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Il Leviatano ‒ personaggio concettuale al centro dell’opera di Thomas Hobbes, prima ancora che creatura biblica ‒ è una delle più rilevanti figure della filosofia politica moderna: un simbolo d’oppressione per l’antangonismo; un esempio... more
Il Leviatano ‒ personaggio concettuale al centro dell’opera di Thomas Hobbes, prima ancora che creatura biblica ‒ è una delle più rilevanti figure della filosofia politica moderna: un simbolo d’oppressione per l’antangonismo; un esempio di lungimiranza per i teorici reazionari. Lo stesso Hobbes, tuttavia, fu accusato di tramare, tra le pagine della sua opera più celebre, contro il potere costituito. Per quanto tale ipotesi sia storicamente inappropriata, non vi è dubbio che essa sia radicata in diversi luoghi hobbesiani: l’analisi degli snodi e dei punti deboli del potere; la narrazione delle origini mitiche dell’antropologia della sovranità; lo studio delle leggi naturali e del diritto positivo. Nel bel mezzo dell’attuale ciclo pandemico, le tematiche esposte nel Leviatano si sono fatte sempre più attuali, evocando tutta una serie di terminologie e concetti legati alla tradizione hobbesiana ‒ ma anche  agendo, retroattivamente, sul discorso attorno ai rischi politici ed ecologici del riscaldamento climatico e della devastazione ecosistemica. Attraverso alcuni passaggi del pensiero di Hobbes, dei suoi critici e dei suoi sostenitori, questo scritto si propone di esplorare, in via speculativa, alcune delle caratteristiche del futuro Leviatano Climatico, alla luce dell’odierno Leviatano Pandemico.
Questo scritto prende in esame il travagliato rapporto tra il pensiero umanista e l'anti-umanismo. I due poli, qui condotti all'estremo, si dividono sull'interpretazione e, soprattutto, sui mezzi interpretativi delle cose del mondo. Da un... more
Questo scritto prende in esame il travagliato rapporto tra il pensiero umanista e l'anti-umanismo. I due poli, qui condotti all'estremo, si dividono sull'interpretazione e, soprattutto, sui mezzi interpretativi delle cose del mondo. Da un lato, l'umanismo afferma la legittimità e validità dei mezzi di correlazione soggetto-oggetto; dall'altro, la speculazione anti-umanista o inumanista configura l'oggetto non-umano come qualcosa di totalmente irraggiungibile. Impiegando la letteratura weird come elemento di mediazione, l'analisi tenta di produrre una terza via, di tipo moderato, attraverso la quale sia possibile parlare del non-umano, senza tuttavia violarne l'eccedenza fondamentale.
Per circa '200 anni, sul Litorale Romano, il lupo ◌̶ un tempo florida presenza ◌̶ è stato il grande assente. Fino al'71, allo scopo di arginare la presenza di questo predatore anche nelle zone a nord e a est, lo stesso Stato ha avuto cura... more
Per circa '200 anni, sul Litorale Romano, il lupo ◌̶ un tempo florida presenza ◌̶ è stato il grande assente. Fino al'71, allo scopo di arginare la presenza di questo predatore anche nelle zone a nord e a est, lo stesso Stato ha avuto cura di distribuire stricnina e cianuro su tutto il territorio laziale, sotto forma di polpette avvelenate. Nel 2014, tuttavia, attratto dall'abbondanza di prede, il lupo Numa è giunto solitario, forse dai monti della Tolfa, seguito, un paio di anni dopo, da Aurelia.
Risposta all'articolo "Alcune note su estinzionismo e dintorni".
Moving from the concept of «patchwork», used by Gilles Deleuze in regards of XIX century North-American Literature, this essay explores the relations and the possible interactions between the works and themes of Walt Whitman and Edgar... more
Moving from the concept of «patchwork», used by Gilles Deleuze in regards of XIX century North-American Literature, this essay explores the relations and the possible interactions between the works and themes of Walt Whitman and Edgar Allan Poe. I try to analyze the work of these two authors from two different perspectives on the natural world: the first one related to organic processes and life cycles, the second to dissolutive processes and to the horrors of death. Final aim of the text is the construction of a synthetic field, able to give account of the duplicity of those two dimensions in the operativity of nature. What will emerge from this synthetic field is the New World's non pulsed man, split between the two conceptual characters of Whitman's vagrant -sower and Poe's catatonic-dreamer.
A partire dal tema dell'estinzione, questo scritto affronta i paradossi della metafisica dell'assenza, esplorandone il ruolo giocato nella causazione per omissione e nella speculazione su modalità e mondi possibili. (Questo testo... more
A partire dal tema dell'estinzione, questo scritto affronta i paradossi della metafisica dell'assenza, esplorandone il ruolo giocato nella causazione per omissione e nella speculazione su modalità e mondi possibili.
(Questo testo espande alcune delle tematiche trattate in "Realismo Depressivo")
Adattamento dell'incontro intitolato Attraversare il Deserto, Coltivare le Tenebre, tenutosi il 06/06/2019 a Spazio Morel, Lugano. Il testo introduce il concetto di "ontologia depressiva", ibridando tra loro differenti elaborazioni... more
Adattamento dell'incontro intitolato Attraversare il Deserto, Coltivare le Tenebre, tenutosi il 06/06/2019 a Spazio Morel, Lugano.

Il testo introduce il concetto di "ontologia depressiva", ibridando tra loro differenti elaborazioni nate in seno al cosiddetto realismo speculativo. A partire da questa ontologia "estrema", proverò a mostrare brevemente come certi stati emotivi/affettivi, comunemente ritenuti privi di valore gnoseologico, siano in grado di rivelare, attraverso imponenti slittamenti prospettici, importanti caratteristiche del nostro mondo. La prassi che ne risulterà sarà incentrata sul "coltivare le tenebre", ossia sul mantenersi in una scepsi fondata - anziché sull'inesistenza o sull'incertezza del "mondo esterno" -  sull'eccedenza del reale rispetto a ogni correlato.
Esplorando una serie di connessioni e intersezioni speculative tra l'ontologia orientata agli oggetti di Harman, l'animismo e l'escatologia tecnica di Simondon e Virilio, questo scritto tenta di proporre un nuovo "sostanzialismo weird"... more
Esplorando una serie di connessioni e intersezioni speculative tra l'ontologia orientata agli oggetti di Harman, l'animismo e l'escatologia tecnica di Simondon e Virilio,  questo scritto tenta di proporre un nuovo "sostanzialismo weird" che sia, al tempo stesso, una critica della teoria cyborg e dell'accelerazionismo e un nuovo modo di pensare questi concetti.
IL BUCO fanzine VIII: "Ambiente/Estinzione"

Una poesia necropastorale e una nota malinconica.
La demonologia e il demoniaco riguardano la propagazione e la proliferazione di forme astratte, memeplessi e affetti contagiosi. Attraverso gli scritti di Artaud, Land, Burroughs e Bataille - e i labirinti della chaos magick - tenterò... more
La demonologia e il demoniaco riguardano la propagazione e la proliferazione di forme astratte, memeplessi e affetti contagiosi. Attraverso gli scritti di Artaud, Land, Burroughs e Bataille - e i labirinti della chaos magick - tenterò di definire il campo demonologico come una gnoseologia caotica (o come una forma di empirismo entropico-trascendentale). Attraverso un processo di schizofrenizzazione letteraria, che dalla poesia e dalla fiction si proietta verso l'oscurità dell'occulto, si riuscirà inoltre a comprendere come sia possibile passare da un "ingenuo" paganesimo demoniaco a un monoteismo divino d'impronta "razionale" - e come quest'ultimo rappresenti una minaccia concreta per il demonologo e per lo stregone.
Manifesto per un non-accelerazionismo gotico, che tenta di rielaborare e re-immaginare l’eredità dell’unconditional accelerationism (U/Acc) - corrente ben distinta dall’accelerazionismo di sinistra/destra, da tempo ampiamente dibattuta... more
Manifesto per un non-accelerazionismo gotico,
che tenta di rielaborare e re-immaginare l’eredità dell’unconditional accelerationism  (U/Acc) - corrente ben distinta dall’accelerazionismo di sinistra/destra, da tempo ampiamente dibattuta in rete. Questa nuova entita teorica si rifà al pessimismo cosmico, al cosmicismo, alla sfiducia nei confronti della modernità e della necessità ontologica o metafisica di una Singolarità tecnologica.

Il manifesto ha prodotto un dibattito e ulteriori approfondimenti, che possono essere trovati ai seguenti link:

https://materiaimpersonale.wordpress.com/2019/02/01/alcune-note-su-insurrezione-gotica-ed-estinzionismo-attivo/

https://materiaimpersonale.wordpress.com/2019/02/07/orrore-e-terrore-ateologia-gotica/

https://materiaimpersonale.wordpress.com/2019/02/12/cloning-the-past/
A partire da alcuni casi sperimentali, progettati e studiati all'interno del nascente campo della neurobiologia delle piante, tenterò di sviluppare una riflessione filosofica sull'intelligenza delle piante. Esaminando alcune... more
A partire da alcuni casi sperimentali, progettati e studiati all'interno del nascente campo della neurobiologia delle piante, tenterò di sviluppare una riflessione filosofica sull'intelligenza delle piante. Esaminando alcune argomentazioni e osservazioni empiriche, provenienti dalla filosofia della mente e dalla neurologia (ma anche diverse altre fonti appartenenti alla cultura pop), emergerà l'ipotesi secondo la quale l'intelligenza riguardi l'adattività, piuttosto che il linguaggio o il movimento dinamico nello spazio. In questo senso, l'intelligenza si configurerebbe come un fenomeno universale, che guiderebbe gli organismi (e forse anche i microrganismi) fin dalla loro prima comparsa sulla Terra.
Disponibile su Operaviva Magazine all'indirizzo: https://operavivamagazine.org/sputiamo-su-marx/ e in versione 'manifesto' all'interno della raccolta "Dopo Hegel, su Cosa Sputiamo?":... more
Disponibile su Operaviva Magazine all'indirizzo: https://operavivamagazine.org/sputiamo-su-marx/

e in versione 'manifesto' all'interno della raccolta  "Dopo Hegel, su Cosa Sputiamo?": http://lagallerianazionale.com/site2018/wp-content/uploads/2018/10/Dopo-Hegel-WOOJ.pdf

Che ruolo può avere il maschio all’interno di una teoria e di una prassi femministe ‒ per di più rigorosamente intersezionali? Di certo nessuno. Al di là delle facili reazioni di autocommiserazione1, il pensiero del maschio può tuttavia essere decolonizzato. Tale decolonizzazione corrisponde alla cacciata del maschio dal pensiero stesso, un processo che ha origine dalla maturazione di una coscienza di classe, oltre che di genere. Il femminismo è per noi una questione di posizionamento, il risultato di un’interrogazione che si compie su di sé, o dalla quale si è improvvisamente scossi. Posizionarsi significa innanzitutto narrare se stessi nel proprio contesto materiale, produrre un’analisi storico-genealogica, biografica, politica, sociale ed economica della propria posizione all’interno (o ai margini) di una comunità. Solo a partire da questo processo è possibile confrontarsi con chi di questa narrazione fa o non fa parte, con chi è escluso o con chi esclude dai processi di soggettivazione.
Scopo di questo breve testo è proseguire e approfondire, da una prospettiva filosofica, la riflessione inaugurata dall’ottimo articolo di Alice dal Gobbo: “Un desiderio moralizzato, una vita contabilizzata: sull’ecologia vista dal punto... more
Scopo di questo breve testo è proseguire e approfondire, da una prospettiva filosofica, la riflessione inaugurata dall’ottimo articolo di Alice dal Gobbo: “Un desiderio moralizzato, una vita contabilizzata: sull’ecologia vista dal punto di vista del Voluntary Human Extinction Movement”. Ciò che vorrei proppore è uno slittamento prettamente speculativo, ossia incentrato sul tema dell'estinzione in quanto concetto necessariamente ignoto e imperscrutabile - ossia in quanto possibilità ecologica, incommensurabile allo 'stato di cose' attuale. Il pessimismo, in qualità di pensiero della fragilità e della finitudine umana, sarà assunto come principio guida, e opposto all'utilitarismo negativo (quello che definisco "pessimismo contabile"). Nel far ciò, tenterò provocatoriamente di mostrare come le soluzioni escogitate dall'antinatalismo, dall'estinzionismo e dal movimento per la decrescita demografica, sfocino tutte in un autoritarismo decisamente incompatibile con la riflessione ecologista. 

Disponibile anche all'indirizzo: http://effimera.org/critica-del-pessimismo-contabile-antinatalismo-ecologia-banalizzazione-del-dolore-claudio-kulesko/
Research Interests:
Fin dalla sua nascita, il black metal intrattiene con la politica rapporti a dir poco turbolenti. Øystein «Euronymous» Aarseth, defunto leader dei Mayhem e tra i fondatori della scena norvegese, fece parte del sindacato rivoluzionario Rød... more
Fin dalla sua nascita, il black metal intrattiene con la politica rapporti a dir poco turbolenti. Øystein «Euronymous» Aarseth, defunto leader dei Mayhem e tra i fondatori della scena norvegese, fece parte del sindacato rivoluzionario Rød Ungdom (Gioventù Rossa), dichiarandosi in più occasioni sostenitore e ammiratore dei regimi di Stalin e Ceaușescu. All’inverso, Varg «Burzum» Vikernes, assassino di Aarseth e altro personaggio chiave della seconda ondata, è attualmente propugnatore dell’Ôðalismo, una prospettiva razzista, ecologista e neopagana, che si presenta come punto di arrivo della lunga militanza di Vikernes nell’estrema destra. Si tratta di una contraddizione originaria, costitutiva della stessa scena. Il black metal fa il suo ingresso in politica abbracciando, nel medesimo istante, due opposti estremismi, occupando tutto lo spazio che dalla sinistra totalitaria giunge al nazismo e al fascismo, quasi a voler ribadire la sua stessa radicalità. Gradualmente, il coinvolgimento politico del black metal ha assunto due diverse forme: il NSBM (national socialist black metal), e il RABM (red anarchist black metal).

Disponibile anche all'indirizzo: https://not.neroeditions.com/politica-black-metal/
Definire il termine “pessimismo” significa sintetizzare i tratti principali di quello che più che un corpus, o una tradizione, appare come una dottrina, ovvero un complesso di principi che confluiscono in una certa visione del mondo. Per... more
Definire il termine “pessimismo” significa sintetizzare i tratti principali di quello che più che un corpus, o una tradizione, appare come una dottrina, ovvero un complesso di principi che confluiscono in una certa visione del mondo. Per facilitare l’opera sarà perciò necessario sfrondare il superfluo, finché non ci si troverà dinanzi a un concetto stilizzato e scevro di raffinatezze – una versione pura del pessimismo. Otterremo così una sorta di malevola pietra filosofale che rappresenterà il pessimismo “in sé”, nella sua essenzialità, nella sua più totale impraticabilità e ostilità all’esistenza. In questo modo giungeremo al pessimum: il peggiore dei mondi possibili, l’incubo che nomina la visione del mondo pessimista.

Disponibile a: http://www.indiscreto.org/le-radici-della-notte/
Research Interests:
L’introduzione alla prima parte della Fenomenologia dello Spirito è una delle più tonanti riflessioni sul tema della scienza, sul suo dispiegarsi spontaneo, sui suoi doveri e sui suoi limiti, e benché la definizione di “scienza” sia... more
L’introduzione alla prima parte della Fenomenologia dello Spirito è una delle più tonanti riflessioni sul tema della scienza, sul suo dispiegarsi spontaneo, sui suoi doveri e sui suoi limiti, e benché la definizione di “scienza” sia notevolmente mutata nel tempo (e con essa i suoi protagonisti e i suoi metodi), la forza scuotitrice di queste poche pagine è tuttora in grado di risvegliare l’eventuale lettore, filosofo o scienziato, dal suo “sonno dogmatico”. Lo scorrere del tempo, i cambiamenti di paradigma scientifici, sociali, storici ed economici susseguitisi nel corso di più di due secoli, non hanno, di fatto, leso il valore della speculazione hegeliana: che il sapere o, più correttamente, i ‘saperi’ scientifici siano riusciti a oltrepassare costantemente i propri confini, a moltiplicare il campo del problematico ed espandere le frontiere della ricerca, è anzi il segno dell’attualità (o, forse, di una certa “inattualità” nietzscheana) di questa breve introduzione. L’incedere semplice e diretto della scrittura, la logica stringente e vicina alla prassi quotidiana, ben si adeguano al confronto con la prassi scientifica concreta, giungendo addirittura a mettere in discussione l’ingenua familiarità e dimestichezza che la nostra epoca ha con il concetto di scienza. La critica al metodo, la ridefinizione dell’esperienza e lo studio della coscienza sono, inoltre, solo alcuni esempi di nodi cruciali per lo sviluppo del pensiero moderno e contemporaneo, trattandosi di tematiche che evocano ferite tuttora aperte sulla cute della ricerca filosofica. Il mio tentativo sarà dunque quello di compiere una lettura di “grado zero” dell’introduzione, di dipanarne il tessuto e darne una breve esposizione.
Research Interests:
Solo chi si è avventurato di propria iniziativa nei meandri dell'opera leopardiana è riuscito a incontrare, al cuore del labirinto, una vastissima e travagliata riflessione filosofica. Una riflessione tornata al centro del dibattito... more
Solo chi si è avventurato di propria iniziativa nei meandri dell'opera leopardiana è riuscito a incontrare, al cuore del labirinto, una vastissima e travagliata riflessione filosofica. Una riflessione tornata al centro del dibattito assieme a tutto il pantheon pessimista, risvegliato dal sonno della morte da un (non più così) recente saggio di Thomas Ligotti. L'urgenza di recuperare la speculazione filosofica di Giacomo Leopardi diviene evidente qualora ci si renda conto della misteriosa e seducente affinità che intercorre tra numerose elaborazioni leopardiane e le più recenti tematizzazioni della filosofia contemporanea. Quel che tenterò di fare sarà proprio riattivare alcuni di questi nodi teorici, approfittando di questa vantaggiosa comunanza d'intenti e di passioni. Tuttavia, affrontare quello che Leopardi chiama il suo «sistema» significa addentrarsi in una delle opere postume più imponenti della storia della letteratura, lo Zibaldone di Pensieri, una raccolta ricavata da quello che fu letteralmente un baule di quaderni e fogli di annotazioni – una vera e propria giungla di «annotazioni di varia misura e ispirazione».
Il primo Black Metal Theory Symposium si è tenuto a Brooklyn nel 2009, allo scopo di presentare diverse prospettive di interazione teorica tra filosofia e black metal. L’evento è stato ermeticamente pubblicizzato come «un raduno dedicato... more
Il primo Black Metal Theory Symposium  si è tenuto a Brooklyn nel 2009, allo scopo di presentare diverse prospettive di interazione teorica tra filosofia e black metal. L’evento è stato ermeticamente pubblicizzato come «un raduno dedicato al mutuo annerimento del metal e della teoria»; gli atti del simposio sono poi stati pubblicati con il titolo Hideous Gnosis. È proprio verso la fine di questa antologia che è possibile trovare una lunga serie di commenti, originariamente postati dagli ospiti del blog Black Metal Theory dal quale l’idea del simposio prese forma: una sequela di lamentele, raffinate obiezioni ma, soprattutto, valanghe di insulti. Il punto della questione sembrerebbe risiedere nello «scandalo» rappresentato dall’ingresso nell’Accademia di una musica (e relativa sottocultura) pura come black metal: «What a bunch of fucking hipster shit! […] Falsers. All of you», scrive un utente, facendo eco a molte altre voci non meno indignate. Questa ripugnanza nei confronti della teoria, colpisce ancor più qualora la si incontra in un genere che, come evidenzia Mark Fisher nella sua recensione di Hideous Gnosis, «È saturo di metafisica». Per capire qual è il legame tra speculazione filosofica e black metal, sarà quindi necessario fare una digressione, per raccontare e delineare a sommi capi il black metal stesso, il suo indissolubile legame con la teoria e la refrattarietà al discorso accademico.
In questo breve scritto tenterò di tratteggiare un’alternativa speculativa all’ormai diffuso termine “Antropocene”, coniato nel 2000 da Crutzen e Stoermer. Benché ritenga l’impiego di tale termine scientificamente fuorviante e... more
In questo breve scritto tenterò di tratteggiare un’alternativa speculativa all’ormai diffuso
termine “Antropocene”, coniato nel 2000 da Crutzen e Stoermer. Benché ritenga l’impiego
di tale termine scientificamente fuorviante e filosoficamente legato a una tradizione
antropocentrica, credo, tuttavia, che vi siano alcuni aspetti della questione che meritino di
essere indagati ulteriormente. Questa analisi, che di certo non ha la pretesa di essere né
approfondita né esauriente, ha come obiettivo l’individuazione del punto di rottura tra il
concetto di Antropocene e la narrazione, tipicamente occidentale, del dominio umano sui
processi naturali – il cosiddetto “impatto geologico” delle attività umane. Il risultato di questo
slittamento di paradigma sarà l’emergenza di un campo di ricomposizione tra essere
umano e natura. Il prezzo, tuttavia, sarà così elevato da costringerci a ridefinire la nozione
stessa di “orrore”.
Research Interests:
Il testo si pone come obiettivo una lettura sinestetica del termine nietszcheano 'Chaos Sive Nature', a partire dalla costruzione di un ponte tra la prassi empirista e un'ipotesi ritmica kantiana - fondata sul concetto di ritornello. Al... more
Il testo si pone come obiettivo una lettura sinestetica del termine nietszcheano 'Chaos Sive Nature', a partire dalla costruzione di un ponte tra la prassi empirista e un'ipotesi ritmica kantiana - fondata sul concetto di ritornello.
Al tempo stesso, questo lavoro offre una fiction onto-metafisica incentrata sulla ripetizione quasi-musicale.

Ispirato dall'opera multimediale "Chaos Sive Natura: Electric Tree and Electronic Rhizome" di Obsolete Capitalism Sound System: https://obsoletecapitalismsoundsystem.bandcamp.com/releases

Il testo ha funzione di presentazione dei temi trattati in occasione del Seminario Musica e Filosofia Roma Tre: https://www.facebook.com/SMFRoma3/?hc_ref=ARRqaqU8Hv8DECd9xbYgAi2ZHjdFTiieGDGvsH3CkJ397Eh7m6KMgruJz2WvMIzM1eM
Nell’ambito dell’ecologia mentale, semiotico-concettuale e sociale, vorrei introdurre brevemente una questione che infesta, in modo piuttosto ‘spettrale’, le discussioni teoriche sulle tecno-scienze. Il tema è quello della temporalità,... more
Nell’ambito dell’ecologia mentale, semiotico-concettuale e sociale, vorrei introdurre brevemente una questione che infesta, in modo piuttosto ‘spettrale’, le discussioni teoriche sulle tecno-scienze. Il tema è quello della temporalità, della quale vorrei parlare dalla peculiare prospettiva della theory-fiction. Con theory-fiction si intende un arcipelago (più che un genere), narrativo che, muovendo da determinate condizioni attuali − politiche, economiche, ecologiche o sociali − immagina e tratteggia mondi e futuri possibili, esplorando e, appunto, teorizzando motivi, modalità e conseguenze delle vicende descritte in un’opera, offrendone al tempo stesso un ‘assaggio’ fenomenologico – offrendo, cioè, al fruitore la possibilità di immergersi tramite uno o più avatar in questi micro-universi d’esperienza. Sotto questa categoria dai contorni sfumati ricadrebbero tanto la quantum fiction di De Lillo, quanto “Blade Runner” o l’album “Man-machine” dei Kraftwerk; tanto “Death Note” quanto il classico del videogaming “Metal Gear Solid” .
Testo proposto in occasione del Seminario Deleuze, organizzato da Daniela Angelucci e tenutosi il 12/06/2017 al dipartimento di filosofia, comunicazione e spettacolo di Roma Tre. Questa science fiction filosofica si propone un'analisi... more
Testo proposto in occasione del Seminario Deleuze, organizzato da Daniela Angelucci e tenutosi il 12/06/2017 al dipartimento di filosofia, comunicazione e spettacolo di Roma Tre.

Questa science fiction filosofica si propone un'analisi transdisciplinare del capitolo "10.000 a.C. La geologia della morale" di Mille Piani. Il capitolo in questione è qui confrontato e implementato tramite l'ipotesi geotraumatica, elaborata da Nick Land e dalla CCRU. Scopo del testo è saccheggiare i saperi della biologia (con particolare attenzione per la teoria dell'evoluzione), e della cibernetica ecosistemica (l'ipotesi gaiana), ottenendo una prima formalizzazione grezza di una "teoria evolutiva del tutto" .
Research Interests:
Non vi è più scampo alla crisi climatica. Tra le nebbie del collasso ecologico ed ecosistemico fa il suo ritorno la categoria più abusata e detestata dell’epoca moderna, quella di “natura”. Una natura corrotta e indifferente, attraversata... more
Non vi è più scampo alla crisi climatica. Tra le nebbie del collasso ecologico ed ecosistemico fa il suo ritorno la categoria più abusata e detestata dell’epoca moderna, quella di “natura”. Una natura corrotta e indifferente, attraversata da forze distruttive e spettri vendicativi, ben lontana dagli scenari bucolici ai quali lo sguardo poetico e l’ambientalismo ingenuo ci hanno abituati. Un orizzonte nel quale l’ottimismo è malafede, e il volontarismo pura follia. Nella cornice di tale decostruzione, tanto simbolica quanto materiale, della specie umana, il pessimismo appare l’unico atteggiamento adatto a descrivere, definire e narrare il presente, nonché il futuro che da esso procede. Dal folk horror all’accelerazione tecnologica, dai movimenti per l’estinzione umana al prepperism e al survivalismo, l’Antropocene, l’“era dell’uomo”, si rivela, a ben vedere, come l’era della fine dell’uomo e del suo dominio sulla natura.
L’antica storia di un uccello scomparso può insegnarci più di quanto immaginiamo, sia sul come guardiamo alla natura sia sulle cose che non ci sono più, ma ci influenzano comunque. Proprio come i fantasmi. Edizioni volatili è «Libri come... more
L’antica storia di un uccello scomparso può insegnarci più di quanto immaginiamo, sia sul come guardiamo alla natura sia sulle cose che non ci sono più, ma ci influenzano comunque. Proprio come i fantasmi.

Edizioni volatili è «Libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso la carta; libri senza profitto, in tiratura limitata, consegnati agli autori e alle autrici, che ne gestiscono liberamente il transito (esoeditoria); libri evidenti nella loro invisibilità, indirizzati a chi saprà ospitarne l’implicita consegna; libri col solo intento di essere vigilie per una geografia del dopo-diluvio.»

Il testo integrale del libro è disponibile a questo link: https://www.indiscreto.org/il-volo-del-fantasma/
Testo integrale del saggio disponibile al seguente indirizzo: https://www.indiscreto.org/gremlins-poltergeist-e-ooo-ontologia-orientata-agli-oggetti/ A cura di Vincenzo Cuomo e Enrico Schirò La Object-Oriented Ontology (OOO) ha... more
Testo integrale del saggio disponibile al seguente indirizzo: https://www.indiscreto.org/gremlins-poltergeist-e-ooo-ontologia-orientata-agli-oggetti/


A cura di Vincenzo Cuomo e Enrico Schirò

La Object-Oriented Ontology (OOO) ha ricevuto finora scarsa attenzione in Italia, soprattutto in ambito filosofico. Intenzione di questo volume è innanzitutto quella di colmare questo vuoto, presentando la OOO e mettendone in evidenza, con sguardo critico e non apologetico, limiti e punti di forza. Pertanto il volume si pone una duplice finalità: da una parte introdurre e discutere le principali tesi della OOO, nelle principali versioni a oggi in circolazione, dall’altra mostrare se e come essa ci consenta di comprendere il presente e rielaborare il passato, sia nei termini di una reinterpretazione critica dei concetti e dei problemi della filosofia, al di qua e al di là del blocco novecentesco, sia nei termini più ampi e transdisciplinari dell’anticipazione dei problemi sociali, politici, tecnologici ed ecologici che attendono umani e non-umani, in un futuro rivisto alla luce di un passato non solamente specie-specifico.

Saggi di: Levi R. Bryant, Graham Harman, Timothy Morton, Felice Cimatti, Vincenzo Cuomo, Claudio Kulesko, Jean-Claude Lèvêque, Marco Mattei, Thiago Pinho, Noah Roderick, Eric Taxier.
Il pessimismo è un pensiero antico, che abitualmente si preferisce ignorare: la verità dei pazzi, degli outsider, dei depressi, dei reietti – perlomeno finché non accade qualcosa che obbliga a rompere questo sigillo oscuro e inquietante.... more
Il pessimismo è un pensiero antico, che abitualmente si preferisce ignorare: la verità dei pazzi, degli outsider, dei depressi, dei reietti – perlomeno finché non accade qualcosa che obbliga a rompere questo sigillo oscuro e inquietante. Ma l’epoca in cui viviamo sembra dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, che davvero viviamo nel peggiore dei mondi possibili. I frutti del progresso, del capitalismo, del denaro, della cultura non si sono tradotti in un aumento di benessere individuale e collettivo e, all’inverso, le statistiche riportano crescenti tassi di suicidio e depressione nei Paesi avanzati. Il pensiero pessimista mostra così tutta la sua perturbante attualità: un nero cuore pulsante che emerge dalla speculazione filosofica, ne rompe gli argini e tracima nell’immaginario della letteratura, nella cultura pop, nella politica, nella psichiatria, nel dibattito pubblico e nei social network, fino a lambire i confini della scienza e gli scenari antinatalisti, estinzionisti e transumanisti.
I testi di Andrea Cassini e Claudio Kulesko raccolti in Blackened mappano il pessimismo contemporaneo nelle sue molteplici e spesso inaspettate manifestazioni: il nichilismo di True Detective e Bojack Horseman, il fuoco sotto la cenere dell’Iper-guerra, il legame profondo tra la biodiversità e le tendenze suicide della vita stessa, il Black Metal scandinavo, le distopie cibernetiche e l’orizzonte chiuso dell’Antropocene. Un’esplorazione che muove da autori come Schopenhauer, Leopardi, Cioran, Ligotti, Land e Thacker, per riconoscere con P.W. Zapffe che l’uomo è un animale tragico che esige senso in un mondo privo di senso, per riflettere sul quesito fondamentale posto da Camus: se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta.

Su RaiRadio3
https://www.raiplayradio.it/articoli/2021/09/Incontro-con-Andrea-Cassini-eClaudio-KuleskoBlackened-Frontiere-del-pessimismo-nel-XXI-secolo-Aguaplano-4206346b-0bdb-4f62-a95d-1020772ac687.html

Recensione su Il Foglio:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2021/09/08/news/blackened-frontiere-del-pessimismo-nel-xxi-secolo-2885591/

Recensione Dinamopress:
https://www.dinamopress.it/news/appunti-per-un-pessimismo-incondizionato/
La fine dei tempi è qui: il medioevo digitale incombe, la peste miete il suo raccolto, l’apocalisse climatica è dietro l’angolo, e a imperversare sono fanatismo, fascismo e follia. A dominare il cupo abisso in cui il pianeta è precipitato... more
La fine dei tempi è qui: il medioevo digitale incombe, la peste miete il suo raccolto, l’apocalisse climatica è dietro l’angolo, e a imperversare sono fanatismo, fascismo e follia. A dominare il cupo abisso in cui il pianeta è precipitato è una forma di pensiero magico che punta a sottomettere l’eternità con la sua inarrestabile sete di sangue e la sua ottusa carica di prevaricazione, sfruttamento e violenza. A questo rito infame, tipico di quello che nella tradizione esoterica va sotto il nome di «Dogma della Mano Destra», dobbiamo rispondere riattivando le forze occulte di una Sinistra della Mano Sinistra che punti alla disgregazione entropica del creato, così da riappacificarci con l’oscurità e nutrire la Grande Bestia che finalmente dischiuderà i sigilli dell’Amore Cosmico. Imprevedibile e affascinante, sinceramente «strano» e a tratti allucinato, Demonologia Rivoluzionaria è il primo manifesto di quella che all’estero hanno già ribattezzato «Italian Weird Theory», un contingente di teorici, streghe e stregoni che mescolano accelerazionismo gotico, occultismo satanico e negromanzia insurrezionale.

La prima antologia di Italian Weird Theory. Con i riti, gli anatemi e le invocazioni di: Claudio Kulesko, Valerio Mattioli, Enrico Monacelli, Laura Tripaldi, Bronze Age Collapse
Estratti dello scritto disponibili su: L'Indiscreto: https://www.indiscreto.org/la-natura-come-intelligenza-sintetica/ Nazione Indiana: https://www.nazioneindiana.com/2020/11/02/isola-e-isole/ Saggio contenuto in "Divenire... more
Estratti dello scritto disponibili su:
L'Indiscreto: https://www.indiscreto.org/la-natura-come-intelligenza-sintetica/
Nazione Indiana: https://www.nazioneindiana.com/2020/11/02/isola-e-isole/

Saggio contenuto in "Divenire Invertebrato - Dalla Grande Scimmia all'antispecismo viscido", Ombre Corte 2020
a cura di Massimo Filippi e Enrico Monacelli
Prefazione di Alessandro Dal Lago

Viviamo in un mondo fuori controllo. Il pianeta, che ci ha ospitato finora, è in ebollizione e minaccia la nostra stessa esistenza. Un numero di specie al limite della nostra capacità di comprensione si avvia ogni giorno verso l’estinzione, per non parlare del millenario sfruttamento e dell’incessante messa a morte di miliardi di “animali da reddito” perpetrati con mezzi sempre più osceni. Di fronte a questo scenario, da un lato le correnti maggioritarie dell’antispecismo non sembrano in grado di fornire risposte adeguate, dal momento che, pur nella variabilità delle loro proposte, hanno continuato a ruotare attorno a politiche dell’eccezionalismo umano. Dall’altro lato, la teoria critica, restando saldamente ancorata a modalità di pensiero obsolete e inefficaci, non ha fatto caso – o finge di non fare caso – che il nostro rapporto con le specie non umane è ormai completamente insostenibile e ingiustificabile.
Per iniziare a muoversi verso un antispecismo e una teoria critica non antropocentrici, questa antologia raccoglie un bestiario di saggi che trae ispirazione da alcune fra le più vitali e vivaci correnti del pensiero contemporaneo – dal realismo speculativo alle teorie materialiste derivate dal decostruzionismo derridiano, dal multiculturalismo prospettivista alle ontologie immanentiste di stampo deleuziano. Questo libro va letto come la prima mappa alternativa disegnata per orientarci nel territorio inesplorato della nostra convivenza con il resto del vivente.

Saggi di Claudio Kulesko, China Miéville, Eugene Thacker, Karen Barad, Eva Hayward e Jami Weinstein, Bogna M. Konior e Yvette Granata, Dagmar Van Engen.
With projects such as Clock DVA and The Anti Group, Adi Newton investigated the philosophical, esoteric and political resonances of the relationship between music, technology and image. Conversation with one of the greatest sound... more
With projects such as Clock DVA and The Anti Group, Adi Newton investigated the philosophical, esoteric and political resonances of the relationship between music, technology and image. Conversation with one of the greatest sound alchemists of all time. We publish the interview to Adi Newton contained in Chaos Variation III , the 12 “+ SD Card vinyl edition by Obsolete Capitalism and the same Adi Newton / TAG (The Anti-Group) just published by Rizosfera (NURKFM004/December 2018). Translation from English by Claudio Kulesko. Translations from Italian by Ettore Lancellotti and Letizia Rustichelli. We thank Adi Newton, Rizosfera and Obsolete Capitalism for availability.
This e.book contains the following interviews:
1) The dark side of technology. An interview with Clock Dva
by Kom Fut Manifesto, published in Decoder n.7 (1992), in ‘Manuale di Cultura Industriale’ Shake 1998, and re-published in 2011.
2) Endless Shifting: A Feast of Images Swallowed by Sound. An interview with Adi Newton by Jack Sargeant – Abraxas. An International Journal of Esoteric Studies. No 2, Summer Solstice 2011.
3) Esoteric Resonances and Magic Machines. An Interview with Adi Newton
by Obsolete Capitalism - in Chaos Variation III (vinyl+booklet, Rizosfera, 2018).
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The present essay by Erik Davis, written in 1996, is of extraordinary importance for our series of books and for the rhizosphere thought in general. Despite its 22 years of age, the essay still displays its keenness and foresight. If it... more
The present essay by Erik Davis, written in 1996, is of extraordinary importance for our series of books and for the rhizosphere thought in general. Despite its 22 years of age, the essay still displays its keenness and foresight. If it is true that it maintains the captivating vibration of the 90s, the essay of the Californian writer has great merit according to the metamatic perspective of the Strong of the Future: it enriches the Deleuzian thought with the “polyrhythmic splendour” of the Afro-diasporic cultures of the last part of the ‘90s and of the new century. (Read more)

Erik Davis' Bio
Erik Davis was born during the Summer of Love within a stone’s throw of San Francisco. He grew up in North County, Southern California, and spent a decade on the East Coast, where he studied literature and philosophy at Yale and spent six years in the freelance trenches of Brooklyn and Manhattan before moving to San Francisco, where he currently resides. He is the author of four books: Nomad Codes: Adventures in Modern Esoterica(Yeti, 2010), The Visionary State: A Journey through California’s Spiritual Landscape (Chronicle, 2006), with photographs by Michael Rauner, and the 33 1/3 volume Led Zep- pelin IV (Continuum, 2005). His first and best-known book remains TechGnosis: Myth, Magic, and Mysticism in the Age of Information (Crown, 1998), a cult classic of visionary media studies that has been translated into  five languages and recently republished by North Atlantic Press. He has contributed chapters on art, music, technoculture, and contemporary spirituality to over a dozen books, including Suzanne Treister’s HFT: The Gardener (Black Dog), Future Matters: the Persistence of Philip K. Dick (Palgrave), Sound Unbound: Writings on Contemporary Multimedia and Music Culture (MIT, 2008), AfterBurn: Re ections on Burning Man (University of New Mexico, 2005), Rave Ascension (Routledge, 2003), and Zig Zag Zen (Chronicle, 2002). In addition to his many forewords and introductions, Davis has contributed articles and essays to a variety of periodicals, including Bookforum, Arthur, Artforum, Slate, Salon, Gnosis, Rolling Stone, the LA Weekly, Spin, Wired and the Village Voice.
Research Interests:
In "L'Insorto del Corpo: il Tono, l'Azione, la Poesia. Saggi su Antonin Artaud", Ombre Corte, Roma, 2018. In allegato una serie di tre estratti, tra cui le prime due pagine di "L'Informe", tratti da "A-Rivista Anarchica" di ottobre... more
In "L'Insorto del Corpo: il Tono, l'Azione, la Poesia. Saggi su Antonin Artaud", Ombre Corte, Roma, 2018.

In allegato una serie di tre estratti, tra cui le prime due pagine di "L'Informe", tratti da "A-Rivista Anarchica"  di ottobre 2018.
http://www.arivista.org/index.php?nr=428&pag=index.htm
Research Interests: