Diritto Canonico

ISBN 978-606-37-0372-0

Acest amplu proiect de cercetare, pe care autorul îl propune cititorilor săi, dorește surprinderea unei perioade controversate din punct de vedere istoric și zbuciumate din punct de vedere eclezial, respectiv perioada secolelor XIX-XX, reprezentând, mai ales în Țările Române, nu doar pentru dreptul canonic ortodox, ci și pentru alte discipline teologice momentul apariției lor ca științe teologice, moment ce necesita un sistem, o doctrină, o viziune unitară, dar mai ales o identitate. Trebuie să precizăm, de asemenea, că există, din păcate, puține abordări ortodoxe care să chestioneze tocmai această natură a disciplinelor teologice. Din dorința de a depăși această polarizare a teologiei ortodoxe, autorul a ales această temă din mai multe motive. În primul rând, studierea problemei naturii dreptului canonic și a canoanelor poate reprezenta, după cum arată autorul, o cheie de dialog inter-ortodox și inter-ecumenic.

Canon Law, the law of the Roman Catholic Church, stands at the origin of the Western Legal Tradition and is one of the chief sources of legal concepts and principles we take for granted today. This course will explore the theological and historical background of Canon Law, as well as contemporary Canon Law practice and principles set out in 1983 Code of Canon Law, the 1990 Code of Canons of the Eastern Churches, and post-1983 legislation. The course will cover such topics as marriage and family life; clerical conduct and misconduct; church governance at the universal, intermediary, and local levels; the interwoven roles of the papacy, bishops, synod of bishops, college of cardinals, and Roman Curia; and some controverted questions concerning the rights and obligations of ordained diocesan clerics. The topics and themes of the course will be adjusted to meet the needs and interests of students. The readings will include primary and secondary sources. Learning Outcomes: On successful completion of the course on canon law students will be able to: (i) demonstrate basic understanding of the whole corpus of Canon Law; (ii) examine those canons regulating the church governance at the universal, intermediary and diocesan levels; (iii) exhibit a working knowledge of church management, regulation of ecclesiastical goods, and administration on Roman Catholic organizations; (iv) explain how the Roman Catholic church regulates the seven sacraments, especially marriage; and (v) understand the purpose and techniques of the law of sanctions. Final Examination 1. The final examination for the course on canon law will consist of a reaction paper to any of the recommended readings (e.g., Vatican documents or some canons of the Latin Code or Eastern Code) or a written answer to any of the hypos we will discuss during the course. The title of the reaction paper or the selection of the hypo must be approved by the instructor in advance. 2. The reaction paper requires the writer to analyze and comment on a text. The reaction paper should be about 3,000 words long and should not contain footnotes. The reaction paper must be critical and include evaluation of the text. The style should be similar to that of an op-ed for the New York Times. The answer to one of the hypos should be about 2,000 words long and should contain no footnotes. 3. The deadline for submission of the reaction paper or the answer to the selected hypo is 5:00 p.m., April 25, 2018.

Il presente contributo, rileggendo i primi passi della Chiesa nascente descritti dagli Atti degli Apostoli attraverso la teoria ordinamentale del diritto, si propone di evidenziare il ruolo fondamentale della fede nella nascita della prima comunità e nella strutturazione del suo ordinamento.

Breve relazione sui principali contenuti delle allocuzioni alla Rota Romana di Giovanni Paolo II (1987 e 1988) e di Benedetto XVI (2009), tutte incentrate sull'approfondimento dell'incapacità come vizio del consenso matrimoniale (can. 1095).

INTRODUZIONE; I. FIGURA CODICIALE: 1. La storia e la motivazione dell’inserimento dei cc. 174–176 nel CCEO; 2. La fisionomia interna della figura canonica: 2.1 L’ufficio del capo-gerarca e la qualificazione della sua potestà di governo; 2.2 Rettificazione delle configurazioni anomale e determinazione del gerarca-capo; 2.3 Il soggetto attivo del potere superiore di governo e la sua competenza; 3. Soggezione immediata alla Sede Apostolica; II. PARTICOLARITÀ DELLA CONFIGURAZIONE ATTUALE DELLA CHIESA GRECO-CATTOLICA  D’UNGHERIA: 1. Soggezione suffraganea; 2. Relazioni con la Primazia d’Ungheria; ULTERIORI OSSERVAZIONI.

La vacanza della sede episcopale da sempre rappresenta un momento tra i più delicati nella vita di una Chiesa particolare ed in genere, a motivo della similitudine degli effetti, viene studiato dalla dottrina e disciplinato dal Legislatore congiuntamente all'ipotesi di sede episcopale impedita. In realtà le due fattispecie differiscono non solo perché la sede vacante appartiene alla normalità fisiologica della vita di una Chiesa particolare, mentre la sede impedita è piuttosto una patologia, ma soprattutto in quanto nella prima situazione viene meno la stessa giurisdizione episcopale di diritto divino del vescovo sulla Chiesa particolare cosa che non accade nella seconda ipotesi 1. Ecco, dunque, che metodologicamente appare corretto trattare una questione senza necessariamente dover richiamare anche l'altra. Altro aspetto da tenere in considerazione è l'inquadramento storico giuridico dell'istituto, rappresentando il caso della vacanza della sede * Esula dai fini del presente lavoro quanto attiene alla vacanza della sede romana e delle altre sedi patriarcali, come pure delle altre circoscrizioni ecclesiastiche equiparate alle diocesi o alle eparchie. 1 In dottrina si è tentato di individuare i criteri e principi posti alla base della disciplina canonica circa il governo interinale delle Chiese, in particolare ne sono stati segnalati quattro: 1) portare avanti le attività iniziate dal vescovo; 2) non equiparabilità nelle forme e nei contenuti tra governo interinale e quello episcopale sede plena; 3) evitare che dalla situazione di vacanza possa arrivare nocumento alla Chiesa particolare o pregiudicarne lo status in vista dell'arrivo del nuovo vescovo; 4) garantire una continuità di stile tra il governo interinale e quello precedente. Cfr. A. P. NORD, Sede Vacante, Diocesan Administration, Editrice Pontificia Università Gregoriana, Roma 2014, pp. 26-29. Questi quattro principi radicano nel fatto che la Chiesa particolare, i suoi fedeli e i suoi beni, cadono sotto l'unica e diretta responsabilità del vescovo, mentre il clero è essenzialmente un collaboratore di quest'ultimo, cfr., ibidem, pp. 29-36. Di diverso avviso è il Torquebiau a detta del quale l'assunzione del governo della comunità da parte del clero in caso di sede vacante non è altro che la coerente conseguenza del ruolo pressoché paritario tra vescovo e clero nel governo della comunità, P. TORQUEBIAU, Chapitre des Chanoines, in DDC, vol. 3, coll. 530-595, in particolare coll. 533-536, testimoniato anche dalla partecipazione dei presbiteri e dei diaconi ai concili, cfr. ibidem, coll. 543. Secondo il cardinal De Luca tale potere in capo al clero non sarebbe frutto di un privilegio o una delega ma della reviviscenza di un diritto proprio, cfr. Cardinal De Luca, cfr. infra.

La dismissione dei monasteri solleva notevoli problematiche dal punto di vista giuridico. Occorre, dunque, ricercare gli strumenti giuridici, sia di diritto civile, sia di diritto amministrativo che, nel rispetto della cornice fornita dal diritto canonico, possano consentire in concreto la valorizzazione culturale e il riuso di questi edifici, riuscendo a conciliare le esigenze di fattibilità economica con i possibili nuovi usi profani, mantenendo, laddove possibile, la proprietà in capo all'ente ecclesiastico. Per questo, accanto ai classici strumenti dei diritti reali di godimento (superficie e usufrutto) ovvero dei diritti relativi (locazione, affitto e comodato), occorre meglio indagare l'applicabilità di altri istituti, quali gli accordi per la valorizzazione dei beni culturali di proprietà privata e le sponsorizzazioni di cui rispettivamente agli artt. 113 e 120 del codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché il trust, il project management e il project financing. Questi strumenti potrebbero essere utilizzati, tuttavia, sotto il controllo di un ente fondazionale, attorno al quale radunare e conciliare i diversi interessi rappresentati dagli stakeholder. È questo l'auspicio per una "nuova via di redenzione" che possa far rinascere l'ex monastero di Vicopelago, ovvero il caso di studio esaminato dalla Lucca Summer School, verso nuovi usi sociali, artistici e culturali compatibili con la sua storia e le diverse funzioni che questo bene ha saputo assumere nel corso del tempo.

I discorsi del Papa al Tribunale della Rota Romana offrono al giurista spunti per una riflessione sempre più aderente alla verità e di conseguenza più attenta ai diritti dei fedeli e agli altri beni protetti dall'ordinamento canonico. Tra di essi spunta il vincolo matrimoniale, il quale essendo per i battezzati, la stessa realtà della creazione elevata alla dignità di sacramento, ha una sostanza e valore universali, ed è cellula fondante della società, non solo di quella ecclesiale ma dell'intera comunità umana.
In questo senso non è privo d'interesse sottolineare come nelle più recenti allocuzioni alla Rota si intravveda nelle parole del Pontefice l'intenzione di trattare i grandi temi che riguardano il disegno divino sul matrimonio, sottraendolo a dibattiti incentrati su questioni che interesserebbero solo (o quasi) i tribunali della Chiesa, per lo più questioni processuali o sostanziali riferite alle cause di nullità del matrimonio canonico.
Non a caso le parole rivolte all'alto Tribunale il 28 gennaio del 2002, si pongono in continuità con quelle degli anni precedenti, con le quali si voleva ribadire l'insegnamento sulla dimensione naturale del matrimonio e della famiglia  e quello sull'indissolubilità di ogni vera unione coniugale . Il Papa propone ai giuristi uno dei compiti più urgenti e primari nell'odierna cultura secolarizzata: quello di riscoprire cos'è il matrimonio, non solo per i cristiani ma per tutti, poiché di matrimonio (l’istituto matrimoniale) ne esiste uno solo. Ed è proprio per questo che le parole del Papa «fanno notizia», anche se spesso i media ne danno una lettura parziale quando non distorta, cogliendone gli aspetti più «polemici» che non sono generalmente i più rilevanti.

This articles offers practical guidelines for religious institutes facing decline in an uncertain and changing world. In this difficult but grace-filled time, a community can live today's challenges with the same courage, fidelity and creativity that have marked its entire history. It discusses developing a timeline, identifying the covenant(s) and/or partnership(s) that will be helpful along the way and arranging for transition in:
    Sponsorship
    Eldercare
    Administration, Temporal Goods and Finance, and
    Leadership, both Canonical and Pastoral

Breve elaborato seminariale sul ministero laicale del lettorato con prospettiva storica, analisi della normativa canonica universale e approfondimento della legislazione particolare della Conferenza Episcopale italiana. L'ultimo paragrafo presenta anche un breve accenno alla possibilità e alla discussione emersa nel Sinodo dei Vescovi del 2008 sulla Parola di Dio nella vita della Chiesa, circa la possibilità di ammettere anche le donne a questo ministero istituito.

PREMESSA Il parroco è definito dal codice di diritto canonico "pastore proprio" di una determinata comunità di fedeli di cui egli è responsabile in primo luogo per gli aspetti pastorali, sacramentali e liturgici 1 , e anche per il profilo amministrativo, sia canonicamente, perché ne è l'amministratore unico (can. 1279 §1), sia civilmente, perché ne è il rappresentante legale 2. L' art. 4 della legge 222 del 1985 riconosce che la parrocchia è un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto. Il Parroco quale rappresentante legale della parrocchia è dunque responsabile civilmente e penalmente delle attività che vengono svolte dall'ente ecclesiastico; risponde non solo dei negozi giuridici che firma, come i contratti, ma è responsabile di quanto accade anche a sua insaputa e per cui potrebbe essere chiamato a rispondere civilmente per i danni causati, nonché a essere soggetto a sanzioni penali per eventuali illeciti dovuti a norme non osservate. È necessario quindi essere informati su queste responsabilità, che possiamo impropriamente definire di carattere generale; questa consapevolezza ci consentirà di assumere quei comportamenti adeguati a prevenire possibili risvolti negativi, così da evitare quelle situazioni rischiose di cui talvolta non ci rendiamo nemmeno conto, ma di cui saremo poi comunque tenuti a rispondere. E' una responsabilità che ha carattere globale in quanto, come afferma il numero 102 dell'IMA: "in quanto abbraccia tutte le attività di cui la Parrocchia è titolare, comprese ad esempio l'oratorio e la scuola materna". Allo stesso tempo, la conoscenza dei possibili danni che possono derivare dalle attività della parrocchia, consentono di assumere le adeguate coperture assicurative, richieste anche dal codice di diritto canonico (can. 1284 § 2, 1°) 3 per coprire i danni che possono essere causati a persone e cose che, se non opportunamente assicurati, possono causare un depauperamento del patrimonio della parrocchia 4. 1 Codex Iuris Canonici 1983 (CIC), cann. 515 e 519. E' una responsabilità personale a cui il parroco non può rinunciare, cann. 537 e 1289, né la può delegare ad altri, anche se deve essere esercitata in comunione con la comunità a lui affidata, ad esempio per gli aspetti amministrativi attraverso le scelte condivise nel Consiglio Parrocchiale Affari Economici, di cui al can. 537 e n. 105 dell'Istruzione in materia Amministrativa della CEI (IMA), del 1 settembre 2005. 2 Cfr. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Istruzione in materia amministrativa, 1 settembre 2005, n. 102a. 3 Il punto 1° del § 2 del canone 1284 si riferisce alle assicurazioni da stipulare per la tutela dei beni affidati all'amministratore; una tutela che riteniamo si debba estendere alla responsabilità per danni, il cui rimborso potrebbe causare un detrimento del patrimonio dell'ente che si amministra. 4 Ricordiamo che nel diritto civile è giurisprudenza consolidata che le persone giuridiche agiscono a mezzo degli organi che le rappresentano, ed il comportamento di questi ultimi si identifica con quello dell'ente. Per questo l'illecito degli uni è considerato come illecito dell'altro, con la sola limitazione che si tratti di operazioni volte al raggiungimento dei fini per cui la persona giuridica è stata costituita e che i rappresentanti abbiano agito nell'ambito dei propri poteri.

La preminenza della Romana Ecclesia presieduta dal suo Vescovo, non intesa come preminenza d’onore ma come preminenza di giurisdizione, si attua nella competenza riguardo le cause di maggior importanza, dette semplicemente causae maiores, tra le quali figura la riserva attribuita al titolare dell’ufficio primaziale di prendere una decisione finale ratione fidei.
Tra tutte le decretali raccolte nel Liber extra ve n’è una che si riferisce espressamente al discernimento autoritativo super dubio fidei chiaramente riferita alla Sede di Pietro: la decretale Maiores di Innocenzo III. All’inizio dell’autunno del 1201, Innocenzo III inviò una lettera all’arcivescovo Imberto di Arles. Il presule della metropoli provenzale, di fronte ai noti movimenti eterodossi del duecento (catari e albigesi), la cui presenza nella Francia meridionale era particolarmente rilevante, si rivolse al Pontefice chiedendo innanzitutto un responso riguardo a diverse questioni annesse al battesimo dei fanciulli (negato dagli eretici). Il successore di Pietro accolse la supplica dell’arcivescovo in forma di un rescriptum fidei, dando cioè una risposta dettagliata alle domande sottopostegli esercitando la sua competenza in materia di fede.
Il presente studio presenta la decretale alla luce dei contributi dei decretisti e decretalisti che discutono l’autorità del Romano Pontefice quale giudice supremo in quaestionibus fidei.

Análisis de la problemática canónica originada por el cierre de comunidades religiosas y las modificaciones canónicas operadas en Institutos Religiosos, con especial atención al destino de los bienes temporales.
Analysis of the canonical problems caused by the closure of religious communities and the canonical modifications operated in Religious Institutes, with an special attention to the destination of temporal goods.

INTRODUZIONE; I. IDENTIFICAZIONE DEL CONCETTO DI ‘LIBRO LITURGICO’; II. LA REVISIONE DEI LIBRI LITURGICI ORIENTALI E L’INDICAZIONE FORMALE DELLA LORO ‘AUTENTICAZIONE’; 1. Breve excursus storico; 2. L’applicabilità del termine tecnico ‘editio typica’ ai libri liturgici orientali; 3. Cenni sullo stato attuale (lo ius vigens e la prassi curiale); III. LE PROSPETTIVE; OSSERVAZIONE CONCLUSIVA.

The noteworthy impetus given to Catholic associations in the wake of the innovative doctrinal elaborations of the Second Vatican Council, normally outlined in the c.j.c. of 1983. This sector represents the semantic field of freedom of organization within the Church and the consequent responsibility of the faithful in their commitment to Christianization. This phenomenon, in addition to the interesting findings of canon law, also invests multiple civil profiles for some of these associations that have decided to use the legal schemes typical of the Third sector. Currently, the juridico-economic debate is centered on the need to recognize the essential role of the subjects of the social economy, to take measures to simplify the constitution process and to guarantee its financial support to support its development. This lies in the specific recognition of the contribution that the social economy guarantees to modern societies, ie that of developing the quality of the social dimension of the public sphere, through the provision of public services and the strengthening of the community trust, consolidating at the same time the economic dimension.
A particularly interesting perspective view is offered by the AGESCI, Association of Italian Catholic Guides and Scouts which, having established itself as a voluntary association, with the entry into force of law 383 of 2000 has been structured as a.p.s., association of social promotion. The AGESCI can be defined as a non-commercial entity of an associative type that performs non-profit activities, operates in the Third Sector, mainly offers services to its members and is endowed with the prevalent character of mutuality.  The recent reform of the Third Sector of 2017 has given considerable impetus to the matter, even for ecclesiastical associations

Roman Law: An Introduction offers a clear and accessible introduction to Roman law for students of any legal tradition. In the thousand years between the Law of the Twelve Tables and Justinian’s massive Codification, the Romans developed the most sophisticated and comprehensive secular legal system of Antiquity. Roman law remains at the heart of the civil law tradition of Europe and much of the Americas, Asia, and Africa. Roman lawyers created new legal concepts, ideas, rules, and mechanisms that most Western legal systems still apply. The study of Roman law thus facilitates understanding among people of different cultures by inspiring a kind of legal common sense and breadth of knowledge.

RESUMEN El santo papa Pío X tomó tres importantes decisiones: poner en marcha la reforma del derecho canónico pedida por el Vaticano I; adoptar la forma de un código para reformar la legislación de la Iglesia; y determinar el plan y el método de trabajo del Código ampliando la consulta al episcopado. El Código del 17 supuso un renacimiento del estudio del derecho canónico y el influjo de éste en la teología del siglo XX con el nacimiento también de impor-tantes escuelas canónicas de ámbito no eclesiástico. También se asistió a un desarrollo de la praxis concordataria entre la Santa Sede y los Estados. El derecho canónico conoció también un verdadero renacimiento en el ámbito del derecho estatal. Y finalmente el Código influyó indirectamente en el estudio y la enseñanza de la teología. PALABRAS CLAVE Código de 1917, Iglesia, San Pío X. SUMMARY Pope Saint Pius X took three important decisions: to enforce the reform of canon law called for by Vatican I; to choose the form of a Code to reform Church legislation; and to fix the plan and working method of the Code with the intervention of the episcopate. The 1917 Code was a revival of the study of canon law and its influence in the theology of the twentieth century with the birth of important canon law schools, laical schools outside the scope of the church. There was also a development of concordat praxis between the Holy See and the States. Canon law also saw a real rebirth in the field of state law. And finally the Code also indirectly influenced the study and teaching of theology.

A Christian martyr for the gospel of social justice, and a man of deep spirituality and great ethical stature, Óscar Romero, archbishop of San Salvador during years of brutal government and paramilitary repression, is a towering figure in the recent history of El Salvador and Latin America. Since his murder on March 24, 1980, while he was celebrating the Eucharist, his legacy and cultural influence have only grown. For decades, in life and after it, he was controversial and often manipulated, branded as both a communist and a conservative, as a provocateur of the Salvadoran civil war (1980–1992), and a leader of people’s liberation and human rights. Many political, military, and ecclesiastical authorities in and outside his country harshly criticized Romero’s attitude and behavior. Salvadoran oligarchs denounced him repeatedly, but not so the hundreds of thousands of peasants who confirmed as true what Romero wrote about his own mission: “The ministry that God […] has given me is, like the one given to Moses, to lead our people to the Promised Land.

Данный текст является переработкой статьи: Холмогоров, Е.С., Солдатов А.В. Каноническое пространство: принципы, идеологи, конфликты // Отечественные записки. 2002. №6 (7) [http://www.strana-oz.ru/2002/6/kanonicheskoe-prostranstvo-principy-ideologi-konflikty ]. Я оставил только свой текст и скорректировал итоговые выводы в соответствии с взглядыми, которые считаю истинными сегодня. В скорректированном виде работа, с актуальными на тот момент дополнениями, была опубликована в 2007 году на сайте «РП-монитор» под названием «Геополитика канонического пространства» Одна из многочисленных сетевых републикаций: [http:// katehon.ru/html/top/eccleo/geopol_kanonich_prostr.htm ]. Я не счел необходимым вносить в статью какие-либо изменения в соответствии с канонической ситуацией 2018 года, так как, во-первых, современное состояние проблемы достаточно раскрыто в других моих статьях (список которых прилагается в конце), а тот факт, что точка в этом тексте была поставлена 11 лет назад лишь придает ему ещё большую актуальность. Обозначенный тогда конфликт сегодня вышел на поверхность. Убежден, что движение нашей канонической идеологии в направлении Церкви-Традиции, намеченное в этой статье, является наиболее адекватным ответом на вызовы современности.