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Virtual, augmented, and mixed reality are at the center of the contemporary media scenario and the latest expressions of digital culture. These different yet alike technologies are innovating and successfully used in very different fields... more
Virtual, augmented, and mixed reality are at the center of the contemporary media scenario and the latest expressions of digital culture. These different yet alike technologies are innovating and successfully used in very different fields such as entertainment, rehabilitation, professional training, art and urban design. However , these terms also became buzz words and are somehow the preferred subjects of technological myths and technophobic tales. By blending the philosophical reflection and semiotic perspective on virtuality with concrete case studies and detailed analyses of their technical characteristics, the contributions of this volume critically inquire on the means by which the efficiency and meaningfulness of these technologies is achieved. What do we really mean when we talk about the immersive and realistic nature of these media? in what sense can we experience the real in a virtual and digital world? is there a connection between our conception of virtual reality and the social discourses and imaginaries about it? These questions are at the very heart of this book which is thus an investigation on the meaning-making behind, beyond and around virtual, augmented, and mixed reality.
Saggi sul senso del volto durante la pandemia del 2020.
Research Interests:
I saggi qui raccolti, trascrizioni ampliate degli interventi al convegno Storia dell'arte, storia della critica, storia politica (Perugia, Università per Stranieri, 22-23 maggio 2018), si propongono di tracciare un quadro ampio e... more
I saggi qui raccolti, trascrizioni ampliate degli interventi al convegno Storia dell'arte, storia della critica, storia politica (Perugia, Università per Stranieri, 22-23 maggio 2018), si propongono di tracciare un quadro ampio e frastagliato dei rapporti tra artisti, società e politica nel periodo dell'entre-deux-guerres in Italia. A fronte dei numerosi ambiti tematici esplo-rati, si possono indicare significative convergenze di interessi: reative  all'indagine sulle politiche artistiche e culturali, ad esempio; o all'esame del ruo-lo sociale di artisti impegnati, in Italia, nell'allestimento di forme visuali di "liturgia politica"; o, ancora, a tentativo di decifrare a difficile transizione tra fascismo e Repubblica. Non mancano ricerche dedicate al collezionismo pubblico e privato nel Ventennio, alle diverse accezioni e "ideologie" del fascismo futurista, alla comunicazione artistica del regime e, non ultimi, ai contrasti e alle inquietudini che scuotono da subito, o a distanza di qualche decennio, il fronte tutt'altro che lineare e compatto dell'antifascismo. A differenza di atri regimi totaitari, il fascismo ha avvicinato e arti e ha certamente sollecitato i consenso degi artisti senza praticare, almeno fino a un certo punto, una "politica dello stile". Una simile circostanza rende più difficie tracciare demarcazioni nette o stabiire categorie. Inotre, a continuità di medio periodo tra interventismo, nazionalismo futurista, fiumanesimo e fascismo delle origini contribuisce a caratterizzare in senso pressoché unico la scena italiana in merito al rapporto tra arte e mito nazionale-il mito della «Grande Italia»-immediatamente prima e dopo la Marcia su Roma. Nasce da queste constatazioni la duplice ambizione del convegno e del volume. Sotto i� profi�o de��e narrazioni storiografiche, avviare trattazioni più connesse e integrate de��a prima e de��a seconda metà de� Novecento ita�iano, sfidando cesure considerate sino a oggi invalicabili, mutamenti di ideologia o di dizio-nario, edificanti paradigmi postbe��ici-ad esempio, que��o de��a tabula rasa. Sotto i� profi�o de� metodo, incoraggiare i� dia�ogo tra discip�ine oggi distanti e separate.
I saggi qui raccolti, trascrizioni ampliate degli interventi al convegno «Storia dell'arte, storia della critica, storia politica. L'Italia entra-deux-guerres», a cura di Michele Dantini, (Perugia, Università per Stranieri, 22-23 maggio... more
I saggi qui raccolti, trascrizioni ampliate degli interventi al convegno «Storia dell'arte, storia della critica, storia politica. L'Italia entra-deux-guerres», a cura di Michele Dantini,
(Perugia, Università per Stranieri, 22-23 maggio 2018), si propongono di tracciare un quadro ampio e frastagliato dei rapporti tra artisti, società e politica nel periodo dell'entre-deux-guerres in Italia. A fronte dei numerosi ambiti tematici esplorati, si possono indicare significative convergenze di interessi: relative all'indagine sulle politiche artistiche e culturali, ad esempio; o all'esame del ruolo sociale di artisti impegnati, in Italia, nell'allestimento di forme visuali di "liturgia politica"; o, ancora, al tentativo di decifrare la difficile transizione tra fascismo e Repubblica. Non mancano ricerche dedicate al collezionismo pubblico e privato nel Ventennio, alle diverse accezioni e "ideologie" del fascismo futurista, alla comunicazione artistica del regime e, non ultimi, ai contrasti e alle inquietudini che scuotono da subito, o a distanza di qualche decennio, il fronte tutt'altro che lineare e compatto dell'antifascismo. A differenza di altri regimi totalitari, il fascismo ha avvicinato le arti e ha sollecitato il consenso degli artisti senza praticare, almeno fino a un certo punto, una "politica dello stile". Una simile circostanza rende più difficile tracciare demarcazioni nette o stabilire categorie. Inoltre, la continuità di medio periodo tra interventismo, nazionalismo, futurismo, fiumanesimo e fascismo delle origini contribuisce a caratterizzare in senso pressoché unico la scena italiana in merito al rapporto tra arte e mito nazionale - il mito della «Grande Italia» - immediatamente prima e dopo la Marcia su Roma. Nasce da queste constatazioni la duplice ambizione del convegno e del volume. Sotto il profilo delle narrazioni storiografiche, avviare trattazioni più connesse e integrate della prima e della seconda metà del Novecento italiano, sfidando cesure considerate sino a oggi invalicabili, mutamenti di ideologia o di dizionario, edificanti paradigmi postbellici - ad esempio, quello della "tabula rasa". Sotto il profilo del metodo, incoraggiare il dialogo tra discipline oggi distanti e separate.

saggi di Fabio Benzi Luca La Rovere Michele Dantini Cristina Galassi Emanuele Pellegrini Marta Nezzo Alessandro Del Puppo, Tommaso Casini Alessandro Romanello Stefania Petrillo Aurora Roscini Vitali Michela Morelli Andrea Baffoni Antonio Allegra Alessandra Migliorati
1. La questione degli oggetti inesistenti o impossibili ha trovato una nuova attualità nel XX secolo, a partire soprattutto dalla scandalosa giungla meinongiana, ovvero dai suoi malfamati bassifondi, ove allignerebbero creature delle... more
1. La questione degli oggetti inesistenti o impossibili ha trovato una nuova attualità nel XX secolo, a partire soprattutto dalla scandalosa giungla meinongiana, ovvero dai suoi malfamati bassifondi, ove allignerebbero creature delle tenebre1. In questo contributo ...
The Anxieties of Imagination. Forms of Fear in Transhumanism. It seems perhaps inevitable that a topic like transhumanism, that encapsulates many issues and problems of the current cultural complex, is able to do so thanks to its many,... more
The Anxieties of Imagination. Forms of Fear in Transhumanism. It seems perhaps inevitable that a topic like transhumanism, that encapsulates many issues and problems of the current cultural complex, is able to do so thanks to its many, and somewhat conflicting, psychological tenets. Among these, the emotion of fear will be at the centre of the observations that will follow. I hope to show its significance, not only in the sense of the consistent presence of disruptions derived from fear within the transhumanist literature; but, at a deeper level, sonconjecturing that precisely its advent can be traced back to fear.
Iride Filosofia e discussione pubblica ISSN : 1122-7893. Numero: 1, aprile 2009, Indice. DOI: 10.1414/29859. Substance Strikes Back. Un capitolo di metafisica analitica Antonio Allegra, pp. 107-128 € 6 [pdf 91K ...
Antonio Allegra GT FECHNER TRA DUE MONDI. UNA NOTA SULLE MATRICI ROMANTICHE NELLA GENESI DEL POSITIVISMO Le prime idee natural i sie dell'umanità sono sempre quelle a cui ritorna la filoso-fia più sviluppata, solo che vi toma con... more
Antonio Allegra GT FECHNER TRA DUE MONDI. UNA NOTA SULLE MATRICI ROMANTICHE NELLA GENESI DEL POSITIVISMO Le prime idee natural i sie dell'umanità sono sempre quelle a cui ritorna la filoso-fia più sviluppata, solo che vi toma con coscienza completamente ...
... Per una epistemologia della persona. Titolo Rivista: PARADIGMI. Autori/Curatori:Antonio Allegra. Anno di pubblicazione: 2010 Fascicolo: 3. Presentazione: Anche se epistemologia e persona sembrano, per più di un aspetto, lemmi ...
... Oltre l'uomo?: alcune varianti postumaniste. Autores: Antonio Allegra; Localización: Acta Philosophica: rivista internazionale di filosofia, ISSN 1121-2179, Vol. 20, Nº. 1, 2011 , págs. 179-188. Fundación Dialnet. Acceso de... more
... Oltre l'uomo?: alcune varianti postumaniste. Autores: Antonio Allegra; Localización: Acta Philosophica: rivista internazionale di filosofia, ISSN 1121-2179, Vol. 20, Nº. 1, 2011 , págs. 179-188. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. ...
“Verità e prassi tra immanenza e trascendenza. Prospettive di etica, politica e diritto / Truth and praxis between Immanence and Transcendence. Perspectives in Ethics, Politics and Law” (Udine, 31 maggio-2 giugno 2019).
The Anxieties of Imagination. Forms of Fear in Transhumanism. It seems perhaps inevitable that a topic like transhumanism, that encapsulates many issues and problems of the current cultural complex, is able to do so thanks to its many,... more
The Anxieties of Imagination. Forms of Fear in Transhumanism. It seems perhaps inevitable that a topic like transhumanism, that encapsulates many issues and problems of the current cultural complex, is able to do so thanks to its many, and somewhat conflicting, psychological tenets. Among these, the emotion of fear will be at the centre of the observations that will follow. I hope to show its significance, not only in the sense of the consistent presence of disruptions derived from fear within the transhumanist literature; but, at a deeper level, sonconjecturing that precisely its advent can be traced back to fear.
... Oltre l'uomo?: alcune varianti postumaniste. Autores: Antonio Allegra; Localización: Acta Philosophica: rivista internazionale di filosofia, ISSN 1121-2179, Vol. 20, Nº. 1, 2011 , págs. 179-188. Fundación Dialnet. Acceso de... more
... Oltre l'uomo?: alcune varianti postumaniste. Autores: Antonio Allegra; Localización: Acta Philosophica: rivista internazionale di filosofia, ISSN 1121-2179, Vol. 20, Nº. 1, 2011 , págs. 179-188. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. ...
1. La questione degli oggetti inesistenti o impossibili ha trovato una nuova attualità nel XX secolo, a partire soprattutto dalla scandalosa giungla meinongiana, ovvero dai suoi malfamati bassifondi, ove allignerebbero creature delle... more
1. La questione degli oggetti inesistenti o impossibili ha trovato una nuova attualità nel XX secolo, a partire soprattutto dalla scandalosa giungla meinongiana, ovvero dai suoi malfamati bassifondi, ove allignerebbero creature delle tenebre1. In questo contributo ...
(Udine, 31 maggio-2 giugno 2019) Il principio immanentistico di appartenenza tra finito e infinito versus la metafisica della partecipazione Vittorio Possenti (Università di Venezia) 1. Introduzione. Il tema del mio contributo è stato... more
(Udine, 31 maggio-2 giugno 2019) Il principio immanentistico di appartenenza tra finito e infinito versus la metafisica della partecipazione Vittorio Possenti (Università di Venezia) 1. Introduzione. Il tema del mio contributo è stato orientato da alcune righe della lettera che annunciava il convegno: "Il movimento della conoscenza tende ad inglobare l'essere, a renderlo immanente alla propria rappresentazione, nel tentativo di annullarne la trascendenza. Questo è, tuttavia, un movimento tutto interno all'essere: il pensiero che ingloba l'essere è un pensiero immanente all'essere stesso. La trascendenza dell'essere è pertanto il primo dato dell'esperienza". Le considerazioni che avanzerò si situano nel solco vigoroso della filosofia dell'essere, che intendo come una delle due massime tradizioni della vicenda del pensiero occidentale, l'altra essendo il platonismo e neoplatonismo. Filosofia dell'essere è per noi la tradizione che, con approfondimenti e guadagni, va da Aristotele a Tommaso e da lui ai grandi filosofi tomisti del XIX e XX secolo, tra cui in specie ma non solo, Maritain, Gilson, Fabro. E' da questa sorgente che, grazie all'atto inaugurale dell'Aquinate, è scaturita e preso avvio la terza navigazione della metafisica occidentale dopo la seconda navigazione platonica. 1.1. Il nesso o la polarità tra trascendenza e immanenza è al centro della vicenda della filosofia moderna, che a mio parere si è conclusa da molti decenni, ed in cui quel tema è stato onnipresente 1. Per venire a capo del problema è giusto convocare la nozione di immanenza e il principio di appartenenza tra finito e infinito. 'Immanente' è ogni realtà A che non 'trascende' la sfera di un'altra realtà B, e cioè che non esiste separata e indipendente da quella, bensì è con essa in rapporto di coessenzialità reciproca. A partire da questa determinazione si incontra presto il perenne problema del nesso o appartenenza delle parti al tutto, del finito all'infinito, del mondo a Dio, dei molti all'uno, ossia della forma in cui fondamentalmente vanno intesi questi nessi. Il principio di appartenenza possiede due declinazioni: quella di compiuta immanenza, in cui finito e infinito, la parte e il tutto si appartengono mutuamente senza residui (secondo una relazione reale reciproca, onde tutto è in tutto e le parti del tutto sono sullo stesso piano di questo); e la declinazione propria della metafisica della partecipazione in cui il finito 'appartiene' e dipende dall'infinito 1 Su questa valutazione vedi i miei Il realismo e la fine della filosofia moderna, Armando, Roma 2016, e Ritorno all'essere. Addio alla metafisica moderna, Armando, Roma 2019.
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1. La questione degli oggetti inesistenti o impossibili ha trovato una nuova attualità nel XX secolo, a partire soprattutto dalla scandalosa giungla meinongiana, ovvero dai suoi malfamati bassifondi, ove allignerebbero creature delle... more
1. La questione degli oggetti inesistenti o impossibili ha trovato una nuova attualità nel XX secolo, a partire soprattutto dalla scandalosa giungla meinongiana, ovvero dai suoi malfamati bassifondi, ove allignerebbero creature delle tenebre1. In questo contributo ...
Iride Filosofia e discussione pubblica ISSN : 1122-7893. Numero: 1, aprile 2009, Indice. DOI: 10.1414/29859. Substance Strikes Back. Un capitolo di metafisica analitica Antonio Allegra, pp. 107-128 € 6 [pdf 91K ...
... Per una epistemologia della persona. Titolo Rivista: PARADIGMI. Autori/Curatori:Antonio Allegra. Anno di pubblicazione: 2010 Fascicolo: 3. Presentazione: Anche se epistemologia e persona sembrano, per più di un aspetto, lemmi ...

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Summer school a Udine
31 maggio - 2 giugno
Research Interests:
Emerge, da parte della storiografia artistica più recente, nazionale e internazionale, dedicata all’arte italiana del primo e ancor più del secondo Novecento, la domanda di modelli interpretativi nuovi e di più dettagliati approfondimenti... more
Emerge, da parte della storiografia artistica più recente, nazionale e internazionale, dedicata all’arte italiana del primo e ancor più del secondo Novecento, la domanda di modelli interpretativi nuovi e di più dettagliati approfondimenti storico-culturali, ad oggi mancanti. In particolare è evidente, da parte di studiosi di lingua non italiana, la difficoltà a accedere a fonti non tradotte e a misurarsi con una più ampia pluralità di testi e voci, primarie e secondarie; giungendo così a un’articolata ricostruzione di contesti. In assenza di un rinnovamento degli studi storico-artistici, intesi questi ultimi anche nel senso di una più ampia e aggiornata storia culturale, si rischia di avanzare interpretazioni arbitrarie o di radicare l’intera ricostruzione del Novecento italiano, dal periodo entre-deux-guerres alle neoavanguardie almeno, a un’antitesi “fascismo|antifascismo” che, pur importante, non sembra storiograficamente risolutiva per un ampio numero di artisti, critici etc.; ed è divenuta da decenni oggetto di discussione da parte di storici politici, scienziati sociali e giuristi delle più diverse tendenze. Soprattutto si è incapaci di cogliere determinate continuità esistenti, nella storia dell’arte, tra la prima e la seconda metà del Novecento; e di misurarsi così con una domanda che la comunità degli storici si è invece posta da tempo. E cioè: quali sono, se esistono, le continuità sociali e culturali, in Italia, nel passaggio tra fascismo e Repubblica; in un momento dunque di profonde discontinuità politico-istituzionali? E come si collegano tra loro, oppure si disgiungono, la prima metà del primo e del secondo Novecento; gli anni Trenta, poniamo, e gli anni Cinquanta o Sessanta? Quali le «rimozioni» della storiografia postbellica o successiva con cui una nuova generazione di studiosi è oggi chiamata a confrontarsi? Si è scritto che «l’idea del fascismo come parentesi, di una cesura netta tra periodo fascista e Italia repubblicana è errata. O meglio, corrisponde più a un bisogno dei contemporanei di stabilire una distanza tra il fascismo e se stessi, che alla realtà dei fatti». In che modo, e con quali esiti, lo studio di determinati documenti figurativi, o la storia della critica d’arte o (ancora) delle istituzioni e delle politiche culturali e del patrimonio può contribuire a un dibattito che si è fatto via via più ampio a partire dagli anni Sessanta, finendo per coinvolgere le discipline più diverse? Si tratta oggi, o così almeno sembra, di muovere oltre la fedeltà a autodichiarazioni, memorialistica e testimonianze (“egodocumenti”) per avvicinare le opere in modo più avvertito e critico, riconoscendo che possono esistere, e sono ampiamente documentate, amnesie, autostilizzazioni retrospettive, distorsioni; e che gli “egodocumenti” con cui si ha a che fare, anche alla luce di drammatici mutamenti politici e sociali e delle più urgenti esigenze di riposizionamento individuale, possono essere reticenti. Si è spesso osservato che la storia culturale italiana del Novecento, segnata da profonde cesure politiche, economiche, ideologiche e militari, ha caratteri come di palinsesto: ogni generazione la riscrive mutando “paradigmi” e dizionari. Questo rende più difficile, ma forse anche più affascinante, l’esercizio di ricomposizione e scavo. E’ tuttavia evidente che punti di vista riduttivamente monodisciplinari, considerazioni limitate a una semplice storia dello “stile” e pratiche storiografiche avulse non riusciranno mai a scendere al di sotto della superficie degli eventi o delle circostanze considerate. Per ragioni storico-sociali, ideologico-politiche e culturali insieme, il gioco tra «resistenza» e «assimilazione», «identità» e internazionalismo è drammatizzato nella storia culturale italiana come mai altrove, tra le due guerre e ancora nel secondo dopoguerra. Ecco che si tratta di interrogarsi in profondità, con strumenti quanto più possibile fini e insieme molteplici e con prospettive anche di lungo periodo, sui temi del «consenso», della «nazione», dell’«identità», dell’«eredità», del «popolo», dell’«impegno» etc. lasciando se possibile da parte posizioni precostituite e cercando invece di ricostruire l’evolvere di inquietudini, miti, “autorappresentazioni nazionali” nel loro rapporto a contesti continentali o planetari di volta in volta diversi - l’Europa del primo dopoguerra, ad esempio, disegnata dalla Società delle nazioni; il «nuovo ordine» negli anni Trenta e primi Quaranta; il contesto atlantico del secondo dopoguerra; la Guerra Fredda; gli anni della contestazione.
Summer School internazionale dell'associazione "Filosofia classica e prassi" sul tema “Verità e prassi tra immanenza e trascendenza. Prospettive di etica, politica e diritto / Truth and praxis between Immanence and Transcendence.... more
Summer School internazionale dell'associazione "Filosofia classica e prassi" sul tema “Verità e prassi tra immanenza e trascendenza. Prospettive di etica, politica e diritto / Truth and praxis between Immanence and Transcendence. Perspectives in Ethics, Politics and Law” (Udine, 31 maggio-2 giugno 2019).