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  • Architect and architectural historian. Graduated from the Istituto Universitario di Architettura di Venezia, then mov... moreedit
Houses of Life. Synagogues and Cemeteries in Italy, edited by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, is a journey of discovery of the two sacred places par excellence and their evolution over two thousand years of Italian Jewish... more
Houses of Life. Synagogues and Cemeteries in Italy, edited by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, is a journey of discovery of the two sacred places par excellence and their evolution over two thousand years of Italian Jewish history.
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
Research Interests:
Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano.... more
Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
Research Interests:
Il volume è frutto di un’accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell’architettura e delle città. Dagli “orti” o “campacci” medioevali e rinascimentali fino alle sezioni israelitiche nei moderni... more
Il volume è frutto di un’accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell’architettura e delle città. Dagli “orti” o “campacci” medioevali e rinascimentali fino alle sezioni israelitiche nei moderni cimiteri ottocenteschi, la regolamentazione di questi spazi è stata spesso l’occasione per ridefinire i rapporti fra la comunità e questa antica minoranza, fra tentativi di assimilazione e antigiudaismo, andando ben al di là degli aspetti pratici del problema.Passando in rassegna i grandi cimiteri israelitici di Trieste, Roma, Milano, Torino, Firenze, Livorno, Venezia fino a quelli delle comunità più piccole ma non meno significative di Bologna, Ferrara, Modena, Ancona o Napoli, ci si accorge che lo studio di queste architetture simboliche e dei luoghi destinati al ricordo svela il loro valore altamente metaforico: lo studio di queste speciali “città dei morti” è in grado di restituirci un affascinante intreccio di storie e memorie che è parte integrante e inscindibile della storia d’Italia.
Il volume è frutto di un’accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell’architettura e delle città. Dagli “orti” o “campacci” medioevali e rinascimentali fino alle sezioni israelitiche nei moderni... more
Il volume è frutto di un’accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell’architettura e delle città. Dagli “orti” o “campacci” medioevali e rinascimentali fino alle sezioni israelitiche nei moderni cimiteri ottocenteschi, la regolamentazione di questi spazi è stata spesso l’occasione per ridefinire i rapporti fra la comunità e questa antica minoranza, fra tentativi di assimilazione e antigiudaismo, andando ben al di là degli aspetti pratici del problema.Passando in rassegna i grandi cimiteri israelitici di Trieste, Roma, Milano, Torino, Firenze, Livorno, Venezia fino a quelli delle comunità più piccole ma non meno significative di Bologna, Ferrara, Modena, Ancona o Napoli, ci si accorge che lo studio di queste architetture simboliche e dei luoghi destinati al ricordo svela il loro valore altamente metaforico: lo studio di queste speciali “città dei morti” è in grado di restituirci un affascinante intreccio di storie e memorie che è parte integrante e inscindibile della storia d’Italia.
Presentazione della conferenza “Le sinagoghe in età contemporanea. Tra memoria e innovazione” (Biblioteca Nazionale dell'ebraismo italiano Tullia Zevi, Roma, ore 18.00)
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Itackheira Sinagog e e dm ten ita tane «Case di vita, segno d'unità.
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Presentazione del Corso "Architettura sinagogale" (Prof. Andrea Morpurgo), all'interno del nuovo anno accademico 2020-2021del Diploma Universitario triennale in Studi Ebraici, promosso dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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Presentazione del Corso "Architettura sinagogale" (Prof. Andrea Morpurgo), all'interno del nuovo anno accademico 2020-2021del Diploma Universitario triennale in Studi Ebraici, promosso dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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Andrea Morpurgo, Il cimitero ebraico in Italia: Storia e architettura di uno spazio identitario, Macerata: Quodlibet, 2012, 215 pp. Andrea Morpurgo, architetto e storico dell'architettura, passa in rassegna dal Medioevo al ventesimo... more
Andrea Morpurgo, Il cimitero ebraico in Italia: Storia e architettura di uno spazio identitario, Macerata: Quodlibet, 2012, 215 pp.

Andrea Morpurgo, architetto e storico dell'architettura, passa in rassegna dal Medioevo al ventesimo secolo la storia del cimitero ebraico in Italia. Il tema principale del libro, come indica il sottotitolo, è l'importanza del cimitero come spazio per l'espressione dell'identità ebraica. La lettura non richiede conoscenze pregresse e, inoltre, vengono definiti concetti di base quali cosa sia una sinagoga o un ghetto. Il libro riassume, a secondo degli argomenti trattati nei diversi capitoli, la storia degli ebrei d'Italia: vengono descritte le condizioni sociali e politiche della popolazione ebraica, il rapporto tra ebrei e cristiani e lo sviluppo e consolidamento dell'identità ebraica. La ricerca è basata in gran parte sulla letteratura e la stampa ebraica italiana del periodo, ma è evidente che l'autore ha anche condotto un approfondito lavoro di ricerca, come dimostrano le note che rimandano a documenti conservati in ventisette archivi.
Il centro della riflessione riguarda il periodo che va dalla fondazione dello stato italiano moderno, nel 1861, fino al ventennio fascista. Dopo un breve capitolo introduttivo sul periodo pre-moderno, si arriva all'era moderna, a partire dall'invasione dell'Italia da parte dell'esercito napoleonico, per poi approfondire la rilevante questione della cristallizzazione dell'identità ebraica moderna. Il terzo capitolo è dedicato alle moderne sinagoghe (Torino, Firenze, Milano, Roma e Trieste), che furono per lo più realizzate in stile orientale. Morpurgo passa in rassegna la storia della progettazione e della costruzione degli edifici, senza trascurare le sinagoghe meno conosciute che furono realizzate nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Vengono inoltre confrontate le nuove sinagoghe realizzate in Italia con quelle di altri paesi europei, come ad esempio Germania e Francia.
Tra le rivoluzioni che caratterizzarono il diciannovesimo secolo vi fu anche quella relativa all'atteggiamento verso l'istituzione cimitero. Molti paesi sostituirono le aree di sepoltura, fino ad allora situate vicino alle chiese cittadine, con nuovi grandi cimiteri pubblici costruiti fuori dalle mura della città. Dal quarto al settimo capitolo il libro descrive quindi le storie dei cimiteri ebraici in Italia: le nuove aree di sepoltura di antiche comunità ebraiche (Trieste, Firenze, Livorno), i cimiteri ebraici situati all'interno dei cimiteri comunali (Torino, Genova, Roma, Modena), i cimiteri edificati da parte di nuove o risorte comunità (Bologna, Milano, Napoli) ed infine i cambiamenti che subirono i cimiteri di antiche comunità (Ancona, Venezia, Ferrara). Questi capitoli sono accompagnati da numerose illustrazioni e disegni, che chiariscono in particolar modo le questioni di carattere architettonico dei vari progetti.
I cambiamenti introdotti dagli ebrei d'Italia nelle modalità di sepoltura a partire dal diciannovesimo secolo sono il tema dell'ottavo capitolo. In particolare viene analizzata l'importanza di tali mutazioni riguardo alla formazione della moderna identità ebraica, in costante equilibrio tra la preservazione della tradizione e l'adattamento allo spirito dei nuovi tempi di integrazione e talvolta di totale assimilazione nella società. Il capitolo si conclude occupandosi dei cambiamenti nel disegno delle lapidi, delle iscrizioni e degli apparati decorativi.
Il nono capitolo tratta delle ostilità mostrata dai cristiani verso i funerali degli ebrei, che spesso si tramutavano in vere e proprie manifestazioni di violenza. Morpurgo sottolinea come i cimiteri ebraici e i riti di sepoltura furono “disturbati“ non solo nel periodo pre-moderno, ma anche nel periodo successivo all'unificazione dello stato italiano e naturalmente durante il periodo fascista.
Il libro termina con un catalogo dei cimiteri ebraici presenti sul territorio italiano, divisi per regione e organizzati in ordine alfabetico. Le voci includono dettagli sulla posizione del cimitero e un riassunto della sua storia. Una ricca serie di illustrazioni, mappe e un lessico di termini ebraici concludono il libro.
Il libro di Morpurgo pur non essendo uno studio completo e definitivo rappresenta tuttavia il primo tentativo di riassumere l'argomento, e raggiunge questo obiettivo attraverso un linguaggio chiaro, semplice ed una metodologia di ricerca encomiabile.

Prof. David Malkiel
Full Professor, Department of Jewish History, Bar Ilan University (Israel)
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Un discendente degli Ebrei di Maribor svolge da trent’anni ricerche sulle proprie radici familiari Presso la Sinagoga è stata allestita una mostra dedicata ai discendenti degli Ebrei di Maribor; alcuni di questi sono venuti per... more
Un discendente degli Ebrei di Maribor svolge da trent’anni ricerche sulle proprie radici familiari 

Presso la Sinagoga è stata allestita una mostra dedicata ai discendenti degli Ebrei di Maribor; alcuni di questi sono venuti per l’inaugurazione.

Nonostante siano passati trent’anni ad Andrea Morpurgo non è venuta meno la passione per le indagini sulle sue radici e su quelle dei suoi antenati. Come suggerisce il suo cognome, è infatti un lontano discendente degli Ebrei di Maribor. Questi, dopo il Decreto di Massimilano I dell’anno 1496, avevano dovuto abbandonare la città ed avevano in seguito preso il cognome di Marpurg(er) / Marburg(er), che letteralmente significa "da Maribor". Il cognome Morpurgo altro non è che la versione italiana del cognome, probabilmente derivata dal nome usato dai Veneti per Maribor (Morpurch) e che tra tutte le versioni risulta essere quella usata più di frequente, come stabilito anche dalle ricerche  di Marjetka Bradač Centro per l’Eredità Culturale Ebraica della Sinagoga di Maribor. Con il dr. Andrea Morpurgo hanno collaborato alla progettazione della mostra i Morpurgo, discendenti degli Ebrei di Maribor, che l’hanno inaugurata lo scorso giovedì presso la Sinagoga. In quell’occasione il discendente degli Ebrei di Maribor ha anche potuto venire nella nostra città per la prima volta.
I viaggi verso terre sconosciute sono per lui una ulteriore motivazione per andare ad esplorare ed a scoprire la propria storia. "Ho iniziato da solo, non perché non ci fossero altre persone orgogliose delle proprie origini, ovvio, ma perché non erano presi quanto me. Il tutto è anche collegato al fatto che studio della storia dell’architettura e che inoltre ho una forte passione per il patrimonio architettonico. Quindi, visto che sono uno storico, ho proceduto seguendo quella metodologia. Adesso siamo in tre o quattro a collaborare con la Sinagoga di Maribor ... Parecchie sono le cose interessanti trovate in tutti questi anni.  Sempre più, pare non esserci fine. In particolare del periodo di Maribor si sa ancora meno  ed è proprio quello che mi farebbe piacere studiare," dice Morpurgo. La Bradač spiega che le fonti scritte di certo non mancano, in particolare relative a commercio ed altri affari, ma  risulta difficile collegare gli Ebrei di allora con le famiglie attuali,  in quanto all’epoca i nomi che portavano erano differenti da quelli attuali, a titolo d’esempi il nome poteva essere Izak, figlio di Ariel.
Andrea Morpurgo è nato a Bologna, suo padre a Trieste e suo nonno a Gorizia. Anche il resto della sua famiglia trae le proprie origini da quell’area o dalle zone vicine, il che vuol dire che si tratta di uno dei rami più antichi della famiglia. All’epoca in cui si trasferirono da Maribor, una parte andò a sistemarsi a Gradisca, vicino a Gorizia, per poi spostarsi verso le grandi città, dove le possibilità di poter vivere erano maggiori, come Trieste, Spalato... Adesso i loro eredi sono sparsi per gli Stati Uniti, la Gran Bretagna ... L’anno scorso sono stati riuniti da Peter Morpurgo, che vive in Florida e la cui famiglia proviene da Trieste. Sono venuti anche a Maribor, proprio nel periodo in cui la Bradač aveva inaugurato la mostra dedicata a Vid Morpurgo, libraio di Spalato. "Spero di poter venire la prossima volta che si riunisce la famiglia. Con alcuni siamo in contatto per posta elettronica, skype ..." spiega Andrea. Adesso vive in Spagna, dove insegna alla facoltà di design. Tornerà di sicuro a Maribor e - last but not least – lavora ad un progetto per la ricostruzione del cimitero ebraico nelle vicinanze di Nova Gorica. "E’ un cimitero molto bello, uno dei rari monumenti ebraici in terra slovena dopo la Sinagoga di Maribor. In occasione del progetto coinvolgeremo di sicuro l’Italia e la Slovenia, Maribor, Nova Gorica e Gorizia," ha detto Morpurgo.

Commercianti, banchieri, uomini d’affari
Parecchi Morpurgo si sono affermati come esperti commercianti e uomini d’affari, ma anche come importanti ed influenti banchieri, rabbini, medici, professori universitari, ingegneri, deputati, librai, editori, scrittori, poeti, artisti, etc. Hanno sempre contribuito in modo significativo allo sviluppo economico e socio-culturale degli ambienti in cui hanno vissuto. Nella mostra presso la Sinagoga, che sarà visitabile fino a fine agosto, sono rappresentati anche personaggi singoli, ma la parte del leone la fa la mostra generale dedicata agli Ebrei di Maribor. In futuro, comunque, alcuni studi saranno dedicati ai singoli.

Foto: Gli autori della mostra sugli Ebrei di Maribor dr. Andrea Morpurgo e Marjetka Bedrač Storico dell’architettura
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Houses of Life. Synagogues and Cemeteries in Italy, edited by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, is a journey of discovery of the two sacred places par excellence and their evolution over two thousand years of Italian Jewish... more
Houses of Life. Synagogues and Cemeteries in Italy, edited by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, is a journey of discovery of the two sacred places par excellence and their evolution over two thousand years of Italian Jewish history.
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
Research Interests:
Houses of Life. Synagogues and Cemeteries in Italy, edited by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, is a journey of discovery of the two sacred places par excellence and their evolution over two thousand years of Italian Jewish... more
Houses of Life. Synagogues and Cemeteries in Italy, edited by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, is a journey of discovery of the two sacred places par excellence and their evolution over two thousand years of Italian Jewish history.
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
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Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano.... more
Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
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Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano.... more
Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
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Studiosi autorevoli portano in questo volume il loro contributo su Attilio Muggia (1861-1936) ingegnere bolognese, docente alla locale Scuola per gli Ingegneri, teorico e utilizzatore del brevetto Hennebique per le costruzioni in cemento... more
Studiosi autorevoli portano in questo volume il loro contributo su Attilio Muggia (1861-1936) ingegnere bolognese, docente alla locale Scuola per gli Ingegneri, teorico e utilizzatore del brevetto Hennebique per le costruzioni in cemento armato di cui egli si serve a Bologna, Firenze e in tutta l'Italia centrale. Gli archivi bolognesi hanno consentito di ricostruire un racconto che attraverso le vicende professionali di Muggia si snoda fra le principali questioni che riguardano Bologna fra Otto e Novecento. L'obiettivo è ricostruire il volto di una città alla faticosa ricerca della propria modernità e inserirla nel panorama nazionale ove Attilio Muggia non ha ancora avuto finora il rilievo che gli spetta. Il volume si compone di una serie di saggi illustrati da un ricchissimo apparato di immagini.

Bettazzi M.B., Lipparini P. (editors)
Il volume è il risultato di una ricerca biennale avviata nel 2007 dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Carisbo. Lo scopo è di restituire alle professioni liberali italiane e all’istituto universitario lo... more
Il volume è il risultato di una ricerca biennale avviata nel 2007 dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Carisbo. Lo scopo è di restituire alle professioni liberali italiane e all’istituto universitario lo spessore della loro presenza millenaria nel nostro paese. Vengono ripercorse le vicende storiche e le implicazioni sociali di giureconsulti, notai, avvocati, architetti, ingegneri, medici, farmacisti, veterinari, dottori commercialisti, evidenziando i processi che ne hanno permesso l’integrazione nell’immaginario collettivo nazionale. La forma espositiva dell’atlante consente di intrecciare il racconto delle professioni con la loro rappresentazione nello spazio nazionale e locale attraverso carte e immagini. Un complesso lavoro di ricerca che evidenzia il radicamento e la forza del mondo delle professioni italiane nelle nostre istituzioni e all’interno della società.  Il testo è arricchito da un imponente e interessante apparato di grafici e carte tematiche, oltre a una preziosa sezione iconografica che ricostruisce la storia della rappresentazione delle professioni nell’arte e nella società dalle miniature medievali alle foto contemporanee.

Malatesta A. (editor)
Il volume è il risultato di una ricerca biennale avviata nel 2007 dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Carisbo. Lo scopo è di restituire alle professioni liberali italiane e all’istituto universitario lo... more
Il volume è il risultato di una ricerca biennale avviata nel 2007 dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Carisbo. Lo scopo è di restituire alle professioni liberali italiane e all’istituto universitario lo spessore della loro presenza millenaria nel nostro paese. Vengono ripercorse le vicende storiche e le implicazioni sociali di giureconsulti, notai, avvocati, architetti, ingegneri, medici, farmacisti, veterinari, dottori commercialisti, evidenziando i processi che ne hanno permesso l’integrazione nell’immaginario collettivo nazionale. La forma espositiva dell’atlante consente di intrecciare il racconto delle professioni con la loro rappresentazione nello spazio nazionale e locale attraverso carte e immagini. Un complesso lavoro di ricerca che evidenzia il radicamento e la forza del mondo delle professioni italiane nelle nostre istituzioni e all’interno della società.  Il testo è arricchito da un imponente e interessante apparato di grafici e carte tematiche, oltre a una preziosa sezione iconografica che ricostruisce la storia della rappresentazione delle professioni nell’arte e nella società dalle miniature medievali alle foto contemporanee.

Malatesta A. (editor)
Un lavoro collettivo di alcuni tra i più interessanti storici italiani dedicato allo straordinario patrimonio dei cimiteri storici realizzati in Italia dal 1750 all’inizio della seconda guerra mondiale. Un sofisticato laboratorio... more
Un lavoro collettivo di alcuni tra i più interessanti storici italiani dedicato allo straordinario patrimonio dei cimiteri storici realizzati in Italia dal 1750 all’inizio della seconda guerra mondiale. Un sofisticato laboratorio figurativo e progettuale che vede alcuni tra i più importanti architetti, scultori, artisti e decoratori delle diverse epoche impegnati nella realizzazione dei diversi impianti cimiteriali e nel tempo delle migliaia di tombe e cappelle custodite in queste preziose necropoli a cielo aperto. Una storia del cimitero che diventa anche narrazione di quasi due secoli di storia sociale, culturale e artistica italiana attraverso le vicende costruttive dei grandi cimiteri storici nazionali dal Monumentale di Milano passando per Venezia, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e per tutti quei piccoli recinti della memoria che narrano della nascita artistica di una nazione.

Giuffrè M., Mangone F., Pace S., Selvafolta O. (editors)
Leggere il moderno. Corso di storia dell'architettura moderna, percorsi didattici, a.a. 2000-2001/2001-2002, edited by Andrea Morpurgo, publication promoted by the University of Bologna, Faenza Editrice, Faenza 2003
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 42-47. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 42-47.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 73-77. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 73-77.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Research Interests:
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 98-103. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 98-103.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Research Interests:
Anche in Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, pp. 104-108. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato... more
Anche in Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, pp. 104-108.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 117-121). Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 117-121).

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
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Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 977182805015, pp. 122-126. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 977182805015,  pp. 122-126.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
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Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 248-255. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 248-255.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Research Interests:
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 297-302. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 297-302.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 364-370. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 364-370.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Research Interests:
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 476-480. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157,  pp. 476-480.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Research Interests:
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive, RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 517-522. Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio:... more
Anche in: Storia della civiltà europea. Vol. 16 - il Novecento. Arti visive,  RCS Quotidiani - Special edition for Il Corriere della Sera, Milano 2008, ISBN: 9771828050157, pp. 517-522.

Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.

Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia and the Center for Jewish Art invites you to attend the online conference "Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern Europe." The conference will take place on 22 July 2021, at 12:00... more
Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia and the Center for Jewish Art invites you to attend the online conference "Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern Europe."
The conference will take place on 22 July 2021, at 12:00 Central European Time (13:00 Israel time).
You can follow the conference on the Facebook of Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia or attend the Zoom session: https://huji.zoom.us/j/82333267284?pwd=amNyVXZZSUxacXYxZWRDVmhqVGlOZz09
Research Interests:
The Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy and the Center for Jewish Art at the Hebrew University of Jerusalem are pleased to announce a one-day international (online) conference “Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern... more
The Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy and the Center for Jewish Art at the Hebrew University of Jerusalem are pleased to announce a one-day international (online) conference “Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern Europe.”
The close contacts between Italy and eastern Europe have evolved over the centuries and Jews have been an integral part of this relationship.
The most known examples of Italian influences on eastern European Jews are the construction of synagogues in Poland and Lithuania by Italian architects; Jewish medics from Italy practicing in noble east European courts; or the selling of Hebrew books printed in Italy.
The interaction obviously was in the opposite direction: many Polish and Lithuanian rabbis moved to Italy or transferred their texts to be published there; the Council of the Four Lands sent emissaries to Rome; and many eastern European Jewish artists spent years in Italy. The conference is planned to concentrate on those contacts and interactions, during the Early Modern and Modern periods.
The conference will take place online on July 22, 2021 and will be conducted in English. The keynote lecture will be given by Prof. Ilia Rodov of Bar-Ilan University.
Please send an abstract of your paper (maximum 300 words) and a CV (maximum two pages) to cja@mail.huji.ac.il by May 28, 2021.
Research Interests:
Research Interests:
Catalog of the exhibition "Morpurgi, potomci mariborskih Judov /The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews" (Center of Jewish Cultural Heritage - Synagogue Maribor, 29 June – 31 August 2017). The publication was prepared as part... more
Catalog of the exhibition "Morpurgi, potomci mariborskih Judov /The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews" (Center of Jewish Cultural Heritage - Synagogue Maribor, 29 June – 31 August 2017).
The publication was prepared as part of the project “Tracing the paths of Maribor Jews“, supported by the Rothschild Foundation Hanadiv Europe and Mestna občina Maribor.
Katalog razstave "Morpurgi, potomci mariborskih Judov" (Center judovske kulturne dediščine - Sinagoga Maribor, 29. junij - 31. avgust 2017).
Research Interests:
Centro di documentazione ebraica contemporanea (Fondazione CDEC) Archivio Fotografico - Studi e ricerche del CDEC - Famiglie ebree in Italia Fondo fotografico "Morpurgo Andrea" (n. 702) Il fondo è stato preso in carico da Daniela... more
Centro di documentazione ebraica contemporanea (Fondazione CDEC)
Archivio Fotografico - Studi e ricerche del CDEC - Famiglie ebree in Italia

Fondo fotografico "Morpurgo Andrea" (n. 702)

Il fondo è stato preso in carico da Daniela Scala, per conto della Fondazione CDEC, tra la fine del 2017 e gli inizi del 2018. Si tratta della documentazione fotografica familiare raccolta e selezionata dal donatore Andrea Morpurgo e da questi donata in riproduzione digitale al CDEC nel corso di più occasioni.

http://digital-library.cdec.it/cdec-web/fotografico/detail/IT-CDEC-FT0001-0000054465/morpurgo-andrea.html
Gli scritti, qui raccolti, sono stati elaborati dai loro autori sulla base delle lezioni che hanno tenuto nel giugno dell'anno scorso a Bologna, in occasione della Scuola estiva sulla "Morte del paesaggio naturale". Il corso ebbe un... more
Gli scritti, qui raccolti, sono stati elaborati dai loro autori sulla base delle lezioni che hanno tenuto nel giugno dell'anno scorso a Bologna, in occasione della Scuola estiva sulla "Morte del paesaggio naturale". Il corso ebbe un notevole successo, comprovato  anche dal fatto che quest'anno continuerà all'Università degli Studi di Roma III, il prossimo al METU di Ankara, per terminare poi all'Università Johannes Gutenberg di Magonza nel 2005. La scuola, della durata di una settimana, venne organizzata dall'Università degli  Studi di Bologna con la stretta collaborazione di  diverse facoltà e dipartimenti e con l'adesione  dell'AISE (Associazione Italiana Studi di Estetica). Presentiamo in questo numero di "Parametro"  la fitta rete dei preziosi contributi scientifici. I vari interventi muovono dalla consapevolezza  di una nuova situazione culturale: la trasformazione  del paesaggio come ideale dell'arte e della vita  estetica. Architetti, filosofi, storici, antropologi,  geografi, paesaggisti, critici d'arte e di letteratura hanno preso in esame il modello d'età illuminista e romantica o quello da esso derivato, allo scopo di osservarne l'ascendenza e l’eredità culturale, il significato simbolico e il superamento. In un momento drammatico della vita del paesaggio  naturale, momento che ha sollecitato appunto  l'urgenza di una tale trattazione e discussione,  tutti i relatori hanno concordato sulla necessità  di ribadire l'altissimo valore del suo significato storico, culturale, umano. Allo stesso tempo essi hanno ritenuto praticamente insostituibile tale  termine, nel caso si volesse fare un confronto con altri: territorio, ambiente ecc. Si apre in tal  modo, su queste pagine, un importante registro del suo spettro percettivo, sentimentale, rappresentativo, progettuale, evocativo. Molti aspetti della civiltà e del sapere sono stati messi in relazione tra loro al fine di ricercare l'identità dei  luoghi, la loro conservazione, la loro rovina, il loro possibile restauro. Nel corso dei secoli e soprattutto nel Novecento il paesaggio e la sua rappresentazione sono cambiati notevolmente. Assistiamo a un dilagare di grandi mutamenti paralleli alle profonde modificazioni della sensibilità umana e dei modi di conoscere. Eccellenti relazioni, qui riunite in una collezione di testi mirati, hanno posto la descrizione e la trasformazione del paesaggio come categoria del pensiero, dell'arte, dell'attività umana disegnando una complessa  architettura del fare e dell’immaginare. Pur ponendosi il problema della crisi del paesaggio  moderno, il riconoscimento del suo valore si  afferma, tra questi scritti, in un grande slancio  interpretativo che va dall'antichità classica e dalle tradizioni extraeuropee al futuro, per un progetto integrato di culture diverse. Il volume si compone di trentuno riflessioni:  un’estesa ricognizione suddivisa per aree tematiche  (Storia e rappresentazioni, La lettura estetica,  Lo sguardo analitico, Il progetto del paesaggio),  non per afferenze disciplinari. All’interno di ogni  sezione infatti s’incrociano interventi di studiosi  di diversa provenienza. E ciò allo scopo di far  vivere un utile scambio nei molteplici approcci. Descrizioni, rappresentazioni, analisi, progetti  svolgono un pensiero a più voci, un itinerario  avvincente tra le categorie del fare e dell’immaginare, tra i modi della cultura e della storia, tra le  immagini del simbolo e della critica, tra i valori  della tradizione e dell’evoluzione. Da questo piano di mutazioni, prima e dopo l’invenzione del paesaggio,  emerge una civiltà del luogo come memoria del mondo. Un’esercizio di descrizione delle trasformazioni  passate, presenti e future che sappiano in ultima istanza mostrare anche il cambiamento dei quadri di riferimento che generano e producono la diversità dell'architettura contemporanea, del suo paesaggio  e dello stesso paesaggio naturale. L’uomo, ancora  una volta, può tentare in tal modo di rinnovare il  suo ruolo di custode e progettista dello spazio che lo circonda e del tempo in cui vive.

Indice:

C. de Seta, La linea analitica nella pittura di paesaggio: da Van Wittel a Thomas Jones.
G. Gresleri, Nei giardini dei maestri.
R. Barilli, Il paesaggio di Turner e la rivoluzione elettromagnetica.
M. Andrews, La natura in fermo immagine; B. Basile, I giardini nella letteratura.
M. Ascari, La ‘scoperta’ degli Appennini: memoria culturale e paesaggio.
D. Del Corno, Paesaggio ed ecologia nel mondo greco e romano.
H. Fujita, L’agonia del monte.
A. Roger, Vita e morte dei paesaggi.
G. Boccali, Natura e paesaggio nella poesia indiana classica.
M. Venturi Ferriolo, Etiche del paesaggio.
P. D'Angelo, Morte e resurrezione del paesaggio.
P. Giacomoni, Un paesaggio di cristallo.
E. Matassi, L'estetizzazione del paesaggio e la musica.
L. Bonesio, La comunità di paesaggio.
J. Zimmerman, Estetica del paesaggio del Reno dal Romanticismo ad oggi.
M. Brown, I paesaggi di Ann Radcliffe: in difesa del cliché.
B. Maj, La trascendenza cosmica del paesaggio.
F. Farinelli, La natura del paesaggio.
P. Laureano, Fine della tradizione, scomparsa del paesaggio.
A. Chiusoli, Paesaggi naturali e paesaggi agrari.
E. Turri, Chi è morto? L'uomo o il paesaggio?.
J. Erzen, Egeo. Giardino degli dei.
G. Moretti, Paesaggio e insediamenti: il caso dell'ambiente alpino.
R. Scannavini, Descrizione e mutazione del paesaggio rurale ed urbano del territorio bolognese.
M. Savini, La ricostruzione del territorio: temi di architettura per una terra di pianura.
G. Braghieri, Paesaggio archeologico e innovazione tecnologica.
E. D'Alfonso, Paesaggio e progetto.
J. Leenhardt, Note sul recupero dei terreni minerari abbandonati della Germania orientale.
A. Morpurgo, Il progetto del paesaggio nei processi di globalizzazione produttiva.
S. Boato, Il parco naturale come modello di sviluppo sostenibile).
Leggere il moderno. Corso di storia dell'architettura moderna, percorsi didattici, a.a. 2000-2001/2001-2002, edited by Andrea Morpurgo, Faenza Editrice, Faenza 2003. Publication promoted by Facoltà di architettura, Alma Mater Studiorum... more
Leggere il moderno. Corso di storia dell'architettura moderna, percorsi didattici, a.a. 2000-2001/2001-2002, edited by Andrea Morpurgo, Faenza Editrice, Faenza 2003.
Publication promoted by Facoltà di architettura, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, sede di Cesena.


Indice:

G. Gresleri, La storia e il documento
M. Casciato, Pictures for an exibition
M. Agnoletto, Storia e progetto
M.B. Bettazzi, Lo storico non è colui che sa, è colui che cerca
A. Marata, Disegnare la storia
P.G. Massaretti, La ricerca dell'etica del progetto e la sua luminosa “incantagione”
A. Morpurgo, Rilettura storica, nuove interpretazioni, rinnovata progettualità
D. Sicari, L'involucro dell'architettura
Pubblicazione realizzata a supporto del concorso internazionale “Edifici mondo: concorso per il recupero del centro antico di Salerno” (Comune di Salerno, Salerno 1997), a cura di Andrea Morpurgo, Bernardo Secchi, Paola Viganò, Laura... more
Pubblicazione realizzata a supporto del concorso internazionale “Edifici mondo: concorso per il recupero del centro antico di Salerno” (Comune di Salerno, Salerno 1997), a cura di Andrea Morpurgo, Bernardo Secchi, Paola Viganò, Laura Mascino, Ufficio di Piano del Comune di Salerno.

La parte collinare del centro storico è caratterizzata da forti pendenze e dalla presenza di numerosi conventi eretti a partire dall'XI secolo, destinati nel tempo ad altri usi e oggi in gran parte abbandonati, definiti "Edifici Mondo" per la loro dimensione e complessità. L'are è inoltre ricca di punti panoramici e frammenti di giardini, tra cui il restaurato giardino della Minerva. Nel 1997 il Comune di Salerno ha bandito un concorso internazionale di idee con tre obiettivi:
1. Formulare ipotesi di restauro e di trasformazione d'uso dei grandi edifici abbandonati, denominati "Edifici Mondo" per la loro dimensione e complessità;
2. Spezzare l'isolamento di questa parte del centro storico e migliorarne l'accessibilità con nuovi impianti di risalita e parcheggi d'interscambio;
3. Ridisegnare lo spazio pubblico, recuperare piazze e punti d'osservazione, aprire percorsi alternativi attraverso cortili e giardini, creare le condizioni per il risanamento del tessuto edilizio minore.

Il Concorso fu vinto dal progetto degli architetti giapponesi Sejima-Nishizawa, con riconoscimenti ai progetti degli architetti Monestiroli e De Las Casas, relativo alla sistemazione della parte alta del Centro Storico con particolare riferimento ad alcuni antichi complessi edilizi (Palazzo S. Massimo, ex Conventi di S. Francesco, S. Pietro a Maiella e S. Giacomo, e Santa Maria della Consolazione, a lungo adibiti a carceri ed in seguito dismessi).
Claro Que Si Guide (publication promoted by the Istituto Universitario di Architettura di Venezia - Dipartimento di Urbanistica)
Articolo dedicato alla quarantennale attività del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, la più ampia collezione di manifesti pacifisti al mondo
Research Interests:
Recensione alla mostra e al catalogo “Musca depicta. C’è una mosca sul quadro”, una grande e curiosa esposizione che insegue le apparizioni della mosca nelle arti visive a partire dalla scuola di Giotto fino al contemporaneo (Labirinto... more
Recensione alla mostra e al catalogo “Musca depicta. C’è una mosca sul quadro”, una grande e curiosa esposizione che insegue le apparizioni della mosca nelle arti visive a partire dalla scuola di Giotto fino al contemporaneo (Labirinto della Masone a Fontanellato – Parma, 6 aprile - 30 giugno 2024)
Research Interests:
Recensione della mostra “Cinema e libertà. I carteles de cine cubani”, dedicata ad un fenomeno grafico unico e di eccezionale creatività artistica (Biennale del Disegno di Rimini, Palazzo del Fulgor-Fellini Museum, 4 maggio-28 luglio 2024)
Research Interests:
Presentazione del documentario di Fabiana Sargentini “La Pitturessa”: il racconto della vita e della “riscoperta“ dell’artista Anna Paparatti
Research Interests:
Recensione della mostra “Ebrei nel Novecento italiano” (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, 29 marzo – 6 ottobre 2024)
Research Interests:
Recensione alla mostra “Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967“ (MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, 17 marzo - 13 ottobre 2024).
Research Interests:
Recensione alla mostra “Bruno Munari. Tutto” (Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo presso Parma, 16 marzo – 30 giugno 2024)
Research Interests:
Recensione alla mostra in svolgimento a Reggio Emilia “Giulio Bizzarri. Arte Divertissement Pubblicità” dedicata ad un’artista, creativo, art director, esperto di comunicazione, pubblicitario e docente.
Research Interests:
Il focus di questo numero della rivista è la lunghissima storia della diaspora italiana, per comprenderne meglio la peculiarità ma anche per comprendere meglio il mondo cristiano all’interno del quale quella vicenda si è realizzata. Una... more
Il focus di questo numero della rivista è la lunghissima storia della diaspora italiana, per comprenderne meglio la peculiarità ma anche per comprendere meglio il mondo cristiano all’interno del quale quella vicenda si è realizzata. Una storia di lunga durata (più di duemila anni), connessa e intrecciata con i contesti e i processi della storia generale, capace di raccontare i molteplici aspetti della vita e delle esperienze delle comunità ebraiche e che, senza dimenticare persecuzioni, intolleranze e lutti, non faccia di queste l’asse tematico esclusivo.
Research Interests:
Recensione al libro di Francesca Albani, Carlo Dusi e Alessandro Cavalli “Dante Bini. Costruire l'utopia” (Interlinea 2023)
Research Interests:
Recensione alla mostra “Marionette e Avanguardia. Picasso - Depero - Klee -Sarzi” (Reggio Emilia, Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 29, 17 novembre 2023 - 17 marzo 2024)
Research Interests:
Recensione alla grande mostra ferrarese “Achille Funi. Un maestro del Novecento tra storia e mito“ (Palazzo dei Diamanti, 28 ottobre 2023 - 25 febbraio 2024)
Research Interests:
Recensione alla mostra “Destini incrociati. Italo Calvino e Franco Maria Ricci“ (Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, Fontanellato, Parma, 15 ottobre- 7 gennaio)
Research Interests:
Articolo dedicato alla strage “dimenticata“ dell’aeroporto di Forlì: nel settembre 1944 le SS tedesche, coadiuvate dai militi della guardia nazionale repubblicana, fucilarono ventiquattro antifascisti e diciotto ebrei
Research Interests:
Recensione della mostra presso la Fondazione Magnani-Rocca di Parla dedicata agli anni formativi del pittore Umberto Boccioni, prima del Futurismo
Research Interests:
Recensione alla mostra “Ugo Celada da Virgilio. Enigma antico e moderno“ (Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, Fontanellato, Parma, 7 maggio - 17 settembre)
Research Interests:
Recensione alla mostra “Arrigo Minerbi: il ‘vero ideale’ tra liberty e classicismo“ (Castello Estense di Ferrara, 8 luglio - 26 dicembre)
Research Interests:
Recensione al libro di Mirko Castaldi e Arturo Gallia “Evangelista Azzi, cartografo risorgimentale. La vita, le opere, la rete di relazioni 1793-1848” (Carocci 2023)
Research Interests:
Recensione alla mostra “Viaggio verso l’ignoto. Lucio Saffaro tra arte e scienza “ (Palazzo Fava, Bologna, 26 maggio - 24 settembre)
Research Interests:
Research Interests:
Il 31 ottobre 1926 l’illusionista Harry Houdini, all’anagrafe Erik Weisz, muore di peritonite all’età di cinquantadue anni – probabilmente a causa di un colpo, sferratogli di sorpresa all’addome due settimane prima da uno studente della... more
Il 31 ottobre 1926 l’illusionista Harry Houdini, all’anagrafe Erik Weisz, muore di peritonite all’età di cinquantadue anni – probabilmente a causa di un colpo, sferratogli di sorpresa all’addome due settimane prima da uno studente della McGill University, per mettere alla prova i suoi leggendari addominali.
Ma chi era stato questo mitico personaggio che aveva tenuto per decenni il mondo con il fiato sospeso? Chi era l’uomo a cui l’attrice Sarah Bernhardt aveva chiesto di farle ricrescere la gamba amputata e che il presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt pensava possedesse poteri paranormali? E che lo scrittore Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes, sosteneva possedesse niente meno che il dono della smaterializzazione?
Allo scopo di tracciarne un profilo, l’Espacio Fundación Telefónica di Madrid ospita fino al 28 Maggio Houdini. Las leyes del asombro (“Houdini. Le leggi della meraviglia”). La mostra esplora il ruolo avuto da questo affascinante personaggio nella cultura popolare a cavallo tra XIX e XX secolo e come Houdini – attraverso l’originalità dei suoi numeri, che si caratterizzavano per l’utilizzo di concetti futuristi quali forza fisica, velocità, tensione, sfida (e per un’ipnotica presenza scenica capace di trasportare gli spettatori in una dimensione “magica” mai vissuta prima) – fu artefice del passaggio dell’illusionismo da intrattenimento da baraccone a spettacolo di massa.
La mostra, divisa in sezioni tematiche, inizia tracciando una storia della magia: dai libri esoterici egizi e medievali ai primi manuali d’illusionismo ottocenteschi; dalle variopinte figure che animavano gli spettacoli delle fiere ambulanti (mangiatori di fuoco e acrobati, ma anche uomini e donne con gravi deformità, le cosiddette “curiosità umane” immortalate in Freaks da Tod Browning nel 1932) fino ai protagonisti dell’età dell’oro della magia teatrale (Robert-Houdin, il primo mago moderno, e Howard Thurston, il principale rivale di Houdini).
Tra le grandi trasformazioni che portò la rivoluzione industriale vi fu anche un’inedita concezione del corpo, inteso come oggetto da educare, disciplinare ed allenare. Ed è proprio di questa mutazione che si occupa la sezione Citius, Altius, Fortius, narrandoci come lo sport diventi un fenomeno popolare e Houdini, seguendo un rigoroso allenamento fisico quotidiano che gli permise di sviluppare forza, elasticità e resistenza al dolore, si trasformò in un modello di progresso fisico e morale.
La sezione Fuga si concentra sulla difficile e rischiosa disciplina della magia che portò Houdini al successo, trasformandolo in un mito: l’escapologia, l’arte della fuga. Si mostrano le diverse varianti che presentava nei suoi numeri e gli oggetti che venivano utilizzati: catene, corde, manette, una riproduzione della sua camicia di forza e la celeberrima “Cassa della tortura cinese dell’acqua” dalla quale Houdini doveva liberarsi dopo essere stato ammanettato e calato a testa in giù.
Vengono poi esposti i suoi conturbanti cartelloni pubblicitari che, insieme a innovative strategie di promozione (l’immagine dei personaggi, l’utilizzo di frasi e parole chiave) e all’attività cinematografica, lo resero pioniere del moderno marketing e famoso in tutto il mondo.
La mostra si chiude con la sezione Codice H, dedicata alla personale battaglia condotta da Houdini contro lo spiritismo e l’occultismo. Infatti, a differenza dei suoi colleghi, non diede mai un’origine fantastica o mistica ai suoi trucchi e si impegnò per tutta la vita nella divulgazione delle basi scientifiche e razionali su cui costruiva i numeri di magia, tanto per screditare i suoi competitori quanto per smascherare coloro che difendevano l’esistenza di un mondo ultraterreno.
La mostra ci restituisce l’immagine di un personaggio dalle mille sfaccettature, sempre pronto a cogliere le novità che caratterizzavano l’universo culturale del suo tempo, in primis i nuovi mezzi di comunicazione. La fama di questo figlio di un rabbino di Budapest rimane ancora oggi intatta, e questo non soltanto perché fu un geniale e rivoluzionario artista ma anche per il fatto che diventò un simbolo di speranza per la massa di immigrati che si era riversata negli Stati Uniti alla ricerca di una vita migliore. Houdini aveva dimostrato che era sempre possibile trovare un modo per evadere da limitazioni fisiche e psicologiche e recuperare la propria libertà. Fino all’ultimo ed estremo tentativo di fuga che l’illusionista preconizzò sul letto di morte: «Se c’è un modo per tornare indietro dall’aldilà, io lo troverò».
Quando passo per Forlì mi fermo sempre al suo cimitero. C è una lapide con una lunga lista di nomi, ebrei fucilati all'aeroporto della città romagnola nell'autunno del 1944. Tra i nomi anche quello di Gaddo Morpurgo, fratello di mio... more
Quando passo per Forlì mi fermo sempre al suo cimitero. C è una lapide con una lunga lista di nomi, ebrei fucilati all'aeroporto della città romagnola nell'autunno del 1944. Tra i nomi anche quello di Gaddo Morpurgo, fratello di mio nonno. Alcuni anni fa sfogliando le pagine de l'Unità lessi di una serie di iniziative promosse della rivista forlivese Una Città, riguardanti un eccidio di ebrei rimasto per lunghi anni dimenticato. Collegai subito quella storia alle drammatiche pagine del diario scritto dal mio bisnonno Attilio e alle disperate lettere di suo figlio Gaddo, catturato e imprigionato dai nazifascisti. Dall'incontro con gli amici di Una Città si riuscirono finalmente a ricostruire gli ultimi giorni di Gaddo, dando in tal modo una conclusione a una triste storia di persecuzione e di morte «presunta» durata più di 40 anni. Attilio Morpurgo era un agiato e intraprendente commerciante goriziano nonché Presidente della sua antica Comunità Israelitica dal 1933 al 1943. A partire dall'istituzione delle leggi razziali del 1938 Attilio si era impegnato spasmodicamente a organizzare e tenere unita la ormai sconvolta e impaurita comunità ebraica. Le condizioni di vita per gli ebrei si erano fatte subito molto dure. In un'informativa della Questura di Gorizia del 3 marzo 1939, relativa all'applicazione delle nuove leggi antiebraiche sulla proprietà della ditta commerciale di Attilio, veniva osservato come «Nel consiglio di amministrazione continua a mantenere posizione prevalente lo stesso israelita, che tutti sanno essere comproprietario e dirigente l'azienda e che, pur essendo noto per la capacità e la tenacia nel lavoro, non gode però alcuna considerazione per i modi e perché presenta, con troppa evidenza, tutti i caratteri somatici e spirituali della razza a cui appartiene». Nel settembre del 1943, dopo la caduta del fascismo e il conseguente inasprimento delle leggi razziali, Attilio capisce che la situazione è ormai diventata molto pericolosa e che non è più possibile rimanere a Gorizia. Decide quindi, insieme alla moglie Maria Treves, al figlio Gaddo e alla governante Gina Viterbo, di cercare rifugio nelle Marche dove ritiene di poter trovare una situazione più sicura. Nel frattempo l'altro figlio Giulio, mio nonno, era scappato a Roma e li aveva trovato la salvezza, nascondendosi in un albergo insieme ad antifascisti e ufficiali badogliani. Purtroppo, i calcoli di Attilio non fanno i conti con le frequenti delazioni che gli ebrei subivano in quei gironi. Il 7 dicembre vengono tutti arrestati a Ostra Vetere e privati di tutti i beni. Dopo alcuni giorni i tre anziani vengono liberati, mentre Gaddo viene prima rinchiuso nel campo di concentramento di Senigallia e successivamente nelle carceri di Pesaro, di Urbino e infine di Forlì. All'indomani dell'8 settembre 1943 Attilio decide di scrivere un diario del calvario che sta per iniziare a vivere. È il diario di un padre che, non in perfetta salute, non esita a lasciare tutto perché preoccupato per il figlio ventiquattrenne. Nonostante la tragedia che si sta abbattendo su di lui e sulla sua famiglia, Attilio tenta disperatamente di continuare a essere, come sempre, profondamente religioso. Ridottosi a dormire in una cantina, e dopo essersi lasciato esaurire per non mangiare cibo non kasher, ha come unico conforto la possibilità di indossare i filatteri per recitare le sue preghiere. Ma dopo la cattura del figlio, Attilio per la prima volta, con tono sommesso, alza la voce: «Spero quindi ancora nella bontà di Dio». Sembra rivolgersi a Dio per avvertirlo che la sua fede sta passando una prova durissima: aver smarrito un figlio che era «la luce dei suoi occhi» e che un orribile presentimento gli dice non rivedrà più. Il diario di Attilio ci racconta di tanti italiani, non di tedeschi. Di carabinieri onnipresenti, di fascisti che vanno a vedere gli ebrei del campo di concentramento come «bestie rare» e di suore che rifiutano ai fuggiaschi una minestra. E poi di un medico provinciale, della cui visita Gaddo si dice in attesa in ogni lettera al padre, che alla fine scriverà su un foglio «abile» al concentramento. O di proprietari dell'appartamento affittato, gente affabile all'inizio del diario, ma che alla fine, per aver custodito alcuni valori, chiederanno un riscatto di 40 grammi d'oro. O del «famigerato» Titti, il fascista che aveva arrestato Gaddo e che, incarcerato dopo la liberazione, cercherà di uscirne invocando il perdono di Attilio, scaricando ogni responsabilità su un maresciallo e dichiarando di essere stato solo un semplice «esecutore d'ordini». Attilio continuerà a cercare il figlio. Non saprà mai che Gaddo era stato fucilato all'aeroporto di Forlì il 5 settembre 1944. Non otterrà mai la restituzione del suo corpo e nessuno lo metterà sulle tracce di quei loculi del cimitero di Forlì, segnati dalla P e dalla X, che ne custodivano le spoglie. Oltre la perdita del figlio, tornato a Gorizia, Attilio apprenderà che le due sorelle sono state deportate e uccise ad Auschwitz e che anche la comunità ebraica di Gorizia, di cui aveva a lungo sofferto la lontananza, non esisteva più.
Design Discourse is newly founded as an international journal for the study of design history and design philosophy, based on various activities of Design History Forum, a group of artists, designers, historians, philosophers, museum... more
Design Discourse is newly founded as an international journal for the study of design history and design philosophy, based on various activities of Design History Forum, a group of artists, designers, historians, philosophers, museum curators, graduate students etc, since 1998. Though an international journal, Design Discourse is not monolingual but bilingual or even multilingual, multivalent rather than univalent, and intercultural rather than mono-cultural. Each culture has its own history and philosophy of design. International members of Design History Forum should show and know them each other.

Design Discourse is an international "network" journal. In this case, the meaning of "network" is threefold. Firstly, it utilizes computer network; secondly it is a combination of an online journal and a printed journal or yearbook; and thirdly it is based on a multilingual network of Design History Forum. Papers submitted to Design History Forum in English will appear after screening in the online journal, Design Discourse. At the end of each year, and in each culture, several papers locally/nationally selected from the online journal will be printed in a national language or languages in each culture's Design Discourse Yearbook, and distributed among its local/national subscribers. By operating this multilingual system, we try to "heighten" our international dialogue, and at the same time, to "deepen" local/national dialogue or even monologue in design history and design philosophy.

ブランドランドスケープ方式
グローバル市場の影響下におけるランドスケープデザインの戦略
アンドレア・モルパルゴ
[キーワード]ランドスケープ / 持続可能性 / 農業 / 観光 / グローバル市場
[要旨]
“第二の近代” の概念によって、農業がもはや産業化以前の技術の代名詞ではなく、それどころか極めて洗練された管理と生産によって特徴づけられる新しい空間を創造していることが明らかになる。シエナ地方の田園地帯に位置するモンタルチーノ地区は、典型的なʻ大量生産による利益拡大ʼとʻ多角的経営及び品質開発' との対立が見られる点において非常に興味深い事例である。ブランドランドスケープ計画の戦略は、地域を` 生産物を販売する場所' としてだけではなく、ʻその生産過程を見せることのできる場所ʼ として捉え、これを開発することにある。この手法によって、市場動向への対応がはかられ、ʻ品質試験所の建設ʼ やʻ作付けの最適化' がなされる。この計画はランドスケープの質的な変革によって、このような地域のために、その独自の生態系の保存と国際的な競争力の堅持を同時にかつ長期にわたって実現する可能性を試みるものである。
Publication promoted by IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Jewish Heritage Europe is an expanding web portal to news, information and resources concerning Jewish monuments and heritage sites all over Europe. We have uploaded another of the presentations from the conference on Jewish heritage in... more
Jewish Heritage Europe is an expanding web portal to news, information and resources concerning Jewish monuments and heritage sites all over Europe. We have uploaded another of the presentations from the conference on Jewish heritage in Slovenia that was held in Jerusalem in September 2019. This one is from Andrea Morpurgo, on the project to restore the Jewish cemetery of Gorizia (https://jewish-heritage-europe.eu/jewish-heritage-in-slovenia-conference-2019/slovenia-paper-by-andrea-morpurgo/).
Research Interests:
Nell’ambito di TANEXPLORA segnaliamo il simposio interdisciplinare "Evoluzioni contemporanee nell’Architettura cimiteriale" che si terrà a Bologna Venerdì 23 e Sabato 24 marzo 2012 presso la Sala del Capitano di Palazzo Renzo.... more
Nell’ambito di TANEXPLORA segnaliamo il simposio interdisciplinare "Evoluzioni contemporanee nell’Architettura cimiteriale" che si terrà a Bologna Venerdì 23 e Sabato 24 marzo 2012 presso la Sala del Capitano di Palazzo Renzo. L’iniziativa, curata da Giorgio Praderio e Luigi Bartolomei del DAPT- Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale dell’Università di Bologna, è patrocinata dalla Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio presente nel comitato scientifico con il proprio Direttore Massimiliano Casavecchia. L'intento delle giornate è quello di evidenziare lo stato dell’arte relativo alle ricerche e ai progetti sugli spazi per la ritualità funebre nelle città contemporanee, con particolare attenzione all’area europea e italiana e con riferimento agli effetti più recenti indotti sugli spazi, sulle abitudini e sulla pratica rituale dai nuovi orientamenti della città multiculturale e post-secolare.

Bartolomei, L., Praderio, G. (editors)
Il volume indaga il processo di trasmissione e ricezione del sapere costruttivo snodatosi tra Otto e Novecento lungo la via Emilia, ad opera di grandi "maestri e allievi" e di grandi scuole, che ha consentito lo sviluppo - da Milano a... more
Il  volume  indaga il processo di trasmissione e ricezione del sapere costruttivo snodatosi tra Otto e Novecento lungo la via Emilia, ad opera di grandi "maestri e allievi" e di grandi scuole, che ha consentito lo sviluppo - da Milano a Bologna alla Romagna - di un linguaggio architettonico “moderno” originale e autonomo, vero "specifico novecentista" locale. Si tratta di un tema "storico" che presenta due risvolti di grande attualità nella fase di transizione alla Città Metropolitana di Bologna: il primato della costruzione e gestione del territorio quale luogo d’elezione delle scelte politiche della comunità e la conseguente necessità di riconoscere e valorizzare la “memoria disegnata” del territorio, e quindi gli archivi e i fondi di architettura.  L'istituzione nel 2002 dell'Archivio Museo Giuseppe Mengoni di Fontanelice ha segnato un'importante tappa di questo processo così come l'avvio della sua attività come Centro studi per l'architettura del territorio, di cui le Giornate Mengoniane rappresentano la punta di diamante.

Guccini A.M. (editor), Attraverso gli archivi dell'Architettura - La trasmissione del sapere: maestri e allievi lungo la via Emilia, Atti delle Giornate di Studi Mengoniani (Fontanelice, 9-10 November 2006), Tipografia Metropolitana, Bologna 2011
Perchè promuovere oggi un forum per la città storica di Bologna? Già da diversi anni il dibattito culturale sul disordine e degrado sempre più esteso, sulla pedonalizzazione delle aree centrali, sulla progressiva riduzione della... more
Perchè promuovere oggi un forum per la città storica di Bologna? Già da diversi anni il dibattito culturale sul disordine e degrado sempre più esteso, sulla pedonalizzazione delle aree centrali, sulla progressiva riduzione della popolazione residente, sulla difficile sopravvivenza delle attività commerciali, sulla mobilità pubblica, sulla valorizzazione dei caratteri storici, monumentali e identitari delle architetture delle chiese e dei palazzi nobiliari, sviluppato in maniera diversa da studiosi, amministratori e cittadini, ha trovato spazio, dentro e fuori Bologna, con esiti di volta in volta diversi, più o meno significativi, nel tentativo di mettere a disposizione strumenti e metodi nuovi per un’azione più consapevole sulla città. In realtà non si è mai smesso di parlarne a partire dal piano Cervellati: quarant’anni di parole e di scritti, ma sempre con un modello alle spalle, quello del Piano del 1969, difficile da scalfire, troppo famoso per essere dimenticato, estremamente strutturato nella formulazione ideologica e nei risultati da poter essere criticato.

Bravo L. (editor)
Der burgerliche Tod" - zu diesem Thema veranstaltete ICOMOS eine Tagung, bei der erstmals interdisziplinar und europaweit die unterschiedlichsten Fragen der Sepulkralkultur zwischen 1800 und 1900 behandelt wurden: Friedhofe als Orte... more
Der burgerliche Tod" - zu diesem Thema veranstaltete ICOMOS eine Tagung, bei der erstmals interdisziplinar und europaweit die unterschiedlichsten Fragen der Sepulkralkultur zwischen 1800 und 1900 behandelt wurden: Friedhofe als Orte nationaler und stadtischer Reprasentation, Friedhofe als kunstlerisches Betatigungsfeld, als Verwitterungslabor, heutige Erhaltungsprobleme u.a. Die Ergebnisse sind in diesem Band des Deutschen Nationalkomitees zusammengetragen.

Urban Burial Culture from the Enlightenment to the early 20th Century (Munchen, Germany, 11-13 November 2005), Icomos Journals of the German National Committee XLIV, Verlag Schnell & Steiner, Regensburg 2007 (ISBN 978-3-7954-1946-2)
Atti dell’International Working Party (Bologna, 17-21 September 2007)
MO06. 1st Specialty international conference on monumental cemeteries: knowledge, conservation, restyling and innovation (Modena, 3-5 May 2007) A cura di Avramidou N. Aracne, Roma, 2007; br., pp. 760, ill. ISBN: 88-548-1147-5 - EAN:... more
MO06. 1st Specialty international conference on monumental cemeteries: knowledge, conservation, restyling and innovation (Modena, 3-5 May 2007)
A cura di Avramidou N.
Aracne, Roma, 2007; br., pp. 760, ill.
ISBN: 88-548-1147-5 - EAN: 9788854811478
J.N. Erzen (editor) Poetics and Praxis in the Mediterranean (Antalya, Turchia, 28 June - 5 July 2004), Sanart Association for Aesthetics and Visual Culture, Suna and İnan Kıraç Research Institute of Mediterranean Civilizations, 2004
Catalog of the exhibition "Maribor, Morpurgo i Split (Split City Museum, Split, Croatia, 21 September - 9 November 2018).
"Morpurgi, potomci mariborskih Judov / The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews" (Center of Jewish Cultural Heritage - Synagogue Maribor, 29 June – 31 August 2017) was prepared as part of the project “Tracing the paths of... more
"Morpurgi, potomci mariborskih Judov / The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews" (Center of Jewish Cultural Heritage - Synagogue Maribor, 29 June – 31 August 2017) was prepared as part of the project “Tracing the paths of Maribor Jews“, supported by the Rothschild Foundation Hanadiv Europe and Mestna občina Maribor.
Katalog razstave "Morpurgi, potomci mariborskih Judov" (Center judovske kulturne dediščine - Sinagoga Maribor, 29. junij - 31. avgust 2017).
Research Interests:
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Il volume, catalogo della mostra tenuta presso il Museo dal 23 maggio al 15 luglio 2009, è lo sforzo corale di 37 autori che si sono cortesemente prestati a questa collaborazione. La mostra, dedicata al più vasto complesso monumentale di... more
Il volume, catalogo della mostra tenuta presso il Museo dal 23 maggio al 15 luglio 2009, è lo sforzo corale di 37 autori che si sono cortesemente prestati a questa collaborazione. La mostra, dedicata al più vasto complesso monumentale di Bologna, che copre la storia della città dal sepolcreto etrusco (VI - III secolo a.c.) al convento certosino, fino al cimitero pubblico creato nel 1801, ha proposto opere e studi in gran parte inediti, riassumendo dieci anni di impegno volti alla riscoperta e alla valorizzazione della Certosa: erano infatti esposte opere di Pietro Fancelli, Giovanni Putti, Enrico Barbèri, Silverio Montaguti, disegni, incisioni e progetti, integrati da itinerari opportunamente predisposti all’interno della Certosa stessa, nell'intento di evidenziare come in questo luogo si intreccino e vivano in una profonda interrelazione tutti gli aspetti della storia: artistico, storico, antropologico, letterario, scientifico.
Research Interests:
Colloque international "Les concours d’architecture en Europe (XVe-XXIe siècles): un état des lieux" 17-18 novembre 2022 Paris, Cité de l’Architecture et du Patrimoine salle Anatole de Baudot (hall d’About) Sans être occultée, la... more
Colloque international "Les concours d’architecture en Europe (XVe-XXIe siècles): un état des lieux"
17-18 novembre 2022
Paris, Cité de l’Architecture et du Patrimoine
salle Anatole de Baudot (hall d’About)

Sans être occultée, la question du concours d’architecture semble avoir été largement sousestimée par l’historiographie contemporaine alors même que ce mode de consultation jalonne l’histoire de l’architecture occidentale, depuis pour ainsi dire le célèbre concours de 1418 organisé en vue de la construction de la coupole de Santa Maria del Fiore à Florence. Ces dernières décennies, l’histoire des concours d’architecture a fait l’objet de plusieurs études dans des généalogies choisies de l’histoire de la modernité qui demeurent extrêmement lacunaires et font délibérément l’impasse sur
les formes règlementaires et les appels d’offre, sur les modalités de participation et d’organisation de ces consultations.
L’ambition de ce colloque est de dresser à la fois un état des lieux sur l’histoire des grands concours nationaux et internationaux d’architecture à une échelle de temps long – du XVe au XXIe siècle – d’étudier les modalités d’organisation et de déroulement de ces consultations mais encore
d’apprécier leur importance dans l’activité contemporaine des architectes et dans les débats portant sur l’évolution des typologies et des formes
architecturales, tout en soulignant les spécificités nationales, qu’il s’agisse de la culture des acteurs – maîtrise d’ouvrage et maîtrise d’oeuvre – comme
des aspects règlementaires. Le colloque privilégiera plusieurs axes de recherches parmi lesquels la constitution d’un corps règlementaire encadrant cette pratique – dans une perspective comparée à l’échelle européenne –, ainsi que les moyens de communication et de publicité.

Colloque organisé à l’initiative de Sabine Frommel, Benjamin Chavardès et de Philippe Dufieux.
Research Interests:
"Synagogue-Church-Mosque. Connections, interactions and transformation strategies" Organizzato da: École Pratique des Hautes Études-PSL di Parigi, Museo Ebraico di Roma, Università di Jaén a cura di Sabine Frommel e Olga Melasecchi... more
"Synagogue-Church-Mosque. Connections, interactions and transformation strategies"

Organizzato da: École Pratique des Hautes Études-PSL di Parigi, Museo Ebraico di Roma, Università di Jaén

a cura di Sabine Frommel e Olga Melasecchi

Questo progetto si sviluppa intorno allo studio delle tipologie architettoniche delle tre principali religioni monoteiste e propone di non considerarle come fenomeni isolati, come è stato generalmente fatto fino ad ora, ma di analizzarne gli scambi, le contaminazioni, l’adozione di antichi prototipi e i dolorosi e sacrileghi processi di adattamento al nuovo culto. Viene prestata particolare attenzione alle metodologie di restauro, o di ripristino di edifici religiosi non più in uso o depredati, una pratica diffusa che coincide generalmente con interventi a basso costo consistenti nel rimuovere e sostituire le immagini, oltre a cambiare gli ornamenti ed eventualmente l'arredamento. Per studiare questo aspetto è necessario evidenziarne il trauma e quindi ricordare la profanazione degli edifici religiosi compiuta nei secoli per adattarli alle esigenze religiose del potere dominante, e quindi lo snaturamento di alcune loro caratteristiche peculiari, e quanto veniva distrutto e quanto mantenuto.

"Synagogue-Church-Mosque. Connections, interactions and transformation strategies"

Organized by: École Pratique des Hautes Études-PSL of Paris, Jewish Museum of Rome, University of Jaén

Curated by Sabine Frommel and Olga Melasecchi

This project is developed around the study of the architectural typologies of the three main monotheistic religions and, instead of considering them as isolated phenomena as it has been generally done until now, proposes to analyze the exchanges, contaminations, adoption of ancient prototypes and the painful and sacrilegious processes of adaptation to the new cult. Particular attention is paid to the methods of restoration, or renovation of religious buildings no longer in use or looted, a widespread practice that generally coincides with low-cost interventions consisting in removing and replacing the images, as well as changing the ornaments and possibly the furniture. In order to investigate this aspect it is necessary to highlight its trauma and to remember then the desecration of religious buildings carried out over the centuries to adapt them to the dominant power religious needs, and therefore the distortion of some of their peculiar characteristics, and what was destroyed and what was maintained.
Research Interests:
Gorizia è stata sede di un’importante comunità ebraica e la presenza di ebrei è attestata sin dal XVI secolo. A testimonianza della presenza ebraica resta l’antichissimo cimitero di Valdirose (ora in territorio sloveno, a Nova Gorica),... more
Gorizia è stata sede di un’importante comunità ebraica e la presenza di ebrei  è attestata sin dal XVI secolo. A testimonianza della presenza ebraica resta l’antichissimo cimitero di Valdirose (ora in territorio sloveno, a Nova Gorica), oggetto di un importante progetto di restauro e valorizzazione.

In questo evento, promosso dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia,  si parlerà della contestualizzazione storica della popolazione ebraica nella regione, dell'importanza del progetto di valorizzazione e dei suoi aspetti tecnici, e dell'appuntamento che Nova Gorica e Gorizia hanno nel 2025, quando saranno Capitale Europea della Cultura.
Research Interests:
Research Interests:
The Center for Jewish Art (CJA) at the Hebrew University of Jerusalem, the Department of Art History in the Faculty of Arts at the University of Maribor, and the France Stele Institute of Art History at the Research Centre of the... more
The Center for Jewish Art (CJA) at the Hebrew University of Jerusalem, the Department of Art History in the Faculty of Arts at the University of Maribor, and the France Stele Institute of Art History at the Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts, organize the international conference “Jewish Heritage in Slovenia,” which will take place at the Hebrew University of Jerusalem, Israel, on 18-19 September 2019.

THE RESTORATION PROJECT OF THE CEMETERY OF THE JEWISH COMMUNITY OF GORIZIA IN VALDIROSE (ROŽNA DOLINA): METHODOLOGY AND STRATEGIES TO ENHANCE HISTORICAL AND CULTURAL HERITAGE

Gorizia was an important Jewish community, now included within the Jewish Community of Trieste. The presence of Jews in Gorizia has been attested since the XVIth century, with the Morpurgo and Pincherle families, engaged in lending activities. In 1698 the ghetto was established. The Jewish component, mainly Ashkenazi or by German origin, left numerous signs and gave to the city distinguished personalities, among which the philosopher Carlo Michelstaedter (1887-1910), the glottologist Graziadio Isaiah Ascoli (1829-1907), and others.The Jewish Community of Gorizia was almost completely cancelled with the deportation in the camps between 1943 and 1944. Nowadays only a district of the old ghetto with the Synagogue, which were restored during the post-war period, remain. A witness of the Jewish presence in Gorizia is also represented by the ancient cemetery of Valdirose (now in Slovenian territory, in Nova Gorica). At the time of the division of the city between Italy and Yugoslavia, in 1947, the cemetery remained near the border line but in the territory of Nova Gorica. Today the cemetery, the only place of Jewish burial in Slovenian territory, is almost completely abandoned. The 1876 census showed 692 gravestones, the oldest of which dates back to 1371. The Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy is carrying out a project of restoration and recovery, whose manager Andrea Morpurgo will present at “Slovenian Jewish Heritage” Conference.
Research Interests:
Cross-disciplinary conference on European Jewish Cemeteries A cross-disciplinary conference on Jewish cemeteries in Europe, held October 25-28 in Vilnius, Lithuania, gathered some 60 experts from more than a dozen countries and touched... more
Cross-disciplinary conference on European Jewish Cemeteries

A cross-disciplinary conference on Jewish cemeteries in Europe, held October 25-28 in Vilnius, Lithuania, gathered some 60 experts from more than a dozen countries and touched on a wide range of topics within the broad framework of theory, policy, management, and dissemination of information.
Organized by the Rothschild Foundation (Hanadiv) Europe and hosted by the Lithuanian Jewish community, the conference was a specialized follow-up to the working seminar on managing Jewish built heritage held in Krakow in April 2013.
The conference had three core aims:
— To review the achievements since Krakow, including new trends in technology
— To explore key issues through a series of roundtable and panel discussions
— To encourage future collaboration among participating individuals and organizations, exploring how they can work together, encourage cross-border opportunities and consider further strategic co-operation.
Participants also were taken on site visits to half a dozen Jewish cemeteries and sites of mass graves in Vilnius and several other towns: Pabrade, Svencioneliai, and Svencionys.
The introductory keynote on today’s needs and challenges was given by Dr. Michael Brocke, Professor of Jewish Studies at the Steinheim Institute in Germany, and a noted scholar on Jewish cemetery preservation, documentation and epigraphy.
Specific sessions at the conference focused on:
— The Value of a Jewish cemetery (Jewish law; honoring the dead; education; tourism; cultural heritage; art and architecture; historical source through epitaphs and inscriptions; genealogy, etc)
— Cemetery restoration — what to do; how to do it; historical perspectives
— Ownership and accessibility of information
— Different approaches to preservation: fencing; documentation
— Jewish cemeteries as part of European and World Heritage (including efforts to get Jewish cemeteries including on UNESCO’s cultural heritage roster
— The role of the internet in documentation; dissemination; attracting interest in preservation
— Advances in the use of technology
— Cemeteries and scholarship
— Building stakeholder relationships — among and between owners and other interested parties (Jewish communities; descendants; municipalities; NGOs, etc)
There was also a session devoted to the situation of Jewish cemeteries in Lithuania (which are owned by municipalities).
The conference concluded with a screening of A Town Called Brzostek, an award-winning film by Simon Target that documents, step by step, the process of restoring and rededicating the ravaged Jewish cemetery in the village of Brzostek, in southeastern Poland, spearheaded by UK scholar Jonathan Webber, whose grandfather came from the town. Webber introduced the film and spoke about the experience.
Several key themes emerged from presentations, discussion and what conference participants saw on the ground during site visits.
These included:
— The difference in general approaches in cemetery care, preservation and management. This was perhaps best illustrated in the contrast between what can be called the “macro” and “micro” approaches.
The macro approach is best illustrated by that of the recently created European Jewish Cemetery Project ESJF, funded by private donors and the German government,  whose aim, as outlined by its CEO Philip Carmel, is to erect fences around as as many Jewish cemeteries in Europe as possible, but not engage in other clean-up, restoration, documentation or further maintenance.
“We are a macro type organization,” he said. “We don’t have attachments … to the inside of a cemetery. We deal with protection and preservation, not renovation and restoration. We think that the fact that we can protect a site from the outside will make it easier for [others] to come in [and work on restoration].”
This was in sharp contrast to the “micro” approach as outlined by Jonathan Webber, with the Brzostek project, and by Dr. Michael Lozman, who has spearheaded the restoration of more than a dozen Jewish cemeteries. These approaches emphasize close cooperation and involvement with local people in carrying out and maintaining Jewish cemetery projects: Lozman’s method fences cemeteries, for example, but with low fences aimed at being indicators of boundaries rather than as physical protection.
Webber described his approach as “Jewish Cultural diplomacy.”
He said: “Don’t just parachute in and fix a cemetery – involve the local people, make them feel that it is their project. I wasn’t aware how much the locals wanted to learn about their own local history of their village. I used a local contractor for the work, for example. And I worked with the priest; I didn’t just just invite him to come to the dedication but to officiate together with me and the chief rabbi to make it a genuinely interfaith affair. I wanted to make an impact on the local people. It was done in a spirit of dialogue – that Jewish heritage today belongs to everyone. We can’t expect people to look after Jewish heritage today unless they feel that it is theirs.”
— The need to establish and publish “best practice” guidelines that could serve as models for municipalities, Jewish communities, NGOs and individuals on the ground. A number of participants raised this issue — as did some of the local stakeholders met during site visits.
“There is a need for practical but sustainable solutions,” said Martynas Užpelkis, who coordinates Jewish heritage preservation issues for the Lithuanian Jewish community. “There are no standard practices; there is a lack of knowledge. There is a need for seeting standards, or developing and monitoring management plans for each cemetery; for training and counselling. […] Local people who want to help ask basic questions.  Can we produce guidelines?”
—  The value of new technologies in cemetery documentation, research, restoration.
These include, as discussed by forensic archaeologist Dr. Caroline Sturdy Colls, new non-intrusive techniques such as ground-penetrating radar and other tools that can explore Jewish cemeteries, determine grave sites and boundaries and find other information even when all surface evidence of the cemetery has been destroyed. Other techniques, as demonstrated by Jay Osborn, show ways that digitizing old maps can help find borders. And Prof. Leonard Rutgers discussed new techniques that can aid in reading even very weathered inscriptions.
— The need for collaboration on international and interdisciplinary levels on Jewish cemetery work.
“We should create a network of people and institutions that take care of cemeteries, to have permanent platform to exchange ideas, and have a common voice,” said Dario DiSegni, the president of the Italian Jewish Heritage Foundation, echoing a number of other participants.
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Da venerdì 19 a domenica 21 febbraio si svolge a Bologna il meeting annuale dell’European Architectural History Network (Eahn). L’evento prevede diversi convegni, una lezione magistrale e un forum nella giornata di sabato 20 febbraio,... more
Da venerdì 19 a domenica 21 febbraio si svolge a Bologna il meeting annuale dell’European Architectural History Network (Eahn). L’evento prevede diversi convegni, una lezione magistrale e un forum nella giornata di sabato 20 febbraio, dalle 9 alle 13. Richard Schofield, docente di Storia dell’architettura all’Università Iuav di Venezia, giovedì 18 febbraio, alle 11, nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria (via Risorgimento, 2), tiene una lezione magistrale, dal titolo "Leonardo Architetto: una invenzione storiografica?". La giornata prosegue con altre iniziative dedicate al ricordo di Richard James Tuttle, docente di Storia dell’architettura scomparso nel 2009. Il progetto è curato dal Dipartimento di Architettura e pianificazione territoriale (Dapt) in collaborazione con l'Eahn.

European Architectural History Network (EAHN) Fifth Annual Meeting. Bologna 19-21 February 2010.
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Vedere oltre l’orizzonte ordinario del conflitto israelo-palestinese implica il sapere osservare quel che si cela dietro le rappresentazioni ricorrenti che, come tali, sono così inflazionate da risultare incapaci di farci capire il perché... more
Vedere oltre l’orizzonte ordinario del conflitto israelo-palestinese implica il sapere osservare quel che si cela dietro le rappresentazioni ricorrenti che, come tali, sono così inflazionate da risultare incapaci di farci capire il perché del ripetersi di tale conflitto nella storia di tutto il Novecento. Il seminario “Israele e Palestina: oltre il conflitto nel paese dai molti nomi” promosso per sabato 14 e domenica 15 novembre 2009 al Palazzo Europa (via Emilia Ovest, 101 Modena) dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena vuole interrogarsi sulla natura di una contrapposizione che sussiste da più di cento anni, indagando e affrontando aspetti della fisionomia dei suoi protagonisti concreti, gli israeliani e i palestinesi. All’iniziativa – che fa parte del percorso “Il potere dell’amore” in occasione del 75° anniversario della morte di Francesco Luigi Ferrari – partecipano docenti universitari, esperti internazionali, rappresentanti di associazioni, studiosi del mondo ebraico ed islamico. Il seminario di studi inizia sabato 14 novembre alle ore 14,30 con i saluti del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Andrea Landi, e del presidente del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, Gianpietro Cavazza. L’introduzione è affidata a Gian Domenico Cova, dell’associazione Terre, Memoria e Pace. Alle 15 la prima sessione con un intervento su “Occidente e Medio Oriente: da Alessandro il Macedone alla guerra al terrorismo dei nostri giorni” di Fabio Todesco dell’associazione Terre, Memoria e Pace di Bologna. Alle 17 “La Shoah e la memoria della Shoah” di Elena Pirazzoli del Dipartimento arti visive dell’Università di Bologna. La prima giornata si conclude alle 18,30 con gli interventi su “Tel-Aviv ha cent’anni. Il modernismo in Palestina” di Andrea Morpurgo, storico dell’architettura all’università di Bologna, e Nicola Marzot, architetto dell’Università di Ferrara e TU Delft (Delft University of technology). Domenica 15 novembre i lavori riprendono alle 9,30 con Veronica Amadessi, Docteur des universités, Sorbonne Nouvelle Paris III, su “Islam e Gerusalemme” e Claudio Vercelli, Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini su “La società civile e politica israeliana oggi”. Alle 15 “Palestina oggi: territorio e territori tra il Muro e la frattura Fatah/Hamas” con Patrizia Rampioni dell’Associazione Orlando e cooperante di Jerusalem Link; Gian Domenico Cova Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna su “Terrasanta. Chiese, pellegrinaggio, e la fine dell’antigiudaismo cristiano dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II”. Alle 18 Piero Stefani, direttore scientifico Fondazione MEIS, porta il suo contributo su “Israele e lo Stato d’Israele: fine della Diaspora?”. Mentre alle 19,30 Francesco Maria Feltri, di Pro Forma, storia & memoria, conclude il seminario. «La prima sessione dei lavori – spiegano gli organizzatori – intende interrogarsi su alcune delle categorie concettuali e, con esse, delle parole, alle quali facciamo più facilmente ricorso nel momento in cui ci richiamiamo a quel conflitto, dandole per assodate quando tali non sono, se non per l’uso ripetuto e, molto spesso, vuoto che di esse si fa. “Occidente”, “Medio Oriente”, “Shoah”, “memoria”; ma anche “città”, “modernismo”, “modernità” sono parte delle espressioni indice del conflitto israelo-palestinese, a partire dalle quali si può costruire una piccola rete di significati da fare poi interagire con le situazioni concrete. Si tratta allora di dotarsi di una cassetta degli strumenti con la quale smontare e rimontare la complessa intelaiatura del confronto, evitando di cadere nella trappola dei manicheismi semplificatoti». La seconda sessione, continuano i promotori «riprende il tema dei luoghi (Gerusalemme) all’interno di una cornice che privilegia la riflessione sul forte simbolismo e la corposa evocatività che a questi si accompagnano. Gerusalemme è città dai tanti nomi poiché rappresenta uno snodo della geografia culturale e mentale sia di ciò che chiamiamo Occidente che dell’Oriente. È il luogo delle tensioni per eccellenza, ma anche la chiave della soluzione, poiché richiama alla convivenza possibile, insieme a quelle impossibili». La terza sessione «sposta il fuoco dell’attenzione sulla Palestina, in questo caso più che mai intesa come soggetto politico, laddove lo statuto identitario è estremamente incerto poiché si deve confrontare con la mancanza di una propria terra sulla quale costruire uno stato e poiché si trova a condividere territori aspramente contesi. Una riflessione per parte cristiana sulla declinazione della dimensione della “Terrasanta”, alla luce del Concilio Vaticano II e delle prospettive d’Israele, nella duplice accezione del popolo d’Israele e del popolo israeliano chiuderanno questo percorso di riflessione».
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The 4th «European Symposium on Research in Architecture and Urban Design EURAU’08» Cultural Landscape is organised by the Superior Technical School of Architecture of the Technical University of Madrid with the support from the Spanish... more
The 4th «European Symposium on Research in Architecture and Urban Design EURAU’08» Cultural Landscape is organised by the Superior Technical School of Architecture of the Technical University of Madrid with the support from the Spanish Ministry of Education and Science. Landscape and Culture have established themselves in the last decades as two structural aspects in contemporary Europe’s Project and construction. A debate which deals with research about concepts, instruments and actions within the deep changes now taking place in Europe’s university system. This meeting in January 2008 aims to build upon the previous editions, which took place in Marseilles in May 2004, about Considering the implementation of doctoral studies in Architecture, in Lille in November 2005 under the theme 'Considering space on a large scale' and in Brussels in October 2006 about 'Architecture and Heritage'. By developing collaboration and permanent scientific exchange between different networks and university or research institutions among European countries, it intends to bring together the scientific and professional communities.
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Nel 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali emanate dal Fascismo nel 1938, il Dipartimento di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna, sede di Ravenna, ospiterà il convegno ‘Le leggi razziali... more
Nel 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali emanate dal Fascismo nel 1938, il Dipartimento di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna, sede di Ravenna, ospiterà il convegno ‘Le leggi razziali antiebraiche del 1938 e la loro applicazione a Ravenna e in Romagna', organizzato dal professor Mauro Perani, docente di Ebraico presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Ravenna. Il convegno, che prevede una sezione introduttiva presso il Museo interreligioso di Bertinoro nel pomeriggio di martedì 27 maggio, vedrà riuniti alcuni fra i massimi esperti della storia degli ebrei sotto il Fascismo e dei loro rapporti con il regime.
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Il Centro di Studi per la Storia dell’Architettura ha organizzato il Congresso del 2007 dedicandolo a “L’altra modernità. Città e architettura”, tema suggerito da una consapevolezza critica che vede la necessità di superare visioni del... more
Il Centro di Studi per la Storia dell’Architettura ha organizzato il Congresso del 2007 dedicandolo a “L’altra modernità. Città e architettura”, tema suggerito da una consapevolezza critica che vede la necessità di superare visioni del tutto parziali nella ricostruzione delle vicende storiche che hanno animato la prima metà del secolo appena trascorso. Da una visione più ampia e meno ideologica del concetto di “moderno” scaturisce il tema della cosiddetta “altra modernità”, orientata a studiare l’esperienza di personaggi e opere architettoniche che volutamente si collocano in una posizione intermedia fra le radici della tradizione e la teoria e prassi del “movimento moderno”. Non si tratta quindi di un “antimodernismo” o del permanere dell’accademismo – del resto rifiutati da più architetti dell’epoca – ma di un altro tipo di modernità: una modernità che si distingue – è quindi “altro” – dal “movimento moderno”, una modernità, o meglio ancora, un modo di costruire in sintonia con lo spirito del tempo, fuori dall’adesione agli estremismi del “movimento moderno”. Ne dovrebbe emergere un quadro il più possibile esaustivo di una qualificata produzione architettonica italiana di oltre un ventennio, caratterizzante l’architettura delle città. Il limite temporale sul quale si dibatte è quello compreso tra gli anni Venti e la fine degli anni Quaranta del Novecento. I temi sono incentrati su figure emergenti di progettisti e su opere che hanno avuto risonanza nazionale o che hanno rappresentato casi emblematici, privilegiando in tal modo la qualità piuttosto che la quantità, essendo la qualità la prima fonte d’ispirazione di molte architetture italiane, o da queste derivate (architettura delle colonie), mentre i temi del “costruire” sono trattati solo se connessi alla realizzazione di un nuovo linguaggio architettonico.
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Il seminario si propone, attraverso un insieme di parametri tematici e correlati, di: - Contribuire alla redazione di strumenti di supporto decisionale del processo progettuale, di valutare e promuovere l’azione manutentiva e rieducativa... more
Il seminario si propone, attraverso un insieme di parametri tematici e correlati, di:

- Contribuire alla redazione di strumenti di supporto decisionale del processo progettuale, di valutare e promuovere l’azione manutentiva e rieducativa verso gli spazi cimiteriali, iniziando con l’elaborazione di processi progettuali coerenti allo specifico tema, informazione sistematica della pluralità di tipologie cimiteriali esistenti in Europa ed in altri continenti;
- Diffondere la conoscenza delle strutture cimiteriali monumentali esistenti nel mondo;
- Assicurare un interesse rinnovabile verso l’importanza dei cimiteri monumentali all’interno delle istituzioni nazionali ed internazionali;
- Promuovere iniziative comuni concernenti la conservazione dei cimiteri monumentali;
- Conoscere le migliori esperienze d’intervento, espletate su cimiteri esistenti, e progetti innovativi;
- Coinvolgere la popolazione nella conoscenza dei valori sociali insiti nei cimiteri storico - monumentali;
- Provvedere a realizzare un forum di lavoro in rete. 

Si esporranno studi o progetti relativi a “Complessi cimiteriali in spazi aperti e coperti”, “cimiteri di religioni miste (Cristiani, Musulmani, Ebraici, ecc.),  “Cimiteri dimessi situati in centri abitati”, “Cimiteri militari”, “Protezione di Antiche Necropoli”, nei temi specifici:

TEMA 1. Conoscenza
Il Cimitero e le sue correlazioni con l’architettura e la scultura.
Gli spazi cimiteriali nelle diverse culture.  Tecnologie, stato dell’arte e processo diagnostico.
Identità culturale dei moderni cimiteri urbani.
Conoscenza dei valori culturali dei cimiteri monumentali e sensibilizzazione/educazione/partecipazione dei cittadini alle attività di protezione e restauro.
Promozione di attività turistiche e miglioramento ambientale dei luoghi cimiteriali monumentali.

TEMA 2. Conservazione
Proposte di Conservazione e Restauro, Valutazione e Gestione dei Rischi, Politiche d’intervento, Nuovi Processi Gestionali delle strutture cimiteriali.

TEMA 3. Restyling e Innovazione
Strutture cimiteriali  e sepolture in spazi urbani. Moderni cimiteri metropolitani. Interventi di restauro, di amplificazione, di adeguamento funzionale e normativo.
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The international conference aims to examine important cemetery reforms and new foundations of the 19th century with special reference to the great city cemeteries of Europe, such as Père Lachaise in Paris or the ones in Genova, Milan and... more
The international conference aims to examine important cemetery reforms and new foundations of the 19th century with special reference to the great city cemeteries of Europe, such as Père Lachaise in Paris or the ones in Genova, Milan and Bologna. The following aspects will be discussed: The cemetery as conscious expression of a powerful middle class; production and aesthetics (eg fashions in monuments and tombs; new materials and methods of production; the importance of cemetery sculptures and sculptors); and in particular various present day problems of conservation and restoration.
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Il documento vuole delineare strategie per il buon governo delle campagne attraverso interventi concreti. Tra i temi dell’incontro anche la recente legge per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale e la bozza di nuovo... more
Il documento vuole delineare strategie per il buon governo delle campagne attraverso interventi concreti. Tra i temi dell’incontro anche la recente legge per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale e la bozza di nuovo regolamento comunitario per il sostegno alla produzione. La prima “Carta del paesaggio dell’olio” verrà sottoscritta in Campania il 27 febbraio 2004 dopo il convegno “I paesaggi dell’olio, il buon governo della campagna nel tempo della storia”, promosso dal Comune di Caiazzo e dall’Associazione Città Paesaggio nell’ambito del Premio Sirena d’Oro di Sorrento organizzato da Regione Campania - Assessorato all’Agricoltura, dalla Città di Sorrento, Cciaa di Benevento, Cciaa di Salerno, in collaborazione con Associazione Nazionale Città dell’Olio e Oleum. Il documento vuole delineare strategie per il buon governo del paesaggio dell’olio attraverso interventi concreti, iniziative didattiche, promozione del “prodotto extravergine”, conoscenza e valorizzazione delle “case dell’olio”: frantoi e musei. Il convegno infatti si propone di esaminare il paesaggio, quello caratteristico dell’olivo e dell’olio, come bene culturale: non quindi soltanto “superficie estetica”, ma soprattutto “istanza etica”, prodotto delle azioni della comunità, dove ogni aspetto del “sistema paesaggio” è interdipendente e il singolo gesto deturpante comporta ricadute inimmaginabili. Ospitato nello storico palazzo Mazziotti di Caiazzo, l’incontro inizierà alle 10,30 e si concluderà con la sottoscrizione da parte dei relatori della “Carta del paesaggio dell’olio”. Un’occasione per valutare la legislazione italiana e europea in tema di paesaggio, come le nuove norme sulla figura dell’imprenditore agricolo, manager del territorio e tutore della biodiversità, o anche l’importante Convenzione europea del paesaggio, non ancora recepita in Italia. Temi di grande attualità, in tempi dove è palese il rischio di perdere l’identità espressa dal territorio, per tutelare quel paesaggio rurale che, nelle parole di Alberto Magnaghi dell’Università di Firenze, rappresenta “una delle più grandi opere d’arte mai realizzate”. Tra i temi in discussione ci saranno anche la recente legge per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale e la bozza di nuovo regolamento comunitario per il sostegno alla produzione.
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Cosa ci racconta l'architettura delle sinagoghe del XX secolo sulla storia e sull'identità dell'ebraismo? Ne parleremo nell'incontro "Le sinagoghe in età contemporanea. Tra memoria e innovazione" guidato da Andrea Morpurgo, architetto e... more
Cosa ci racconta l'architettura delle sinagoghe del XX secolo sulla storia e sull'identità dell'ebraismo?
Ne parleremo nell'incontro "Le sinagoghe in età contemporanea. Tra memoria e innovazione" guidato da Andrea Morpurgo, architetto e storico dell’architettura, Consigliere della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e docente del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici "Renzo Gattegna".
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Dopo Roma, Venezia, Firenze e Milano, il volume del catalogo curato da Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto e dedicato all'evoluzione nel tempo e dello spazio delle sinagoghe e dei cimiteri italiani, verrà presentato a Torino il 6... more
Dopo Roma, Venezia, Firenze e Milano, il volume del catalogo curato da Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto  e dedicato all'evoluzione nel tempo e dello spazio delle sinagoghe e dei cimiteri italiani, verrà presentato a Torino il 6 febbraio alle 17 presso la Biblioteca Centrale di Ingegneria (Corso Duca degli Abruzzi, 24) nell'ambito dell'iniziativa "Liberi Libri".

L’evento potrà essere seguito in diretta streaming: https://polito-it.zoom.us/j/86520431431?pwd=QjNyd21lMStlU0VrUzlIMFMxcllWUT09
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Un appuntamento alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell'ebraismo italiano. Introduce e modera Dario Disegni (Presidente del MEIS Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e... more
Un appuntamento alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell'ebraismo italiano.
Introduce e modera Dario Disegni (Presidente del MEIS Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah e Presidente Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia.
Intervengono con i curatori Margherita Guccione (Direttore scintifico Grande MAXXI) e Franco Purini (Architetto)
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𝗠𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝟯𝟭 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 a partire dalle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴 avrò il piacere di essere ospite di Triennale Milano per presentare il catalogo della recente mostra "𝘾𝙖𝙨𝙚 𝙙𝙞 𝙫𝙞𝙩𝙖. 𝙎𝙞𝙣𝙖𝙜𝙤𝙜𝙝𝙚 𝙚 𝙘𝙞𝙢𝙞𝙩𝙚𝙧𝙞 𝙞𝙣 𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖". Il volume, edito da Sagep, è un viaggio alla... more
𝗠𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝟯𝟭 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 a partire dalle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴 avrò il piacere di essere ospite di Triennale Milano per presentare il catalogo della recente mostra "𝘾𝙖𝙨𝙚 𝙙𝙞 𝙫𝙞𝙩𝙖. 𝙎𝙞𝙣𝙖𝙜𝙤𝙜𝙝𝙚 𝙚 𝙘𝙞𝙢𝙞𝙩𝙚𝙧𝙞 𝙞𝙣 𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖".

Il volume, edito da Sagep, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano attraverso progetti architettonici, preziosi documenti d'archivio e oggetti che si tramandano da generazioni.

Interverranno i curatori Andrea 𝗠𝗼𝗿𝗽𝘂𝗿𝗴𝗼 e Amedeo 𝗦𝗽𝗮𝗴𝗻𝗼𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 e gli autori dei saggi del catalogo Roberto 𝗗𝘂𝗹𝗶𝗼 (Politecnico di Milano); Sergio 𝗣𝗮𝗰𝗲 (Politecnico di Torino) e Ornella 𝗦𝗲𝗹𝘃𝗮𝗳𝗼𝗹𝘁𝗮 (Politecnico di Milano).

Ingresso libero con registrazione: https://triennale.org/eventi/case-vita-sinagoghe-cimiteri-italia?fbclid=IwAR1kX7GtmD-bXlvdBY8_I7ULETJlOctEfucAjTIS9XtrYH7bQeJ8qacOA9g
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Evento in ricordo della strage all’aeroporto di Forlì: nel settembre 1944 le SS tedesche, coadiuvate dai militi della guardia nazionale repubblicana, fucilarono ventiquattro antifascisti e diciotto ebrei
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Domenica 10 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica dedicata alla BELLEZZA, il MEIS propone una serie di iniziative speciali: concerti, laboratori, approfondimenti e molto altro. La Giornata inizia alle... more
Domenica 10 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica dedicata alla BELLEZZA, il MEIS propone una serie di iniziative speciali: concerti, laboratori, approfondimenti e molto altro.

La Giornata inizia alle 11.30 al MEISHOP (via Piangipane 81, Ferrara) con la conferenza dedicata a quattro tra i più affascinanti e suggestivi cimiteri ebraici italiani: dal Lido di Venezia a Ferrara, da Ancona a Mantova.
Intervengono: l'Architetto e curatore della mostra del MEIS "Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia" Andrea Morpurgo, Antonio Giulio Spagnuolo (Università di Bologna), l'Architetto Giovanna Salmoni che si è occupata del progetto di restauro e valorizzazione del cimitero di Ancona e l'Architetto e designer David Palterer.
Introduzione di Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS.

La conferenza è gratuita, prenotazione fortemente consigliata chiamando al numero 342 5476621 (attivi da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00) e scrivendo a eventi.meis@coopculture.it.
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Come sono cambiate le architetture delle sinagoghe italiane nel corso dei secoli e come ha inciso il ruolo degli ebrei nella società? Esiste uno stile ebraico? Cosa non deve mancare all'interno di uno spazio per essere considerato un... more
Come sono cambiate le architetture delle sinagoghe italiane nel corso dei secoli e come ha inciso il ruolo degli ebrei nella società? Esiste uno stile ebraico? Cosa non deve mancare all'interno di uno spazio per essere considerato un luogo di preghiera?
Questi e molti altri saranno i temi trattati giovedì 7 settembre dalle 15.00 al bookshop del MEIS (via Piangipane, 81) nell'incontro di approfondimento dedicato alla mostra “Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia” e all’evoluzione delle architetture ebraiche  dal periodo dell’Emancipazione e dell’Unità d’Italia alla contemporaneità.
Dopo i saluti del Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Ferrara Arch. Gian Paolo Rubin, intervengono i curatori dell’esposizione Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto e lo storico dell’architettura Roberto Dulio (Politecnico di Milano). Seguirà la visita guidata in mostra.
L’evento è gratuito ed è proposto dal MEIS in collaborazione con l’Ordine degli Architetti P.P.C. di Ferrara e Fondazione Architetti di Ferrara. Ordine Architetti PPC Ferrara
Agli iscritti all’Ordine degli Architetti saranno riconosciuti n. 3 crediti formativi previa registrazione obbligatoria su Portale Servizi CNAPPC (ARFE671).
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ZOOM EVENT JUNE 22, 2023 - 5 pm (CET) Discover the new MEIS exhibit "Houses of life. Synagogues and cemeteries in Italy"! The exhibition covers two thousand years of history, revealing the architecture, rituals, and social features of... more
ZOOM EVENT JUNE 22, 2023 - 5 pm (CET)
Discover the new MEIS exhibit "Houses of life. Synagogues and cemeteries in Italy"!
The exhibition covers two thousand years of history, revealing the architecture, rituals, and social features of Italy's synagogues and Jewish cemeteries through a unique display of original artifacts, plans, drawings, and other archival documentation,
SPEAKERS:
Amedeo Spagnoletto (MEIS Director and curator)
Andrea Morpurgo (Curator)
Jessica Dello Russo (Yeshiva University, New York)
If you would like to attend the Zoom meeting, please click the link and fill the form: https://i7a2c.mailupclient.com/.../Subscription.aspx...
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Un evento al Museo Ebraico di Roma per scoprire la nuova mostra del MEIS "Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia": appuntamento in via Catalana (Roma) lunedì 19 giugno alle 18.30. L'esposizione è un viaggio lungo duemila anni che... more
Un evento al Museo Ebraico di Roma per scoprire la nuova mostra del MEIS "Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia": appuntamento in via Catalana (Roma) lunedì 19 giugno alle 18.30.

L'esposizione è un viaggio lungo duemila anni che ripercorre la storia delle sinagoghe e dei cimiteri ebraici italiani dalle prime tracce archeologiche ai grandi progetti architettonici. Tra i protagonisti, la Roma ebraica: dall'antica sinagoga di Ostia e le catacombe alle più recenti esperienze artistiche dei giorni nostri.



Introducono:

Olga Melasecchi - Direttore del Museo Ebraico di Roma

Davide Spagnoletto - Architetto e storico dell'arte



Intervengono:

Andrea Morpurgo - Architetto e curatore della mostra "Case di vita"

Amedeo Spagnoletto - Direttore del MEIS e curatore della mostra "Case di vita"



Seguirà dibattito con il pubblico



Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per informazioni: com@museoebraico.roma.it
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Andrea Morpurgo, Ebrei a Gorizia: “leggere” una comunità scomparsa attraverso i suoi spazi - introduce Lorenzo De Sabbata - Giovedì 4 maggio ore18.03, Palazzo de Grazia, Gorizia - A Gorizia, come in altre città della Mitteleuropa, la... more
Andrea Morpurgo, Ebrei a Gorizia: “leggere” una comunità scomparsa attraverso i suoi spazi - introduce Lorenzo De Sabbata - Giovedì 4 maggio ore18.03, Palazzo de Grazia, Gorizia - A Gorizia, come in altre città della Mitteleuropa, la presenza ebraica ha radici antiche ed in passato la fama della comunità era tale che l’intera città era conosciuta anche come la “Piccola Gerusalemme sull’Isonzo”. Nonostante la vitale comunità ebraica sia stata praticamente cancellata con le deportazioni e lo sterminio nei lager tra il 1943 e il 1944, ancora oggi gli spazi della Gorizia ebraica, in primo luogo il Ghetto, la sinagoga ed il cimitero di Valdirose a Nova Gorica, rappresentano un capitolo essenziale nella storia della città isontina.
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Il progetto "Ergo-Gulp! Easy readers", nato dal PATTO DELLA LETTURA promosso dal Comune di Gorizia insieme agli operatori della città, sostiene la lettura come strumento per la promozione di una cittadinanza attiva e consapevole verso la... more
Il progetto "Ergo-Gulp! Easy readers", nato dal PATTO DELLA LETTURA promosso dal Comune di Gorizia insieme agli operatori della città, sostiene la lettura come strumento per la promozione di una cittadinanza attiva e consapevole verso la Capitale europea della cultura Nova Gorica - Gorizia 2025.
Attraverso approfondimenti, visite guidate e focus group, esploreremo le molteplici dimensioni della lettura come pratica culturale propedeutica alla cittadinanza attiva e alla partecipazione democratica.

9 marzo, ore 18.00-20.00
Ebrei a Gorizia: “leggere” una comunità scomparsa attraverso i suoi spazi
a cura di Andrea Morpurgo (architetto e storico dell’architettura)
Sala Dora Bassi, via Garibaldi 7, Gorizia
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“Cultura ebraica insieme. Studenti e insegnanti si incontrano al MEIS" Ore 11.00–11.40 “Gli ebrei in Italia. I primi 2000 anni“ Laterza, 2022. L’autrice Anna Foa ne parla con Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto Museo Nazionale... more
“Cultura ebraica insieme. Studenti e insegnanti si incontrano al MEIS"

Ore 11.00–11.40
“Gli ebrei in Italia. I primi 2000 anni“ Laterza, 2022.
L’autrice Anna Foa ne parla con Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto
Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah, Via Piangipane 81, Ferrara
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LUOGHI DELLA MEMORIA Forlì, gennaio-febbraio 2023 In occasione della Giornata della memoria, la cooperativa edit91, in collaborazione con il Comune di Forlì - Assessorato alla Cultura, il CIDI di Forlì e la Fondazione Alfred Lewin,... more
LUOGHI DELLA MEMORIA
Forlì, gennaio-febbraio 2023

In occasione della Giornata della memoria, la cooperativa edit91, in
collaborazione con il Comune di Forlì - Assessorato alla Cultura, il
CIDI di Forlì e la Fondazione Alfred Lewin, organizza le seguenti
iniziative:

LA MOSTRA
Giovedì 12 gennaio,
presso la Fondazione Alfred Lewin, via Duca Valentino, 13
Apertura della mostra: "Forlì 1944, una strage ordinaria"
Attraverso documenti burocratici, ritagli di giornali, diari e lettere
private e fotografie, la mostra racconta le tappe di una persecuzione,
iniziata con le leggi razziali tedesche del 1935, proseguita con quelle
italiane del 1938, che portò diciotto ebree e ebrei a ritrovarsi, nel
settembre 1944, in Italia prigionieri nel carcere di Forlì, dove alla
vigilia della liberazione della città verranno trucidati nei pressi
dell'aeroporto.
Orari di apertura: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, dal lunedì al
venerdì.
La mostra resterà esposta presso la Fondazione Alfred Lewin fino al 2
febbraio 2023.
Nota Bene. Previa prenotazione, è disponibile una versione in roll-up
(con pannelli autoreggenti) della mostra da esporre nelle scuole che
vorranno farne richiesta, con la possibilità di un incontro di
presentazione e approfondimento dei materiali con i responsabili del
progetto.

GLI INCONTRI

Mercoledì 18 gennaio  ore 17 Palazzo Romagnoli (via Albicini 12)
DECONTAMINARE LE MEMORIE
Incontro con Alberto Cavaglion
(professore di Storia dell’Ebraismo all’Università di Firenze)

Venerdì 20 gennaio  ore 17 Palazzo Romagnoli
EBREI E SINAGOGHE: ARCHITETTURA, COMUNITA', IDENTITA'
Incontro con Andrea Morpurgo
(architetto e storico dell'architettura)

Giovedì 2 febbraio  ore 17 Palazzo Romagnoli
PELLEGRINAGGIO FRA L'ORRORE: IL PROCESSO HOESS A VARSAVIA
LA TESTIMONIANZA DI MASSIMO ADOLFO VITALE
Incontro con Michele Sarfatti
(storico della persecuzione antiebraica e della storia degli ebrei in
Italia nel XX secolo)

******

Sarà rilasciato attestato di partecipazione. Il CIDI, già soggetto
qualificato per l’aggiornamento e la formazione in servizio del
personale della scuola (prot. 1217 del 5.07.2005), è stato confermato
nell’elenco delle associazioni qualificate secondo la direttiva 170/2016.

******

Per informazioni e prenotazioni della mostra: info@edit91.org 0543 21422
- 347 0976336 / info@alfredlewin.org 0543 36698
Research Interests:
I cimiteri ebraici in PatER-Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna. Nel territorio emiliano-romagnolo sono 20 i cimiteri ebraici censiti; a questi si aggiunge il cimitero ebraico medievale di Bologna, rinvenuto negli scavi... more
I cimiteri ebraici in PatER-Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna.

Nel territorio emiliano-romagnolo sono 20 i cimiteri ebraici censiti; a questi si aggiunge il cimitero ebraico medievale di Bologna, rinvenuto negli scavi archeologici condotti in via Orfeo tra il 2012 e il 2014. Da alcune settimane è disponibile su PatER-Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna un loro primo censimento, che include il patrimonio di lapidi e di cippi in essi conservati.

Venerdì 22 ottobre a partire dalle ore 15.30 ne parleranno insieme in diretta FB, Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Cristina Ambrosini, Responsabile del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, Andrea Morpurgo, Storico dell'architettura e Membro di Giunta della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, e Vincenza Maugeri, Direttrice del Museo Ebraico di Bologna.

https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/notizie/2021/i-cimiteri-ebraici-in-pater-catalogo-del-patrimonio-culturale-dell2019emilia-romagna
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Mercoledì 3 marzo alle ore 18.00 su radiostudioerre.it puntata speciale della trasmissione culturale Rondò dal titolo “Friuli Venezia Giulia e Slovenia due territori per una unica storia multiculturale“ dedicata alla recente vittoria... more
Mercoledì 3 marzo alle ore 18.00 su radiostudioerre.it puntata speciale della trasmissione culturale Rondò dal titolo “Friuli Venezia Giulia e Slovenia due territori per una unica storia multiculturale“ dedicata alla recente vittoria della candidatura congiunta Gorizia/Nova Gorica come Capitale Europea della Cultura 2025, alla storia della comunità ebraica di Gorizia e al progetto di restauro e valorizzazione del cimitero della comunità ebraica di Gorizia a Valdirose promosso dalla Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia. Ospiti: l'architetto e storico dell'architettura Andrea Morpurgo e il Rabbino Joseph Levi.

https://www.facebook.com/1431252793846201/posts/2520830588221744/
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https://diciottostorie.it/le-interviste/ https://diciottostorie.it/2019/05/09/gaddo-morpurgo/ Chi erano? Erano ebrei che venivano dalla Germania, dall’Austria, dalla Polonia, uno dall’Italia, ed erano in fuga dalle leggi razziali. Uno... more
https://diciottostorie.it/le-interviste/

https://diciottostorie.it/2019/05/09/gaddo-morpurgo/

Chi erano? Erano ebrei che venivano dalla Germania, dall’Austria, dalla Polonia, uno dall’Italia, ed erano in fuga dalle leggi razziali. Uno di loro viveva in Italia da più di vent’anni. L’unico ebreo italiano veniva da Gorizia. Erano padri e madri con i loro figli, mariti e mogli, sorelle e fratelli. L’Italia aveva fama di non essere antisemita, malgrado il fascismo, e comunque da lì si poteva sperare di proseguire per la Palestina o per paesi più lontani. Portavano con loro i risparmi e i preziosi trasportabili. Alcuni misero su attività commerciali in Italia. Poi venne il 1938. In un paese in cui il tradizionale antigiudaismo cattolico non era riuscito a diventare antisemitismo politico, in un paese col tasso di matrimoni misti più alto in Europa, le leggi razziali furono emanate “a freddo”, con il solo scopo di soddisfare un bisogno vitale del totalitarismo: avere un nemico. Eppure, malgrado la scarsa popolarità, funzionarono molto bene, grazie allo zelo dei funzionari dello Stato. I tedeschi, al loro arrivo, trovarono tutto pronto. Così gli ebrei sfuggiti alle reti delle leggi razziali del nord Europa si trovarono impigliati in quelle italiane. Espopriati di tutto, caddero in miseria, furono internati. Le loro condizioni di salute, per alcuni già malandate alla partenza, in assenza di cure adeguate peggiorarono. Alle preoccupazioni e all’angoscia si aggiungevano le sofferenze fisiche. Ebbero contro anche le manovre della politica internazionale: la nave su cui alcuni di loro erano saliti, diretta in Palestina, furono bloccata e loro fatti tornare. Alcuni, quando capirono di essere diventati un pericolo mortale per i propri figli, li allontanarono. Altri non ce la fecero o non ne ebbero occasione. Furono aiutati da italiani, ma caddero anche preda di estorsori, furono vittime di delazioni. Le sconfitte dei tedeschi e gli spostamenti del fronte, per quanto desiderati, non potevano rasserenare il loro animo e allentare la disperazione. Ormai sapevano che il pericolo per loro aumentava, invece di diminuire. Di campo in campo, di questura in questura, in diciotto si ritrovarono nel carcere di Forlì nei mesi estivi del ‘44. Furono fucilati dalle SS tedesche in settembre. Gli uomini il 7, le donne il 17. Forlì fu liberata il 9 novembre.

Il progetto “Storie e Storia” è stato realizzato dalla Fondazione Alfred Lewin, con sede a Forlì, in via Duca Valentino, 11, con il Comune di Forlì – Assessorato delle politiche giovanili, in collegamento con l’archivio della memoria del Santarelli. Si propone di dare un contributo all’insegnamento e approfondimento della storia della Shoah nelle scuole e modalità per rendere attivo e partecipato fra i ragazzi l’esercizio della memoria di ciò che è successo nel secolo scorso in Europa. Ci proponiamo di “far lavorare” i ragazzi non solo sulle storie delle vittime, ma anche sui comportamenti, spesso minuti, banali, di chi “amministra il male”, che non erano inevitabili ma dipendevano dalle scelte, apparentemente insignificanti se prese una per una, ma che in sequenza si concluderanno con l’annientamento del perseguitato. Lo strumento per realizzare tale lavoro viene individuato nella realizzazione di un sito concepito in modo da poter essere un “work in progress” che continua, a cui gli stessi studenti possono dare un contributo.

La Alfred Lewin è una piccola fondazione, nata il 1° gennaio 2003, ma possiede la casa in cui risiede ed è molto "partecipata"; si regge sul lavoro volontario di tanti amici e su contributi privati. La sua attività principale è la Biblioteca Gino Bianco, con la sua ormai rinomata emeroteca digitale, realizzata anche grazie alla collaborazione e al contributo della regione Emilia-Romagna. Ospita nei suoi localizza redazione della rivista "Una città", i cui redattori sono stati fra i suoi fondatori e con la quale la collaborazione, sui temi della memoria, dei diritti umani e delle buone pratiche di cittadinanza, è stata sempre proficua.

Fondazione Alfred Lewin
mail: info@alfredlewin.org
telefono: 0543-36698
fax: 0543-30421
sito: www.alfredlewin.it
Research Interests:
Dal 2005, alla fine di maggio, èStoria -Festival Internazionale della Storia- riunisce per tre giorni nella cornice elegante e piacevole dei Giardini pubblici goriziani, il gotha della storiografia internazionale insieme a giornalisti,... more
Dal 2005, alla fine di maggio, èStoria -Festival Internazionale della Storia- riunisce per tre giorni nella cornice elegante e piacevole dei Giardini pubblici goriziani, il gotha della storiografia internazionale insieme a giornalisti, scrittori, artisti e testimoni, per avvicinare alla conoscenza storica un pubblico il più ampio e composito possibile. I risultati entusiasmanti e oltre le aspettative ottenuti negli anni sono il frutto di una formula che affianca al rigore e alla levatura degli ospiti la capacità divulgativa, per affascinare e coinvolgere anche i non addetti ai lavori, giunti oltre le sessantamila presenze nelle ultime edizioni. L’edizione 2019 del Festival (24-26 maggio) affronterà il tema "Famiglie".

"I Morpurgo. I discendenti degli ebrei di Maribor"
Intervengono: Marjetka  Bedrač, Andrea Morpurgo. Coordina: Lorenzo Drascek
domenica 26 maggio h.18-19
Aula Magna Polo Universitario Santa Chiara, via Santa Chiara 1, Gorizia
Research Interests:
Il Sindaco Virginio Merola ha inaugurato una targa in ricordo di Franco Morpurgo, cittadino bolognese che con le sue attività negli anni '80 e '90 ha anticipato la "collaborazione civica".
Halachà e architettura. Bologna. la nuova sinagoga tra le sinagoghe della diaspora 11.00 Presentazione del nuovo Bet HaKneset Daniele De Paz, Noemi Di Segni, Dario Disegni Rav Adolfo Locci, Rav Giuseppe Momigliano, Rav Alberto... more
Halachà e architettura. Bologna. la nuova sinagoga tra le sinagoghe della diaspora

11.00  Presentazione del nuovo Bet HaKneset

Daniele De Paz, Noemi Di Segni, Dario Disegni
Rav Adolfo Locci, Rav Giuseppe Momigliano, Rav Alberto Sermoneta

13.00  Pranzo

14.30  Limud, tavolo di studio e attività per i giovani

Rav Alberto Somekh, Arch. Andrea Morpurgo, Dr. Giuseppe Costantin, Dr. Rony Hamaui

Conduce Guido Vitale

17.00  Fine dei lavori
Research Interests:
Intervista realizzata da Michela Beatrice Ferri per "Frontiere. Magazine di Geocultura" in occasione della Giornata della Memoria 2017
Descubrimos el diseño de la ciudad a través de sus creadores. Al distrito de Carabanchel, se suman los barrios de Chueca y Las Letras. Tres entornos de contrastes con su particular transformación que invitamos a explorar con espíritu... more
Descubrimos el diseño de la ciudad a través de sus creadores. Al distrito de Carabanchel, se suman los barrios de Chueca y Las Letras. Tres entornos de contrastes con su particular transformación que invitamos a explorar con espíritu errante.

IED Design District: Las Letras
Adentrarse en el Barrio de las Letras es disfrutar de un agradable paseo por el espacio y por el tiempo, por la memoria de mujeres y hombres que han dejado su impronta literaria y artística en estas calles y plazas donde hoy se respira diseño de vanguardia, tradición y cultura. Cuna de artistas y creativos, de artesanos y viajeros, aquí conviven en armonía los anticuarios, viejos inmuebles y palacios históricos con estudios, coctelerías y tiendas de diseño. De su espíritu barroco que acogió a literatos, comediantes y comerciantes, donde se divulgaban leyendas, romances y batallas en sus corrales de comedias, despunta un barrio vivo y colorido marcado por la creatividad, por locales de restauración y decoración, galerías de arte, librerías e imprentas, tiendas de flores, pastelerías de autor, centros culturales y salas donde disfrutar de la música en vivo. Custodiado a pocos pasos por los museos más importantes de la ciudad, una vez al año se celebra la feria DecorAcción y cada mes tiene lugar el Mercado de las Ranas. Recorrer el barrio, caminar despacio por él, arriba y abajo, y admirar una interesante evolución artística en sus calles que hablan, suenan a jazz e inhalan diseño nos ha permitido explorar un nuevo distrito y enamorarnos más si cabe de su belleza y de sus historias. Bienvenido a IED Design District, destino: Las Letras.

IED Design District: Chueca
La diversidad -artística, cultural, racial, sexual- es el alma de Chueca, el motor y el progreso de este barrio madrileño plural, vibrante, acogedor y colorido; un entorno de contrastes que uno no se cansa de visitar y que invitamos a explorar con espíritu errante. Los turistas se mezclan con los artesanos, el amor vibra en las esquinas y hace ondear sus banderas arcoíris, las fachadas visten y colorean sus plazas, el comercio tradicional convive con los nuevos mercados y galerías que han encontrado en esta zona de la capital el germen donde hacer crecer sus proyectos, enfoques y propuestas innovadoras. Se navega por librerías especializadas donde acuden curiosos y bibliófilos; la variedad y calidad gastronómicas se cocinan de forma continuada y sin prisa; las tiendas de decoración, ropa y calzado fusionan en sus escaparates un estilo retro con el alma artesanal made in Spain o inspiraciones escandinavas; los referentes internacionales y las tendencias proliferan y se mueven a diario por sus calles, que día y noche son un hervidero de personas e ideas llegadas de todos los rincones del mundo. Así evoluciona y embellece uno de los barrios más tradicionales y creativos de la capital. Orgulloso de sí mismo y abierto las 24 horas, el diseño ha encontrado aquí un fructífero hogar. Así es Chueca y siempre hay que regresar. ¿Descubrimos juntos IED Design District, destino: Chueca?

IED Design District: Carabanchel
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Le Pietre d’Inciampo sono una iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati o assassinati dai nazisti o dai fascisti.... more
Le Pietre d’Inciampo sono una iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati o assassinati dai nazisti o dai fascisti.
L’iniziativa, promossa dal Consiglio Regionale delle Marche, vede il Comune Ostra Vetere co-protagonista, nella posa di una pietra d’inciampo nel selciato di Via Mazzini, di fronte al civico 42, abitazione che fu teatro del dramma del giovane Gaddo Morpurgo.

Ore 11,00
CORSO MAZZINI - DI FRONTE AL CIVICO 42
Inaugurazione della Pietra d’Inciampo a ricordo di Gaddo Morpurgo

ore 11,20
CINEMA TEATRO ALBERTO SORDI - P.ZZA DELLA LIBERTÀ
Saluto del Sindaco di Ostra Vetere e del Presidente del Consiglio Regionale Marche
Presentazione del progetto “LA MEMORIA RITROVATA: IL DRAMMA DI GADDO MORPURGO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE“ a cura delle 2^ classi della Scuola Secondaria di Primo Grado, guidate dal Dott. Marco Labbate

Interverranno il Dott. Andrea Morpurgo e altri familiari del giovane Gaddo, ed il Presidente dalla Comunità Ebraica di Ancona Manfredo Coen
Research Interests:
A seguito della Giornata Europea della Cultura Ebraica e dell’inaugurazione della mostra Tzachor/Ricorda, ancora allestita nella piazza coperta di Salaborsa, si terrà un ulteriore momento di approfondimento sui temi della Memoria in cui... more
A seguito della Giornata Europea della Cultura Ebraica e dell’inaugurazione della mostra Tzachor/Ricorda, ancora allestita nella piazza coperta di Salaborsa, si terrà un ulteriore momento di approfondimento sui temi della Memoria in cui si racconteranno e si metteranno a confronto diverse esperienze europee e internazionali  Si percorrerà infatti una sorta di "viaggio" che partirà da Roma, passerà da Parigi e arriverà a Bologna.

Introduce
Daniele De Paz , Presidente Comunità Ebraica di Bologna

Saluti autorità
Patrizia Gabellini, Assessore Comune di Bologna
Massimo Mezzetti, Assessore Regione Emilia-Romagna
Dario Disegni, Presidente Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia
Pier Giorgio Giannelli, Presidente Ordine degli Architetti di Bologna

Ne parlano
Andrea Morpurgo, Storico dell’architettura, Consigliere FBCEI
Luca Zevi, Architetto, progettista del Museo Nazionale della Shoah di Roma
Laura Fontana, Mémorial de la Shoah di Parigi
SET Architects, Gruppo vincitore Memoriale della Shoah di Bologna
https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/geronimo/Storia/Nel-fascio-della-vita-1258258.html La storia inizia quando la vita finisce, e quindi è forse naturale che gli storici abbiano finito per occuparsi dei cimiteri. Tra... more
https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/geronimo/Storia/Nel-fascio-della-vita-1258258.html

La storia inizia quando la vita finisce, e quindi è forse naturale che gli storici abbiano finito per occuparsi dei cimiteri.

Tra questi un particolare interesse rivestono i cimiteri ebraici, che a lungo furono un importante elemento d’identità per una comunità discriminata e vessata. Agli ebrei infatti non era consentito seppellire i propri morti nei normali cimiteri nei quali, oltretutto, non avrebbero potuto seguire le prescrizioni rituali richieste dalla loro religione. Solo dopo l’Unità fu possibile condividere lo spazio riservato ai morti, come ci racconta Andrea Morpurgo, che  ha ripercorso la storia dei cimiteri ebraici italiani con particolare riguardo alle scelte stilistiche e architettoniche.

Oggi, dopo le leggi razziali e la persecuzione nella Seconda guerra mondiale, quei luoghi sono spesso abbandonati e nascosti allo sguardo, anche quando sorgono a poca distanza dall’abitato. Andare alla  loro ricerca, come facciamo con Michela Beatrice Ferri, che ha riscoperto molti cimiteri dimenticati in Lombardia, è un’affascinante esercizio di pietà e di memoria.
Research Interests:
Durante dos días, han tenido lugar las jornadas de Innovación en el diseño italiano organizadas por IED Master Madrid en colaboración con el Instituto Italiano de Cultura de Madrid. ¿Cómo entender el diseño actual sin conocer a... more
Durante dos días, han tenido lugar las jornadas de Innovación en el diseño italiano organizadas por IED Master Madrid en colaboración con el Instituto Italiano de Cultura de Madrid.

¿Cómo entender el diseño actual sin conocer a creadores como Munari, Mari, Sottsass, Armani, o empresas como Prada, Benetton, Bialetti, Pininfarina, Olivetti, Artemide, Alessi, Fiat o Ferrari?
En Italia se encuentra el mayor patrimonio artístico del mundo, pero también de una “marca” que identificamos con una tradición artesanal de calidad y con la creación de muchos de los iconos contemporáneos: de las vespas al 600, de las cafeteras moka a la Valentine.
Esta iniciativa empresarial, innovación y emoción son palabras en diseño que no se pueden comprender sin la “fábrica de sueños” que ha sido Italia. En la actualidad, la creatividad se enfrenta a la comunicación y nuevas tecnología, que proponen otras formas de producción, procesos e identidad, que nos están conduciendo a volver a los orígenes de realizar procesos de creación artesanal. Por esta razón, se han llevado a cabo las jornadas, para mostrar el panorama y el papel del diseño italiano en nuestros días.
Durante dos días, han tenido lugar las jornadas de Innovación en el diseño italiano organizadas por IED Master Madrid en colaboración con el Instituto Italiano de Cultura de Madrid.


CONFERENCIANTES

Andrea Morpurgo (arquitecto e historiador de la arquitectura) fue el moderador de la conferencia.

Enrico Baleri (emprendedor, diseñador, proyectista y fundador de eb&c), impartió la conferencia Los valores de autenticidad y la ligereza en el diseño industrial. Baleri abordó las cuestiones de autenticidad y ligereza de un producto con el fin de asignar una tecnología, mensaje y lenguaje correctos así como la relación entre estos elementos. En esencia significa ser dueño de la bandera de la modernidad donde “la forma sigue a la función”. La conferencia se realizó de forma de diálogo/debate con Domitilla Bardi de la Fundación MAXXI en Roma, experta en diseño, profesora del IED en Roma.

El diseñador italiano Andrea Caruso Dalmas formado en el Master of European Desing Labs (co-fundadores del estudio Ciszak Dalmas) habló de los puntos necesarios para desarrollar  actividades de diseño orientadas hacia un ámbito internacional.

Maurizio Montalti (investigador, diseñador y fundador de Officina Corpuscoli), impartió la conferencia A The Living Lab – Fungal Futures, donde reflexionó sobre los enfoques de diseño Trans-disciplinario y la investigación del diseño experimental cuyo objetivo fue compartir y dar a conocer la experiencia y el conocimiento generados a través de la práctica de diseño Officina Corpuscoli, introducida y dirigida por Montalti.

Alessandro Ghetti (CEO y fundador de Piovra), hizo un breve recorrido de la carrera personal y profesional con un enfoque especial en la transformación de Piovra de colectivo a sociedad limitada y a la trayectoria a medio y largo plazo de la empresa.

Esta iniciativa creativa, orientadas a los alumnos del Master of Design and Innovation, IED Master y todos los asistentes interesados en el diseño, tenía como objetivo intercambiar y compartir las experiencias y el conocimiento adquirido a través de la práctica.
Research Interests:
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Indagare la storia e l'architettura dei luoghi di sepoltura per capire la costruzione dell'identità ebraica nel nostro paese.

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d0c51638-b66e-4ca2-a2b1-639aa148dcdf.html
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Presentazione del volume di Andrea Morpurgo, Il cimitero ebraico in Italia. Storia e architettura di uno spazio identitario (Quodlibet 2013) ne discuterà con l’autore Mauro Felicori, Direttore Dipartimento Economia e Promozione del Comune... more
Presentazione del volume di Andrea Morpurgo, Il cimitero ebraico in Italia. Storia e architettura di uno spazio identitario (Quodlibet 2013) ne discuterà con l’autore Mauro Felicori, Direttore Dipartimento Economia e Promozione del Comune di Bologna, conduce Fernando Pellerano, giornalista Corriere della Sera (Sinagoga e Comunità Ebraica di Bologna, Via Finzi)
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Presentazione del volume di Andrea Morpurgo, Il cimitero ebraico in Italia. Storia e architettura di uno spazio identitario (Quodlibet 2013) ne discuterà con l'autore Shulim Vogelmann e Manuel Orazi.
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Presentazione del libro di Andrea Morpurgo "Il cimitero ebraico in Italia" (Quodlibet 2013). Con l’autore ne discuteranno Dario Disegni (Presidente Fondazione Beni Culturali ebraici in Italia), Franco Lattes (architetto e docente alla... more
Presentazione del libro di Andrea Morpurgo "Il cimitero ebraico in Italia" (Quodlibet 2013).
Con l’autore ne discuteranno Dario Disegni (Presidente Fondazione Beni Culturali ebraici in Italia), Franco Lattes (architetto e docente alla Facoltà di Architettura di Torino) e Marco Luzzati (Presidente dell'Archivio del Costume e delle Tradizioni Ebraiche “B. e A. Terracini” di Torino)
La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus presenta GIOVEDI' 15 MAGGIO 2014, ore 21.15 presentazione del libro IL CIMITERO EBRAICO IN ITALIA Storia e architettura di uno spazio identitario di Andrea Morpurgo Edizione... more
La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus presenta

GIOVEDI' 15 MAGGIO 2014, ore 21.15

presentazione del libro
IL CIMITERO EBRAICO IN ITALIA
Storia e architettura di uno spazio identitario
di Andrea Morpurgo
Edizione Quodlibet Studio
presso la Sala Servi – Comunità Ebraica
Via L.C. Farini 4 – Firenze

PROGRAMMA
– Presiede Sara Cividalli,  Presidente della Comunità Ebraica di Firenze;
– Saluto di Dario Disegni, Presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus;
– Andrea Morpurgo, presentazione dell'autore;
– Renzo Funaro, Presidente dell'Opera del Tempio Ebraico di Firenze: "I cimiteri ebraici: i restauri nell'esperienza Toscana";
– Joseph Levi, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Firenze: "Ritualità e simboli nei cimiteri ebraici"

L'iniziativa è a cura della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus, con il supporto organizzativo dell'Associazione Opera del Tempio Ebraico di Firenze e la partecipazione del Centro Studi Ebraici. Si ringrazia la Comunità Ebraica di Firenze.
Research Interests:
Franco Panzini e Manuel Orazi presentano il libro di Andrea Morpurgo "Il cimitero ebraico in Italia. Storia e architettura di uno spazio identitario" (Quodlibet 2013)
Research Interests:
https://www.radiocittadelcapo.it/archives/seconda-fase-del-restauro-del-cimitero-ebraico-52056/ In occasione della seconda fase del restauro del cimitero ebraico di Bologna "Andrea Morpurgo parla del cimitero ebraico bolognese nella sua... more
https://www.radiocittadelcapo.it/archives/seconda-fase-del-restauro-del-cimitero-ebraico-52056/

In occasione della seconda fase del restauro del cimitero ebraico di Bologna "Andrea Morpurgo parla del cimitero ebraico bolognese nella sua evoluzione da quando c’è stata l’emancipazione della religione ebraica in Italia".
Research Interests:
“Il restauro del cimitero ebraico di Bologna“
Ne parlano i curatori Daniele De Paz e Andrea Morpurgo. Coordina Franco Bonilauri, Direttore MEB
Research Interests:
Lezione svolta all'interno del modulo di Storia dell'architettura e delle tecniche costruttive (Prof. Stefano Poli). Master universitario biennale di II livello dal titolo “Architettura e Costruzione. Progettazione contemporanea con la... more
Lezione svolta all'interno del modulo di Storia dell'architettura e delle tecniche costruttive (Prof. Stefano Poli). Master universitario biennale di II livello dal titolo  “Architettura e Costruzione. Progettazione contemporanea con la pietra”, Dipartimento di progettazione dell’architettura, Politecnico di Milano.
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Evento promosso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna, Modena e Reggio Emilia in collaborazione con la Comunità Ebraica di Bologna e con il Comune di Bologna.
Research Interests:
The exhibition Case di vita. Synagogues and Cemeteries in Italy, curated by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, offers an innovative in-depth approach focussing on the architecture, rituals, and the roles played by both synagogues... more
The exhibition Case di vita. Synagogues and Cemeteries in Italy,
curated by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, offers an
innovative in-depth approach focussing on the architecture, rituals,
and the roles played by both synagogues and Jewish cemeteries in
the Jewish Community.
The exhibition shows visitors into the specifically Italian nature of
these two places, while describing the over two thousand years of
history of the country’s Jewish community. Synagogues and cemeteries
are the centre of Jewish life and witnessed the main holidays,
rites, weddings, births, and deaths. Meetings, social life, and the creation
of a sense of community take place in these spaces. The history
of cities and of human beings intertwine in the exhibition, through
their original architecture, artefacts that are passed down in and between
families, and are on display for this exceptional event including
prestigious loans such as the Aron ha-Qodesh, the holy Ark of the
Vercelli Jewish Community as well as the many precious documents
from both State Archives and Italian Jewish Communities.
The exhibition received the “Medaglia di Rappresentanza“ of the President of the Italian Republic, an award given to initiatives deemed to be of special cultural, scientific, artistic, sporting or social interest.
Research Interests:
La mostra Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un approfondimento innovativo e originale che riflette sull'aspetto architettonico, rituale e sociale della sinagoga e del cimitero... more
La mostra Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia, a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto, è un approfondimento innovativo e originale che riflette sull'aspetto architettonico, rituale e sociale della sinagoga e del cimitero ebraico. Un percorso che affronta la specificità di questi due spazi e, parallelamente, le vicende dell'ebraismo italiano che vanta oltre duemila anni di storia. Sinagoghe e cimiteri sono il centro della vita ebraica e ospitano le principali festività, i riti, i matrimoni, le nascite e le morti. Sono dunque spazi d'incontro, di vita sociale e di costruzione del senso di comunità. Il progetto espositivo, quindi, intreccia storie di città e umanità, attraverso l'esposizione di numerosi progetti architettonici, preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e prestiti prestigiosi come l'Aron ha-Qodesh, l'armadio sacro della Comunità Ebraica di Vercelli.

La mostra ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana, riconoscimento che viene attribuito a iniziative ritenute di particolare interesse culturale, scientifico, artistico, sportivo o sociale.
Research Interests:
All'interno delle iniziative per la "Giornata della Memoria 2020" nell’atrio del primo piano di Palazzo D’Aronco sarà allestita l’esposizione “I Morpurgo. I discendenti degli ebrei di Maribor“ (a cura di Andrea Morpurgo e Marjetka Bedrač)... more
All'interno delle iniziative per la "Giornata della Memoria 2020" nell’atrio del primo piano di Palazzo D’Aronco sarà allestita l’esposizione “I Morpurgo. I discendenti degli ebrei di Maribor“ (a cura di Andrea Morpurgo e Marjetka Bedrač) promossa dal Center judovske kulturne dediščine Sinagoga Maribor con il patrocinio dell’Associazione Italia-Israele.

Orario di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 8.45 alle 12.15; il lunedì anche dalle 15.15 alle 16.45. Ingresso libero
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Dal 2005, alla fine di maggio, èStoria -Festival Internazionale della Storia- riunisce per tre giorni nella cornice elegante e piacevole dei Giardini pubblici goriziani, il gotha della storiografia internazionale insieme a giornalisti,... more
Dal 2005, alla fine di maggio, èStoria -Festival Internazionale della Storia- riunisce per tre giorni nella cornice elegante e piacevole dei Giardini pubblici goriziani, il gotha della storiografia internazionale insieme a giornalisti, scrittori, artisti e testimoni, per avvicinare alla conoscenza storica un pubblico il più ampio e composito possibile. I risultati entusiasmanti e oltre le aspettative ottenuti negli anni sono il frutto di una formula che affianca al rigore e alla levatura degli ospiti la capacità divulgativa, per affascinare e coinvolgere anche i non addetti ai lavori, giunti oltre le sessantamila presenze nelle ultime edizioni. L’edizione 2019 del Festival (24-26 maggio) affronterà il tema "Famiglie".

Mostre e installazioni a èStoria 2019
Le mostre e le installazioni aperte al pubblico in occasione del Festival èStoria mirano a rendere la storia qualcosa di tangibile, a offrire un’esperienza che possa restituire concretezza, pregnanza e attualità al passato. Un modo quindi per comprenderlo meglio, per riscoprirlo, e per tornare a viverlo nella consapevolezza di ciò che è stato.

“I Morpurgo. I discendenti degli ebrei di Maribor“

Con la firma del re Massimiliano I del decreto di espulsione degli ebrei dalla Stiria del 18 marzo 1496, la maggior parte di coloro che lasciarono Marburg (attuale Maribor in Slovenia) si insediò a Gradisca d’Isonzo, Gorizia e Trieste prendendo il cognome dalla città di origine e divennero i Marburg(er), poi Morpurgo in italiano.

A cura di Andrea Morpurgo, Marjetka Bedrač

Giardini pubblici
Orari di apertura: durante le giornate del Festival dalle 9 alle 20 e dalle 15 alle 19. Per informazioni: www.amicidisraelegorizia.it – tel. 349-2811492 -e-mail: ass_israele_go@yahoo.it
Research Interests:
I Morpurgo, i discendenti degli ebrei di Maribor Atrio di Palazzo Torriani, Gradisca d'Isonzo Inaugurazione della mostra: 15 ottobre, ore 18.00 Autori della mostra: Marjetka Bedrač, Andrea Morpurgo Questa mostra ripercorre le... more
I Morpurgo, i discendenti degli ebrei di Maribor

Atrio di Palazzo Torriani, Gradisca d'Isonzo
Inaugurazione della mostra: 15 ottobre, ore 18.00

Autori della mostra: Marjetka Bedrač, Andrea Morpurgo

Questa mostra  ripercorre le vicende salienti dei Morpurgo attraverso tavole tematiche, a partire dalla comunità ebraica di Marpurch (o Marpurg o Marburg, cioè l’antica Maribor) dove, nel Trecento, conducevano soprattutto attività legate al prestito monetario e secondariamente al commercio, specie di vino.
Attraverso ritratti dipinti, foto, pannelli esplicativi e documenti d’epoca, a dare ritmo alla narrazione sono innanzitutto quei Morpurgo che hanno reso grande la stirpe: ad esempio Giuseppe Lazzaro, che nel 1831 fondò le Assicurazioni Generali e l’idea stessa di settore assicurativo. O Uberto Luigi, detto “il Barone” (il blasone lo aveva davvero) che, oltre a non aver sfigurato sui campi di Wimbledon, degli Internazionali di Francia e d’Italia e in Coppa Davis, resta l’unico tennista italiano con una medaglia olimpica nel proprio palmarès (Parigi, 1924). Una saga familiare che prende avvio nel tardo Medioevo a Maribor, oggi la seconda città più popolosa della Slovenia, per poi ramificarsi su almeno tre continenti come un robusto, rigoglioso e imponente albero secolare. Protagonisti della saga sono i Morpurgo, che da Maribor hanno derivato il proprio nome e lo hanno esportato in Italia, Austria, Croazia, Francia, Spagna, Grecia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Stati Uniti d’America, Canada, Israele, Venezuela, Brasile.

La mostra "I Morpurgo, i discendenti degli ebrei di Maribor", è stata ideata dal Center judovske kulturne dediščine Sinagoga Maribor come parte del progetto "Sulle tracce degli ebrei di Maribor".
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IZLOŽBA MARIBOR, MORPURGO I SPLIT Zadovoljstvo nam je pozvati vas u petak, 21. rujna 2018., na otvorenje izložbe Maribor, Morpurgo i Split u Galeriji Muzeja grada Splita (Dioklecijanova bb) s početkom u 19.00 sati i predavanje... more
IZLOŽBA MARIBOR, MORPURGO I SPLIT

Zadovoljstvo nam je pozvati vas u petak, 21. rujna 2018., na otvorenje izložbe Maribor, Morpurgo i Split u Galeriji Muzeja grada Splita (Dioklecijanova bb) s početkom u 19.00 sati i predavanje Srednjovjekovni Maribor: kolijevka obitelji Morpurgo u Gotičkoj dvorani Muzeja grada Splita (Papalićeva 1) s početkom u 20.00 sati. Izložbu, koju će predstaviti njezine koautorice Marjetka Bedrač i mr. sc. Tea Blagaić Januška, i predavanje, koje će održati Boris Hajdinjak, pripremili smo u suradnji sa Centrom judovske kulturne dediščine Sinagoga Maribor.

Izložba i predavanje predstavit će povijest židovske obitelji Morpurgo. Potječe iz drugog najvećeg grada današnje Slovenije Maribora, gdje je u srednjom vijeku živjela značajna židovska zajednica. Početnik obitelji Aron, nazvan Bogati, je u drugoj polovini 15. stoljeća napustio Maribor i nastanio se u Trstu. Njegovi su potomci u Trstu preuzeli prezime Morpurgo ("iz Maribora"). Sa preseljenjima prezime Morpurgo proširilo se u mnoge gradove. Među njima je i Split gdje na njihovu istaknutost podsjeća knjižara Morpurgo i u kojem članovi obitelji još uvijek žive.

Izložba je bila pripremljena u sklopu projekta Potovima mariborskih Židova kojeg je omogućila je Mestna občina Maribor.
Research Interests:
V osrednjem razstavnem prostoru vse do 30. avgusta 2018 gostimo razstavo Morpurgi, potomci mariborskih Judov. Razstavo so pripravili: avtorja Marjetka Bedrač in Andrea Morpurgo v sodelovanju s Centrom judovske kulturne dediščine Sinagoga... more
V osrednjem razstavnem prostoru vse do 30. avgusta 2018 gostimo razstavo Morpurgi, potomci mariborskih Judov. Razstavo so pripravili: avtorja Marjetka Bedrač in Andrea Morpurgo v sodelovanju s Centrom judovske kulturne dediščine Sinagoga Maribor.
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After the expulsion of the Jews from Styria at the end of the Middle Ages, the Maribor Jews settled in different places. Some of them later took up new family name Marpurg(er)/Marburg(er), literally “from Maribor”, respectively Morpurgo.... more
After the expulsion of the Jews from Styria at the end of the Middle Ages, the Maribor Jews settled in different places. Some of them later took up new family name Marpurg(er)/Marburg(er), literally “from Maribor”, respectively Morpurgo. Among all variants, Morpurgo itself is by far the most frequent surname of the descendants of the Maribor Jews. With the exhibition “The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews” we follow the diverse paths of the descendants of expelled Maribor Jews, and honour the memory of them simultaneously.

The exhibition, presented by its authors Dr Andrea Morpurgo and Marjetka Bedrač, was prepared as part of the project “Tracing the paths of the Jews from Maribor”. It was realized with the support of the Municipality of Maribor.
Research Interests:
The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews Center of Jewish Cultural Heritage Synagogue Maribor 29 June – 31 August 2017 Dear Sir / Madam, You are cordially invited to attend the opening of the exhibition “The... more
The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews

Center of Jewish Cultural Heritage Synagogue Maribor
29 June – 31 August 2017


Dear Sir / Madam,

You are cordially invited to attend the opening of the exhibition “The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews”. The exhibition will be opened on Thursday, 29 June 2017 at 6 p.m. in the Maribor Synagogue.

After the expulsion of the Jews from Styria at the end of the Middle Ages, the Maribor Jews settled in different places. Some of them later took up new family name Marpurg(er)/Marburg(er), literally “from Maribor”, respectively Morpurgo. Among all variants, Morpurgo itself is by far the most frequent surname of the descendants of the Maribor Jews. With the exhibition “The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews” we follow the diverse paths of the descendants of expelled Maribor Jews, and honour the memory of them simultaneously.

The exhibition will be presented by its authors Dr Andrea Morpurgo and Marjetka Bedrač, while it will be solemnly opened by the writer and poet Marjan Pungartnik. The cultural programme will be performed by Tamara Škalič (flute) and David Kisilak (accordion). The programme will be moderated by Petra Bauman.

The exhibition was prepared as part of the project “Tracing the paths of the Jews from Maribor”. It was realized with the support of the Municipality of Maribor.
Si intitola "Leggere il moderno" la mostra a cura di Andrea Morpurgo che sarà inaugurata il 28 aprile presso la Chiesa dello Spirito Santo di Cesena (via Milani). L'esposizione si pone l'obiettivo di esplicitare, attraverso un'attenta... more
Si intitola "Leggere il moderno" la mostra a cura di Andrea Morpurgo che sarà inaugurata il 28 aprile presso la Chiesa dello Spirito Santo di Cesena (via Milani). L'esposizione si pone l'obiettivo di esplicitare, attraverso un'attenta selezione di tavole e plastici, il progetto didattico portato avanti in questi ultimi anni dal corso di Storia dell'architettura moderna tenuto dal Prof. Giuliano Gresleri. Durante l'esecuzione delle tavole, gli studenti sono stati seguiti da tutor che li hanno accompagnati nell'uso di bibliografie mirate e nell'esplorazione e selezione delle fonti originali che meglio si prestavano alla "ricostruzione" dell'iter progettuale. Gli allievi vengono così messi a contatto con un primo approccio critico all'architettura. Imparano a capire che un'opera architettonica non rimane se stessa per sempre, ma muta con il mutare del contesto e della cultura dell'osservatore; si relativizza al tempo e allo spazio che l'hanno generata, e acquista lentamente il valore che le e' assegnato dalle "Storie". La mostra ospita anche una sezione dal titolo "Il testo ritrovato" in cui sono esposte alcune rare pubblicazioni d'epoca appartenenti alle collezioni della Prof.sa Maristella Casciato e del Prof. Giuliano Gresleri.
Exposition “Beyond the Generic Profession. Graduation Exhibition Generation 10.1” Last winter the main core of Generation 10 presented their graduate work as a critical reflection on the Generic City. Now, four new works complement the... more
Exposition “Beyond the Generic Profession. Graduation Exhibition Generation 10.1”

Last winter the main core of Generation 10 presented their graduate work as a critical reflection on the Generic City. Now, four new works complement the full body of Generation 10, which no longer take the city but the working field of architects, urbanists, and landscape designers as the focus of reflection. This reflection is presented in four layers:

Politics
by Javier Rojas Rodriguez
"Fireworks" deals with the political field of action where governmental officials, architects, urbanists, sociologists and other specialists are strategically engaged in the physical redefinition of western Holland.

Culture
by Christian Schmutz
"Multiguous Architecture" puts forward a new cultural model where architecture, in the case of a German car manufacturer, is put as a means at the service of previously unattended necessities.

Economy
by Andrea Morpurgo
"Brandlandscape" develops a planning strategy for a specific Italian case study that deals with agricultural landscape mutations under the effects of global markets.

Philosophy
by Dongkyu Lee
"Moot Architecture" translates Eastern philosophy into the pragmatic field of the Western world to develop a new notion of the role of the object, its relationship to the profession, and the vitality expected from it.
"Un viaggio nei luoghi di preghiera ebraici dall'antichità ai giorni nostri". Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di Architettura Sinagogale con il Prof. Andrea Morpurgo. Parte del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici... more
"Un viaggio nei luoghi di preghiera ebraici dall'antichità ai giorni nostri". Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di Architettura Sinagogale con il Prof. Andrea Morpurgo. Parte del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici Renzo Gattegna, il corso prevede 15 incontri online ogni giovedì dalle 14:20 alle 16:00. Per informazioni e iscrizioni: diploma.universitario@ucei.it

Il Corso di cultura ebraica conferisce un Diploma universitario triennale riconosciuto dallo Stato italiano (ex D.M. 2 luglio 2003). Il Diploma conseguito consente l’accesso ai corsi di laurea magistrale (specialistica), in base al D.M. 22 ottobre 2004-n.270. Il Corso di Diploma triennale in Studi Ebraici mira a fornire una qualificata formazione di base, metodologica e contenutistica, negli studi filologici, letterari. Storici e filosofici, della cultura e della tradizione ebraiche; e, in particolare: conoscenza essenziale della storia dell’esegesi rabbinica e dell’ermeneutica ebraica; solida conoscenza delle filosofia ebraica e del pensiero ebraico nelle sue diverse manifestazioni culturali; solida conoscenza della storia dell’ebraismo e delle sue tradizioni e della storia del popolo ebraico; elementi essenziali di bibliografia, archivistica e storia della stampa ebraica; piena padronanza scritta ed orale dell’ebraico e di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano; buona capacità di operare con l’ausilio dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza. L’obiettivo è la formazione di esperti di cultura ebraica che possano operare, nel pubblico e nel privato, nel campo dell’insegnamento, dell’editoria, della mediazione culturale, delle istituzioni che organizzano attività culturali od operano nell’ambito della conservazione dei beni culturali.
Research Interests:
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah offre, a partire da ottobre 2022, la possibilità di seguire fino a otto corsi online che approfondiscono pensiero, cultura e lingua ebraica. Tutti curati da prestigiosi e brillanti... more
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah offre, a partire da ottobre 2022, la possibilità di seguire fino a otto corsi online che approfondiscono pensiero, cultura e lingua ebraica. Tutti curati da prestigiosi e brillanti docenti con solida esperienza e preparazione all’insegnamento.

“E mi faranno un Santuario…” La sinagoga. Storia e architettura del più caratteristico spazio ebraico – (docente: Andrea Morpurgo)

Il corso intende fornire gli strumenti di base adeguati alla comprensione dell’evoluzione che l’architettura sinagogale ha avuto nel tempo e in alcuni specifici contesti territoriali, con particolare attenzione all’epoca moderna e contemporanea. L’evoluzione della tipologia sinagogale verrà inoltre messa in relazione con la vita sociale, politica ed economica delle diverse comunità ebraiche prese in esame. Al termine del corso gli studenti avranno quindi acquisito una conoscenza generale ed esaustiva della storia dell’architettura della sinagoga
Research Interests:
Il Corso di cultura ebraica conferisce un Diploma universitario triennale riconosciuto dallo Stato italiano (ex D.M. 2 luglio 2003). Il Diploma conseguito consente l’accesso ai corsi di laurea magistrale (specialistica), in base al D.M.... more
Il Corso di cultura ebraica conferisce un Diploma universitario triennale riconosciuto dallo Stato italiano (ex D.M. 2 luglio 2003). Il Diploma conseguito consente l’accesso ai corsi di laurea magistrale (specialistica), in base al D.M. 22 ottobre 2004-n.270.

Il Corso di Diploma triennale in Studi Ebraici mira a fornire una qualificata formazione di base, metodologica e contenutistica, negli studi filologici, letterari. Storici e filosofici, della cultura e della tradizione ebraiche; e, in particolare:
conoscenza essenziale della storia dell’esegesi rabbinica e dell’ermeneutica ebraica; solida conoscenza delle filosofia ebraica e del pensiero ebraico nelle sue diverse manifestazioni culturali; solida conoscenza della storia dell’ebraismo e delle sue tradizioni e della storia del popolo ebraico; elementi essenziali di bibliografia, archivistica e storia della stampa ebraica; piena padronanza scritta ed orale dell’ebraico e di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano; buona capacità di operare con l’ausilio dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.

L’obiettivo è la formazione di esperti di cultura ebraica che possano operare, nel pubblico e nel privato, nel campo dell’insegnamento, dell’editoria, della mediazione culturale, delle istituzioni che organizzano attività culturali od operano nell’ambito della conservazione dei beni culturali.
Research Interests:
IED Madrid
Año Académico 2017-2018
Título Superior en Diseño de Interiores - Título Superior en Diseño de Producto
(nivel Grado Oficial Universitario)
Research Interests:
What will come with the passing of time? What will be the scenarios of tomorrow? The future and its many possibilities has been the core of the experiences organised for the Masters of Design and Innovation students during their trip to... more
What will come with the passing of time? What will be the scenarios of tomorrow? The future and its many possibilities has been the core of the experiences organised for the Masters of Design and Innovation students during their trip to La Granja de San Ildefonso, in Segovia. A unique common personal development experience, with team building activities, outdoor experiences and seminars on the conceptual relation of future environments.

This experiential journey is part of the first cross-curricular unit, common to the four programs, coordinated by Pablo Jarauta. In this transversal stage the students’ way of thinking is reconstructed to have a collective social consciousness that acts as an engine for innovation and gives them a necessary initial approach to the field of design and project culture.

The trip took place in a unique place: The Royal Glass Factory of La Granja, a unique environment with a history and trajectory close to design, innovation and creativity. Thanks to the support and the care given by the team of workers and artisans, the students were able to enjoy a guided tour of the factory and interact with the working of the glass in the workshop.

The central theme of the trip was reflection on the future in its broadest sense and the role of the designer in the future. These possible scenarios were explored through a multitude of subjects such as the limits and possibilities of future cities, or the web as a space of the future with a hidden, dark side, from which emerges creativity and innovation.

The intention of the visit, beyond that of reflection, was for the students to have an unforgettable experience that would allow them to know themselves, interact with the environment and experience new sensations. Experience solitude, meditate and activate the senses of smell and touch through such basic actions as feeling the cold of snow under bare feet were essential experiences in this “retreat”.

On the other hand, in the midst of this being in tune with themselves, the environment and reflection, the creatives discovered the power of visual language, used to generate ideas and communicate them, and also the power of storytelling: the ability to listen and empathize.

The activities were carried out under the vision of outstanding professionals from very different sectors, such as Carlos Goga, an entrepreneurs coach, professionals of Musarión, a consultancy firm specializing in leader coaching, Pedro Medina, director of the IED Madrid Publishing House, Marisa Santamaria, Director of Institutional Relations of the IED Madrid, Javier Maseda, Creative Director of IED Madrid, Elena Urizar, UX designer, Andrea Morpurgo and Santiago Rubin, Tutors of the first unit of the masters.
Research Interests:
The city is one of the most attractive laboratories of our time, and it is here that processes and ideas emerge to reveal the successive transformations in our way of thinking, building and communicating. Experience the City was a... more
The city is one of the most attractive laboratories of our time, and it is here that processes and ideas emerge to reveal the successive transformations in our way of thinking, building and communicating.
Experience the City was a workshop directed by Andrea Morpurgo, which marked the end of a series of seminars about paper, objects, images and spaces in the contexts of globalisation. In this way, the students were able to delve in Madrid, in search of the phenomena which make our spaces a global and complex reality, offering innovating solutions on the basis of the exercise of design, and building a new cartography of the city.

La ciudad es uno de los laboratorios más atractivos de nuestro tiempo, en ella acontecen procesos e ideas que dan cuenta de las sucesivas transformaciones en nuestros modos de pensar, construir y comunicar.
Experience the City fue un workshop dirigido por Andrea Morpurgo que vino a concluir una serie de seminarios sobre el papel de los objetos, las imágenes y los espacios en los contextos de la globalización. De tal modo, los alumnos pudieron sumergirse en la ciudad de Madrid a la búsqueda de aquellos fenómenos que hacen de nuestros espacios una realidad global y compleja, ofreciendo soluciones innovadoras a partir del ejercicio del diseño y construyendo una nueva cartografía de la ciudad.
Research Interests:
Festa internazionale delle storia venerdì 26 ottobre 2012 Facoltà di Ingegneria, Aula Magna, Viale Risorgimento, 2 Bologna a cura degli studenti del Corso di Storia 2, coordinati da Maria Beatrice Bettazzi e Andrea Morpurgo, con la... more
Festa internazionale delle storia
venerdì 26 ottobre 2012
Facoltà di Ingegneria, Aula Magna, Viale Risorgimento, 2 Bologna

a cura degli studenti del Corso di Storia 2, coordinati da Maria Beatrice Bettazzi e Andrea Morpurgo, con la collaborazione del regista Pietro Annicchiarico.

5 filmati realizzati dagli studenti del corso di storia dell'architettura 2:
- Abitare il Delta Padano
- Il Treno della Barca
- Piccoli balilla crescono (architettura fascista a Modena)
- Era l'Osservanza (l'ex Ospedale psichiatrico di Imola)
- Vaccaro. La facoltà di innovare
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Call for Papers The Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy and the Center for Jewish Art at the Hebrew University of Jerusalem are pleased to announce a one-day international (online) conference “Jewish Crossroads: Between Italy... more
Call for Papers
The Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy and the Center for Jewish Art at the Hebrew University of Jerusalem are pleased to announce a one-day international (online) conference “Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern Europe.”

The close contacts between Italy and eastern Europe have evolved over the centuries and Jews have been an integral part of this relationship. The most known examples of Italian influences on eastern European Jews are the construction of synagogues in Poland and Lithuania by Italian architects; Jewish medics from Italy practicing in noble east European courts; or the selling of Hebrew books printed in Italy. The interaction obviously was in the opposite direction: many Polish and Lithuanian rabbis moved to Italy or transferred their texts to be published there; the Council of the Four Lands sent emissaries to Rome; and many eastern European Jewish artists spent years in Italy. The conference is planned to concentrate on those contacts and interactions, during the Early Modern and Modern periods.

The conference will take place online on July 22, 2021 and will be conducted in English. The keynote lecture will be given by Prof. Ilia Rodov of Bar-Ilan University.

Please send an abstract of your paper (maximum 300 words) and a CV (maximum two pages) to cja@mail.huji.ac.il by May 28, 2021.
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