpretation from a pragmatic point of view means considering style as part of human communication. Not very much has been written about the how and why we perceive a text as literary. Starting from the idea that any kind of text aims to communicate something, focus on the peculiarities of literary communication, on how they appear in the text and on which are the cognitive effects that a literary text produce in a reader. Here I propose an interpretation of Conversazione in Sicilia which analyze the expressive features of this text in order to seek psychological, cognitively sound, non formal explanations of the poetic effects produced in interpretation.
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
In this article, I apply the tools of Relevance Theory (Sperber and Wilson) to the analysis of a satyric contemporary italian novel.
Research Interests:
In this article I analyze from a functional-thematic, stylistic and linguistic point of view three XXth century italian folk songs about the war: Gorizia, Bella ciao and La Badoglieide.
Research Interests:
The sicilian writer Andrea Camilleri employs a very peculiar language, a mix of italian and dialects –not only his native sicilian but also, recently, the dialect from Genova. The writer himself talks about his decision of using a hybrid... more
The sicilian writer Andrea Camilleri employs a very peculiar language, a mix of italian and dialects –not only his native sicilian but also, recently, the dialect from Genova. The writer himself talks about his decision of using a hybrid language in the postfaction –whose title is Le mani avanti- to the new edition of his first book, the historic novel Il corso delle cose (1978, republished in 1998). In another essay, Il gioco della mosca, Camilleri explains typical dialectal expression of his time and place. This article presents the abovementioned texts, aiming to discuss the linguistic decisions taken by Camilleri in his work and analyzing some examples of the peculiar vocabulary and syntax of this new italian writer.
Research Interests:
Esta antología bilingüe se dirige a estudiantes e investigadores tanto de literatura italiana como de literatura y cultura europea de la Edad Media y del Renacimiento, una época en que las relaciones entre lenguas, literaturas y culturas... more
Esta antología bilingüe se dirige a estudiantes e investigadores tanto de literatura italiana como de literatura y cultura europea de la Edad Media y del Renacimiento, una época en que las relaciones entre lenguas, literaturas y culturas en Europa eran especialmente estrechas y fecundas. Se presentan aquí textos pertenecientes a los primeros siglos de la producción literaria en volgare del sì que, por varias razones, se encuentran en una posición marginal con respecto al canon de la literatura italiana.
Research Interests: Medieval Literature, Italian Studies, Medieval Studies, Renaissance Studies, Literary Canon, and 15 moreItalian Cultural Studies, Italian Literature, Medieval Italian Literature, Italian Renaissance literature, Canon Formation, Filologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Literary Canon Formation, Literatura Comparada (Comparative Literature), Lengua Y Literatura, Literatura Italiana, Letteratura italiana dalle origini a tutto il sec. XVI, Letteratura italiana medievale, Literature Compared, Literatura italiana medieval, and Literatura española. Siglo de Oro. Emblemática. Literatura italiana. Literaturas comparadas
Research Interests: Italian Renaissance, the classical tradition; the social and cultural history of early modern Europe; women and learning 1300-1800; and the history of childhood from antiquity to the present, Letteratura italiana moderna e contemporanea, Lingua E Letteratura Italiana, Letteratura italiana, Letteratura italiana dalle origini a tutto il sec. XVI, and 3 moreLetteratura italiana medievale, Letteratura Italiana Del Novecento, and Cultura E Civiltà Italiana
Este volumen recoge una selección de los trabajos presentados en las XIII Jornadas de Estudios Italianos, que tuvieron lugar en noviembre 2017 en la Facultad de Filosofía y Letras de la Universidad Nacional Autónoma de México. La primera... more
Este volumen recoge una selección de los trabajos presentados en las XIII Jornadas de Estudios Italianos, que tuvieron lugar en noviembre 2017 en la Facultad de Filosofía y Letras de la Universidad Nacional Autónoma de México.
La primera parte “Literatura y pensamiento italiano” da inicio con un estudio de Diego Tapia Perea sobre la dimensión histórico-profética de la Comedia dantesca como un texto basado, por un lado, en la interpretación alegórica de los textos clásicos y, por otro, en la visión laica de la burguesía bajomedieval. Sabina Longhitano recurre a la intertextualidad y al análisis de fuentes para poner en relación el Morgante de Luigi Pulci y algunas fuentes vulgares marginales con respecto al canon (dos textos juglarescos: La Sferza dei villani e Il cantare dei cantari) con el Orlando Furioso. Yordi Enrique Gutiérrez Barreto ofrece un estudio temático enfocado en el motivo de la tempestad. En su ensayo, el investigador relaciona la configuración de los percances marítimos en el Furioso con la tradición clásica. Mario Murgia elabora un análisis de las traducciones del Orlando furioso en el siglo XVI,
En Italia la Contrarreforma marca un cambio cultural repentino y violento, como lo muestra Sharon Suárez Larios en su presentación de la figura de Ferrante Pallavicino, escritor polígrafo e intelectual inquieto, indisciplinado, mordaz y libertino.
Dando un salto al siglo XIX, José Luis Quezada estudia las traducciones de Giacomo Leopardi, en particular, el segundo canto de la Eneida. Diego Mejía Estévez nos introduce al mundo novelesco y concentra su atención en las figuras de Andrea Sperelli, el narrador de Il piacere de Gabriele d’Annunzio y Adriano Meis, protagonista de Il fu Mattia Pascal de Luigi Pirandello.
En el estudio de Rodrigo Jardón Herrera, el acercamiento a la configuración de los personajes de Pirandello se lleva a cabo a partir de algunos conceptos críticos de Giacomo Debenedetti. Mayerín Bello aborda el problema de la realidad y su representación en Sei personaggi in cerca di autore de Pirandello y Se una notte d’inverno un viaggiatore de Italo Calvino.
Por primera vez, nuestras Jornadas han dedicado un espacio al Seminario de Estudios sobre la vida y la obra de Andrea Camilleri, coordinado por el Prof. Giuseppe Marci de la Universidad de Cagliari y el Prof. Giovanni Caprara de la Universidad de Málaga, que se ha llevado a cabo desde 2015 en varias ciudades del mundo (Cagliari, Ciudad de México, Fortaleza, Málaga, París, Pécs, Sassari, Beirut) desde 2015 hasta la fecha. En esta ocasión el Seminario se enfoca en la relación Andrea Camilleri, quien nació en provincia de Agrigento, con su coterráneo Luigi Pirandello, que se explora en dos estudios, ambos dedicados a la camilleriana Biografia del figlio cambiato.
Entre las otras contribuciones dedicadas al siglo XX, el estudio de Donatella Stocchi-Perucchio se enfoca en el dantismo político de Giovanni Gentile, Eugenio Santangelo propone una relectura de la obra de Primo Levi y Achille Castaldo dedica su estudio a la relación entre el movimiento del Settantasette en Bolonia y las primeras obras de Pier Vittorio Tondelli.
La segunda sección, “Culturas en contacto”, reúne textos cuyo punto de partida es la relación de algún aspecto de la cultura italiana y de su impacto en la cultura de México. Luciana Pasquini investiga el fenómeno de las giras mundiales de los grand’attori y grand’attrici de Italia, Ángel Sánchez Rodríguez realiza un recorrido ideológico de Gerardo Murillo (Dr. Atl) en relación con su interés por el fascismo,y Silvia Zueck se enfoca en el análisis del flujo migratorio entre el pueblo de Brez en Trentino Alto Adige y la zona minera de la Sierra Mojada de Coahuila.
La tercera sección del volumen se dedica a las artes y a sus diferentes aproximaciones de estudio. Eduardo Yescas Mendoza presenta un artículo muy bien documentado sobre Archizoom y Superstudio.
La valencia simbólica de determinados espacios y sus funciones en la representación cinematográfica constituyen el enfoque desde el cual Raffaella de Antonellis se dedica a estudiar la presencia y la función de las azoteas en el cine italiano como un espacio liminal.
El volumen cierra con una propuesta pedagógica de Jaime Magos, quien presenta algunas actividades didácticas y comparte experiencias del uso en el aula de la película Kaos, de los hermanos Taviani (1984), basada en las Novelle per un anno, de Luigi Pirandello.
La primera parte “Literatura y pensamiento italiano” da inicio con un estudio de Diego Tapia Perea sobre la dimensión histórico-profética de la Comedia dantesca como un texto basado, por un lado, en la interpretación alegórica de los textos clásicos y, por otro, en la visión laica de la burguesía bajomedieval. Sabina Longhitano recurre a la intertextualidad y al análisis de fuentes para poner en relación el Morgante de Luigi Pulci y algunas fuentes vulgares marginales con respecto al canon (dos textos juglarescos: La Sferza dei villani e Il cantare dei cantari) con el Orlando Furioso. Yordi Enrique Gutiérrez Barreto ofrece un estudio temático enfocado en el motivo de la tempestad. En su ensayo, el investigador relaciona la configuración de los percances marítimos en el Furioso con la tradición clásica. Mario Murgia elabora un análisis de las traducciones del Orlando furioso en el siglo XVI,
En Italia la Contrarreforma marca un cambio cultural repentino y violento, como lo muestra Sharon Suárez Larios en su presentación de la figura de Ferrante Pallavicino, escritor polígrafo e intelectual inquieto, indisciplinado, mordaz y libertino.
Dando un salto al siglo XIX, José Luis Quezada estudia las traducciones de Giacomo Leopardi, en particular, el segundo canto de la Eneida. Diego Mejía Estévez nos introduce al mundo novelesco y concentra su atención en las figuras de Andrea Sperelli, el narrador de Il piacere de Gabriele d’Annunzio y Adriano Meis, protagonista de Il fu Mattia Pascal de Luigi Pirandello.
En el estudio de Rodrigo Jardón Herrera, el acercamiento a la configuración de los personajes de Pirandello se lleva a cabo a partir de algunos conceptos críticos de Giacomo Debenedetti. Mayerín Bello aborda el problema de la realidad y su representación en Sei personaggi in cerca di autore de Pirandello y Se una notte d’inverno un viaggiatore de Italo Calvino.
Por primera vez, nuestras Jornadas han dedicado un espacio al Seminario de Estudios sobre la vida y la obra de Andrea Camilleri, coordinado por el Prof. Giuseppe Marci de la Universidad de Cagliari y el Prof. Giovanni Caprara de la Universidad de Málaga, que se ha llevado a cabo desde 2015 en varias ciudades del mundo (Cagliari, Ciudad de México, Fortaleza, Málaga, París, Pécs, Sassari, Beirut) desde 2015 hasta la fecha. En esta ocasión el Seminario se enfoca en la relación Andrea Camilleri, quien nació en provincia de Agrigento, con su coterráneo Luigi Pirandello, que se explora en dos estudios, ambos dedicados a la camilleriana Biografia del figlio cambiato.
Entre las otras contribuciones dedicadas al siglo XX, el estudio de Donatella Stocchi-Perucchio se enfoca en el dantismo político de Giovanni Gentile, Eugenio Santangelo propone una relectura de la obra de Primo Levi y Achille Castaldo dedica su estudio a la relación entre el movimiento del Settantasette en Bolonia y las primeras obras de Pier Vittorio Tondelli.
La segunda sección, “Culturas en contacto”, reúne textos cuyo punto de partida es la relación de algún aspecto de la cultura italiana y de su impacto en la cultura de México. Luciana Pasquini investiga el fenómeno de las giras mundiales de los grand’attori y grand’attrici de Italia, Ángel Sánchez Rodríguez realiza un recorrido ideológico de Gerardo Murillo (Dr. Atl) en relación con su interés por el fascismo,y Silvia Zueck se enfoca en el análisis del flujo migratorio entre el pueblo de Brez en Trentino Alto Adige y la zona minera de la Sierra Mojada de Coahuila.
La tercera sección del volumen se dedica a las artes y a sus diferentes aproximaciones de estudio. Eduardo Yescas Mendoza presenta un artículo muy bien documentado sobre Archizoom y Superstudio.
La valencia simbólica de determinados espacios y sus funciones en la representación cinematográfica constituyen el enfoque desde el cual Raffaella de Antonellis se dedica a estudiar la presencia y la función de las azoteas en el cine italiano como un espacio liminal.
El volumen cierra con una propuesta pedagógica de Jaime Magos, quien presenta algunas actividades didácticas y comparte experiencias del uso en el aula de la película Kaos, de los hermanos Taviani (1984), basada en las Novelle per un anno, de Luigi Pirandello.
Research Interests: Translation Studies, Dante Studies, Italian Studies, Translation theory, Italian Literature, and 15 moreItalian Cinema, Dante, Luigi Pirandello, Relation between Translation Theory and the Practice of Translation, Filologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Letteratura italiana moderna e contemporanea, Lingua E Letteratura Italiana, Andrea Camilleri, Orlando furioso, Letteratura italiana, Filologia Italiana, Compared Literatures, Storia Della Riforma E Della Controriforma, Literature Compared, and Traduzione Letteraria
En el presente volumen encuentra lugar una selección de estudios derivados de varios eventos académicos organizados por la Cátedra Extraordinaria Italo Calvino. La mayoría de ellos fueron presentados en las xI Jornadas Internacionales de... more
En el presente volumen encuentra lugar una selección de estudios derivados de varios eventos académicos organizados por la Cátedra Extraordinaria Italo Calvino. La mayoría de ellos fueron presentados en las xI Jornadas Internacionales de Estudios Italianos, que se llevaron a cabo del 28 al 31 de octubre de 2013. Aquellas jornadas estuvieron dedicadas a Giovanni Boccaccio en los setecientos años de su muerte, en el marco de las celebraciones internacionales. Fruto de ese exitoso encuentro fue un libro publicado en Italia,1 sin embargo, dada su temática, algunas colaboraciones debieron quedar fuera. En 2016 la Cátedra celebró dos eventos especiales, el primero dedicado a Elsa Morante y el segundo a Giuseppe tomasi di Lampedusa. Para dar difusión a estos trabajos de investigación, aprovechamos esta oportunidad para incluir en un solo volumen una selección de los estudios presentados a lo largo de cuatro años de
encuentros académicos.
encuentros académicos.
Research Interests: Italian Cinema, Italo Calvino, Giuseppe Verdi, Elsa Morante, Marsilio Ficino, and 11 moreLetteratura italiana moderna e contemporanea, Stato E Chiesa, ARA PACIS AUGUSTAE, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Delfini, Unità d'Italia, Independencia de México, Cultura E Civiltà Italiana, Renzo Tomatis, Antonio De Petro, and critica letteraria contemporanea in internet
Convocazione XIV Giornate Internazionali di Studi Italiani 2019, Convocatoria XIV Jornadas Internacionales de Estudios Italianos 2019
Convocatoria Jornadas Internacionales de Estudios Italianos, Cátedra Extraordinaria Italo Calvino, FFyl, UNAM 2019
Research Interests:
Convocazione XIV Giornate Internazionali di Studi Italiani, Cattedra Straordinaria Italo Calvino 4-8 novembre 2019
Research Interests: Italian Studies, Literature and cinema, Italian Cultural Studies, Italian Literature, Italian Cinema, and 12 moreHistoria del Arte, STORIA DELL'ARTE, Didáctica lenguaje, Lengua Y Literatura, Literatura Italiana, Traducción e interpretación, Traduzione, Italianistica, Didattica, Italiano L2, Teaching Italian as a Second Language, Traducción Literaria, Lingua e cultura italiana, and literatura italiana y América latina
Cari amici e colleghi, La Cattedra Straordinaria Italo Calvino dell’Università Nazionale Autonoma del Messico indice le XV Giornate Internazionali di Studi Italiani, quest’anno dedicate specificamente alla celebrazione del... more
Cari amici e colleghi,
La Cattedra Straordinaria Italo Calvino dell’Università Nazionale Autonoma del Messico indice le XV Giornate Internazionali di Studi Italiani, quest’anno dedicate specificamente alla celebrazione del settecentenario dantesco.
Come nostra abitudine, oltre ai contributi relativi al tema principale del congresso accetteremo contributi inediti e originali nel campo dell’italianistica in generale: letteratura, teatro, cultura, arti, cinema, didattica, linguistica, relazioni culturali dell’Italia con altri Paesi.
Ospiteremo inoltre per la terza volta il Seminario di Studi Camilleriani, intitolato Da Vigata al Mondo.
Inviamo la convocazione e aspettiamo fiduciosi le vostre proposte.
Vi preghiamo di diffondere.
Il comitato organizzatore
La Cattedra Straordinaria Italo Calvino dell’Università Nazionale Autonoma del Messico indice le XV Giornate Internazionali di Studi Italiani, quest’anno dedicate specificamente alla celebrazione del settecentenario dantesco.
Come nostra abitudine, oltre ai contributi relativi al tema principale del congresso accetteremo contributi inediti e originali nel campo dell’italianistica in generale: letteratura, teatro, cultura, arti, cinema, didattica, linguistica, relazioni culturali dell’Italia con altri Paesi.
Ospiteremo inoltre per la terza volta il Seminario di Studi Camilleriani, intitolato Da Vigata al Mondo.
Inviamo la convocazione e aspettiamo fiduciosi le vostre proposte.
Vi preghiamo di diffondere.
Il comitato organizzatore