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  • Stefano Vannozzi (Roma 1973), illustratore e studioso di storia della campagna romana, della Valnerina e del Molise... moreedit
Un breve saggio biografico dedicato alla figura di don Angelo Corona (Agriano di Norcia, 28.04.1924 - Spoleto, 25.12.2014) parroco di Monteleone di Spoleto (PG) per oltre 47 anni, dal 1953 al 2000. Un viaggio fra testimonianze, frammenti... more
Un breve saggio biografico dedicato alla figura di don Angelo Corona (Agriano di Norcia, 28.04.1924 - Spoleto, 25.12.2014) parroco di Monteleone di Spoleto (PG) per oltre 47 anni, dal 1953 al 2000. Un viaggio fra testimonianze, frammenti autobiografici, arte e storia di un paese dell'altopiano del Corno.

Vannozzi S., Don Angelo Corona, l'arciprete di Monteleone di Spoleto, in "La Barrozza", notiziario quadrimestrale dell'Associazione Pro - Ruscio, a. XXXIII, n. 1, Primavera 2024, pp. 1 - 9.
Breve biografia di un industrioso personaggio di Monteleone di Spoleto (PG). Vannozzi S., Natale Bella (1886-1988) agricoltore e apicoltore per passione, in «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno... more
Breve biografia di un industrioso personaggio di Monteleone di Spoleto (PG).

Vannozzi S., Natale Bella (1886-1988) agricoltore e apicoltore per passione, in  «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno XXIII, n. 3, Natale 2014, pp. 6-7.
Cosa unisce la prestigiosa azienda del designer tessile Mastro Raphael e alcune opere diffuse fra Monteleone di Spoleto e la Valnerina? Sulle tracce di Raffaele Arcangeli da Norcia e della sua breve esistenza che ha lasciato ampie tracce... more
Cosa unisce la prestigiosa azienda del designer tessile Mastro Raphael e alcune opere diffuse fra Monteleone di Spoleto e la Valnerina? Sulle tracce di Raffaele Arcangeli da Norcia e della sua breve esistenza che ha lasciato ampie tracce in questa zona dell'altopiano umbro.

Vannozzi S., Mastro Raffaele Arcangeli, poliedrico modellatore e formatore d'arte: un astro nella Valnerina, in  «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno XXIX, n. 3, Natale 2023, pp. 6-8.
L'importanza di conoscere la storia dei toponimi locali e i luoghi interessati dell'indagine storica che si sta conducendo è inscindibile da essa. La non conoscenza degli stessi può traviare anche la migliore ricerca del più apprezzato... more
L'importanza di conoscere la storia dei toponimi locali e i luoghi interessati dell'indagine storica che si sta conducendo è inscindibile da essa. La non conoscenza degli stessi può traviare anche la migliore ricerca del più apprezzato studioso. È il caso accaduto ad Angelo Lipinsky, (Roma, 26.04.1904-Morlupo, 31.03.1986), noto storico dell'arte, esperto conoscitore delle antiche tecniche orafe, figlio di Sigmund, pittore freschista e incisore berlinese di origine ebraica, e di Elenita Kümpel. Le prime notizie biografiche sull'argentiere Filippo Galassi di Monteleone di Spoleto si devono infatti alla importante scoperta fatta proprio da Lipinski su alcuni documenti di pagamento scoperti in Vaticano, relativi a un "Filippo Galassi, figlio di Angelo, da Monte Leone". Purtroppo, con una certa leggerezza, lo studioso propose senza indugio di riconoscere la patria natale del Galassi in Monteleone Calabro, oggi Vibo Valentia. Così la falsa notizia, perpetuata sino ad oggi per un reiterato copia-incolla, è stata accolta da tanti altri studiosi locali, che senza alcuna verifica hanno sostenuto l'origine calabrese del nostro artista. (...).

Vannozzi S. Ma quale calabrese o spoletino?! Nuovi dati storico – biografici sull’argentiere Filippo Galassi da Monteleone di Spoleto, in «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno XXIX, n. 2, Estate 2023, pp. 4 - 6.
A Secondo Olivieri (Monteleone di Spoleto 11.06.1936 - ivi 09.12.2021) la comunità di Monteleone dovrebbe riconoscere la grande onestà d’animo e la tenacità dimostrata e spesa nel corso della sua intera esistenza nel recupero di parte... more
A Secondo Olivieri (Monteleone di Spoleto 11.06.1936 - ivi 09.12.2021)  la comunità di Monteleone dovrebbe riconoscere la grande onestà d’animo e la tenacità dimostrata e spesa nel corso della sua intera esistenza nel recupero di parte del patrimonio archeologico, salvato da saccheggi di tombaroli locali e forestieri. Grazie a lui parte di questo materiale è oggi conservato e visibile al pubblico presso il museo archeologico di Spoleto. Uomo dal carattere particolare, talvolta deriso dagli stessi amici e conoscenti per le sue teorie non sempre ortodosse, è stato invece la persona che ha risposto con semplicità al mio appello e che mi guidato nella mia prima venuta Monteleone di Spoleto, paese d’origine dei miei bisnonni.



Vannozzi S. L’onestà di Secondo. L’archeologia classica monteleonese vista da Secondo Olivieri, in «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno XXIX, n. 2, Estate 2020, pp. 4 - 6.
Un breve contributo con uno sguardo di approccio diverso su un manufatto importante come il carro di Monteleone di Spoleto, ancora molto poco indagato sotto l’aspetto dell’inquadramento topografico, dei restauri moderni che ha subito dal... more
Un breve contributo con uno sguardo di approccio diverso su un manufatto importante come il carro di Monteleone di Spoleto, ancora molto poco indagato sotto l’aspetto dell’inquadramento topografico, dei restauri moderni che ha subito dal momento della sua musealizzazione e dell’immagine  di se che ha dato e trasmesso nel corso del novecento attraverso la fotografia e la cartolina illustrata. Nell’intervento anche la prima cartolina venduta nel paese umbro già a partire dal 1904, con la foto della biga che tutti sapevano essere stata “trafugata in America” e la sua immagine riproposta a Roma nell’atrio della stazione Ostiense.

Vannozzi S. La biga in stazione. Contributi minori per  una storia iconografica del carro di Monteleone di Spoleto, in «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno XXX, n. 3, Natale 2021, pp. 3 - 4.
Appena dentro le mura, sul lato sinistro del Corso Vittorio Emanuele II (già "Strada del Borgo"), subito oltre l'ingresso dell'antica "Porta di Terni" (dalla fine del XIX secolo ridenominata "Spoletina"), l'occhio del visitatore è colpito... more
Appena dentro le mura, sul lato sinistro del Corso Vittorio Emanuele II (già "Strada del Borgo"), subito oltre l'ingresso dell'antica "Porta di Terni" (dalla fine del XIX secolo ridenominata "Spoletina"), l'occhio del visitatore è colpito dalla presenza di alcuni stemmi posti sulla facciata della chiesa ex giovannita di San Giovanni Battista, che una recente pubblicistica priva di fondamenti, ampliata nel web da un acritico copia-incolla, vuole forzatamente attribuire a una presunta e mai documentata presenza Templare.
Vannozzi S., Gli stemmi dei Tiberti: Accattivanti bufale e falsi misteri intorno all'arme di un'antica e potente famiglia monteleonese, in «Leonessa e il suo Santo», anno LVI, n. 333, novembre – dicembre 2020, pp. 41 - 44.
La scoperta a Leonessa (RI) nella chiesa di S. Pietro, della lastra tombale di Francesca Uberti - Sebastiani moglie di Cesare Sebastiani da Leonessa (RI). L’aricolo segue una precedente pubblicazione sul restauro pittorico del quadro con... more
La scoperta a Leonessa (RI) nella chiesa di S. Pietro, della lastra tombale di Francesca Uberti - Sebastiani moglie di Cesare Sebastiani da Leonessa (RI). L’aricolo segue una precedente pubblicazione sul restauro pittorico del quadro con ritratto della giovane sposa un tempo conservato a Monteleone di Spoleto (PG) nel palazo già Sinibaldi / Congiunti.

Vannozzi  S., A Leonessa individuata la lastra funeraria di Francesca Uberti - Sebastiani,  in «La barrozza», notiziario quadrimestrale dell’Associazione Pro - Ruscio, anno XXIX, n. 1, Pasqua 2020, pag. 3.
Un articolo datato 1997 ma sempre attuale in cui segnalo alcuni esempi di reperti archeologici esposti nel Museo Nazionale di Roma, con attribuzione completamente errata del luogo di provenienza. Dati talvolta sbagliati che si perpetuano... more
Un articolo datato 1997 ma sempre attuale in cui segnalo alcuni esempi di reperti archeologici esposti nel Museo Nazionale di Roma, con attribuzione completamente errata del luogo di provenienza.  Dati talvolta sbagliati che si perpetuano ancora oggi dalle istituzioni statali e museali che inspiegabilmente pur avendo a disposizione numerosi strumenti (che un semplice cittadino non ha) per ovviare a questo problema, ricorrono spesso a un acritico copia incolla. La gravità del fatto sta nella mancanza di attenzione da parte di diversi studiosi e archeologi nell’affrontare il tema, di ricercare, studiare e correggere gli errori del passato scavando nei propri e altrui archivi o cataloghi, dando in modo definitivo le giuste posizioni topografiche, a rilievi, statue, sarcofagi con dati ancora oggi fittizi. Gli esempi che espongo non sono i soli, tanti altri se ne possono fare in modo chiaro e documentato. Si eviterebbero errori madornali come quello tuttora in corso per il noto “Mosaico di Torrenuova” o “Mosaico dei gladiatori” del salone Mariano Rossi nella Galleria Borghese di Roma. Chiarisco che si tratta del famoso mosaico policromo con scene gladiatorie ritrovato nel 1834 nella località “Quarto della Giostra” all’estremo confine della tenuta di Torrenova con il comune di Frascati nell’area oggi purtroppo urbanizzata fra Via di Passo Lombardo, Via di Vermicino e Via Casale Antonioni, all’altezza di Via Racalmuto. Dovrebbe più correttamente chiamarsi “mosaico di Passo Lombardo-Vermicino” e invece anche nel sito ufficiale della Galleria è scritto “rinvenuto nella tenuta borghesiana di Torrenova sulla via Casilina”.

Vannozzi  S., Dove ti hanno trovato? Il cambiamento di nomi di quartieri e di località romane alla base dell’errata collocazione di rinvenimenti archeologici del passato, in «Roma Otto, mensile romano di libera informazione», a. XII, n. 3, Roma, marzo 1997.
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Nel chiostro del convento francescano di Toro (CB) affrescato dal pittore cercese Bartolomeo Mastropietro è il singolare emblema figurato del celebre ossimoro “festina lente” ripreso dalla famosa marca di Aldo Pio Manuzio e utilizzato... more
Nel chiostro del convento francescano di Toro (CB) affrescato dal pittore cercese Bartolomeo Mastropietro è il singolare emblema figurato del celebre ossimoro “festina lente”  ripreso dalla famosa marca di Aldo Pio Manuzio e utilizzato dall’artista molisano  come arma parlante della famiglia locale dei  Boccaccio. Un caso più unico che raro.

Vannozzi  S., I Boccaccio e l’ancora aldina di Toro: Lo stemma con ancora e delfino dipinta nel 1726 nel chiostro di S. Maria di Loreto, in «Il Quotidiano del Molise», edizione online, a. XXIII, n. 120, domenica 03 maggio 2020.
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Ricostruzione storica della vocazione sociale che ha avuto fin dalle origini della borgata di Torrespaccata (oggi Torre Maura) lo slargo poi denominato piazza degli Alcioni; da luogo per le adunate premilitari a mercato rionale,... more
Ricostruzione storica della vocazione sociale che ha avuto fin dalle origini della borgata di Torrespaccata (oggi Torre Maura) lo slargo poi denominato piazza degli Alcioni; da luogo per le adunate premilitari a mercato rionale, attraverso trasformazioni spesso ignote agli odierni abitanti. Dalla scuola per i contadini della campagna romana e delle Paludi Pontine inaugurata nel 1927 al mancato monumento per i caduti (militari e civili) della seconda guerra mondiale. Lo studio è stato pubblicato nel 2003 sull’ultimo numero di Presente & Futuro, il giornale del Comitato di quartiere di Torre Maura, un periodico nato da un’idea dell’allora presidente del c.d.q. Gianfranco  Gasparutto; una rivista cartacea stampata a colori e pensata con uscita a cadenza mensile a distribuzione gratuita ma diffusa in solo quattro numeri discontinui (fra il novembre 2001 e il marzo 2003), tutti con la numerazione 0.  Responsabile : Pietro Petolillo, Redazione:  Giuseppe Ferraro, Tatiana Sofia, Barbara Sotgia, Alessio Carlo Venanzi, Paolo Vittori , Roberto Sanfilippo, Lina De Rosa. Stampa: CSR via di Pietralata, 157, Roma.

Vannozzi S.,  La piazza degli Alcioni: Una piazza, una borgata ed un monumento mancato , in «Presente & Futuro, il giornale del comitato di quartiere di Torre Maura», n. 0, Roma, marzo 2003, pp. 1-2.
Research Interests:
La storia di una delle due arterie principali di Torre Maura sulla via Casilina, dalle sue origini ai mutamenti toponomastici; dalla prima intitolazione ufficiale della strada al giovane fascista Primo Martini ( Apuania 26.2.1893 –... more
La storia di una delle due arterie principali di  Torre Maura sulla via Casilina, dalle sue origini ai mutamenti toponomastici;  dalla prima intitolazione ufficiale della strada al giovane fascista Primo Martini ( Apuania 26.2.1893 – Genova, 05.08.1922) ucciso a Genova durante uno scontro fra avverse fazioni politiche, alla ridenominazione della strada in via dei Colombi alla fine del 1935. Un breve racconto che svela una parte della storia sconosciuta della la strada più trafficata del quartiere. L’articolo è stato pubblicato nel 2002 su Presente & Futuro, il giornale del Comitato di quartiere di Torre Maura, un periodico nato da un’idea dell’allora presidente del c.d.q. Gianfranco  Gasparutto; una rivista cartacea stampata a colori e pensata con uscita a cadenza mensile a distribuzione gratuita ma diffusa in solo quattro numeri discontinui (fra il novembre 2001 e il marzo 2003), tutti con la numerazione 0.  Responsabile : Pietro Petolillo, Redazione:  Giuseppe Ferraro, Tatiana Sofia, Barbara Sotgia, Alessio Carlo Venanzi, Paolo Vittori , Roberto Sanfilippo, Lina De Rosa. Stampa: CSR via di Pietralata, 157, Roma.

Vannozzi S.,  DA VIA PRIMO MARTINI A VIA DEI COLOMBI , in «Presente & Futuro, il giornale del comitato di quartiere di Torre Maura», n. 0, Roma, ottobre 2002, pp. 1-2.
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La storia del cinematografo nella già borgata di Torrespaccata, dalla seconda metà degli anni ’30 del novecento alle chiusure e trasformazioni delle sale cinematografiche di periferia negli anni’80 raccontata agli abitanti del popoloso... more
La storia del cinematografo nella già borgata di Torrespaccata, dalla seconda metà degli anni ’30 del novecento alle chiusure e trasformazioni delle sale cinematografiche di periferia negli anni’80 raccontata agli abitanti del popoloso quartiere di Torre Maura.  Fondamentale fu la vicinanza con gli studi di Cinecittà dove molte persone  della borgata ebbero modo di partecipare in diversi film con ruoli di comparse e anche la conoscenza di personalità del mondo dello spettacolo e del cinema che proprio a Torre Spaccata, negli anni precedenti la seconda guerra mondiale avevano una proprietà o  una seconda casa.  L’articolo è stato pubblicato nel 2002 su Presente & Futuro, il giornale del Comitato di quartiere di Torre Maura, un periodico nato da un’idea dell’allora presidente del c.d.q. Gianfranco  Gasparutto; una rivista cartacea stampata a colori e pensata con uscita a cadenza mensile a distribuzione gratuita ma diffusa in solo quattro numeri discontinui (fra il novembre 2001 e il marzo 2003), tutti con la numerazione 0.  Responsabile : Pietro Petolillo, Redazione:  Giuseppe Ferraro, Tatiana Sofia, Barbara Sotgia, Alessio Carlo Venanzi, Paolo Vittori , Roberto Sanfilippo, Lina De Rosa. Stampa: CSR via di Pietralata, 157, Roma.
Vannozzi S.,  C’erano una volta i cinema: quando il cinematografo era di borgata , in «Presente & Futuro, il giornale del comitato di quartiere di Torre Maura», n. 0, Roma, marzo 2002, pag. 8.
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CASA CALDA: UNA TORRE DEL XIII SECOLO (2001) Una breve articolo sulla storia del casale e della torre di Casa Calda attraverso i secoli in un testo rivolto alla gente comune, ricercato e letteralmente copiato in rete (spesso adattandolo... more
CASA CALDA: UNA TORRE DEL XIII  SECOLO  (2001)
Una breve articolo sulla storia del casale e della torre di Casa Calda attraverso i secoli in un testo rivolto alla gente comune, ricercato e letteralmente copiato in rete (spesso adattandolo a elaborati privi di fonte). Questo mio lavoro è stato utilizzato da diversi gruppi di lavoro di studenti  del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre del  Laboratorio di Restauro, nell’A.A. 2014-2015, senza alcuna debita citazione.  Il testo è stato pubblicato nel 2001 su Presente & Futuro, il giornale del Comitato di quartiere di Torre Maura, un periodico nato da un’idea del presidente del c.d.q. Gianfranco  Gasparutto; una rivista a colori pensata con uscita a cadenza mensile a distribuzione gratuita ma diffusa in solo quattro numeri discontinui (fra il novembre 2001 e il marzo 2003), tutti con la numerazione 0.  Responsabile : Pietro Petolillo, Redazione:  Giuseppe Ferraro, Tatiana Sofia, Barbara Sotgia, Alessio Carlo Venanzi, Paolo Vittori , Roberto Sanfilippo, Lina De Rosa. Stampa: CSR via di Pietralata, 157, Roma.

Vannozzi S.,  Casa Calda: Una torre del XIII secolo, in «Presente & Futuro, il giornale del comitato di quartiere di Torre Maura», n. 0, Roma, novembre 2001, pag. 7.
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L’esperienza didattica del “comitato delle scuole per i contadini dell’agro romano e delle paludi pontine” nella tenuta di Pantano Borghese e l’istituzione della prima scuola all’interno dell’azienda agricola tenuta dalla famiglia... more
L’esperienza didattica del “comitato delle scuole per i contadini dell’agro romano e delle paludi pontine” nella tenuta di Pantano Borghese e l’istituzione della prima scuola all’interno dell’azienda agricola tenuta dalla famiglia Gibelli;  sostituita nella seconda metà degli anni '20 del novecento da una nuova scuola in muratura, realizzata nella vicina borgata di Finocchio.
La selezione di  foto qui presentate con un breve commento state pubblicate  nel 2004 in quello che è stato un vero esperimento di promozione della cultura locale sul territorio romano:  la rivista GABINUS.  Il titolo, dal chiaro riferimento etnico alla città latina di Gabii e di quanto afferente al suo territorio, dava al lettore l’indirizzo programmatico a cui era protesa. Ai  quattro numeri usciti nelle edicole fra il 2003 e il 2004 e diretti da Rita Pomponio, faceva capo un comitato scientifico composto da Mario Apice, Pupi Avati, Alessandro Finazzi Agrò, Anita Garibaldi, Bruno Maraviglia, Stefano Musco, Giuseppe Parlato, Lorenzo Quilici, Mons. Dario Rezza.

Vannozzi S., Pantano Borghese: la prima scuola in una capanna,  in «GABINUS rivista culturale», trimestrale,  a. II, n. 3 , associazione culturale O.N.L.U.S. “Valle di Castiglione in Gabii”, Apr-Mag-Giu. 2004, pp. 38-39.

revisione e digitalizzazione testi di Valentina Marino (2020)
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Dai primi voli dei fratelli Wright nell’aprile del 1909 ai clamorosi fatti di cronaca nera del piccolo Nello Coccia, alle pasquette popolari del secondo dopoguerra, la torre di Centocelle (o Torraccia) è stata al centro di diversi episodi... more
Dai primi voli dei fratelli Wright nell’aprile del 1909 ai clamorosi fatti di cronaca nera del piccolo Nello Coccia, alle pasquette popolari del secondo dopoguerra, la torre di Centocelle (o Torraccia) è stata al centro di diversi episodi e celebrata  da pittori, fotografi e poeti dialettali. Scambiata spesso ed erroneamente per la “Torre Spaccata” da cui prende il nome il quartiere sorto a ridosso a partire dal 1958, la torre è quanto resta del casale che insieme all’osteria omonima di Centocelle erano il centro di una vasta tenuta posta  sul lato meridionale della via Casilina. Il toponimo medioevale è stata poi utilizzato in epoca moderna per dare un nome a una vicina borgata (oggi Quartiere Centocelle).
La selezione di  foto della torre qui presentate con un breve commento sono state pubblicate  nel 2004 in quello che è stato un vero esperimento di promozione della cultura locale sul territorio romano:  la rivista GABINUS. Il titolo, dal chiaro riferimento etnico alla città latina di Gabii e di quanto afferente al suo territorio, dava al lettore l’indirizzo programmatico a cui era protesa. Ai  quattro numeri usciti nelle edicole fra il 2003 e il 2004 e diretti da Rita Pomponio, faceva capo un comitato scientifico composto da Mario Apice, Pupi Avati, Alessandro Finazzi Agrò, Anita Garibaldi, Bruno Maraviglia, Stefano Musco, Giuseppe Parlato, Lorenzo Quilici, Mons. Dario Rezza.

Vannozzi S., La Torre di Centocelle. Artisti, feste ed escursioni fuori porta all’ombra della vecchia torre  ,  in «GABINUS rivista culturale», trimestrale,  a. II, n. 2 , associazione culturale O.N.L.U.S. “Valle di Castiglione in Gabii”, Gen-Feb-Mar. 2004, pp. 40-41.

revisione e digitalizzazione testi di Valentina Marino (2020)
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Nel corso del 1929 il tratto della via Casilina che va da Roma Porta Maggiore a Ceprano venne completamente ricostruito eliminando la pavimentazione in basalto, ricostituendo un solido fondo stradale ricoperto da una nuova pavimentazione... more
Nel corso del 1929 il tratto della via Casilina che va da Roma Porta Maggiore a Ceprano venne completamente ricostruito eliminando la pavimentazione in basalto, ricostituendo un solido fondo stradale ricoperto da una nuova pavimentazione gettata a lastre definita “cementolite” realizzato dalla Impresa Vianini attraverso la società Co.Ma.Stra. (costruzione e manutenzione di strade). L’articolo illustra con diverse foto d’epoca provenienti dalla collezione privata dell’autore, alcuni dei lavori allora in corso nel  tratto dell’agro romano oggi  corrispondente alle località di Torre Maura (già Torrespaccata), Giardinetti e Grotte Celoni e pubblicati con una breve didascalia in quello che è stato un vero esperimento di promozione della cultura locale sul territorio romano:  la rivista GABINUS.  Il titolo, dal chiaro riferimento etnico alla città latina di Gabii e di quanto afferente al suo territorio, dava al lettore l’indirizzo programmatico a cui era protesa. Ai  quattro numeri usciti nelle edicole fra il 2003 e il 2004 e diretti da Rita Pomponio, faceva capo un comitato scientifico composto da Mario Apice, Pupi Avati, Alessandro Finazzi Agrò, Anita Garibaldi, Bruno Maraviglia, Stefano Musco, Giuseppe Parlato, Lorenzo Quilici, Mons. Dario Rezza.

Vannozzi S., La via Casilina alla fine degli anni Venti. Primi esempi di asfaltatura stradale in Italia,  in «GABINUS rivista culturale», trimestrale,  a. I, n. 1, associazione culturale O.N.L.U.S. “Valle di Castiglione in Gabii”, Ott-Nov-Dic. 2003, pp. 30-31.

revisione e digitalizzazione testi di Valentina Marino (2020)
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Illustrazione su alcune foto inedite dei primi anni del novecento sulla caccia alla volpe a Torrenova e Tor Tre Teste fra le vie Casilina e Prenestina pubblicate per la prima volta in quello che è stato un vero esperimento di promozione... more
Illustrazione su alcune foto inedite dei primi anni del novecento sulla caccia alla volpe a Torrenova e Tor Tre Teste fra le vie Casilina e Prenestina pubblicate per la prima volta in quello che è stato un vero esperimento di promozione della cultura locale sul territorio romano:  la rivista GABINUS.  Il titolo del periodico, dal chiaro riferimento etnico alla città latina di Gabii e di quanto afferente al suo territorio, dava al lettore l’indirizzo programmatico a cui era proteso. Ai  quattro numeri usciti nelle edicole fra il 2003 e il 2004 e diretti da Rita Pomponio, faceva capo un comitato scientifico composto da Mario Apice, Pupi Avati, Alessandro Finazzi Agrò, Anita Garibaldi, Bruno Maraviglia, Stefano Musco, Giuseppe Parlato, Lorenzo Quilici, Mons. Dario Rezza.

Vannozzi S., Scene di caccia alla volpe nell’agro romano, in «GABINUS rivista culturale», trimestrale,  a. I, n. 0, associazione culturale O.N.L.U.S. “Valle di Castiglione in Gabii”, 2003, pp. 28-29.

revisione e digitalizzazione testi di Valentina Marino (2020)
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Considerazione sul servizio delle Poste Italiane in tempo di pandemia e la perdita di un intero postale introducono alla riscoperta storica dell’avvocato norcino Vittorio Argentieri e delle sua lunga carriera forense fra l’Umbria e Roma,... more
Considerazione sul servizio delle Poste Italiane in tempo di pandemia e la perdita di un intero postale introducono alla riscoperta storica dell’avvocato norcino Vittorio Argentieri e delle sua lunga carriera forense  fra l’Umbria e Roma, quale punto di unione fra le comunità di Norcia, Cascia, Monteleone, la politica e la nuova capitale del Regno d’Italia.
Vannozzi  S., Effetti sul servizio postale italiano al tempo del corona virus,  in «La barrozza», notiziario quadrimestrale dell’Associazione Pro - Ruscio, anno XXIX, n. 1, Pasqua 2020, pag. 5.
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Il restauro della prima pietra di fondazione del villaggio operaio costruito a Torre Gaia per le maestranze degli stabilimenti della fabbrica d’armi della società Ernesto Breda a Roma sulla via Casilina, poi denominato “Villaggio Breda”.... more
Il restauro della prima pietra di fondazione del villaggio operaio costruito a Torre Gaia per  le maestranze degli stabilimenti della fabbrica d’armi della società Ernesto Breda a Roma sulla via Casilina, poi denominato “Villaggio Breda”. Breve storia del recupero del manufatto lapideo colpito da una lunga damnatio memoriae e quasi nascosto in un giardino condominiale per quasi 63 anni dove è stato recuperato in modo del tutto autonomo da un gruppo di cittadini che ne ha sostenuto la ricollocazione sulla piazza principale della borgata. Tutta l’operazione è stata effettuata a  dagli abitanti in completa autonomia a costi zero, in totale assenza e senza alcuna ingerenza di istituzioni pubbliche o partiti politici.

S. Vannozzi, Ricordi lontani… Brevi note intorno al recupero e al restauro di una pietra “scomoda”, in «"Siamo Qui" speciale Missione», Periodico della Parrocchia "Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae", Anno 5, n.1, Roma, novembre 2006, pag. 6.
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Intervento incentrato sulla storia e l'arte dei restauri moderni e contemporanei operati sulla facciata e in particolare sul portale di “S. Maria dei preti”, "dei servi" (o del Popolo) in Leonessa (RI) con alcuni documenti fino ad oggi... more
Intervento incentrato sulla storia e l'arte dei restauri  moderni e contemporanei operati sulla facciata e in particolare sul portale di “S. Maria dei preti”, "dei servi" (o del Popolo) in Leonessa (RI) con alcuni documenti fino ad oggi  inediti, ritrovati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma e riguardanti i restauri effettuati sul portale maggiore nel 1913.


Vannozzi S., Il portale di S. Maria del Popolo di Leonessa fra storia e restauri, in «Leonessa e il Suo Santo», anno LV, n. 324, maggio-giugno 2019, pp. 37 - 42.

Trasposizione digitale di Valentina Marino
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Breve saggio di studio pubblicato sulla rivista “La Barrozza” incentrato sull’estinta famiglia dei Chercherasi o Carcarasi di Monteleone di Spoleto (PG), che hanno lasciato memoria nel toponimo prediale di “Cargarasu” nella frazione di... more
Breve saggio di studio pubblicato sulla rivista “La Barrozza”  incentrato sull’estinta famiglia dei Chercherasi o Carcarasi di Monteleone di Spoleto (PG), che hanno lasciato memoria nel toponimo prediale di “Cargarasu” nella frazione di Trivio. Ricercarne  la storia e il loro passaggio e presenza prima a Rieti e poi a Roma dove un discendente divenne Senatore del Popolo Romano è un modo anche per riappropriarsi delle proprie radici e per riscoprire i profondi legami fra città e paese, fra Monteleone e Roma già dal XVI secolo.

Vannozzi S., Da Monteleone a Roma: ascesa e oblio dei Chercherasi, in «La Barrozza. Notiziario quadrimestrale dell’Associazione Pro-Ruscio», a. XXVIII, n. 3, Natale, 2019, pp. 10-11.

versione digitale di Valentina Marino
Research Interests:
Contributo di ricerca con scoperte fino a ora inedite, precisazioni e integrazioni utili allo studio dell'epigrafia romana nella valle del Tammaro fra Cercepiccola e Cercemaggiore nell'area orbitante nel municipio di Saepinum (oggi loc.... more
Contributo di ricerca con scoperte fino a ora inedite, precisazioni e integrazioni utili allo studio dell'epigrafia romana nella valle del Tammaro fra Cercepiccola e Cercemaggiore nell'area orbitante nel municipio di Saepinum (oggi loc. Altilia, Sepino CB).

Vannozzi S., Epigrafi romane dall' Ager sepinate: Iscrizioni antiche e moderne, perdute, inedite o ritrovate fra Cercemaggiore e Cercepiccola, in ArcheoMolise, a. X, n. 31, marzo-agosto 2018.

Impaginazione e revisione grafica digitale per il web di Valentina Marino, settembre 2018.
Research Interests:
La vendita di materiale storico-postale e archivistico ancora integro e costituente a tutti gli effetti un archivio privato di documenti, carte e lettere può rivestire interesse storico per una comunità, e pertanto ai proprietari (o... more
La vendita di materiale storico-postale e archivistico ancora integro e costituente a tutti gli effetti un archivio privato di documenti, carte e lettere può rivestire interesse storico per una comunità, e pertanto ai proprietari (o presunti tali) è obbligo di Legge segnalare l’esistenza dello stesso alle autorità preposte prima di qualsiasi vendita. Purtroppo la realtà è spesso completamente diversa da veder disperdere interi archivi di “carte vecchie” come avvenuto non molti anni fa per quello di casa Gentile in Jelsi (CB) costituito in massima parte di documenti e corrispondenza postale della prima metà del XIX secolo, che periodicamente, vede riaffiorare i suoi palesi frammenti in mercatini e siti on-line di antiquariato. E’ un esempio evidente (ma è solo uno dei numerosi casi che avvengono purtroppo in tutta la penisola) di mancata tutela e di inefficacia delle istituzioni statali in contesti dove a quanto pare, quando si tratta di cultura, beni culturali o senso di civismo nessuno sembra sapere, vedere o sentire niente. Così una fetta di storia familiare e sociale della comunità jelsese d’epoca preunitaria è andata per sempre dispersa, con tutte le lettere e le informazioni storiche in esse contenute, venduta e rivenduta ed immessa nel mercato del collezionismo nazionale.
Vannozzi S., La dispersione degli archivi storici in Molise: il caso di Jelsi, in «JELSI Voci e immagini della tua terra», n. 18, Associazione Culturale “Centro studi di storia, cultura, tradizioni e territorio San Amanzio”, marzo 2018, pp. 26-30.
Trasposizione digitale e miglioramento grafico di Valentina Marino.
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Contributo intorno a una cartolina postale spedita nel 1919 da Gildone (CB) a Bassano del Grappa che documenta la presenza di profughi veneti della comunità di Enego (VI), nel piccolo centro molisano durante la prima guerra mondiale.... more
Contributo intorno a una cartolina postale spedita nel 1919 da Gildone (CB) a Bassano del Grappa che documenta la presenza di profughi veneti della comunità di Enego (VI), nel piccolo centro molisano durante la prima guerra mondiale. L'intervento è occasione per fare il punto sugli studi pubblicati e le ricerche ancora in corso sui  profughi veneti e gli internati "austriaci" di lingua italiana presenti allora in Molise.

Vannozzi S., Profughi Veneti e internati Trentini in Molise (2018): Una cartolina postale ricorda la presenza di profughi di Enego a Gildone, in «Il Quotidiano del Molise», a. XXI, n. 97, lunedì 09.04.2018.
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Intervento integrale tratto dal numero speciale della rivista “La Barrozza” incentrato sull’origine, la storia e il recupero della colonna confinaria n. 499 recentemente rinvenuta al confine con la Regione Lazio e ora posta a Ruscio “di... more
Intervento integrale tratto dal numero speciale della rivista “La Barrozza”  incentrato sull’origine, la storia e il recupero della colonna confinaria n. 499 recentemente rinvenuta al confine con la Regione Lazio e ora posta a Ruscio “di sotto”, frazione di  Monteleone di Spoleto (PG).

Vannozzi S., Il cippo di confine n. 499 fra Leonessa e Monteleone. Relazione tecnica di restauro conservativo, in «La Barrozza. Notiziario quadrimestrale dell’Associazione Pro-Ruscio», a. XXVI, n. 3, Natale, 2017, p. 4 e segg.
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Uno stemma parlante reimpiegato su un palazzetto di Piazza VII Aprile in Leonessa (RI) già importante centro aquilano di confine del Regno di Napoli con lo Stato Pontificio è occasione per una breve discorso sull'identificazione... more
Uno stemma parlante reimpiegato su un palazzetto di  Piazza VII Aprile in Leonessa (RI) già importante centro aquilano di confine del Regno di Napoli con lo Stato Pontificio è occasione per una breve discorso sull'identificazione dell'anonima arma con il più antico emblema della famiglia dei Carroccio, cognome ancora oggi presente in loco ma trasformato in Carocci.
Vannozzi S., I Caroccio di Leonessa: Storia e araldica intorno allo stemma di una famiglia leonessana, in «Leonessa e il Suo Santo», a. LIII, n. 313, luglio-agosto 2017,pp. 10-12.
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Scoperta e studio di storia e arte su due tele (una frammentaria) conservate nel convento già domenicano di S. Maria della Libera di Cercemaggiore (CB), lasciato dall'Ordine di San Domenico domenica 15.10.2017. Si tratta delle uniche... more
Scoperta e studio di storia e arte su due tele (una frammentaria) conservate nel convento già domenicano di S. Maria della Libera di Cercemaggiore (CB), lasciato dall'Ordine di San Domenico domenica 15.10.2017. Si tratta delle uniche opere certe fino ad oggi sconosciute del pittore Matteo Brunetti (San Pietro Infine, ? - Oratino, 1618). Il lacerto della tela con le effigi della coppia di committenti identificati senza alcuna fondatezza come Alberico Carafa e sua moglie Giovannella di Molise (o Molisio) era parte di un' annunciazione. La giovane donna vi è ritratta con indosso il più antico costume femminile cercese, purtroppo parzialmente modificato da un vecchio restauro conservativo che  ne ha compromesso l'originaria lettura.

Vannozzi S., Domenico Leone e Magnifica Giovannelli:  Scoperte, documenti e ricerca storica intorno a un dipinto di Matteo Brunetti e alla più antica raffigurazione del costume femminile di Cercemaggiore, in «Il Bene Comune. Arte, cultura e civiltà del terzo millennio», a. XVII, n. 7/8/9, luglio-agosto 2017,pp. 46-55.
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History of Costume, Genealogia, STORIA DELL'ARTE, História da arte, Conservazione e restauro, and 44 more
Intervento sull'identificazione della raffigurazione medioevale del Diavolo “deorsum fluens” nella chiesa di S. Maria della Strada a Matrice (CB). L'iconografia del rilievo riprende appieno quanto scritto da Sant’Isidoro di Siviglia... more
Intervento sull'identificazione della raffigurazione medioevale del Diavolo  “deorsum fluens” nella chiesa di S. Maria della Strada a Matrice (CB). L'iconografia del rilievo riprende appieno quanto scritto da Sant’Isidoro di Siviglia (Cartagena, 560 c.a. - Siviglia, 04.04.636), nell’Etymologiae o Origines,  dove afferma che: “Diavolo è nome ebraico che significa deorsum fluens, ossia colui che precipita all’ingiù: il diavolo, infatti, considerò cosa priva di valore il rimanere quieto al culmine del cielo, ma cadde a precipizio” (“Diabolus Hebraice dicitur deorsum fluens, quia quietus in caeli culmine stare contempsit, sed superbiae pondere deorsum corruens cecidit”).

Vannozzi S., San Michele, a Matrice la più antica raffigurazione del maligno, in «Il Quotidiano del Molise», a. XX, n. 122, martedì 9 maggio 2017.
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Intervista sulla scoperta di un labile graffito raffigurante una coppia affrontata di pavoni graffiti che completa il disegno del labirinto medioevale inciso su un pilastro della chiesa di San Giorgio a Petrella Tifernina (CB).
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LA MONTAGNA DI CERCEMAGGIORE (CB) Studio documentato con materiale archivistico fino ad oggi inedito dedicato alla “Montagna” di Cercemaggiore (centro molisano dell’appennino centro-meridionale), denominata “Monte Saraceno” solo a... more
LA MONTAGNA DI CERCEMAGGIORE (CB)
Studio  documentato con materiale archivistico fino ad oggi inedito dedicato alla “Montagna” di Cercemaggiore (centro molisano dell’appennino centro-meridionale), denominata “Monte Saraceno” solo a partire dall’epoca moderna ed esattamente dal 1876, quando il rilievo montuoso è attestato cartograficamente con l’odierno toponimo. La ricerca stravolge ogni precedente ipotesi tesa a insistere, pur in assenza di dati reali, dell’antichità del nome Saraceno a Cercemaggiore già invece noto localmente e chiamato con un toponimo longobardo di “Monte Piandolfo” o “Pianadolfo”e ancor più semplicemente come “la Montagna” o “Montagna di Cercemaggiore”.  -  ArcheoMolise, n. 26, anno VIII, Settembre-Dicembre 2016.
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Art History, Archeologia, Toponymy, Archeologia medievale, Benevento, and 47 more
Saggio di ricerca e studio su Vincenzo Eduardo Gasdia, bergamasco di nascita, ma che ha dedicato tutta la sua vita alla riscoperta delle vicende storiche del Sannio e della storia della città di Campobasso. Un approfondito omaggio alla... more
Saggio di ricerca e studio su Vincenzo Eduardo Gasdia, bergamasco di nascita, ma che ha dedicato tutta la sua vita alla riscoperta delle vicende storiche del Sannio e della storia della città di Campobasso. Un approfondito omaggio alla figura dell’uomo e storico i cui immensi meriti sono stati per troppo e lungamente dimenticati e alle origini della sua famiglia, attraverso la storia e i luoghi che li hanno visti nascere ed emergere: Terni, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Benevento, Pontelandolfo, Morcone e Campobasso.

Vannozzi S., Vincenzo Eduardo Gasdia questo illustre sconosciuto, in  «Il Bene Comune. Arte, cultura e civiltà per il terzo millennio», a. XVI, n. 11, Campobasso, novembre 2016, pp. 66-75.
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Genealogy, Diplomatic Studies, Risorgimento, Storia medievale, Benevento, and 50 more
Articolo inerente la recentissima riscoperta di un antico termine lapideo con breve testo epigrafico, avvenuta a Cercemaggiore (CB) sul confine con il territorio di Cercepiccola (CB) in località "Termine". Breve intervento pubblicato sul... more
Articolo inerente la recentissima riscoperta di un antico termine lapideo con breve testo epigrafico, avvenuta a Cercemaggiore (CB) sul confine con il territorio di Cercepiccola (CB) in località "Termine". Breve intervento pubblicato sul giornale molisano "Il Quotidiano del Molise" , a. XIX, n. 287, p. 5, di lunedì 17.10.2016.

A integrazione delle notizie date alla stampa sono aggiunte due foto di Valentina Marino con il fronte del campo epigrafico in evidenza.
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Storia e lettura dei cicli pittorici affrescati nella volta e sulle pareti della Cappella di S. Agnese e San Gregorio Magno realizzata nella chiesa di San Giorgio Martire a Campobasso fra la fine del XIV e gli inizi del XV per il nobile... more
Storia e lettura dei cicli pittorici affrescati nella volta e sulle pareti della Cappella di S. Agnese e San Gregorio Magno realizzata nella chiesa di San Giorgio Martire a Campobasso fra la fine del XIV e gli inizi del XV per il nobile campobassano Cola Ferraguto.
Vannozzi Stefano, La cappella Ferraguto nella chiesa di San Giorgio Martire a Campobasso. Dai nove cieli del sistema aristotelico-tolemaico al Volto Santo di Lucca. Prima e seconda parte, in «Il Bene Comune. Arte, cultura e civiltà per il terzo millennio», a. XVI, n. 7, Campobasso, luglio 2016, pp. 12-17; «Il Bene Comune. Arte, cultura e civiltà per il terzo millennio», a. XVI, n. 7, Campobasso, agosto-settembre 2016, pp. 12-19. Copia digitale migliorata e integrata da Valentina Marino, settembre 2016.
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Art History, Medieval Art, Archeologia medievale, Storia Dell'Arte Medievale, Trecento and Quattrocento Painting, and 48 more
Breve analisi di alcuni documenti della corrispondenza fra il Governatore di Cascia e le municipalità di Usigni di Poggiodomo, Monteleone di Cascia, (oggi Monteleone di Spoleto), Sciedi di Norcia, Rieti e Foligno nell’inverno del 1796.... more
Breve analisi di alcuni documenti della corrispondenza fra il Governatore di Cascia  e le municipalità di Usigni di Poggiodomo, Monteleone di Cascia, (oggi Monteleone di Spoleto), Sciedi di Norcia, Rieti e Foligno nell’inverno del 1796. Si tratta di una gruppetto di lettere prefilateliche provenienti da un ben più cospicuo archivio,contenenti  importanti notizie per la ricostruzione della storia locale e delle conseguenze nei piccoli paesi dell’altopiano umbro e reatino dell’invasione francese nello Stato Pontificio. Le lettere, ancora invendute, sono poste in vendita sul web dal 2014.

Vannozzi S., 1796 – L’invasione francese dello Stato Pontificio. La prima coscrizione obbligatoria a Monteleone di Spoleto, Poggiodomo e Cascia, in «Leonessa e il suo Santo», a. LI, n. 299, marzo-aprile 2015, pp.15-19.
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Breve storia della fortuita scoperta in un momento ottimale di luce radente nell’estate del 2011 di una iscrizione incisa su due conci del paramento esterno della porta Spoletina di Monteleone di Spoleto (PG) relativa all’elezione di papa... more
Breve storia della fortuita scoperta in un momento ottimale di luce radente nell’estate del 2011 di una iscrizione incisa su due conci del paramento esterno della porta Spoletina di Monteleone di Spoleto (PG) relativa all’elezione di papa Pio IV, al secolo Giovanni Angelo Medici di Marignano (in latino: Pius IV o IIII; Milano, 31 marzo 1499 – Roma, 9 dicembre 1565). Pubblicata una prima volta dalla scrivente nel 2013 con una sommaria lettura e poi segnalata alla stampa umbra l’iscrizione è stata successivamente studiata, integrata, letta e magistralmente commentata dal noto epigrafista il Prof. Romano Cordella che ne ha svelato la natura e ragione d’essere.

Vannozzi  S., Monteleone di Spoleto, un’inedita iscrizione rinascimentale dalla Porta Spoletina, in «Leonessa e il suo Santo», a. XLIX, n. 287, marzo-aprile 2013, p.14.; Cordella R., Novità e aggiornamenti di studio sull’iscrizione di Monteleone di Spoleto, Comunicato Stampa del 15.05.2013; Cordella R., Decifrata l’iscrizione sulla porta di Monteleone “Si tratta di un’importante memoria storica”, in «Corriere dell’Umbria», del 04.06.2013, p. 36.
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Articolo con un breve studio incentrato sulla scuola elementare rurale di Ruscio (Monteleone di Spoleto - PG) negli anni ’30 del XX secolo. Lo scritto è nato in affiancamento della pubblicazione di una foto della famiglia De Angelis che... more
Articolo con un breve studio incentrato sulla scuola elementare rurale di Ruscio (Monteleone di Spoleto - PG) negli anni ’30 del XX secolo. Lo scritto è nato in affiancamento della pubblicazione di una foto della famiglia De Angelis che presenta una parte di insegna lignea con l’emblema dell’Ente scuole dei contadini, ideato da Duilio Cambellotti. Il testo è stato pubblicato su "La barrozza", notiziario quadrimestrale dell'Associazione Pro Ruscio, anno XXV, n. 1, Cesvol Editore, Perugia, Primavera 2016.
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Vannozzi S., Cercemaggiore e l’antica Croce viaria del Pianello, in «Fortore», periodico di informazione e di promozione del territorio edito dall’Associazione Trediciarchi, Anno III, n. 1-2, luglio-settembre 2015, p.6.
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Sannio. Cercemaggiore (Campobasso), in Rivista di epigrafia italica (a cura di Anna Marinetti, Aldo Luigi Prosdocimi), estratto da «Studi Etruschi», vol. LXXVII – MMXIV, (serie III), Istituto Nazionale Studi Etruschi ed Italici - Firenze... more
Sannio. Cercemaggiore (Campobasso), in Rivista di epigrafia italica  (a cura di Anna Marinetti, Aldo Luigi Prosdocimi), estratto da «Studi Etruschi», vol. LXXVII – MMXIV, (serie III), Istituto Nazionale Studi Etruschi ed Italici - Firenze Giorgio Bretschneider Editore, Roma 2016, p. 384.
Prestigiosa sede della rivista scientifica dove si dà notizia redazionale che conferma la mia scoperta e pubblicazione dell’epigrafe sannita frammentaria reimpiegata in una delle pareti esterne della chiesa di S. Maria a monte di Cercemaggiore (CB).
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Ogni documento della storia umana, sia esso vocale, cartaceo, o inciso su pietra è espressione di un preciso contesto storico e diretto prodotto di una mentalità o di una preciso indirizzo politico; in questa ottica, per avere una visione... more
Ogni documento della storia umana, sia esso vocale, cartaceo, o inciso su pietra è espressione di un preciso contesto storico e diretto prodotto di una mentalità o di una preciso indirizzo politico; in questa ottica, per avere una visione (pur parziale), ma vicina a una realtà, bisogna sempre attenersi a queste brevi indicazioni per non prendere un abbaglio e dare per verità storica, ogni cosa che in tal modo ci appare o vuole essere. Il presente studio si sofferma sul caso singolare della Lapide che da oltre un secolo svetta in bella vista sulla facciata della Torre dell’Orologio di Monteleone di Spoleto (PG), cercando di ricostruirne la storia, il contesto sociale e qualche notizia sul suo autore.

Vannozzi S., Monteleone di Spoleto 2 ottobre 1860. Il Prof. Angelo Tortoreto (…), in «Leonessa e il suo Santo», Anno XLVII, n. 276, maggio - giugno 2011.

Edizione digitale di Valentina Marino, aprile 2016.
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La tazza superiore di una fontana del 1555 riutilizzata come pila per l'acqua benedetta nella chiesa conventuale di Cercemaggiore (CB).
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Un breve studio su una medaglia in bronzo fatta coniare a Napoli nel 1626 da Suor Maria Maddalena, domenicana riformata del convento partenopeo di Betlemme, alias Donna Isabella Carafa, Signora di Castelvetere, Baselice e Duchessa di... more
Un breve studio su una medaglia in bronzo fatta coniare  a Napoli nel 1626 da Suor Maria Maddalena, domenicana riformata del convento partenopeo di Betlemme, alias Donna Isabella Carafa, Signora di Castelvetere, Baselice e Duchessa di Cercemaggiore.
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Vannozzi Stefano, SANCTE MARIE IN CERCHE. La riscoperta dei due più antichi documenti di Cercemaggiore (in epoca normanna), in «Millemetri, la rivista di Cercemaggiore», a. VIII (vecchia serie), n. 1, gennaio-febbraio 2006, pp. 25-28.... more
Vannozzi Stefano, SANCTE MARIE IN CERCHE. La riscoperta dei due più antichi documenti  di Cercemaggiore  (in epoca normanna), in «Millemetri, la rivista di Cercemaggiore», a. VIII (vecchia serie), n. 1, gennaio-febbraio 2006, pp. 25-28. Trasposizione digitale e grafica di Valentina Marino.
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Storia, notizie e fine del seggio in pietra attribuito al Meddix Tuticus di Monte Saraceno a Cercemaggiore (CB); ancora additato come esistente in un noto testo sul Sannio e i Sanniti. Vannozzi Stefano, La Leggenda del “Seggio Sannitico”... more
Storia, notizie e fine del seggio in pietra attribuito al Meddix Tuticus  di Monte Saraceno a Cercemaggiore (CB); ancora additato come esistente in un noto testo sul Sannio e i Sanniti.
Vannozzi Stefano, La Leggenda del “Seggio Sannitico” di Piazza San Rocco (…), in «Millemetri, la rivista di Cercemaggiore», a. VI (vecchia serie), n. 2, marzo-aprile 2004, pp. 26-27. Trasposizione digitale e grafica di Valentina Marino.
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Vannozzi Stefano, I DA PONTE. Nuovi elementi storici intorno ai primi Signori di Cercemaggiore, Riccia, Vipera e Ponte in epoca normanna, in «Millemetri, la rivista di Cercemaggiore», a. VII (vecchia serie), n. 3, maggio-giugno 2005, pp.... more
Vannozzi  Stefano, I DA PONTE. Nuovi elementi storici intorno ai primi Signori di Cercemaggiore, Riccia, Vipera e Ponte in epoca normanna, in «Millemetri, la rivista di Cercemaggiore», a. VII (vecchia serie), n. 3, maggio-giugno 2005, pp. 27-30.

Trasposizione digitale e grafica di Valentina Marino
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Un piccolo intervento di studio sulla topografia dell'abitato castrale di Cercemaggiore, nato in epoca Normanna a seguito della distruzione di un piccolo villaggio più antico di epoca Longobarda posto sulla sommità del monte. Vannozzi... more
Un piccolo intervento di studio sulla topografia dell'abitato castrale di Cercemaggiore, nato in epoca Normanna a seguito della distruzione di un piccolo villaggio più antico di epoca Longobarda posto sulla sommità del monte.

Vannozzi  Stefano, Le mura della Terra di Cercia. Appunti sulla topografia antica del centro storico di Cercemaggiore, in «Millemetri, la rivista di Cercemaggiore», Speciale IV Settimana della Cultura, a. IV, n. 3, maggio-giugno 2002, pp. 8-10.Trasposizione digitale e grafica di Valentina Marino.
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Contributo alla ricerca storica del complesso architettonico dell'ex carcere mandamentale insistente sull'antica sede della Universitas Terrae di Morcone (BN). Pubblicazione realizzata in collaborazione con i coautori Anna Aucone e Carlo... more
Contributo alla ricerca storica del complesso architettonico dell'ex carcere mandamentale insistente sull'antica sede della Universitas Terrae di Morcone (BN). Pubblicazione realizzata in collaborazione con i coautori Anna Aucone e Carlo Capozzi. Revisione e rimpaginazione grafica integrale, di Valentina Marino (gennaio 2016).Trasposizione digitale e grafica di Valentina Marino.
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Due articoli intorno alla chiesa rurale di S. Lucia al piano di Ruscio (Monteleone di Spoleto - PG) pubblicati su "La barrozza", notiziario quadrimestrale dell'Associazione Pro Ruscio, anno XXIV, n. 3, Natale 2015. Il primo intervento è... more
Due articoli intorno alla chiesa rurale di S. Lucia al piano di Ruscio (Monteleone di Spoleto - PG) pubblicati su "La barrozza", notiziario quadrimestrale dell'Associazione Pro Ruscio, anno XXIV, n. 3, Natale 2015. Il primo intervento è inerente all'antico stemma della famiglia de Rubeis o De Rossi un tempo posto sulla piccola facciata della chiesa e di cui si propone l'apposizione di un nuovo stemma in luogo del vuoto fisico creato dal recente furto; il secondo è incentrato invece sulla scoperta della firma del campanaro fonditore Aloisius Petrolini de Trebio (Luigi Petrolini di Trevi dell'Umbria - PG) sulla piccola campana della medesima chiesa.
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Regole e tutele protezionistiche contro l'introduzione abusiva di cereali nello Stato Pontificio, nella prima metà del XIX secolo. Il caso dei fratelli Francesco e Carlo Ranaldi di Monteleone di Spoleto (PG). Vannozzi S., Anno domini... more
Regole e tutele protezionistiche contro l'introduzione abusiva di cereali nello Stato Pontificio, nella prima metà del XIX secolo. Il caso dei fratelli Francesco e Carlo Ranaldi di Monteleone di Spoleto (PG).

Vannozzi S., Anno domini 1837: contrabbandieri a Ruscio (...), in  «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno XXIII, n. 3, Natale 2014, pp. 2-8; 4-5.
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CERCEMAGGIORE (CB), RE BOVE E ALTRE SCOPERTE... Sintesi di un lungo studio interamente dedicato al complesso di S. Maria a monte (o del monte) di Cercemaggiore (CB), con molto materiale storico, archivistico ed epigrafico prima... more
CERCEMAGGIORE (CB), RE  BOVE E ALTRE SCOPERTE...
Sintesi di un lungo  studio  interamente  dedicato al complesso di S. Maria a monte (o del  monte) di Cercemaggiore (CB), con molto materiale storico, archivistico ed epigrafico prima inedito; un lavoro frutto di oltre tre anni di assidua ricerca, confronti e studio su questa chiesa molisana, sorta sul primo insediamento del villaggio longobardo che ha dato origine all'odierno abitato di Cercemaggiore, ricostruito poco più a valle, dopo la conquista normanna della Capitanata. Fra le molte novità segnalo anche la scoperta del più antico testo molisano che riferisce sulla leggenda di Re Bove, datato al 1652. Finora la più antica trascrizione  nota agli studiosi era infatti quella pubblicata dal parroco del vicino centro di Ferrazzano (CB), pubblicata nel 1699!  - ArcheoMolise, n. 22, anno VII, Maggio-Agosto 2015. -
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Jewish Studies, Archaeology of Southern Italy, Confraternities and Luoghi Pii, Archeologia medievale, Hebreo, and 47 more

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Intervento estratto da AA.VV., Storia, Società e Religiosità popolare in Castelpagano (BN). Atti del Convegno di Studi: ALLA RISCOPERTA DELLE NOSTRE RADICI. Storia, società e religiosità popolare a cura del GAL Alto Tammaro del... more
Intervento estratto da AA.VV., Storia, Società e Religiosità popolare in Castelpagano (BN). Atti del Convegno di Studi: ALLA RISCOPERTA DELLE NOSTRE RADICI. Storia, società e religiosità popolare a cura del GAL Alto Tammaro del 29.09.2014. Impaginazione ed elaborazione grafica di Valentina Marino; Tipografia Scripta Manent, Morcone, marzo (ma in realtà maggio) 2016.

coautori Prof. Luigi Romolo Cielo, Prof. Giuseppe Santoni e Dott.ssa Maria Libera Bozzuto.
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Estratto dello studio sulla guerra di potere fra gruppi e fazioni opposte, in un paese del Molise durante il Ventennio fascista, pubblicato sull'Almanacco del Molise 2010.
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La pubblicazione raccoglie e censisce l’onomastica storica di Cercemaggiore dalle origini fino agli anni ‘90 del XX secolo riportando, ove possibile, notizie sulla formazione e sul significato del cognome, nonché sulla provenienza del... more
La pubblicazione raccoglie e censisce l’onomastica storica di Cercemaggiore dalle origini fino agli anni ‘90 del XX secolo riportando,  ove possibile, notizie sulla formazione e sul significato del cognome, nonché sulla provenienza del gruppo familiare o del ceppo d’origine. Il libro si compone di diverse parti, fra cui una introduzione alla storia ed evoluzione del cognome in Italia e  nel piccolo centro molisano. Le pagine sono arricchite da schede di personaggi illustri e riferimenti archivistici e di luogo.
Lo studio fornisce un quadro complesso e movimentato nel quale interagiscono i gruppi di nuovo insediamento, spesso delle più disparate provenienze e attitudini, e le famiglie di stanziamento più antico, attestate almeno dalla prima metà del XVI secolo e ancora attualmente presenti, quali: i Basile, Calabrese, Cirelli già Cercelli, D’Aversa, D’Elia, Di Bona, Fontana, Iuliano, Izzo, Marino, Rocco, Rosa, Ruggi e Salvatore.
Tra i cognomi estinti o attualmente scomparsi: i Barbato, Barile, Bozza, Bragonzi, i Bruno o Bruni, i Cafardo poi Galardo - Galardi, i Calandrella, Capobianco, Caruso, Cerrone, i Chiaffarella poi Chiaffarelli, Ciaccia, Cianfogna, Coatto, Coletta, Cocchiarone, D’Andrea, D’Arcangelo, Dascenza o Discenza, i Davanzo o D’Avanza, De Giorgio, De Petro, De Virgilio, De Cecco, Di Lorenzo, Di Gregorio, Donato o Donati, Egizio o Egizi, Fasano, Filippo, Fiorito, Franco, Gatta o Gatti, Gesualdo, Giannino, Giovannelli, Iadanza o Jadanza, Iafanti o Jafanti, Lembo, Leone, Linfante, Lupo, Mancini o Mancino, Marcucci o Marcuccio, Massari o Massaro, Mastropietro, Morrone, Panagio, Paolucci o Paoluccio, Perruccio, Pinciaro, Pincitore o Pingitore, Piscina, Ricciardi - Ricciardo, Ricciardella, Riglione, Rocca, Romano, Ruscitti o Ruscitto, Sansone, Sant’Angelo o Santangelo, Sciarra,  Sepino o Supino, Silvestri o Silvestro, Stanziano, Tucci o Tuccio, Verrusio, Vicciuso, Turlino, Zola, Zurlo, De Iuliis, Valpiano.

Revisione, grafica e impaginazione digitale di Valentina Marino (gennaio 2016).
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Zola, Benevento, Archivística, Genealogía, Regno Di Napoli, and 71 more
Non si tratta solamente della classica monografia storica di paese, bensì di una ricerca più ampia, con una visione più aperta, allargata oltre ogni attuale divisioni geografica e politico-amministrative, coinvolgendo i territori... more
Non si tratta solamente della classica monografia storica di paese, bensì di una ricerca più ampia, con una visione più aperta, allargata oltre ogni attuale divisioni geografica e politico-amministrative, coinvolgendo i territori limitrofi a Castelpagano che, oggi, sono ripartiti nei confini fra due diverse regioni, ma che in passato hanno convissuto in medesime dinamiche storiche.
Giova ricordare che il piccolo centro sannita (come altri convicini) condivide appieno affinità culturali, archeologiche e storiche con gli attigui paesi molisani, cui è stato amministrativamente legato fino al 1861.
Nel lavoro si è fatto grande uso non solo delle fonti locali, ma soprattutto di quelle archivistiche di Napoli, Lucera, Campobasso e Benevento, ricostruendo per quanto possibile la cronologia dei feudatari di Castelpagano e di S. Angelo di Radiginosa (o Radicinosa) fra il medioevo e l’età moderna, senza trascurare i Signori delle vicine terre e feudi di Cercemaggiore, Rocca Quatrano, Quadrano, Gildone, Jelsi (tutti oggi in Molise) e di Colle Sannita, Circello e Santacroce del Sannio (oggi in Campania).
La preparazione di questo studio ha dato anche l’occasione di indagare su alcuni episodi trascurati dagli studiosi o finora ritenuti marginali, documentando errori che spesso la pubblicistica e anche gli studi scientifici ancora oggi riportano come veritieri, o integrare notizie utili non solo per lo storico ma anche per l’archeologo e lo studioso della topografia antica e moderna. È il caso delle notizie riguardanti i primi feudatari di S. Angelo di Radicinosa (oggi frazione di Castelpagano), che, pubblicate per errore da Giambattista Masciotta ne “Il Molise. Dalle origini ai nostri giorni”, sono entrate difatti nella storia del centro molisano di S. Angelo in Grotte (IS), dove difficilmente saranno sradicate; si fa ordine nella confusione perpetuata fra il nostro Castelpagano (BN) e Castelpagano di Apricena (FG); viene confutata la storia della colonna del sedile dell’Università, impropriamente detta la “colonna della gogna” nella leggenda originata da Almerico Meomartini all’inizio del secolo XX. Il lettore attento vi troverà la conferma della netta distinzione fra i due centri medioevali di Rocca Quatrarii o Quadrati, poi Rocchetta (oggi Contrada Rocca, fraz. di Cercemaggiore (CB)) e Quatrano o Quatranum (oggi Colle Quadrano, fraz. di Gildone (CB), già individuata e pubblicata nel 1991 da Antonio Casiglio. Fra le anticipazioni, una nota intorno al toponimo moderno di Monte Saraceno a Cercemaggiore, che nulla ha dà spartire con le scorrerie dei Saraceni e che sarà oggetto di prossima pubblicazione dell’autore.
Queste e tante altre notizie sono contenute nel testo, che potranno anche e specialmente interessare i ricercatori e gli studiosi molisani, poiché (al di fuori di etichettature) di Molise infine si parla!
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Vannozzi S., RUSCIO IN CARTOLINA. Immagini, ricordi e saluti da un villaggio della Valle del Corno, Collana «I Quaderni di Ruscio», n. 10, Associazione Pro Ruscio (a cura di), con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione... more
Vannozzi S., RUSCIO IN CARTOLINA. Immagini, ricordi e saluti da un villaggio della Valle del Corno, Collana «I Quaderni di Ruscio», n. 10, Associazione Pro Ruscio (a cura di), con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione Umbria, Centro Stampa Regione Perugia, Fontivegge - Perugia, agosto 2015, 131 p. : ill. ; 24 cm. Progetto grafico, Editing e impaginazione di Valentina Marino.

E' una pubblicazione che non vuole essere nè rimanere solo una comune raccolta di cartoline illustrate di una frazione quale è Ruscio, nel comune di Monteleone di Spoleto (PG), o un testo locale bensì una pubblicazione d'incontro e interesse per tutti gli studiosi del territorio e dei centri circostanti e per i cultori delle diverse discipline storiche, archeologiche e postali. Fra le novità si è ricostruito in breve la storia della prima linea automobilistica Cascia, Leonessa, Terni; mentre per gli archeologi umbri e sabini si accenna per la prima volta alla più antica cartolina illustrata raffigurante la biga italica conservata al Metropolitan Museum ed edita in italia già nel 1904 e rimasta fino a oggi inedita!

Recensione:
Polia M., Ruscio in cartolina, in «Leonessa e il suo Santo», a. LII, n. 304, gennaio-febbraio 2016, p. 46.
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Postal History, Scout Movement, History of Archeology, Umbria, Storia, and 50 more
Scritto biografico dedicato alla figura di Alberto Bottoni (Roma, 14.07.1910 - Valle Martella, Zagarolo, 17.02.1983), coroplasta scultore e restauratore romano, realizzato in occasione del primo centenario dalla nascita. Impiegato nelle... more
Scritto biografico dedicato alla figura di Alberto Bottoni (Roma, 14.07.1910 - Valle Martella, Zagarolo, 17.02.1983), coroplasta scultore e restauratore romano, realizzato  in occasione del primo centenario dalla nascita. Impiegato nelle officine Ernesto Breda, ha vissuto per decenni al Villaggio operaio della Breda sulla via Casilina senza mai abbandonare gli interessi per l'arte. Dalla Borgata è partito più volte per commesse importanti anche fuori dall'Italia. E' stato a capo dei restauratori del Palazzo di Dario a Persepoli una delle meraviglie storiche e archeologiche più note al mondo.Testo fuori commercio, IPrint, Roma 2010.  Versione digitale integrale aggiornata e migliorata da Valentina Marino, del settembre 2016.  Versione completa eliminata dalla rete nel luglio 2022 su richiesta della committenza.
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Ostia (Archaeology), Achaemenid Persia, Persepolis Fortification and Treasury Archives, Roma, Landscape Archaeology, Iran, Persepolis, and 37 more
Trascrizione, vicende e disamina dell’opera storiografica del giovane Andrea Delli Veneri (Morcone 1788 – Campobasso, 14.02.1811) figlio di Nicola e Costanza Della Camera e fratello minore dei mugnai Pasquale e Celestino delli Venneri. Il... more
Trascrizione, vicende e disamina dell’opera storiografica del giovane Andrea Delli Veneri (Morcone 1788 – Campobasso, 14.02.1811) figlio di Nicola e Costanza Della Camera e fratello minore dei mugnai Pasquale e Celestino delli Venneri. Il manoscritto, conservato fino al 1980 in casa Delli Veneri, misura cm 16x25 circa, è in italiano su carta vergellata, in mediocre condizioni di conservazione. Si compone di sei parti: la prima è costituita dalla copia del testo di una lunga lettera scritta nel 1767 dal dottor fisico Nicola Negri  ricca di notizie storiche e archeologiche su Morcone e indirizzata  in risposta all’abate Cesare Orlandi (Città della Pieve, 26.07.1734 – Perugia 20.12.1779); la seconda  contiene la trascrizione integrale della Brevis descriptio civitatis et terrae Murconi; la terza parte da notizie sull’antico vescovato, Biagio Caropipe (Cerreto Sannita, 1462 – ivi 10.07.1524) e la diocesis nullius; la quarta è un’attenta descrizione di Morcone e le su porte; la quinta da notizie sulle parrocchie e sulle chiese; la sesta è una lista dalle serie di Signori e baroni della terra morconese.

Impaginazione e grafica di Valentina Marino, stampa Scripta Manent, Morcone (BN), agosto 2016.
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Genealogy, Latin Epigraphy, Roman Epigraphy, Archeologia, Genealogia, and 47 more
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Un breve contributo sulle cartoline illustrate del “Prestito Nazionale” e il loro valore propagandistico sul fronte italiano della grande guerra. L’importanza di pittori, disegnatori e illustratori nell’invitare la popolazione civile a... more
Un breve contributo sulle cartoline illustrate del “Prestito Nazionale” e il loro valore propagandistico sul fronte italiano della grande guerra. L’importanza di pittori, disegnatori e illustratori nell’invitare la popolazione civile a contribuire in maniera sostanziale alle spese di guerra attraverso sottoscrizioni pubbliche di denaro. L’intervento è parte e corredo  di un diario di guerra trascritto e pubblicato a quasi 90 anni dalla sua ultima revisione. Autore del testo è Federico Vannozzi (Ruscio, 17.03.1895 – 12.07.1973) che il figlio Venanzio, per tutti Vincenzo, ha donato  in copia fotostatica  affinchè sia conservato nel neonato Archivio della Memoria di Ruscio.  Come scrive la curatrice dell’opera, Il manoscritto originario “è composto da centodieci ottave, 880 versi scanditi, ritmati dalle rime alternate e baciate secondo lo schema ABABABCC. Il metro usato nei cantari trecenteschi, ci accompagna nella lettura del testo. Precede il componimento vero e proprio una sorta di premessa dell’autore che presenta al lettore la sua opera spiegando i motivi e i metodi, le ragioni della scelta del metro perché nel suo paese nativo “era ancora molto in voga il canto dell’ottava rima, tanto è vero che nelle celebrazioni matrimoniali, s’invitavano i poetastri a rallegrare tutto il parentato riunitosi…. Così io molto appassionato di questo canto volli scriverci la mia vita militare”.
Il recupero del manoscritto ha chiuso in modo ottimale il complesso progetto dell’Associazione Pro Ruscio di Monteleone di Spoleto (PG) avviato nel 2015 per la commemorazione del I centenario dalla prima guerra mondiale, progetto che ha portato alla raccolta, studio e divulgazione (attraverso l’esposizione di reperti d’epoca e pannelli didattici), di documenti, fotografie, lettere dei nostri soldati al fronte. La pubblicazione integrale realizzata con la collaborazione di vari enti e il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Umbria è stata presentata al pubblico il 14.08.2018 alla presenza della dott.ssa Marisa Angelini sindaco di Monteleone di Spoleto, del prof. Dino Nardelli dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea (ISUC), del prof. Agostino Lucidi antropologo e dirigente del Centro per la Documentazione e la Ricerca Antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica umbra (CEDRAV).

Federico Vannozzi, La mia vita militare 1915 – 1919, a cura di Valeria Reali, Edizioni “La Barrozza”,  I Quaderni di Ruscio, XII, 2018, pp. 178;  illustrazioni di Stefano Vannozzi, impaginazione e grafica digitale di Valentina Marino.
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Saggio di studio storico, archivistico e iconografico sulla cinquecentesca chiesa di S. Nicola di Mira in Morcone (BN) e sulla coeva tela, presente sull'unico altare, vista in rapporto con il noto prototipo barese e altri dipinti con il... more
Saggio di studio storico, archivistico e iconografico sulla cinquecentesca chiesa di S. Nicola di Mira in Morcone (BN) e sulla coeva tela, presente sull'unico altare, vista in rapporto con il noto prototipo barese e altri dipinti con il soggetto del santo fra i due sovrani. Fra le pitture è quella di Maida attribuita recentemente alla mano del pittore molisano Giovan Vincenzo Forlì.


Vannozzi S., Quattrocentocinquant'anni di Storia fra carte, fede e opere d'arte, in Ex chiesa di San Nicola: Il restauro la storia, a cura di Ruggiero Cataldi, Scripta Manent, Morcone, 2023, pp. 53 - 86.
La prima biografia del pittore campobassano Nicola Felice/Fenice e di Gian Maria Felice, supposto pittore, su cui oggi alla luce delle scoperte archivistiche aleggiano forti dubbi sulla sua reale attività artistica. Un lavoro d'indagine... more
La prima biografia del pittore campobassano Nicola Felice/Fenice e di Gian Maria Felice, supposto pittore, su cui oggi alla luce delle scoperte archivistiche aleggiano forti dubbi sulla sua reale attività artistica. Un lavoro d'indagine che chiarisce molti aspetti e cambia molte cose nel campo della storia dell'arte molisana, correggendo e integrando anche quanto già scritto sui due personaggi nel recente volume del 2022 "Attraversamenti: Pittori e scultori in Molise dalla fine del Cinquecento agli anni Sessanta del Novecento".

Estratto da: AA.VV., Campobasso in Comune: Conversazioni per la città, Gabriella Di Rocco (a cura di), Comune di Campobasso Assessorato alla Cultura, SIPBC onlus Molise, Edizioni Espera, dicembre 2023.
Il libro raccoglie sessantadue fra interventi, articoli e saggi storici pubblicati negli ultimi decenni sulla rivista cercese Millemetri, Il Bene Comune, ArcheoMolise e l’Almanacco del Molise. Completamente rivisti e aggiornati, essi... more
Il libro raccoglie sessantadue fra interventi, articoli e saggi storici pubblicati negli ultimi decenni sulla rivista cercese Millemetri, Il Bene Comune, ArcheoMolise e l’Almanacco del Molise. Completamente rivisti e aggiornati, essi raccontano la vita della comunità, del territorio e di alcuni suoi personaggi attraverso i secoli, dal periodo classico agli inizi del secondo millennio. La pubblicazione approfondisce anche diversi temi della storia molisana come ad esempio l’atto di donazione di Toro del 1090 pervenutoci in copia tardiva, la scoperta proprio a Cercemaggiore della più antica attestazione della legenda di Re Bove, la ricerca storica e le invenzioni moderne sulle vicende della brigantessa Maria Luisa Ruscitti, l'unica opera certa di Matteo Brunetti da Oratino e altro ancora.  Nel testo l’autore ha inoltre documentato diverse e recenti dispersioni e danni perpetrati contro il patrimonio storico artistico e architettonico locale, ma rimasti tutt'ora impuniti. Le pagine, illustrate a colori, sono corredate da numerose foto d’epoca e non, con disegni ricostruttivi realizzati dal medesimo studioso, restauratore di beni culturali dai molteplici interessi, che per quest’ultima impresa si è avvalso anche di una estesa ricerca archivistica fra Roma, Cercemaggiore, Campobasso, Benevento, Napoli e Lucera.
La numerazione dei fuochi di Morcone, Sassinoro, S. Croce (del Sannio), Castelpagano, Colle (Sannita) e Cercemaggiore e gli effetti post epidemici in alcuni centri del Contado di Molise e di Capitanata nella seconda metà del XVII secolo... more
La numerazione dei  fuochi di Morcone, Sassinoro, S. Croce (del Sannio), Castelpagano, Colle (Sannita) e Cercemaggiore e gli effetti post epidemici  in alcuni centri del Contado di Molise e di Capitanata nella seconda metà del XVII secolo attraverso un breve saggio, stampato in poche copie,  realizzato in origine come introduzione a una più corposa pubblicazione (rimasto inedita) sulla peste e gli effetti del contagio  a Morcone durante e dopo il 1656.

Vannozzi  S., MORCONE DOPO LA PESTE: Breve contributo sugli effetti della peste del 1656 a Morcone e nei centri vicini, Biblioteca Comunale “Enrico Sannia”, Archivio Storico Comunale di Morcone, Morcone (BN), 2009.
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Lo studio offre un assaggio di vita storica, amministrativa e sociale di Monteleone di Spoleto fra gli inizi del XIX secolo e la fine del novecento soffermandosi anche su alcune vicende storiche prima inedite o ancora poco indagate, come... more
Lo studio offre un assaggio di vita storica, amministrativa e sociale di Monteleone di Spoleto fra gli inizi del XIX secolo e la fine del novecento soffermandosi anche su alcune vicende storiche prima inedite o ancora poco indagate, come la realizzazione dell’acquedotto ottocentesco da Butino a Monteleone, l’abbandono del complesso monastico di Santa Caterina, l’acquisto Torlonia delle montagne di Motola, Aspra, Rescia e Cornuvole e le tragiche vicende dell’ultimo conflitto mondiale; e occasione per la pubblicazione di una lista completa dei Maire, Priori, Sindaci, Podestà e Commissari prefettizi che si sono succeduti nel paese umbro dal 1806 al 2017. Frutto di oltre due anni di piena e continuata attività di ricerca storico-archivistica e bibliografica, effettuata in diversi archivi pubblici e istituzioni cultura dell’Italia centrale, fra il Lazio, L’Umbria e le Marche, il volume è la naturale conseguenza del primo saggio uscito dalle stampe nel luglio 2017 e incentrato sull’origine e formazione di questa comunanza agraria. Editato dal Comune di Monteleone di Spoleto con il patrocinio dell'Assessorato alla cultura della Regione Umbria, Regione Umbria è stato presentato al pubblico mercoledì 6 dicembre 2017 nel Teatro Comunale “Carlo Innocenzi” di Monteleone di Spoleto in occasione del convegno “Riflessioni alla luce della nuova legge sui demani collettivi” cui ha partecipato Pietro Nevi, presidente del Centro Studi Demani e Proprietà collettiva, Università di Trento; Sandro Ciani, Esperto regionale di usi civici, Walter Giulietti, docente di Diritto Amministrativo Università degli Studi dell’Aquila.

Storia del Consorzio dei possidenti di Monteleone di Spoleto: due secoli di vita socio-economica in un paese montano della Valnerina / Stefano Vannozzi,  295 p. : ill. ; 24 cm ; Centro Stampa Regione Umbria dicembre 2017.

Impaginazione e grafica digitale di Valentina Marino
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Saggio storico sull’origine e formazione del Consorzio dei Possidenti di Monteleone di Spoleto (PG) presentato nell’edizione 2017 della Fiera di San Felice (11 luglio 2017) presso il Teatro comunale “Carlo Innocenzi” nella tavola rotonda... more
Saggio storico sull’origine e formazione del Consorzio dei Possidenti di Monteleone di Spoleto (PG) presentato nell’edizione 2017 della Fiera di San Felice (11 luglio 2017) presso il Teatro comunale “Carlo Innocenzi” nella tavola rotonda “Usi civici e tutela ambientale”, a cui hanno preso parte oltre all’autore, Giacomo Giovannetti, vice presidente del Consorzio dei possidenti di Monteleone di Spoleto, Sandro Ciani, esperto regionale in usi civici, e Walter Giulietti, docente di Diritto amministrativo all'Università de L' Aquila. Vannozzi Stefano, L’origine e la formazione del Consorzio dei Possidenti di Monteleone di Spoleto, Comune di Monteleone di Spoleto, Tipografia Artigiana, Foligno (PG), luglio 2017, 28 p., illustrazioni a colori; 21 cm. Grafica, ideazione e impaginazione di Valentina Marino.
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Viaggio introduttivo alla conoscenza del proprio quartiere, partendo dai vari e diversi toponimi con cui la zona è stata denominata negli ultimi secoli. Dall'originario agiotoponimo S. Mauro a S. Maura, per poi giungere all'attuale... more
Viaggio introduttivo  alla conoscenza del proprio quartiere, partendo dai vari e diversi toponimi con cui la zona è stata denominata negli ultimi secoli. Dall'originario agiotoponimo S. Mauro a S. Maura, per poi giungere all'attuale toponimo "Torre Maura" creato a tavolino nel 1936 dall'Ing. Sechi; senza trascurare alcuni personaggi celebri che sono legati a questa realtà: dall'imperatore Didio Giuliano, a mons. Roberto Ronca e allo scienziato prof. Emilio Oddone solo per citarne alcuni.

Vannozzi S., Da TORRESPACCATA A TORRE MAURA: Breve storia di un territorio e di una borgata, Incontro del 12.03.2024 al C.d.Q. di Torre Maura, Via E. Giglioli.
Appunti generali sulla trasformazione della campagna romana dal medioevo all'epoca moderna e sulla diffusione dei casali-torri in tutta l'area romana. Lezione tenuta per conto dell'associazione culturale "Amici di Gabii" presso la sede... more
Appunti generali sulla trasformazione della campagna romana dal medioevo all'epoca moderna e sulla diffusione dei casali-torri in tutta l'area romana. Lezione tenuta per conto dell'associazione culturale "Amici di Gabii" presso la sede sociale di Lunghezza (RM) il 17.02.1999. Corso di base per la formazione di accompagnatore culturale, sezione II, "Torri, Castelli e Casali".
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Un esempio su come fare didattica, divulgare e spiegare in modo semplice ma accattivante, la toponomastica e la storia di un territorio, ai bambini di una classe quinta elementare di Roma nella borgata di Finocchio. Le vicende legate al... more
Un esempio su come fare didattica, divulgare e spiegare in modo semplice ma accattivante, la toponomastica e la storia di un territorio, ai bambini di una classe quinta elementare di Roma nella borgata di Finocchio. Le vicende legate al monumento ai caduti della prima guerra mondiale di Finocchio - Pantano Borghese e la storia del toponimo "Finocchio" raccontata e illustrata per la prima volta a ragazzi, genitori e docenti  nel corso di due incontri tenuti presso l’Istituto comprensivo Motta Camastra nell’anno scolastico 2017-2018. Ideazione della brochure, testi e illustrazioni di Stefano Vannozzi, grafica e impaginazione digitale di Valentina Marino.
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La storia del territorio di Castelverde (RM), fra la via Prenestina e Collatina, dall’insediamento medioevale di Castelnuovo dell’Osa all’incontrastato abusivismo edilizio della seconda metà del XX secolo. Come raccontare, spiegare e... more
La storia del territorio di Castelverde (RM), fra la via Prenestina e Collatina, dall’insediamento medioevale di Castelnuovo dell’Osa all’incontrastato abusivismo edilizio della seconda metà del XX secolo. Come raccontare, spiegare e rispondere in modo semplice alle domande di un gruppo di comuni cittadini “non addetti ai lavori”, intorno ai cambiamenti toponomastici, alla storia e antropizzazione di un territorio, con l’uso di disegni, foto e illustrazioni ricostruttive fatte in presa diretta alla lavagna. Le vicende di una zona massicciamente urbanizzata negli ultimi decenni, che non è più borgata, ma non è neanche quartiere; raccontata e illustrata per la prima volta nel corso di quattro incontri tematici tenuti in collaborazione e con il patrocinio dell’associazione culturale “il Castellaccio”, presso l’aula civica di via Pedicciano fra l’11, 25 novembre - 2, 16 dicembre 2016. Ideazione delle brochure e testi di Stefano Vannozzi, grafica e impaginazione digitale di Valentina Marino.
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