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  • Paola Romi, Archeologa Diplomatasi alla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università “La Sapienza... moreedit
Promoting archaeology online for the general public can be considered one of the new jobs archaeologists are called upon in present day society. Thanks to modern technologies, it is possible to reach out to different groups than those who... more
Promoting archaeology online for the general public can be considered one of the new jobs archaeologists are called upon in present day society. Thanks to modern technologies, it is possible to reach out to different groups than those who regularly follow traditional media, such as books or television. Social media and digital platforms, in fact, disrupt the dynamics of mass media communication, changing it from a ‘one-to-many’ approach to a new ‘many-to-many’ form, in which complex networks are created and it is possible to involve a wider segment of public. Any kind of audience development strategy based on digital social media requires a carefully crafted approach with mid- to long-term goals. This paper focuses on the methodologies, the tools and the aims on which an effective communication plan for archaeological museums, institutions and research groups should be based. The paper starts with a brief overview of digital public archaeology in Italy and proceeds with a close exam...
Contributo pubblicato in F. Pignataro, S. Sanchirico, C. Smith (a cura di), "Museum.dià Chronos, Kairòs e Aion. Il tempo dei musei. Atti II Convegno internazionale di Museologia", Roma 2018 Abstract: Da quando la comunicazione, con... more
Contributo pubblicato in F. Pignataro, S. Sanchirico, C. Smith (a cura di), "Museum.dià Chronos, Kairòs e Aion. Il tempo dei musei. Atti II Convegno internazionale di Museologia", Roma 2018
Abstract:
Da quando la comunicazione, con l’utilizzo dei social media, ha assunto un valore olistico, il tempo e lo spazio nelle attività dei musei presentano peculiarità inedite. Migliorare e diversificare la comunicazione di tipo esterno, al fine di instaurare un rapporto diretto con il pubblico e le altre realtà espositive, costituisce ormai un obiettivo fondamentale per le strutture di ogni tipo, importanza e dimensione. Le istituzioni culturali si devono infatti confrontare, oltre che con l’annullamento dell’unidirezionalità della comunicazione, con esigenze di divulgazione e fruizione a distanza che in qualche modo esulano dai consueti orari di apertura delle diverse realtà. In questo quadro, per l’interazione e la fidelizzazione dei diversi pubblici, è fondamentale l’impiego dei social media e, nell’ambito del loro piano editoriale, la creazione di rubriche periodiche e appuntamenti fissi di altro genere. In questa tipologia di iniziative si inseriscono manifestazioni quali #MuseumWeek e #MuseumSelfie, ma anche eventi non strettamente social come lo Slow Art Day e l’International Museum Day, o nuove sperimentazioni come #52museums. Scopo dell’intervento è analizzare le peculiarità e le opportunità comunicative caratterizzanti tali appuntamenti. Senza prescindere dalle finalità più elementari, come farsi conoscere, si affronterà la non trascurabile prospettiva, per i musei, di sfruttare queste occasioni per costruire una rete di rapporti con altre realtà espositive. Nel raccontare le diverse esperienze si porrà l’accento su quale tipo di storytelling sia possibile mettere in atto e quali siano le interazioni da attuare a seconda delle necessità e/o caratteristiche dei singoli musei. Sottolineate le criticità presenti, passate e future si concluderà con un focus sulle problematiche e la percezione dei musei virtuali nell’universo social. A tal fine si userà come case study l’esperienza del Museo Virtuale della Valle del Tevere. L’interazione tra questa realtà e le istituzioni che hanno preso parte alla #MuseumWeek ha permesso infatti di iniziare una riflessione su quali siano, nel caso dei Musei Virtuali, i punti di forza e le criticità di una comunicazione affidata interamente alla tecnologia. L’analisi partirà dall’assunto che l’uso del virtuale favorisce la comprensione e la lettura del Patrimonio Culturale ma, come nel caso dei "Musei Tradizionali”, necessita, per veicolare informazioni e incuriosire il pubblico, non solo di belle ricostruzioni, ma anche di un linguaggio chiaro e accattivante che annulli la distanza tra queste e il visitatore.
Research Interests:
In the last decade, virtual museums emerged, becoming a continuous trend for museums that want to innovate, renew and involve their visitors. The European Network of Virtual Museums (V-MUST.NET) in its four years analysis (2011–2014)... more
In the last decade, virtual museums emerged, becoming a continuous trend for museums that want to innovate, renew and involve their visitors. The European Network of Virtual Museums (V-MUST.NET) in its four years analysis (2011–2014) indicated and tested potentially interesting digital applications, for the future of museums. How these involving narrative applications should be treated and how they should be communicated? From the report recently presented by Civita about museum and social media, emerged that 9 million of people in Italy use social networks to get informed about art and culture. Therefore it seems an important direction to follow for public institutions and museums, to inform people about their activities. What museums and other institutions are currently doing in this direction? How can they fully benefit from social media? Virtual museums can be considered as museums and use the same strategies? In order to answer to those questions, we have started to analyze the interaction between Virtual Museums and institutions, starting with those institutions that participated to the Museum Week (#MuseumWeek). We have, at the same time, promoted a Virtual Museum (The Virtual Museum of the Tiber Valley) during the Museum Week 2016. The results of these activities and tests are presented.

doi: 10.1109/RTSI.2016.7740551
Research Interests:
Comunicare l'archeologia oggi significa avvalersi di media differenziati e dell'integrazione tra mezzi tradizionali (offline) ed elementi innovativi legati all'uso del web (online). Se è vero che la comunicazione online non può nè deve... more
Comunicare l'archeologia oggi significa avvalersi di media differenziati e dell'integrazione tra mezzi tradizionali (offline) ed elementi innovativi legati all'uso del web (online). Se è vero che la comunicazione online non può nè deve sostituire i media più tradizionali, è altrettanto innegabile che stare fuori dal web significa precludersi a priori la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto.
Nell'articolo analizziamo alcuni dei social più noti, Facebook e Twitter, dando uno sguardo anche a Youtube e al mondo dei blog, provando a enucleare le ragioni per le quali questi strumenti possono contribuire alla comunicazione archeologica.
Research Interests:
Professione Archeologo (www.professionearcheologo.it) took part in the XXI Annual Meeting of the European Association of Archaeologists (Glasgow, 2-5 September 2015). This is the presentation used during the session CA17 “It belongs on... more
Professione Archeologo (www.professionearcheologo.it) took part in the XXI Annual Meeting of the European Association of Archaeologists (Glasgow, 2-5 September 2015). This is the presentation used during the session CA17 “It belongs on the internet - Communicating Archaeology Online".

More technical info&credits can be found here: http://www.slideshare.net/ProfessioneArcheologo/digital-public-archaeology-in-italy-what-is-changing-and-why-it-is-important
Research Interests:
I musei di oggi non possono più presentarsi al pubblico come muti conservatori del patrimonio, ma devono invece aprirsi all’esterno, ad un pubblico che è vario e variegato, riappropriarsi del proprio ruolo di educatori. Perché questo... more
I musei di oggi non possono più presentarsi al pubblico come muti conservatori del patrimonio, ma devono invece aprirsi all’esterno, ad un pubblico che è vario e variegato, riappropriarsi del proprio ruolo di educatori. Perché questo avvenga serve un’efficace strategia comunicativa, che si avvalga di media differenziati e dell’integrazione tra mezzi tradizionali ed elementi innovativi legati al web.
A partire da questi presupposti, e privilegiando i piccoli musei archeologici, il poster racconta cosa sta cambiando nel rapporto tra musei e comunicazione sul web in Italia, con una prima parte dedicata ai diversi strumenti disponibili per la comunicazione e puntando poi l’attenzione sulle più recenti best practice. Il poster si conclude con gli interrogativi ancora aperti circa comunicazione online e musei archeologici.
Research Interests:
MAB - Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso. Pubblicazione relazioni di sintesi Convegno - Roma, 23 e 24 novembre 2017 Intervento presentato in qualità di membro del Direttivo nazionale della... more
MAB - Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso. Pubblicazione relazioni di sintesi
Convegno - Roma, 23 e 24 novembre 2017

Intervento presentato in qualità di membro del Direttivo nazionale della Confederazione Italiana Archeologi durante il Workshop dal titolo "Strategie per l’usabilità e per il riuso: sistemi, linguaggi e servizi."
Slides relative all'intervento presentato durante l'incontro dal titolo "Aspettando Archeofest. Archeologia sperimentale, Archeologia partecipata e condivisione del Sapere" tenutosi a Roma, il 28 aprile 2018, nella Sala della Fortuna del... more
Slides relative all'intervento presentato durante l'incontro dal titolo "Aspettando Archeofest. Archeologia sperimentale, Archeologia partecipata e condivisione del Sapere" tenutosi a Roma, il 28 aprile 2018, nella Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Slides relative all'intervento tenuto il 18 febbraio 2018 a TourismA 2018 durante l'incontro dal titolo "IL PASSATO NEL FUTURO Come cambieranno i mestieri della cultura: nuove figure professionali nel museo e nel turismo culturale di... more
Slides relative all'intervento tenuto il 18 febbraio 2018 a TourismA 2018 durante l'incontro dal titolo "IL PASSATO NEL FUTURO
Come cambieranno i mestieri della cultura: nuove figure professionali nel museo e nel turismo culturale di domani"
Presentazione relativa all'intervento tenuto il 4/02/2017 in occasione della premiazione dell'edizione 2016 del concorso "Wiki Loves Monuments Italia"  tenutosi al Museo MACRO di Roma.
Research Interests:
"La densità del nostro patrimonio culturale, sia archeologico che di altra natura, è di per sé impossibile da raccontare e promuovere in modo adeguato alle esigenze comunicative contemporanee. Partendo da questo assunto e dalle... more
"La densità del nostro patrimonio culturale, sia archeologico che di altra natura, è di per sé impossibile da raccontare e promuovere in modo adeguato alle esigenze comunicative contemporanee. Partendo da questo assunto e dalle peculiarità degli strumenti web in generale e social in particolare, si dimostrerà l'esigenza di ragionare in un'ottica collaborativa nonché di impiegare al meglio gli UGC. Dopo aver sottolineato l'utilità dei contenuti generati dagli utenti in esperienze di "cittadinanza attiva" si analizzeranno le potenzialità dei "dark social" e dei social media propriamente detti per la promozione ragionata del patrimonio diffuso e del territorio."

Presentazione relativa all'intervento presentato durante il workshop dal titolo "IL RACCONTO DEI RACCONTI. Tecnologia, linguaggi e nuovi media per il coinvolgimento del pubblico nella valorizzazione del patrimonio culturale" organizzato da CNR – Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni culturali (ITABC) il 17/02/2017 in occasione di TourismA 2017 - Salone Archeologia e Turismo culturale, Firenze, Palazzo dei congressi.
Research Interests:
Presentazione relativa all'intervento proposto nel workshop "Museo virtuale della valle del Tevere. Nuove forme di narrazione e contaminazione dei media, tra scienza, tecnologia e arte." organizzato a Villa Celimontana, Roma, da... more
Presentazione relativa all'intervento proposto nel workshop "Museo virtuale della valle del Tevere. Nuove forme di narrazione e contaminazione dei media, tra scienza, tecnologia e arte." organizzato a Villa Celimontana, Roma,  da CNR-ITABC e Società Geografica Italiana, il 10 maggio 2016.
Research Interests:
Presentazione relativa all'intervento proposto al Workshop "Museo virtuale della valle del Tevere: la ricostruzione virtuale del paesaggio possibile antico" organizzato da CNR-ITABC e Società Geografica Italiana, il 5 maggio 2016, a... more
Presentazione relativa all'intervento proposto al Workshop "Museo virtuale della valle del Tevere: la ricostruzione virtuale del paesaggio possibile antico" organizzato da CNR-ITABC e Società Geografica Italiana, il 5 maggio 2016,  a Villa Celimontana.
Research Interests:
Mentre l'epoca d'oro delle app sta finendo, la produzione quotidiana di contenuti visivi, in ambiente social, è ormai enorme e quasi ossessiva. Da queste due constatazioni si partirà per spiegare come sia possibile utilizzare alcune delle... more
Mentre l'epoca d'oro delle app sta finendo, la produzione quotidiana di contenuti visivi, in ambiente social, è ormai enorme e quasi ossessiva. Da queste due constatazioni si partirà per spiegare come sia possibile utilizzare alcune delle piattaforme di maggior successo per creare, in modo collaborativo, semplici strumenti di divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale ( presentato nell'ambito di  http://mappiam.org/, a breve disponibile il testo dell'intervento)
Research Interests:
Da quando la comunicazione, con l’utilizzo dei social media, ha assunto un valore olistico, il tempo e lo spazio nelle attività dei musei presentano peculiarità inedite. Migliorare e diversificare la comunicazione di tipo esterno, al fine... more
Da quando la comunicazione, con l’utilizzo dei social media, ha assunto un valore olistico, il tempo e lo spazio nelle attività dei musei presentano peculiarità inedite. Migliorare e diversificare la comunicazione di tipo esterno, al fine di instaurare un rapporto diretto con il pubblico e le altre realtà espositive, costituisce ormai un obiettivo fondamentale per le strutture di ogni tipo, importanza e dimensione. Le istituzioni culturali si devono infatti confrontare, oltre che con l’annullamento dell’unidirezionalità della comunicazione, con esigenze di divulgazione e fruizione a distanza che in qualche modo esulano dai consueti orari di apertura delle diverse realtà. In questo quadro, per l’interazione e la fidelizzazione dei diversi pubblici, è fondamentale l’impiego dei social media e, nell’ambito del loro piano editoriale, la creazione di rubriche periodiche e appuntamenti fissi di altro genere. In questa tipologia di iniziative si inseriscono manifestazioni quali #MuseumWeek e #MuseumSelfie, ma anche eventi non strettamente social come lo Slow Art Day e l’International Museum Day, o nuove sperimentazioni come #52museums.
Scopo dell’intervento è analizzare le peculiarità e le opportunità comunicative caratterizzanti tali appuntamenti. Senza prescindere dalle finalità più elementari, come farsi conoscere, si affronterà la non trascurabile prospettiva, per i musei, di sfruttare queste occasioni per costruire una rete di rapporti con altre realtà espositive. Nel raccontare le diverse esperienze si porrà l’accento su quale tipo di storytelling sia possibile mettere in atto e quali siano le interazioni da attuare a seconda delle necessità e/o caratteristiche dei singoli musei. Sottolineate le criticità presenti, passate e future si concluderà con un focus sulle problematiche e la percezione dei musei virtuali nell’universo social. A tal fine si userà come case study l’esperienza del Museo Virtuale della Valle del Tevere. L’interazione tra questa realtà e le istituzioni che hanno preso parte alla #MuseumWeek ha permesso infatti di iniziare una riflessione su quali siano, nel caso dei Musei Virtuali, i punti di forza e le criticità di una comunicazione affidata interamente alla tecnologia. L’analisi partirà dall’assunto che l’uso del virtuale favorisce la comprensione e la lettura del Patrimonio Culturale ma, come nel caso dei "Musei Tradizionali”, necessita, per veicolare informazioni e incuriosire il pubblico, non solo di belle ricostruzioni, ma anche di un linguaggio chiaro e accattivante che annulli la distanza tra queste e il visitatore.
(N.d.A.: il rapporto tra questo abstract e la presentazione risulterà più chiaro nel contributo che verrà presentato per la pubblicazione degli atti del convegno)
Research Interests:
Presentazione relativa all'intervento tenuto nel workshop ARCHEOSOCIAL tenutosi a TourismA 2016.
Research Interests:
L’archeologo del XXI secolo non vive più di solo studio e scavo. Oggi la moderna ricerca impone di affiancare al lavoro in cantiere e ai libri in biblioteca modi sempre nuovi di indagare, comunicare e gestire l’antico. Bastano un po’ di... more
L’archeologo del XXI secolo non vive più di solo studio e scavo. Oggi la moderna ricerca impone di affiancare al lavoro in cantiere e ai libri in biblioteca modi sempre nuovi di indagare, comunicare e gestire l’antico. Bastano un po’ di fantasia, versatilità e intraprendenza per dare vita, da archeologo, alle attività più disparate. Come hanno fatto i 34 professionisti che si raccontano in Archeostorie: c’è chi cura un museo e chi gestisce un’area archeologica, chi narra il passato ai bambini e chi lo “fa vedere” ai ciechi, chi usa nel racconto le tecnologie e i linguaggi più diversi e persino i videogame; c’è poi chi ricostruisce l’antico in 3D e chi lo sperimenta dal vivo, chi organizza i dati di scavo e chi li rende disponibili per tutti; c’è chi scrive sui giornali e chi parla di archeologia alla radio o in tivù, chi realizza documentari e chi racconta l’archeologia sui social network; c’è ancora chi punta sul marketing e chi sul crowdfunding, chi fa dell’archeologia un’esperienza per tutti e chi difende le bellezze da furti e scempi. C’è anche chi studia e scava, e nel libro descrive la vita vera di studio e scavo al di là dei miti e dei sogni.
Il risultato è un manuale non convenzionale che offre spunti originali e concreti agli archeologi del futuro in cerca di reali possibilità di occupazione. Una sorta di bottega artigiana dove apprendere i segreti del mestiere, o meglio dei mestieri, che un’archeologia nuova, pragmatica e ancorata nel presente può ispirare.
Research Interests:
History, Ancient History, Historical Geography, Archaeology, Classical Archaeology, and 238 more