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in Federica Sossi (a cura di), Immaginare la storia. Abbecedario del colonialismo italiano, Ombre corte, Verona 2023, pp. 141-159.
in Michela Bassanelli, Imma Forino, Luca Lanini e Marco Lucchini (a cura di), "Per una Nuova Casa Italiana. Prospettive di ricerca e di progetto per la post-pandemia", atti del convegno nazionale “Per una Nuova Casa Italiana 2”, a cura di... more
in Michela Bassanelli, Imma Forino, Luca Lanini e Marco Lucchini (a cura di), "Per una Nuova Casa Italiana. Prospettive di ricerca e di progetto per la post-pandemia", atti del convegno nazionale “Per una Nuova Casa Italiana 2”, a cura di DESTEC-Università di Pisa e DAStU-Politecnico di Milano, 15 giugno 2022, Pisa University Press, Pisa 2023, pp. 64-73.
Atti del convegno presso Politecnico di Milano, 25-26 novembre 2021, a cura di Daniele Villa e Franca Zuccoli, Springer, 2023, pp. 455-464.
Catalogo della mostra presso Fondazione PInAC, Rezzato (BS), 20 novembre 2021-31 luglio 2022, pp. 28-30.
Un progetto di Rataplan e ABCittà promosso da Croce Rossa Italiana-Comitato Regionale Lombardia e Museo Internazionale Croce Rossa, con il contributo di Regione Lombardia.
Un confronto su alcuni progetti di piazze per la città di Milano a partire dalle fonti archiviste del CASVA-Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano. Il testo è la trascrizione di una tavola rotonda svoltasi al... more
Un confronto su alcuni progetti di piazze per la città di Milano a partire dalle fonti archiviste del CASVA-Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano. Il testo è la trascrizione di una tavola rotonda svoltasi al Politecnico di Milano il 20 ottobre 2015. Altri intervenuti: Francesco Gnecchi-Ruscone, Mariella Brenna, Pierfrancesco Sacerdoti.
Riedizione di "From Representation to Participation: The Voice of the Immigrants in Italian Migration Museums", in “The Journal of the Inclusive Museum”, Vol. 6, n. 3, maggio 2014, pp. 111-121).
Le opportunità lavorative di uno storico dell’arte, nonostante la crisi che ci affligge da diversi anni, sembrano ampliarsi, almeno qualitativamente, anche grazie alla creatività e all’intraprendenza. Artestorie propone una raccolta di... more
Le opportunità lavorative di uno storico dell’arte, nonostante la crisi che ci affligge da diversi anni, sembrano ampliarsi, almeno qualitativamente, anche grazie alla creatività e all’intraprendenza.

Artestorie propone una raccolta di testimonianze per una mappatura delle professioni praticabili oggi in Italia da chi è laureato in storia dell’arte. Le professioni possibili sono più numerose di quelle descritte nel libro, che ne propone alcune tra le più diffuse, dalle attività tradizionali (ricerca, insegnamento) a quelle più innovative e in via di consolidamento (cura dei social network, delle community, analisi dei pubblici, Technical Art History).

Ciascuna delle trenta professioni qui raccontate, pur partendo dalla conoscenza approfondita della storia dell’arte acquisita durante il percorso accademico, richiede competenze specifiche maturate dagli autori attraverso percorsi ‘inventati’, il più delle volte al di fuori dei curricula universitari, che hanno reso possibile l’ingresso nel mondo del lavoro.

Queste nuove professioni, talvolta ancora in cerca di una definizione condivisa, si inseriscono in un contesto che sta evolvendo verso una cultura della partecipazione aperta a differenti pubblici e che propone di agire in relazione alla fruizione, comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

Artestorie è diviso in cinque macroaree in cui sono riunite le professioni che agiscono dentro e fuori le istituzioni culturali. I professionisti coinvolti hanno accolto l’invito a raccontarsi ai ‘futuri’ storici dell’arte e si sono messi in gioco, narrando luci ed ombre dei loro percorsi professionali. Il cantiere Artestorie si è rivelato anche luogo di scambio, riflessione e confronto non solo sulle forme della disciplina, ma anche su strategie e obiettivi che storici dell’arte di un paio di generazioni sentono di condividere, e per cui sono disposti a impegnarsi.

Da questa esperienza si comprende ancora una volta l’importanza di fare rete, e infatti da qui che si propone di ripartire a chi studierà domani la storia dell’arte, a chi lo sta già facendo, a chi nelle istituzioni individua i percorsi formativi e ai professionisti del settore.

Dalle esperienze raccolte emerge la necessità che in molte delle professioni si integrino competenze legate al mondo della comunicazione, del management e della mediazione. E nella mediazione includiamo anche il saper dialogare con diversi profili professionaliù

– archeologi, architetti, restauratori, informatici, legislatori, amministrativi

– per citarne alcuni tra quelli coinvolti nello studio e nella trasmissione del patrimonio al futuro. Una propensione al dialogo utile anche a costruire un lessico condiviso su cui fondare la costruzione di progetti e strategie comuni
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