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Il volume intende celebrare il lungo magistero di Aldo A. Settia (Albugnano, 1932). I contributi qui raccolti rappresentano un piccolo omaggio e attestato di stima da parte di amici e colleghi che con lui hanno condiviso ricerche,... more
Il volume intende celebrare il lungo magistero di Aldo A. Settia (Albugnano, 1932). I contributi qui raccolti rappresentano un piccolo omaggio e attestato di stima da parte di amici e colleghi che con lui hanno condiviso ricerche, interessi di studio, piccoli o ampi tratti delle rispettive carriere professionali. Alcuni degli autori degli studi qui presentati hanno avuto la fortuna, nelle aule universitarie di Torino e Pavia, di ascoltare le lezioni di Aldo. Tutti, negli anni, hanno continuato a imparare qualcosa da lui, anche nelle occasioni più informali, ascoltandolo e naturalmente leggendolo. Leggendo questo straordinario narratore di storie (e di storia) che non smette di stupirci e di scrivere. Per fortuna sua e nostra.
In the fourteenth century an elite cavalry corps appeared in the viscount state, whose members were regularly paid and whose membership was a source of prestige and familiarity with the lord because they were part of the prince's personal... more
In the fourteenth century an elite cavalry corps appeared in the viscount state, whose members were regularly paid and whose membership was a source of prestige and familiarity with the lord because they were part of the prince's personal escort: they were "noble" provisions. In reality, it is probable that Bernabò had conceived the provisional "nobles" with the intention of creating a stable and elite cavalry unit. This corp appeared from the very first years of the lord's rule but similar formations were also at the service of his brother Galeazzo II and then at the service of Gian Galeazzo too, although they were in a limited number and with different characteristics.
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During the years of the government of Luchino and Giovanni Visconti (1339-1354), Europe was raged by rampant natural disasters such as the plague epidemic, nevertheless for the lords of Milan were decades of technological innovations,... more
During the years of the government of Luchino and Giovanni Visconti (1339-1354), Europe was raged by rampant natural disasters such as the plague epidemic, nevertheless for the lords of Milan were decades of technological innovations, great achievements, and territorial expansion. This paper focuses on armies, with particular attention to the composition of armies and the areas where the recruitment was to take place.
Gli anni di governo di Luchino e Giovanni Visconti (1339-1354), pur attraversati da grandi calamità che colpirono l’intero continente europeo, pensiamo solo alla grande epidemia di peste, per i signori di Milano furono decenni di innovazioni tecnologiche e di grandi conquiste ed espansione territoriale. Nel presente lavoro prenderemo in esame gli eserciti che permisero tali risultanti, indagando in particolar modo la loro composizione e le aree di reclutamento degli uomini.
Research Interests:
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Medieval History, Slavic Languages, Medieval Studies, Slavery, History of Slavery, and 56 more
Riassunto: Si può in generale osservare che la storiografia militare italiana sull’età medievale abbia riservato pochissima attenzione alla storia delle armi: ed è in particolare possibile affermare che pochissimi – e per lo più... more
Riassunto: Si può in generale osservare che la storiografia militare italiana sull’età medievale abbia
riservato pochissima attenzione alla storia delle armi: ed è in particolare possibile affermare che
pochissimi – e per lo più invecchiati – sono gli studi disponibili sulla diffusione e l’uso, soprattutto per il
Trecento, delle armi da fuoco in Italia. Eppure, analizzando in tal senso la documentazione disponibile
per il dominio Visconteo, che fu senz’altro capace di mettere in campo eserciti imponenti, esse appaiono
come una presenza prima crescente e poi costante tra le armi disponibili. Scopo del presente lavoro è
quindi di colmare tale lacuna, proponendo una prima analisi sul problema, e mostrando la necessità di
più ampi e organici lavori, per definire con maggior precisione gli ambiti, le tecniche, e i contesti in cui le
armi da fuoco furono impiegate nell’Italia del XIV secolo.
Parole chiave: Storia Medievale, Storia Militare, Visconti, Armi, Armi da fuoco.
Resumen: La historiografía militar italiana sobre la Edad Media ha dedicado, en general, muy poca
atención a la Historia del armamento y, en particular, a la difusión y el uso de las armas de fuego,
especialmente durante el siglo XIV. Sin embargo, al analizar la documentación disponible para el
dominio de los Visconti (ciudad y ducado de Milán), quienes fueron capaces de movilizar ejércitos
imponentes, se observa que las armas de fuego fueron adquiriendo una importancia creciente entre los
recursos armamentísticos empleados. Con este trabajo se pretende contribuir a completar la citada
laguna historiográfica, proponiendo un primer análisis acerca de los ámbitos, las técnicas y los contextos
en los que se emplearon armas de fuego en la Italia del siglo XIV y, en particular, en los territorios
controlados por la Casa de los Visconti.
Palabras clave: Historia Medieval, Historia Militar, Visconti, Armamento, Armas de fuego.
Abstract: It may be generally observed that the military historiography about medieval Italy has been
paying very little attention to the history of weapons; and it is in particular possible to say that the
studies available on the diffusion and use of fire arms are very few –and mostly old– in Italy, especially
related to the 14th century. Yet, analyzing the documentation available for the Visconti domain, which
was certainly capable of fielding massive armies, they appear as an increasing presence and then
constant, among the various available weapons. The purpose of this work is, therefore, to fill this gap by
proposing an initial analysis of the problem, and showing the need for wider and organic work, to define
more precisely the scope, techniques, and contexts in which firearms were used in Italy during the
fourteenth century.
Although it is true that there are reports of the use of this type of weapons in the Italic Peninsula from
the earliest dates –specifically from 1326 in Florence and from 1327 in the Castle of Gassino– the
exhaustive scrutiny of unpublished sources coming from the visconteo domain made by the authors, has
allowed them to define the conditions in which the reception and diffusion of these important technical
innovations took place in this territory.
Among the results derived from their research, it is possible to verify the use of artillery machines in both
offensive and defensive operations. Nevertheless, the use of artillery was concentrated mainly in the
defense of cities and fortified places only from 1350 on, while the spread of portable firearms began later.
Indeed, the first examples of this instruments actual use of these instruments are dated in the middle of
the 1360s. However, the reception and effective use of these weapons are two phenomena synchronous
to the expansion of the artillery detonated with gunpowder and, in fact, as in the first case, its expansion
took place, in its initial phase, around the control and the defense of fortifications. On the other hand,
and beyond the technical level, it should also be noted that the manufacture and the commercialization
of firearms was strongly directed from power, as it was the lord who had the authority to grant licenses
of production of this type of armament.
Keywords: Medieval History, Military History, Visconti, Weapons, Firearms.
Pur assistendo a un forte aumento della presenza di mercenari nelle file degli eserciti viscontei, gli anni di Luchino e dell’arcivescovo Giovanni furono caratterizzati dalla sopravvivenza dei tradizionali obblighi militari imposti alle... more
Pur assistendo a un forte aumento della presenza di mercenari nelle file degli eserciti viscontei, gli anni di Luchino e dell’arcivescovo Giovanni furono caratterizzati dalla sopravvivenza dei tradizionali obblighi militari imposti alle popolazioni urbane e rurali. Il celebre decreto visconteo riportato da Galvano Fiamma, secondo il quale il populus era esentato dall’obbligo di occuparsi della guerra, ma avrebbe dovuto interessarsi solo alle sue pacifiche attività rurali, artigianali e commerciali, ha influenzato pesantemente tutta la storiografia successiva. Tuttavia, almeno fino al dominio di Gian Galeazzo gli obblighi militari da parte dei sudditi non cessarono affatto ma, semmai, furono più o meno stringenti in base alle esigenze e alle politiche dei signori, nonché ai rapporti, per lo più contrattuali, che essi stabilivano con le varie comunità. Attraverso l’analisi delle richieste signorili di contingenti armati alle città ed alle comunità del territorio è possibile esplorare l’evoluzione dello "stato visconteo", da semplice congregazione di singole entità territoriali, al tentativo di trasformalo in un organismo strutturato e quanto più uniforme. Tuttavia, il quadro che si presenta è particolarmente complesso, poiché, nel caso del codominio di Galeazzo II e Bernabò, due signorie avevano politiche e progetti divergenti sull’impiego militare dei cives e dei comitatini. Possiamo quindi osservare che, se ai tempi di Luchino e dell’arcivescovo Giovanni, i Visconti non erano ancora riusciti del tutto a strappare alle comunità il controllo della funzione militare, lasciando quindi ampi margini alla periferia del dominio nell’organizzazione e mobilitazione delle milizie, con Galeazzo II e soprattutto con Bernabò tali spazi furono erosi. Fino ad arrivare al progetto di Gian Galeazzo di creare una sorta di milizia unica in tutte le città del suo dominio.
Research Interests:
Military History, Medieval History, Medieval Studies, War Studies, Milan (Late Middle Ages), and 37 more
Research Interests:
Medieval History, Medieval Studies, Lombardy (Late Middle Ages), Medieval Europe, The Italian communes and signories (1300-1450), and 43 more
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Fiumi, laghi e canali dell’Italia settentrionale sono stati nei secoli fondamentali per sviluppare comunicazioni e commerci. E benché siano spesso confini per popoli e nazioni, ancor più rilevante è la loro funzione di ponte: le acque, in... more
Fiumi, laghi e canali dell’Italia settentrionale sono stati nei secoli fondamentali per sviluppare comunicazioni e commerci. E benché siano spesso confini per popoli e nazioni, ancor più rilevante è la loro funzione di ponte: le acque, in tempo di pace, uniscono, non dividono.
Durante le guerre medievali furono però teatro di furiosi scontri, vie privilegiate per spostare eserciti, macchine da guerra, artiglierie, prigionieri e bottini, e portare devastazione, assediare città e luoghi fortificati. La presenza di una flotta per decidere l’esito di un conflitto poteva essere tale da intraprendere anche una colossale impresa come quella portata a termine dalla Serenissima tra il 1438 e il 1439: il trasporto di grandi galee, e numerose altre imbarcazioni dall’Adda al Garda attraverso valli e montagne.
Il libro racconterà i conflitti sulle acque interne del nord Italia nel medioevo, le tipologie di navi utilizzate durante gli scontri, i modi in cui avveniva la navigazione, per giungere infine a prendere in esame le modalità d’impiego e di combattimento delle flotte fluviali nelle battaglie rimaste nella storia.
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Call for papers deasdlinre 30 September 2023
Nuova Antologia Militare. NAM No. 13 Medieval Military History
Edited by Marco Merlo, Antonio Musarra, Fabio Romanoni, Peter Sposato
NAM, III, Issue No 9, January 2022, edited by Marco Merlo, Antonio Musarra, Fabio Romanoni and Peter Sposato. Articles by Sergio Masini, Sandro Tiberini, Marco Merlo, Massimo Corradi, Claudia Tacchella, Tucker Million, Nicolò Maggio,... more
NAM, III, Issue No 9, January 2022, edited by Marco Merlo, Antonio Musarra, Fabio Romanoni and Peter Sposato. Articles by Sergio Masini, Sandro Tiberini, Marco Merlo, Massimo Corradi, Claudia Tacchella, Tucker Million, Nicolò Maggio, Riccardo Masini,  Mattia Caprioli, Federico Landini, Marco Franzoni, Giovanni Coppola, Francesco Angelini, Lorenzo Mercuri, Marco Conti, Nicolò Maggio, Sara Serenelli, Giovanni Mazzini, Emanuele Brun, Filippo Vaccaro, Andrea Raffaele Aquino    .
Programma della Giornata di Studi organizzata per celebrare i 70anni dalla fondazione del Centro di Studi Preistorici e Archeologici di Varese
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